Domenica 12 marzo 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 marzo 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati  12 articoli delle testate L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Giornale di Sardegna

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 23 – Cagliari
Ateneo. Ieri l’inaugurazione: al via anche le manifestazioni della settimana scientifica
Medicina, balzo in avanti per il campus
Una nuova sede della facoltà nella cittadella universitaria
Inaugurata alla cittadella universitaria la "spina" della facoltà di Medicina. Per la realizzazione dell’opera, investiti 13 milioni di euro.
L’Università di Cagliari prosegue la sua espansione edilizia nella Cittadella di Monserrato: ieri il rettore Pasquale Mistretta ha inaugurato la nuova "spina" della facoltà di Medicina, una struttura costata tredici milioni di euro (fondi ministeriali), e costruita in tempi record. Ma il numero uno dell’ateneo cagliaritano ha ricordato anche altri due interventi che saranno realizzati a breve: un edificio per il Policlinico (con duecento posti letto, per il futuro nuovo presidio di Pediatria, progetto già appaltato) e un altro blocco per la facoltà di Medicina (in fase d’appalto). Entrambe le opere costeranno sei milioni di euro. Lavori e opere che confermano il forte legame tra il rettore e il polo di Medicina: «Entro l’estate dovrebbe nascere l’azienda mista, in cui confluirà il Policlinico - ha aggiunto Mistretta - mentre dal primo di aprile aprirà, sempre nell’ospedale universitario, il reparto di Rianimazione, con il trasferimento al Policlinico di quelli gestiti dai professori Casula e Uccheddu». Davanti a molte autorità politiche (sono intervenuti il presidente della Regione, Renato Soru, il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, e quello di Monserrato, Salvatore Vacca, con cui si sta lavorando per la realizzazione dello svincolo per la Cittadella, sopra la statale 554), quindi il prefetto Efisio Orrù e il questore Paolo Cossu, Mistretta ha inaugurato, proprio nell’aula magna (gremita nei suoi duecento posti) del nuovo edificio, anche la Settimana scientifica, che da domani proporrà incontri, tavole rotonde e incontri su diversi temi, e soprattutto sulla ricerca. «Dispiace che si punti soprattutto sulla ricerca applicata - ha detto il rettore - dimenticando che quella di base è un punto di partenza imprescindibile. Inoltre i fondi statali sono sempre meno». Soddisfatto il preside di Medicina, Gavino Faa: «Molte Università ci invidieranno il campus universitario che sta nascendo. È importante che la facoltà di Medicina sia riunita in un unico posto, e con accanto un ospedale come il Policlinico». Il primo dipartimento che si trasferirà nella nuova "spina" sarà quello della Medicina del lavoro. «Ci sono circa 120 studi per i docenti - ha ricordato Mistretta - una decina di aule, per altri trecento posti, e spazi didattici e informatici per gli studenti». «Una struttura - ha detto Soru intervenendo dopo la relazione introduttiva del rettore - che va a vantaggio dei docenti, dei ricercatori e degli studenti». Floris ha definito l’opera «un valore aggiunto per l’Ateneo e per il territorio».
Matteo Vercelli
 
Mistretta rimanda le scelte
«Non amo i tagli di nastro». Questa la risposta di Pasquale Mistretta alla domanda se fosse giunto il momento di ufficializzare la sua candidatura, al sesto mandato consecutivo da rettore dell’Università di Cagliari. Quella di ieri sembrava la giornata giusta: l’inaugurazione della nuova struttura di Medicina e della Settimana scientifica, e il ricordo dei 400 anni dell’ateneo cagliaritano. La cornice di pubblico e le tante personalità del mondo politico, accademico e militare, la ciliegina sulla torta. «Ne riparleremo ad aprile», ha poi aggiunto Mistretta. Insomma fino all’ultimo momento (le elezioni dovrebbero svolgersi a maggio) il rettore non vuole uscire allo scoperto in modo ufficiale, anche se tutti danno per certa la sua ricandidatura. «Voglio anche ricordare», ha detto ancora Mistretta, «che entro un mese dovrebbe decollare la facoltà di Architettura, con il suo corpo docenti e l’elezione del preside. Dunque per il nuovo anno accademico sarà tutto pronto». Con le facoltà di Medicina e Ingegneria al suo fianco, malgrado non sia ancora ufficiale la sua discesa in campo per la sesta volta al comando dell’Università, i tasselli per una sua elezione senza problemi sono, in gran parte, sistemati. (m. v. )
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 50 – Ogliastra
Lanusei-Tortolì
Lezioni di diritto e cultura giuridica Sui banchi anche le forze dell’ordine
L’Ogliastra in piena emergenza criminale sfodera le armi del diritto e della cultura giuridica per disegnare un futuro di legalità. La Camera penale della Sardegna, dopo aver istituito la sezione di Lanusei (presieduta dall’avvocato Paolo Pilia) ora apre una scuola, di primo livello, per la formazione tecnica e deontologica degli operatori della Giustizia impegnati in frontiera. Torneranno sui banchi non solo i giovani avvocati e i patrocinatori legali, ma anche carabinieri, agenti e funzionari di polizia, militari della guardia di Finanza e dipendenti dell’amministrazione giudiziaria. Il corso (trenta lezioni per ottanta ore complessive, da tenersi venerdì pomeriggio e sabato mattina a partire dal prossimo weekend) sarà gratuito per i rappresentanti delle forze dell’ordine e costerà appena cento euro agli avvocati, con uno sconto per quelli iscritti alla Camera penale. «È un’iniziativa che nasce da questo territorio per questo territorio», ha detto ieri durante la cerimonia d’inaugurazione Carlo Pilia, avvocato e docente all’Università di Cagliari. «Visti l’isolamento dell’Ogliastra e i problemi legati alle carenze in fatto di viabilità e infrastrutture, si tratta di un’eccezionale opportunità formativa, di cui finora è stato possibile godere solo a Cagliari». In questo modo si farà cultura giuridica anche fuori dai palazzi universitari, ma sempre grazie all’apporto di autorevoli esponenti del mondo accademico». In Ogliastra arriveranno professori universitari da Cagliari, Roma, Torino, esperti di diritto e procedura penale noti come Giorgio Spangher, Leonardo Filippi, Grazia De Matteis. Terranno lezioni anche docenti di medicina legale ed esperti di investigazioni scientifiche come il maggiore Giovanni Delogu, comandante sardo dei carabinieri del Ris. «Non tanto io, ma l’Arma ai massimi livelli ha deciso di essere parte integrante di questa iniziativa». (t.pl.)
