Martedì 18 aprile 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 aprile 2006

Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Giornale di Sardegna


 
1 - L’Unione Sarda
Pagina 22 - Provincia di Cagliari
Un centro per produrre energia solare
Selargius. Il Comune chiede i soldi alla Regione e trova l’intesa con privati e Università
Laboratorio di ricerca da dodici milioni nell’ex polveriera
Nei capannoni militari potrebbe sorgere un centro di ricerca sull’energia solare. Il Comune chiede i soldi dei progetti di qualità.
Un centro di ricerca per lo studio e la creazione di specchi sottili e collettori solari di nuova generazione, capaci di accumulare e produrre energia. Il progetto di rinascita dell’antica polveriera militare punta dritto sul sole. Non più solo con la creazione di un campus universitario circondato da laboratori artigianali recuperando i fabbricati delle antiche caserme e dei depositi di munizioni, ma ora anche con due centri di ricerca promossi dall’ente nazionale di astrofisica. È stato richiesto dal Comune un finanziamento di 12 milioni attraverso i progetti qualità della Regione. Mentre la parte più consistente dell’investimento, 29 milioni, sarà coperta dai partner dell’iniziativa: i consorzi Protostar e Cosmolab, legati agli enti di astrofisica e al mondo universitario. «Saranno centri di ricerca internazionali», spiega il sindaco Mario Sau: «Il primo per lo studio e lo sviluppo di spechi sottili e collettori solari, il secondo per la creazione di un centro di calcolo ad altissima velocità». Il piano. Il cuore dell’iniziativa è dunque il progetto ProtoStar (Prototipo Solare Termodinamico ad Alto Rendimento) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica a cui partecipano anche colossi come l’Enel e Galileo Avionica. All’interno, i ricercatori punteranno ad un progresso decisivo dei sistemi ad energia solare, raggiungendo la soglia della competitività economica che, ancora oggi, frena lo sviluppo di questi dispositivi. Alla base c’è la tecnologia Spin-Float, ideata per la produzione di specchi in vetro sottile che rivestiranno i giganteschi telescopi astronomici di nuova generazione. Il vantaggio di questi specchi è la capacità di produrre energia in grande quantità ma a costi bassissimi. Nel progetto sono coinvolti gli osservatori dell’Istituto nazionale di Astrofisica di Arretri, Brera-Merate e, per l’appunto, quello di Cagliari. Innovazione«Una volta affinata la tecnologia», dice Angelo Corda, assessore all’Urbanistica, «questi specchi sottili verranno prodotti nella zona industriale attraverso un accordo già firmato con il Catais. Ovviamente si tratta di progetti a lungo termine». Il secondo centro di ricerca ruoterà attorno al consorzio Cosmolab (che vede assieme le Università di Cagliari e Sassari, gli istituti nazionali di Astrofisica e Fisica naturale, il Crs4 partner privati). Un progetto da circa 12 milioni di euro che punta alla creazione una delle più potenti reti di calcolo d’Europa. Il finanziamento garantito dai due consorzi è di trenta milioni, ma non c’è certezza di quello regionale.
Francesco Pinna (Unioneonline)

2 - L’Unione Sarda
Pagina 42 - Cultura
Quell’Artaserse che portò Cagliari nel mondo dell’opera
Nel libro di Myriam Quaquero e Antonio Ligios musiche e musicisti in Sardegna tra ’700 e ’800
Si intitola "Musiche e Musicisti in Sardegna: Teatri, Cappelle e Istituzioni Musicali tra Sette e Ottocento" il nuovo libro dei musicologi Myriam Quaquero e Antonio Ligios. Il volume, edito dalla Carlo Delfino di Sassari, sarà presentato domani sera alle 17,30 da Bianca Maria Antolini, presidente della Società italiana di musicologia, al Conservatorio "G. Pierluigi da Palestrina" di Cagliari. Per gentile concessione della Delfino pubblichiamo un brano di Myriam Quaquero. Dopo il passaggio della Sardegna alla casa Savoia, stabilito con il trattato di Londra (1718) e poi sancito con una solenne cerimonia a Cagliari nel 1720, nell’isola era piuttosto fiorente l’interesse per le manifestazioni spettacolari, sia di tipo devozionale (sacre rappresentazioni e goccius), che nella forma drammaturgica profana delle loas, un modello tipicamente iberico che nel Seicento aveva goduto di un ampio consenso in Spagna, in Francia e in altre regioni d’Europa. Nel corso del Settecento questi generi drammaturgici erano stati rapidamente soppiantati dal teatro musicale che, in Sardegna, si era progressivamente inserito nelle cerimonie pubbliche organizzate per le occasioni festose della famiglia reale e per tutti i più importanti anniversari civili e religiosi. Per una svolta davvero risolutiva (...) tuttavia, si devono attendere le nozze tra il principe ereditario Vittorio Amedeo di Savoia e Maria Antonia Ferdinanda di Borbone. Ai festeggiamenti per questo matrimonio, contratto nel 1750, risalgono infatti le prime notizie relative all’esistenza di un teatro nella città di Cagliari, quello dell’Università, nel quale viene rappresentato l’Artaserse, uno dei massimi esempi del librettismo metastasiano, messo in musica per l’occasione da Giovanni Domenico Bollano, il maestro della Cappella Civica, cioè l’orchestra principale di Cagliari finanziata dalla Municipalità. Bollano era arrivato in Sardegna qualche lustro prima ed era diventato il protagonista indiscusso della crescita musicale della capitale del Regno dove, oltre alla Cappella Civica, erano attive le cosiddette Cappelle "del Pubblico", cioè tre compagini musicali in aperta concorrenza tra loro, che annoveravano cantanti e strumentisti. Anche per l’attività musicale che esercitavano a Cagliari questi piccoli complessi orchestrali - così come, più in generale, per la storia della musica isolana - la metà del Settecento (...) costituisce un autentico spartiacque; dal 1750 proseguirà l’evoluzione professionale della Cappella Civica e si radicheranno ulteriormente le diverse formazioni vocali e strumentali, ma soprattutto diventerà stabile a Cagliari il teatro musicale al punto che, quando la sala che aveva ospitato l’Artaserse viene chiusa per gravi problemi strutturali, apre in città il locale di don Francesco Zapata barone di Las Plassas, progettato da Saverio Belgrano di Famolasco, che prende il nome di Teatro Regio. È l’apertura di questo nuovo spazio teatrale a determinare probabilmente un cambiamento nella produzione melodrammatica proposta a Cagliari (...) : i libretti messi in scena al Regio privilegiano i temi dell’ascesa sociale, del matrimonio indecente tra aristocratici e borghesi, della condotta poco perspicace della nobiltà, dello scambio d’identità tra personaggi di opposta estrazione sociale. Anche in Sardegna, dunque, la pressione montante della borghesia che aspira a diventare una nuova classe dirigente e tende a strappare i privilegi dell’arte e della cultura all’élite aristocratica, trova un aiuto particolarmente efficace proprio nel teatro comico. Così, mentre le sorti cagliaritane dell’opera seria rimangono sostanzialmente congelate fino all’Ottocento, dal 1770 in poi gli intermezzi, il dramma giocoso e l’opera buffa compiono nella capitale sarda una rapida progressione evolutiva, che delinea un’immagine di notevole vitalità. D’altronde, è bene tener presente che questi sono gli anni immediatamente successivi all’adozione di quel complesso di misure di carattere culturale ed economico culminato con la restaurazione delle Università di Cagliari e di Sassari. La riapertura dei due Atenei da parte del governo sabaudo si era accompagnato all’arrivo in Sardegna di docenti autorevoli e alla fondazione della Biblioteca Universitaria, attrezzata con l’acquisto dei libri necessari allo svolgimento degli insegnamenti introdotti e con donazioni offerte direttamente dal sovrano, dal ministro Bogino e dalla Stamperia Reale di Torino (...). In conclusione, la crescita dell’attività musicale, con la fine del monopolio della Cappella Civica e la creazione di diversi complessi orchestrali, insieme allo sviluppo dell’attività teatrale, rappresenta per Cagliari l’occasione di immettersi in un contesto autenticamente italiano, dando la prova tangibile dell’avvenuta emancipazione dal clima culturale spagnolo che aveva dominato a lungo la città. Per quanto tali eventi abbiano giocato un ruolo di propulsione nella cultura dell’isola, sarebbe errato non tener conto delle avvisaglie di malessere che la vita musicale (e non solo) della capitale del Regno presenta in forma vistosa alla fine del Settecento. Si tratta dei segnali di una crisi prodotta da malesseri antichi e da carenze culturali e organizzative, destinata ad incidere negativamente sullo sviluppo della musica in tutta l’isola. L’autorità regia e viceregia, d’altra parte, pur servendosi del teatro musicale per introdurre nuovi elementi di italianità in Sardegna, non interviene mai nella vita del Teatro Regio di Cagliari, se non per regolamentarne l’andamento o censurarne gli eccessi, e non introduce alcun sistema di formazione musicale capace di sostenere in maniera adeguata l’attività operistica. La chiusura del Regio, all’inizio degli anni Novanta, avviene sull’onda in piena della ribellione popolare. In quel momento, la sala teatrale cessa di essere un centro di vitalità culturale e si conclude bruscamente a Cagliari la felice stagione musicale settecentesca, ricca di attività e di esecuzioni di rilievo anche nazionale e perfettamente armonizzata al gusto allora in vigore nel resto d’Italia.
Myriam Quaquero

3 - L’Unione Sarda
Pagina 15 - Lavoro e Opportunità
Inpdap, 200 viaggi per universitari
Per studiare la lingua inglese in Gran Bretagna e in Irlanda
L’Inpdap mette in palio duecento viaggi studio (per un periodo di 12 settimane) in Gran Bretagna e Irlanda destinati a studenti universitari, figli o orfani di iscritti e di pensionati. Durante il soggiorno si svolgeranno il corso preparatorio e quello di superamento di uno degli esami previsti dal Cambridge Esol. Per poter partecipare al concorso dell’Inpdap, relativo all’anno accademico in corso, sono necessari alcuni requisiti. Gli studenti iscritti al primo anno devono aver superato l’esame di scuola secondaria con votazione non inferiore a 75/100; gli iscritti agli anni successivi alla data della domanda, invece, devono avere una media degli esami non inferiore a 24/30; gli studenti iscritti al corso di laurea specialistica, devono aver conseguito il diploma di laurea triennale con votazione non inferiore a 90/110 e, requisito comune a tutti i partecipanti, bisogna avere meno di 28 anni. Le domande devono essere inviate entro il 15 maggio prossimo agli uffici Inpdap competenti per territorio, in relazione alla residenza del concorrente. Per informazioni e per scaricare il modulo di iscrizione visitare il sito www.inpdapgov.it.
(eu.ri.)




4 - La Nuova Sardegna
Pagina 25 – Sassari
Brevi
Scuole di specializzazione
Sono aperti i termini per la presentazione delle domande di ammissione al primo anno delle scuole di specializzazione per i laureati in Medicina e chirurgia. Le domande devono essere inviate al rettore dell’università di Sassari, piazza Università 21, oppure presentate all’ufficio protocollo, entro il 15 maggio. Il bando di concorso è consultabile all’indirizzo www.ammin.uniss.it/scuole-specializzazione/scuole.php.




5 - Giornale di Sardegna
Pagina 41 - Culture
Opportunità.
Master sanitario
Nuoro, Salesiani, zona Biscollai Domani, alle 14.30 Un’opportunità di approfondire il proprio percorso di studi con una specializzazione mirata nel campo della sanità: domani pomeriggio alle 14.30 a Nuoro, presso la sede dei Salesiani in zona Biscollai si inaugura il Master universitario di primo livello per le funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie. Rivolto a infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia, educatori professionali, ostetriche, fisioterapisti e assistenti sanitarie, il percorso formativo, della durata di 1500 ore, si articolerà in lezioni teoriche, stages e project work, e culminerà con una tesi nel febbraio 2007.


Questionario e social

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