UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 16 febbraio 2006

Giovedì 16 febbraio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 febbraio 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 16 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Giornale di Sardegna, Il Nord Sardegna

 

1 - L’Unione Sarda
Pagina 43 - Cultura
"Nature", nuovi onori per le pulsar doppie
Scoperte da un gruppo internazionale composto anche da astrofisici dell’ateneo cagliaritano
Un’antica novella persiana persiana narra la storia dei tre principi di Serendippo che vengono inviati dal padre in giro del mondo. I tre giovani nel loro peregrinare imparano a far tesoro delle scoperte casuali cui vanno incontro e riescono a superare prove molto impegnative, riuscendo a ritornano a corte felici e sapienti. Da allora il termine serendipità è rimasto a designare i casi, frequenti nella storia della scienza, in cui l’intelligenza riesce a cogliere da un accidente di percorso l’elemento, appunto non cercato, può rivelarsi assai prezioso. Anzi, a volte la grandezza di uno scienziato (e fior di Nobel lo testimoniano) può risiedere proprio nella sua capacità di cogliere questi regali della sorte. Così fu anche per la scoperta delle pulsar doppie: i nuovi oggetti cosmici scoperti, per caso, nell’ambito di massicce ricerche sulle pulsar. Le pulsar, scoperte nel 1967, sono particolari stelle di neutroni che emettono impulsi radio rilevabili con i radiotelescopi terrestri. Nel dicembre 2003 un gruppo internazionale, composto anche da astronomi dell’Università di Cagliari e del locale Istituto nazionale di astrofisica, pubblicò su Nature il resoconto della scoperta della prima pulsar doppia. Questo faro gravitazionale, denominato PSR J0737-3039, acquista ulteriore valore poiché consente di mettere alla prova la teoria della relatività generale di Albert Einstein, come un orologio cosmico di estrema precisione. Aver prestato attenzione a quel debole segnale intermittente ha fruttato al gruppo il Premio Cartesio 2005, massimo riconoscimento europeo per la ricerca scientifica. Il gruppo di ricerca italiano, diretto da Nichi D’Amico, ordinario di astrofisica all’Università di Cagliari e direttore dell’Osservatorio astronomico di Cagliari (struttura dell’istituto nazionale di astrofisica), ha presentato le recenti osservazioni delle SRRS (Sorgenti radio rotanti sporadiche) sull’ultimo numero di Nature. Se consideriamo che l’articolo pubblicato sulla rivista nel dicembre 2003 risulta oggi uno tra gli articoli scientifici più citati al mondo, in altre pubblicazioni scientifiche, non c’è da dubitare che anche quello annunciato ieri potrà seguire la medesima sorte. «Il lavoro sulle Pulsar è iniziato diversi anni fa - spiega Nicolò D’Amico - con misure prese in Australia, già pubblicate. Successivamente abbiamo eseguito nuove analisi di quegli stessi dati, trovando segnali diversi. Così siamo arrivati a scoprire una nuova classe di stelle di neutroni». Quali sono le caratteristiche principali di queste stelle? «Le Pulsar girano ed emettono un impulso di onde radio, come la luce di un faro che ci giunge ad ogni giro. In questo caso invece l’emissione si interrompe: ogni tanto i fari non danno luce. Di questi oggetti riteniamo che nella nostra galassia ve ne siano più di 400 mila, mentre si immagina che le pulsar siano circa 100 mila». Quali sono le ricadute dell’astrofisica in altri campi? «Il ministero della ricerca ha appena approvato due grandi progetti dell’istituto di astrofisica. Il Waterfall, che ha come obiettivo l’applicazione delle tecnologie ottiche alla diagnostica e alla chirurgia oftalmica, e il Protosar, che prevede la realizzazione di specchi di grandi dimensioni utilizzabili per le energie alternative, insieme a Enel e Galileo Avionica. Questo secondo progetto porterà alla costruzione, nei pressi di Cagliari, di un nuovo impianto dedicato alle nuove tecnologie di costruzione di specchi per grandi telescopi». Il grande occhio sardo.. «Come simbolo del radiotelescopio di San Basilio, che con i suoi 64 metri di diametro sarà il più grande d’Europa, è stato scelto il petroglifo di Gennarrele stilizzato donato dal fisico cagliaritano, oggi affermato designer, Stefano Asili. Questo segno nuragico del capovolto appare - nel sito web ufficiale www.ca.astro.it/srt/ - affiancato alla ricostruzione digitale della futura parabola, con un impressionante accostamento antico-moderno». Il radiotelescopio sardo, in costruzione a San Basilio, sarà impiegato in questi studi? «Abbiamo intenzione di studiare queste sorgenti sempre più sistematicamente, specie quando sarà ultimato il Sardinia Radio Telescope che ha caratteristiche superiori agli impianti fin qui utilizzati per osservare le pulsar doppie. Sarà pronto tra fine 2007 e inizio 2008. Per l’epoca potenzieremo le nostre attività di divulgazione scientifica».
Andrea Mameli
 
2 - L’Unione Sarda
Pagina 26 - Provincia di Cagliari
Quei "cervelli" che ritornano a casa
Pula. Hanno lasciato Londra, Stoccolma, Canberra, Washington per Piscinamanna
Al lavoro i contrattisti che hanno scelto di tornare in Sardegna sulla rotta opposta a quella che li aveva visti partire verso il resto del mondo
Nel Parco tecnologico medici, fisici, chimici e biologi sardi
Pula. Monica Mameli è nata 40 anni fa a Domusnovas, ma è una globe trotter dello studio e della ricerca. Laurea in Medicina e specializzazione in Psichiatria all’Università "La Sapienza" di Roma, ha studiato da stagista alla Einstein University di New York e da borsista all’Istituto Pasteur di Parigi prima del dottorato di ricerca al Karolinska institute di Stoccolma. «Ora ho scelto Polaris perché sono un’idealista- confessa- nel senso che ho voglia di dare una mano alla mia terra, alla Sardegna». Eccola dunque in quel di Pula, per l’esattezza a Piscinamanna, la località nel bosco dove da due anni e mezzo è all’opera il Parco tecnologico e scientifico della Sardegna, Polaris. Monica, la dottoressa Mameli, è una dei nove ricercatori che hanno firmato proprio ieri un contratto di ritorno della durata di due anni che inverte la sgradevole tendenza alla fuga dei cervelli. Grazie all’iniziative del Consorzio 21, medici, fisici, chimici, biologi sardi in giro per Università e centri di ricerca di tutto il mondo lavoreranno per dodici aziende del settore biotecnologico e bioferamceutico insediate nel Parco. Con i ricercatori più anziani ci saranno anche dodici borsisti che parteciperanno a ricerche che variano dal trattamento di tumori cutanei alla creazione di un cardiografo portatile, passando per malattie dell’apparato genitale femminile e composti dietetici in grado di contrastare l’invecchiamento. Si occuperà di identificazione e sviluppo di nuovi marcatori molecolari per la diagnosi precoce il cagliaritano Maurizio Olla, 35 anni, laurea in chimica a Cagliari e un’esperienza alla Austyralian national University di Canberra prima di raggiungere Milano per collaborare con la Lea biotech. Nell’aula nella quale Giuseppe Serra, uno dei responsabili dell’operazione contratti di ritorno spiega come muoversi all’interno di Polaris, c’è un clima di grande concretezza. Si spiega ai nuovi ricercatori come muoversi fra laboratori e biblioteche, e come fare a conseguire l’obiettivo di un brevetto da raggiungere. «Sinora -spiega Serra - avete lavorato a livello accademico, puntando alla pubblicazione delle vostre ricerche. Oggi dovete modificare l’approccio, pensare a come far diventare un business possibile i vostri studi. Lavorate per aziende che mirano a trasformare la ricerca in fatto industriale». In fondo, è questo il Parco scientifico e tecnologico, un luogo nel quale ricercatori e scienziati si incontrano con il mondo produttivo.
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 18 - Cronaca di Cagliari
Alunni a lezione per i test universitari
I test d’ammissione ai corsi universitari sono ancora lontani, ma dopo i disastrosi risultati dell’anno scorso, soprattutto nella facoltà di Medicina e nel corso di Odontoiatria, scuole superiori e Università si sono attrezzate con largo anticipo. È il caso della facoltà di Economia che ha organizzato per domani alle 10, nell’aula A di viale Fra’ Ignazio, un seminario di matematica per gli studenti e i docenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. I primi ospiti sono il liceo cagliaritano Siotto e il Primo Levi di Quartu. «Un’iniziativa», spiega Luisanna Fodde della facoltà di Economia, «nata da una richiesta arrivata dalle stesse scuole superiori». Già pronti altri istituti, il Martini e il Pitagora, che porteranno i loro studenti intenzionati a iscriversi nel polo economico. «Un incontro che servirà per orientare i ragazzi ma anche per dare ai professori delle scuole secondarie gli strumenti adatti per preparare al meglio i futuri universitari». Troppo spesso nei test d’ammissione e negli esami si notano lacune dovute a metodologie di studio troppo diverse tra scuola e Università. Nel caso di Economia il seminario, che sarà tenuto da Marco Micocci, docente associato di Matematica, e dai colleghi dell’area delle discipline matematico-finanziarie della facoltà, «punta - spiega Luisanna Fodde - a dare a studenti e professori le giuste informazioni sulla preparazione necessaria per affrontare al meglio lo studio della matematica durante il primo anno di corso». Ma queste iniziative si stanno moltiplicando, come conferma il nuovo corso a pagamento (organizzato dall’associazione Dictatum Discere in collaborazione con l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Cagliari) di preparazione ai test di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato delle facoltà di Medicina e Chirurgia e di Scienze. L’allarme sulla preparazione, o sulla metodologia d’approccio ai test, degli studenti usciti dalle scuole secondarie, è aumentato negli ultimi due anni. L’ultima prova d’ammissione a Medicina aveva evidenziato una scarsa preparazione con voti mediocri che, se raffrontati ai risultati del resto d’Italia, relegavano Cagliari all’ultimo posto nella graduatoria nazionale che calcolava la percentuale degli studenti ammessi nella facoltà cagliaritana rispetto al numero di posti disponibili: su 170 posti, sarebbero passati soltanto 74 studenti. In Odontoiatria la media era scesa al 25 per cento: cinque su venti posti. Ora Scuola e Università iniziano a comunicare tra loro per evitare altre figuracce.
Matteo Vercelli
 
4 - L’Unione Sarda
Pagina 24 - Provincia di Cagliari
Via libera del ministero al piano per l’ex Cries
Ospiterà un corso di Odontoiatria
Il ministero dà il via libera al progetto per l’ex Cries. È tutto pronto: ci sono i fondi - un milione e 800 mila euro -, l’accordo con l’Università, i progetti. Ed è arrivato anche il benestare del ministero alla Pubblica istruzione. Adesso l’ex Cries, l’opera incompiuta più grande della città, che sorge al confine con Selargius tra i quartieri di Cortis e Paluna, potrà trasformarsi in una sede culturale a tutto tondo. Il rustico - del valore di circa un milione di euro, costruito alla fine degli anni Ottanta con i finanziamenti del decreto Falcucci, comprende spazi che avrebbero dovuto accogliere 50 aule, una palestra e tutto ciò che era necessario per dar vita ad una grande scuola. Peccato che non sia mai stato completato e che per questo sia diventato una seconda casa per il piccolo spaccio di stupefacenti. Ma dopo anni di attese entro l’anno si trasformerà, grazie a un accordo stipulato con l’ateneo cagliaritano, in clinica odontoiatrica, in una sede per un corso di laurea in odontoiatria, in una biblioteca scientifica e in una sala lettura, che sarà aperta anche ai monserratini. L’amministrazione avrà invece a disposizione una porzione da adibire a scuola materna, come palestra, ma anche zone per ospitare associazioni sportive e culturali. Insomma l’università entrerà a tutti gli effetti in città, favorendo l’espansione di Monserrato, e il grande casermone sede di balordi da più di vent’anni sarà finalmente trasformato in un centro culturale polifunzionale. Adesso non resta che aspettare che gli uffici mandino avanti la procedura per la realizzazione dei lavori di recupero, completamento e adeguamento del caseggiato che entro l’anno potrebbero trasformarsi in realtà. Serena Sequi
 
5 - L’Unione Sarda
Pagina 24 - Provincia Medio Campidano
San Gavino. Hanno imparato a scuola come attirare i turisti in provincia
Un corso per formare esperti di organizzazione e marketing del turismo integrato ha visto protagonisti tredici giovani provenienti dai diversi paesi del Medio Campidano, ma anche da Mandas e da Quartu Sant’Elena. Ben 1200 ore di formazione con 360 ore di stage svolte tra Siena, manifestazioni dell’autunno in Barbagia e importanti contatti con il consorzio "Sa Corona Arrubia" e le diverse Pro Loco. Si tratta di un corso Ifts di formazione superiore promosso dal liceo scientifico "Marconi", che ha visto anche la partecipazione dell’università di Cagliari, dell’Enaip di San Gavino e di due imprese (Stelnet.com e Pixel Multimedia) e che ha inteso preparare professionisti per promuovere il turismo costiero e quello delle zone interne, puntando sulla qualità e l’uso delle moderne strategie di mercato. «Ormai ? spiega Mauro Melis, uno dei partecipanti ? non basta offrire al turista solo il mare e il sole. La nostra vuole essere una figura intermedia tra chi vende come l’agenzia viaggi e i tour operator che preparano i pacchetti. Il Medio Campidano ha tante potenzialità, ma sono ancora poco valorizzate: vogliamo coinvolgere comuni, provincia e imprese in un discorso di sviluppo comune». Le idee sono tante e la voglia di fare non manca, per adesso i tredici giovani si mettono sul mercato come professionisti del settore, ma si pensa anche alla formazione di una società o una cooperativa. Ogni paese ha una sua specificità: «A San Gavino ? evidenzia Elena Fenu, un’altra dei corsisti ? si potrebbe proporre un itinerario storico-religioso tra le chiese ed ancora un percorso gastronomico, partendo dallo zafferano». Per non parlare dello sport: «Da qualche anno ? evidenzia Mauro Melis si svolge il triathlon, uno dei più grossi eventi sportivi del panorama sardo. San Gavino può giocare un ruolo importantissimo come porta d’ingresso del Linas, dei comuni de "Sa Corona Arrubia" e del parco geominerario».
Gigi Pittau
 
6 - L’Unione Sarda
Pagina 20 - Planargia
Dall’archeologia il lavoro
«L’obiettivo è creare una cooperativa per la gestione del patrimonio»
Fossili, cavallini della Giara e siti archeologici per bloccare lo spopolamento e motivare i giovani a rimanere a Genoni. Sono gli ingredienti del progetto di sviluppo locale messo in campo dall’amministrazione comunale del Sarcidano, che il sindaco Roberto Soddu ha presentato alla popolazione durante un’assemblea pubblica. «L’obiettivo è creare una cooperativa giovanile che possa gestire le nostre strutture e i nostri beni archeologici ed ambientali - ha esordito il primo cittadino di Genoni - speriamo che i ragazzi sappiano cogliere questa importante opportunità». Il progetto è stato elaborato dalla società "Studio e progetto" di Oristano diretta da Antonello Soro e prevede anche un corso di formazione per il gruppo di giovani che avrà un compito non facile, ma comunque allettante: promuovere il proprio paese e guidare i turisti alla scoperta dei tesori di Genoni. A partire dal sito paleogeobotanico, che, come quello vicino della collina di "Muru Cubeddu" di Nureci, presenta una delle più alte concentrazioni di fossili in Sardegna. «Stiamo valutando una collaborazione con Nureci per la valorizzazione di questo patrimonio - ha proseguito Soddu - anche il nostro sito è stato spesso meta di studi e ricerche dell’Università di Cagliari». La società giovanile si dovrà poi occupare del museo del cavallino della Giara, in fase di allestimento, il complesso turistico-ricettivo vicino al sito di Santu Antine, gli impianti sportivi comunali e degli itinerari multitematici alla scoperta dell’altopiano e del centro abitato. L’amministrazione attende adesso le manifestazioni d’interesse da parte dei giovani di Genoni. «Crediamo nel turismo come risorsa economica e occupazionale per la nostra comunità - conclude il primo cittadino - un progetto nel quale rientra la nostra adesione al sistema turistico locale della provincia di Oristano e al Consorzio Turistico Sa Perda Iddocca». Sarebbe davvero un peccato se i giovani, che troppo spesso si piangono addosso, non dovessero condividere questo percorso. (an.pin.)
 
7 - L’Unione Sarda
Pagina 20 - Cronaca di Cagliari
Dai supermercati alle tavole dei poveri
Pasti ai meno abbienti col cibo in scadenza recuperato dagli scaffali dei market
Solidarietà. In città il progetto "Last minute market" sarà affidato anche alla Caritas
I prodotti in scadenza finiscono sulle mense dei più bisognosi
Sta per scadere, allora lo recupero e lo do a chi più ne ha bisogno. L’idea è meravigliosa e anche semplicissima: si tratta di andare a scovare nei grandi centri commerciali cittadini, ma non solo, i prodotti alimentari in scadenza per poi consegnarli immediatamente alle associazioni di volontariato che li regaleranno a chi più ne ha bisogno. Il progetto si chiama Last Minute Market e tra poco sarà attivo anche a Cagliari, dove nascerà una cooperativa che avrà il compito di smistare la merce alle varie associazioni: «Abbiamo già avuto un incontro con gli ideatori che hanno illustrato il loro progetto», spiega Don Marco Lai, responsabile regionale della Caritas e parroco della chiesa di Sant’Elia. «È un idea meravigliosa - aggiunge - non soltanto perché si ha la possibilità di far del bene a chi più ne ha bisogno ma anche perché con la nascita di una cooperativa si creeranno nuovi posti di lavoro». l’ideaL’iniziativa Last Minute Market nasce dall’esperienza di un gruppo di giovani ricercatori dell’università di Bologna coordinati dal professor Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria: «L’idea mi venne per caso più di otto anni fa», racconta il docente. «Con la mia auto - ricorda - stavo passando nel retro di un grande centro commerciale quando vidi migliaia di prodotti alimentari che stavano per essere buttati. Erano ancora buoni: c’erano yogurt in scadenza, casse di frutta con qualche prodotto ammaccato, insalate con qualche foglia scura e addirittura scatole di legumi che stavano per essere buttate nella spazzatura soltanto perché gli era stato tolto il bollino dei punti». si butta di tuttoIn un supermercato si butta proprio di tutto: se arriva una nuova partita di merce fresca, per esempio, la vecchia viene buttata anche se ancora commestibile. «Si può calcolare che in un grande magazzino di 5.000 metri quadrati - spiega il pofessor Segrè - in un anno vengono buttati più di 1.700 quintali di prodotti alimentari per un valore che supera abbondantemente i 600 mila euro. Recuperando tutti i prodotti si potrebbe garantire colazione, pranzo e cena a più di seicento mila persone. Non si può salvare proprio tutto - aggiunge - ma anche una percentuale che oscilla tra il 10 e il 20 per cento potrebbe garantire un pasto sicuro per tutti coloro che ne hanno bisogno». l’accordoUn anno fa è stato firmato un accordo con l’Agenzia regionale del lavoro, la Regione per applicare il modello Last Minute Market in tutto il territorio: «L’obiettivo - spiegano i responsabili dell’iniziativa - è quello di attivare un progetto sperimentale nel territorio comunale di Cagliari ed estendere il progetto in altre aree della regione qualora i risultati della fase sperimentale fossero positivi. Attualmente i componenti della cabina di regia sono ASL 8, Università di Cagliari, università di Bologna, Comune di Cagliari, Assessorato Politiche sociali, Lega Coop Sardegna e la Caritas diocesana Cagliari. Nelle prossime settimane sarà attivato il progetto sperimentale che coinvolgerà un nucleo di attività commerciali che hanno già dato disponibilità e di associazioni caritative». la caritas«Non vedo l’ora che il progetto sia attivo», sorride Teresa Mameli, volontaria della Caritas. «In questa maniera - aggiunge - si potrà mettere nelle tavole dei più bisognosi menù sempre diversi. E la cosa più bella è che non si paga nulla: il cibo è buono e non viene sprecato. Basta cucinarlo subito e il gioco è fatto. Ora bisognerà creare una rete organizzativa molto efficiente in modo da ridurre ai minimi termini i tempi di consegna della merce da cucinare». il progetto e le scuole«Il nostro progetto - assicurano i responsabili di Last Minute market - assume anche un’importante valenza educativa, per sensibilizzare l’opinione pubblica alle problematiche dello spreco. Perché l’obiettivo finale - spiegano - è di contribuire alla riduzione dello spreco. Così Last Minute Market, assieme alla Rete italiana città sane, collegata all’Organizzazione mondiale della sanità, sta promuovendo un percorso formativo per la formazione e la sensibilizzazione nelle scuole di primo e secondo grado».
 
8 - L’Unione Sarda
Pagina 14 - Lavoro e Opportunità
Formazione, tirocini al ministero
Accordo fra Università di Sassari e Attività produttive
L’Università di Sassari, nell’ambito della convenzione tra il ministero delle Attività produttive (Map) e la Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui), ha pubblicato il bando per la partecipazione al "Programma tirocini" che offre a laureati e laureandi la possibilità di effettuare periodi di formazione e di orientamento nelle sedi del Map. Possono partecipare i laureandi e i laureati di laurea triennale, specialistica, magistrale o di vecchio ordinamento. I laureati devono avere una votazione di laurea di almeno 100/110. Tutti i partecipanti non devono avere più di 25 anni, se laureandi o dottori di primo livello, e di 28 anni, se laureandi o dottori magistrali. Si richiede, inoltre, la conoscenza di una o più lingue straniere. I candidati con i requisiti dovranno registrarsi entro il 18 febbraio 2006 nell’apposito programma Twa (Tirocini web application) dell’Università di Sassari. Maggiori informazioni sul sito dell’ufficio Ricerca e relazioni internazionali dell’Università degli studi di Sassari www.ammin.uniss.it/ricercarelint.
(r. f.)
 
Sassari. Risoluzione controversie
Corsi e master
La Facoltà di Giurisprudenza di Sassari ha aperto le iscrizioni al Master di primo livello in "Tecniche di mediazione e procedure alternative di risoluzione delle controversie". Possono partecipare laureati in Giurisprudenza, Scienze politiche, Economia e commercio e Scienze dell’educazione e laureati con lauree triennali in Scienze economico-giuridiche. I posti disponibili sono 30. Le domande devono essere indirizzate al magnifico rettore e inviate, con raccomandata, all’Università di Sassari, piazza Università 21, 07100 Sassari, entro il 6 marzo 2006. Maggiori informazioni sul sito della Facoltà di Giurisprudenza http://www.giuriss.it/.
(r. f.)
 



9 - La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
«Tra Sassari e l’università un’alleanza per la ricerca»
Dobbiamo privilegiare tutti i progetti per l’alta formazione
Undici facoltà, 15.754 studenti, 730 professori, centinaia di milioni di euro da amministrare: le cifre dell’università sassarese saranno al centro dell’inaugurazione dell’anno accademico. Non si parlerà soltanto di numeri, certo. Ma i dati di analisi fanno osservare meglio gli orizzonti di ricerca e didattica. Quella di domani (appuntamento al conservatorio di musica, piazzale dei Cappuccini, ore 10.30) è la cerimonia numero 444 per l’ateneo. Che sfiora così i quattro secoli e mezzo di vita. Un’occasione per fare il punto con il rettore: Alessandro Maida, dopo la nuova modifica dello Statuto accademico che consente una quarta elezione consecutiva, in primavera si ricandiderà infatti a succedere a se stesso.
- Lei, professore, è pronto a ricominciare da 4. Ma qualcuno è convinto che due mandati per il massimo responsabile dell’ateneo sarebbero sufficienti. Adesso da 9 anni si arriverà a 12 ...
 «In effetti, sono il primo a pensare che certe cariche pubbliche debbano essere a termine: andrebbero bene due mandati da 5 anni ciascuno. Ma il tempo, per operare bene, è indispensabile. Altrimenti, si resta sempre in un clima da campagna elettorale».
- Il suo stesso destino riguarda il rettore dell’università di Cagliari, Pasquale Mistretta: lui va addirittura verso un record di longevità nell’incarico.
 «In generale l’obiettivo è assicurare la continuità amministrativa, soprattutto nella gestione delle questioni più complesse e delicate».
- Quali saranno i passaggi di rilievo della relazione che terrà domani?
«Uno dei punti cruciali è la necessità di una nuova alleanza tra l’ateneo e il territorio di Sassari per consentire l’alta formazione e la ricerca. In questo senso, giocano ruoli importanti Accademia di belle arti, Istituto superiore di scienze religiose e Conservatorio».
- Che cosa si aspetta l’università dalla classe dirigente del Nord Sardegna?
«Servizi e strutture appetibili. Dai trasporti a iniziative come il teatro e la musica, contenimento del caro-affitti, sale congressuali. E’ inutile produrre cultura se attorno c’è una situazione che non spinge studenti e docenti a restare investendo sul territorio».
- Di recente un dossier nazionale curato dal Censis e da «Repubblica» ha dato giudizi lusinghieri sull’ateneo sassarese.
«Ne ho preso atto con piacere. Sono valutazioni fatte su precisi parametri. E non è un caso che un punteggio non soddisfacente abbia riguardato la qualità della vita in città, giudicata medio-bassa».
- In quell’indagine l’università turritana è al quarto posto tra i piccoli atenei dopo Trento, la Politecnica delle Marche e Macerata. Che cosa ha permesso a Sassari di precedere prestigiosi atenei come Ca’ Foscari, Ferrara e Modena?
«Se da un lato l’insularità ci penalizza, dall’altro lato abbiamo raggiunto importanti traguardi. Negli ultimi sei anni il corpo docente è cresciuto del 50%, con effetti positivi sul rapporto numerico studenti-professori. Buoni altri rapporti, come quello sulle ore di servizio delle biblioteche o la relazione aule-studenti. Ottimi i miglioramenti dell’informatica e del sito web».
- Giudizi favorevoli sono stati espressi anche al termine del primo esercizio nazionale di valutazione triennale della ricerca.
«Ed è un aspetto positivo perché i finanziamenti ministeriali tengono conto di queste scale di valori».
- I buoni voti interessano soprattutto le scienze economiche e statistiche, l’area delle discipline biologiche e fisiche, l’antichità e i settori filologico-letterari e storico-artistico.
«Visto che investiamo pesantemente nella ricerca, per noi sono giudizi di estrema importanza».
- Eppure, tra gli studenti e qualche rappresentante sindacale è diffuso un certo malcontento su alcune scelte d’indirizzo. Perché?
«Condivido parte delle proteste. Ma non tutto può essere fatto ricadere sulle nostre spalle».
- In che senso?
«Si avverte la necessità di un riequilibrio dei fondi regionali».
- Può fare qualche esempio?
«Nel caso di Sassari non è stato previsto un soldo per le residenze universitarie. A Cagliari hanno invece assegnato 35 milioni di euro. Abbiamo accettato la situazione soltanto perché ci sono stati dati chiari impegni da parte degli assessori regionali alla Programmazione e alla Pubblica istruzione».
- Spesso si tende a ridurre le università ad aziende: qual è il pericolo?
«Dimenticare, cosa che io non scordo, che un ateneo non è considerabile alla stregua di una casa automobilistica. Se le logiche di gestione possono e devono essere manageriali, vanno lasciati liberi insegnamento e ricerca. Operando diversamente si penalizzano fantasia e ingegno».
- Come si salvaguarda l’autonomia rispetto a flussi di finanziamento assicurati in minima parte dalle tasse degli studenti?
«Un’università non vive con le sole risorse statali. Altre risorse arrivano dalla progettualità agganciata ai fondi europei e, poche, dai privati. Nel Meridione c’è così bisogno dei contributi delle pubbliche amministrazioni».
- Cioè della Regione.
«Soprattutto. Per i due atenei sardi i finanziamenti nel triennio sono pari a 362 milioni di euro. Cifre consistenti. Noi stiamo operando già per realizzare un polo di eccellenza di Agraria e Veterinaria, un altro centro di ricerca e un’azienda di ricerca sperimentale. Segnaliamo però l’esigenza di una maggiore proporzionalità con Cagliari, di un maggior sostegno alla politica di università diffusa nel territorio, di un programma di Master & Back e un sistema di voucher che ne preveda la spendibilità anche nelle università sarde».
- Un lungo elenco.
«A cui si aggiunge la necessità di non vincolare a rilevanti o impossibili cofinanziamenti da parte dell’ateneo sassarese la concessioni di fondi per portare a termine progetti nel Nord Sardegna, di non far mancare gli stanziamenti per la ricettività studentesca, di sostenere le scuole di specializzazione di Veterinaria, di attivare contratti di ricerca e didattica per i giovani».
- Rischi di dirigismo?
«Esistono. Proprio perciò è indispensabile che la scelta sulle iniziative da intraprendere scaturisca da un serio esame dell’esistente e dall’individuazione degli obiettivi. Accompagnata da un confronto con tutte le istituzioni interessate. In fretta, certo. Ma senza che si ritenga di aver già trovato la soluzione ottimale».
- In definitiva, dialogo continuo con la Regione.
«Certo. Sono fiducioso: tutti insieme opereremo al meglio».
Pier Giorgio Pinna 
 
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Istituiti nuovi corsi 
NEGLI ultimi anni l’attività di ricerca all’università di Sassari è stata notevolmente intensificata. Con i nuovi mutamenti intervenuti negli orientamenti didattici i corsi di laurea triennali da ventidue sono diventati trentasette e i corsi di laurea specialistica ventisei.
Parecchi i corsi post laurea (98) con 1745 iscritti. E se si rivela impegnativo il lavoro delle scuole di specializzazione, elevato appare anche il numero dei dottorati: 355 quelli con sede amministrativa nell’ateneo sassarese, 12 quelli distribuiti in altre università. Quasi 150, infine, gli iscritti ai master. Dal prossimo primo ottobre partiranno infine altri corsi di laurea specialistica.
 
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Interventi sugli immobili 
IMMOBILI: se l’aspetto patrimoniale più rilevante è connesso all’attuazione degli accordi sull’azienda mista nella sanità, non mancano altri elementi importanti legati al programma edilizio generale approvato nel 1999 e in parte integrato da successive deliberazioni.
Si va dalla conclusione dell’iter sul Polo a Monserrato al completamento di una serie di lavori ad Agraria e Veterinaria, dall’inaugurazione di moderni laboratori a Farmacia all’acquisto di altri locali nel Palazzo Segni per il dipartimento di Storia e alla fine degli impianti sportivi a Piandanna. L’ateneo si avvicina così allo standard europeo di 10 metri quadrati per studente.
 
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Il nodo dell’azienda mista 
SANITA’ e medicina: nei prossimi mesi sarà la partita più importante per l’università di Sassari. Nel 2004 è stato firmato il protocollo d’intesa con la Regione per l’attuazione dell’azienda mista. Nel luglio scorso è seguito l’accordo sul tipo di azienda mista da costituire.
L’hanno firmato il presidente Soru, l’assessore Dirindin, rettore e preside di Medicina. Adesso tutto rientrerà nel piano sanitario regionale che sarà promulgato tra breve. Per guadagnare tempo, comunque, è stata già costituita una commissione formata da università, Asl e Regione per lo scorporo di strutture, attrezzature e personale per una prima impalcatura organizzativa.

10 - La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Assalto all’Università per scegliere la facoltà 
Test psico-attitudinali per i ragazzi dell’ultimo anno delle Superiori 
SASSARI. Oltre 4.500 studenti dell’ultimo anno delle Superiori hanno visitato gli stand e hanno partecipato agli incontri promossi nelle cinque giornate dedicate dall’Università all’orientamento sulle undici facoltà e sui relativi corsi di laurea. Provenienti da Sassari e provincia, Nuoro e Oristano, gli allievi delle quinte classi sono approdati nel complesso didattico della facoltà di Scienze per prendere confidenza con la realtà universitaria durante la manifestazione «Studiare a Sassari: informazione e orientamento nell’Università».
«Gli studenti delle superiori sono stati informati dei servizi erogati agli utenti dell’università di Sassari - spiega Vittorio Anania, responsabile del centro per l’Orientamento dell’ateneo -. Le adesioni sono significativamente aumentate di mille unità rispetto al 2005. Questo dimostra come la funzione di orientamento è valida e consolidata. Segnaliamo il ruolo svolto da cinquanta studenti-tutor del nostro ateneo. Reclutati attraverso una selezione, riservata agli iscritti alle lauree specialistiche e ai corsi post-laurea e bandita dall’università di Sassari grazie ai finanziamenti del ministero competente, il Miur, sono stati adeguatamente istruiti sul particolare e delicato ruolo che sono destinati a svolgere».
Al momento dell’accoglienza nel complesso didattico di via Vienna, i partecipanti hanno ricevuto uno zainetto contenente alcuni gadget e soprattutto pieghevoli informativi dei corsi di laurea di tutte le facoltà e dei servizi offerti dall’ateneo. «Gli studenti delle superiori hanno potuto recepire preziose informazioni - prosegue Anania -. Presentazioni predisposte e gestite dalle singole facoltà, tenute a più riprese dai docenti. Utili punti di riferimento sono stati rappresentati dalle postazioni del centro Orientamento assieme al servizio di counseling, supporto psicopedagogico per gli studenti in entrata anche attraverso l’analisi di test psicoattitudinali che tutti i partecipanti hanno compilato e che evidenzieranno le aree di studio verso le quali gli studenti risultano maggiormente predisposti».
La risposta del test sarà inviata a tutti, presso la scuola di provenienza, entro i prossimi due mesi. Alle giornate per l’Orientamento hanno partecipato anche il Cus Sassari, L’Ersu di Sassari, il Servizio per gli studenti diversamente abili e l’Associazione goliardica turritana. «È stata emblematica - aggiunge Vittorio Anania - e soprattutto interessante e costruttiva in previsione delle prossime edizioni, la partecipazione spontanea da parte di altre associazioni studentesche delle singole facoltà. E a proposito di prossime edizioni della manifestazione, si è già pensato di coinvolgere l’intera città attraverso l’invito a Comune, Provincia e ad altre istituzioni rappresentative del territorio come portavoce della comunità, in particolare del mondo del lavoro per possibili sbocchi occupazionali per i nostri laureati. Per offrire un quadro completo dell’orientamento universitario nell’isola l’ateneo sassarese ha ospitato uno stand dell’università di Cagliari».
Marco Deligia 

11 - La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Farmacia, ecco i nuovi laboratori 
Oggi l’inaugurazione nella struttura di via Vienna 
SASSARI. A precedere di un giorno la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, oggi nell’aula magna della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, in via Vienna, si svolgerà (da mezzogiorno) l’inaugurazione dei nuovi laboratori della facoltà di Farmacia, costruiti nella grande area universitaria di via Vienna in cui hanno sede anche Scienze e Veterinaria. L’arcivescovo Paolo Atzei impartirà la benedizione. Farmacia ha il quartiere generale nella storica struttura di via Muroni e farà così il primo concreto passo verso la realizzazione del nuovo complesso che dovrà essere progettato a Monserrato. Alla cerimonia parteciperà il rettore Alessandro Maida. E’ prevista la presenza di rappresentanti delle aministrazioni comunale e provinciale. Nell’occasione, il preside della facoltà, il professor Paglietti, sarà affiancato dagli altri presidi delle facoltà di Farmacia italiane La facoltà è attualmente articolata in due corsi di laurea specialistici: (Farmacia e Chimica e Tecnologiafarmaceutiche, della durata di cinque anni, e in altrettanti corsi di laurea triennali in Tecniche erboristiche e in Tossicologia degli inquinanti ambientali, che hanno sede a Tempio
(m.d.)
 
12 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Le periferie rinascono con le idee degli studenti 
Progetto del Comune in collaborazione con Architettura 
SASSARI. Coinvolgere gli studenti per riprogettare gli spazi urbani delle periferie cittadine. È l’obiettivo del progetto «Le periferie al centro», realizzato dall’assessorato comunale alla Pubblica istruzione, Cultura e Sport, in collaborazione con la facoltà di Architettura dell’università di Sassari. L’iniziativa, che è stata illustrata ieri mattina nella sala consiliare di Palazzo Ducale, coinvolge le scuole elementari e medie inferiori di Li Punti, Rizzeddu-Monserrato e Monte Rosello.
Il progetto ha l’obiettivo di stimolare una progettazione degli spazi urbani a partire dai ragazzi, facilitando così la socializzazione e la riappropriazione di un ruolo attivo da parte della comunità. L’idea, infatti, è quella di dare la possibilità a chi non ha mai avuto «voce in capitolo», in particolare i bambini, di contribuire alla creazione di un’identità condivisa, attivando meccanismi di socializzazione partendo dai luoghi. Nello specifico, Li Punti potrebbe diventare il quartiere dei giochi, Rizzeddu-Monserrato quello delle musiche, e Monte Rosello il rione degli sport.
 L’idea nasce dal principio che è possibile riqualificare le periferie e rendere più adatte per i bambini e per i giovani. Gli alunni delle scuole elementari 6, 7 e 8, e delle medie 3, 9 e 11, con questo progetto, potranno partecipare alla «costruzione» della città, stimolando processi di rigenerazione urbana attraverso progetti di recupero dei giardini, di allestimento di luoghi di incontro, di spazi verdi e aree sportive.
Il Comune ha destinato al progetto pilota 30mila euro per ciascun quartiere coinvolto, con l’obiettivo di estendere l’intervento a tutte le zone della città. Oltre agli studenti, il piano coinvolgerà i loro genitori, le circoscrizioni, le associazioni culturali e sportive. Al progetto sta collaborando la facoltà di Architettura, grazie all’intervento di docenti e ricercatori, che intervengono a titolo gratuito, insieme con studenti e dottorandi che stanno partecipando grazie al finanziamento di alcune borse di studio per un totale di 10 mila euro.
Alla presentazione di ieri mattina hanno partecipato i rappresentanti delle circoscrizioni 2, 3 e 4, e i dirigenti delle scuole coinvolte nel progetto «Le periferie al centro».
 
13 - La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
La Caritas e la povertà nel mondo 
Due giorni di incontri e dibattiti sul debito dei paesi in via di sviluppo 
SASSARI. Il tema del debito estero dei paesi in via di sviluppo è l’argomento della due giorni di incontri promossa per oggi e domani, dalla Caritas Sardegna in collaborazione con le università di Sassari e Cagliari. «Debito estero dei paesi in via di sviluppo: a che punto siamo?», costituisce il tema-interrogativo sul quale si incanalerà il confronto degli incontri-dibattito con la partecipazione di Riccardo Moro, della fondazione “Giustizia e Solidarietà”. Si comincia stamane a Tempio, poi nel pomeriggio, alle 16,30, è in programma il dibattito nell’aula magna dell’università. Domani, la conclusiva tornata di incontri proporrà appuntamenti a Cagliari, alle 10, e a Iglesias alle 16,30. «A poco più di cinque anni dalla campagna del Giubileo che aveva coinvolto larghi strati della società civile e la Chiesa italiana con un comitato specifico per la remissione del debito estero dei paesi in via di sviluppo - osservano gli organizzatori - la Caritas riprende il tema con questi incontri che serviranno, tra l’altro, a presentare un dossier prodotto dalla fondazione Giustizia e Solidarietà, utile a fornire un puntuale aggiornamento sulla conversione del debito di due stati africani, lo Zambia e la Guinea Conakry.
(m.d.)
 
14 - La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Sensibilità per i disabili 
I SERVIZI a disposizione degli studenti sono stati potenziati. Se l’Ersu continua a occuparsi di diritto all’istruzione con particolare riferimento a mensa a alloggi, di recente ha subito un consistente impulso l’immagazzinamento dei dati nel sito dell’ateneo: http://www.uniss.it/.
Informazioni generali al Centro orientamento. Biblioteche specialistiche in ogni facoltà e centrale in piazza Università. Disabili: per gli studenti con un’invalidità superiore al 66% sono previsti l’esenzione totale dalle tasse e un affiancamento garantito da collaboratori. E’ in corso un programma di abbattimento di tutte le barriere architettoniche.


 

15 - Il Giornale di Sardegna
Pagina 23 - Regione
A Polaris decolla biomedicina b12 start up, 21 scienziati sardi
Il progetto. Parte l’incubatore di Consorzio 21 inaugurato l’estate scorsa
Il Polo d’eccellenza sta prendendo corpo grazie ai finanziamenti di Regione e Cipe

Le scienze della vita danno linfa a Polaris e il “bioinc ubatore” è pronto a far crescere dodici imprese neonate dove lavoreranno giovani appena laureati e cer velli sardi in rientro dall’estero. Nel verde del Parco tecnologico di Pula, tra i corbezzoli, il mirto e i cervi selvatici, dopo anni di silenzio assordante qualcosa si muove. Qui già operano alcune delle eccellenze di casa nostra, come Crs4, Neuroscienze, Shardna, e ora - grazie a Consorzio 21 - decolla un progetto triennale che abbraccia più obiettivi. IL PRIMO: dare l’opportunità alle aziende di testare la fattibilità tecnica ed economica delle loro mission. Si va dall’identificazione di nuovi marcatori molecolari per la diagnosi precoce ai cardiografi portatili, dalla ricerca sulle cause del morbo di Crohn alla costruzione di una piattaforma proteomica per la valutazione delle alterazioni genetiche. Per le 12 start-up a disposizione ci sono uffici, laboratori, attrezzature e un bonus di 50mila euro ciascuna. Secondo obiettivo: inserire (part time) nel mondo del lavoro 14 ragazzi che hanno terminato da poco l’Università col massimo dei voti. Formazione e primo tassello di un curriculum post laurea: per un anno, prenderanno 700 euro al mese. Terzo obiettivo: far tornare nell’Isola 9 ricercatori sardi che tempo fa avevano deciso di cercare fortuna fuori. Arrivano da centri e atenei di Londra, Stoccolma, Philadelphia, Seattle, Genova, Ginevra, Milano, Torino. Guadagneranno 27 mila euro l’anno per due anni. Ieri mattina i dottori hanno firmato i contratti con Consorzio 21 e da oggi saranno al lavoro. Mancavano soltanto le risorse umane per far partire questo bel progetto (per il quale ci sono ancora altre carte da giocare). I finanziamenti derivano dall’Accordo di programma quadro società dell’Informazione e da un bando vinto dal Consorzio (770 mila euro, più altri 264 mila messi dalla Regione) per realizzare il bioincubatore, inaugurato l’estate scorsa a Polaris. Ulteriori fondi per lo sviluppo del Polo di biomedicina (680mila euro) provengono dagli assessorati regionali agli Affari generali e all’Industria.
Cristina Cossu


 

16 - Il Nord Sardegna
Pagina 26 - Sassari
I ragazzi progettano la città e il centro arriva in periferia
Comune. Coinvolte le scuole elementari e le medie
Agli alunni il compito di ridisegnare i quartieri di Li Punti, Rizzeddu e Monte Rosello
La progettazione urbanistica di Sassari la faranno i bambini e i ragazzi. Con l’iniziativa “Periferie al centro”, organizzato dall’assessorato alla Cultura di palazzo Ducale, in collaborazione con la facoltà di architettura dell’ateneo sassarese, che coinvolgerà alcune scuole elementari (sesto, settimo e ottavo circolo didattico) e medie inferiori (numero tre, nove e undici) per la progettazione di servizi a Li Punti, Monserrato e Monte Rosello. «Affidiamo un pezzo di città ai più piccoli perché colgono più facilmente di noi le necessità di cambiamento», ha spiegato il primo cittadino, Gianfranco Ganau. «Cerchiamo di fare una città a misura di bambino - specifica l’assessore alla cultura, contributo di 100mila euro finalizzato a un disegno specifico». Che non si limiterà alla fase dei desideri ma prevederà la realizzazione delle idee dei piccoli: «Gli studenti sono già coinvolti - spiega Arnaldo Cecchini, docente di analisi dei sistemi urbani - ora bisognerà dare vita alle loro idee». I quartieri interessati saranno reinventati sulla base dei bisogni espressi dai ragazzi: Li Punti sarà il luogo dei giochi, Rizzeddu quello delle musiche e il Monte accoglierà gli sport. Alla riqualificazione delle periferie parteciperanno anche le circoscrizioni coinvolte - due, tre e quattro - e le associazioni volenterose del territorio. Così, attraverso la rivalorizzazione di giardini e aree inutilizzate, i più giovani avranno il ruolo di spostare un po’ di centro-città, inteso come spazio ricco di servizi, nei luoghi che abitano. Questo progetto pilota servirà da banco di prova ma l’obiettivo dell’amministrazione è quello di estendere le pratiche di partecipazione attiva agli altri quartieri sassaresi.
Giuseppe Marongiu

Pagina 26 - Sassari
I dati
100mila euro. Sono i fondi destinati da palazzo Ducale per far partire il progetto pilota che verrà esteso in un secondo momento a tutti i quartieri. 30mila a ogni quartiere Monte Rosello, Li Punti e Monserrato avranno a disposizione 30mila euro ciascuno per dare vita alle idee espresse dagli studenti .
 

Questionario e social

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