Giovedì 27 aprile 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 aprile 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 17 articoli delle testate: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna
 

 

01 - L’unione Sarda
Lettere & Opinioni - Pagina 4
Dal latino, il logudorese
Nulla a che fare col Volgare Con tutto il rispetto per Francesco Cesare Casula, il Sardo non si discostò dal Latino classico intorno all’anno Mille, ma ebbe origine autonoma già dalla Seconda guerra punica (218 a. C.), quando la Sardegna fu sottratta a Cartagine dai Romani e il Latino cominciò a spodestare la nostra antica lingua. Gli alberi genealogici delle lingue romanze sono concordi nel mostrare lo sviluppo del Sardo direttamente dal Latino, in totale isolamento dal Volgare, sviluppatosi in continente. Infatti la pronuncia dura delle lettere c e g è la reale pronuncia del Latino classico; che, come il Greco, aveva solo i suoni k e gh anche davanti alle vocali e ed i. In Latino "caelum" e "centum" si pronunciavano "kaelum" e "kentum" da cui i logudoresi "kelu" e "kentu". In Italia pronunciamo il Latino "all’italiana", e solo il Sardo logudorese e quello nuorese conservano la pronuncia originaria e corretta, tanto è che la lingua sarda è studiata e riverita in tutto il mondo come il vestigio più puro e incontaminato del Latino. Rachele Marongiu Duke - Albuquerque (Usa)
La laurea telematica
Non truffa, ma opportunità L’articolo di Gianantonio Stella nel Corriere della Sera (citato dal professor Sandro Maxia nell’intervento di domenica sulla riforma universitaria fallita, ndr) non mette sotto accusa la metodologia d’insegnamento via telematica dei corsi universitari. Denuncia piuttosto l’allegra gestione dei crediti universitari formativi che vengono "regalati" attraverso convenzioni "molto generose" a chi già lavora in ambiti pubblici. E l’Università Pio V di Roma è davvero un’anomalia scandalosa. Maxia definisce in senso generale le lauree telematiche delle truffe, e questo è davvero un diffuso pregiudizio. Invito a riflettere invece sulle eccezionali opportunita di tale metodo pedagogico. Esso consente a chiunque, senza limiti di spazio e di tempo, di frequentare l’università in modo realmente democratico perché i luoghi dell’insegnamento non son più le sole aule universitarie. Da casa si può studiare, ad esempio, Ingegneria al Politecnico di Torino o alla Sapienza di Roma, spostandosi solo per sostenere l’esame. Si elimina così l’handicap dell’isolamento di molte persone che vorrebbero studiare ma non hanno l’università sotto casa come tanti altri fortunati. Marina Serra (Da L’Unione Sarda web - www.unionesarda.it)
 
02 - L’unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 36
Sassari Influenze e epidemie: esperti a confronto
"Influenza: epidemie e pandemie tra passato e presente. Allarme e prevenzione": è il tema di un convegno che si terrà domani alle 16,30 nell’aula magna dell’Università centrale. Il convegno, organizzato dalle scuole di specializzazione in Igiene e medicina preventiva, in Malattie infettive ed in Microbiologia e virologia della facoltà di medicina e chirurgia dell’ateneo sassarese, avrà come moderatori Piero Cappuccinelli, ordinario di Microbiologia, ed il rettore Alessandro Maida, nella sua veste di ordinario di Igiene. Eugenia Tognotti, associato di storia della Medicina dell’Università di Sassari, presenterà una relazione sulle «Pandemie e pause interpandemiche fra ’800 e ’900». Stefano Lazzari, responsabile dell’Organizzazione mondiale della Sanità delle epidemie nazionali, illustrerà "La strategia globale dell’Oms di fronte all’influenza pandemica"; mentre Pietro Crovari, ordinario di Igiene dell’Università di Genova e presidente della III sezione del Consiglio superiore di sanità, si occuperà delle "Nuove possibilità di contenere una pandemia di influenza offerte dal progresso scientifico". (g. f.)
 
03 - L’unione Sarda
Provincia Ogliastra - Pagina 24
Delusione nella cittadina
Università online: sfuma il sogno del polo ogliastrino
Sfuma il sogno di un polo universitario in Ogliastra. Chi aveva sperato nell’istituzione a Tortolì di nuovi corsi universitari on line si è dovuto ricredere. La graduatoria regionale ha decretato il secondo posto per il progetto presentato dal gruppo di lavoro ogliastrino lasciando l’amaro in bocca agli aspiranti studenti che avrebbero dovuto frequentare le lezioni in videoconferenza nelle aule dell’istituto tecnico commerciale Gramsci. «Mi dispiace perché ho sempre creduto nello sviluppo del polo universitario ogliastrino» fa sapere Aldo Secci dirigente scolastico dell’Itc che assieme all’Università di Firenze ed all’ente di formazione aveva partecipato al bando di gara per il finanziamento che, a valere su una misura del Por andrà a finanziare l’Università telematica. Tre i corsi previsti (scienze della comunicazione, scienze dell’ amministrazione ed infine scienze dell’architettura) che si sarebbero aggiunti al corso di laurea, già attivato, in economia aziendale. «Abbiamo messo a disposizione una struttura adeguata con tecnologie all’avanguardia ? prosegue il capo d’istituto ? tecnologie già abbondantemente sperimentate dagli studenti che frequentano le lezioni in videoconferenza del corso in Economia dell’Università di Cagliari». Al bando di gara hanno partecipato quattro progetti. Quello che fa capo al consorzio Sofia (che fa capo alle Università di Cagliari e Sassari) si è poi aggiudicato i quasi nove milioni di euro messi a disposizione dal Por mentre gli altri due non sono stati ammessi per carenze in fase di istruttoria. Il secondo posto nella graduatoria regionale non è quindi servito a nulla. Si è trattato di un brutto colpo per le aspettative dei giovani del territorio ogliastrino che già temono di venir defraudati del corso di laurea a distanza in informatica istituito qualche anno fa ad Ilbono. Gli studenti ogliastrini che hanno frequentato i primi due anni di corso nel centro montano sono ora costretti a frequentare le lezioni a Cagliari e ad affrontare numerosi disagi. I ragazzi si sono costituiti in comitato e non hanno alcuna intenzione di arrendersi. Combatteranno sino alla fine per arrivare ad una conferenza di servizi che dovrebbe servire a fare il punto della situazione e a chiarire il perchè della soppressione delle lezioni dell’anno conclusivo. Tutto questo mentre il sogno di potenziare il polo universitario della nuova Provincia Ogliastra, almeno per il momento, sembra sfumare tra l’amarezza generale.
Giusy Ferreli (Unioneonline)
 
04 - L’unione Sarda
Cronaca di Nuoro - Pagina 18
Un omaggio a Giorgio Asproni
Associazione mazziniana. Convegno in città e a Bitti
Un convegno organizzato in due giornate, l’una a Nuoro, l’altra a Bitti, è l’omaggio dell’Associazione mazziniana a Giorgio Asproni, in coincidenza con il 130° anniversario dalla sua morte, avvenuta a Roma il 30 aprile 1876. L’idea di ricordare come si deve la personalità del deputato bittese, protagonista di difficili battaglie politiche, risale a qualche tempo fa: il fondatore e presidente dell’Associazione mazziniana di Nuoro, intitolata proprio ad Asproni, ovvero il compianto Giannetto Massai, aveva pensato di celebrare e far conoscere meglio la figura di Asproni, deputato per nove legislature di volta in volta di Nuoro, Genova e Napoli. Hanno ereditato il progetto di Massaiu, scomparso prematuramente, i suoi collaboratori, a iniziare dal presidente della sezione nuorese dell’Associazione mazziniana Alberto Bianchi, dal vice Lillino Ruiu, dal segretario Giovanni Scanu e da Annico Pau. La duegiorni è anche un modo per ricordare Mazzini in occasione del bicentenario della sua nascita. Il convegno si svolge sabato in città, all’Istituto etnografico. Appuntamento alle 9. Intervengono Tito Orrù, docente dell’università di Cagliari, Aldo Borghesi, dell’istituto per la storia della Resistenza e dell’autonomia dell’ateneo di Sassari, Arturo Colombo dell’università di Pavia e Luigi Lotti dell’ateneo di Firenze. Il giorno dopo, domenica, alle 9, il convegno prosegue a Bitti, nell’aula consiliare del Comune, in piazza Asproni. Organizzano il convegno l’Associazione mazziniana e l’associazione culturale Cesare Pintus di Cagliari. L’iniziativa si svolge con il patrocinio dell’Istituto superiore regionale etnografico, della Fondazione Banco di Sardegna, del Comune di Bitti, l’assessorato alla Cultura del Comune di Nuoro, dell’assessorato provinciale alla Cultura e della Federfarma.
 
05 - L’unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 19
Ufficializzata la candidatura
Mistretta ci riprova: «Sarà il mio sesto e ultimo mandato»
Pasquale Mistretta esce allo scoperto e ufficializza la sua candidatura per quello che sarebbe il suo sesto mandato. Lo fa con una lettera ai docenti, ricercatori, al personale dell’Ateneo, e agli studenti: «Presento la mia candidatura per un nuovo mandato alla guida della nostra Università». Cinque pagine dove è illustrato anche il programma, definito da Mistretta «una garanzia di continuità e stabilità per preparare il futuro». A fine lettera il docente di Urbanistica anticipa anche che il prossimo triennio sarà «certamente l’ultimo mio mandato». Prima però c’è da superare l’ostacolo delle votazioni (il 18 e 30 maggio, a maggioranza assoluta, e il 6 giugno l’eventuale ballottaggio), e la concorrenza dei due altri candidati, Giovanni Melis e Giuseppe Santa Cruz. il bilancioMistretta ricorda i passaggi difficili vissuti nel suo lungo regno a capo dell’Università, e «la forte dialettica dell’estate scorsa, quando una modifica di Statuto ha reso possibile questa candidatura». In quell’occasione Mistretta ha preso impegni, incentrati «sui pro rettori, sulla politica di decentramento e sulla programmazione del triennio 2006-2008. Ho lavorato molto in queste direzioni, rendendo più incisiva la macchina amministrativa». il programmaRicordando l’obiettivo di potenziare e incentivare la ricerca, il rettore ribadisce anche le sue linee programmatiche: programmare l’offerta formativa per ottimizzare il rapporto tra studenti e docenti, adeguandolo tra attività didattica e di ricerca; incentivare la ricerca per qualità e quantità, e attraverso una maggiore internazionalizzazione; favorire l’interazione con il territorio e il sistema sardo, per contribuire allo sviluppo delle risorse sociali, economiche e culturali; assicurare un’efficace realizzazione dei previsti interventi in campo edilizio; un’amministrazione più snella e meno costosa, per liberare risorse economiche da finalizzare allo sviluppo qualitativo e quantitativo del personale; potenziare la connessione tra tutte le attività dell’Ateneo. «Tutte le politiche hanno al centro la qualità dell’offerta formativa e della ricerca, e il supporto alla vita dello studente, che resta il nostro principale patrimonio. Per questo va sostenuto il diritto allo studio della parte economicamente debole della popolazione, e va progettata un’azione di recupero degli studenti che hanno rallentato il loro percorso formativo». Questo il programma del rettore uscente, pronto per il Mistretta VI.
Matteo Vercelli
 
