Martedì 4 aprile 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 aprile 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 10 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna
 



1 - L’Unione Sarda
Pagina 21 - Cronaca di Cagliari
Rettore, si vota il 18 maggio
Urne aperte il 18 maggio per l'elezione del rettore dell'Università. Sarà necessario ottenere la maggioranza assoluta. Altrimenti si tornerà al voto il 30 maggio. Se anche in questa occasione nessuno dei candidati (a oggi ha ufficializzato la sua discesa in campo soltanto Giuseppe Santa Cruz, docente nella facoltà di Medicina, mentre si attende la decisione del rettore uscente, Pasquale Mistretta) riuscirà a ottenere la maggioranza assoluta, il 6 giugno andrà in scena l'ultimo atto, con il ballottaggio: chi prende più voti sarà nominato rettore. L'esercito dei votanti (oltre 1.500) è composto dai 1.251 docenti (compresi i presidi delle dieci facoltà), circa 200 rappresentanti degli studenti e dai 126 grandi elettori del personale non docente (che saranno eletti il prossimo 20 e 21 aprile, nella tornata elettorale che chiamerà in causa gli oltre mille e duecento dipendenti dell'Ateneo di Cagliari). Dando per scontata la candidatura di Mistretta (dopo aver chiesto, e ottenuto, di modificare per due volte lo Statuto universitario, per potersi ripresentare e tentare la scalata al suo sesto mandato consecutivo, sarebbe davvero un colpo di scena se dovesse ritirarsi), la partita, per ora, è uno scontro a due, con Santa Cruz. A meno che nei prossimi giorni qualcun altro non esca allo scoperto. E per poter competere con Mistretta dovrebbe contare su un ottimo sostegno.
(m. v.)
 
2 - L’Unione Sarda
Pagina 21 - Cronaca di Cagliari
Università a numero chiuso per i cinesi
La facoltà di Scienze matematiche è stata la prima a recepire una direttiva ministeriale
Polemica tra i rappresentanti degli studenti e il preside
L'obiettivo è quello di controllare i permessi di soggiorno per motivi di studio dopo la scoperta di diversi casi truffa.
All'Università di Cagliari spunta il numero chiuso per gli studenti cinesi. La facoltà di Scienze matematiche, fisiche e biologiche è stata la prima, nell'ateneo cagliaritano, a recepire, in vista del nuovo anno accademico, una direttiva ministeriale che impone di programmare i posti a disposizione degli studenti che non appartengono alla Comunità europea (normativa che esiste da qualche anno), con la novità della voce riservata ai cinesi. L'obiettivo è quello di controllare i permessi di soggiorno per motivi di studio: non mancano i casi di persone che arrivano in Italia con questa motivazione, per poi lavorare. LE CRITICHE Il consiglio di facoltà ha approvato la delibera (che, in media, riserva per ogni corso di laurea quattro posti per gli extracomunitari, e altri quattro per i cinesi) con il voto contrario di tre rappresentanti degli studenti e di un docente. «Si potrebbe capire - commenta il rappresentante degli studenti, Pierpaolo Arru, - se fosse stato fatto soltanto per quei corsi dove c'è il numero chiuso per tutti. Invece è stato adottato anche dove l'ingresso è libero. Ho votato contro perché mi sembra una chiusura intollerabile da parte della nostra facoltà». Sullo stesso piano Luciano Burderi, docente di Astrofisica, che ha dato il suo voto contrario alla delibera: «Non è chiudendo l'Università che si controllano i permessi di soggiorno degli extracomunitari. Se si vuole programmare l'ingresso in Italia degli stranieri, che non fanno parte della Comunità europea, si possono fare delle verifiche sul percorso di studi di uno studente iscritto all'università». Per Burderi non va bene la discriminazione fatta nei confronti dei cinesi: «In questo modo un corso di laurea potrebbe anche decidere di non riservare loro alcun posto. Come facoltà avremmo dovuto dare un segnale forte, sparando delle cifre alte per l'ammissione degli studenti extracomunitari». IL PRESIDE La delibera è invece passata senza problemi. Per il preside Roberto Crnjar si è trattato di «una semplice procedura. La novità di quest'anno è data dalle quote riservate ai cinesi, per un accordo commerciale tra Italia e Cina, anche per lo scambio di studenti». Crnjar esclude che qualche extracomunitario possa restare fuori dalla sua facoltà: «Alla fine i posti disponibili in tutto sono 106, di questi 52 per i cinesi. Spero davvero di poterli coprire tutti, ma non penso che questo avverrà». POCO TEMPO Arru e Burderi criticano anche il modo in cui si è andati al voto: «Poca informazione sulla direttiva ministeriale, e tempi stretti. Forse serviva qualche settimana in più per valutare meglio le scelte. Anche perché la comunità cinese è in costante crescita». Il preside su questo punto è sereno: «La delibera doveva essere approvata entro il 31 dicembre, anche se l'abbiamo ricevuta da poche settimane. C'era la possibilità, nell'ultimo Consiglio di facoltà, di inserirla, ed è stato fatto».
(m.v.)
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 19 - Provincia di Oristano
Rete tra musei, 23 Comuni dicono sì
Il presidente della Provincia: «Solo così valorizziamo il nostro patrimonio culturale»
Ieri mattina la firma per la creazione del Sistema arborense
Presto arriveranno i finanziamenti per «creare una rete di musei, siti ed ecomusei e migliorarne la tutela e la fruzione».
Sarà una data da ricordare quella di ieri. Sicuramente lascerà il segno nella vita culturale della provincia e di tutta l'Isola. Con la firma della dichiarazione di principio, le Amministrazioni regionale e provinciale, le Diocesi e ventitré sindaci hanno dato vita ufficialmente al Sistema museale arborense. Il primo ad essere istituito in base al decreto legislativo della Giunta regionale del 14 marzo scorso su Beni culturali e luoghi di cultura. Un'iniziativa che mira a creare una rete di musei, siti, ecomusei destinata «ad assicurare la migliore tutela, valorizzazione, gestione e fruizione degli stessi», recita il documento. Tutti gli enti locali avranno pari dignità e insieme potranno cooperare per l'integrazione dell'offerta e la qualità dei servizi. Ancora, saranno divulgati studi e ricerche e istituiti servizi comuni nelle varie strutture. «La nostra provincia è ricca di musei di ogni tipo, grandi e piccoli - ha osservato il presidente Pasquale Onida - perciò è stato naturale condividere la filosofia della Regione di unire questa ricchezza culturale in un'unica rete». Insieme, inoltre, si potrà avere maggiore disponibilità di risorse. Il Sistema museale arborense, inteso come sottosistema di quello regionale, dovrà adeguare le sue strutture a degli standard di qualità. «Non si chiede l'impossibile ai Comuni - ha commentato Momo Zucca, responsabile dell'Antiquarium arborense, - ma l'adeguamento a particolari requisiti che potranno essere raggiunti solo attraverso l'unione». Tra i vari parametri è previsto il possesso di collezioni permanenti, la proprietà o la disponibilità di una sede attrezzata, personale qualificato e soprattutto un rapporto con i territori. «Non è più tempo dei musei uffici - ha aggiunto Zucca - ma è il momento di strutture che siano in simbiosi con il territorio. Inoltre l'obiettivo è riuscire ad armonizzare il sistema con l'alta formazione universitaria». Queste strutture potranno offrire opportunità di lavoro ai nuovi laureati e, come ha sottolineato il sindaco di Oristano Antonio Barberio, «potranno essere un'occasione per riuscire a risolvere almeno in parte i problemi cronici del territorio. È un momento storico, mettiamo da parte i campanilismi e lavoriamo tutti per i medesimi obiettivi». Sugli stessi temi hanno insistito anche le altre fasce tricolore e l'assessore regionale alla Cultura Elisabetta Pilia. Soddisfatta per aver portato avanti una sua scommessa e colmato un vuoto normativo con il decreto legislativo, l'esponente della Giunta Soru ha ricordato il ruolo importante delle Soprintendenze (erano presenti Vincenzo Santoni e Gabriele Tola) e delle Università (per Sassari c'era il prorettore Attilio Mastino). «È fondamentale che le istituzioni siano chiamate al tavolo dei beni culturali - ha ribadito l'assessore Pilia - Questa legge punta a restituire ai sardi la possibilità di decidere in merito e arrivare a un progetto di sviluppo partendo dalle potenzialità dei nostri beni».
Valeria Pinna
 
4 - L’Unione Sarda
Pagina 35 - Provincia di Sassari
Sconti azzerati: studenti pendolari in rivolta
Sassari. La Regione cancella le tariffe agevolate sugli abbonamenti dell'autobus
La Regione cancella le tariffe agevolate per gli studenti, e il costo degli abbonamenti dell'autobus lievita. Protestano gli studenti universitari contro il rincaro della tessera Atp per muoversi in città a bordo dei bus arancione. L'Azienda trasporti pubblici ha comunicato all'Ersu di Sassari che le tariffe agevolate previste fino al 2005 per il trasporto pubblico urbano non sono più valide. Il prezzo degli abbonamenti è aumentato per effetto delle nuove tariffe imposte dalla Regione, che ha anche annullato i prezzi scontati per gli studenti. Negli anni scorsi era stata predisposta una speciale convenzione tra l'Atp (la municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico a Sassari) e l'Ersu, destinata ad agevolare gli studenti, specialmente i fuori sede. L'Ersu comprava gli abbonamenti mensili al prezzo di 17,50 euro, mentre l'abbonamento costava normalmente 20 euro. Le tessere venivano rivendute agli studenti a un prezzo ulteriormente scontato di 5 euro, per il costo scendeva a 12,50 euro. Questo fino a tutto il 2005. A partire dal primo gennaio 2006 l'Atp ha ritoccato le tariffe verso l'alto, portando il costo dell'abbonamento da 20 a 21 euro. Contemporaneamente la Regione ha cancellato la tariffa speciale per gli studenti. Considerando il contributo erogato dall'Ersu, il costo dell'abbonamento mensile per il trasporto pubblico urbano per gli studenti è passato da 12,50 euro a 16, con un aumento di 3,5 euro al mese: 42 l'anno. «Un rincaro inaccettabile. Un errore che evidenzia la distrazione della Regione verso gli studenti universitari», commenta Simone Campus, rappresentante degli studenti nel consiglio d'amministrazione dell'Ersu. «Si spera che l'assessorato ai Trasporti, di concerto con quello alla Pubblica istruzione vogliano intervenire immediatamente, magari con un intervento straordinario, o per legge mediante un emendamento ai collegati alla finanziaria regionale». Proprio per questo motivo Campus ha scritto ai due assessori chiedendo di ritornare sui loro passi.
(v. g.)
 
5 - L’Unione Sarda
Pagina 15 - Lavoro e Opportunità
Sassari, 237 tutor per gli universitari
Indetto il concorso destinato agli studenti
L'Università di Sassari ha pubblicato il nuovo bando per studenti tutor: 237 giovani in tutto che saranno destinati alle attività (con compensi di 5,16 euro all'ora) di tutorato, didattiche-integrative, propedeutiche e di recupero nell'Ateneo sassarese. I posti sono così suddivisi: 181 per le lauree specialistiche oppure preriforma; 6 per le scuole di specializzazione per le professioni legali; 20 per le scuole di specializzazione Siss; 15 per scuole di specializzazione e 15 per dottorati di ricerca. Requisiti. Alla selezione per il prossimo anno accademico possono partecipare gli studenti iscritti al quarto anno di corso per le lauree specialistiche a ciclo unico o al primo anno di corso per le lauree specialistiche biennali; gli iscritti ai corsi di laurea preriforma; gli studenti iscritti all'ultimo anno delle scuole di specializzazione per le professioni legali e le scuole di specializzazione per insegnanti (Siss); gli studenti iscritti al penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione non mediche e gli iscritti al secondo o terzo anno di corso dei dottorati di ricerca. Per le lauree specialistiche e le lauree preriforma gli studenti devono aver sostenuto almeno 2/5 degli esami previsti dell'intero corso di laurea. Per quanto riguarda invece i corsi post lauream la semplice iscrizione dimostra il superamento delle attività didattiche previste per l'anno di corso precedente. Colloquio. Per conseguire l'idoneità il candidato dovrà sostenere un colloquio che servirà a valutare la conoscenza dell'offerta formativa dell'Università di Sassari e l'organizzazione didattica dell'Ateneo, e una prova pratica volta a valutare il grado di conoscenza informatica. L'idoneità sarà riconosciuta agli studenti che raggiungono un punteggio minimo di 70. La collaborazione dovrà essere prestata nel periodo compreso tra maggio e dicembre 2006 per un compenso orario di 5,16 euro. Domande. Le domande di ammissione, redatte in carta libera o su moduli disponibili al Centro orientamento, devono essere indirizzate al Magnifico rettore dell'Università di Sassari e consegnate a mano, oppure inviate per raccomandata con avviso di ricevimento, all'ufficio protocollo dell'Ateneo, piazza Università 21, Sassari. Scadenza a mezzogiorno di venerdì 14 aprile. La selezione dei candidati avrà inizio alle 9 di venerdì 28 aprile, nel Centro orientamento dell'Università, in piazza Duomo 3, a Sassari. Informazioni. Maggiori informazioni e la modulistica sono disponibili nel sito internet del Centro orientamento www.ateneo.uniss.it/php/orientamento.php.
Renata Fadda
 

 

6 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Elezione del rettore
Fissate le date
CAGLIARI. Il 18 e il 30 maggio si voterà per l’elezione del rettore dell’Università. Lo ha stabilito un decreto del ministero che ha fissato per il 6 giugno l’eventuale ballottaggio. Il personale non docente (amministrativo, tecnico e bibliotecario) voterà il 20 e 21 aprile per eleggere i 126 rappresentanti che parteciperanno all’elezione, i cosiddetti grandi elettori. In totale andranno al voto 126 grandi elettori, 1.251 docenti, circa 200 studenti.
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Cagliari
Il Sistema museale arborense è realtà 
Ieri la firma del protocollo alla presenza dell’assessore Pilia 
Coinvolti Provincia, Regione e (per ora) venticinque Comuni, più Università e Sovrintendenze 
ORISTANO. È nato ufficialmente il Sistema museale arborense. Il protocollo d’intesa che sancisce l’avvio dell’importante progetto culturale è stato sottoscritto ieri mattina tra la Regione, la Provincia e i primi 25 Comuni. L’obiettivo è quello di realizzare una rete museale che promuova e valorizzi i beni culturali, ambientali e paesaggistici presenti anche nella provincia di Oristano. L’insieme di questo enorme patrimonio, unico nel Mediterraneo, rappresenta un elemento importante nel quadro di una politica di sviluppo che vuole promuovere la regione Sardegna.
La Provincia di Oristano è stata la prima ad aderire all’iniziativa e ieri mattina, nella sede dell’Ept, è stata siglata la dichiarazione di intenti tra il presidente dell’Ente, Pasquale Onida, la Regione, con l’assessore Elisabetta Pilia, e i sindaci delle amministrazioni coinvolte.
Pasquale Onida, dopo aver portato i saluti del governatore Renato Soru e dell’assessore Gian Valerio Sanna, impegnati a Cagliari, ha sottolineato l’importanza dell’accordo stipulato tra le principali istituzioni, che punta a valorizzare le potenzialità locali del settore ambientale e culturale presenti nell’Oristanese.
“La nostra realtà vanta la presenza di numerosi musei, di beni ambientali e culturali di grande rilevanza, grazie a questa opportunità c’è la possibilità - ha detto Pasquale Onida - di unire le varie sinergie creando un sistema di pari dignità che favorisca lo sviluppo locale. Anche la Curia ha aderito al progetto e sta pensando di realizzarne uno analogo per promuovere e valorizzare anche il grande patrimonio dei beni culturali e religiosi”.
Analogo il concetto del sindaco di Oristano, Antonio Barberio: “Questo momento rappresenta un evento storico che favorirà la promozione del nostro patrimonio storico e culturale - ha detto Barberio -. Si mettono da parte le questioni di campanile, che dividono solamente, per favorire una unione di intenti che mira a promuovere l’intero territorio”.
Raimondo Zucca ha illustrato il protocollo d’intesa e le finalità del progetto che ha sancito la nascita del Sistema museale arborense: “Oggi viene concretizzata quella felice intuizione culturale promossa dalla giunta regionale - ha detto il curatore dell’Antiquarium Arborense - che indica le linee guida sui sistemi nauseali regionali. Pensati in rapporto ad un unico sistema regionale di base costituito dalla singole province. Questa sarà una linea vincente: l’incontro tra tante comunità per celebrare l’unità nella diversità generale. Tutti insieme pensiamo di poter raggiungere con i progetti proposti uno standard di qualità che sia in grado di valorizzare il processo culturale”.
Il progetto è stato promosso anche dall’Università di Sassari e dalle Soprintendenze, come hanno rimarcato nei loro interventi il pro-rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, e il sovrintendente di Cagliari e Oristano, Vincenzo Santoni. Anche il sindaco di Cabras ha rimarcato l’importanza di unire e promuovere le risorse della provincia, ma ha ribadito la richiesta allo Stato e alle Soprintendenze per la restituzione ai Comuni dei tesori ritrovati nei loro territori. “Ogni Comune dovrà ora presentare il proprio progetto che favorisca la rete tra i vari musei dell’Oristanese - ha detto il sindaco di Busachi, Salvatore Crobu -. Noi porteremo la nostra esperienza del museo del costume e del lino”.
Soddisfatta l’assessore regionale alla cultura Elisabetta Pilia, che ha visto nascere in tempi celeri uno dei progetti auspicati dalla giunta. Elisabetta Pilia ha ricordato che la Regione, grazie anche al recente investimento di altri 700 milioni di euro, investe nella cultura più di altre otto regioni messe insieme. “Con la nascita del Sistema museale arborense - ha detto l’assessore Pilia - si punta a valorizzare le risorse locali e promuovere le professionalità. Si punta a promuovere e diffondere la conoscenza del patrimonio culturale della Sardegna, la crescita di qualità ed efficienza dei servizi, lo sviluppo occupazionale ed economico, perseguito attraverso forme di associazione tra Enti locali, oltre all’integrazione e alla coesione territoriale”.
(s.l.)
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Olbia
«Università, tutte le colpe di Pintus» 
Mancati fondi per i corsi di farmacia, l’Ulivo attacca il sindaco 
TEMPIO. «Considero le parole del sindaco una battuta provocatoria. Ma vorrei sapere cosa di costruttivo l’amministrazione sta facendo per dare una futuro ai corsi universitari gemmati di Tempio». E’ la questione che Giovanni Pala, capogruppo della Margherita, porrà nel prossimo Consiglio.
La questione nasce da un’affermazione pronunciata da Antonello Pintus nel corso dell’ultima tornata di lauree presso la sede gemmata di Tempio dell’Università di Sassari. «Sono pronto a vendere il palazzo comunale per di salvare i corsi universitari della nostra città» aveva grosso modo buttato giù il primo cittadino di Tempio. «Come ho avuto modo di dire nel corso del recente consiglio comunale straordinario sulla questione della sede gemmata di Tempio - continua Pala - non sono mai stato d’accordo su come in questi anni di vita dei corsi universitari l’amministrazione comunale ha gestito questo settore. L’ha fatto in modo solitario, confidando nei finanziamenti regionali mai iscritti in bilancio, ogni volta promessi e poi assegnati a bilancio assestato. Più volte dai banchi dell’opposizione abbiamo invitato l’amministrazione comunale a uscire dall’isolamento e a guardare a tutta la Gallura. Perché il futuro delle facoltà universitarie galluresi dipenderà molto dalla capacità che avrà l’amministrazione comunale di trovare alleati nel territorio, cioè d’inventare forme di associazione territoriale che possano garantire nel tempo la continuità dei corsi stessi. In questo - sostiene il consigliere Pala - c’è una responsabilità dell’amministrazione comunale tempiese. Se infatti noi guardiamo a quei Comuni che, con lungimiranza, hanno a suo tempo costituito consorzi e associazioni, vediamo che essi hanno avuto nel bilancio regionale un riscontro positivo. Non sono infatti i comuni di Nuoro ed Oristano ad avere rispettivamente finanziamenti per tre milioni e due milioni 200mila euro bensì il Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale (Nuoro) ed il Consorzio Uno (Oristano). Anche Carbonia ed Iglesias hanno ricevuto cospicui finanziamenti dal governo regionale non come singole amministrazioni ma come Ausi, Associazione Universitaria del Sulcis-Iglesiente».
La strada da percorrere da parte di Tempio, secondo il capogruppo consiliare della Margherita, non potrebbe esser che quella dell’associazione con altri soggetti. Per l’istituzione di un consorzio o di una fondazione, tenuto conto anche delle funzioni di coordinamento che anche su queste questioni può svolgere la provincia Olbia-Tempio. «Anche se siamo in forte ritardo, questa è la strada da percorrere se vogliamo salvaguardare e potenziare il sistema universitario gallurese» conclude Giovanni Pala.
Tonio Biosa 
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Salva la costa di Mare Pintau, finanziato il piano poseidonia 
I soldi dalla Regione arriveranno attraverso i contributi del Cipe 
QUARTU. Non si può dire che stavolta la Regione sia stata avara: nella ripartizione dei 288 milioni deliberati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica), non ha dimenticato i progetti della giunta Ruggeri. Oltre a finanziare la realizzazione dell’impianto di compostaggio, elaborato insieme a Quartucciu, Monserrato, Selargius e Sinnai, il Comune ha ottenuto 300mila euro da spendere per gli interventi di conservazione nella zona di Bruncu de su monte moru, a Geremeas-Mari pintau. Secondo il progetto preliminare, presentato dal settore Ambiente e stilato con la collaborazione dell’Università di Cagliari, l’obiettivo è la salvaguardia della biodiversità dell’area. Gli interventi principali seguiranno sette direttrici: dalla realizzazione delle aree parcheggio, per evitare il rischio della sosta selvaggia, al ripristino della strada sterrata principale, mentre le altre saranno recintate. Per quanto riguarda il ripristino ambientale, le aree che negli anni sono state danneggiate saranno ripiantumate. C’è infine un preciso intervento in mare: le praterie di posidonia presenti nella baia saranno delimitate con un sistema di boe galleggianti per impedire l’ancoraggio delle imbarcazioni.
Pa.So. 
 
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Sugli autobus niente più sconti per gli studenti 
SASSARI. Niente più sconti per gli studenti: l’Atp ha comunicato all’Ersu che le tariffe agevolate previste sino al 2005 per il trasporto pubblico sono state modificate, mentre quelle per gli studenti sono state cancellate. Portavoce della protesta che ha iniziato subito a serpeggiare tra gli universitari, è Simone Campus, rappresentante degli studenti all’interno del consiglio d’amministrazione dell’Ersu.
 «Negli anni scorsi era stata predisposta una speciale convenzione tra l’Atp e l’Ersu - spiega - destinata a favorire in particolare gli studenti fuorisede. L’Ersu pagava gli abbonamenti mensili 17,50 euro invece di 20. Ai 17,50 andava sottratto il contributo di 5 euro erogato dall’Ersu: alla fine l’abbonamento per gli studenti costava 12,50 euro». Dal primo gennaio 2006 l’Atp ha aumentato le tariffe. «L’abbonamento costa 21 euro - aggiunge Simone Campus -. Poco male, se non fosse che è venuto meno lo sconto sulla tariffa da parte della Regione. È rimasto il contributo di 5 euro dell’Ersu. L’abbonamento ora costa a ciascun studente 16 euro rispetto a 12,50: un aumento di 3,50 euro al mese». Un rincaro considerato inaccettabile: «Speriamo che si tratti di un errore. E ci auguriamo che l’assessorato ai Trasporti e alla Pubblica istruzione vogliano immediatamente intervenire».
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie