Sabato 6 maggio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 maggio 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati  5 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

 
 
1 - L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cagliari
Nuove regole per Biologia
La proposta di passare da cinquecento a centoventi posti a numero chiuso, nei corsi universitari della facoltà di Scienze biologiche, non passa per la ferma opposizione dei rappresentati degli studenti. Alla fine il Senato Accademico sceglie una via di mezzo, e la nuova offerta formativa dell'Università, per l'anno accademico 2006/2007 passa quasi all'unanimità, con un voto contrario e un'astensione. La battaglia in Senato si è svolta sui corsi di Scienze biologiche. La proposta, approvata nel consiglio di facoltà, riduceva drasticamente i posti a disposizione degli studenti: le triennali passavano da 500 posti a 120. Il motivo: locali inadeguati e di conseguenza una didattica non di qualità. «Avevamo votato contro già in quell'occasione ? spiega Maurizio Deiana, del gruppo Università per gli studenti, - e pur capendo che ci sono problemi di spazi nei laboratori e di docenti in numero non sufficienti, non è possibile tagliare a danno degli studenti». Anche le tre specialistiche dovevano subire una forte riduzione: da 120 posti a 66. Alla fine il Senato ha ascoltato le posizioni dei rappresentanti degli studenti: numero chiuso nelle triennali portato a 350, mentre nelle specialistiche sono stati confermati i posti dello scorso anno. «Se c'è da fare una battaglia ? conclude Deiana ? è quella per ottenere nuovi laboratori e più docenti o ricercatori. Noi siamo pronti». (m. v.)
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cagliari
Università. Il sito quaestiones.com indica i test più frequenti in quattro facoltà
Esami? Le domande sono su internet
Gli studenti monitorano i quesiti di cinquanta docenti
Volete sapere quali sono le domande più frequenti che fanno i docenti delle facoltà cagliaritane di Economia, Lettere, Giurisprudenza e Scienze Politiche? Niente di più semplice: basta andare nel sito Internet www.quaestiones.com e cliccare negli spazi dedicati ai corsi di studio dell'Università di Cagliari. Per gli studenti un modo nuovo, e meno faticoso, di quello tradizionale di andare a seguire le sessioni d'esame. La differenza è che non sono riportate le risposte.
GIURISPRUDENZA ED ECONOMIAScorrendo nelle sezioni delle singole facoltà, si possono così scoprire alcune curiosità. In Giurisprudenza il docente che spazia di più nelle domande - stando a quelle che sono state riportate dagli stessi studenti nel sito Internet - è Leonardo Filippi, nell'esame di Diritto processuale penale, con 73 quesiti. Dal giudizio immediato all'arresto e al fermo, fino ad arrivare alle più precise domande su «cosa accade se manca il difensore o il pubblico ministero in un'udienza di convalida». Gli studenti non fanno sconti: sono venti gli esami di Giurisprudenza, tenuti da sedici professori, finiti sotto controllo. Quesiti ad ampio raggio anche da parte di Giuseppina De Giudici, nell'esame di Storia del diritto italiano, con 56 domande. In Economia la media dei quesiti è tra le più basse: una ventina. Sono riportate le domande di dodici esami.
LETTERE E SCIENZE POLITICHE Storia contemporanea, Antropologia, Letteratura italiana moderna e contemporanea, Storia Economica: sono alcune delle materie osservate speciali nella facoltà di Lettere. In questo caso però gli appelli riportati sono un po' datati, quindi il consiglio è quello di fare comunque un salto nelle aule, e seguire dal vivo qualche interrogazione. In Scienza Politiche c'è il record di domande (80 in Politica dell'Ambiente), anche questa volta però lontane nel tempo.