06 - L’unione Sarda
Cultura Pagina 42
Dieci volte Sardegna alla Fiera del libro di Torino
Dieci pennellate sarde alla prossima Fiera internazionale del libro di Torino. Dalla letteratura all’enogastronomia, passando naturalmente per la saggistica, l’Isola avrà molto spazio nelle cinque giornate del Lingotto: autori, editori e operatori di casa nostra presenteranno le novità culturali made in Sardinia al pubblico del più importante appuntamento librario italiano. Secondo un modello collaudato nelle ultime dieci edizioni, gli stand torinesi vedranno lavorare in tandem la Regione e l’associazione editori sardi: un modo per "fare sistema" - spiega il presidente dell’Aes Mario Argiolas - in modo che gli editori possano promuovere i loro libri in modo più efficace di come farebbero presentandosi in ordine sparso, mentre la Regione può diffondere a livello internazionale l’immagine della Sardegna, cioè di una terra «che con 3500 titoli pubblicati ha il più importante catalogo locale». Ma quello sardo a Torino non sarà un nuraghe chiuso all’esterno. Da un lato gli eventi e i dibattiti faranno il punto sulle radici della nostra produzione culturale, ma al contempo si cercheranno i punti di contatto con altre narrazioni locali attraverso incontri, confronti e con il "reportage sugli scrittori di lingua madre" organizzato dall’Università di Cagliari. Se l’anno scorso una delle cifre della presenza sarda a Torino fu l’eredità e l’attualità di Sergio Atzeni, aggiunge Argiolas, quest’anno ci saranno anche «iniziative che vanno oltre la Sardegna e puntano a collegare la nostra produzione culturale con altre aree, in particolare con gli scrittori arabi». È il caso di "La Sardegna incontra il mondo arabo", l’incontro previsto per domenica 7 maggio alle 15 con gli interventi - coordinati dalla storica dell’arte Anna Pau - degli scrittori Murid Al-Barghuthi e Ibrahim Al-Koni e di Monica Ruoco, docente di lingua e letteratura araba, Egi Volterrani, esperto di letteratura africana-magrebina, Bastiana Madau, editor della Ilisso. La prima data che vedrà protagonista l’Isola è giovedì 4, quando la Carlo Delfino Editore presenterà il volume "Modigliani a Venezia, tra Livorno e Parigi. Opere, documenti degli Archivi legali Amedeo Modigliani e inediti sulle proprietà dei Modigliani in Sardegna", a cura di Christian Parisot. Interverranno il curatore del volume, lo storico dell’arte Paolo Levi e la ricercatrice Gabriella Meloni. Venerdì 5 il direttore dell’Istituto di storia dell’Europa mediterranea, Francesco Cesare Casula, presenterà "Genova. Una porta del Mediterraneo". Nel pomeriggio due appuntamenti: alle 16 Piero Careddu, sommelier e animatore culturale, presenterà con la fotografa Valeria Brandano il suo "Grandi rossi" della Magnum Edizioni. Alle 18 lo scrittore Marcello Fois e il giornalista Daniele Barbieri presenteranno il romanzo di Enrico Pili "La quinta S" della Aipsa edizioni. Fitto di eventi anche il sabato: a mezzogiorno il docente Giuseppe Marci presenterà insieme all’autore "Antonandria", il romanzo in sardo di Paolo Pillonca pubblicato da Domus de Janas, mentre alle 16 Marci e Pillonca saranno a confronto col giornalista Stefano Salis, il critico Goffredo Fofi, il presidente della Fasi Tonino Mulas, il docente Aldo Accardo e gli editori Cuec e Nemapress sul tema "Da Grazia Deledda ai giorni nostri. L’isola che sorprende. Scrittori sardi e tradizione letteraria". Alle 18 i docenti Bruno Segre e Pier Ausonio Bianco presenteranno il volume antologico a cura di Maria Giuseppina Cossu "I limoni sono verdi di speranze, scritti in memoria di Antonio Cossu" pubblicato da Condaghes. Denso anche il programma domenicale: oltre all’incontro con i narratori arabi, a mezzogiorno Fofi, Fois e gli scrittori Giorgio Todde e Francesco Abate parleranno di "Armonie di lingue e paesaggio", mentre alle 16 Fois presenterà col musicista Paolo Fresu e il giornalista Giuseppe Videtti "Solitude", il libro fotografico sul jazz in Sardegna di Daniela Zedda pubblicato da Imago. Infine alle 17,30 la Provincia di Cagliari presenterà il volume per ragazzi "Adottamostri": otto scrittori sardi rivisitano le figure fantastiche della tradizione sarda. Con Paolo Fresu interverranno Luciano Marrocu, Teresa Porcella, Rossana Copez e Bruno Tognolini.
 
