Giovedì 30 marzo 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 marzo 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 14 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Giornale di Sardegna
 

 

1 - L’Unione Sarda
Pagina 41 - Provincia di Sassari
La navetta Soyuz porterà in orbita le cellule sarde
Esperimento dell'Università
Gli scienziati lavorano in vista di un viaggio su Marte che durerebbe fra i tre e i quattro anni
A bordo della navicella Soyuz, che verrà lanciata oggi dalla base spaziale di Baykonur, in Kazakhistan, ci saranno anche degli speciali incubatori che racchiudono un esperimento preparato nei laboratori della Facoltà di Scienze dell'Università di Sassari in collaborazione con il Politecnico di Zurigo. L'equipe diretta dal professor Proto Pippia intende verificare «il movimento e le interazioni tra alcuni tipi di cellule del sistema immunitario umano in assenza di gravità». Da alcuni giorni nella base in cui negli anni cinquanta prese il via il primo programma spaziale russo si trovano da alcuni giorni due ricercatrici della Facoltà di Scienze, Maria Antonietta Meloni e Grazia Galleri, che seguiranno minuto per minuto il viaggio della Soyuz. «L'esperimento - ha detto il professor Pippia - punta ad ottenere le indicazioni necessarie per capire quanto un astronauta possa restare nello spazio senza subire danni al sistema immunitario a causa dell'esposizione dell'organismo alla microgravità e alle radiazioni cosmiche». Gli studiosi pensano ovviamente a quando sarà possibile effettuare un viaggio su Marte che durerebbe, secondo le previsioni odierne, tra i tre e i quattro anni. Ma l'esperimento affidato agli astronauti della Soyuz potrebbe fornire risposte utili per una migliore conoscenza del sistema immunitario degli anziani. E questo perché «ci sono prove sperimentali - precisa Proto Pippia - che durante la vecchiaia molti processi fisiologici mostrano le stesse carenze dell'organismo in microgravità». La navicella che verrà lanciata oggi avrà a bordo tre astronauti (un russo, un americano e un brasiliano) che dovranno raggiungere la stazione spaziale russa e dare il cambio ad altri due astronauti che si trovano nello spazio da oltre tre mesi. Il ritorno a terra della Soyuz é previsto per l'8 aprile. È la terza volta che l'Università di Sassari partecipa, sempre in collaborazione con il Politecnico di Zurigo, ad esperimenti spaziali. La prima risale al 1996, la seconda al 2003 con la sfortunata missione dello Shuttle che si concluse in tragedia. Da allora la Nasa ha sospeso i programmi spaziali che avevano come base il Kennedy Space Center della Florida. Il lancio della Soyuz dal cosmodromo di Baykonur è il primo che viene effettuato a tre anni da quella tragedia.
Gibi Puggioni
 
2 - L’Unione Sarda
Pagina 23 - Provincia Sulcis
Energia pulita dal carbone del Sulcis
Università di Cagliari ed Enea collaborano al progetto che sarà illustrato domani a Carbonia
Sotacarbo sta costruendo a Serbariu l'impianto che produrrà l'idrogeno
Il carbone, grazie a tecnologie innovative, può essere utilizzato senza arrecare troppi danni all'ambiente. Per esempio limitando le emissioni di anidride carbonica responsabili dell'aumento della temperatura della Terra, come previsto dagli accordi di Kioto del 1997. A Carbonia la Società Tecnologie Avanzate Carbone Spa (Sotacarbo) sta ultimando un sistema per la produzione e il trattamento di gas combustibile da carbone, mirato all'ottenimento di idrogeno. Il progetto, sviluppato in collaborazione con l'Università di Cagliari e l'Enea, sarà illustrato domani nell'incontro di presentazione del Distretto Tecnologico nel Sulcis Iglesiente (organizzato dal Promea e dal Consorzio 21 nella Sala Polifunzionale del Comune di Carbonia, con inizio alle 10,30) da Carlo Amorino, responsabile dell'area tecnica della Sotacarbo. La società, creata il 2 aprile 1987 da Enea, Enel, Eni in attuazione della legge 351 del 1985 (varata per la riattivazione del bacino carbonifero del Sulcis) e attualmente partecipata da Enea e Regione, ha intensificato l'attività di ricerca a partire dal gennaio 2003. Ora occupa 20 ricercatori, che diverranno 24 quando saranno pronti i nuovi laboratori in allestimento in un edificio della miniera di Serbariu ristrutturato dal Comune di Carbonia. «Con il nostro progetto di gassificazione pulita del carbone - spiega il presidente della Sotacarbo, Mario Porcu - stiamo realizzando una piattaforma pilota per la produzione di idrogeno. L'impianto comprende anche una sezione di cattura e separazione dell'anidride carbonica che potrà poi essere confinata negli strati più profondi del giacimento carbonifero del Sulcis, consentendo anche di estrarre il metano intrappolato nel carbone, ma soprattutto di ridurre le emissioni di gas a effetto serra. La creazione di gas combustibile pulito da impiegare per la produzione di energia elettrica avviene mediante un gassificatore capace di trattare diversi tipi di carbone, compreso ovviamente quello del Sulcis.» Il progetto di costruzione e gestione sperimentale della piattaforma pilota, della durata di 5 anni, è stato finanziato dal Miur con quasi 12 milioni di euro, e sarà presentato il mese prossimo al Carbon Sequestration Leadership Forum di Nuova Delhi, il più importante congresso mondiale del settore, come il progetto italiano d'eccellenza. Un secondo progetto prevede la sperimentazione di una rete di distribuzione dell'idrogeno, ottenuto dal carbone sempre per mezzo del processo di gassificazione pulita, in grado di alimentare motori a combustione interna e in futuro celle a combustibile. «Il 23 marzo - conclude Porcu - il ministro per le attività produttive, con la firma al Decreto ministeriale che disciplina l'attribuzione delle risorse per lo svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo di per il sistema elettrico nazionale, ha assegnato alla Sotacarbo una quota di circa due milioni di euro, per il primo dei tre anni previsti per le attività, destinata al sostegno del Centro ricerche di Carbonia. Un importante riconoscimento per l'attività della nostra società alla quale viene riconosciuto un ruolo di riferimento nazionale delle tecnologie di utilizzo pulito del carbone».
Andrea Mameli
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 13 - Economia
Pesca impigliata nella burocrazia
Tempi lunghi per la nuova legge
Per far approvare la nuova legge sulla pesca sarà necessario aspettare le prossime elezioni. E non perché esista un collegamento diretto tra l'approvazione della legge e i risultati della contesa elettorale, ma semplicemente perché non può giungere all'assemblea regionale prima che si concluda l'iter di approvazione del collegato alla finanziaria 2006, fatto slittare nel calendario del Consiglio regionale del prossimo 11 aprile. È questo il sunto dell'incontro tenutosi la scorsa settimana tra le associazioni di categoria (Fedecoopesca, Lega Pesca, Agci pesca, Unci e Associazione armatori e motopescherecci sardi) e l'assessore all'ambiente Tonino Dessì, convocato per fare il punto sulla situazione dell'iter della legge, la cui approvazione preme molto ai pescatori perché dalla norma, e soprattutto dai decreti di attuazione, dipenderà la gestione dei prossimi tre anni del settore. L'iterIl 24 febbraio la commissione regionale Ambiente ha approvato il disegno di legge (licenziato a febbraio 2005 dalla Giunta Soru) con l'integrazione del finanziamento di 3,5 milioni di euro che si aggiungono ai 5,450 già stanziati con la finanziaria regionale. Il disegno di legge è stato poi ratificato dalla commissione Bilancio, con uno stanziamento complessivo di 9,950 milioni di euro. Attende solo il parere della commissione Affari comunitari, atteso a giorni. Il regolamento del Consiglio, però, prevede che non si possano inserire altri provvedimenti all'ordine del giorno, se prima non si approva il collegato alla finanziaria. La conseguenza è che il ddl potrà approdare nell'aula di via Roma solo dopo che si concluderà la manovra finanziaria, la cui discussione inizierà l'11 aprile. I capigruppo. Superata questa fase, il Consiglio potrà approvare il ddl nella prima seduta utile (che si presuppone dopo Pasqua) solo se i capigruppo di maggioranza e opposizione saranno d'accordo per inserire la proposta al primo punto dell'ordine del giorno dei lavori. «Di questo percorso», dicono Mariano Mocci di Lega pesca e Renato Murgia dell'Associazione armatori, «siamo a conoscenza già dal mese di febbraio, ed è per questo che, già da allora, stiamo incontrando tutti i capigruppo affinché sostengano la nostra proposta e si possa velocizzare l'iter con l'inserimento della discussione del provvedimento al primo punto dell'ordine del giorno». Il sit-in. Per cercare di accelerare l'iter, Federcoopesca, Unci pesca e Agci pesca nei giorni scorsi avevano chiamato a raccolta i loro associati per manifestare sotto il Consiglio regionale. Purtroppo, nonostante la folta rappresentanza, tutto si è fermato davanti al "muro" di un rigido regolamento. L'attuazione. La semplice approvazione della legge, però, non sarà sufficiente a riformare il settore. Occorrerà infatti approvare anche gli strumenti attuativi contenuti nella norma, ossia il programma triennale della pesca, il piano di gestione delle risorse acquatiche articolato per distretti, i singoli distretti e i regolamenti per disciplinare l'ittiturismo e la pescaturismo. Per iniziare questi lavori, l'assessore Dessì ha deciso di riunire un tavolo tecnico composto, oltre che dalle associazioni di categoria, anche dalla ricerca scientifica (le Università di Cagliari e di Sassari), che collaborerà per la stesura dei piani. Il primo incontro è fissato per il 3 aprile, nella sede dell'assessorato, e i lavori si prospettano lunghi. In ballo c'è il futuro di un settore economico che, con l'indotto, da occupazione a oltre 6 mila lavoratori.
Roberta Kappler
 
4 - L’Unione Sarda
Pagina 44 - Provincia Gallura
Grandi progetti per Tavolara
I piani dell'area marina protetta
L'antico palazzo Carassale diventerà la nuova sede Una rete di sorveglianza
È stato sottoscritto ieri il contratto per la ristrutturazione dell'ex palazzo Carassale di via Porto Romano che diventerà, dopo l'intervento di restauro, la nuova sede dell'area marina protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo. Ne ha dato comunicazione il sindaco Settimo Nizzi, durante una conferenza stampa che si è svolta in municipio. Verranno spesi circa 850 mila euro, ma nel frattempo gli uffici hanno trovato una sistemazione temporanea nell'edificio di via Angioi. Un momento esaltante per l'area marina protetta che, lo scorso 28 febbraio a Roma, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Emas Award 2006, rilasciato "per il particolare impegno al miglioramento dell'ambiente". È stata istituita nel 1997 con decreto ministeriale e comprende oltre 15 mila ettari di mare e terra divisi tra i comuni di Olbia, Porto San Paolo e San Teodoro. La certificazione di eccellenza schiude le porte ad un ulteriore salto di qualità, ci sono dei grandi progetti in itinere. Tra questi un possibile allargamento ad altri centri, visto che sono interessati Golfo Aranci e anche Budoni. «Una via difficile - ha spiegato il sindaco - ma percorribile, a patto che si valuti ogni cosa con la dovuta attenzione e che ci sia un dialogo costruttivo». Le iniziative. Di recente Augusto Navone, direttore dell'area marina protetta, ha partecipato a varie fiere come Expo Mare e, di recente, all'Eudi Show di Genova insieme all'associazione dei centri d'immersione che annovera undici centri diving sparsi tra Porto Rotondo e San Teodoro. Notevole l'apprezzamento da parte degli operatori del settore turistico. Sono state organizzate diverse iniziative di educazione ambientale e di ricerca, inoltre il consorzio di gestione ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro per percorsi naturalistici nello stagno di San Teodoro e nel litorale di Porto San Paolo, questi ultimi riservati ai disabili. La ristrutturazione di un pontile di approdo a Tavolara faciliterà le operazioni di sbarco, un immobile sull'isola verrà riconvertito in centro visite. Sorveglianza. Entro la prossima estate entrerà in funzione una rete di telesorveglianza e di monitoraggio. Il segnale audio-video verrà rilanciato attraverso dei ponti alla centrale e sarà visibile anche nella sala operativa della guardia costiera di Olbia. Attraverso le immagini si potrà tenere sotto controllo la velocità dei natanti, accertare eventuali violazioni alla normativa e condizioni di pericolo tra cui un'eventuale rilascio in mare di prodotti inquinanti scaricati dalle sentine. Con 100 mila euro sono state rimosse tonnellate di detriti accumulate negli ultimi decenni sulle spiagge dell'isola di Hermaea, l'antico nome di Tavolara. Piano di gestione. L'undici di aprile sarà consegnata la prima bozza del piano di gestione dell'area marina protetta. Sono stati coinvolte le università di Cagliari, Sassari e Firenze. Punti di informazione verranno allestiti all'Icimar di San Teodoro, alla Pro Loco di Loiri-Porto San Paolo e a breve anche nella stazione marittima dell'Isola Bianca. Per gli impianti di cartellonistica sono stati spesi circa 70 mila euro per coprire un vasto territorio che va da Santa Teresa Gallura sino a Budoni.
Giampaolo Cuccuru
 
5 - L’Unione Sarda
Pagina 11 - Cronaca Italiana
Cagliari, a mezzogiorno tutti col naso all'insù
Col telescopio alla facoltà di Fisica
Occhi puntati al cielo ieri mattina per assistere alla quarta eclisse di sole del XXI secolo. A Cagliari, come nel resto d'Italia, sono state numerose le persone che intorno a mezzogiorno hanno interrotto per qualche minuto le proprie attività per osservare lo spettacolo straordinario della luna che oscura il sole. Molti sono scesi in strada, altri si sono accontentati di osservare il fenomeno dal balcone di casa o dalla finestra dell'ufficio, armati di occhiali speciali o vetrini da saldatore. Non tutti sono riusciti a vedere bene, complice qualche nuvoletta di passaggio. Non hanno invece avuto alcuna difficoltà gli appassionati di astrofisica che si sono dati appuntamento alla Cittadella Universitaria di Monserrato, dove sono state allestite per l'occasione diverse postazioni telescopiche. Il cortile del Dipartimento di Fisica è stato invaso da centinaia di persone, tra studenti universitari in pausa dalle lezioni e semplici curiosi provenienti da ogni dove. Presenti due classi della scuola elementare Sant'Alenixedda di piazza Giovanni XXIII (con le insegnanti Pina Giglio e Cristina Loi), giunte in Cittadella da Cagliari col pullman numero 29. A fare da cicerone, Angelo Poma, vicedirettore dell'Osservatorio di Cagliari. I più fortunati hanno osservato a turno l'eclisse attraverso i potenti telescopi messi a disposizione dall'osservatorio dell'Inaf e dalle associazioni Studenti di fisica e Astrofili sardi. Chi non ha avuto la pazienza di mettersi in coda ha scrutato il cielo in piedi, con l'ausilio di filtri ottici di vario genere. Altri hanno usato il solascopio, che riflette l'eclisse su una superficie piana (tramite un gioco di specchi), consentendo una visione indiretta del fenomeno: magari poco suggestiva ma sicuramente chiarissima. «La sovrapposizione è cominciata alle 11 ed è terminata alle 13,30 - spiega Emanuel Floris, presidente dell'Associazione studenti di fisica - Il picco è stato registrato intorno alle 12,25». Altissima l'eccitazione dei presenti. «Assolutamente straordinario», per Americo Rigoldi, studente di Scienze dei materiali.
Paolo Loche
 
6 - L’Unione Sarda
Pagina 11 - Cronaca Italiana
Eclisse di sole in crociera o nel deserto
Le iniziative degli astrofili: lo spettacolo è stato meraviglioso
La luna ha oscurato il sole intorno alle 12: fenomeno visibile su tutto il pianeta, Italia e Isola comprese.
L'enorme ombra che si è stagliata ieri sul nostro pianeta nella fascia di 15 mila silometri compresa tra il Brasile e il Kazakistan non ha deluso le attese. Un numero incalcolabile di persone ha potuto assistere in quelle zone all'eclisse solare totale, esperienza breve ma indimenticabile. Allontanandosi dalla fascia di massimo oscuramento il fenomeno ha assunto proporzioni inferiori e le osservazioni non hanno riservato grandi emozioni. Sardegna. In Sardegna nonostante qualche nuvola l'eclisse parziale è stata vista e in alcuni casi lo spettacolo naturale è stato seguito in gruppo. È accaduto a Carloforte, dove gli studenti del Nautico hanno animato una simpatica osservazione collettiva e a Poggio dei Pini, nella sede dell'Osservatorio Astronomico, con i bambini della scuola elementare. Sulla terrazza del Dipartimento di Fisica, alla cittadella universitaria di Monserrato, docenti e studenti di fisica, insieme ai ricercatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, hanno aiutato circa 150 persone a osservare l'eclisse in maniera adeguata. «I più entusiasti erano i bambini di una scuola elementare e i ragazzi di una media - racconta Manuel Floris, dell'associazione studenti di fisica - anche perché all'osservazione del sole oscurato dalla luna hanno associato una istruttiva e divertente visita al Museo di Fisica di Sardegna». Le iniziative. Ma c'è anche chi non ha resistito alla tentazione di assistere al fenomeno nella sua massima espressione, come tanti appassionati che da varie parti del mondo sono confluiti nelle zone di eclisse totale. Tra le soluzioni più originali quella escogitata dall'Unione Astrofili Italiani, che ha organizzato una crociera per poter effettuare le osservazioni in mare aperto. Un notevole afflusso di visitatori lo ha fatto registrare l'Egitto, con viaggi organizzati che associavano l'archeologia all'astronomia. Come l'Associazione astrofili sardi, che ha scelto un punto preciso del deserto egiziano, al confine con la Libia, dove sono state riprese immagini che saranno poi presentate nel corso di un incontro pubblico ancora da organizzare. Il presidente dell'associazione, Marco Massa, ha comunicato la propria soddisfazione via sms: «Lo spettacolo è stato meraviglioso.» Ha scelto invece il deserto libico, nonostante il supplemento alla tassa d'ingresso aggiunto per l'occasione, il ricercatore dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari Andrea Possenti, munito anch'egli di sofisticate attrezzature per le riprese fotografiche. Identico punto di osservazione individuato dalla spedizione italiana, composta da 7 astronomi dell'Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma e Torino, che ha raggiunto un'oasi dal nome inquietante Waw am Namus (Valle delle zanzare), oltre 1000 chilometri dalla città più vicina, per incontrare un gruppo di colleghi statunitensi. I ricercatori hanno potuto osservare la regione della corona solare nella porzione più vicina al disco, che normalmente non è visibile né dalla Terra né dallo spazio. Per osservare la corona solare, sia da Terra che dallo spazio, si utilizza il coronografo, uno strumento costituito da un diaframma che occulta il disco apparente del Sole, quello che si osserva al tramonto, e mette in risalto la corona solare, la regione di gas rarefatto ma ad altissima temperatura che si estende per milioni di chilometri attorno al disco. L'obiettivo della missione, è quello di tarare la strumentazione per l'osservazione delle regioni più esterne del Sole. Nel corso della spedizione italiana nel deserto, cofinanziata dall'Agenzia Spaziale Italiana sono stati provati, in condizioni uniche e non riproducibili in laboratorio, alcuni strumenti costruiti in Italia per l'analisi delle regioni periferiche della nostra stella, che nei prossimi mesi saranno accompagnati oltre l'atmosfera terrestre dal razzo vettore del Naval Research Observatory della Nasa. StrumentiLo strumento italiano, che durante l'eclisse misura la luce coronale grazie ad un polarizzatore a cristalli liquidi, è parte del grande coronografo multibanda che andrà collocato nel Solar Orbiter: l'Osservatorio Solare progettato dalla NASA incaricato di ispezionare il sole da vicino, ovvero a 30 milioni di km, quindi molto all'interno dell'orbita di Mercurio. Le prossime eclissi del 2006 saranno due: una lunare, il 7 Settembre, e una solare, il 22 settembre. Entrambe non visibili dall'Italia. La prossima eclisse solare totale osservabile sulla costa settentrionale dell'Africa si verificherà nel 2027, mentre l'Italia aspetterà il 3 settembre 2081. Mentre la prossima eclisse solare totale è prevista per il primo agosto 2008, durerà poco meno di due minuti e sarà visibile in Cina, Mongolia, Siberia, Groenlandia e Canada. Chi per qualche ragione avesse perso l'appuntamento di ieri con l'astronomia, potrà tentare di recuperare ammirando le immagini riportate nel sito web allestito dall'Istituto Nazionale di Astrofisica: www.eclisse2006.it.
Andrea Mameli
 
7 - L’Unione Sarda
Pagina 16 - Lavoro e Opportunità
Tirocini formativi, opportunità a Sassari
Iniziativa della facoltà di Giurisprudenza
La facoltà di Giurisprudenza di Sassari, nell'ambito delle convenzioni stipulate con enti comunali e provinciali, ha pubblicato il bando per 58 tirocini formativi e di orientamento professionale utili a indirizzare gli studenti che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro. Requisiti. Ai tirocini possono accedere gli studenti iscritti alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Sassari che risultino in regola con il versamento delle tasse universitarie e che abbiano regolarmente sostenuto, alla data di presentazione della domanda, gli esami di Istituzioni di diritto privato, Diritto penale e Diritto costituzionale. gli enti. I tirocini sono così suddivisi: dieci all'Amministrazione provinciale di Sassari; dieci all'Amministrazione comunale di Sassari; quindici tirocini al Tribunale civile e penale di Sassari; cinque tirocini nella sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari; tre tirocini alla Procura della Repubblica del Tribunale di Oristano; dieci tirocini al Tribunale civile e penale di Tempio Pausania e cinque tirocini al Tribunale civile e penale di Oristano. Il tirocinio ha una durata obbligatoria di sei mesi, tranne che per l'Amministrazione provinciale di Sassari, che ne prevede quattro. Gli orari di frequenza sono definiti fra il soggetto promotore e il soggetto ospitante. Il tirocinio comporterà la frequenza obbligatoria a tutte le attività previste dal progetto formativo che sarà predisposto dai responsabili dei due enti per ogni singolo partecipante. In caso di rinuncia, lo studente è tenuto a darne comunicazione scritta a entrambi i tutori con un preavviso di 15 giorni. In tal caso il tirocinante non potrà più partecipare ai tirocini formativi previsti dalla facoltà. A completamento del tirocinio, dopo attenta valutazione dei tutori, saranno riconosciuti allo studente nove crediti formativi e sarà rilasciato un attestato di frequenza. Selezione. Per poter partecipare alla selezione occorre presentare una domanda, da ritirare nella segreteria della facoltà di Giurisprudenza, contenente l'autocertificazione relativa ai dati anagrafici, l'indirizzo, il recapito telefonico e l'autorizzazione al trattamento dei dati personali (ai sensi della legge 31 dicembre 96 n. 675). Le domande dovranno essere indirizzate al preside Lobrano, facoltà di Giurisprudenza di Sassari, piazza Università 21, a Sassari, entro il 31 marzo. Maggiori informazioni e il bando sono disponibili sul sito della facoltà di Giurisprudenza di Sassari all'indirizzo www.giuriss.it.
Renata Fadda
 
8 - L’Unione Sarda
Pagina 25 - Cronaca di Cagliari
Ortobotanico Convegno sulla banca del verde
"La banca del germoplasma della Sardegna": è il tema del convegno, con visita guidata, in programma questo pomeriggio (dalle 16) nell'aula Cosmese dell'Orto Botanico (viale Sant'Ignazio 11).Interverranno il rettore Pasquale Mistretta e gli assessori all'Ambiente della Provincia (Rosaria Congiu) e della Regione (Tonino Dessì). Introdurrà il professor Gianluigi Bacchetta.
 

 

9 - La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
La Soyuz porta in orbita la Sardegna 
Esperimento di immunologia condotto dai fisiologi spaziali sassaresi 
SASSARI. Ci sarà un pezzetto di Sardegna sulla Soyuz che decolla oggi alle 4.10 (ora italiana) dal cosmodromo di Baykonur in Kazhakistan. Un pezzo di ricerca scientifica sarda. Si tratta di un esperimento messo a punto dai ricercatori del dipartimento di scienze fisiologiche, biochimiche e cellulari della università di Sassari. Il gruppo di studio, coordinato dal professor Proto Pippia, ordinario di fisiologia della facoltà di Scienze, da qualche tempo conduce ricerche all’avanguardia nel campo della immunologia.
«Il meccanismo di funzionamento del sistema immunitario in situazioni di microgravità, quello al quale sono sottoposti gli astronauti - dice Pippia- presenta interessanti analogie con quanto succede nelle persone anziane. Un esempio per tutti: l’osteoporosi. Riuscire a capire la fisiologia delle persone che stanno in orbita ci aiuterà a trovare la soluzione per patologie presenti anche tra chi vive sulla terra». A seguire l’esperimento a Baykonur pensano due ricercatrici sassaresi, le dottoresse Maria Antonietta Meloni e Grazia Galleri insieme alla ricercatrice svizzera Marianne Cogoli del politecnico di Zurigo, che da tempo collabora con gli scienziati sassaresi nelle ricerche di fisiologia spaziale. Il gruppo sassarese conduce da tempo esperimenti nello spazio. Nei laboratori sassaresi, poi, è in funzione, tra l’altro, una sofisticata attrezzatura che riproduce le condizioni di microgravità. Si tratta di uno dei cinque apparecchi presenti in Europa, il primo in attività dei due in funzione in Italia.
La missione di oggi porterà nello spazio tre astronauti (un americano, un russo e un brasiliano) che daranno il cambio all’equipaggio della stazione spaziale internazionale in orbita intorno alla terra.
L’esperimento scientifico durerà otto giorni: l’8 aprile gli astronauti in orbita da tre mesi torneranno a terra riportando al suolo le attrezzature scientifiche spediti dall’università di Sassari. Ad accoglierli, a Mosca, ci sarà il professor Pippia che darà la prima valutazione delle prove scientifiche nello spazio.
Pasquale Porcu 
 
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Economia
Ordini professionali, il governo vara la riforma 
Novità per garantire più qualificazione, gli esami si terranno nelle sedi universitarie. Spazio ai privati solo con un’autorizzazione 
Tirocinio obbligatorio, ma possibile già durante gli studi, con tutor e verifiche 
ROMA. Una riforma «necessaria» e «condivisa» quella varata ieri dal consiglio dei ministri per introdurre nuove regole nel sistema dell’accesso alle professioni e dei relativi esami di Stato. Necessaria perchè - spiegano al ministero dell’Istruzione - con l’introduzione del «3+2» e l’autonomia didattica degli Atenei è venuto meno lo stretto raccordo tra percorsi formativi e sbocchi professionali e pertanto era necessaria una verifica più seria dell’idoneità a esercitare una professione; condivisa perchè la proposta è stata elaborata da una Commissione mista formata da rappresentanti dell’Università e dei professionisti. Il tirocinio è requisito fondamentale per l’accesso alle professioni. Ora è stato introdotto anche dove non era previsto.
Il tirocinio: avrà modalità di svolgimento «che ne garantiscano la serietà, la continuità, il carattere effettivamente professionalizzante»; aprendo alla possibilità di svolgerlo presso una struttura pubblica o privata accreditata dagli Ordini; ponendolo sotto la gestione e la responsabilità degli Ordini (attraverso la supervisione di un tutor iscritto all’albo da almeno 5 anni) e prevedendo la verifica del percorso formativo, qualora sia svolto durante gli studi. Il professionista presso il quale il tirocinio viene svolto vigila sull’attività del tirocinante per verificare che sia effettivamente mirata all’apprendimento delle tecniche professionali e all’acquisizione di esperienza. Il consiglio dell’ordine territoriale verifica l’effettivo svolgimento del tirocinio, anche tramite resoconti del tirocinante o colloqui con questi
La durata di questo periodo di addestramento, per la maggior parte degli ordini, sarà di 6 mesi; un anno per gli ingegneri, gli psicologi sez. A dell’Albo e i consulenti del lavoro laureati tenendo conto della possibilità di espletarlo anche durante il corso di studi universitari, sulla base di accordi stipulati fra ordini e Università. «La possibilità di svolgere il tirocinio anche in parte già nel percorso universitario - osservano a viale Trastevere - risponde all’esigenza di accrescere il livello di preparazione, senza gravare sulla lunghezza del percorso, per garantire un più rapido accesso al mondo del lavoro, in linea con le tendenza europee».
In alcuni casi, è stato anche previsto un doppio requisito formativo per l’accesso alla sezione A degli Albi, ovvero, oltre alla laurea specialistica (ora magistrale) una specifica laurea triennale al fine di assicurare un percorso omogeneo e quanto più coerente con la successiva attività professionale. Una scelta che consente, ad esempio, a un laureato in Lettere di prendere la Laurea Magistrale in Ingegneria.
Esami: si è adeguata la disciplina degli esami di Stato (commissioni di esame e svolgimento delle prove) all’evoluzione del sistema professionale e delle norme che regolano l’accesso. Sono state estese le norme che regolano gli esami di Stato a molte professioni come quelle di statistico; tecnologo alimentare; dottore commercialista ed esperto contabile, odontoiatra. Riguardo alle modalità di svolgimento delle prove, che si terranno esclusivamente presso sedi universitarie, è stato introdotto l’anonimato, consentendo, se necessario, l’uso delle moderne tecnologie. E’ infine stata aggiornata la composizione delle commissioni esaminatrici. In particolare, è stata prevista una sola commissione esaminatrice per entrambi le sezioni degli albi, debitamente integrata con rappresentanti della sezione B, per le prove d’esame dei laureati triennali.
Tempi di attuazione. Se i tempi saranno rispettati, già dalla seconda sessione degli esami di Stato del 2006 sarà adottata la nuova disciplina. Sono state comunque inserite nel provvedimento norme transitorie per garantire le aspettative dei giovani già in procinto di accedere alle professioni.
 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Cagliari
Seminario di studio sulla qualità del vino 
Oggi a San Sebastiano organizzato dal Consorzio Uno 
ORISTANO. Nella patria della vernaccia, che si è aperta di recente a nuovi vini di grande qualità che hanno anche avuto un buon successo sul mercato, l’attenzione per i prodotti della vigna è sempre alta. E l’università oristanese contribuisce a tenere viva questa attenzione.
Questa mattina, a partire dalle 9.30, nell’auditorium di San Sebastiano in Vico Mazzini, il Consorzio Uno promozione studi universitari, insieme al corso di laurea in Viticoltura ed enologia (con sede a Oristano) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari e all’Associazione italiana degli enologi ed enotecnici, organizza un seminario dal titolo “Maturazione dell’uva e qualità del vino”.
Un tema molto specifico che interessa da vicino gli operatori del settore e gli studenti.
 I relatori parleranno di argomenti come “Evoluzione dei metaboliti di interesse enologico durante la maturazione dell’uva”, “Componente aromatica dei vini bianchi: varietà, ambiente, tecnica ed evoluzione”, “Metologie sensoriali utili per la valutazione della qualità dei vini” e “Il colore del Cannonau”.
Coordineranno i lavori Antonio Farris, presidente del corso di laurea in Tecnologie alimentari della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Sassari, e Gigi Picciau, presidente della sezione Sardegna dell’Assoenologi.
«L’incontro - spiegano gli organizzatori in una nota - ha la finalità di approfondire le tematiche enologiche e scientifiche legate ai processi di maturazione dell’uva rispetto alla qualità del vino come prodotto finale; è prevista la partecipazione, oltre che degli studenti dei corsi di laurea della Facoltà di Agraria di Sassari presenti ad Oristano e degli istituti scolastici secondari interessati, anche di enologi, produttori e rappresentanti degli enti pubblici di riferimento».
Si tratta del secondo appuntamento del ciclo di seminari, di livello nazionale, previsti dal corso di laurea in Viticoltura ed enologia per l’anno accademico 2005/2006 dopo quello sul tema del vivaismo viticolo che si è tenuto a dicembre.
Il 27 aprile ci sarà poi un terzo seminario sul tema del marketing e del confronto con le produzioni del nuovo mondo ed, infine, il 24 Maggio l’ultimo seminario riguarderà le problematiche della legislazione vitivinicola.

12 - La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Odontoiatria, il servizio a rischio chiusura 
Preoccupazione per il destino del reparto dell’ospedale civile 
La struttura accoglie i pazienti a rischio come disabili, cardiopatici e allergici ai farmaci 
SASSARI. Nel reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale civile ormai opera un solo chirurgo. I medici che lavorano nel settore di odontoiatria, strettamente legato al primo, invece, non sanno cosa rispondere ai loro pazienti preoccupati per il destino di una struttura considerata vitale, che potrebbe essere cancellata dall’istituzione dell’azienda mista ospedale-università.
E tanta ansia è giustificata dal tipo di servizio offerto dal reparto di odontoiatria dell’ospedale. Si sottopongono alle cure dei quattro medici oggi in servizio negli ambulatori situati accanto al pronto soccorso, tutte le persone cosiddette a rischio. Cosa significa? Chiunque non sia in grado, per vari motivi, di sottoporsi a una cura dentale in un normale ambulatorio ma abbia necessità di avere accanto una struttura di urgenza, viene oggi trattato nel reparto del Santissima Annunziata.
Un esempio può essere relativo ai disabili fisici o mentali non collaboranti con il medico, oppure persone cardiopatiche, trapiantati, soprattutto persone allergiche ai farmaci anestetici. Tutti pazienti per i quali è necessario effettuare le cure dentali in sala operatoria, spesso con anestesia totale, comunque alle presenza di medici rianimatori e con strutture come il pronto soccorso a portata di mano.
Una moltitudine di persone che da anni viene seguita esclusivamente nel reparto ospedaliero di via De Nicola e che per sottoporsi alle cure degli odontoiatri di Sassari arriva non solo da tutto il territorio ma addirittura da altre province. «Pensiamo di essere i soli a svolgere questo servizio in tutta l’isola - affermano i sanitari - e comprendiamo lo stato d’animo delle persone che si affidano alle nostre cure ormai da anni. Ma neppure noi siamo in grado di sapere quali saranno i destini di questa struttura. Qualche tempo fa ci avevano detto che dovevamo trasferirci al Conti, poi è arrivato il contrordine. Francamente da quando si parla di riorganizzazione e di azienda mista la confusione è totale».
In realtà nel protocollo d’intesa firmato da Regione e Università sulla costituzione di un’azienda ospedaliera universitaria si parla dell’accorpamento dei due reparti esistenti di chirurgia maxillo-facciale, quello ospedaliero e quello universitario (a favore dell’università) ma non si fa cenno a quello di odontoiatria. Secondo gli operatori il servizio può essere svolto, come oggi, soltanto all’interno di una struttura di emergenza-urgenza come quella che diventerà il Santissima Annunziata. Se dovesse essere collocata sul territorio non avrebbe più i requisiti per rispondere ad esigenze così particolari. È di qualche giorno fa l’intervento risolutivo su un paziente cardiopatico che, ancora nella sala di attesa dopo essere stato sottoposto a un’estrazione, è stato colpito da arresto cardiaco, portato al pronto soccorso e poi curato in cardiologia.
La direzione della Asl sulla questione tuttavia tiene a precisare che «l’obiettivo dell’azienda è comunque quello di garantire il meglio delle prestazione e dell’assistenza nel settore». Un messaggio che potrebbe rassicurare i pazienti che si rivolgono da anni alla struttura del civile.
«Accompagno mia figlia disabile da ben 24 anni negli ambulatori dell’ospedale civile - dice Milvia Schirru Gargiulo in una accorata lettera -. Adesso mi è parso di capire che il centro potrebbe chiudere per sempre e il fatto mi ha lasciato senza parole. In quel reparto esiste l’organizzazione di una continuità assistenziale ambulatoriale con interventi chirurgici eseguiti dagli stessi dentisti, oltre alla coordinazione con altri reparti, tanto da dare sicurezza ai pazienti a rischio e a tutti coloro i quali i danni dentali hanno causato altri mali. Mi chiedo se i nostri amministratori ritengano necessario disgregare tale struttura in centri diversi che saranno certamente sovraffollati.
La prossima volta, signor direttore della Asl, la mia indifesa amatissima figlia troverà ancora quest’oasi di garanzia o dovrà, come un quarto di secolo fa, andare a cercare i centri di cura fuori dalla Sardegna?».
Gabriella Grimaldi 
 
13 - La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Gli studenti sono in rivolta: «Noi discriminati dal ministero» 
Scuole di specializzazione 
SASSARI. Protestano gli studenti del VI ciclo della scuola di specializzazione per l’insegnamento (SSIS) di Sassari. Protestano per quella che definiscono “una situazione paradossale e discriminatoria” nei loro confronti. E denunciano un problema che riguarda tutte le Ssis d’Italia.
Le scuole di specializzazione all’insegnamento secondario sono strutture universitarie post laurea, previste dalla legge 341/90, per provvedere alla formazione professionale iniziale degli insegnanti della scuola secondaria. Gli allievi pagano 1.500 euro di tasse di frequenza e i corsi sono a numero programmato sulla base delle previsioni di fabbisogno degli abilitati stimato dall’Ufficio studi del Muir. L’accesso è regolato con una prova di selezione per titoli e per esami e il ciclo di formazione si conclude con un esame di Stato a valore abilitante e con conseguente inserimento in graduatoria permanente provinciale, da cui le scuole e il Csa (ex Provveditorato agli studi) attingono per effettuare le chiamate al lavoro. Le graduatorie permanenti dovrebbero essere aperte ogni due anni, a maggio, ma di fatto, da quando esistono le Ssis sono state aperte quasi ogni anno con provvedimenti in deroga, consentendo a nuovi docenti di iscriversi e di ottenere eventuali periodi di supplenza nelle scuole. “Noi ci abiliteremo tra poco, a maggio 2006, ma non potremo iscriverci nelle graduatorie, e quindi essere chiamati a lavorare, sino a maggio 2007 - spiegano gli allievi del VI corso Ssis - data in cui verosimilmente verranno riaperte le graduatorie, nelle quali verremo immessi insieme ai colleghi che si abiliteranno il prossimo anno. Ci chiediamo perché, allora, il nostro corso è stato attivato se già il ministero aveva previsto di aprire le graduatorie un anno dopo la nostra abilitazione? Dov’è la previsione per riempire gli organici della scuola o per consentire il riflusso della classe docente? Ma se tale previsione c’era, come mai ci lascia fuori? La nostra in realtà è l’adesione a un contratto - sottolineano - per cui chi accede ai corsi, con i costi e il lavoro che comportano, vuole e pretende il rispetto delle condizioni, cioè l’iscrizione, con la propria posizione, in graduatoria provinciale”. In pratica gli studenti del VI ciclo resteranno un anno fermi, senza possibilità di accesso alle graduatorie e al lavoro. E questa non è l’unica ingiustizia che denunciano. Dal 1999, infatti, in base alla legge 341/90 che istituisce le Ssis, questo è il solo canale attraverso il quale è legittimo accedere alla professione: da allora ogni altro corso abilitante di minore durata è stato abolito. In realtà, però, con i decreti ministeriali 100/04 e 21/05, sono stati istituiti corsi speciali abilitanti paralleli per docenti precari. “Corsi lampo, molto più brevi del nostro percorso formativo - affermano gli specializzandi - istituiti a favore dei docenti precari non abilitati. Non vogliamo fare la guerra contro nessuno, ma vorremmo, semplicemente, che venissero tutelati i nostri diritti. Inoltre - aggiungono - l’ultimo decreto ministeriale, il numero 85/05, attuato recentemente in tutta fretta, consente ai partecipanti dei corsi speciali abilitanti di entrare con riserva nelle graduatorie permanenti già al momento in cui si iscrivono al corso. Questo significa che a questi sarà consentito di insegnare, e quindi lavorare e maturare più punteggio di noi che invece staremo un anno fermi”.
Angela Recino 


 

14 - Giornale di Sardegna
Pagina 31-  Grande Cagliari
Con gli occhi al cielo aspettando l'eclissi
L'evento. Un centinaio di curiosi alla Cittadella universitaria
L'apice a mezzogiorno: lo spettacolo degli astri si ripeterà ai primi di gennaio del 2011
Il sole scompare in pieno giorno.Ma non è l'inizio dell'Apocalissi, con gli angeli che suonano le sette trombe o l'Agnello che apre il settimo sigillo. Ma l'evento astronomico più atteso dell'anno: un'eclissi parziale di sole che ha creato quel mistero di luci e colori che già gli antichi avevano imparato a osservare e a interpretare come come “se - gni nefasti”. Il parziale oscuramento del disco solare è stato osservato dai cagliaritani, non troppo distratti dalle loro faccende quotidiane, alzando gli occhi al cielo a partire dalle 11 e 20 fino a poco dopo l'una e mezza. Occhi protetti, beninteso, da appositi vetrini oscurati o con un telescopio attrezzato con appositi filtri. Il massimo, che corrisponde a una percentuale di oscuramento del disco solare di circa il 49%, è stato raggiunto poco prima di mezzogiorno e mezzo. «Non c'è nessun posto di osservazione privilegiato - osserva Angelo Poma dell'Osservatorio astronomico cagliaritano di Poggio dei Pini - qualsiasi postazione andava bene, anche per strada: bastava volgere il capo all'insù». Ma oltre cento astrofili cittadini si sono dati appuntamento alla Cittadella Universitaria di Monserrato per seguire l'evento con strumenti sofisticati. «Un successo», lo definisce Poma. Il prossimo rendez-vous con il sole a metà è per il 4 gennaio 2011.
M.L.

Questionario e social

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