I VOLONTARIPer ora sono circa 300 i ragazzi che si sono divisi i docenti da controllare nei vari appelli. Anche perché con le modifiche dei corsi monografici e dei semestri, le novità sono dietro l'angolo. In tutto sono oltre cento le facoltà monitorate, con 18 mila docenti ordinari e altrettanti associati. Entro l'anno quaestiones.com punta a mettere sotto controllo tutti i corsi universitari, grazie all'aiuto degli studenti. Anche quelli cagliaritani. Perché secondo un pensiero comune tra gli studenti, i docenti alla fine si affezionano ad alcuni argomenti, che non possono mancare durante le loro interrogazioni.
Matteo Vercelli
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 20 – Oristano
Gli amministratori assicurano: entro il 2007 pronto il ponte di Brabau per Torregrande
Opere pubbliche per 50 milioni di euro
Viabilità in primo piano nei progetti di Comune e Provincia
Il ponte di Brabau aperto e agibile entro l'estate 2007 è forse la novità più eclatante. E ci mancherebbe altro, dopo che per ritrovare il primo mattone bisogna tornare indietro al 1978. Ma è solo uno dei progetti che rientrano in quello più ampio di rivedere l'intero sistema di viabilità della Provincia insieme ai Comuni limitrofi. Nella sala di palazzo Arcais, ieri mattina, è stato il presidente Pasquale Onida a illustrare «un'intenzione di rendere più sicuro il sistema viario, gli ingressi della città con un occhio di riguardo anche all'aspetto estetico, al decoro e al verde». A iniziare dall'asse di via Mattei, Carboni e viale Repubblica. «Una zona importante in cui ci sono scuole, l'ospedale, la casa dello studente e sorgerà anche l'università ? ha osservato il vicesindaco Mauro Solinas ? Il Comune ha già 3 milioni di euro per la tangenziale che dal centro commerciale arriverà fino a questa zona. Dovrà contrarre un mutuo per realizzare le pertinenze nell'area intorno alla casa dello studente». Nella struttura di Sa Rodia, storica incompiuta, sono ripresi i lavori per la sala mensa, mentre procedono quelli per realizzare l'università (dove sarebbe dovuto sorgere il Provveditorato). «Entro il 2007 l'università dovrà essere trasferita anche perché il chiostro del Carmine dovrà ospitare il museo giudicale», ha ricordato Onida ribadendo la necessità di trovare una soluzione urgente anche per l'area verde vicino a via Mattei, al tecnico 2. Il progetto continua con l'ingresso nord e ci sono già 8 milioni di euro. Ancora la circonvallazione nord ? est nei pressi del centro commerciale «dieci anni fa fu contratto un mutuo con la Cassa depositi prestiti e abbiamo 7 milioni e mezzo di euro per un appalto integrato», ha aggiunto l'assessore provinciale ai Lavori pubblici Franco Serra. Ancora, il collegamento tra la circonvallazione e la zona del consorzio industriale, 1 milione per il rifacimento del ponte Tirso con i lavori già appaltati. Completano il quadro l'ingresso di Fenosu e di Santa Giusta. «Abbiamo necessità di decongestionare il traffico nel paese ? ha sottolineato il sindaco Antonello Figus, - e stiamo valutando di eliminare i passaggi a livello di via Ghilarza e di Cort'e Baccas». In più il collegamento tra Cuccuru ?e portu di Oristano e di Santa Giusta. Verso il mare sono previste due rotonde lungo la strada per San Giovanni di Sinis (1 milione 600 mila euro). «Per le strade provinciali ? ha ribadito il vice sindaco di Cabras Alessandro Murana.- servono circa 410 mila euro, di questi 150 può accollarseli il Comune».
Valeria Pinna
 
