Sabato 4 marzo 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 marzo 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati  10  articoli delle testate L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Giornale di Sradegna

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Provincia Sulcis
Il progetto verrà presentato venerdì prossimo a Iglesias Un nuovo distretto tecnologico: il territorio adesso punta sulla ricerca
Un distretto tecnologico nel Sulcis Iglesiente. Un vero e proprio polo di ricerca in un territorio segnato da anni di attività estrattiva e dove è forte la presenza delle industrie. L’idea è ambiziosa, sia per il carattere culturale, sia per l’aspetto scientifico. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione delle imprese nuovi sistemi produttivi, avvicinandole al mondo della ricerca scientifica. Se ne parlerà nel corso dell’incontro in programma venerdì prossimo a Iglesias a Villa Bellavista, nel villaggio minerario Monteponi, dove ha sede la facoltà di scienza dei materiali. Si tratta di una prima giornata di studio, rivolta alle imprese e al mondo della ricerca. «Il Promea scarl, il Consorzio 21 e l’Università di Cagliari - spiegano gli organizzatori - basandosi sulle competenze scientifiche, tecnologiche, manageriali e imprenditoriali che si sono sviluppate nei settori geominerario, delle scienze dei materiali, del risanamento ambientale ed energetico, stanno promuovendo un programma volto alla creazione di un distretto tecnologico sulla scienza e tecnologia dei materiali e sulle georisorse nel territorio». Lo scopo è quello di agevolare le piccole e medie imprese, in particolare quelle del territorio, che hanno l’esigenza di realizzare attività di ricerca e sviluppo per nuovi prodotti o processi produttivi. «L’ultimo decennio - aggiungono i promotori dell’iniziativa - ha visto importanti evoluzioni nelle tecniche sperimentali tradizionalmente impiegate per lo studio e la caratterizzazione dei materiali di interesse per l’ingegneria. Questi aspetti innovativi da un lato hanno aperto stimolanti prospettive per la conoscenza dei fenomeni chimico fisici, dall’altro hanno permesso di utilizzare quelle tecniche una volta confinate nel laboratorio, anche nei processi produttivi». (c. s.)
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 18 - Nuoro
«Il nostro impegno per la vera autonomia»
Non si è fatta attendere la replica dell’assessore provinciale per l’Università Lorenzo Palermo alle accuse di Rifondazione comunista per l’appalto da 80 mila euro per una serie di conferenze sull’Università. La risposta, per correttezza istituzionale cita solo il consigliere provinciale Pietrina Rubanu che a Nuoro ha presentato un’interrogazione più o meno dello stesso tenore del documento diffuso dal consigliere regionale Ciriaco Davoli. Secondo Palermo l’iniziativa non era sconosciuta, ma la delibera sul bando comparsa su internet si basava sulla destinazione dell’avanzo di amministrazione approvata dal Consiglio provinciale. «Il bando dice testualmente che la conferenza ha l’ambizione di divenire il momento di programmazione e di impegno, anche formale, per la creazione di un autonomo sistema universitario», sostiene Lorenzo Palermo ricordando gli obiettivi: analizzare lo stato giuridico; individuare le direttrici di sviluppo nel breve periodo e di una offerta formativa autonoma e stabile, comprese la stabilizzazione dei rapporti con le università italiane ed europee, e i centri di ricerca con cui collaborare). Oltre che «valutare e prevedere le fonti di finanziamento straordinarie e a regime», l’assessore provinciale sardista parla di revisione dello statuto del Consorzio e della verifica degli impegni assunti dalle università sarde e dalla Regione con l’accordo di programma del 14 ottobre 1992 soprattutto per quanto riguarda i centri di ricerca e le alte tecnologie con riferimento al parco scientifico. Alla conferenza l’Amministrazione provinciale «attribuisce un valore decisorio importante ed impegnativo» e, non a caso, sostiene sempre Lorenzo Palermo, «si prevede un’accurata ed efficace istruttoria affidata a precise scadenze nelle quali si assicuri un risultato di coinvolgimento pieno delle principali realtà economiche, culturali e politiche, con garanzie di partecipazione ampia e di trasparenza nei meccanismi formativi delle decisioni. Nell’atto finale (la conferenza pubblica vera e propria) si esporranno all’opinione pubblica i risultati ed i diversi attori assumeranno gli impegni formali». Dopo aver sostenuto che «il metodo del bando di gara è sembrato all’Amministrazione il più adatto per assicurare imparzialità della procedura, trasparenza delle scelte e competenza di chi opererà». arriva la stoccata a Pietrina Rubanu («fa sorridere che rivolga un formale atto di interrogazione per essere resa edotta sulle funzioni degli organi del Consiglio: dopo aver trascorso nove mesi su quei banchi, non ha ancora capito esattamente dove si trova?». Lorenzo Palermo, pur senza mai citarlo, replica anche al consigliere regionale Ciriaco Davoli. «Spiace», scrive infatti l’assessore provinciale, «dover richiamare a una maggiore coerenza. Infatti dopo anni di mero vociare sull’importanza dell’Università nuorese si criticano con veemenza iniziative che, finalmente, tendono ad entrare nel concreto della tipologia e della sua efficacia». A questo proposito, richiamando l’impegno di questi primi mesi di amministrazione, Lorenzo Palermo conclude ricordando le azioni messe in campo dalla Provincia proprio a favore dell’Università come gli assegni destinati agli studenti meritevoli ed in difficoltà economiche («con lo stanziamento, mai effettuato prima, di 52 mila euro») e, oltre a un contributo straordinario al Consorzio, «la conferma e l’ampliamento dei finanziamenti per autonomi progetti di ricerca e il congedo dei primi dottori di ricerca nuoresi con borse cofinanziate dalla Provincia».
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 19 – Cagliari
Convegno a S.Michele organizzato dagli assessorati Pubblica istruzione e Servizi sociali Lotta alla dispersione scolastica In cinque anni gli abbandoni sono scesi del sei per cento
In cinque anni il tasso di dispersione scolastica nel Cagliaritano è sceso del sei per cento. Un risultato conseguito grazie all’azione dell’ufficio scolastico regionale e all’impegno degli enti locali, sempre più impegnati in prima linea nel settore dell’istruzione. Ma accanto a quello che si è fatto, c’è anche quello che si deve ancora fare per migliorare il sistema dell’istruzione nell’Isola e in città. L’argomento scuola è stato al centro del convegno organizzato dagli assessorati comunali della Pubblica istruzione e dei Servizi sociali, che si è tenuto ieri al Castello di San Michele. I numeriI dati sulla dispersione sono stati ricordati dal direttore scolastico regionale, Armando Pietrella: «Siamo passati dal 30 per cento di cinque anni fa al 23 registrato nel maggio dell’anno scorso». A Cagliari e provincia la media è leggermente superiore: 24,2 per cento. «È stata triplicata l’entrata economica dei piani d’offerta formativa, passati da quattro milioni di euro a tredici». I problemi però restano: «Negli istituti secondari il 36 per cento degli alunni sono promossi con elevati debiti formativi (a Cagliari si scende al 34), e inoltre i diplomati sardi vengono superati da quelli della Penisola nei test d’ammissione ai corsi universitari di Medicina, come registrato l’anno scorso in Odontoiatria». Insomma il lavoro da fare è molto, e con l’autonomia scolastica la Regione e soprattutto il Comune hanno un nuovo ruolo, «di primaria importanza», come ha ricordato l’assessore comunale alla Pubblica istruzione, Edoardo Usai. «Serve una collaborazione sinergica - ha spiegato il sindaco, Emilio Floris - e l’amministrazione comunale può essere un punto d’incontro tra tutti i soggetti che si occupano di scuola». Gli argomentiTra i temi affrontati nel convegno anche quello della difficoltà a educare e insegnare. «La tendenza da seguire - ha sottolineato Floris - è quella di una scuola sempre più partecipata, con gli studenti che non devono sentire la frequenza come un obbligo». Il rischio che si sta correndo, come ha evidenziato l’assessore ai Servizi Sociali, Angelo Vargiu, è infatti quello di «veder crescere i nostri figli senza un’identità, in un momento di difficoltà nell’educazione». Anche per questo l’amministrazione comunale ha attivato una serie di progetti (educazione alla legalità, graffiti, corso di operatore cinematografico, spot educazionali, il sito internet www.dropout-sardegna.it) per combattere la dispersione e dare nuova linfa al mondo della scuola. (m. v.)

 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Nazionale
Piano strategico, nove in lizza
Anche la Bocconi e il Censis tra i partecipanti alla gara
NINO BANDINU
 NUORO. Piano strategico, presentate giovedì mattina le buste al bando di gara per le consulenze cosiddette d’oro. Partecipano all’appalto nove società. E tra queste alcuni nomi prestigiosi di istituti di ricerca nazionali, come il Censis e l’università Bocconi. Una sola invece la società nuorese che presentato la sua offerta. Presto una commissione dichiarerà il vincitore.
 Dopo la lunga polemica interna alla maggioranza comunale del centro sinistra, approdata con toni aspri anche in consiglio comunale, la paura era quella di non fare in tempo e di rischiare di perdere i soldi ministeriali ed europei stanziati per le consulenze al Piano strategico intercomunale.
 Altri addirittura avevano paura che alla gara d’appalto (circa 900 mila euro) si presentasse solo un partecipante, con tutti i sospetti del caso. Invece, con le integrazioni apportate alla delibera, è successo tutto il contrario.
 Giovedì scorso si è scoperto, una volta conteggiate le buste, che i gruppi partecipanti erano addirittura nove. Un segno chiaro ed evidente del grande interesse suscitato dal Piano strategico intercomunale di Nuoro anche in campo europeo.
 Ecco in elenco i partecipanti alla gara d’appalto per le consulenze: 1) Aldo Schiavone della Kpmg (gruppo svizzare); 2) Solco-Nissardi-Criteria; 3) Poltenica-Creta-Imeri Europa; 4) Apri-Tbridge-Apri ambiente-Cres; 5) Università Bocconi-Eurcontact; 6) Censis; 7) Consorzio Ferrara ricerche-Agristudio-Scs; 8) Lariso-Centro studi Università di Cagliari-Umberto Floris-Ilisso-Oligamma; 9) Avventura urbana.
 Nel lungo e prestigioso elenco di società partecipanti alla gara d’appalto, quella che è guidata dalla “Lariso” è l’unica a carattere locale. Le altre società partecipanti invece arrivano dall’Italia e dall’Europa.
 Nei prossimi giorni sarà costituita un commissione che andrà a valutare le offerte su basta d’asta e dichiarare il vincitore tra i nove concorrenti. Sarà interessante vedere chi la spunterà, se l’unica società nuorese oppure gli istituti nazionali prestigiosi come il Censis o la Bocconi. O altri ancora.
 Il fatto, comunque, che la concorrenza si sia fatta così numerosa e di alto livello - commentano diversi amministratori - lascia sperare, anche, in una consulenza manageriale e professionale di spessore per la formulazione di un Piano strategico che si propone nel prossimo futuro di incidere sull’assetto civile della città capoluogo e del suo immediato hinterland.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Olbia
SANTA TERESA
Colti, possibilmente laureati: sono i nuovi emigranti
GIULIA BARDANZELLU
 SANTA TERESA. Lontanissima l’epoca dell’emigrazione in bianco e nero d’inizio secolo e terminata l’esperienza della diaspora sarda in giro per il mondo a causa di una cronica mancanza di lavoro, il nuovo volto dell’emigrazione parla soprattutto inglese, sceglie un percorso di studio/lavoro e ha in tasca un biglietto di andata e ritorno.
 La fotografia della colonia di teresini all’estero restituisce un’immagine certamente meno drammatica rispetto al passato ed è frutto di tempi in cui viaggiare costa meno, ci sono maggiori prospettive per realizzarsi da un punto di vista professionale ed è più semplice il reinserimento nel mondo del lavoro una volta tornati a casa. Chi è partito oltre 15 anni fa per Londra, una delle mete europee più gettonate dai giovani, ha fatto da apripista a una nutrita schiera di compaesani che hanno scelto soprattutto di formarsi, attraverso lo studio della lingua e acquisendo titoli scolastici, diplomi universitari, lauree e master, riconosciuti in tutta Europa. Una decina di loro ha scelto di restare; molti altri, una volta raggiunto l’obiettivo prefissato, hanno deciso di tornare a casa. Il ricambio in questi anni è stato continuo e costante, a testimonianza della necessità di questi moderni emigranti, di tastare nuovi terreni prima di decidere dove e come avviarsi al mondo del lavoro.
 Asia Spigno ha vissuto a Londra per 8 anni e ora lavora come responsabile commerciale in un importante azienda vinicola sarda: «Sono partita pensando di restare solo il tempo per imparare l’inglese - racconta - ma poi ho scelto di iscrivermi all’Università e mi sono laureata in Computer Science (Scienze dell’informatica). A Londra ci sono tantissime possibilità per formarsi e dopo la laurea ho svolto anche dei corsi della Microsoft ma una volta arrivato il momento di scegliere quale strada prendere ho deciso di tornare in Sardegna. Con il lavoro che faccio al momento non sfrutto appieno tutte le mie competenze, però sono a casa».
 Insieme a lei tanti altri ragazzi sono partiti da Santa Teresa con le medesime ambizioni: «Quelli che sono tornati non hanno fatto fatica a reinserirsi - conferma Asia - e chi è rimasto lì lo ha fatto perché ha un lavoro a cui è difficile rinunciare. A Londra sono rimaste anche le mie nipoti Elvia e Lia, partite dopo di me e alle prese con studio e lavoro».
 Per loro, e per gli altri teresini che partiranno nei prossimi anni, alla ricerca di un percorso di crescita, umano e professionale, si tratta solo di scegliere quale luogo considerare realmente casa. Certamente una possibilità in più che non è appartenuta alla generazione dei loro nonni, come confermano le centinaia di circoli di sardi sparsi per il mondo
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Nuoro
Architettura, la ricchezza è nella diversità
Ultima giornata al convegno sulla storia euromediterranea attraverso l’edilizia
ANTONIO BASSU
 NUORO. Si conclude stasera il convegno euromediterraneo organizzato dall’Ordine provinciale degli architetti, con il patrocinio di Regione, Provincia, Fondazione Banco di Sardegna, Isre, editrice Ilisso. Ieri è andata delusa l’attesa per l’annunciato arrivo del presidente della Regione Renato Soru, che non ha potuto presenziare ai lavori. Il simposio si concluderà con la consegna del Premio regionale architettura Sardegna 2005, istituto della Federazione degli ordini degli architetti della Sardegna.
 Il tema dibattuto è stato quello relativo alla diverse tipologie edilizie nel bacino del Mediterraneo, con gli interventi dei professori Girolamo Marras, dell’università di Trieste, e Francesco Suraci, dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, che ha disquisito dell’influenza dei fattori geografici e climatici nei linguaggi costruttivi.
 Le due relazioni, contrapposte sul piano delle architetture, erano indiscutibilmente diverse. Soprattutto perchè ci si interroga sulle radici mediterrane, classiche, rifacendosi alla Trieste romana e a quella medioevale. Radici che, nella dimensione più arcaica del mito Mediterrano, racchiudono le matrici di quella cultura in cui oriente e occidente si confondono, si toccano e si contaminano.
 Interessante la relazione di Francesco Suraci sui linguaggi, tecniche costruttive e uso dei materiali nella Calabria meridionale. Disquisendo della “città mediterranea”, sono emerse alcune analogie con l’architettura di certe zone della Sardegna, pur sottolineando che la prevalenza dei linguaggi costruttivi in Calabria fanno riferimento alle culture greche e ioniche.
 «Nella definizione della città mediterranea - ha detto Suraci - è da individuare un codice fatto di poche costanti e di elementi particolari, poichè l’eccessiva varietà e frammentarietà del carattere delle città rendono impossibile determinare un archetipo mediterraneo urbano».
 Quanto alle caratteristiche ambientali, alla ricchezza di risorse urbane, alle tecnologie costruttive, a certi materiali, all’uso funzionale degli spazi in relazione con il clima, c’è un qualche richiamo ad alcune zone della Sardegna. La differenza, per quanto riguarda l’aspetto orografico e le risorse naturali, è data, storicamente, dai movimenti sismici, dall’azione delle fiumare e dal paesaggio tormentato, che si riproduce solo in alcune aree della Sardegna centrale.
 «Il paesaggio e i centri urbani calabresi proprongono un paradosso - ha detto il professor Francesco Suraci -: un paesaggio che sembra smentire tutti i paradigmi d’interpretazione della contemporaneità e che proprio per questo può confermare la sua ricchezza».
 Gli architetti Pippo Ciorra, dell’università di Camerino, e Andrea Bruno, hanno riferito, rispettivamente, della città adriatica e del paesaggio urbano mediterraneo, che li hanno portati a pensare e realizzare addizioni e sottrazioni su manufatti architettonici sopravvissuti agli eventi distruttivi della natura e principalmente dell’uomo, derivati da diverse esperienze professionali. Discorsi mirati a conservare memorie e avvenimenti di architetture, che si svolgono lungo le coste del Mediterraneo, dove l’Europa comincia e finisce, in una ininterrotta continuità con le civiltà del mare, focalizzandosi proprio nella grande isola di Sardegna. Una Sardegna disponibile a raccontare la sua storia, dai nuraghi alle espressioni della più moderna contemporaneità.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Ecco la mattonella anti-smog
Presentato ieri il prodotto innovativo della Sardategole realizzato con il granito sardo in sinergia con Italcementi
Soluzione studiata per oltre dieci anni basata sulla fotocatalisi
GIANNI BAZZONI
 SASSARI. Una soluzione moderna e semplice per contribuire ad abbattere l’inquinamento urbano. Anche in Sardegna ricerca scientifica e industria si alleano per lanciare una sfida contro lo smog e, allo stesso tempo, contribuire a realizzare città più pulite e anche più belle. Ieri mattina, nella sede dell’Associazione degli industriali, la Sardategole di Porto Torres e la Italcementi hanno presentato una nuova gamma di pavimentazioni che favoriscono lo smaltimento degli agenti inquinanti.
 L’iniziativa si colloca nell’ambito dei programmi per lo «sviluppo sostenibile» e apre prospettive interessanti per le istituzioni pubbliche (chiamate a decidere sulla realizzazione di piazze, parchi, strade) ma anche per i privati che pianificano la costruzione delle proprie abitazioni.
 «Credo che per l’isola sia motivo di vanto - ha spiegato Umberto Nulli, amministratore della Sardategole, azienda in attività da oltre 25 anni - il fatto che il nuovo pavimento sia composto per l’80 per cento da granito sardo. Una lavorazione che, tra l’altro, consente di recuperare gli sfridi delle cave e di completare l’opera con un legante fotocatalitico il cui brevetto appartiene all’Italcementi. Così è nato il primo prodotto per gli spazi urbani attivo contro l’inquinamento».
 Il professor Plinio Innocenzi, docente di Scienze materiali e nanotecnologie al Dipartimento di architettura e pianificazione dell’Università di Sassari, ha spiegato la grande attenzione attorno a un progetto che propone sul mercato «un prodotto innovativo che migliora la qualità della vita».
 Il docente universitario si è soffermato sulla fotocatalisi, «un principio naturale che favorisce la rapida decomposizione degli inquinanti, evitandone l’accumulo. Già da alcuni anni viene applicato su diversi materiali: vetri autopulenti, materiale sanitario antibatterico (molto utilizzato nelle sale operatorie, specie in Giappone), e per la purificazione e il trattamento delle acque». Poi si è soffermato sulla «mattonella anti-smog», già utilizzata con successo in diverse realtà europee: è il caso di piazza Catalunya, lungomare Colom e viale Garcia a Barcellona, ma anche di altre realizzazioni in diverse parti del mondo.
 La linea varata dalla Sardategole è stata battezzata «petrAria» e viene definita attravero fasi di lavorazione a basso impatto ambientale: «Oltre alla particolare capacità attiva di conversione degli agenti inquinanti e alle proprietà autopulenti - ha sottolineto ancora Umberto Nulli - è un prodotto che riqualifica esteticamente i siti urbani».
 Una idea messa in campo «pensando alle nuove generazioni», come ha affermato Alberto Ronzi, della Italcementi, che ha scomodato un antico detto degli indiani Sioux per ricordare che «la terra l’abbiamo presa in prestito, e un giorno dovremmo restituirla...».
 «La fotocatalisi è un vento di libertà - ha spiegato il tecnico - e possiamo dire che, in un certo qual modo, simula quel che avviene in natura con la fotosintesi clorofilliana. La ricerca l’abbiamo avviata nel 1996, coinvolgendo il Cnr. Non ne abbiamo mai parlato perchè volevamo avere la certezza assoluta di avere realizzato un prodotto davvero innovativo. Abbiamo tenuto la scoperta segreta, fino a quando un giorno Beppe Grillo ha sferrato un attacco al nostro presidente Carlo Pesenti. In sintesi sosteneva che noi avevamo in casa un prodotto antinquinamento ma non lo utilizzavamo. Nel gennaio 2005 siamo partiti».
 Così il «materiale amico dell’ambiente» è diventato ufficiale. Disponibile per realizzare strade, gallerie, marciapiedi, parchi. Ma anche chiese, palazzi e altre opere. Bastano mille metri quadrati per pulire 200mila metri cubi d’aria al giorno. «Abbiamo fatto delle prove a Milano - ha detto Ronzi - con risultati sorprendenti. Inquinamento abbattuto fino al 57 per cento. Le mamme portavano i loro figli in quella strada, i vigili urbani volevano fare più turni di servizio nella zona». I costi? «Un palazzo di cinque piani costruito con materiale fotocatalitico costa 100 euro in più di quello realizzato con materiali normali».
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Nazionale
Palermo: «Sono soldi spesi bene»
Università, replica dell’assessore provinciale a Rc
 NUORO. Ottantamila euro stanziati dalla Provincia per conferenze sull’Università alla ricerca di nuovi indirizzi per l’ateneo nuorese. La consigliera di Rifondazione, Pietrina Rubanu, ha sparato alzo zero e accusato la Provincia di scavalcare il consorzio universitario. Ieri gli ha replicato l’assessore Lorenzo Palermo. «Sorprende - ha detto - che la consigliera apprenda dal sito internet le notizie riguardanti atti istituzionali a cui lei ha partecipato: quando il Consiglio ha approvato la destinazione dell’avanzo (il primo atto di programmazione di questo mandato) la maggioranza di centro sinistra ha voluto coinvolgere le opposizioni spiegando quale sarebbe stata la quantità e qualità della spesa di quei fondi. Nel momento in cui si è dato conto della spesa riguardante l’Università la consigliera provinciale era evidentemente distratta».
 Quanto al merito Palermo afferma che è ormai noto che la Provincia si propone di individuare le «linee programmatiche ed operative» per la affermazione di un sistema universitario nuorese solido e diffuso. «Il bando dice che la conferenza deve avere l’ambizione di divenire il momento di programmazione e di impegno, anche formale, per la creazione di un autonomo sistema universitario nuorese».
 Quanto alle critiche sulla spendita dei fondi, Palermo aggiunge che «dopo anni di mero vociare sull’importanza dell’Università nuorese si criticano con veemenza iniziative che, finalmente, tendono ad entrare nel concreto della tipologia e della efficacia della presenza universitaria a Nuoro. E altresì si dimenticano le azioni di intervento già effettuate come le tre tipologie di assegni destinati agli studenti meritevoli ed in difficoltà economiche (con lo stanziamento straordinario, mai effettuato prima, di 52.000 euro)».
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Olbia
«Università, il nostro no ai tagli»
Provincia e Comuni uniti per chiedere altri fondi alla Regione
IL CONSIGLIO Pintus: «I corsi devono essere difesi»
 TEMPIO. Una vertenza che travalichi l’angusto orizzonte intorno al solito campanile per allargarsi e assumere la rilevanza e la forza di un intero territorio. Era stato così in autunno per la questione “Rotonda”, chiusa per decreto ministeriale e aperta oggi alla speranza di un supplemento di vita e di funzioni prima del definitivo pensionamento. E’ risultato così anche l’altro ieri per la questione delle sedi gemmate galluresi dell’università di Sassari, una Tempio e l’altra a Olbia.
 Stessa sede - la sala convegni della stazione sperimentale del sughero -, stessi protagonisti - gli amministratori locali dell’intera Gallura insieme a rappresentanti delle forze sociali, economiche e culturali -, stessa determinazione: fare fronte comune per assicurare la continuità dei corsi universitari istituiti dall’Ateneo turritano nei due maggiori e più importanti centri galluresi minacciata ora dai tagli al contributo regionale che negli anni passati era risultato determinante per la loro nascita e crescita. La determinazione è scaturita da un’apposita riunione straordinaria del consiglio comunale di Tempio aperta al contributo esterno, assicurato di fatto in forma massiccia soprattutto dagli organi politici e amministrativi della provincia Olbia-Tempio e dai rappresentanti dell’amministrazione comunale di Olbia. «La linea emersa - sintetizza il sindaco Antonello Pintus - è stata quella di riformulare alla Regione la richiesta del contributo per l’università proponendo che questo venga inserito nelle operazioni complementari di bilancio che la Regione stessa sarà chiamata tra breve a compiere. Questo obiettivo è risultato unanime e condiviso, fatto proprio dalla presidenza della Provincia, mentre alcuni sindaci non hanno mancato di assicurare il contributo economico del proprio comune pur di non far venire meno le conquiste ottenute con fatica dal nostro territorio. Perché perdere i corsi universitari nel momento in cui sono decollati e stanno funzionando - conclude Antonello Pintus -, significa far retrocedere il territorio. Non è un caso fortuito che la ricerca portata avanti nella sede gemmata di Tempio grazie a una borsa di studio del nostro Comune sia stata presentata di recente a un convegno all’università di Bologna. Senza il dovuto sostegno finanziario questi successi ce li possiamo sognare». Del funzionamento dei corsi, e in particolari di quelli di Tempio, nel corso dell’incontro dell’altro ieri hanno riferito alcuni docenti che vi insegnano, arrivati con l’ex preside di Farmacia di Sassari Riccardo Cerri che tanta parte ebbe nella nascita della sede gemmata gallurese.
 «E’ un’università di nicchia - hanno spiegato - dove è gratificante svolgere l’azione sia didattica che di ricerca, favorita l’una e l’altra dalla dotazione dei laboratori moderni ed attrezzati e da un numero tutt’altro che esorbitante di studenti messi proprio per questo nella condizione di seguire e di essere seguiti». (t.b.)

 
10 – Il Giornale di Sardegna
Pagina 25 - Grande Cagliari
La fila agli sportelli è un incubo e studiare diventa un'impresa
Tutti in coda. Viaggio negli uffici pubblici cagliaritani: la lentezza record si registra all'Università
Servizio-lumaca e grande ressa anche alla Cittadella finanziaria: va meglio in Tribunale
Carpe diem. Cogli l'attimo: uno sguardo, una distrazione può costare caro al cliente in fila. Fatale, se ci si trova incolonnati alla Cittadella finanziaria, dove mediamente il tempo trascorso per consegnare un documento catastale è pari a due ore.
CENTOVENTI minuti che non sono comunque il record di una mattinata vissuta pericolosamente: tra l'ansia di trovare un parcheggio e staccare il bigliettino con relativo numeretto che indica la tua posizione. Anche perché, pur svegliandosi presto, molto presto e non avendo il dono dell'ubiquità, districarsi nella burocrazia quotidiana diventa una missione impossibile. Come consegnare la tesi di laurea nella segreteria di Lettere in via Trentino. Due ore e trenta. Giusto il tempo per tirare un sospiro di sollievo? Neanche per sogno. Nello stesso giorno è necessario consegnare il certificato nella segreteria degli studenti che chiude alle 12. Meglio provare all'ufficio di Collocamento, in via Calamattia, dove le file ormai sono solo un anacronistico ricordo: 15 minuti per recuperare un documento. Stesso minutaggio al Tribunale, escluso il parcheggio.
IL TRAFFICO AUMENTA e dopo un dribbling alle auto in doppia fila si trova la sospirata striscia blu. Contocorrente e bonifico le altre due missioni da concludere. Alle Poste di Piazza Del Carmine, tra uno sguardo alla tv plasma dove mandano in onda il “Live8” e la bacheca dei libri, trenta minuti passano leggeri. Come del resto nella sede centrale del Banco di Sardegna, in viale Bonaria. Numeretto alla mano, si può scegliere di impiegare il tempo, circa 33 minuti prima di toccare il banco dell'operatore, scendendo in strada a sorseggiare un aperitivo. Con una variabile: qualcuno potrebbe rinunciare alla fila e dunque il tempo può diminuire. O variare; come alla Asl in viale Trieste. L'orario di apertura è alle 7.45 ma le code, si concentrano, prima fuori poi, nell'anticamera del Poliambulatorio, fino al via ufficiale. E dopo la corsa al ticket, i tempi di attesa vanno da 10 a 60 minuti. Insomma la prima parte della giornata è ormai conclusa. E se si vuole prendere un caffè i tempi sono rapidi. Dipende, stavolta dalla macchinetta.
Nicola Pisu
 
I dati
Lettura, musica e amici L'odiata fila può essere superata solo con l'aiutino: un amico negli uffici, un parente che si sveglia all'alba e si mette in colonna al posto tuo. Chi invece, come in banca decide di aspettare il turno, o legge un quotidiano, oppure ascolta musica, o nella peggiore delle ipotesi rinuncia per la felicità di chi lo precede. Parcheggio e bar Se si usa l'auto, trovare il parcheggio può diventare un ulteriore motivo di stress che si unisce a quello della fila. E in una giornata frenetica con due al massimo tre appuntamenti da sbrigare, la somma è di tre euro. Centottanta secondi invece il tempo in una fila disordinata per un caffè alla Cittadella finanziaria.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie