Venerdì 24 marzo 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 marzo 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 10 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Nord Sardegna
 

 

1 - L’Unione Sarda
Pagina 23 - Provincia Sulcis
Dal carbone arriva energia pulita
Dopo la presentazione avvenuta ad Iglesias il 10 marzo, il progetto del Distretto tecnologico del Sulcis Iglesiente verrà illustrato tra una settimana a Carbonia (inizio alle 9 nella miniera di Serbariu) con l'obiettivo di coinvolgere altri partner operanti nel territorio. L'iniziativa del Promea Scarl, dell'Università di Cagliari e del Consorzio 21, darà particolare rilievo al progetto di produzione energetica alternativa con l'uso del carbone pulito, ideata dalla Sotacarbo (società di tecnologie avanzate per il carbone, partecipata da Enea e Regione Sardegna). L'utilizzo delle energie alternative costituisce indubbiamente la sfida tecnologica di punta per i prossimi decenni. Le competenze scientifiche, tecnologiche, manageriali e imprenditoriali sviluppate in campo geominerario, delle scienze dei materiali, del risanamento ambientale ed energetico, sono alla base del programma di creazione di un Distretto tecnologico sulla Scienza e Tecnologia dei Materiali e sulle Georisorse nella Provincia del Sulcis Iglesiente. In un'epoca di rapidi cambiamenti nell'innovazione e di continui progressi in campo scientifico e tecnologico, il possesso di adeguate competenze di Scienza dei materiali diviene condizione irrinunciabile per la crescita del tessuto produttivo e imprenditoriale. La Sardegna ha l'opportunità di ritagliarsi uno spazio significativo nell'impiego di materiali innovativi e la presenza a Portovesme di un importante polo metallurgico nel quale operano imprese anche a partecipazione estera (Alcoa, Eurallumina, Portovesme s.r.l.) può costituire un elemento di forza. A questo si aggiungono le competenze maturate all'interno dell'Università di Cagliari dove sono presenti alcuni gruppi coinvolti in attività di ricerca sui materiali: Facoltà di Scienze e Ingegneria, oltre al «Sardinian Laboratory for Computational materials Science» (Istituto Nazionale di Fisica della Materia, struttura del Cnr), al Consorzio Interuniversitario in Scienza e Tecnologia dei Materiali e al Consorzio Interuniversitario di Chimica per l'Ambiente. Altra risorsa di valore in Sardegna, sotto il profilo economico e culturale, è l'ambiente: la sua tutela e la sua valorizzazione impongono azioni onerose dal punto di vista del monitoraggio e del recupero. Ciò implica il ricorso a tecniche di analisi integrata: di particolare interesse è l'applicazione nel Sulcis Iglesiente della caratterizzazione dei siti industriali inquinati e le ricerche sulla qualità e la quantità delle acque sotterranee. Un centro di geofisica e fisica ambientale, operativo in Sardegna potrebbe rivelarsi utile anche per il resto d'Italia e nel Nord Africa. Nel corso dei lavori, il Promea coordinerà la presentazione delle competenze e delle apparecchiature scientifiche che il mondo della ricerca intende mettere a disposizione delle imprese e degli enti locali per il miglioramento dei prodotti, dei processi produttivi e dell'ambiente. Saranno inoltre illustrati gli strumenti economici destinati alle aziende per il finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo. L'incontro sarà utile al Laboratorio territoriale del Centro regionale di Programmazione per comprendere le reali esigenze del territorio.
Andrea Mameli
 
2 - L’Unione Sarda
Pagina 41 - Provincia di Sassari
Il mattatoio comunale si trasforma in villaggio della cultura e delle scienze
Sassari, progetto ambizioso ma mancano i soldi
Da mattatoio comunale a Villaggio della cultura e della scienza. L'ex mattatoio di via Zanfarino sarà trasformato in un polo culturale per eccellenza. L'idea è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Ducale da Comune (capofila del progetto), Provincia, Università, Soprintendenza e Accademia di Belle arti, associati in un parternariato senza precedenti. Il piano è ricco di buone intenzioni, ma povero di soldi. Servono sei milioni e 383mila euro per restaurare il complesso di via Zanfarino, più altri quattro milioni e 360mila per realizzare un parcheggio interrato, con 243 posti auto e creare in superficie un giardino pubblico. I denari dovrebbero arrivare per nove milioni e 222mila euro dalla Regione, più un cofinanziamento di 538mila euro del Comune, 883mila della Soprintendenza e 100mila della Provincia. Per il recupero dell'ex mattatoio esiste già un progetto esecutivo approvato dalla Soprintendenza ai beni architettonici, mentre per parcheggio ed area verde il piano è ancora preliminare. il posteggio interrato dovrebbe nascere all'angolo fra via Duca degli Abruzzi e viale Dante, in un'area che da anni cerca di diventare un parcheggio a pagamento ma senza successo, tanto che è praticamente abbandonata. L'idea cardine dell'intero progetto è quella di recuperare l'aspetto originario dell'ex mattatoio, eliminando una serie di modifiche realizzate negli anni Sessanta. In questo scenario ritrovato dovrebbero trovare posto un teatro, sala convegni, laboratori artistici per attività teatrali, cinematografiche e fotografia, area ristoro, punti vendita per gadget e libri, sedi di associazioni culturali, e uffici. Tempi e speranze di realizzazione dipendono dalla Regione: se approverà il progetto e libererà i finanziamenti, le opere potrebbero essere appaltate entro il 2006.
(v. g.)
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 20 - Cronaca di Nuoro
Nuove sedi per l'università
Nell'ex convento carmelitano
Finanziati anche i lavori per la messa in sicurezza del costone di via Ciusa, da tempo a rischio crolli
Con l'approvazione del progetto esecutivo da parte della Giunta comunale è arrivato ieri il via libera alla ristrutturazione dell'ex convento delle Carmelitane, nel quartiere Su Nuraghe. Un intervento atteso da tempo e per il quale l'amministrazione Zidda si era impegnata a reperire le risorse necessarie e a predisporre un apposito piano di recupero. Secondo il progetto presentato all'attenzione dei colleghi di Giunta dall'assessore ai Lavori Pubblici Ventura Meloni, la ristrutturazione del fabbricato lo trasformerebbe in sede di attività universitarie. Il piano di recupero prevede che i locali, una volta completata la ristrutturazione, ospitino la segreteria generale dei corsi universitari, gli uffici dell'Ersu, la mensa universitaria e le relative strutture funzionali, oltre che quelle conviviali, di svago e di animazione della comunità studentesca, la biblioteca (con tanto di apposita sala lettura), due aule magne e sei laboratori per la didattica. «È il compimento di un lavoro lungo e a volte difficoltoso - ha commentato il sindaco Mario Demuru Zidda - si tratta di un percorso portato avanti con la necessaria visione di insieme che questa amministrazione sta adottando per quanto riguarda l'obiettivo del potenziamento e della creazione delle strutture universitarie». Analoga soddisfazione arriva dall'assessore competente, che ha fornito le linee guida: «Da un lato il progetto arriva finalmente alla sua fase esecutiva per dotare la città di un'importante struttura universitaria della quale ha certamente bisogno - dice Ventura Meloni - dall'altra abbiamo ancora una volta potuto riscontrare la grande efficienza della struttura comunale, che ringrazio». Per quanto riguarda i locali della chiesa, l'amministrazione comunale ha stabilito di conservare gli affreschi di padre Pinese, mentre nella cappella è previsto un soppalco che permetterà di vedere facilmente le opere d'arte. La ristrutturazione costerà circa 3 milioni di euro, concessi dalla Regione. Via CiusaIeri mattina la Giunta comunale ha approvato anche il progetto esecutivo per la messa in sicurezza di un costone roccioso in viale La Solitudine. L'amministrazione comunale, infatti, grazie a un finanziamento di 250 mila euro concesso dell'assessorato regionale ai Lavori Pubblici, metterà in sicurezza il costone roccioso nel tratto vicino all'incrocio con via Ciusa. L'intervento si è reso necessario - oltre alla naturale erosione dovuta alle piogge e al conseguente pericolo per la zona sottostante - anche per il fatto che nella parte superiore del costone, è stata da tempo realizzata una abitazione. La delibera è stata presentata dall'assessore ai Lavori Pubblici
Ventura Meloni
 
4 - L’Unione Sarda
Pagina 20 - Cronaca di Nuoro
Terzo polo, si comincia con Oncologia
Sanità. Dopo la dura vertenza, ieri a Cagliari l'incontro tra i vertici dell'Asl e i sindacati
L'assessore Nerina Dirindin: «Mi impegno a trovare risorse»
Un impegno concreto della Regione per la nascita del terzo polo sanitario dell'Isola. Soddisfatti Asl e sindacati.
L'assessore ha preso un impegno ufficiale: «Mi attiverò subito per individuare le risorse finanziare». E così, dopo anni di parole al vento, il terzo polo sanitario della Sardegna diventa finalmente un progetto concreto. A Nuoro nasceranno i poli d'eccellenza di diverse specialità, servizi capaci di attirare utenti da tutta l'Isola e garantire così quella mobilità attiva che è condizione essenziale. E mentre in prospettiva già si pensa al potenziamento di Neurochirurgia e Emodinamica, il programma più immediato riguarda il dipartimento di Oncologia (compresa Radioterapia) e il Servizio di Malattie Mentali che diventeranno appunto le rampe di lancio del terzo polo sanitario della Sardegna. E, ancora, Nuoro potrebbe diventare sede universitaria della Facoltà di Scienze infermieristiche. La proposta è stata avanzata dai sindacati. L'incontro. Un impegno e un progetto concreto sono quindi emersi ieri pomeriggio, a Cagliari, durante l'incontro sullo stato di salute del servizio sanitario barbaricino che si è tenuto nella sede dell'assessorato alla Sanità. Attorno al tavolo l'assessore Nerina Dirindin, i vertici dell'Asl di Nuoro (il manager Franco Mariano Mulas, il direttore sanitario Peppino Capelli, il direttore amministrativo Angelo Serusi), i segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil (Gianfranco Mussoni, Ignazio Ganga, Francesca Ticca) e i responsabili sindacali di settore (Michelangelo Gaddeo, Giovanni Sedda, Maria Laura Floris). Un incontro che arriva dopo una durissima vertenza che ha visto in prima linea Cgil e Uil (oltre alle sigle autonome) contro il manager e la sua gestione; vertenza dalla quale - riguardo al metodo - è rimasta fuori la Cisl che in parte ne ha condiviso i contenuti, il merito dei problemi sollevati. La distensione. Ieri, tutti attorno al tavolo, il segnale di una distensione che mette d'accordo vertice aziendale e sindacati su un punto fondamentale: la costruzione del terzo polo sanitario è condizione essenziale per garantire da un lato la crescita dell'azienda, dall'altro il miglioramento del servizio che potrà così contenere il flusso degli utenti in uscita (cioè verso i servizi di altre Asl) e aumentare quello in entrata. E il terzo polo sanitario nascerà appunto sulla base dei servizi di eccellenza: tra i primi (perché sono già avviati) il dipartimento di Oncologia e il Servizio di Malattie Mentali. «Mi impegno a individuare le risorse finanziarie», ha annunciato l'assessore Nerina Dirindin. Riguardo Oncologia (che comprende anche la Radioterapia) servono ad esempio i soldi per completare le strutture e per la dotazione di macchinari di ultima generazione. «Grande soddisfazione», sintetizza il manager Franco Mariano Mulas, e soddisfatti sono anche i sindacati. «Un risultato importante - spiega Gianfranco Mussoni, segretario Cgil - perché si è avviato un confronto attivo con le parti e si è individuata la giusta direzione per costruire il terzo polo sanitario». Ignazio Ganga, segretario Cisl, durante l'incontro ha richiamato la delibera regionale sul Terzo polo sottolineando la necessità «che questo non sia solo per il Nuorese, ma che generi mobilità interna e diventi luogo di eccellenza per tutta l'Isola». Soddisfatta anche Francesca Ticca, segretaria Uil: «Ci sono impegni concreti».
 

 

5 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Merci via mare, il boom dei container 
Entro il 2010 il traffico aumenterà del 50 per cento, Cagliari favorito 
Porto Canale 
CAGLIARI. Da oggi al 2010 la domanda e la movimentazione dei containers via mare subirà un aumento di circa il 50 per cento. Una crescita che porterà sui porti internazionali, in quelli italiani e anche nel porto canale di Cagliari, più navi da 12 mila containers di 400 metri di lunghezza, 60 di larghezza ed un pescaggio di 15 metri. Per questo motivo la Sardegna intera deve essere pronta ad inserirsi in questo fenomeno che vede il Mar Mediterraneo, ed in particolare, il suo versante centro occidentale, un’area di intensi traffici di merci e di nuovo sviluppo. Se ne è parlato ieri in un convegno dal titolo «Le nuove frontiere della logistica dei terminali per contenitori», che si è svolto nella sala convegni dell’Autorità Portuale, per l’organizzazione del Centro Studi Trasporti Aerei e Marittimi (Cestam) del Dipartimento di Ingegneria del Territorio dell’Università di Cagliari.
Se l’organizzazione di un terminal moderno ed efficiente è costretta ad una continua evoluzione e per fornire una risposta adeguata alle esigenze derivanti da una flotta specializzata, anche Cagliari e la Sardegna non possono che adeguarsi. «Occorre adeguare il territorio perchè il transhipment riconosca dei vantaggi che non siano quelli derivanti dalla sola gestione del terminal - ha detto Gian Paolo Ritossa, presidente del Cestam - per avere un ritorno economico sul territorio bisogna puntare sulla zona franca, in via di realizzazione, ma anche sui District Park, ossia quelle strutture nelle quali i contenitori vengono aperti, il materiale interno lavorato e poi riesportato». Questo meccanismo permetterebbe al territorio di tutta la Sardegna di beneficiare di quel valore aggiunto che per ora si dirige verso altre realtà. «Servono politiche commerciali per tutta l’Isola e - ha spiegato Ritossa - occorrono operatori economici preparati ad accogliere i prodotti da lavorare e riesportare». Al convegno di ieri sono state mostrate le realtà operative di altri porti: il livello di automazione (quindi velocità di esecuzione, margine di errore minimo, attese vane ridotte a zero) raggiunto da sistemi portuali quali Amburgo ieri ha lasciato stupiti più operatori locali (il nuovo porto è passato dal progetto all’inaugurazione in due anni esatti). Quel che dagli interventi è emerso con chiarezza, tra l’altro, è questo: in un bacino «piccolo» come il Mediterraneo un porto o l’altro per l’armatore quasi non fa differenza. L’importante, per un armatore, è che il porto stia dietro alle necessità di una nave e non il contrario. Non solo, i Cinesi possono diventare un problema per il Mediterraneo se lo studio effettuato a proposito di un treno transiberiano in grado di collegare il Pacifico con l’Atlantico e far partire le merci dalla Norvegia dovesse diventare qualcosa di più di un’esercitazione di cervelli. Un altro aspetto che il convegno di ieri ha messo a fuoco è questo: è indispensabile che le ferrovie facciano la loro parte per collegare tutta l’isola al terminal cagliaritano e anche per moltiplicare le opportunità di trasferimento delle merci arrivate nello scalo. E’ necessario inoltre che istituzioni e operatori economici si sforzino di conoscere meglio le potenzialità offerte dalla presenza di un porto canale nell’isola.
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Olbia
La Luiss si promuove in città: «Lavoro sicuro per i laureati» 
Università 
OLBIA. Da Roma a Olbia alla ricerca di nuovo talenti. L’università Luiss Guido Carli per la prima volta ha fatto tappa in città per promuoversi sul territorio e presentare i suoi corsi alle quinte classi degli istituti cittadini. Ad ascoltare le indicazioni di Michele Tamponi (nella foto), docente di diritto privato alla Luiss, nell’aula magna del liceo classico, gli alunni del Gramsci, del Panedda, del Deffenu e dell’Ipia.
Un incontro fortemente voluto dall’ateneo romano in collaborazione con l’associazione industriali del nord Sardegna.
«La presenza della Luiss a Olbia - ha detto il responsabile della Confindustria di Olbia Gian Simone Masia - è un’occasione importante per la nostra città perché significa che vuole promuoversi in questo territorio. Come associazione degli industriali crediamo molto nella formazione e abbiamo avviato negli anni tante collaborazioni con le scuole».
Il docente Tamponi ha poi illustrato l’offerta formativa della Luiss, mettendo subito in evidenza le opportunità lavorative che essa offre. «L’87 per cento deei nostri laureati trova lavoro entro i primi sei mesi dal conseguimento del titolo, di questi il 33.5 per cento in meno di un mese, il 33,8 tra uno e tre mesi e il 19,7 tra tre e sei mesi».
Tamponi, dopo aver lodato la qualità delle università di Sassari e Cagliari, ha spiegato ai ragazzi che cosa, secondo lui, significa studiare alla Luiss.
«Spostarsi a Roma non significa solo cambiare città, ma aprirsi a conoscenze diverse, entrare in contatto con studenti stranieri, allargare gli orizzonti della propria cultura. L’università garantisce inoltre l’integrazione tra mondo accademico e professionale utilizzando, ai fini della didattica, docenti che vengono da altre attività come ad esempio magistrati e capi di servizi legali».
(se.lu.)
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
L’ex convento ospiterà gli uffici Ersu 
Approvato dalla giunta il progetto di ristrutturazione 
NUORO. Il vecchio convento delle Carmelitane Scalze di via Galilei, nel rione di “Su Nuraghe”, sarà ristrutturato. Lo ha deliberato la giunta comunale, che ieri mattina ha dato approvato definitivamente il progetto presentato dall’assessore ai lavori pubblici Ventura Meloni. Si tratta di una decisione importante, se non altro perchè contribuisce a razionalizzare l’organizzazione dell’università.
L’amministrazione ha fatto sapere che nei locali dell’ex monastero sarà ospitata la segreteria generale dei corsi universitari, gli uffici dell’Ersu, la biblioteca, la sala lettura, due aule magne e sei per la didattica, la mensa e gli spazi riservati allo svago e ai servizi di animazione della comunità studentesca.
«Si è trattato di un lavoro lungo e difficoltoso - ha commentato il sindaco Mario Zidda - che l’amministrazione ha portato avanti con attenzione, guardando alla creazione e al potenziamento funzionale di tutte le strutture universitarie».
L’assessore ai lavori pubblici Bonaventura Meloni ha manifestato la sua duplice soddisfazione. In primo luogo perchè il progetto è approdato alla fase conclusiva, consentendo alla città di disporre di una struttura importante. Poi perchè ha avuto l’ennesima prova dell’efficienza della struttura comunale.
Nei locali dell’ex cappella del convento saranno conservati gli affreschi di padre Pinese, famoso per il personalissimo stile pittorico, caratterizzato dalle eteree figure celesti e dei ministri della chiesa. Il progettista che si occupa della ristrutturazione del tempio, ha previsto la realizzazione di un soppalco dal quale sarà offerta un’ampia visione degli stessi dipinti. La spesa per la realizzazione dei lavori è stata calcolata in circa 3 milioni di euro, una parte dei quali saranno erogati dall’amministrazione regionale.
Tra i deliberati adottati ieri mattina dalla giunta comunale è compreso anche quello relativo al progetto per la messa in sicurezza del costone roccioso di viale della Solitudine, subito dopo l’incrocio con via Cervia. La somma stanziata dall’assessorato regionale ai lavori pubblici è di 250mila euro.
Antonio Bassu 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Da Mattatoio a villaggio della cultura 
Una struttura modernissima che ospiterà cinema, teatro e biblioteche 
Presentato il progetto 
Un’iniziativa ambiziosa da 11 milioni di euro che coinvolge anche Regione, Università, e Soprintendenza 
SASSARI. Un simile schieramento di forze a sostegno di un progetto comune, a Sassari non si era mai vista. Il rilancio culturale della città è uno stimolo che coinvolge tutti. Per questo al restauro dell’ex mattatoio e alla sua riconversione in “Villaggio della cultura e della scienza” vogliono partecipare tutti: il Comune come soggetto proponente, e poi i partner istituzionali come l’Università, la Provincia, la Soprintendenza, l’Accademia alle Belle Arti e infine i privati, ovvero gli operatori e le associazioni culturali. L’idea è ambiziosa e per dargli concretezza per ora bisogna ricorrere alla computer graphic.
Nella simulazione virtuale ci si aggira tra moderni edifici, spazi verdi, parcheggi sotterranei (243 posti auto), locali adibiti a centri di documentazione, laboratori multimediali di cinema, fotografia, teatro.
E poi una moderna biblioteca, un elegante punto di ristoro, una sala conferenza da 350 posti.
«L’ex mattatoio fungerà da centro direzionale del sistema culturale complessivo della città. Le varie componenti verranno messe in relazione tra loro e lavoreranno come un un vero e proprio network».
Ecco il motivo di una progettazione così partecipata. Perché tutti i soggetti che operano nello spettacolo e nella cultura troveranno spazio in questa struttura. Per convertire in realtà ciò che ora è solo un’ipotesi digitale, per trasformare i bit in cemento, ci vorranno quasi 11 milioni di euro.
La Regione dovrebbe metterne a disposizione 9 milioni, il Comune 538 mila euro, 883 la Soprintendenza e 100 mila la Provincia di Sassari. «Ci sono ottime possibilità - spiega il sindaco Ganau - che entro un anno arrivino i finanziamenti e si possa partire con la messa in appalto dell’opera. Dato il sostegno a 360 gradi, questo progetto non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad ottenere anche l’ok della Regione».
L’ex Mattatoio, se diventerà veramente ciò che ora è solamente sulla carta, darà un’enorme boccata d’ossigeno alle attività culturali della città, diventate troppo spesso asfittiche proprio per la carenza di locali.
Il rettore Alessandro Maida pone l’accento sulla sala conferenze e sugli spazi che ospiteranno buona parte degli oltre 100 mila volumi della biblioteca universitaria. Mario Tomasello dell’Accademia delle Belle Arti è entusiasta della possibilità di organizzare laboratori di cinema, fotografia e teatro.
Il presidente della Provincia Alessandra Giudici si lancia nell’ipotesi di un distretto della creatività. Quintali di ottimismo spalmati sul futuro di Sassari.
Anche se poi, i conti bisognerà farli con i tempi di realizzazione e con i soldi che non bastano mai.
(lu.so.)
 

 

9 - Il Nord Sardegna
Pagina 38 - Culture
Progetti
Dieci milioni di euro per ridisegnare i limiti della Sassari ottocentesca, quattro istituzioni inventano il Villaggio della cultura  e della scienza.
Exma', il futuro è cultura
Dal 2010 una struttura inedita e avveniristica, tra teatro, laboratori e spazi modulabili
Exma', va di moda chiamarlo così. Sulla scorta degli esempi nobili, anche Sassari avrà il suo. Là dove la città macellava, dal 2010 disporrà di spazi difficilmente reperibili a queste latitudini: non semplicemente strutture, ma la possibilità di usare e vivere lo spazio in funzione di creatività, professionalità, arte. Fondi e lungaggini permettendo. Già, perché se tra quattro mesi la Regione non pronuncerà il sì per i 9 milioni di euro previsti dal bando Por in oggetto, quello sui progetti di qualità, sarà difficile che questo avveniristico progetto decolli. Lo presentano comunque ora, questo villaggio del futuro, sperando di poterci un giorno entrare. Non solo l'Exma', in un angolo di città ai limiti dell'impianto ottocentesco: il villaggio della cultura e della scienza da una parte, ingresso da via Zanfarino, area verde e parcheggio interrato dall'altra, nei tremila metri quadri oggi impegnati dai parcheggi a raso di via Diaz. Tutto nello stesso calderone di un progetto che ha alla base un accordo a quattro voci: Comune, provincia, università e sovrintendenza, unite per la prima volta, cofinanziatrici nel nome della cultura, saranno affiancate dall'Accademia delle belle arti, par- tner e fonte di molte delle idee trasformate in progetto, e da operatori e associazioni cultura l i .
L'EX MATTATOIO, anzitutto, col suo grande toro scolpito all'ingresso: non verrà raso al suolo, ma conserverà la sobrietà delle strutture, eliminando solo le aggiunte degli anni '60; accoglierà una sala conferenze trasformabile in teatro, 350 posti a sedere che ne faranno la terza struttura della città, laboratori per fotografia, cinema e teatro, sedi per associazioni culturali, uffici e punti ristoro. E ancora non meglio precisati spazi polifunzionali, nella speranza che si trasformi in piazza vitale: i progettisti vorrebbero che l'antica funzionalità del complesso non si perdesse, e hanno concepito soppalchi metallici rimovibili, che moduleranno gli spazi interni. Sassari troverà in via Zanfarino, a pochi metri dalla facoltà di lettere, centro attivo e pensante, il luogo in grado di ospitare rassegne e laboratori, convegni e kermesse. Il tutto alla modica cifra di 6 milioni 383 mila euro tra restauro, rigorosamente conservativo, e interventi di integrazione e acquisto degli arredi, col placet del severo sovrintendente Stefano Gizzi. Qualche metro più in là, con una linea di continuità ancora da ideare, la seconda area, quella c ultural-commercial-ecologica: tremilametri quadrati, dove oggi sorge un parking a raso spesso semivuoto: in tempi di progettazione di stalli per le auto il Comune non poteva farsi sfuggire l'occasione. E allora ecco il compromesso: nelle viscere, carotaggi permettendo, l'ennesimo multipiano, capace di contenere 243 auto; in superficie, da un lato un'area verde aperta al pubblico, dall'altro una biblioteca. E qui entra in ballo l'università, che ha già accumulato centomila volumi destinati alla più grande struttura per lettori della città. Costo di questa sezione oltre 4 milioni di euro, partenza dei lavori, se tutto andrà come a Palazzo Ducale vorrebbero, a fine anno. Partorito il progetto, firmata l'intesa, i soggetti attendono, compiaciuti di questa prima volta da compagni di finanziamento: «Per riqualificare partiamo da quest'area» attacca il sindaco Ganau. Chiosa la Giudici, leader della provincia: «Non c'era armonia, ora guardiamo tutti assieme alla creazione di un distretto della creatività». Come dire la fantasia al potere.
Renzo Sanna
 
10 - Il Nord Sardegna
Pagina 33 - Territori
Una sede universitaria al posto delle suore
Nuoro. Approvato il progetto per ristrutturare l’ex convento delle Carmelitane e trasformarlo in sede universitaria per la  segreteria, gli uffici Ersu, la mensa e la biblioteca. I tre milioni necessari arrivano dalla Regione.
 

Questionario e social

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