4 – L’Unione Sarda
Pagina 50 – Cultura
I numeri della natura nella scacchiera degli Inca
De Pasquale e un segreto svelato dopo 5 secoli «E ora studierò la croce di Sant'Efisio»
Quella delle civiltà precolombiane è una storia della scienza ricca di fascino e di mistero. Colpisce per le straordinarie capacità di calcolo svillupate da Inca e Maya, note solo parzialmente a causa della distruzione operata dagli spagnoli e di fatto restano molti punti interrogativi. È il caso del sistema di numerazione basato sui nodi (Quipu) adottato dagli Inca per trattare le cifre per mezzo di un sistema di corde e nodi utilizzato come strumento di contabilità, di memoria e di trasmissione di messaggi. L'antropologo Gary Urton, docente di civiltà pre-colombiane all'università di Harvard, sostiene che i nodi sarebbero collocati in sequenze analoghe a quelle utilizzate con il codice binario dei computer. A differenza dei Quipu, le Yupane hanno conservato il loro segreto intatto per quasi 5 secoli: i conquistadores distrussero migliaia di queste tavolette di pietra e oggi gli esemplari a disposizione degli studiosi sono solo 20. Inizialmente classificate come Abaco degli Inca (Yupani in lingua Quechua significa contare), le tavolette di pietra o terracotta compaiono sulle decorazioni di manufatti di argilla e in alcuni rari documenti, in particolare nell'opera Nueva corónica y buen gobierno (pubblicata a Parigi nel 1615) redatta e illustrata dal cronista indigeno Felipe Guaman Poma de Ayala, vissuto nel XVII secolo. Nel disegno il funzionario amministrativo ("contador mayor y tesorero" o Camayoc) regge fra le mani un Quipu e ai suoi piedi è presente lo schema della Yupana. Lo studio sistematico di questi strumenti di calcolo ebbe inizio nel 1869, con il ritrovamento di un oggetto simile a quello disegnato da Guaman Poma, ma nessuno ha mai fornito una spiegazione convincente per questo rompicapo. Arriviamo così al Natale del 2000: un ingegnere aeronautico abruzzese, Nicolino De Pasquale, riceve in regalo un libro di enigmi matematici che contiene la miniatura di Guaman Poma con la scacchiera misteriosa. De Pasquale risolve l'enigma in meno di mezz'ora dopo aver osservato che il numero di cerchietti riportati nel disegno ricorda qualcosa di celebre in matematica: è la "Serie di Fibonacci", costituita dalla sequenza dei numeri dati dalla somma dei due precedenti: 1, 2, 3, 5, 8, 13, e così via. De Pasquale ottiene così un sistema di numerazione in base 40 che sottopone a matematici e informatici dell'Università di Teramo, a ingegneri dell'Università di L'Aquila e infine a uno dei massimi esperti italiano di culture precolombiane, Antonio Aimi, secondo il quale la scoperta svela l'equivoco originale: gli Inca non avevano adottato un sistema di numerazione decimale. In sostanza la Yupana è un abaco che utilizza un sistema di numerazione in base 40 con pietre, o semi, cui sono attribuiti valori diversi: 1, 2, 3, 5. Quindi sommando un'unità, due coppie, 3 terne e 5 cinquine si ottiene 39 cui, se si aggiunge lo zero, dato dalla mancanza di semi, si arriva alle 40 combinazioni totali. Nicolino De Pasquale, invitato a Cagliari dal Club Unesco, ha parlato della sua scoperta partendo dai fiori: «Il gigaro (Arum maculatum) ha un solo petalo, la menta due, tre la baldellia (Baldellia ranunculoides), cinque la malva (Malva silvestris), otto i fiori di campo, abbiamo sempre 1, 2, 3, 5, 8, 13, e così via lo stesso si osserva nel carapace delle tartarughe, nei gusci delle conchiglie, nella struttura delle galassie e dei buchi neri». E se i numeri della serie di Fibonacci sono quelli che descrivono meglio la natura, il sistema più adatto a rappresentarli è proprio quello ricavabile dalla matematica Inca, introdotto per mezzo delle Yupane. In altre parole De Pasquale sostiene la superiorità della matematica Inca rispetto a quella pitagorico-euclideo-cartesiana di stampo occidentale: «L'impostazione dei calcoli e la rappresentazione delle funzioni tradizionale, di tipo lineare, si discosta troppo dai modelli naturali. Utilizzando un abaco in legno appositamente ricostruito ho dimostrato non solo la rapidità di calcolo per le quattro operazioni, ma anche la potenza delle mappe sferiche, quindi non cartesiane, che permettono il calcolo visivo e immediato di limiti, derivate e integrali, applicazioni che nel nostro sistema richiedono procedure estremamente complesse». L'ingegnere abruzzese ha mostrato anche le immagini di una calcolatrice, da lui ideata, in grado di fare calcoli senza cifre «solo per mezzo di segnali luminosi, mentre un secondo calcolatore è dedicato a privi della vista: il prototipo a elementi mobili in rilievo è stato utilizzato da un nonvedente ottantenne che non aveva mai eseguito calcoli prima di allora. Il brevetto è stato donato al Lions Club, il quale intende distribuirlo in Etiopia ai nonvedenti africani». De Pasquale è fortemente innamorato della Sardegna e il primo maggio assistendo per la prima volta alla sagra di Sant'Efisio ha provato una forte emozione che ha voluto trasmettere al pubblico presente in sala facendo eseguire dal maestro Tarcisio Pisano l'inno del santo guerriero: «Ho visto nella rappresentazione della croce Sant'Efisio un disegno molto affine a quella della natura e mi riprometto di studiarla a fondo». Nicolino De Pasquale ha raccolto la documentazione sulle sue ricerche in un sito Internet ? www.quipus.it ? con la speranza di confrontare la sua scoperta con quelle di popolazioni che hanno lasciato solo reperti privi del "manuale di istruzioni".
Andrea Mameli

 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 -. Sassari
«Mancano gli alloggi e la mensa»
Università, le critiche degli studenti a sei mesi dall’avvio del corso

OZIERI. Dopo l’avvio del corso universitario in Gestione e allevamento degli equini l’ottobre scorso, è già tempo di bilanci per la neonata sede ozierese. Alla fine del mese infatti, terminerà il secondo semestre di lezioni. Mentre si crogiolano al tiepido sole primaverile nella suggestiva cornice del chiostro di San Francesco, gli studenti parlano della propria esperienza.
 «Siamo pienamente soddisfatti dell’organizzazione del corso - afferma uno dei ragazzi -. I docenti mostrano attenzione e disponibilità, e le trasferte verso i laboratori scientifici della facoltà centrale, sono predisposti con regolarità ed efficienza».

 Gli studenti manifestano affiatamento e spirito di gruppo e non lamentano carenze didattiche. Denunciano invece, l’assenza del servizio mensa e dell’alloggio.
 «L’Ersu ci ha lasciati soli», commenta una ragazza. Si è dunque avverata la “profezia” di Simone Campus, il rappresentante degli studenti che aveva a suo tempo paventato questo rischio. Scioglie ogni dubbio in merito, il professor Antonello Mattone, presidente dell’Ente regionale per il diritto allo studio. Precisa anzitutto di non rappresentare una controparte degli studenti, poi aggiunge: «Lo scorso novembre, l’assessore Pilia ci ha inviato una nota nella quale eccepiva la variazione di bilancio dell’Ersu che istituiva un capitolo di spesa per il servizio mensa degli studenti di Ozieri. Il successivo rinvio per il riesame deliberato dalla giunta, ha di fatto bocciato l’istituzione del servizio, e siamo stati costretti, nostro malgrado, a chiedere al Comune di Ozieri di farsi carico dell’assistenza».
 La motivazione con la quale era stata adottata la delibera, riguardava la mancata approvazione del Comitato di coordinamento regionale.
 «L’Ersu è un ente strumentale della regione - sottolinea il presidente -, e non può dettare da sé la politica, senza esplicite autorizzazioni».
 Sull’attuale disuguaglianza che caratterizza le diverse sedi gemmate e le facoltà centrali, infine, Mattone esprime con limpida chiarezza la propria posizione, affermando che «o si garantiscono livelli qualitativamente elevati della didattica e dei servizi come nelle altre sedi, o non si fa niente. La Regione deve prendere posizione, perché l’assetto attuale rischia di andare a scapito degli studenti».
 I segnali contrastanti che giungono dalle diverse sedi gemmate, non permettono di fare previsioni a lungo termine. Quella nuorese in Scienze ambientali, per esempio, registra pochissimi iscritti e la stessa università aveva previsto la sua chiusura. Buoni invece, i risultati della sede olbiese. L’inaspettato salvataggio della sede tempiese, dimostra infine, il ruolo decisivo giocato dalla politica. Su questo punto il sindaco Cubeddu, non ha esitazioni: «È una guerra dell’assessore Pilia». Riconosce la correttezza del suo collega Mattone, e annuncia che per il prossimo anno accademico, «sarà il Comune ad accollarsi le spese per i servizi, attraverso un vecchio capitolo di spesa».
 Dichiara infine che «il futuro della sede passerà attraverso le erogazioni del ministero dell’Istruzione. Questo infatti, finanzierà un istituto della facoltà di Veterinaria con noi consorziato, il quale gestirà il corso di Ozieri. A quel punto la Regione non potrà più ignorare una realtà riconosciuta dal ministero, che conferma al tempo stesso la qualità della nostra scelta».
Alessandro Tedde

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie