UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 8 settembre 2006

Venerdì 8 settembre 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 settembre 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 10 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
 
1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 14
Sanità. Al lavoro l’équipe cagliaritana: il primo donatore di midollo è un americano, salverà la vita di un malato arabo
Dal Libano per un trapianto di pace
Subito operati al Binaghi i talassemici del Medio Oriente
Pazienti libanesi malati di talassemia faranno a Cagliari un viaggio della speranza: verranno sottoposti al trapianto di midollo al Centro di Ematologia del Binaghi diretto da Giorgio La Nasa
di LUCIO SALIS
Passa anche in Sardegna la strada per la pace in Medio Oriente. Pazienti libanesi affetti da talassemia faranno a Cagliari un viaggio della speranza: verranno sottoposti a trapianto di midollo presso il Centro di Ematologia del Binaghi diretto da Giorgio La Nasa. Lo prevede un’iniziativa promossa dalla Fondazione Ime (Istituto mediterraneo di Ematologia) coi ministeri degli Esteri, Salute ed Economia. La presenza degli Esteri non è casuale, inserisce infatti il programma di assistenza sanitaria nell’ambito della strategia di pace promossa dall’Italia in Medio Oriente: non solo soldati, ma solidarietà. È infatti libanese il primo candidato al trapianto di midollo. Si tratta di un ragazzo per il quale al Binaghi hanno già trovato un donatore: un cittadino americano, l’unico (fra i dieci milioni di donatori iscritti nei registri internazionali) per il quale è stata accertata la compatibilità col ricevente. Quasi un segno del destino: le vie della salute e della solidarietà vanno ben oltre i confini politici. E dopo il libanese, anche tre iracheni del Kurdistan saranno curati nell’istituto di via Is Guadazzonis. Seguiranno egiziani, palestinesi e anche cittadini delle Maldive, perché la talassemia non risparmia i paradisi delle vacanze. gli interventiSaranno complessivamente quaranta, venti all’anno, gli interventi previsti nella convenzione stipulata tra l’Ime e l’Azienda sanitaria numero 8. Si tratta di trapianti di midollo "tra non familiari", i più complessi. Il primo al mondo, di questo genere, è stato eseguito proprio al Binaghi, sede di un centro ad alta specializzazione, dal punto di vista medico e infermieristico. Di recente ne sono stati fatti 7, su pazienti ad alto rischio, tutti con esito positivo, utilizzando un nuovo protocollo elaborato col professor Franco Locatelli, dell’ospedale San Matteo di Pavia. l’accordoLa convenzione tra Ime e Asl 8, oltre ai trapianti, prevede una serie di studi sulla talassemia, cui parteciperanno anche il laboratorio di Immunogenetica della cattedra di Genetica medica dell’università di Cagliari (diretta da Carlo Carcassi) e analoga struttura dell’Ime. Responsabili delle ricerche, Guido Lucarelli, pioniere dei trapianti di midollo e Giorgio La Nasa. Sarà inoltre compito dell’équipe del Binaghi la formazione dei medici e infermieri libanesi che assisteranno poi i pazienti nel loro paese. E si tenterà di realizzare, in loco, un registro dei donatori di midollo. il ministeroL’iniziativa si svolge sotto l’egida del ministero degli Esteri, che dopo l’invio del corpo di spedizione di pace, tiene molto ad alleviare le sofferenze del popolo libanese con interventi di tipo umanitario. Come il supporto nella lotta alla talassemia, piuttosto diffusa nel paese dei cedri. Non a caso, il commissario dell’Ime, Ilya Gardi, nei giorni scorsi è stato in Libano ed è rientrato con una decina di pazienti da curare in centri di eccellenza: oltre al Binaghi, l’ospedale San Raffaele di Milano, l’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze e il Policlinico Tor Vergata, di Roma, dove opera Lucarelli. Ottantuno i trapianti previsti dalla convenzione nei prossimi due anni: 15 riguarderanno libanesi, 21 palestinesi, 19 Kurdi, 4 Iracheni, 5 Egiziani, 13 cittadini delle Maldive e 4 di altri paesi. Quaranta, come detto, quasi due al mese, saranno eseguiti al Binaghi. la regioneImportante, quindi, in questa iniziativa internazionale, il ruolo del Centro trapianti di midollo della Asl 8, ma anche della Regione (l’assessore alla Sanità Nerina Dirindin ha colto subito l’importanza della proposta Ime) e della facoltà di Medicina che, tramite il preside Gavino Faa, ha assicurato la collaborazione dell’Università di Cagliari. Ma, alla base di tutto, c’è la Fondazione Ime, "braccio armato" del ministero degli Esteri nel campo della Sanità. Non a caso, al vertice ci sono due luminari: il professor Carlo Lucarelli e il professor Franco Mandelli, professore emerito di Ematologia all’università La Sapienza di Roma, uno dei massimi esperti di leucemie. Sono stati loro a promuovere, una decina di anni fa, l’ iniziativa di assistenza umanitaria ai paesi del Medio Oriente che l’attuale, drammatica, contingenza politica ha proiettato in primo piano. E che vede la partecipazione, in prima fila, del Centro trapianti di midollo della Asl 8.
 
2 - L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 22
Villasor Serata di archeologia al castello Siviller
Si discute di archeologia e storia della Sardegna al castello Siviller. Stasera, alle 19, nei locali della biblioteca comunale, si tiene l’incontro "Una serata con la nostra storia", organizzata dal Comune di Villasor, l’Accademia dei nuraghi e il gruppo "La flotta Shardana". Previsti gli interventi del comandante Giangiacomo Pisu, autore del volume "I porti nuragici e Shardana", che approfondirà l’argomento della navigazione e delle strutture portuali sarde, e del professor Giovanni Ugas, docente di Storia e protostoria presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari, che presenterà il suo nuovo libro "L’alba dei nuraghi", primo contributo di una trilogia dedicata ad una rilettura critica dell’intera civiltà nuragica. Lo studioso si soffermerà in particolare sul tema della comparsa dei primi nuraghi. Il dottor Franco Verona illustrerà inoltre l’ipotesi sull’origine occidentale delle genti sarde. (m.lam.)
 
3 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 14
Businco. Questa mattina gli assegni saranno consegnate ai professori Rivella e Moi
Borse di studio per sostenere l’opera dei ricercatori
Saranno consegnati stamattina i sessantatremila euro (raccolti dall’Associazione regionale sarda per la lotta contro la talassemia e l’assistenza dei talassemici) ai ricercatori e ai professori universitari che operano nel settore. Sono il frutto della raccolta fondi ottenuta grazie alla solidarietà, di organizzazioni non profit, di uomini e donne che offrono quotidianamente il proprio tempo senza alcun tornaconto. «Cinquantamila sono stati devoluti alcune settimane fa dal consorzio Cedisisa Sardegna, - spiega Giorgio Vargiu, presidente dell’associazione, - mentre i restanti tredicimila sono stati messi insieme dal Comitato zonale per la lotta alla talassemia di San Gavino, insieme ai protagonisti della trasmissione televisiva "Come il calcio sui maccheroni", con la realizzazione di un calendario e di iniziative in collaborazione con il centro commerciale S. Ignazio di Villacidro». Oggi, alle 10,30, nella sala convegni dell’ospedale Businco di Cagliari, ci sarà l’incontro con Stefano Rivella, responsabile del laboratorio di ricerca della Cornell University di New York, ai cui verranno consegnati trentottomila euro, ovvero la metà della somma ottenuta dal Cedisisa Sardegna più il ricavato del calendario e delle attività minori del Comitato Zonale. I rimanenti venticinquemila, invece, saranno consegnati a Paolo Moi, dell’università di Cagliari e titolare del laboratorio di terapia genetica dell’ospedale Microcitemico cagliaritano. Il professor Rivella impiegherà i fondi principalmente nel campo degli studi relativi ad alcune molecole induttrici (farmaci) per la riattivazione dell’emoglobina fetale, onde far fronte all’anemia del talassemico farmacologicamente, in luogo delle trasfusioni. Il professor Moi, invece, utilizzerà la somma a sostegno delle spese derivanti dalla sua permanenza a New York, di circa un anno, allo scopo di prendere parte all’attuazione del progetto di sperimentazione clinica su soggetti umani, per lo sviluppo della terapia genica nella beta-talassemia, di cui è responsabile lo studioso Michael Sadelain, titolare del laboratorio di ricerca al Memorial Sloan-Kettering Center di New York. Entrambi illustreranno in dettaglio termini e portata dei progetti in cui sono impegnati. Alla conferenza di oggi saranno presenti anche Rinaldo Carta e Donatello Sanna, di Cedisisa Sardegna e i realizzatori del calendario. (st.co.)
 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
UNIVERSITA’ 
Quiz e test per fare le matricole 
Sono in aumento le facoltà a numero programmato 
CAGLIARI. Per superare l’ostacolo c’è chi si prepara anche con un anno d’anticipo, magari con l’aiuto di chi davanti al test s’è trovato prima di lui. E’ il caso delle aspiranti matricole della facoltà di Medicina, che tra i mille strumenti a disposizione possono contare anche in un manuale redatto dai futuri medici, ormai navigati. E sì perché, ormai, anche per iscriversi all’università l’imperativo è sbaragliare la concorrenza.
 Un imperativo che, per fortuna, vale per molti ma non per tutti: se diverse facoltà già da anni vanno avanti con un numero d’iscrizioni programmato, molte ancora sono quelle in cui si ci può iscrivere liberamente. Alla prima categoria appartengono facoltà come quella di Medicina: quest’anno si potranno immatricolare 170 studenti, a fronte d’una domanda presentata da 1.360 ragazzi. «Per loro la preparazione è stata complessa - racconta il preside di Medicina, Gavino Faa - in vista del test hanno cominciato a studiare sin dall’ultimo anno delle superiori». Uno studio reso possibile dalla sinergia tra facoltà e assessorato provinciale alla Pubblica istruzione, e coordinato dal prorettore per l’orientamento. «In sostanza - continua Faa - diversi istituti superiori, come i licei Siotto e Alberti, nell’ultimo anno scolastico hanno ospitato corsi di preparazione». Il resto l’hanno fatto alcuni studenti di Medicina, con consigli, lezioni e persino un loro manuale. «Dopo tanta fatica - sospira Faa - tutti i 1360 candidati meriterebbero l’iscrizione». Esigenze organizzative e prospettive occupazionali impongono, però, numeri stretti, così molti dovranno dire addio al sogno. Se in Medicina potranno immatricolarsi in 170, in facoltà come Farmacia sono 360, mentre i corsi di Beni culturali e Operatore culturale (nella facoltà di Lettere) ospiteranno 200 nuove matricole ciascuno. Millecinquecentosessanta sono invece i posti messi in palio nei diversi corsi della facoltà di Scienze della formazione, mentre la facoltà di Scienze solo per alcuni corsi prevede il numero chiuso (i posti disponibili sono quasi 700). Anche in Ingegneria il numero chiuso è previsto per il corso in Biomedica (in cui potranno immatricolarsi in 70) e Telecomunicazioni (aperto a 30 persone). A cifra fissa è anche la neonata facoltà d’Architettura (per la quale non c’è ancora il decreto attuativo): i tre corsi che (Edilizia, Tecnologia per la conservazione e il restauro dei beni culturali, Archittettura delle costruzioni) accoglieranno in tutto 360 matricole, anche se a tentare l’ingresso sono stati in 608. «Tra Architettura ed Ingegneria - dice il preside Francesco Ginesu - i candidati alle prove d’ammissione sono stati 1.461: 221 in più rispetto al 2005». Ma se non possono entrare tutti tant’è, dice Ginesu: «La programmazione è necessaria».
Sabrina Zedda
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
TALASSEMIA 
Cinquantamila euro per la ricerca, si punta anche sulla terapia genica 
CAGLIARI. I talassemici puntano sulla ricerca. L’associazionea regionale dei familiari degli affetti dal morbo di Cooley hanno promosso per oggi alle 10.30 nella sala convegni dell’ospedale Businco una conferenza stampa. durante l’incontro verrà assegnata a Stefano Rivella, responsabile del laboratorio di ricerca della Cornell University di New York, metà della somma messa a disposizione da Ce.Di Si.Sa Sardegna (25mila euro). Mentre l’altra metà della cifra raccolta (altri 25mila euro) verrà consegnata a Paolo Moi, dell’università di Cagliari e titolare del laboratorio di terapia genica dell’ospedale Microcitemico. «Al professor Rivella - spiega Giorgio Vargiu, presidente regionale dell’associazione - verrà consegnato il ricavato ddelle altre iniziative portate avanti dalla associazione». Rivella impiegherà i fondi che gli verranno assegnati principalmente nel campo degli studi su alcune molecole induttrici (farmaci) per la riattivazione della emoglobina all’interno del feto. In questo modo sarà possibile far fronte farmacologicamente all’anemia del talassemico, al posto delle trasfusioni. Moi, da parte sua, utilizzerà la somma attribuitagli a sostegno delle spese per la sua permanenza di studio e ricerca a New York (circa un anno): per prendere parte all’attuazione del progetto di sperimentazione clincia della terapia genica nella betatalassemia, di cui è capofila Michel Sadelain, titolare del laboratorio di New York.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Laurea in Scienze del mare, al via le prove selettive 
ALGHERO. Sono aperte le iscrizioni alle prove preselettive per l’ammissione al corso di laurea di Scienze dell’ambiente e delle produzioni marine attivo in città dal 2001 e operante nella sede della facoltà di Scienze dell’Università di Sassari nel palazzo Pou Salit, nel cuore del centro storico. Chi vorrà iscriversi per diventare un futuro biologo ambientale marino dovrà sostenere un test di ammissione che si svolgerà il 21 settembre. I posti disponibili sono 40 visto che il corso di laurea è a numero chiuso. Chi vorrà sostenere il test d’ammissione dovrà inoltrare domanda entro le ore 12 del 18 settembre. I moduli sono disponibili nella sede cittadina del palazzo Pou Salit, dove è operativa anche una segreteria studenti e in tutti le altre segreterie decentrate dell’Università di Sassari. Il corso di laurea in Scienze del mare forma esperti nel settore marino e zootecnico marino capaci di monitorare l’ambiente e gestirlo nella maniera sostenibile. (s.o.)
 
 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Cagliari
Progetto Rerina, la risposta è nel sole 
Contro la crisi energetica si rilancia il sistema a cellule fotovoltaiche 
CABRAS. Sardegna, Sicilia, Creta e Cipro. Tutti insieme appassionatamente alla ricerca della giusta fonte energetica pulita. L’occasione è fornita dal progetto comunitario “Rerina”, basato sull’integrazione delle tecnologie energetiche rinnovabili nelle aree insulari.
 Detto in termini più spiccioli e comprensibili, si tratta di sostituire con i pannelli solari i combustibili fossili che soddisfano il fabbisogno energetico della popolazione. In un orizzonte fatto di cellule fotovoltaiche e pannelli solari, sempre che il progetto venga tramutato in realtà, Cabras rappresenterà la Sardegna e avrà il compito di fornire le prime linee giuda alla comunità economica europea. Lo stesso compito è stato affidato dagli esperti del progetto Rerina all’ isola siciliana di Ustica.
 Lo ha detto in termini molto chiari il coordinatore del progetto, il professor Theocharis Tsoutsos della Techical University of Crete: “L’obiettivo è quello di ridurre del settanta per cento il consumo di combustibili fossili e soddisfare la richiesta energetica con fonti pulite”.
 Molto più facile a dirsi che a farsi, verrebbe da dire. Eppure, secondo i responsabili del progetto l’utopia non c’entra niente. Si tratta di soluzioni possibili e attuabili che per giunta hanno già una scadenza. Entro gennaio del 2007 verranno pubblicati i primi risultati dell’indagine sulle migliori tipologie di sfruttamento dell’energia “pulita”, ognuna studiata e basata sulle caratteristiche ambientali delle quattro zone che avranno il compito di fare da pilota al resto dell’Europa mediterranea. Per i primi risultati tangibili bisognerà attendere il secondo semestre del 2007. Nessuno parli di eolico, il solo riferimento farebbe sussultare gli amministratori locali e l’incidente politico potrebbe essere dietro l’angolo, visti i recenti veti della Regione alla sistemazione di eliche e generatori elettrici mossi dal vento.
 La soluzione è un’altra: pannelli solari e cellule fotovoltaiche per abbattere lo zoccolo duro del consumo energetico, così è stato chiamato il consumo domestico di energia elettrica. Infatti, sebbene sia possibile ridurre del 70% l’uso di combustibili fossili (petrolio) il primo obiettivo è abbattere il 40% del consumo energetico, legato all’uso domestico di energia. Poi si vedrà.
 Ovviamente, non potevano mancare i dubbi. Innanzi tutto, i costi esorbitanti delle apparecchiature che catturano l’energia solare. La risposta è arrivata dal vicesindaco lagunare, Alessandro Murana: “Di pari passo al progetto Rerina si muove l’interesse della Comunità europea. In attesa che vengano pubblicate le linee giuda da adottare sono pronti i finanziamenti, sia per gli enti pubblici che per i privati, per l’acquisto delle apparecchiature ritenute idonee al conseguimento dell’obiettivo del risparmio energetico”. Anche l’agricoltura avrebbe la sua fonte di energia pulita. L’etanolo ottenuto dalla trasformazione della barbabietola da zucchero dovrebbe sostituire il gasolio. Insomma, il futuro dell’energia potrebbe essere già scritto. Forse.
Claudio Zoccheddu 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
Il professor Franco Benazzo (ha operato Sara Palmas e Valentina Uccheddu) al convegno sulle Giornate sportive 
«Legami fortissimi con gli ortopedici della Sardegna» 
PORTO TORRES. Si aperta ieri mattina con i saluti del sindaco Luciano Mura e del presidente della Provincia Alessandra Giudici, la sesta edizione delle «Giornate Sportive a Porto Torres, gli sport di squadra: calcio, basket e volley». Anche il direttore dell’Ente Parco dell’Asinara, Carlo Forteleoni, ha dato il suo benvenuto alla manifestazione medico-sportiva organizzata dall’ Associazione medico sportiva sassarese e dall’Associazione regionale cardiologi ambulatoriali Sardegna, col patrocinio di Comune, Regione ed Ente Parco. Di spessore l’intervento del professor Franco Benazzo, direttore della clinica ortopedica dell’università di Pavia, che ha ereditato dal compianto professor Mario Boni (si trasferì dalla direzione ortopedica di Sassari a quella di Pavia) l’esperienza sulle tendinopatie e la diagnosi e la terapia sulla pubalgia. Consulente ortopedico dell’Inter e della Federazione italiana atletica leggera, Franco Benazzo ha operato diversi atleti isolani come la mezzofondista Sara Palmas e la lunghista olimpionica Valentina Uccheddu oltre a numerosi calciatori del Cagliari. «Sono rimasti legami fortissimi e anche di natura scientifica con tutti gli ortopedici sardi - ha ricordato professor Benazzo -, su una materia come la tendinopata che è il male per eccellenza degli atleti nelle diverse discipline sportive. Operare subito quando esiste questo problema - ha spiegato Benazzo -, non abbrevia i tempi di guarigione se non si fa prima una adeguata terapia riabilitativa. Si interviene chirurgicamente soprattutto per non avere recidive del problema tendineo». Il dottor Vincenzo Migaleddu, radiologo dell’università di Sassari, ha sostenuto che «diventa importante inquadrare le diverse lesioni traumatiche dell’unità osteo-muscolo tendineo in relazione alle modalità del trauma e dalla fascia d’età: nei giovani che fanno sport, ma soprattutto nelle persone attempate che continuano a svolgere attività sportiva. L’ecotomografia e la risonanza magnetica occupano un ruolo centrale nella diagnostica di tale patologia». Il congresso prosegue questa mattina alle 9, nella sala conferenze dell’hotel Libyssonis, dove i relatori tratteranno il tema incentrato sulla «Alimentazione e cardiologia negli sport di squadra». Domani, invece, trasferimento nelle acque di cala d’Oliva, all’Asinara, dove si svolgerà un corso di medicina subacquea e iperbarica.
Gavino Masia 
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Thiesi, in mostra i sapori del pecorino 
THIESI. La mostra mercato dei formaggi è arrivata alla sua dodicesima edizione. Aprirà i battenti nel giardino dell’asilo comunale e nei locali della Pro loco, dopo il convegno in programma nella sala Aligi Sassu, l’8 settembre. Rimarrà aperta per tre giorni, fino al 10, in concomitanza con la festa della Madonna di Seunis. Il convegno, da sempre momento d’incontro e di dibattito del mondo agro-pastorale, scientifico, tecnico e politico della Sardegna agricola, avrà inizio alle 9,30 e tratterà il tema: «Comparto lattiero caseario ovi-caprino: nuove tecnologie, diversificazione e strategie per la competizione internazionale» e, sotto la regia del sindaco Gianluigi Schintu, è prevista una nutrita partecipazione, fra cui l’assessore all’ Agricoltura della Regione Sardegna Francesco Foddis. Le relazioni saranno volte da Fabio Madau dell’università di Sassari, Dipartimento di Economia Agraria, che tratterà di «Problemi e prospettive del settore lattiero caseario ovino della Sardegna»; da Mario Parisi del Banco di Sardegna, che illustrerà le problematiche finanziarie del comparto e da Emanuele Cabras della società Item. Coordinerà i lavori Giuseppe Izza. Al termine del convegno, dopo la premiazione del secondo concorso caseario “Fronte Mola”, si procederà all’inaugurazione della mostra. All’esposizione partecipano una quindicina di aziende casearie. A questa edizione della mostra si è voluto dare un taglio particolare: in collaborazione con Slow Food Condotta del Mejlogu-Coros e con Giuseppe Izza, docente master dello Slow Food, saranno promosse diverse azioni tendenti a far conoscere le tecniche di degustazione e le caratteristiche delle diverse produzioni casearie della Sardegna. Si svolgeranno laboratori di degustazione guidata dei vari formaggi in abbinamento con altri prodotti e tre incontri gastronomici aventi per tema il formaggio, in collaborazione con Cristiano Andreini, chef del ristorante “Andreini” di Alghero, Silverio Nanu, patron del ristorante “Il Rifugio” di Nuoro e Pietro Careddu, gourmet dell’“Antica Hostaria” di Sassari. Tutto questo con la partecipazione di diverse cantine della Sardegna che forniscono i vini da abbinare alle varie degustazioni. Sono previsti anche due laboratori per la preparazione del formaggio e, per finire, domenica 10 sempre nella sala Sassu, alle 10,30, si terrà una tavola rotonda sul tema “Il formaggio a tavola”, con la partecipazione di Benedetto Meloni, commissario Ersat, Anna Sulis, Presidente Slow Food Sardegna, Giovanni Piredda dell’Ocpa di Bonassai, Pasquale Porcu, giornalista della Nuova Sardegna, Giovanni Fancello, gastronomo, Sergio Mei, chef del “Four Season” di Milano. La mostra è organizzata dal comune di Thiesi con la collaborazione di Slow Food. Info: Sebastiano Ruda Associazione Attività Produttive, tel. 3284930220.
Sergio Cuccureddu 
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Al lavoro un’équipe di specialisti con strumentazioni uniche al mondo 
Test avveniristici sui sub 
Biomedicina marina già realtà all’Asinara 
C’è un nuovo mondo e la scienza deve scoprirlo. Si nasconde nello stesso organismo umano: è costituito dall’insieme di reazioni e dei meccanismi che si mettono in moto quando il corpo di una persona si trova sotto la superficie del mare. Quali sono gli «aggiustamenti» che il cuore, il sistema vascolare, i tessuti e gli altri organi attivano di fronte alla pressione esercitata dall’acqua? Come cambiano questi correttivi naturali da individuo a individuo? E che cosa succede se ci s’immerge non a pochi metri, ma a una profondità maggiore? Tanti interrogativi. Una quantità di dubbi. Mille difficoltà di analisi. Ma il percorso che porterà a svelare per intero un universo misterioso e affascinante è già stato imboccato. E magari la medicina troverà le risposte che ancora cerca proprio qui, nelle splendide baie dell’isola dell’Asinara. A Cala d’oliva, non lontano dalle diramazioni carcerarie dell’ex Cajenna del Mediterraneo, ospiti graditi della dirigenza del parco, sta infatti operando in questi giorni uno staff inconsueto. Ne fanno parte operatori sanitari e sub professionisti. Il motivo della missione è semplice: i medici sono chiamati a valutare i comportamenti cardiaci e metabolici degli specialisti che hanno accettato d’immergersi sia in apnea sia con l’aiuto di bombole. Ma a permettere di raggiungere l’ambizioso obiettivo sono strumenti straordinari, in qualche caso unici al mondo. Ecco perché. I sub sono collegati a una complessa rete di monitor sofisticati. Proprio questi mezzi all’avanguardia consentono di soppesare, controllare e alla fine elaborare i dati che arrivano da sotto la superficie. Le fasi degli accertamenti sono appena cominciate. Presto però si conosceranno i risultati definitivi della prima parte di esperimenti, legati soprattutto al funzionamento dell’apparato cardiovascolare e delle più generali funzioni di sopravvivenza di un organismo in profondità. E allora, con ogni probabilità, dalle pubblicazioni scientifiche verremo a sapere tante cose che oggi ignoriamo. E potremo adottare precauzioni e contromisure adeguate.
 Ma come nasce l’intera operazione? E chi sono i protagonisti? Tutto rientra nel master organizzato dall’istituto di fisiologia clinica del Cnr e dalla scuola superiore per gli studi universitari e perfezionamento di Pisa. Del corso ha la responsabilità Antonio L’Abate. L’idea è stata certo resa possibile dalla collaborazione dei responsabili dell’Ente parco dell’Asinara. Ma anche dall’impegno e dalla passione dei 17 medici che seguono il master. Tra loro, Mario Palermo, responsabile del servizio di diagnosi e cura di endocrinologia nell’Asl di Sassari.
 Il concetto di fondo di questa «mission possible» parte da precise esigenze. Da una parte, fornire basi scientifiche e tecniche di eccellenza. Dall’altra, garantire un aggiornamento continuo nel settore della medicina subacquea e iperbarica in un momento nel quale si diffondono sempre più iniziative dal forte impatto. Sia nell’ambito dello sport, sia dal punto di vista della ricerca e del lavoro. Basti pensare alle piattaforme petrolifere. In quest’ambito, come si spiega negli stessi programmi della scuola Sant’Anna, assumono dunque importanza cruciale tanto gli aspetti di formazione per chi si accosta, in qualsiasi modo, a questo tipo di attività marine quanto per chi è addetto alle prestazioni dei soccorsi nelle emergenze. Non sembrino obiettivi di poco conto. Il master universitario di secondo livello in medicina subacquea e iperbarica è il primo a livello universitario in Italia e in tutta l’Europa dedicato a queste tematiche. Punta a creare figure professionali altamente specializzate. Detto più nel dettaglio, come chiariscono i promotori, «figure in grado di prevenire e gestire gli incidenti, la malattia da decompressione, le patologie che necessitino di trattamento iperbarico».

Questionario e social

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