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 46 – Nuoro
Cultura. La biblioteca dell’Irse inaugurata ieri mattina da sindaco e prefetto nella prestigiosa sede di via Papandrea
L’Etnografico in 24 mila volumi
Zidda: «Dal passato traiamo il fuoco, non le ceneri»
Pensiero speciale per Lilliu, sostenitore della creazione di un centro di ricerca aperto a studenti e ricercatori di antropologia ed etnografia.
È un tesoro di 24 mila volumi e mille riviste scientifiche italiane e straniere, custodito in due sale ispirate alla biblioteca di Buenos Aires frequentata da Jean Louis Borges. Apre le porte a studenti, ricercatori ed esperti di etnografia e antropologia la biblioteca specialistica dell’Isre. E proietta la città verso dimensioni culturali più ampie. C’è aria di festa all’inaugurazione nel palazzetto d’inizio Novecento dell’Istituto superiore regionale etnografico, in via Papandrea. Si compie un sogno, inseguito da trent’anni. Dopo tante acquisizioni, donazioni e lavori di ricerca, arriva il tempo della condivisione di quel patrimonio cresciuto nel tempo e offerto a studiosi d’ogni provenienza. La biblioteca espone i suoi gioielli e Nuoro diventa capitale dei percorsi culturali e scientifici della Sardegna. La cerimonia«Siamo orgogliosi, felici: la biblioteca è un tassello importante non solo per la città», dice Giuseppe Chines, presidente dell’Istituto che coglie l’occasione per annunciare i prossimi passi. «Presto inizieranno i lavori per realizzare il museo della ceramica nella casa Chironi». Fa gli onori di casa tra tante autorità, il prefetto Antonio Pitea, l’arcivescovo emerito di Cagliari Ottorino Alberti, consiglieri regionali, il colonnello dei carabinieri Salvatore Favarolo. Il presidente della Regione Renato Soru non c’è, assente anche l’assessore regionale alla Cultura Elisabetta Pilia. Arriva la collega nuorese di giunta Maddalena Salerno e dice: «È una bellissima iniziativa. Per crescere in termini economici e sociali puntiamo molto sulla cultura. L’Isre ha un ruolo centrale. Con i fondi Cipe pensiamo di realizzare nell’ex mulino Gallisai il museo delle arti e tradizioni di tutta la Sardegna». Città della culturaIl sindaco Mario Zidda ha l’aria soddisfatta. «La biblioteca di oggi va nella direzione attesa dalla città». Ha un pensiero speciale per Giovanni Lilliu, cittadino onorario di Nuoro e infaticabile sostenitore dell’Istituto superiore regionale etnografico. Scomoda perfino Rabelais e Pirandello per raccontare che la biblioteca non è un luogo chiuso. Ma «un elemento di conoscenza che si riversa per le strade della cultura e della Sardegna e arricchisce anche la nostra capacità di competere. Dal passato - dice Zidda - traiamo il fuoco, non le ceneri». Il pro-rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino si associa al plauso. «Nuoro è il luogo dove è conservata l’identità profonda della Sardegna. Questa biblioteca sarà al servizio anche dei nostri studenti e dei docenti». Visita tra i libriIl direttore Paolo Piquereddu, l’architetto Antonello Cuccu e la responsabile della biblioteca Rosanna Cicalò accompagnano il pubblico a scoprire le sale. Arredo in legno di ciliegio, linee semplici e austere. Nonostante l’informatica e la telematica a cui l’Isre non si sottrae proprio, la biblioteca mostra una vocazione speciale per la tradizione. Opzione non casuale che propone la biblioteca come luogo di lettura e d’incontro ed esprime l’idea di realizzare un ponte stretto tra gli studiosi attesi e gli operatori dell’Isre. La cerimonia finisce con l’auspicio del direttore che nel palazzetto di via Papandrea sogna una casa dei libri, della fotografia, del cinema allargando la biblioteca all’intero edificio.
Marilena Orunesu

4 – L’Unione Sarda
Pagina 45 – Planaria
Ghilarza. Troppe spese
Appello del Comune per mantenere i corsi universitari
«Da soli non riusciamo a sostenere i costi elevati Abbiamo bisogno degli altri enti»
Appello dell’esecutivo per scongiurare la chiusura dell’Università a Ghilarza. Arriva una richiesta di contributo economico alla Provincia, ai Comuni di residenza degli studenti che seguono le lezioni e a quelli che, con Ghilarza, fanno parte dell’ambito del Guilcier: Abbasanta, Norbello, Paulilatino, Sedilo, Aidomaggiore, Soddì, Boroneddu e Tadasuni. Troppe le spese per mantenere l’università e, da solo, il Comune di Ghilarza non riesce a sostenerle. Se nessuno si farà avanti si dovrà dire addio ai due corsi di laurea triennali, in Scienze giuridiche e Diritto delle Amministrazioni e delle imprese pubbliche e private. Finora hanno costituito un’alternativa per i ragazzi che non potevano frequentare a Cagliari o Sassari, ma anche per molti lavoratori che hanno deciso di riaprire i libri. Vero è che già da settembre a Ghilarza potrebbe essere proposta una nuova offerta formativa (a costo zero per il Comune) con l’istituzione di una laurea a distanza attivata dal Politecnico di Torino, ma sono due rami di studio diversi. Difficilmente chi sceglie la via della giurisprudenza opta per quella dell’ingegneria e viceversa. Entro il 20 aprile l’Amministrazione guidata da Stefano Licheri chiede un atto formale agli Enti interessati, in assenza del quale «il Comune ? si legge nella delibera ? si troverà costretto, suo malgrado, a interrompere il progetto di formazione a distanza». Secondo la richiesta, i Comuni dovranno contribuire per l’anno accademico in corso con una quota di 500 euro, cui vanno ad aggiungersi altri 300 per ogni studente. Le cifre, dal prossimo anno, arrivano a 800 euro, più altri 400 euro a iscritto. Avviata tre anni fa, la formazione a distanza ha riscosso successo e dato a tanti studenti la possibilità di proseguire gli studi evitando i costi aggiuntivi che comporta andare fuori. Sinora però, a farsi carico di tutte le spese (50 mila euro per quest’anno), è stato il Comune di Ghilarza, mettendo a disposizione locali, acquistando arredi e attrezzature. Ma i costi maggiori sono quelli pagati all’università per le lezioni in videoconferenza: 4 mila per il primo anno, 15 mila per il secondo e 20 mila per quello in corso. «È chiaro che occorre lavorare di concerto. Il Comune da solo non può farcela. Se si utilizzano servizi che vengono offerti è giusto contribuire anche al pagamento delle spese ? afferma il sindaco di Ghilarza -. Andremo anche a Sassari per chiedere all’Università l’abbattimento dei costi. In ogni caso garantiremo agli studenti già iscritti il termine del percorso universitario».
Alessia Orbana
 
5 – L’Unione Sarda
Pagina 33 – Quartu
Piano per l’area dietro il palasport
Pronti diciassette milioni per il parco di Is Arenas
Progetto di educazione stradale Uno skatepark tra i più grandi d’Italia
A Is Arenas il parco dell’educazione stradale e lo skate park più grandi d’Italia. Il Comune presenta l’ambizioso progetto di riqualificazione urbana che riguarderà un’area di 15 ettari dietro il palazzetto dello sport di via Beethoven. Gli obiettivi sono tre: offrire nuovi servizi ai quartieri vicini, creare la porta d’ingresso per il Molentargius e trasformare radicalmente la mobilità nel centro e verso il Poetto. C’è spazio per un enorme parcheggio di scambio che sarà servito dai mezzi pubblici e collegato a percorsi ciclabili che faranno il giro della città. Alcune parti dell’area di sosta saranno utilizzate per ospitare il mercatino settimanale e dei campi da gioco liberi. Il costo dell’operazione è di 17 milioni di euro: 10 con un finanziamento regionale e 7 con altre risorse a disposizione del Comune. Verrà recuperata l’area sportiva di Is Arenas, una collina panoramica e sorgeranno diversi parchi a tema: quelli per l’educazione stradale e per gli skateboard saranno i più grandi d’Italia, ma il fiore all’occhiello di questo progetto è il parco dell’educazione scientifica e tecnologica che sarà interamente alimentato da 2.500 metri quadri di pannelli fotovoltaici. Non a caso, tra i partner che hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune, c’è anche il dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari. Il progetto ha trovato l’adesione anche del Ctm, Aci e la Figc che realizzerà nuove strutture sportive. «Fare altre azioni complementari», spiega il sindaco Gigi Ruggeri. «Recupereremo la pineta del Poetto e trasformeremo l’ultimo tratto di viale Colombo». Con la costruzione di una bretella di collegamento tra viale Marconi e viale della Musica sarà alleggerito il traffico nel centro storico. «Soltanto così potremo avviare i progetti di riqualificazione». Non mancano le perplessità da parte della minoranza. «Il progetto cancella il campo del Quartu 2000 senza che sia stata coinvolta la società», accusa Gabriele Marini (Riformatori sardi). «Rischiano di trovarsi senza struttura più di 400 ragazzi che ora frequentano la scuola calcio». Le nuove strutture potrebbero finire anche nel mirino del Piano paesaggistico regionale: «L’area verrà classificata come fascia di rispetto del parco: non vede come potranno realizzare più di 40 mila metri cubi di cemento previsti nel progetto».
Giovanni Manca di Nissa (Unioneonline)

 
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Medicina, entro l’autunno tutti a Monserrato
Inaugurato ieri il complesso con aule e laboratori, in appalto altri due edifici
Renato Soru plaude alla cittadella Il rettore illustra i confini della nuova ‘mission’ universitaria
 CAGLIARI. Era festa ieri mattina per l’università di Cagliari a Monserrato dove si sono celebrati vari avvenimenti assieme: i 400 anni dalla fondazione dell’ateneo, l’inizio della 16ª settimana scientifica, l’apertura di un nuovo edificio per gli studenti di Medicina che dal primo marzo hanno aule nuove per lavorare alle tesi e dal novembre 2006 frequenteranno qui quasi tutte le lezioni. Un successo del rettore Pasquale Mistretta magnificato ieri con parole riconoscenti anche dal presidente della Regione Renato Soru. Sarà quindi un robusto puntello in più per la sesta candidatura di Mistretta al rettorato? A domanda precisa sulla volontà di ricandidarsi, il rettore ha opposto la risposta giusta: non ora, non oggi, soltanto a maggio io lo dirò.
 L’aula magna da 220 posti assieme ai padiglioni mostrati ieri è stata cominciata e finita in 18 mesi: una corsa contro il tempo per aggiungere un’altra «cosa fatta» all’impegno di dare una casa unica e riconoscibile agli studenti di Medicina. Prima della relazione di apertura della sedicesima settimana della cultura scientifica, il rettore ha fatto un po’ di cronaca. «L’edificio è costato 13 milioni di euro (dallo Stato e dalla Regione), si tratta dell’asse didattico nuovo, lungo 180 metri, completato a oggi per un terzo rispetto al progetto complessivo, il resto sarà pronto in autunno. Qui accanto sorgerà un altro edificio e dobbiamo mandare in appalto anche la costruzione di un altro blocco per il policlinico. Qui, dal primo marzo sono entrati gli studenti che hanno 20 aule, l’aula magna videocollegata con altre 4 aule da 50 posti ciascuna, laboratori, studi». Mistretta ha ringraziato una per una tutte le figure professionali impegnate nella costruzione dell’edificio, finito «con acrobazie di cantiere». La cittadella interamente dedicata alla Medicina è una conquista che darà benefici a chi studia, ai docenti e ai ricercatori, non soltanto di Medicina: «Questa facoltà ha vissuto e vive di ospedali, ed è vero che la parte didattica e della ricerca sono sempre state condizionate dalla disponibilità offerta dal sistema sanitario pubblico. Questa grande trasformazione ha consentito all’ateneo di fare altre cose importanti per altre facoltà». Nell’ex clinica Aresu oggi ci sono le facoltà di Lingue e di Scienze politiche, che hanno spazio per i laboratori loro indispensabili. «Nei programmi c’è un ultimo importante tassello, ancora però lontano perché bisogna fare i progetti e trovare i finanziamenti: trasferire qui - ha detto Mistretta - 200 posti letto dal San Giovanni di Dio per allestire in quell’ospedale un grosso dipartimento materno-infantile, con la cardiologia pediatrica, la clinica ecc.». L’annuncio è stata la prima parola ufficiale sul destino del San Giovanni di Dio: la partita si gioca tra un dipartimento materno-infantile e uno, più ampio, che lo ricomprenderebbe, delle emergenze (per non sguarnire la città storica di un presidio ospedaliero).
 Nella relazione sulla settimana scientifica, Mistretta ha centrato il tema della ricerca alla luce dei nuovi criteri adottati dal ministero dell’università e della ricerca (Miur), delle difficoltà di rastrellare finanziamenti, del rapporto nascente con la Regione, dei contatti coi laboratori di ricerca privati, della spinta a internazionalizzare la formazione degli studenti. Mistretta ha descritto forme e risultati della cosiddetta apertura al territorio (rapporti con imprese, banche, istituzioni, comunità locali). E ha raccontato della difficoltà di far studiare i giovani perché siano adeguati alle richieste del mondo del lavoro. «L’ateneo - diceva il rettore - per rispondere con flessibilità ha scelto di muoversi verso una politica per obbiettivi e risultati; infatti, la pianificazione per obbiettivi... deve garantire una gestione più dinamica delle risorse economiche, strutturali e umane».
 Poi: il mondo cambia e «l’Università deve rileggere i compiti istituzionali per caratterizzarsi come soggetto pubblico promotore di processi di sviluppo culturale, sociale ed economico». «Una risorsa» è stata definita «la più intensa e organica collaborazione del nostro ateneo con l’università di Sassari». A fine gennaio i due rettori hanno incontrato il presidente della Regione: «... La questione scuola e università è stata definita strategica e prioritaria al fine di progettare lo sviluppo del capitale umano capace di proiettare la Sardegna nel contesto internazionale». Mistretta ha accennato a una rivoluzione profonda: l’università sta imparando a giudicare se stessa attraverso obbiettivi e risultati «per superare quell’autoreferenzialità che ha caratterizzato per troppo tempo il mondo universitario italiano».
 Dal rettore anche alcuni inviti: a puntare su progetti di ricerca che siano strategici per l’Italia perché vengono finanziati subito e a moltiplicare i rapporti con altre università e con le entità istituzionali ed economiche, su tutti arriveranno i benefici di una legge regionale sulla ricerca in preparazione. Infine, occhio a «tutte le attività di ricerca brevettabili». Un plauso al nuovo edificio è arrivato da parte del sindaco di Monserrato, Antonio Vacca e di Cagliari, Emilio Floris, un aperto apprezzamento alla «politica dei fatti» che porta a un «risultato prezioso come questo» da parte del governatore Renato Soru.
 
LA STORIA
L’ateneo ha 400 anni di vita
Il trasloco definitivo libera locali in città Annunciato il progetto per il San Giovanni Mistretta ricandidato?
 CAGLIARI. La bolla papale che istituisce l’ateneo cagliaritano è del 12 febbraio 1606. Ieri mattina in una teca all’ingresso dell’aula magna c’erano alcuni pezzi unici per la Medicina italiana ed europea custoditi nell’archivio storico dell’ateneo. Per esempio il «Liber introductorius anatomiae» scritto da Nicolai Massa e stampato nell’anno del Signore 1536. Massa era un medico molto famoso all’epoca e rimasto tale nella storia della Medicina: scoprì la presenza della prostata nel corpo maschile e studiò accuratamente il suo funzionamento. Di Paolo Zacchiae un testo «Quaestiones medico-legales», risalente al 1751 e considerato il primo trattato di medicina legale. Un magnifico trattatello della Scuola Salernitana: anno 1594, «... Conservandae bonae valetudinis praecepta». Un altro bel testo del diciassettesimo secolo che riporta le illustrazioni di pezzi anatomici, mirabili i disegni.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
LA SETTIMANA
Conferenze e mostre per scoprire i volti della scienza
CAGLIARI. Comincia domani la settimana della cultura scientifica e tecnologica che, quest’anno, coincide con l’anniversario della fondazione dell’università. Il primo appuntamento è la conferenza d’ateneo sulla ricerca scientifica, dalle 9.30 e nel pomeriggio dalle 16.30, nell’aula magna «A.Boscolo» della cittadella di Monserrato, tema «Il quadro dell’ateneo di Cagliari in rapporto ai riferimenti nazionali e internazionali sugli interventi strategici e sulla politiche delle risorse, nonché alle direttive del Miur per la programmazione 2006-2009» e poi «Gli strumenti e l’organizzazione della governance». Interverranno esponenti della direzione generale della ricerca della Commissione europea, della conferenza dei rettori (Cru).
 Martedì, stesso orario, nell’aula magna del dipartimento di Architettura in via Corte d’Appello 87: «Le politiche della ricerca in ambito regionale», «L’università e i portatori di interesse (stakeholders): il rapporto tra autonomia, responsabilità, valutazione e partecipazione. Mercoledì, alle 10, nell’aula C di Monserrato una conferenza: «Luce sul neurone: la rivoluzionaria scoperta di Camillo Golgi nel centenario del Nobel». Alle 16.30 «Attualità e problemi costruttivi di esercizio per gli autobus ibridi per il trasporto urbano». Giovedì 16 marzo: aula C, cittadella di Monserrato, la tavola rotonda «Energia verde: i biocarburanti». Alle 16.30 la tavola rotonda «Le vie dell’acqua. L’acqua tra abbondanza e rarità, ragione e desiderio, contemplazione e utilità». Venerdì 17: alle 10 nel dipartimento di Architettura in via Corte d’Appello 87 la tavola rotonda «L’acqua: bene comune dell’umanità». Alle 16.30 workshop «L’acqua come risorsa e come elemento di rischio per il territorio: attività di ricerca nel settore dell’ingegneria idraulica». Sabato, alle 10 nell’aula D della cittadella la tavola rotonda «L’evoluzione e la complessità del mondo vivente».
 Altre iniziative. La mostra alla cittadella dei Musei in piazza Arsenale 8 sulla bonifica di Arborea: dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Lo spettacolo «La magia degli elementi» venerdì 17 marzo alle 17 e sabato alle 10.30, nell’aula C della cittadella di Monserrato. Un’esposizione dell’autobus ibrido nella cittadella universitaria (con giri dimostrativi) mercoledì 15 e giovedì 16 marzo. La mostra cartografica e proiezione di video didattico scientifici sui temi: il progetto Antartide nello stretto di Magellano, dalle spiagge ai fondali marini, l’attività dell’osservatorio coste e ambiente sottomarino, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 14 nell’aula 6 (aula geologia e geologia marina) alla cittadella di Monserrato. La conferenza nazionale di educazione sanitaria e promozione della salute: dal 16 al 18 marzo, T-Hotel via dei Giudicati a Cagliari.
 
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
ARCHITETTURA
Da novembre via a tre corsi
In pubblicazione il decreto sulla Gazzetta ufficiale
 CAGLIARI. Il rettore Pasquale Mistretta ha decretato l’istituzione della facoltà di Architettura dell’ateneo cagliaritano e adesso si aspetta la pubblicazione del decreto, passato alla valutazione del ministero dell’università, sulla gazzetta ufficiale. Lezioni pronte per l’anno accademico 2006-2007, sede in via Corte d’Appello nel dipartimento di architettura della facoltà di Ingegneria. Dopo l’annuncio nel marzo 2005, c’è stato un lungo silenzio e poi, improvvisamente, nei mesi scorsi, la creazione della nuova facoltà ha avuto un grande impulso. Non è stato inutile l’incontro tra i rettori che si è tenuto in gennaio alla Regione e quindi la divisione tra Cagliari e Sassari-Alghero del compito di formare professionisti nel campo dell’architettura, della tecnologia dei materiali ecc. La facoltà di Architettura di Cagliari può funzionare quasi il giorno dopo della sua istituzione perché trasferisce sotto questa etichetta i corsi di architettura avviati da tempo dall’Ingegneria cagliaritana. I corsi di laurea sono tre. Architettura delle costruzioni: corso di studi di cinque anni suddiviso in un triennio più un biennio che prepara architetti secondo i criteri della legge europea sulle caratteristiche di un professionista in questo campo. C’è poi il corso in edilizia: questo è composto da un diploma triennale cui si possono aggiungere due anni di specializzazione. Il terzo è Tecnologia dei beni culturali: un corso di tre anni cui si possono aggiungere altri due di specializzazione a scelta tra quello che segue Architettura delle costruzioni o Edilizia. Il numero degli studenti è programmato: 150 per Architettura, 150 per Edilizia e 60 per Beni culturali. Si sono sopite le polemiche sull’opportunità di istituire un’altra facoltà di Architettura in Sardegna dopo quella di Sassari-Alghero. L’incontro fra i rettori è servito per mettere a punto un programma di lavoro diversificato tra i due atenei. Niente doppioni, si promette, ma corsi di diversa impostazione per diversi risultati. Scopo comune: migliorare il livello culturali dei progettisti sardi, accrescere le possibilità di entrare nel mondo del lavoro attraverso la differenziazione dei corsi di studio. Altro impegno: la verifica dei risultati.
 
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Nazionale
È stata inaugurata ufficialmente la biblioteca dell’Istituto superiore regionale etnografico
Ventiquattromila libri preziosi per l’Atene sarda
I riconoscimenti di Zidda e Mastino «Punto di riferimento per gli studiosi»
 NUORO. Ventiquattromila volumi, molti dei quali unici e preziosi, per far rivivire l’Atene Sarda. Con l’inaugurazione ufficiale della biblioteca dell’Istituto superiore regionale etnografico di via Papandrea, avvenuta ieri mattina, Nuoro punta a riappropriarsi di un mito sepolto dall’oblio. Un evento culturale prestigioso, destinato a rilanciarne il ruolo di città della cultura, della ricerca demo-antropologica, della conoscenza scientifica e della creatività.
 Unanimi le lodi e i complimenti agli amministratori e al direttore dell’Isre, per l’eccellente lavoro svolto per dare ai nuoresi, e ai sardi in generale, un centro di documentazione davvero prestigioso, sia sotto il profilo tecnico-strutturale e logistico sia per quanto attiene al patrimonio librario di qualità messo a disposizione. Quella dell’Isre, infatti, è la biblioteca settoriale più ampia dell’isola all’interno del servizio bibliotecario nazionale.
 Tra gli altri, ha espresso il suo più grande compiacimento il prorettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino che ha richiamato l’accademico dei Lincei Giovanni Lilliu (da molti anni cittadino onorario di Nuoro), il quale ha avuto il merito, anche come padre della storia della Sardegna, di credere nella creazione dell’Istituto superiore regionale etnografico. Lilliu, fin dall’inizio, ha indicato Nuoro come luogo della memoria e dell’identità più profonda dell’isola.
 Lo ha sottolineato, con orgoglio, anche il sindaco Mario Zidda parlando di una Nuoro della conoscenza, un po’ locale e un po’ globale, che da oggi diventerà punto di riferimento, specie per la specializzazione delle pubblicazioni in visione nella nuova biblioteca, per gli studenti universitari e per i ricercatori non solo della Sardegna, ma di tutta italia.
 L’assessore Maddalena Salerno, in rappresentanza del presidente della Regione Renato Soru e dell’assessore alla cultura Elisabetta Pilia, trattenuti a Cagliari da impegni istituzionali, ha portato il saluto della giunta. Lo ha fatto, visto che è nuorese, con profondo compiacimento, dicendosi convinta dell’importante ruolo del nuovo servizio. Nel contempo non ha mancato di ribadire l’impegno dell’esecutivo per l’ulteriore sviluppo della cultura per offrire ai giovani livelli di conoscenza sempre più elevati. Ha inoltre dato assicurazione che la Regione è seriamente convinta della necessità di creare a Nuoro, nei locali dell’ex mulino Gallisai di via Grazia Deledda, il Museo delle arti materiali e delle tradizioni della Sardegna.
 Al presidente del consiglio di amministrazione dell’Isre Giuseppe Chines e al direttore Paolo Piquereddu è rimasto il compito d’illustrare l’articolazione organizzativa del nuovo servizio bibliotecario. Comunicando, nel contempo, che stanno per essere portati a termine i lavori di ampliamento del Museo del costume di via Antonio Mereu e quelli di completamento, relativamente all’arredo-documentario (comprendente lo studio personale del premio Nobel Grazia Deledda, insieme alla medaglia e alla pergamena consegnatele a Stoccolma nel 1927), della Casa-Museo della scrittrice, ora chiusa.
 L’interno della biblioteca, rivestito interamente in legno, consta di un’alta scaffalatura verticale che si chiude con una volta cassonettata, dalla quale viene viene una luce dalla trasparenza lattiginosa. Nella parete principale del vestibolo, sulla destra, un bassorilievo in gesso patinato che rappresenta l’“Angelo della pace”. Opera ideata da Eugenio Tavolara nel 1940, e realizzata dallo scultore Gavino Tilocca.
 
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Un centro per la biodiversità animale
Il corso di studio finanziato con 80mila euro entro il 2006
In cantiere anche un Master di primo livello sull’informazione
di Nino Bandinu
 NUORO. Dopo l’università telematica ora partono altri due corsi. Anzi, partono un Centro studi e un Master di primo livello. Il Centro studi riguarda la biodiversità animale mentre il Master interviene a sulla “produzione e il management dell’informazione”. Per il primo il Consorzio universitario nuorese ha già investito 80 mila euro e per il secondo 50 mila. «Si tratta di due importanti iniziative - ha detto il presidente Bachisio Porru - che oltre a inserire l’ateneo barbaricino nel sistema della ricerca può anche portare a ricadute occupazionali interessanti».
 Un centro studi della biodiversità animale anche a Nuoro. Intendono crearlo (con la collaborazione al progetto dell’università nuorese) un gruppo di docenti di Sassari, coordinato da Bruno Masala e Salvatore Naitana della facolta di veterinaria, da anni impegnati in indagini biochimiche e molecolari sulla fauna selvatica della Sardegna centrale, Finalità del Centro sono la salvaguardia delle specie vulnerabili o a rischio, quali i muflone e il cervo, e al’attuazione di moderni interventi di biologia riproduttiva per l’incremento numeriso delle specie di potenziale interesse economico.
 Per la realizzazione del progetto i ricercatori sassaresi potranno contare sulla disponibilità del Consorzio universitario nuorese, guidato da Bachisio Porru, che ha già finanziato l’iniziativa con 80 mila euro e messo a disposizione la strattura di via Cucca nel quartiere di Badu e carros, parzialmente utilizzata dal corso di laurea in gestione e allevamento degli ovini e caprini. In una secondo tempo il centro potrà acontare anche su finanziamenti regionali per l’accordo sigltato con il ministero sulla ricerca scientifica. Il piano di intervento ha come obiettivo prioritario quello di promuovere un contesto favorevole alla ricerca e all’innovazione collegando il sistema delle ricerca scientifica con il sistema imprenditoriale. Hanno aderito al progetto anche il laboratorio interdisciplinare per l’applicazione delle biotecnologie e lo studio delle biodiversità della Sardegna e del quale Bruno Masala è responsabile scientifico. «Il Centro studi - ha detto Bachisio Porru - potrà servire da stimolo per l’incremento e la diversificazione dell’offerta formativa nella sede nuorese sulle biotecnologie ambientali. Crediamo inoltre che questa iniziativa possa aprire concrete prospettive di lavoro per i laureati». L’altra iniziativa importante è un master di primo livello sulla Produzione e management dell’informazione. Il master che è già stato approvato e che partirà entro l’anno sarà gestito dalla facoltà di filosofia di Sassari (50 per cento da Nuoro) utilizzando spazi dell’ateneo. Sono previste convenzioni con enti ai quali delegare aspetti promozionali, di servizio e logistici, tra cui il reperimento per postazioni informatiche dove svolgere il master. Il collegio sarà di 5 docenti.

 
11 – Il Giornale di Sardegna
Pagina 25 – Grande Cagliari
L'esercito di studenti migratori con in testa ingegneri e medici
Università. Ecco la mappa facoltà per facoltà di chi lascia i corsi per scegliere le lauree brevi
Chi cambia sceglie spesso Scienze Politiche, ma il sogno è fare l'operatore culturale
Quelli che vogliono finire in fretta, quelli che tirano fuori dal cilindro un vecchio libretto, dimenticato nel cassetto, quelli che studiano step by step, che procedono per tappe, un primo livello per cominciare, e poi si vedrà. Sono l’esercito degli studenti migratori, quelli che passano dal vecchio al nuovo ordinamento. Tra il 2001 e il 2005, a cambiare rotta nell’ateneo cagliaritano, sono stati circa 5mila studenti. Con un picco nel 2001, quando i traslochi sono stati complessivamente 1681. Rispetto al totale, solo 2000 ad oggi, hanno raggiunto il traguardo della laurea o del diploma universitario. Ad aggiudicarsi la palma d’oro dei trasferimenti la facoltà di ingegneria: 1978 passaggi verso le cosiddette lauree brevi. Si tratta per lo più di passaggi dai vecchi ai nuovi corsi della facoltà. Irrilevanti i trasferimenti extra facoltà: l’a s p i ra n t e ingegnere civile, vuole ancora diventare ingegnere civile, e così via per la maggior parte dei corsi. Nella facoltà di economia, la riforma si è assicurata la fiducia di 350 studenti, che scelgono soprattutto i corsi triennali di economia e gestione aziendale e quello di economia e finanza. Chi cambia invece facoltà, opta quasi sempre per quella di di scienze politiche. In giurisprudenza si scelgono soprattutto le scienze giuridiche. E anche qui, se si cambia, è per chiedere asilo universitario, in Scienze politiche. Sempre migrazioni interne, in Lettere e filosofia dove, nel 2001, c’è stato un boom per il corso di operatore culturale. Molto spesso i trasferimenti riguardano studenti di vecchia data. Studenti che hanno alle spalle dieci anni di “carriera ” universitaria. Tra questi, anche quelli che riesumano il vecchio libretto degli esami per vedere se si può recuperare un pezzo di carta , con gli esami dati e qualcuno da dare per un titolo breve. Quel che è certo , il 90% degli studenti, prosegue gli studi dopo aver conseguito la laurea di primo livello. Quasi nessuno, infatti, lascia i libri dopo i primi tre anni di università. Resta invece per molti, la possibilità di mettere in tasca un primo titolo, magari per tentarsi un concorso, in attesa di conseguirne un altro, più impegnativo ma più specifico.
Cinzia Isola
 
I dati
Il tre più due
La “Riforma del 3+2”, di Berlinguer, è stata istituita nel 1999, (DM 509/99), con l’obiettivo di abbreviare i tempi per  conseguire il titolo di studio, ridurre gli abbandoni, unire, preparazione culturale e formazione professionale, facilitare la  mobilità degli  studenti a livello nazionale.
Cinquemila cambi
Tra il 2001 e il 2005, a cambiare rotta nell’a te n e o cagliaritano, sono stati circa 5 mila studenti. Tra questi, circa 2000  ad oggi, hanno raggiunto il traguardo della laurea o del diploma universitario. Ma il 90% degli studenti, dopo aver conseguito la laurea di primo livello, prosegue gli studi.
 
12 – Il Giornale di Sardegna
Pagina 28 – Grande Cagliari
La Medicina viaggia verso il Policlinico
Monserrato. Inaugurate le nuove sale della facoltà
I numeri del progetto: 13 milioni di euro di spesa e 18 mesi di lavori per una sede unica
«Benvenuti nella nuova Facoltà di Medicina». È la presentazione del Rettore dell’Ateneo Pasquale Mistretta, dei nuovi locali della facoltà nella cittadella di Monserrato. UN EDIFICIO di 80 metri, realizzato in 18 mesi costato 13 milioni di euro di fondi statali, cui ben presto si aggiungeranno altri due corpi aggiunti da 6 milioni di euro ciascuno. Il tutto in linea con un piano di accorpamento delle strutture universitarie presentato ieri, in concomitanza con il quattrocentesimo anniversario della bolla papale che battezzava la nascita d e ll ’Università di Cagliari e l’inizio della sedicesima settimana della Cultura Scientifica. «Puntiamo ad incrementare la permeabilità fra Università e tessuto sociale cittadino», ha detto il Rettore, «nel nuovo edificio le aule sono già disponibili per l’attività didattica. Inoltre, sono operativi gli ambulatori di medicina del lavoro e non mancheranno gli spazi di socializ- 3I nuovi locali di Medicina zazione». Progetti destinati a modificare l’assetto delle strutture sanitarie del capoluogo. «Il policlinico verrà scorporato e ceduto all’azienda mista ed un altro passo in avanti sarà quello del trasferimento di 200 posti letto dal San Giovanni di Dio, destinato a diventare un reparto di maternità guidato dal professor Melis». Sulla ricerca,Mistretta, ribadisce l'impegno, «nonostante le risorse esigue, soprattutto nelle biomedicine e nell’informatica». I rami che assicurano immediati riscontri economici. All'inaugurazione era presente il presidente della Giunta Renato Soru che si è detto, «molto compiaciuto per una struttura moderna e all’ava nguardia che va ad arricchire il patrimonio culturale isolano». Soru ha inoltre sottolineato l'importanza della ricerca per la «competitività a livello nazionale ed internazionale». Anche il sindaco di Cagliari Emilio Floris, si è complimentato con la gestione di Mistretta, evidenziando l’importanza di una, «sede unica per tutti gli studenti di medicina».

Questionario e social

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