Lunedì 8 maggio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 maggio 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati  2 articoli della testata L’Unione Sarda

 
 
1 - L’Unione Sarda
Impresa Oggi - Pagina 11
Un albo anche per gli informatici
Liberi professionisti a pieno titolo. Con tanto di iscrizione all’Albo degli ingegneri. La novità riguarda i laureati in informatica. «Dopo una lunga battaglia il risultato è arrivato», spiega Nicoletta Dessì, direttore del dipartimento di Matematica e informatica di Cagliari. «Era un paradosso: gli informatici non potevano esercitare la libera professione, sebbene fossero più specializzati degli ingegneri elettronici». A Cagliari sono oltre 500 gli iscritti al corso di laurea in informatica. Un corso a numero chiuso, che ogni anno accetta soltanto 150 studenti. (lan. ol.)
 
2 - L’Unione Sarda
Impresa Oggi - Pagina 11
Professioni, tirocinio obbligatorio
Cambiano le norme per accedere agli albi professionali: lo ha stabilito il Consiglio dei ministri, rendendo obbligatorio il tirocinio. Formazione per un periodo di almeno sei mesi
Il Consiglio dei ministri cambia le regole per accedere agli albi. Cambiano anche gli esami di Stato
Per accedere agli Ordini professionali è obbligatorio il tirocinio. Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo regolamento sugli esami di Stato da affrontare per iscriversi a un Albo. Obiettivo: fornire - attraverso un percorso di apprendimento tecnico (da sei mesi a un anno) - una solida preparazione anche a quelle categorie finora esonerate dal praticantato. Le nuove regole potrebbero essere applicate per la seconda sessione delle prove di quest’anno. Il provvedimento, comunque, prevede una serie di norme transitorie per «garantire», si legge nel comunicato del ministero dell’Istruzione, «le aspettative dei giovani già in procinto di accedere alle professioni». Da sottolineare alcune novità: agli informatici non sarà precluso l’Albo degli ingegneri, per i giornalisti e i consulenti del lavoro invece la laurea resta un’alternativa al diploma. Gli studi universitari, insomma, non sono necessari per l’accesso alle due professioni. La riformaIl Governo ha dato l’ok alla riforma, proposta dal ministero dell’Istruzione, per l’accesso alle professioni e ai relativi esami di Stato. La norma - che entrerà in vigore dopo la registrazione e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale - riguarda un milione e 800 mila professionisti iscritti agli Albi in tutta Italia. Un numero che negli ultimi 10 anni è aumentato del 30%. Cuore del provvedimento è il tirocinio, requisito che diventa fondamentale per l’accesso alla professione. Il praticantato dovrà essere svolto in modo continuativo e sotto la supervisione di un tutor iscritto all’Albo da almeno cinque anni. Il tirocinio potrà essere realizzato in tutto o in parte durante gli studi attraverso le convenzioni che gli ordini stipuleranno con le università, entro i limiti stabiliti dai ministeri dell’Istruzione e della Giustizia. Secondo il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, la riforma porterà «professionisti più qualificati a tutela degli interessi dei cittadini». Le categoriePer accedere a una professione attraverso l’esame di Stato servirà dunque un tirocinio certificato da ordini e atenei. Il periodo di pratica, infatti, potrà essere inserito durante il percorso di studi universitari. E potrà essere svolto presso strutture pubbliche o private accreditate dagli stessi ordini. Il tirocinio durerà un anno per gli ingegneri, gli psicologi e i consulenti del lavoro. Sarà invece di sei mesi per le altre professioni (il praticantato per i giornalisti resta di 18 mesi). Le nuove norme riguardano la maggior parte delle categorie professionali. Esclusi dalla riforma gli avvocati. Un’altra novità si riferisce al percorso «binario». E così per diventare giornalisti, geometri, periti industriali, agrari, agrotecnici e consulenti del lavoro basterà il diploma di scuola media superiore e non la laurea triennale. Cambieranno pure gli esami di abilitazione: si svolgeranno nelle sedi degli Atenei e il ministero dell’Istruzione potrà inviare un proprio rappresentante per verificarne la regolarità. I commercialistiFanno caso a sé i commercialisti. Per loro il primo gennaio del 2008 entrerà in vigore un decreto legislativo ad hoc. Il provvedimento fissa a tre anni il tirocinio, ma permette di portarne a termine almeno due durante il periodo universitario di specializzazione. «Inoltre», spiega Franco Martucci, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Cagliari, «un ragazzo può scegliere un percorso di studi concordato con l’Ordine, che consenta di ridurre a due le tre prove scritte per l’esame di Stato». Lanfranco Olivieri (Unioneonline)
 
 
 
 

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