Giovedì 13 aprile 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 aprile 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 7 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna
 

 

1 - L’Unione Sarda
Pagina 41 - Provincia di Sassari
Missione compiuta: le provette sassaresi ritornano sulla terra
Rientra la navicella Soyuz
Gli astronauti avevano a bordo l'incubatore dei ricercatori del Dipartimento di Scienze fisiologiche
Missione compiuta. Il 9 aprile la navicella Soyuz ha fatto rientro alla base russa di Baikonur. Gli astronauti avevano a bordo anche l'incubatore portatile preparato dai ricercatori del Dipartimento di Scienze fisiologiche dell'Università di Sassari. Al suo interno 36 particolari camerette di coltura contenenti le cellule preparate per l'esperimento principale: verificare gli effetti della microgravità sul sistema immunitario dell'uomo. Ora le cellule tornate dal viaggio nello spazio e consegnate dall'Agenzia spaziale russa nelle mani del coordinatore del gruppo sassarese, Proto Pippia, verranno confrontate in laboratorio con altrettante rimaste a terra. La ricerca, avviata dal gruppo di lavoro sassarese diversi anni fa in collaborazione con Augusto e Marianne Cogoli del Politecnico di Zurigo, parte da un dato già accertato: nelle loro missioni nello spazio gli astronauti subiscono un abbassamento delle difese immunitarie dovuto ad una forte diminuzione della proliferazione dei linfociti T, globuli bianchi dai quali dipende la difesa dell'organismo verso gli agenti estranei. «La nostra missione - sottolinea la ricercatrice Maria Antonietta Meloni, che ha seguito la missione in Russia con la collega Grazia Galleri - punta a capire in quale momento del volo e in che modo si verifica il calo delle difese immunitarie. E di conseguenza individuare quali sostanze potrebbero ripristinare la loro normale risposta immune». Questo soprattutto in previsione di viaggi che prevedono una permanenza molto lunga nello spazio, addirittura alcuni anni nell'ipotesi di un volo verso Marte. Il professor Augusto Cogoli è stato il primo ad accorgersi della curiosa condizione, per qualche aspetto simile all'Aids, che colpisce le cellule del sistema immunitario in assenza di gravità ed alcuni aspetti del volo spaziale. «È stato per esempio accertato - aggiunge Maria Antonietta Meloni - che i voli a lungo termine non pongono gli astronauti di fronte ad un vero e proprio stato patologico e non mettono in pericolo la salute degli equipaggi ma sono senz'altro un segnale di allarme e costituiscono un problema biomedico di importanza vitale per il prosieguo dell'attività umana nello spazio». Il gruppo di ricerca spaziale della Facoltà di Scienze ha in programma due nuove missioni nello spazio: la prima è a settembre con la ripetizione dell'esperimento andato perduto nel tragico ultimo volo dello Shuttle, la seconda nella primavera del 2007.
Gibi Puggioni
 
2 - L’Unione Sarda
Pagina 27 - Provincia Sulcis
Sant'Anna Arresi Tre nuovi dottori laureati "a distanza"
Tre nuovi "dottori" per l'Università a distanza di Sant'Anna Arresi. Nei giorni scorsi, tre studenti del corso di laurea in Economia e management dei servizi turistici della facoltà di Economia di Bologna hanno concluso il loro percorso di studi con la discussione della tesi. A conseguire il titolo sono stati Annalisa Atzori di Sant'Anna Arresi, Martina Romano di Carbonia e Matteo Plaisant di Muravera. Un traguardo importante per i tre neo dottori che vanno ad aggiungersi ai nove che li hanno preceduti dall'inizio dell'attivazione dei corsi a distanza a Sant'Anna Arresi attivati tre anni fa. Nuove professionalità pronto a mettersi in gioco nel mercato del turismo.
(m. lo.)
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 17 - Lavoro e Opportunità
Enea, Sassari aderisce ai tirocini
Disponibili 138 posti per la formazione e l'orientamento
L'Università di Sassari, nell'ambito della convenzione tra l'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (Enea) e la Conferenza dei Rettori delle Università italiane (Crui), ha aderito al programma tirocini che offre a 138 laureati e laureandi la possibilità di effettuare periodi di formazione e orientamento nelle sedi dell'Enea. Possono partecipare i laureandi iscritti alla laurea specialistica o magistrale o di vecchio ordinamento che abbiano sostenuto il 70% degli esami o siano in possesso di almeno 60 crediti formativi e abbiano una media voti agli esami di 27/30. I laureati devono avere una votazione di laurea, conseguita da non più di 18 mesi, di almeno 105/110 e non più di 25 anni, se dottori di primo livello, e di 28 anni, se dottori magistrali. Tutti i partecipanti devono avere conoscenza di una o più lingue straniere. I candidati con i requisiti dovranno registrarsi entro martedì 18 aprile nell'apposito programma Twa (Tirocini web application) dell'Università di Sassari. Informazioni sul sito dell'ufficio Ricerca e relazioni internazionali dell'Università di Sassari www.ammin.uniss.it/ricercarelint.
(r. f.)
 

 

4 - La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
Cannabis, nuovo farmaco antidolore 
A «Polaris» le ricerche di un gruppo internazionale 
A Pula il progetto di Maria Antonietta Casu Dalla marijuana un principio attivo che riduce al minimo i rischi di dipendenza 
I primi a non fare di tutta l’erba un fascio furono probabilmente i cinesi, che nel 2737 avanti Cristo stilarono un trattato di farmacologia esaltando le virtù analgesiche della cannabis. Ma a usare la marijuana come toccasana furono anche gli indiani, che ci curavano l’insonnia, la febbre e la dissenteria. Discoride, il medico di Nerone, nel suo codice «Anicia Juliana» (512 d.C.), ne elenca le proprietà farmacologiche e terapeutiche. E gli Zulù dell’Africa, che ancora oggi la fumano in caso di crampi, epilessia e gotta.
Maria Antonietta Casu, ricercatrice in forza alla «Neuroscienze Pharmaness», una società a capitale misto pubblico-privato partecipata dall’Università di Cagliari e dal Cnr, sorride e non sembra affatto sorpresa. Lei è da anni che nel suo laboratorio - ora ospite del Parco tecnologico e scientifico «Polaris» - studia proprio la caratterizzazione di estratti di piante di cannabis. «Ovviamente - precisa - si tratta di parti selezionate geneticamente in modo da evitare il loro potenziale d’abuso e favorirne solo le applicazioni medico-terapeutiche». Che poi, detto in parole povere, significa che, insieme con i suoi colleghi, la dottoressa Casu cerca di ottenere farmaci capaci di rilasciare soltanto gli effetti curativi della sostanza proibita, eliminandone quelli nocivi come ad esempio attacchi di panico, crisi respiratorie, perdita delle capacità di memoria, stato confusionale. Obiettivo: «Predisporre un farmaco capace di lenire il dolore - spiega - ma anche di curare l’obesità e i disturbi alimentari, l’artrite reumatoide, il glaucoma, l’emicrania, la nausea da chemioterapia, il morbo di Parkinson la sclerosi multipla». Insomma, la panacea.
Possibile? Sembrerebbe proprio di sì, anche se sui tempi di realizzazione di prodotti di questo tipo gli scienziati preferiscono mantenere una certa cautela. «La nostra ricerca - continua l’esperta - fa parte di un progetto europeo che ci vede collaborare con gruppi inglesi, tedeschi e olandesi. Sono proprio questi ultimi che coltivano la marijuana, ne preparano gli estratti e ce li mandano per testarli qua a Pula».
Naturalmente si tratta di procedure lunghe e fatte sotto stretto controllo ministeriale. «Beh, certo - spiega ancora la dottoressa Casu - anche perché la storia del rapporto tra l’uomo e la cannabis è sempre stata caratterizzata da un’alternanza di devote esaltazioni dei principi attivi e di categoriche messe al bando della pianta. La più antica testimonianza sull’uso psicotropo della cannabis in Europa viene da Erodoto d’Alicarnasso, nel V secolo avanti Cristo. Nel Medioevo, poi, il clima di terrore instaurato dai tribunali dell’inquisizione colpì in tutta Europa la cultura della cannabis, culminando nel 1484 in una bolla papale che ne proibì l’uso ai fedeli».
Così, malgrado gli estratti naturali di marijuana siano utilizzati da secoli nelle varie medicine tradizionali, soltanto ora l’uso terapeutico dei derivati della cannabis sta vivendo un globale processo di rivalutazione. «Infatti - continua l’esperta - mai come negli ultimi anni si sono accumulate conoscenze tanto importanti, e in una successione così tumultuosa, nel campo delle farmacodipendenze legate come ai cannabinoidi: si va dalla scoperta e caratterizzazione dei recettori cerebrali e periferici, all’identificazione dei cannabinoidi endogeni (cioè la sostanza che noi abbiamo nel cervello, detta “anandamide” - ndr.), sino alla messa a punto di una linea di farmaci agonisti e antagonisti recettoriali».
Tradotto per i non addetti ai lavori, ciò che la scienza ha recentemente appurato è che il famigerato olio Thc, per esteso «tetraidrocannabinolo», ossia la sostanza proibita contenuta nella marijuana, è in grado per esempio di ridurre il dolore. E che alcuni di estratti di questa pianta - in particolare quelli studiati a Pula - inducono meno tolleranza. «Vuol dire che il beneficio del Thc continua anche se la sostanza viene assunta per lungo tempo - chiarisce l’esperta - e non succede, come capita per esempio con gli antinfiammatori, che l’effetto diminuisca con l’uso». Non solo: se la marijuana - come ormai è pacifico - stimola l’appetito, significa che può essere naturalmente utilizzata da chi è inappetente. Ma anche che, attraverso i cosiddetti farmaci antagonisti, può arrestare la fame di chi ha problemi di peso. Un business colossale.
 Le prospettive sarebbero eccezionali anche per quanto riguarda la terapia del senso di nausea. «Direi di sì - conclude la dottoressa Casu - visto che i cannabinoidi agiscono in quella zona del cervello che controlla il vomito, modificandone l’attività».
Andrea Massidda 
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Sassari
Sterili polemiche sul nome dell’aeroporto Sassari e Alghero decidano insieme il futuro 
Non è tempo di divisioni o campanilismi inconcludenti. Leggo sulle pagine dei giornali la polemica che sta montando sul nome da dare al già fornito di nome aeroporto di Alghero Fertilia. Le improvvide dichiarazioni fatte dal sindaco di Alghero a proposito di una inesistente università di Alghero, rischiano di scatenare gli istinti repressi delle rivalità storiche tra Alghero e Sassari. La nuova Provincia ha visto un riequilibrio territoriale di Sassari e della sua egemonia nel territorio, ma, mi pare, almeno dalle prime battute di questa polemica che a Sassari non si sia ancora compreso quanto è successo con la ridefinizione del territorio provinciale. Oggi non c’è più Olbia che veniva strumentalmente contrapposta alle richieste di Alghero per una maggiore partecipazione alle decisioni riguardanti lo sviluppo della Provincia. Alghero è oggi, più che nel passato, un tassello importante nella provincia di Sassari, e chiede, mi pare legittimamente, di avere un trattamento paritario nei confronti del capoluogo della Provincia. Nessuno di noi chiede che l’università di Sassari prenda il nome di università di Sassari-Alghero, o che il porto di Porto Torres venga ribattezzato, ci va bene così, non abbiamo queste ambizioni, anche se crediamo che dalle prime incerte battute sulle facoltà gemmate, si possa dire che Alghero può partecipare e contribuire alla crescita dell’ateneo sassarese, aggiungendo prestigio a quello che già oggi gode, e non guasterebbe se le istanze, presso la Regione o lo Stato, sui scarsi finanziamenti all’università potessero vedere i due centri uniti in una rivendicazione comune. Diviene incomprensibile a noi algheresi la ragione per la quale l’aeroporto Alghero-Fertilia, esistente da 70 anni, debba essere ribattezzato, visto che l’aeroporto è situato nel territorio di Alghero. Invece di pensare a una sterile polemica sul nome, pensiamo tutti insieme come fare per superare quel carrozzone politico che è diventata la Sogeal, e vediamo, se nel territorio o anche fuori ci possono essere forze imprenditoriali interessate e in grado di rilevare la struttura rendendola moderna ed efficiente, capace di produrre reddito, proiettandola con forza sul mercato del trasporto aereo per portare più passeggeri sul Nord-ovest della Sardegna, facendola divenire non solo una infrastruttura del territorio del Sassarese e dell’Algherese, ma un nucleo fondamentale nel sistema dei trasporti dell’intera Regione.
Enrico Loffredo 
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Sassari
Bandi di concorso dell’Ersu per i sussidi agli studenti 
BUDDUSÒ Nella sede del centro informagiovani di Buddusò, gestito dalla cooperativa sociale «Studio e Progetto 2» di Abbasanta, è disponibile il bando del concorso indetto dall’Ersu di Sassari per l’attribuzione di sussidi straordinari agli studenti che si trovano in uno stato di disagio familiare, in conseguenza di eventi personali o del proprio nucleo familiare verificatosi negli anni 2004-2005-2006, tale da compromettere la prosecuzione degli studi e/o la partecipazione al concorso per la borsa di studio. I sussidi sono destinati agli studenti dell’Università di Sassari, regolarmente iscritti nell’a.a. 2004/05 e/o 2005/06 e non oltre il 2º anno fuori corso, e gli studenti dell’Accademia di belle arti e del conservatorio di musica, regolarmente iscritti e non oltre il 2º anno fuori corso. Le domande dovranno pervenire entro il 20 aprile 2006. È anche disponibile il bando straordinario pubblicato dall’ufficio nazionale per il servizio civile per la selezione di 428 volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia, di cui 335 per l’accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili. Le domande di partecipazione indirizzate direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto devono pervenire entro il 4 maggi 2006. Inoltre si comunica che sono aperte le iscrizion al corso per il conseguimento della Patente Europea del computer (Ecdl) che si svolgerà nella sede dell’Istituto tecnico «E. Fermi» di Buddusò. Per maggiori informazioni rivolgersi agli operatori del Centro informagiovani di Buddusò nei giorni di lunedì ore 9/13-16/18, mercoledì 9/13-15/18, venerdì 9/13-15/17.
Antonietta Marroni 
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 – Cagliari
Master in filologia
Iscrizioni fino al 28
CAGLIARI. La facoltà di lingue e letterature straniere e di lettere e filosofia dell’Università hanno istituito per l’anno accademico 2005-2006 il master di secondo livello in linguistica, filologia e letteratura della Sardegna. Il direttore del corso è la docente Antonietta Dettori. Le iscrizioni sono possibili fino al 28 aprile 2006, la prova di ammissione avrà luogo l’8 maggio 2006. Informazioni sul sito www.unica.it/postlauream.
 

Questionario e social

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