07 - L’unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 57
Sì della Regione al piano idrogeologico
Con le nuove opere idrauliche abbattuto il pericolo alluvione
Capoterra. Approvata la perimetrazione di Serrenti e adottata la mappa di Elmas. La Regione, dopo i lavori di messa in sicurezza del territorio, ha approvato la riperimetrazione del piano di assetto idrogeologico.
La Regione promuove il Comune e dice sì al Piano di assetto idrogeologico che libera definitivamente Capoterra (e in particolare il centro storico) dai rigidi vincoli edilizi. Ieri la giunta Soru ha approvato la nuova perimetrazione delle aree a rischio inondazione, ridotte ora notevolmente grazie agli importanti lavori di messa in sicurezza del territorio predisposti dall’amministrazione municipale dopo i disastri del 1999 e le successive alluvioni del 2004 e del 2005. «Siamo stati il primo comune ad avviare gli interventi e soprattutto a dare incarico all’Università di rivedere la perimetrazione eccessivamente severa imposta negli anni scorsi dalla Regione nel nostro centro abitato», spiega il sindaco Giorgio Marongiu. «Vincoli che noi ritenevamo eccessivi e che bloccavano di fatto l’edilizia. Per questo l’hanno scorso abbiamo presentato un ricorso al Tar e nello stesso tempo abbiamo stipulato una convenzione con il Centro interdipartimentale di Ingegneria e Scienze ambientali e il Centro ricerche e formazione per l’ottimizzazione delle reti dell’Università di Cagliari diretto dall’ingegner Giovanni Secchi per ridisegnare, con un appositi studio, la mappatura delle zone ad alto rischio esondazione. Ora sono arrivati i risultati che speravamo». Un lavoro seguito passo dopo passo dall’ex assessore all’Urbanistica Raffaela Serra, vittima di scritte minacciose (insieme al responsabile degli uffici urbanistici, l’ingegner Giancarlo Suelzu) che la costrinsero, sebbene in due diversi momenti, ad abbandonare la sua carica assessoriale. Da Cagliari, dunque, arriva il parere favorevole alle nuove perimetrazioni. Più concretamente al nuovo Piano di assetto idrogeologico riscritto dopo la messa in opera di alcune fondamentali opere idrauliche sul territorio, a cominciare dalla costruzione dei canali di guardia sul Baccu Tinghinu e sul Rio Liori, i due fiumi che nel 1999, dopo decenni di "sonno", dimostrarono tutta la loro pericolosità quando, rigonfi d’acqua, si riversarono tra le abitazioni causando disastri immani nel giro di poche ore nel quartiere di Santa Rosa e più a valle all’interno del centro abitato. «Grazie a questi lavori di messa in sicurezza del territorio, per i quali sono stati spesi parecchi milioni di euro e che comunque dovranno andare avanti per essere completati anche in altre zone si è riusciti a rifare la perimetrazione del Pai. Gli indici di pericolosità sono stati abbattuti. Gli interventi idraulici hanno dimostrato tutta la loro efficacia durante le alluvioni di due anni fa e dell’aprile del 2005», dice ancora Marongiu. E sempre la Regione ha ieri approvato il Pai di Serrenti e adottato la variante del Pai di Elmas. Andrea Piras
 

 

08 - La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Sassari
Il poeta Franco Loi incontra gli studenti 
La spiritualità di Dante e i classici: appuntamento in biblioteca 
OZIERI. Franco Loi torna in Sardegna. Dopo l’esperienza del Settembre dei poeti, festival di poesia che ha riunito a Seneghe, poeti, scrittori, musicisti, lettori e i grandi maestri del panorama letterario sardo e italiano, il noto uomo di cultura milanese torna nell’isola per una serie di incontri su letture e su commenti della spiritualità di Dante. Il tour di Loi toccherà i centri di Ozieri, Sassari, Cagliari e, infine, Seneghe. Questa mattina alle 11, presso la sala conferenze della biblioteca comunale nell’ex convento di San Francesco, lo scrittore Flavio Soriga introdurrà l’autore e lo presenterà agli studenti delle scuole superiori cittadine. Una chiaccherata informale su tematiche importanti che si propone come un modo diverso per avvicinare i ragazzi alla lettura dei classici della letteratura e alla conoscenza del noto poeta. Nel pomeriggio (ore 17,30) Franco Loi sarà a Sassari, presso la facoltà di Lettere e filosofia dell’università per intrattenere gli studenti sul tema “Dante oggi”. Introdurranno i lavori Aldo Maria Morace e Giuliana Ortu, docenti dell’ateneo sassarese.
Le iniziative in programma a Ozieri e Sassari rientrano in un progetto promosso dall’assessorato alla pubblica istruzione della Provincia di Sassari, dall’Issra Sassari, dal presidio del libro del Cidi e dall’Università turritana, denominato “Lettura C...” che intende stimolare alla lettura gli studenti di tutti i livelli e promuovere la divulgazione, incentrata su tematiche diverse, dalla storia alla matematica, dalla sociologia alle scienze, dalla letteratura all’ambiente. Franco Loi, nato a Genova da padre sardo, ha pubblicato diverse opere di successo, fra cui la più recente antologia “Aria de la Memoria” per Einaudi. (mf)
 
09 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Olbia
Ordine degli agronomi 
Seminario sul ripristino ambientale 
OLBIA. Si svolgerà il 28 aprile a Sassari il seminario di formazione tecnico scientifica sugli “Interventi di recupero ambientale: tecniche di ingegneria naturalistica e criteri per la scelta delle specie vegetali in ambiente Mediterraneo” organizzato dall’Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Sassari. I lavori, che si svolgeranno nella sala conferenze della Promocamera, prenderanno il via alle 9 del mattino e proseguiranno sino al pomeriggio. Il seminario descrive, attraverso esempi progettuali e interventi di ripristino, le tecniche di recupero ambientale di aree degradate. Per sottolineare il carattere multidisciplinare dell’argomento, al seminario partecipano numerosi relatori provenienti da enti di ricerca come le università di Cagliari e Sassari oppure il Consiglio nazionale delle ricerche, ma anche imprese operanti nel settore del ripristino ambientale. L’appuntamento a questo proposito rappresenta un importante momento di incontro tra le risorse messe a disposizione dalla ricerca e i problemi quotidiani di chi invece opera sul campo. (se.lu.)
 
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Cagliari
Relazione di Celestina Sanna 
Donne nel medioevo, convegno a Cagliari 
IGLESIAS. La condizione della donna nel Breve di Villa di Chiesa, è l’argomento che tratterà domani la storica e archivista Celestina Sanna al convegno “Le donne in Sardegna tra medioevo e età moderna” in programma a Cagliari nella chiesa monumentale di Santa Chiara. L’iniziativa è stata promossa dalla Società Sant’Anna con il Comune di Cagliari, l’università, Historicas e il Cnr. I lavori cominceranno alle 9.30 con una introduzione dello storico Francesco Cesare Casula (che presiede anche la sessione) sul tema Le regine negli atti giudicali, seguiranno tra gli altri Celestina Sanna e quindi Giannetta Murru Corriga parlerà sul tema Nel nome della madre. Filiazione e discendenza in Barbagia.
 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Il pensiero di Giorgio Asproni 
All’ISRE convegno sulla figura dell’intellettuale e politico bittese  
NUORO. La figura di Giorgio Asproni, intellettuale e uomo politico bittese, nel 130º anniversario della morte verrà ricordata a Nuoro in un convegno organizzato dalla sezione nuorese della Associazione mazziniana italiana “Giorgio Asproni” e dall’associazione culturale “Cesare Pintus” di Cagliari.
Alla manifestazione, in programma il 29 aprile, alle 9 all’Isre, interverranno i professori Tito Orrù dell’Università di Cagliari, Luigi Lotti dell’Università di Firenze, Arturo Colombo dell’Università di Pavia e Aldo Borghesi dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia. Nella conferenza stampa di presentazione Alberto Bianchi, presidente della sezione nuorese dell’Associazione, il consigliere Annico Pau e il segretario Giovanni Scanu, hanno esplicitato le motivazioni che hanno indotto i mazziniani nuoresi ad organizzare il convegno: «Vogliamo ricordare la figura di Giorgio Asproni perché si tratta di un politico nuorese e di una persona di cultura che ha avuto una notevole importanza per la storia dell’Isola» ha affermato Bianchi che ha ricordato anche il ruolo svolto da Asproni nel Risorgimento per la vicinanza ideale e l’amicizia fraterna che lo legò a Giuseppe Mazzini, cui si rivolse per perorare la causa della Sardegna di fronte alla ventilata ipotesi di cessione alla Francia per l’aiuto ricevuto dai Savoia nella Seconda guerra d’Indipendenza. «Se siamo rimasti italiani - ha ricordato Bianchi - lo dobbiamo ad Asproni». Democratico e repubblicano, il politico bittese difese la causa della Sardegna in sede istituzionale. Eletto deputato ricoprì la carica per nove legislature, prima nel Parlamento subalpino, poi in quello del Regno d’Italia. Al momento della morte, avvenuta a Roma il 30 aprile del 1876, gli venne tributato l’onore dei funerali di stato, allora riservati solo ai presidenti del Consiglio. «L’Associazione ha come obiettivo la diffusione del pensiero mazziniano nelle nuove generazioni. Per noi sarà anche l’occasione per ricordare la figura del fondatore e primo presidente dell’Associazione Mazziniana di Nuoro, l’avvocato Giannetto Massaiu, recentemente scomparso».
Giuseppe Sanna 
 
12 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Avvocati a lezione di diritto da Proto Pisani 
Gli incontri, organizzati dalla Scuola forense, in programma venerdì pomeriggio e sabato 
NUORO. Si parlerà di riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e civile nel ciclo di due conferenze organizzato per venerdì e sabato dalla Scuola forense nuorese. All’incontro di venerdì pomeriggio, alle 16, nella sala conferenze «Donata Marchi» dell’ordine dei medici, in via Gramsci, il relatore sarà Andrea Proto Pisani, ordinario di procedura civile all’università di Firenze. È stato anche un componente laico del Consiglio superiore della magistratura. Sabato mattina, invece, a partire dalle 9, sempre nella stessa sala conferenze di via Gramsci e sullo stesso argomento, parlerà Natale Gianlongo, ordinario di diritto all’università di Firenze.
Gli incontri, organizzati dalla Scuola forense, sono aperti ai praticanti avvocati, agli avvocati ma anche a tutti gli interessati al diritto e alle questioni giuridiche. La Scuola forense di Nuoro, aperta da qualche mese, è stata riconosciuta dal centro nazionale per la formazione degli avvocati. Ad aprile, durante un’assemblea, sono stati nominati come direttore l’avvocato Andrea Soddu e come componenti del consiglio di amministrazione gli avvocati del foro di Nuoro Basilio Brodu (nella foto), Priamo Siotto, Lorenzo Palermo, Antonio Careddu. Componente del Cda è anche Giommaria Uda, professore associato di diritto civile all’università di Sassari.
 
13 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Cagliari
Convegno del Sil dedicato al tema della diversificazione
Il tradizionale ritmo delle stagioni non basta più ai produttori di latte 
ORISTANO. Nuove politiche produttive per gli allevatori ovini. Solo con l’innovazione dei sistemi può arrivare un forte al mondo della produzione e della trasformazione del latte. Delle prospettive future si parlerà domani nella sala conferenze del Sil Patto Territoriale, in occasione della presentazione del progetto denominato “Destagionalizzazione e diversificazione del latte ovino”. Un’iniziativa del Sil in attuazione della Misura 4 “Miglioramento del contesto produttivo locale”.
«La destagionalizzazione della produzione del latte ovino - spiega il presidente del Sil, Antonio Ladu (nella foto) - rappresenta una delle più importanti azioni che possono essere implementate per migliorare l’efficienza economica delle filiera del latte ovino. Infatti, per le aziende trasformatrici la forte stagionalità delle produzioni tipiche della Sardegna determina elevati costi di trasformazione, legati a dimensionamento degli impianti e del personale per i periodi di picco di conferimento. Ci sono anche le difficoltà di commercializzazione, connesse alla necessità di produrre in certi periodi formaggi a lunga maturazione, poco graditi dal mercato, e difficoltà di garantire un approvvigionamento continuo dei formaggi freschi e quindi di fidelizzare le grandi catene di distribuzione». Per le aziende ovine, la stagionalità determina la presenza di carichi animali e fabbisogni in alcuni periodi molto elevati e in altri molto bassi, con difficoltà a organizzare una catena di foraggiamento adeguata, e il concentrarsi dei parti, degli svezzamenti, dei salti in brevi periodi.
Il progetto si articola in due fasi che coincidono con l’elaborazione di due studi, commissionati al Dipartimento di scienze zootecniche dell’Università di Sassari, che puntano a verificare la fattibilità e l’implementazione della destagionalizzazione del latte ovino e la diversificazione delle produzioni.
In particolare gli elaborati consentiranno l’individuazione di nuovi modelli organizzativi, modalità tecniche di integrazione tra imprese dei comparti lattiero e caseario nonché la sperimentazione di nuove produzioni casearie a integrazione delle produzioni esistenti. La presentazione sarà effettuata da Antonello Cannas, professore associato del Dipartimento di Scienze zootecniche dell’Università di Sassari. Saranno presenti inoltre le aziende coinvolte nella sperimentazione, l’amministrazione provinciale, la Camera di commercio e l’Ersat.
 
14 - La Nuova Sardegna
Cure più umane
CAGLIARI. Oggi dalle 15.30 nella sala convegni del Banco di Sardegna, si terrà un convegno su “L’umanizzazione delle cure e nei presidi ospedalieri”. Interverranno l’assessore Dirindin, il preside della Facoltà di Medicina di Cagliari e i manager della Asl 8 dell’azienda ospedaliera Brotzu. La manifestazione è organizzata da “Le Mani dei Sarzi Onlus per l’umanizzazione” con la collaborazione del Centro di Servizio per il Volontariato Sardegna Solidale. Sono tre i moderatori del convegno: Nerina Dirindin, assessore regionale alla Sanità, Gavino Faa, preside della Facoltà di Medicina all’Università degli studi di Cagliari, Gino Gumirato, manager della Asl 8 di Cagliari. Interverrà Mario Selis, manager dell’azienda ospedaliera Brotzu-San Michele e Gian Piero Farru, presidente del Csv Sardegna Solidale. Ad illustrare il progetto dell’umanizzazione delle cure e nei presidi ospedalieri sarà Serena Russo, presidente de Le Mani dei Sarzi Onlus.
 
15 - La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
In piazza d’Italia raccolta di sangue organizzata dagli studenti di Medicina 
SASSARI. È denominata “Goccia su goccia” l’odierna giornata di mobilitazione studentesca per la donazione di sangue. L’iniziativa si svolgerà questa mattina dalle 8 alle 13, in piazza d’Italia, ed è organizzata dalla locale associazione del Segretariato italiano degli studenti di Medicina in collaborazione con la sezione provinciale dell’Avis, con il Forum delle associazioni studentesche universitarie, il reparto di Ematologia dell’ateneo turritano e, ancora, con l’Ersu e il centro Orientamento dell’università di Sassari, con il sostegno del rettore Alessandro Maida.
 Negli stessi orari, la manifestazione avrà come sede anche il centro emotrasfusionale, nel palazzo rosa, in via Monte Grappa, dove potrà essere effettuata una raccolta di sangue.
 «Il progetto, nato da un’iniziativa dell’associazione degli studenti della facoltà di Medicina di Sassari, vede coinvolte ormai da anni tutte le associazioni studentesche d’ateneo in un’unica grande kermesse di solidarietà - tiene a precisare Paola Salaris, responsabile della sezione Salute pubblica della sede locale del sodalizio organizzatore -. L’obiettivo non è solo quello della raccolta di sangue. Vorremmo infatti approfittare di questa occasione per dare il nostro contributo, rivolto a favorire tra i giovani la diffusione della cultura della donazione, rimarcando che donare il proprio sangue significa salvare vite umane e mettere a disposizione della collettività uno strumento prezioso di solidarietà umana. Ci sarà inoltre - conclude Paola Salaris - l’opportunità di fare orientamento universitario per gli studenti delle scuole medie superiori cittadine che stanno per conseguire il diploma».
 All’iniziativa, infatti, parteciperanno anche gli studenti di alcune scuole superiori. È stato ritenuto importante il coinvolgimento degli istituti medi superiori in funzione di una strategia per il raggiungimento degli obiettivi di educazione sanitaria nell’àmbito della salute pubblica, una delle principali aree tematiche dell’associazione del Sisn (Segretariato italiano degli studenti di Medicina).
Marco Deligia
 
16 - La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
Mezzo secolo d’impegno nella ricerca 
Oggi a Sassari un incontro scientifico per ricordare i cinquant’anni dell’Istituto di Microbiologia 
Scuola prestigiosa alla quale si sono formati ricercatori di vaglia  
L’intreccio stretto tra didattica e scienza e il ruolo nella vita della città 
Dovette suscitare una qualche meraviglia tra i fedeli che affollavano le chiese di Sassari, il piccolo gruppo di ricercatori che, un sabato di maggio del 1897, prelevava, dopo le funzioni religiose campioni di acqua santa, che molti devoti avevano l’abitudine di portare alle labbra dopo il segno di croce. Un gesto che non era sfuggito al professor Livio Vincenzi, in cattedra di Patologia generale a Sassari, e allievo di Camillo Golgi, il grande scienziato e futuro premio Nobel, nel cui leggendario laboratorio pavese si era formato nei primi anni Ottanta. Al culmine della rivoluzione batteriologica, avviata da Pasteur negli anni Sessanta di quel secolo, i “cacciatori di microbi” avevano moltiplicato i loro sforzi per individuare i microrganismi responsabili di malattie, come le enteriti e le febbri tifoidi, che, allora, occupavano i primi posti nelle cause di morte in Italia. Innumerevoli agenti patogeni erano stati già individuati, compresi quelli del colera e della tubercolosi. Trovare la causa delle malattie appariva, in quel momento, solo una questione di ricerche: ad ogni malattia “doveva” corrispondere un “microbo” e non restava che ricercarlo e precisarlo. Vincenzi era un milite della guerra condotta allora contro quei minacciosi “nemici invisibili” che erano i batteri. Portata in laboratorio, l’acqua fu esaminata e rivelò la presenza di un numero allarmante di “germi, tra cui quello della difterite di cui quell’anno si erano verificati diversi casi. Commentando i risultati della ricerca, sulla prestigiosa rivista “Archivio delle Scienze Mediche”, Vincenzi - che teneva un corso libero di “Bacteriologia” - metteva in rilievo il ruolo delle mani come “veicolo” delle malattie infettive.
 Non sembra fuori tema evocare quel filone, a proposito del mezzo secolo dell’Istituto di Microbiologia dell’Università di Sassari, per il quale le “malattie delle mani sporche” rappresentano uno degli ambiti di ricerca e di attività nei paesi in via di sviluppo, anche attraverso uno strumento prezioso come il sito http://www.aclisassari.com/acli-openlearning, che offre una preziosa base di conoscenza sulle malattie enteriche nei paesi poveri del mondo. Per ricordare il mezzo secolo oggi alle 16, nell’aula magna di piazza Università, si terrà un incontro scirntifico che avrà come relatori Giovanni Bo, Piero Capuccinelli, Giovanni Fadda, Herve Perron, Josè Casadeus e Paolo Arese. Saranno presenti anche il rettore Alessandro Maida, il sindaco Gianfranco Ganau e il presidente del consiglio regionale Giacomo Spissu.
 E’ a metà degli anni Cinquanta che Microbiologia entra, come insegnamento fondamentale, nel piano di studi della Facoltà di Medicina, in quella di Scienze, e più di recente, di Farmacia. Didattica e ricerca vanno a braccetto. Nell’anno accademico 1955-56, l’Istituto sassarese comincia il suo cammino, con la direzione di Romolo Deotto, un ricercatore di grande valore, destinato a diventare rettore dell’Università di Milano. Dall’antico stabile di viale Mancini alla nuovissima sede in viale San Pietro - mentre si accumulano le ricerche nel campo della microbiologia sperimentale e clinica - l’Istituto ha visto formarsi, negli ultimi decenni, un nucleo consistente di docenti, ricercatori, organizzatori della ricerca nei vari indirizzi: Piero Cappuccinelli, direttore per lunghi anni, accademico dei Lincei e vicepresidente del Comitato tecnico di gestione e direzione generale del Consorzio 21; Stefania Zanetti; Salvatore Rubino; Gigi Fiori. Qualcuno dei docenti che hanno accompagnato un tratto della vita dell’Istituto sarà tra i relatori all’incontro scientifico che ricorderà il cinquantennale, come Giovanni Fadda, ordinario di Microbiologia, per lunghi anni a Sassari e ora direttore dell’istituto di Microbiologia della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma.
Eugenia Tognotti 
 
17 - La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Nazionale
«Se fallimento c’è, questo è di tutti» 
Bachisio Porru, ex presidente dell’ateneo, replica alle accuse di Soro 
«L’autonomia si ottiene con il contributo di tutte le forze» 
NUORO. L’università nuorese ha fallito l’obiettivo dello sviluppo. L’attacco di Antonello Soro è partito improvviso, nei giorni scorsi, davanti a un nutrito pubblico di imprenditori. Qualcuno ha interpretato le sue parole come una critica radicale alla gestione dell’ex presidente, Bachisio Porru. Ma Porru oggi non si scompone più di tanto e replica: «Se fallimento è, ci siamo tutti dentro».
Antonello Soro durante il convegno tenuto nella Camera di commercio di fronte agli industriali nuoresi aveva collegato la parola «fallimento» al mancata «capacità di attrazione» di studenti esterni da parte dell’università barbaricina. Da qui la necessità di ridiscutere tutto il progetto in vista dell’agognata autonomia del polo della Sardegna centrale.
«Parole condivisibili - replica oggi l’ex presidente Bachisio Porru - specie da chi come l’onorevole Soro ha da sempre ricoperto responsabilità istituzionali regionali e nazionali e ha avuto le mie stesse responsabilità quale presidente del consorzio universitario dal 1995 al 1998». Una sottolineatura quella di Porru che serve a ricordare che anche Antonello Soro è stato presidente dell’ateneo barbaricino, senza che il problema dell’autonomia nuorese sia stato risolto.
«Se il problema dell’università di Nuoro - continua l’ex presidente - è che questa è stata mal gestita dal 1992 ciò significa che è stato mal gestito dalla sua origine».
Il fallimento dell’ateneo quindi era in nuce sin dalla sua nascita, sostiene Porru, che continua: «Forse l’onorevole Soro lamenta che a tutt’oggi il polo nuorese non abbia uno status di autonomia che lo sottrarrebbe dalla condizione di ancillarità che soffre ancora verso le università di Cagliari e di Sassari».
Infine un messaggio per il futuro dell’università e le sfide che attendono la nuova gestione. «La battaglia per l’autonomia è tutt’ora aperta - conclude Porru - ed è nella responsabilità di tutte le forze politiche e istituzionali di Nuoro e della Sardegna centrale». Come a dire: se fallimento c’è stato questo è da ascrivere a tutta una classe dirigente, dalla quale dipende ancora il futuro dell’università nuorese.
Il botta e risposta tra Antonello Soro (Margherita) e Bachisio Porru (Ds) va collocato all’interno del cambio avvenuto qualche settimana fa quando alla presidenza del consorzio universitario della Sardergna centrale è stato nominato l’architetto, Sergio Russo della Margherita, già a capo della Libera università privata (Ailun). Insieme a Russo nel consiglio di amministrazione dell’ateneo nuorese erano stati nominati per conto degli enti consortili Provincia e Comune di Nuoro anche altri cinque membri: Franca Carroni e Rosetta Palmas in quota Ds e Antonio Cambedda con Bruno Chisu in quota Margherita.
A parte il traguardo mancato dell’autonomia, l’ateneo nuorese negli ultimi anni ha comunque centrato alcuni obiettivi importanti: intanto ha triplicato il numero degli studenti iscritti e ha raddoppiato i fondi di gestione. Oltre ad aver implementato l’offerta formativa con vari corsi, anche di specialistica, ed aver aperto nuove finestre con altri atenei non sardi.
La nuova gestione quindi non parte dall’anno zero. La sfida di fondo, però, resta sempre la stessa: centrare l’obiettivo dell’autonomia.
Nino Bandinu 
 

Questionario e social

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