Martedì 31 gennaio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 gennaio 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna

 

1 - L’unione Sarda
Pagina 18 - Cronaca di Nuoro
Nasce l’Università per infermieri
Un altro risultato positivo per il Consorzio barbaricino: ora i corsi sono diventati sei
Una nuova facoltà che in tre anni darà la laurea breve
Il progetto depositato ieri: una stretta collaborazione con la Asl 3 che nei suoi ospedali fornirà tutta la parte pratica.
L’Università nuorese si arricchisce in una nuova facoltà: è quella triennale in scienze infermieristiche che al termine del ciclo didattico laureerà trenta persone che avranno il privilegio della quasi certezza del posto di lavoro, visto il livello di richiesta del sistema sanitario regionale. Ieri il via libera. Anche se ancora manca il si definitivo del Senato Accademico dell’Università di Cagliari (che viene dato per scontato), ieri sono stati compiuti gli ultimi passi sulla strada dell’istituzione della nuova facoltà, i cui corsi inizieranno il prossimo novembre. È stato infatti depositato formalmente lo studio di fattibilità diretto dal professor Alessandro Riva e coordinato dai professori Diletta Peretti, per la parte didattica e Maria Rita Pinna, per la parte tecnico-professionale. Gli autori del piano hanno contemporaneamente incontrato il presidente del Consorzio universitario nuorese Bachisio Porru e il direttore generale e quello sanitario della Asl 3 Franco Mulas e Peppino Capelli. Il ruolo della Asl. L’azienda sanitaria barbaricina fornirà, attraverso le strutture ospedaliere di Nuoro, Bosa e Sorgono, tutta la parte pratica agli allievi, impegnando 12 docenti in materie infermieristiche, 4 tutori e 80 guide di tirocinio. I 50 docenti di materie non infermieristiche proverranno invece dalla facoltà di medicina dell’Università di Cagliari. L’insegnamento. L’apprendimento teorico sarà realizzato attraverso 1058 ore di lezioni d’aula e 1675 ore di lavoro autonomo, mentre quello clinico si articolerà in 2340 ore di tirocinio. Sono previste lezioni in teleconferenza per tutti i docenti, fuorché per quelli delle materie infermieristiche. La teledidattica. In questa occasione verrà sperimentato l’uso della teledidattica, con l’impiego di adeguata dotazione informatica installata in apposite aule da trenta posti. Oltre che seguire le lezioni, gli studenti avranno la possibilità di interloquire con gli insegnanti e di porre domande. I costiL’intero corso di laurea costerà 340 mila euro: 119716 il primo anno, 131300 il secondo, 88 mila il terzo. Il costo più alto è rappresentato dalle ore di docenza (233147 euro nel triennio, di cui 77716 nel primo anno, 99303 nel secondo e 56128 nel terzo). Il costo del tirocinio è di 2000 euro l’anno, mentre le spese di funzionamento sono, nei tre anni: 40000, 30000 e 30000, 100 mila euro in tutto. Sei facoltàCon quello di infermieristica salgono a sei i corsi di laurea attivi nell’Università nuorese: gli altri sono Scienze Forestali, Scienze Ambientali e Veterinaria ("gemmate" da Sassari) e Servizi sociali e Pubblica amministrazione (da Cagliari). Università telematica. Intanto il Consorzio universitario nuorese ha firmato il protocollo di intesa con l’Università di Firenze per la sperimentazione della cosiddetta università telematica. «Possiamo essere soddisfatti dei risultati raggiunti - ha commentato il presidente Porru - perché siamo riusciti a consolidare l’esperienza universitaria nella Sardegna centrale. Questo nuovo corso non fa che confermare la fiducia che siamo riusciti a conquistarci».
Angelo Altea
 
2 - L’unione Sarda
Pagina 38 - Provincia Gallura
Università verso la chiusura
Tempio. Gli amministratori incontrano il governatore
Finanziamenti all’Università, stazione sperimentale, zona industriale e programmazione integrata. Sono stati questi i temi trattati nel corso di un incontro tra Renato Soru e gli amministratori di Tempio. Ieri mattina il sindaco Antonello Pintus ha informato consiglieri di maggioranza e opposizione, sul contenuto del vertice che ha toccato anche diverse questioni riguardanti l’intera Gallura. Il vicesindaco Angela Masu ha spiegato che la Regione non cambierà di una riga la sua posizione sulle sedi universitarie gemmate. I corsi che l’Ateneo sassarese ha istituito a Tempio: tecniche erboristiche, tossicologie degli inquinanti ambientali, sono prossimi alla chiusura. Difficile la situazione anche per il corso di Economia e imprese del turismo, a Olbia. Le sedi universitarie della Gallura, a differenza delle altre nell’Isola sono a rischio. Il sindaco di Tempio ha invece commentato con soddisfazione l’avvio di un confronto con la giunta regionale per la definizione di un piano di valorizzazione delle risorse locali che riguarderà l’intera Alta Gallura.
A.B.
 
3 - L’unione Sarda
Pagina 43 – Cultura
Razionalità e rispetto, la lezione di un filosofo
A un anno dalla morte, la docente Maria Teresa Marcialis ricorda il collega, suo insegnante al Dettori
Alberto Pala, l’impegno scientifico coniugato all’esercizio della tolleranza
Un anno fa mancava Alberto Pala, scompariva un altro rappresentante di quella generazione degli anni Venti che, attraversata la seconda guerra mondiale, si formò negli anni immediatamente successivi. Anni di allargamento di orizzonti, vivificati dal desiderio di procedere ad un rinnovamento che investisse tutti gli ambiti della vita. Di questo rinnovamento furono in qualche modo crogiolo anche le Facoltà di Lettere e di Magistero dell’Università di Cagliari; nelle quali tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta vennero chiamate alcune delle personalità più brillanti del tempo, da Bianchi Bandinelli a Garin, da Lazzarini a Remo Cantoni, da Romagnoli a Geymonat. Fu così che si formarono i "filosofi" cagliaritani: storici della filosofia come Giovanni Solinas e teoreti come Alberto Pala. Entrambi avrebbero svolto non solo una intensa attività di formazione come cattedratici, rispettivamente, di Storia della Filosofia e di Filosofia ma anche funzioni di direzione come presidi della Facoltà di Lettere e della Facoltà di Magistero. I miei contatti con Alberto Pala risalgono alla terza liceo a metà degli anni Cinquanta, quando nella sezione D del "glorioso" Dettori era venuto a insegnare Storia e Filosofia questo giovane somigliante a James Mason: l’aria antiprofessorale, affabile, vagamente provocatoria. Apparve subito che non era incline a lasciarsi impressionare dalle indisciplinatezze di una quindicina di fanciulle; al contrario era pronto a rintuzzarle tutte. Ne prendemmo atto subito a nostre spese, ma ci accorgemmo pure che le sue reazioni non erano gratuite: venivano invece sempre argomentate e, talvolta, fatte oggetto di discussione. Fu questo abito intellettuale di non dar niente per scontato a destare interesse in alcune di noi; a questo rispetto nei nostri confronti si aggiunse l’apertura, che traspariva dai suoi discorsi, a dimensioni inedite: il mondo poteva essere altro da quello in cui vivevamo; i modi di pensare molti e diversi; l’approccio alla filosofia poteva non esaurirsi nella ripetizione mnemonica, perché la filosofia era non "filastrocca di opinioni" ma analisi critica, costruzione razionale. "Perché ripetete così meccanicamente la filosofia?" ci aveva detto fin dalle prime lezioni. "La filosofia è sforzo razionale di comprensione e di organizzazione logica. Dovete studiare le scienze e apprenderne la metodologia", e, preso un pezzo di gesso, aveva tracciato sulla lavagna una serie di formule chimiche spiegandocene consequenzialità e implicazioni filosofiche. Di tutto il discorso non avevo capito niente: avevo capito però che c’era molto da capire e che valeva la pena di farlo. Importante non era entrare nel dettaglio; era anche solo intravedere che tra filosofia e scienza sussistevano rapporti profondi perché entrambe erano impegnate nella costruzione del sapere e che la filosofia collaborava a questa impresa perché era appunto esercizio di razionalità. Era, questa, la lezione della filosofia italiana del dopoguerra, impegnata, in funzione antidealistica e antimetafisica, alla elaborazione di nuove forme di razionalismo, fossero il razionalismo critico di Dal Pra o l’empirismo critico di Preti o il neo-illuminismo di Abbagnano e Bobbio o il neo-razionalismo di Geymonat. Proprio Geymonat docente allora a Cagliari, costituiva il riferimento di Pala: da lui derivava l’interesse per la filosofia della scienza e il positivismo logico, la messa in questione della metafisica e il rifiuto di universalismi più o meno giustificati. E in questo contesto filosofico si inseriva la sua prima monografia Antimetafisica e metafisica nel positivismo logico (1955). Ritrovai il prof. Pala quando mi iscrissi a Lettere. Non fu mio docente diretto, inoltre i miei interessi erano allora rivolti verso l’estetica e la storia della filosofia, e mio maestro in entrambe le discipline fu Giovanni Solinas. Ma se l’estetica, in quegli anni, non poteva costituire terreno d’incontro tra Pala e me, la storia della filosofia ci accomunava. Era lo stesso passato che assumevamo ad oggetto di studio: quell’Illuminismo che negli anni Sessanta-Settanta costituiva per molti anche un punto di riferimento filosofico. Era stata istituita a Cagliari una sezione del Gruppo di studio CNR sull’Illuminismo, presieduto a livello nazionale da Abbagnano e a livello locale da Solinas, della quale facevano parte Pala e un gruppo di giovani tra i quali io. Nel 1973 al volume Saggi sull’Illuminismo, partecipò con un saggio che spostava la sua attenzione dalla scienza inglese verso quel versante seicentesco francese che, a partire dagli anni ’90, divenne il luogo privilegiato delle sue ricerche. Studioso di Descartes, l’aspetto più importante delle sue analisi consisteva nell’esercizio di razionalità che esse sottendevano: una razionalità implacabile nella preoccupazione di sottoporre tutto al rasoio affilato della critica. Proprio questa razionalità emerge, nel mio ricordo, dalle nostre ultime conversazioni. Ed è questo che del suo insegnamento mi rimane: il riferimento alla razionalità come metodo di approccio alla realtà che Pala teorizzava e praticava; il richiamo al rispetto, che in lui molto spesso diventava generosità, come norma di comportamento nei rapporti con gli altri, avessero pure visioni del mondo diverse dalle sue. Razionalità e rispetto: valori, ancora, illuministici, quegli stessi che, confusamente, avevo avvertito nelle sue lezioni di filosofia della III D.
Maria Teresa Marcialis
 


4 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 – Cagliari
Architettura, la pace si fa on line
Le università sarde unite nel consorzio Unitel per il bando regionale di tre lauree telematiche
Cagliari punta all’edile, Sassari al design industriale
CAGLIARI. La pace è scoppiata fra le università di Cagliari e di Sassari sulle facoltà di architettura sarde, che da zero passano a due e si apprestano a diventare tre con la versione telematica. L’enzima che ha fatto digerire i malumori per un doppione (Cagliari) confezionato a sorpresa dalla facoltà di Ingegneria nel corso del 2005 si chiama Unitel: è il consorzio delle università di Cagliari e Sassari che, con 4 partner privati, ha partecipato al bando regionale su tre corsi sperimentali di università on line per architettura (curata da Sassari), scienza della comunicazione (Cagliari) e scienza dell’amministrazione (Cagliari e Sassari). La pace ha allargato gli spazi anche per le facoltà tradizionali: stamani il comitato riunito nella presidenza della giunta regionale che approva le offerte formative delle università valuterà la richiesta di Cagliari per la facoltà di architettura gemmata da Ingegneria edile-architettonica e quella di Sassari per istituire la laurea di architettura in design industriale nonché ingegneria gestionale e informatica. Punti di partenza per il terzo polo universitario, un’evoluzione del politecnico cui poche stagioni fa Cagliari aveva voltato le spalle e Sassari, invece, aveva guardato per arrivare alla facoltà di Architettura di Alghero.
 Tutto questo proliferare di corsi di studi diversificati rispetto alle casemadri Ingegneria e Architettura non è più una corsa a strapparsi opportunità ma, nelle intenzioni delle due università, è il segnale del ritrovato progetto comune. In questi giorni c’è chi spiega: dal presidente della giunta regionale Soru, dopo il caso Cagliari-architettura, è nata una spinta forte per un’azione concorde dei due atenei, i nuovi corsi messi assieme sono alcune tessere del puzzle di un terzo polo universitario, probabilmente telematico. Per capire, bisogna tornare indietro di pochi anni. C’era un progetto delle due università per formare il politecnico con le facoltà di Ingegneria, di provenienza cagliaritana, e quella di Architettura, che non esisteva e per la quale Sassari si candidava. Il progetto prese forma scritta, non arrivò all’ufficialità della presentazione al ministero dell’università, ma creò aspettative da una parte e timori dall’altra. A Sassari nacque la facoltà di architettura di Alghero, a Cagliari si capì in breve tempo che l’università viveva la preoccupazione di cedere una grossa e influente porzione di se stessa, l’unica che nel recente passato era riuscita a pesare abbastanza per esprimere un rettore alternativo alla potente Medicina. Tra il 2004 e il 2005, poi, è diventata ufficiale la volontà dell’Ingegneria cagliaritana di aprire una facoltà di Architettura. Anche questo atto si allontanava dal progetto originario degli atenei di lavorare assieme e la ricerca delle cause ha trovato argomenti soltanto nelle voci di corridoio. Poi, l’improvviso e recente ritorno alla pista comune, senza rinunce per le due facoltà. Soru avrebbe avuto un ruolo non irrilevante; la necessità di non perdere l’occasione offerta dal bando regionale sembra abbia fatto il resto. Risultato: Unitel. Consorzio con un consiglio direttivo formato da Ilio Mura (delegato del rettore di Sassari, eletto presidente dell’orgamismo), Silvano Tagliagambe (Sassari, nominato direttore del progetto sperimentale per i 3 corsi on line), Roberto Giuntini (delegato del rettore di Cagliari), Riccardo Scattini (Cagliari). Direttore del consorzio è il funzionario dell’università di Cagliari Franco Meloni. Unitel ha elaborato il progetto e gestito i passaggi burocratici della presentazione secondo il bando (scaduto il 25 gennaio), i quattro partner privati che lavoreranno ai vari momenti tecnici del progetto sono Tiscali, Giunti Multimedia, Tecnoport e Unist, società note nel mondo dell’informatica anche per la formazione professionale e la fornitura di materiale didattico on line. Forse alle accademie sarde è apparso chiaro che bisognava muoversi in concordia quando si è saputo che al bando partecipavano gli atenei di Firenze e di Reggio Calabria e che questi avevano trovato un’entusiasta sponda nella realtà nuorese. Si saprà chi ha vinto alla fine di febbraio. In origine, la Regione voleva impegnarsi subito in un’università telematica, poi si è ridimensionata sulla sperimentazione attraverso tre corsi di laurea coi quali sonderà il gradimento degli studenti e la capacità organizzativa delle due facoltà sarde. Perché, come amano dire gli esperti, l’on line è una «sfida di serietà». Al contrario di quel che a volte s’incontra, l’università on line non è un fai da te di alto livello. Il progetto presentato da Unitel prevede tra l’altro 20 istituti sparsi nella regione che permetterà lezioni a distanza coi docenti a Sassari e Cagliari; seminari con docenti in presenza; tutoraggio on line; servizi agli studenti di varia natura; sono state presentate anche proposte per accordarsi con altre università e tenere lezioni con docenti italiani e stranieri.
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 25 – Sassari
Concorso Angelo Roth
Domani il premio ad Angelino Sanna
ALGHERO. I nuovi camici bianchi salgono sul podio. Il primo premio del concorso «Angelo Roth» per tesi di laurea in medicina e chirurgia sarà assegnato domani a Angelino Sanna, un giovanissimo dottore che ha convinto la giuria con il suo scritto.
La cerimonia sarà alle 17,30 nell’istituto tecnico commerciale «Roth». Accanto a Sanna, che riceverà un assegno da 1500 euro, ci saranno la medaglia d’argento Carolina Canu e Valerio Gramegna Vergottini, che ha guadagnato il terzo posto.
La giuria ha selezionato le tre promesse della medicina dopo avere analizzato decine di lavori. Il premio, creato in collaborazione con il Comune, l’istituto tecnico e il Rotary Club e patrocinato dalla Asl e dall’ateneo sassarese, è un modo per ricordare Angelo Roth, figura che ha dato prestigio alla città con molti riconoscimenti e una professione rivolta gratuitamente ai cittadini più poveri.
(si.po)
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 28 – Nazionale
Infermieri, arriva il corso di laurea
Università nuorese. Intesa con l’ateneo di Cagliari e l’Asl 3
Trenta allievi, a ottobre le prime lezioni Porru: «Offerta formativa in crescita»
NUORO. L’università di Cagliari darà vita con il Consorzio universitario di Nuoro e l’Asl 3 a una sede staccata del corso di laurea in Scienze infermieristiche nel capoluogo barbaricino. Lo studio di fattibilità è stato già predisposto e discusso: il prossimo ottobre partirà il nuovo indirizzo di studi. La sede nuorese, ogni anno, aprirà le porte a trenta aspiranti infermieri che andranno a sommarsi agli altri trenta dell’università di Cagliari. In tutto sessanta, dunque, gli ammessi ai corsi.
Ad annunciarlo è Bachisio Porru, presidente del Consorzio universitario di Nuoro, che spiega: “In questo modo portiamo a sei il numero dei nostri corsi di laurea in città. Scienze infermieristiche si aggiunge infatti a Scienze ambientali, Scienze forestali, Veterinaria, Scienze dell’amministrazione e Servizi sociali. Vorrei precisare che questa è una laurea professionalizzante e abbiamo potuto riscontrare un grande interesse dei giovani per questo indirizzo di studi”.
All’incontro di ieri, in cui è stato presentato lo studio di fattibilità curato dalle coordinatrici didattica Diletta Peretti e tecnico-professionale Maria Rita Pinna, erano presenti, oltre a Porru, anche il direttore generale della Asl Franco Mariano Mulas e il direttore sanitario.
Sede di scienze infermieristiche saranno le strutture ospedaliere di Nuoro (San Francesco e Zonchello) dal momento che è d’obbligo, per gli allievi dei corsi, studiare sul campo e toccare con mano le realtà ambulatoriali e ospedaliere. “Le lezioni si terranno in teleconferenza - precisa Bachisio Porru - fuorché per le materie infermieristiche. Ci saranno anche i tutor e le guide di tirocinio”.
Una nuova opportunità di sbocco professionale in una città che, secondo l’indagine svolta dai promotori dell’iniziativa, ha mostrato interesse per questo corso di studi. Si tratta ora di aspettare il prossimo mese di giugno, quando l’ateneo cagliaritano predisporrà il piano formativo 2006-2007. Solo allora potranno essere presentate le domande per accedere alla selezione.
“Sono molto orgoglioso di questo risultato - ha detto Bachisio Porru che, dopo dieci anni, a ottobre lascerà l’incarico di presidente per fine mandato. - Chiudo in bellezza, è il caso di dire. Si tratta di un ulteriore ampliamento dell’offerta formativa nella nostra città e non possiamo che esserne fieri”. La laurea in Scienze infermieristiche - trattandosi, come ha sottolineato più volte Porru, di una laurea professionalizzante - rappresenterà per il futuro di molti ragazzi un investimento da non sottovalutare.

Pagina 28 – Nazionale
La scheda
NUORO. Per l’apprendimento teorico saranno in tutto 1058 le ore d’aula e 1675 quelle di lavoro autonomo, mentre per l’apprendimento clinico sono previste 2340 ore di tirocinio. Per raggiungere le competenze tecniche, relazionali ed educative richieste dovranno essere acquisiti 180 crediti formativi universitari in tre anni (91 nelle ore di apprendimento teorico, 78 in quelle di clinica, gli altri da acquisire con la prova finale abilitante).
(na.co.)

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie