Venerdì 27 gennaio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 gennaio 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna

 
 

1 - L’Unione Sarda
Pagina 36 - Provincia di Sassari
Guerra aperta tra facoltà gemelle
Ozieri. La nuova sede algherese di Veterinaria cancellerebbe l’università nel Logudoro
Il sindaco Cubeddu scrive a Soru: «Non aprite Mamuntanas»
«La scelta di Alghero - dice il sindaco - è demagogica oltre che improvvisata. Ogni area deve valorizzare la sua economia».
Il sindaco di Ozieri scrive a Soru per cercare di scongiurare che vada in porto il progetto per la realizzazione della nuova sede della facoltà di Veterinaria a Mamuntanas ad Alghero. Giovanni Cubeddu, che è anche docente di Veterinaria, si dice convinto che il presidente della Regione potrebbe non conoscere a fondo gli elementi che giocano intorno a questa vicenda. «Voglio far presente - dice Cubeddu - che la scelta di Alghero è avveniristica e demagogica oltre che improvvisata. Perché la facoltà di veterinaria possa rispettare gli standard previsti dall’Unione Europea è necessario che si tenga conto del numero degli addetti, della presenza di una azienda didattica e di un ospedale. È stato già deciso che l’ospedale veterinario sorgerà a Sassari». Secondo Cubeddu quindi ci sarebbe il rischio di realizzare uno smembramento della Facoltà. Per quanto riguarda l’azienda didattica, il Comune di Ozieri ha già ottenuto un finanziamento regionale di 1 milione di euro per la realizzazione della struttura Chilivani. «Quindi la Regione ha già fatto una scelta perché il finanziamento è stato ottenuto nell’ambito dell’aggiuntivo al Pia Sassari 15. Per questo progetto abbiamo reso già disponibile anche il terreno necessario - ricorda Cubeddu - non come a Mamuntanas o Surigheddu dove mi sembra ci siano problemi per l’utilizzo immediato delle aree». Quella di Chilivani è una azienda agricola di 48 ettari acquisita dal Comune tramite la permuta di un piano dell’edificio Inps. «L’azienda sperimentale nascerebbe all’interno di un sistema che può favorire la didattica perché può contare sulla vicinanza dell’ippodromo e del frigomacello, sulla presenza di aziende zootecniche, di produzione agro-alimentare e di caseifici di assoluto rilievo». Il sindaco di Ozieri ritiene che si debba tenere conto della vocazione agro-zootecnica della zona: «Alghero deve puntare sulle sue risorse, sul turismo. A noi non verrebbe in mente di proporre la sagra del Bogamarì o un centro per la lavorazione del Corallo. Ogni area deve essere sostenuta sulle prerogative della propria economia». Il timore è che le zone interne, già sottoposte ad un progressivo isolamento, non vengano sorrette neanche in quelle che possono essere le uniche prospettive di sviluppo legate alla propria storia. A favore della posizione di Ozieri potrebbe risultare utile anche quella del Comune di Sassari, interessato a difendere la sua "Città universitaria", disponibile a veder distribuite nel territorio le strutture destinate alla ricerca.
(r. s.)
 



2 - La Nuova Sardegna

Pagina 4 – Oristano
Tra il laboratorio e la gente: Giuseppe Brotzu, una vita per la ricerca
Il ricordo del padre della ciclosporina è vivo nel Guilcer
GHILARZA. Qualche breve rimando contenuto fra le pagine della letteratura medica o imprecisi accenni biografici su internet lo vorrebbero nativo di Cagliari, dove effettivamente si sviluppò la sua fulgida carriera di scienziato. Ma in realtà Giuseppe Brotzu appartiene a quella nutrita schiera di uomini insigni espressi dal tessuto sociale di Ghilarza.
Sulle origini del famoso batteriologo sardo non si confondono certamente i suoi concittadini, che appena qualche anno fa ne celebrarono la figura nell’ambito di un ciclo di seminari dedicati alle personalità più illustri del Guilcer. L’iniziativa, promossa dall’amministrazione guidata allora da Tomasio Sanna di concerto con l’Istituto d’istruzione superiore, risvegliò l’interesse collettivo.
Compreso quello di studenti e semplici cittadini. Ma chi era Giuseppe Brotzu? Il medico assurse agli onori della cronaca internazionale all’età di cinquant’anni grazie ad un’importante scoperta scientifica, cui approdò nell’immediato Dopoguerra al termine di un incessante lavoro di ricerca sull’identificazione e l’isolamento di nuovi microrganismi produttori di antibiotici.
Il padre della cefalosporina, un potente antibiotico attualmente prodotto in tutto il mondo, nel 1971 fu insignito della laura ad honorem all’Università di Oxford, dove le molecole attive furono materialmente purificate solo grazie alle colture fornite da Brotzu. L’impegno profuso nel campo della medicina e l’effettivo contributo dato alla scienza valse all’igienista ghilarzese anche una candidatura al Nobel e il Diploma della National Research Development Corporation.
Ma la patinata carriera professionale di Giuseppe Brotzu si regge in realtà su una lunga gavetta e sulla fedele osservanza del giuramento di Ippocrate. Conseguì la laurea in tempi record, e altrettanto rapidamente si inserì come ricercatore nell’Università di Siena, facendo il salto di qualità nel 1932, quando fu nominato direttore dell’Istituto di Igiene dell’ateneo modenese. Dal 1934 e per i trentadue anni successivi diresse quello del capoluogo sardo. Contestualmente, nell’arco temporale compreso fra il ’39 e il ’43 fu preside della Facoltà di Medicina e Farmacia e rettore dell’Università cagliaritana. Giuseppe Brotzu fu inoltre impegnato in prima linea sul fronte della lotta antimalarica condotta dall’Erlas e supportata finanziariamente dalla Fondazione Rockfeller.
Successivamente trasferì conoscenze, competenze e impegno nel campo della politica, dove non tardò a distinguersi: militante della Democrazia cristiana, raggiunse l’apice della carriera nel 1955, quando fu eletto alla presidenza della giunta regionale per diventare, cinque anni più tardi, sindaco di Cagliari, dove morì nel 1976. E la città lo ha ricordato intitolandogli l’ospedale civile di San Michele.
Maria Antonietta Cossu 
 
3 - La Nuova Sardegna
Pagina 31 – Cronaca
Pintus e Carbini: Università a rischio
OLBIA. Preoccupazione per la sede gemmata dell’università di Tempio è emersa ieri in consiglio provinciale. «La Provincia deve chiarire - ha detto Francesco Carbini, Gallura Unita - se la facoltà di farmacia rischia di essere dirottata in altra sede oppure possa perdere finanziamenti vitali».
 Concetto rafforzato poi da Luigi Pintus. «L’università di Tempio godeva sino all’anno scorso di un contributo dalla Regione di 500mila euro, ora è stato ridotto a 80mila - ha detto l’esponente dell’Udc -, considerando che il comune di Tempio sborsa già 300mila euro e non può dare di più, l’università tempiese è seriamente a rischio».

4 - La Nuova Sardegna
Pagina 18 – Cagliari
Unicef, le scuole hanno vinto la gara per la solidarietà
In città “adottate” quattrocento bambole di pezza, un piccolo aiuto per chi soffre
IGLESIAS. Sono state adottate quattrocento bambole di pezza per salvare altrettanti bambini. La gara di solidarietà, promossa dall’Unicef, è stata così vinta. Il progetto, promosso a livello provinciale dal comitato guidato da Rosella Onnis, ha visto una immediata ed entusiasta adesione da parte del Sulcis iglesiente, come spiega la referente. «La gara di solidarietà - ha spiegato la docente Adelaide Pirrera - è stata massiccia, nell’ambito di una progetto che ha permesso non solo di raccogliere fondi, ma anche di approfondire varie tematiche a valenza sociale, affinché sia sempre più forte la consapevolezza che il rispetto dei bambini passa attraverso la formazione delle coscienze». La promozione della solidarietà ha visto unite tutte le componenti scolastiche, dai docenti ai genitori degli scolari. Ad aver aderito sono stati il primo e il terzo circolo didattico di Iglesias, insieme all’istituto Fermi, al Minerario, all’Ipsia, all’Auser, alla residenza sanitaria assistenziale Rosa del Marganai, all’istituto Don Milani di Carbonia, al Comune di Portoscuso e alle scuole elementari di Carloforte. Intanto, l’Unicef provinciale ha attivato a Cagliari un corso universitario multidisciplinare di educazione allo sviluppo sul tema “Globalizzazione delle risorse”, rivolto a docenti, operatori sociali, neolaureati e laureandi: l’inaugurazione si svolgerà questa sera alle ore 18, nell’aula A della facoltà di Economia, in viale Fra Ignazio. Per le iscrizioni c’è ancora qualche giorno di tempo, contattando il comitato provinciale Unicef, in piazza Tristani 3, telefono 070/4560605. Gli incontri, divisi in tre moduli relativi a tematiche di rilevante interesse nel campo della giustizia, della solidarietà e della cooperazione, si svolgeranno ogni venerdì, alle 18, in Economia.
(gls)

Questionario e social

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