Venerdì 31 marzo 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 marzo 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 8 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna
 

 

1 - L’Unione Sarda
Pagina 43 - Provincia Gallura
La prima pietra del San Raffaele
È stato raggiunto l’accordo tra Soru e don Verzé
Sanità. Incontro ieri a Cagliari, i lavori per realizzare l’ospedale privato inizieranno al più presto
Via libera alla Fondazione San Romanello per la realizzazione del San Raffaele sardo, l’ospedale privato che offrirà ai galluresi reparti di alto livello attualmente non previsti dalla Sanità pubblica.
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Soru «benedice» l’ospedale di Don Verzè. Intesa chiusa ieri a Cagliari tra il presidente della Regione e il prete-manager del San Raffaele, oggi, sulla collinetta di Olbia che guarda al mare della costa sud, apre il cantiere. Ma la Fondazione Tabor non si fermerà alla Gallura. A settembre comincerà anche il passo a due tra il centro di ricerca milanese e Polaris, Parco scientifico e tecnologico della Sardegna con sede a Pula, solo una delle possibili collaborazioni che la Regione ha deciso di mettere in campo, accordi da perfezionare entro l’anno. I LAVORI. L’accelerata sul San Raffaele di Olbia è dunque arrivata. Dopo diciassette anni di attesa (è del 1989, quando era sindaco Gian Piero Scanu, la prima convenzione tra Comune e Fondazione, rinnovata il 9 marzo scorso dall’assemblea municipale guidata da Settimo Nizzi), la posa della prima pietra è solo questione di giorni. E saranno il presidente Soru e Don Luigi Maria Verzè a sistemare il mattoncino della svolta. Il resto verrà scritto nel piano sanitario regionale: un numero di posti letto che oscillerà tra 160 e 180. La fine dei lavori è prevista per l’autunno 2007 e farà segnare un raddoppio per l’offerta ospedaliera gallurese che, dall’estate prossima, ruoterà intorno alla nuova struttura pubblica di Tannaule, alla periferia est della città, altri 148 posti letto divisi in 78 camere su due piani. IL VERTICE. Ad accompagnare l’accordo tra Soru e Don Verzè, c’erano anche l’assessore alla Sanità Nerina Dirindin, Claudio Bordignon, responsabile della ricerca scientifica del San Raffaele, e Mario Cal, numero due della Fondazione Tabor. Più che definire i dettagli, ieri a Cagliari sono stati ripetuti i punti-chiave dell’organizzazione sanitaria privata che sarà complementare, non sostitutiva rispetto a quella della Asl. Per evitare doppioni con l’ospedale di Tannaule, al San Raffaele verranno aperti con certezza i reparti di oculistica, nefrologia e riabilitazione per le lunghe degenze. MALATTIE GENETICHE. Capitolo apertissimo quello della ricerca scientifica che sarà il filo di Arianna nella collaborazione tra Regione e Fondazione Tabor. Ma screening e studi non saranno concentrati nella struttura di Olbia. Soru ieri ha ripercorso i passaggi fatti dalla Regione «per sostenere e promuovere la conoscenza». Col parco di Polaris la Fondazione Tabor entrerà in sinergia già da settembre, un lavoro di team che verrà allargato alle strutture ospedaliere universitarie di Cagliari. In cima alle priorità ci sono le malattie genetiche, quindi le biotecnologie, finite anche al centro dell’accordo-quadro siglato da Soru con il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche, sede a Roma, guidato da Fabio Pistella). Insomma un disegno scientifico che porta dritti all’Istituto europeo per la medicina innovativa, ente che il presidente Soru vorrebbe portare in Sardegna e affiancarlo all’agenzia nazionale per lo studio di nuovi farmaci, ricerche su cui Polaris è a lavoro da tempo insieme all’Istituto superiore di Sanità e al Cnr. FINANZIAMENTI. Nei prossimi giorni si dovrebbero conoscere le risorse che la Fondazione Tabor dirotterà in Sardegna per far decollare il primo degli investimenti previsti nell’isola. Come riferimento di massima, ci sono sempre quei trenta milioni che il prete-manager aveva chiesto all’Inail (Istituto nazionale per gli infortuni sul lavoro) per la realizzazione del San Raffaele in Gallura. Una disponibilità finanziaria su cui il Cda dell’ente aveva favorevolmente deliberato alla fine dello scorso anno.
Alessandra Carta (Unioneonline)
 
2 - L’Unione Sarda
Pagina 42 - Provincia di Sassari
L’Università sassarese in Toscana per studiare le abitudini dei lupi
Una collaborazione con l’oasi faunistica di Arezzo
Il lupo, quale fattore di regolazione per l’ecosistema, rientra fra gli interessi dei ricercatori dell’ateneo sassarese, che da tempo seguono una ricerca pilota in Toscana, unica in Italia per durata, modalità e numero di individui monitorati. Il progetto del Dipartimento di zoologia dell’università di Sassari, affiancata dalla società Ova di Giulio Bargellini, ambientato nell’oasi di protezione faunistica dell’Alpe di Catenaia di Arezzo, è giunto a metà del proprio percorso di ricerca, ed ha prodotto alcuni risultati di notevole valore scientifico. Intanto, ha dimostrato «il ruolo strategico delle oasi di protezione per il successo riproduttivo costante e la presenza stabile dei lupi»; in secondo luogo si è potuto constatare «il ridotto impatto, su cinghiali e caprioli, della predazione del lupo rispetto all’attività venatoria, impatto che risulta poi trascurabile nei confronti delle altre specie selvatiche e domestiche». La ricerca, che viene realizzata in un ecosistema di quasi 12 mila ettari e dove convivono in equilibrio i lupi e le loro prede, ed è condotta dal prof. Apollonio dell’università di Sassari, ha rivelato quindi nel lupo un vero fattore di regolazione per l’ecosistema: «Il bilancio fra i benefici derivanti dalla conservazione di porzioni di territorio caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, nonché di equilibrio fra le varie componenti naturali e la conservazione del lupo, e i costi rappresentati dall’impatto su alcune attività produttive e gestionali - sostiene il prof. Apollonio - appare positivo».
Giuseppe Florenzano
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 14 - Lavoro e Opportunità
Sassari, 28 posti all’Università
Procedure di valutazione per professori e ricercatori
L’Università di Sassari ha indetto tre procedure di valutazione comparativa per un totale di 28 posti, tra professori e ricercatori. Professori: è indetta una procedura per 7 posti di professore di prima fascia, di cui 1 posto nella facoltà di lingue e letterature straniere; uno nella facoltà di medicina e chirurgia; uno nella facoltà di veterinaria; tre nella facoltà di scienze politiche e uno nella facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali. Seconda fascia: è indetta una procedura di valutazione comparativa per 11 posti di professore di seconda fascia, di cui uno nella facoltà di agraria; uno nella facoltà di architettura; sei nella facoltà di lingue e tre nella facoltà di medicina e chirurgia. Ricercatori: è indetta una procedura di valutazione comparativa per 10 posti di ricercatore, di cui uno nella facoltà di architettura; uno nella facoltà di lettere e filosofia; quattro nella facoltà di medicina e chirurgia; tre nella facoltà di medicina veterinaria e uno nella facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali. Le domande vanno presentate entro giovedì 20 aprile 2006. Maggiori informazioni su http://www.ammin.uniss.it/ alla sezione concorsi.
(r. f.)
 

 

4 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Convegno sui lavoratori atipici all’università 
«Il lavoro precario non può diventare la norma» 
CAGLIARI. Anche all’università, come in tutta la pubblica amministrazione, negli anni recenti è aumentato notevolmente il ricorso alle collaborazioni coordinate e continuative, tanto che oggi nel solo Ateneo cagliaritano i lavoratori atipici sono 380. Come inquadrarli dal punto di vista giuridico e soprattutto quale futuro si prospetta per questi lavoratori? È stato questo il tema di un incontro organizzato dall’Università di Cagliari e dalla Cisl Alai.
«Il mercato del lavoro sta cambiando», ha detto Francesco Sitzia, preside della facoltà di Giurisprudenza, «e indubbiamente serve una certa flessibilità, ma spero che il lavoro atipico non diventi la norma». Il problema riguarda la mancanza di tutela previdenziale e della sicurezza. Se questo tipo di contratto ha permesso di saltare i meccanismi di accesso e di aggirare l’ostacolo dei blocchi delle assunzioni - ha aggiunto Sitzia - ha però finito per sconfinare in un abuso, tanto che oggi sono atipici anche i lavoratori che non prestano servizi occasionali.
«Il problema è legato soprattutto al budget», ha detto il rettore Pasquale Mistretta, «poiché un lavoratore con contratto co.co.co. costa molto meno di uno subordinato. Tuttavia stiamo cercando di trovare qualche forma di stabilizzazione e stiamo aprendo 30 posti per il personale amministrativo».
«Il sindacato non è contrario alle collaborazioni co.co.co ma all’abuso finalizzato al solo risparmio», ha detto Fabrizio Carta, segretario generale della Cisl di Cagliari.
«Questo abuso», ha concluso Carta, «è consentito da una legge che prevede dei forti differenziali di costi tra lavoratori atipici e subordinati, che la Cisl e l’Alai vorrebbero ridurre. Il primo passo è un protocollo d’intesa con l’università ma serve soprattutto una battaglia culturale».
Stefania Siddi
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Olbia
Vertice Soru-Verzè: via libera al San Raffaele 
Il prete manager ha ufficializzato l’avvio del cantiere. Ospedale pronto entro il 2007 
OLBIA. Renato Soru poserà la prima pietra del San Raffaele. Se è vero che il governatore della Sardegna non ama le cerimonie, è possibile che stavolta faccia uno strappo alla regola. Glielo hanno chiesto cordialmente don Luigi Verzè e il suo vice Mario Cal, ieri mattina. E hanno fatto sapere che la struttura sarà completata entro l’ottobre del 2007. Si chiude così la partita con la fondazione del monte Tabor.
Diciotto anni di attesa. Ma adesso i lavori dell’ospedale privato, che è contemporaneamente un istituto di ricerca scientifica, sono cominciati. Ad annunciare l’avvio del cantiere a sud della città di Olbia (di recente l’area è stata ripulita e recintata), è arrivato a Cagliari da Milano il prete manager, affiancato dal numero due della fondazione.
L’incontro, al quale ha partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin, è durato circa un’ora. Ed è andato molto bene. Don Verzè ha annunciato quelli che sono i programmi e sottolineato che a Olbia verrà realizzato un centro per fare ricerca sulle malattie degenerative particolarmente diffuse nell’isola. Ma anche al sud apriranno un altro centro di ricerca, collegato con l’Università.
Soru ha apprezzato, ma ha fatto anche una proposta: ha chiesto alla fondazione di occuparsi di materie a lui molto care, come la biotecnologia e la biomedicina. Don Verzè ha condiviso. E farà pure questo.
Per affrontare i dettagli, invece, ci sarà tutto il tempo: si dovrà conoscere l’esatto numero di posti letto di cui il San Raffaele potrà disporre e verranno rese note anche le specialità che l’ospedale dovrà ospitare.
Particolari fondamentali da decidere con la Regione, ma che si dovranno concordare anche con il Comune e con la Asl.
Salutati il presidente Soru e l’assessore Dirindin, i due big della fondazione hanno fatto un altro viaggio. Sono arrivati a Olbia nel primo pomeriggio e hanno trascorso due ore nel cantiere dove deve essere realizzato l’ospedale (con loro anche il sovrintendente sanitario del San Raffaele, Gianna Zoppei).
Gli operai sono in movimento da parecchi giorni - dopo il rinnovo della convenzione approvato dal consiglio comunale -, ora si aspetta l’arrivo del presidente della Regione (a elezioni concluse) per un ulteriore e ufficiale via libera. Un via che si attendeva dal 1988 quando don Verzè sbarco a Olbia con il suo progetto e con l’appoggio e il sostegno dell’allora sindaco Gian Piero Scanu. In tutti questi anni ci sono anche stati lunghi periodi di silenzio, ma il prete manager non ha mai pensato di abbandonare l’idea e non si è arreso. Sia Soru che la Dirindin si sono sempre dichiarati favorevoli al San Raffaele. E dopo l’ospedale pubblico (caso risolto), si sono occupati anche del privato (altro caso risolto).
Stefania Puorro 
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Cagliari
Serbariu, il cuore della conoscenza 
Domani la presentazione delle scoperte che faranno nascere il “polo” tecnologico 
CARBONIA. Verso un importante salto della qualità per il territorio: la seconda giornata di studio e di presentazione alle imprese dell’idea della costituzione del Distretto Tecnologico nel Sulcis Iglesiente si svolgerà domani, con una visita guidata al sito minerario di Serbariu. Si parlerà delle competenze scientifiche, tecnologiche, manageriali e imprenditoriali che sono emerse nel settore geominerario, nelle scienze dei materiali con la sede universitaria di Monteponi.
Questo sviluppo di conoscenza ha indotto il Promea, il Consorzio 21, l’Università di Cagliari a promuovere la nascita di una struttura capace di valorizzare le risorse umane e materiali presenti nella provincia. E l’incontro vuole sensibilizzare i manager delle industrie alla costituzione del distretto tecnologico mettendo a disposizione le conoscenze acquisite dalle multinazionali che operano nel comparto alluminio, piombo e zinco. C’è insomma il terreno adatto per far crescere la ricerca avanzata in settori di sicuro interesse.
Verranno presentate le competenze e le apparecchiature che la ricerca intedne mettere a disposizione delle imprese e del territorio per migliorare la qualità dei prodotti. Insomma una mostra-vetrina di quanto la ricerca è in grado di proporre a quanti intendono fare il salto di qualità. Si parlerà quindi del progetto di ricerca e sviluppo di tecnologie per la produzione di idrogeno da syngas di carbone, l’argomento sarà trattato a Carlo Amorino della Sotacarbo. I lavori proseguiranno con Italo Ferino -Università di Cagliari - (Sviluppo di catalizzatori per applicazioni in campo energetico). Di” Tecnologie per la sintesi di materiali innovativi” si occuperanno Giacomo Cau e Roberto Orrù (UniCa). Seguiranno nella prima parte della giornata le relazioni di Alberto Marini (UniCa)” Sviluppi del telerilevamento per il monitoraggio del territorio”, di Gaetano Ranieri (UniCa) su” Georisorse, diagnostica e controllo del territorio”. I lavori della mattinata si concluderanno con l’intervento di Giorgio Pisanu (Consorzio 21) su”Bando Por, musira 3.13: Ricerca e innovazione. incentivazione diretta alle imprese”. Nel pomeriggio sono attesi gli interventi di Rosa Cidu (La Tecnica ICP-MS nella caratterizzazione di microinquinanti inorganici”, Alessandra Satta con”Modelli teorici per l’interazione acqua-roccia”. Seguiranno Mara Mangia, Paolo Randaccio, Paola Deplano, e Luigi Massidda. Saranno inoltre presenti i sindaci di Iglesias e Carbonia e il delegato della ricerca UniCa, Adolfo Lai oltre a Franco Meloni, presidente di Promea, Giuliano Murgia presidente Consorzio 21, Mario Porcu presidente Sotacarbo, Giorgio Piccaluga presidente Ausi e Claudio Pisu, responsabile laboratorio territoriale.
Erminio Ariu 
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Cagliari
Alla base di Perdas i futuri ingegneri aeronautici 
LANUSEI. Il Poligono Interforze del Salto di Quirra è stato visitato da una decina di studenti della laurea specialistica in ingegneria astronautica della scuola di ingegneria aerospaziale dell’università La Sapienza di Roma. È stata è una stata una importante occasione per mettere in pratica i diversi aspetti che vengono affrontati nei corsi di studio. In particolare gli studenti si assimilano nozioni di dinamica dei missili, ottimizzazione e inseguimento delle traiettorie, radar e gestione dei dati radar, guida e controllo dei lanciatori. La visita, ma anche prossime esperienze nel Poligono di Perdasdefogu, sono utili agli studenti dal punto di vista didattico, in particolare per la ricostruzione della traiettoria mediante misure ottiche e radar. La scuola di ingegneria aerospaziale di Roma, nata nel 1927, è la prima istituzione universitaria italiana nel settore aeronautico e spaziale. I docenti della scuola, una volta in maggioranza ufficiali dell’aeronautica, hanno fondato i primi centri di ricerca e sperimentazione del settore aeronautico, nei laboratori dell’aeronautica militare.
 Nei laboratori della Scuola sono stati costruiti negli anni ’60 i satelliti San Marco che, fra l’altro, hanno consentito all’Italia di essere la terza nazione al mondo ad aver lanciato un satellite in orbita (dopo Urss e Usa). Sino a qualche anno fa la Scuola, in collaborazione con l’aeronautica iilitare, ha gestito la base di lancio di Malindi in Kenya, una delle più attive durante gli anni ’70. Attualmente la scuola continua a essere un punto di riferimento nel settore aerospaziale, sia per quanto riguarda la ricerca, sia per la didattica. Sino a oggi quattro microsatelliti sono stati progettati, realizzati e seguiti nel lancio.
(a.s.s.)
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Seminario di studio sulla qualità del vino 
Iniziativa del Consorzio Uno in programma oggi al salone San Sebastiano 
ORISTANO. Non ieri, ma oggi. Per un errore, sulla Nuova di ieri, è apparso un articolo che annunciava per giovedì mattina il seminario sulla Maturazione dell’uva e la qualità del vino. Il seminario è invece in programma per oggi, a partire dalle 9.30, nell’auditorium di San Sebastiano in Vico Mazzini. L’iniziativa è del Consorzio Uno promozione studi universitari, insieme al corso di laurea in Viticoltura ed enologia (con sede a Oristano) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari e all’Associazione italiana degli enologi ed enotecnici.
I relatori parleranno di argomenti come “Evoluzione dei metaboliti di interesse enologico durante la maturazione dell’uva”, “Componente aromatica dei vini bianchi”, “Metologie sensoriali utili per la valutazione della qualità dei vini” e “Il colore del Cannonau”. Coordineranno i lavori Antonio Farris, presidente del corso di laurea in Tecnologie alimentari della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, e Gigi Picciau, presidente della sezione Sardegna dell’Assoenologi.
Si tratta del secondo appuntamento del ciclo di seminari, di livello nazionale, previsti dal corso di laurea in Viticoltura ed enologia per l’anno accademico 2005/2006 dopo quello sul tema del vivaismo viticolo che si è tenuto a dicembre. Il 27 aprile ci sarà poi un terzo seminario sul tema del marketing e del confronto con le produzioni del nuovo mondo ed, infine, il 24 Maggio l’ultimo seminario riguarderà le problematiche della legislazione vitivinicola.
 

Questionario e social

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