Domenica 8 gennaio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 gennaio 2006

 Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 8 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Giornale di Sardegna



1 – L’Unione Sarda
Pagina 25 – Cagliari
Il ricordo del medico e dirigente scomparso a 78 anni: fu tra i fondatori del Cus Cagliari

Bebbo Zucca, una vita per lo sport

Contribuì alla realizzazione degli impianti di Sa Duchessa

Bebbo Zucca, scomparso di recente, ha lasciato un profondo segno nel mondo dello sport universitario che ha contribuito a diffondere.

 È stato uno dei pionieri dello sport in città, prima come atleta poi come dirigente e medico sportivo. A tre mesi dalla scomparsa il ricordo di Giuseppe Zucca è ancora vivo nel mondo dello sport cagliaritano, soprattutto nell’ambiente universitario perché «Bebbo» - come lo chiamavano tutti - è stato il presidente onorario del Cus per quasi quarant’anni. Nell’ultima riunione dell’anno il presidente Adriano Rossi e il consiglio del Centro universitario sportivo hanno ricordato commossi la figura di questo autentico personaggio della vita cittadina che ha contribuito alla diffusione tra i giovani di tutte le discipline. A lui sono legate le vicende della costruzione degli impianti sportivi di Sa Duchessa, un sogno nato nelle sale della chiesa sconsacrata di Santa Maria del Monte, in via Corte d’appello dove c’erano la sede del Cus e le pedane per la scherma, e coronato dopo molti anni di battaglie. Grazie al gruppo di dirigenti guidati dagli allora giovani Adriano Rossi, Lilli Coiana, Tonio Demontis e dall’indimenticato Gianni Dolia, quel sogno si è trasformato in una delle più belle realtà sportive della Sardegna con gli impianti di Sa Duchessa frequentati da centinaia di studenti. Bebbo Zucca, dopo gli anni giovanili dedicati a varie attività sportive, fu tra i fondatori del Cus Cagliari diventando nel 1957 il quarto presidente (dopo i fratelli Piero e Mario Scardigli e Andrea Arrica). Nel 1969 passò il testimone al suo "delfino", Adriano Rossi (che ancora oggi ricopre la carica) per entrare nel consiglio nazionale dei Cus italiani. Da allora, sempre acclamato dalle assemblee dei soci, mantenne la presidenza onoraria non perdendo mai una riunione o un appuntamento agonistico. «Per noi del Cus - ricorda Adriano Rossi - è stato un padre e un amico, un’autentica guida nella vita e nello sport». Il suo curriculum da dirigente è denso di titoli, premi e stelle al merito del Coni. Arbitro e dirigente arbitrale dell’Aia e della Figc, socio anziano del Panathlon Club, ebbe ruoli importanti anche nella Federazione dei medici sportivi. Bebbo Zucca fu professore associato nella facoltà di medicina e svolse con grande professionalità e umanità il suo lavoro in ospedale, sempre vicino ai pazienti e ai familiari. Di lui resta un libro scritto con l’attuale preside della facoltà, Gavino Faa, sulla storia dell’Istituto di anatomia e istologia patologica che ha avuto in cattedra illustri luminari. Bebbo Zucca è scomparso all’età di 78 anni: resta il ricordo del suo sorriso e della passione per questa città a cui ha dato molto con l’attività di medico e di sportivo.
Carlo Figari


2 – L’Unione Sarda
Pagina 42 – Nuoro
Ollolai. In programma un campionato anche in Ogliastra
Istrumpa, doppio torneo mondiale

 Doppio appuntamento internazionale, il prossimo mese di agosto, con s’istrumpa, l’antica lotta dei pastori. Accanto al campionato europeo che da anni si svolge a Ollolai, è in programma un torneo internazionale a Villagrande (40 gli atleti della società guidata da Gabriele Rubiu). «Un doppio appuntamento che unisce Ollolai al centro ogliastrino tornato alla vita dopo la terribile alluvione del dicembre 2004. Un modo - spiega Piero Frau, ollolaese di 62 anni, insegnante Isef in pensione e presidente della Federazione S’Istrumpa - per ribadire l’importanza dello sport e dello stare insieme». Nell’ultimo anno l’attività della Federazione è stata molto intensa: dalla partecipazione al Campionato europeo di lotte celtiche in Bretagna, alla sfida con gli atleti senegalesi avvenuta a maggio a Milano; dall’esibizione, a Verona, al Festival internazionale dei giochi di strada, alla lezione teorico-pratica di lotta sarda tenuta il 12 dicembre scorso nella palestra della Cittadella universitaria di Monserrato. La lezione, tenuta da Piero Frau per gli studenti della facoltà di Scienze Motorie, è solo uno degli appuntamenti didattici che la Federazione ha in programma. «S’istrumpa è uno sport degno di essere conosciuto e praticato per la sua valenza educativa e culturale», sottolinea Frau. E non a caso anche la scuola comincia a dedicargli attenzione con i corsi nell’ambito dei progetti contro la dispersione scolastica e le lezioni per i più piccoli.

3 – L’Unione Sarda
Pagina 41 – Nuoro
centrosinistra
Nomine negli enti, lo Sdi chiede tempo ma Ds e Margherita hanno fretta

 Si riapre il tavolo politico del centrosinistra, alle prese con le nomine negli enti e il rimpasto nella giunta provinciale. Domani un nuovo incontro dopo il nulla di fatto dei giorni scorsi per l’assenza dello Sdi. I socialisti, impegnati a preparare il congresso provinciale del 21 gennaio e quello regionale del 28, hanno chiesto a tutti gli alleati un mese di tregua. Finita la stagione congressuale ? hanno spiegato ? avrebbero potuto sedere serenamente al tavolo dell’alleanza. Ma i partners pare abbiano gran fretta, soprattutto di chiudere il cerchio nei consigli di amministrazione di Atp e Università. Lasciato cadere l’appello dello Sdi, il centrosinistra potrebbe decidere già domani i nuovi assetti negli enti. In particolare, alla presidenza dell’Atp andrebbe il ds Paolo Piras. Nel cda due posti avrebbe la Margherita. Gli altri due sono contesi un po’ da tutti i partiti, compreso Progetto Sardegna. La guida del consorzio universitario sarebbe destinata a Sergio Russo, attuale responsabile dell’Ailun, esponente della Margherita. Lo stesso partito punta a due posti nel cda, altrettanto fanno i Ds. Se così fosse agli altri partiti non rimarrebbero neppure le briciole. La presidenza del Man, ente a cui aspirava lo Sdi, potrebbe finire al segretario della Quercia Domenico Cabula. In Provincia il Psd’az sostituirà Lorenzo Palermo con Giovanni Porcu che punta a una delega diversa rispetto a quella attuale. Resterebbe aperto il caso di Progetto Sardegna: l’assessore e il gruppo consiliare sono legati al consigliere regionale Paolo Maninchedda, uscito da Ps, in polemica con Renato Soru.


4 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 – Oristano
GHILARZA
Il sindaco: per l’università paghino anche gli altri Comuni
L’APPELLO Tanti i forestieri nei corsi “on line”

 GHILARZA. Garantire l’offerta formativa costa. E se illivello d’istruzione è quello universitario, gli oneridi gestione salgono alle stelle. Specie se le spese sono a totale carico del bilancio di una piccola autonomia locale qual è Ghilarza, primo e unico comune dell’Alto Oristanese a proporre l’università a distanza.
 L’aspetto finanziario legato al funzionamento dei corsi “on line” comincia però a pesare per un ente locale che non dispone certo delle risorse appannaggio di municipalità ben più grandi. E non giocano nemmeno a suo favore i progressivi tagli ai trasferimenti regionali e statali. Da qui l’esigenza di coinvolgere tutti i paesi di provenienza degli utenti, affinché possano concorrere in una certa misura alla copertura delle spese gestionali, piuttosto ingenti per le casse del municipio.
 A questo scopo il sindaco Stefano Licheri ha convocato un incontro, fissato per domani mattina alle 10, allargato ai rappresentanti istituzionali dei diciannove paesi che allo stato attuale contano studenti iscritti ai corsi universitari. ‹‹Le spese di gestione sono consistenti - commenta l’assessore alla pubblica istruzione, Chiara Usai -. Soltanto la convenzione con la Facoltà di giurisprudenza di Sassari viene a costare 20mila euro, ma complessivamente i costi oscillano fra i 30 e i 40 mila euro annui››.
 L’assessore spiega le ragioni che hanno spinto il Comune ha lanciare questa sorta di Sos: ‹‹Abbiamo pensato che, trattandosi di un servizio di cui usufruiscono molti utenti esterni, le amministrazioni dei comuni di residenza di questi studenti potessero in qualche misura contribuire a coprire gli oneri. Un loro contributo consentirebbe di sgravare parte degli oneri oggi attinti esclusivamente al bilancio perché non vorremmo trovarci nella condizione di sacrificare qualcosa ad altri settori. Speriamo che la proposta venga presa in considerazione››.
 Il bacino d’utenza servito dalla sede decentrata dell’università turritana non è certo trascurabile, se si considera che gli iscritti ai corsi di Scienze giuridiche e Scienze delle imprese della pubblica amministrazione sono 47, molti dei quali “forestieri”. I corsi sono frequentati da studenti provenienti sia dall’Oristanese che da altre province: oltre quella locale soddisfano la domanda di Abbasanta, Baratili San Pietro, Boroneddu, Busachi, Cabras, Borore, Macomer, Oristano, Cuglieri, Narbolia, Norbello, Monserrato, Paulilatino, Riola Sardo, Santu Lussurgiu, Sedilo, Silanus, Solarussa e Sorgono.
 Non male per un servizio innovativo per il territorio e in funzione da poco più di due anni, durante i quali ha fatto registrare un progressivo trend di crescita relativamente al numero degli iscritti.
Maria Antonietta Cossu

5 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 – Sassari
Alloggi e mensa: le prime grane da affrontare per il cda dell’Ersu
Attesa la firma di Soru per ufficializzare la recente nomina del presidente Antonello Mattone

SILVIA SANNA

SASSARI. Manca solo una firma, indispensabile per dare ufficialità al nuovo consiglio d’amministrazione dell’Ersu. L’Ente regionale per il diritto allo studio universitario aspetta il sigillo del presidente della Regione Renato Soru: solo allora la macchina organizzativa potrà rimettere in moto gli ingranaggi. Il cda non si riunisce da due mesi: il precedente consiglio, targato centrodestra e presieduto da Maria Paola Pasella, dopo la scadenza di settembre ha lavorato in regime di proroga sino a metà novembre. Ora al timone dell’Ersu ci sarà Antonello Mattone. Un professore universitario che sull’università ha le idee molto chiare.
 Il ritardo nella firma dei decreti è normale, considerato che le nomine sono arrivate due giorni prima di Natale. Insieme al presidente Mattone, sono stati riempiti gli altri due posti vuoti nel cda: l’avvocato Giuseppe Masala (centrosinistra) e il consigliere comunale di Sorso Antonello Peru (centrodestra) sono i componenti di nomina politica. Siederanno nel consiglio d’amministrazione accanto a Giorgio Pintore, rappresentante dei docenti, e Simone Campus, eletto dagli studenti.
 Le grane da affrontare per il nuovo cda sono parecchie. Il riposo forzato di quasi due mesi ha bloccato atti improrogabili della macchina amministrativa. Ora è indispensabile una corsa contro il tempo per non perdere alcuni treni fondamentali.
 Il primo riguarda la spinosissima questione degli ex locali della Brigata Sassari. Una telenovela che va avanti da anni tra colpi di scena, intoppi e rallentamenti di varia natura. Il primo accordo, siglato nel 1996 tra il sindaco di Sassari Anna Sanna e il presidente dell’Ersu, prevedeva il passaggio della struttura all’ente universitario, con l’intenzione di realizzare una casa dello studente per complessivi 99 posti letto. Cifra a disposizione: 4 milioni di euro stanziati dalla Regione. Un finanziamento misero, a dieci anni di distanza, che ha costretto a rivedere il progetto e a diminuire di una decina il numero dei posti letto: inutile, infatti, il tentativo di spremere ancora le casse regionali. La modifica del progetto deve essere approvata dal cda dell’Ersu per poi ricevere l’ok definitivo della Regione. Ecco perché è importante che il consiglio d’amministrazione si riunisca prima possibile.
 I posti letto che saranno ricavati negli ex locali della Brigata Sassari sono indispensabili. Anche se la casa dello studente di via Verona (150 posti) ha portato una preziosa boccata d’ossigeno, la fame di alloggi non si placa. E, in attesa di quelli che saranno ricavati nell’area dell’ex pastificio Pesce (un centinaio), il popolo universitario reclama nuovi spazi. Una volta chiuso il cerchio, saranno circa 450 gli alloggi a disposizione. Ancora pochi, secondo il neo presidente dell’Ersu Antonello Mattone. Soprattutto se si pensa che Cagliari offre un tetto a quasi 1500 studenti.
 «Sassari deve crescere - dice Mattone - la sua università deve crescere. Dobbiamo entrare in concorrenza con Cagliari, potenziando le strutture e conquistando nuovi spazi». L’obiettivo è toccare quota 800 posti letto e garantire un alloggio anche agli studenti stranieri. «Bisogna tutelare chi fa l’Erasmus, i ragazzi non devono trovarsi in difficoltà. E Sassari deve avere l’immagine di una città universitaria aperta e accogliente. Ecco perché, oltre all’ex Brigata e all’ex pastificio Pesce - spiega Antonello Mattone - è urgente realizzare una casa dello studente ad Alghero. Lì c’è la facoltà di Architettura, che attira universitari da tutta la Provincia e non solo. È doveroso garantire servizi».
 Niente posti letto, invece, là dove sono attive facoltà gemmate: «Come Nuoro - dice Mattone - o come Tempio, dove Erboristeria naviga in brutte acque». Anzi, in alcuni casi forse sarebbe preferibile chiudere, «e riportare il cuore del polo universitario nella città sede d’ateneo - aggiunge il presidente dell’Ersu -: gli studenti hanno il diritto di vivere all’interno di una realtà urbana». Certo, alcune eccezioni possono rivelarsi vantaggiose. «Spostare l’attività di ricerca di Veterinaria e Agraria a Mamuntanas non sembra essere una cattiva idea - aggiunge Mattone - ma vanno valutati con attenzione i pro e i contro. Non mi pare però intelligente ospitare anche una casa dello studente: gli universitari non possono essere obbligati a vivere in campagna».
 Dopo l’alloggio, l’altro grande problema è il vitto. Il servizio da qualche tempo funziona a corrente alternata. La chiusura della mensa di via Padre Manzella, un paio d’anni fa, ha messo in fila un esercito di universitari davanti all’ingresso di quella di via Dei Mille. Studenti costretti a oltre un’ora d’attesa prima di riuscire a conquistare un posto a tavola e a mettere qualcosa di caldo sotto i denti.
 «Così non si può andare avanti - dice Simone Campus, rappresentante degli studenti nel cda dell’Ersu - nelle giornate più affollate, molti universitari mangiano alle tre del pomeriggio. Orari sballati che tolgono tempo allo studio e alle lezioni in aula».
 Che fare allora? «Innanzitutto bisogna individuare un altro spazio da adibire a mensa - aggiunge Campus - ma per il futuro Sassari potrebbe prendere esempio da altre città universitarie, come Bologna». Lì gli studenti girano con un badge sempre in tasca: «Un’unica carta di credito che comprende borsa di studio e buoni pasto - conclude Simone Campus - da utilizzare nelle mense ma anche nei pub e bar convenzionati». Anche perché, tra una lezione e l’altra o prima di un esame, è meglio tenersi leggeri.

6 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 – Sassari
La biblioteca chiude a mezzanotte ma va in vacanza per dieci giorni
LA PROTESTA E il prestito dei libri non funziona

SASSARI. L’idea è buona, anzi buonissima: la biblioteca che rimane aperta sino a mezzanotte, per accogliere gli studenti nottambuli che solo al buio riescono a carburare. La sperimentazione avviata d’estate nella biblioteca interfacoltà «Antonio Pigliaru», ha avuto un buon successo, superiore alle aspettative. Per questo si è deciso di andare avanti. Nel frattempo, però, sono iniziati i problemi. Inevitabili se al prolungamento dell’orario di apertura non corrisponde un aumento delle forze in campo e se alcuni dei servizi previsti si regolano ancora in base ai vecchi orari.
 Tra gli studenti la protesta è scattata subito. Ecco la prima lamentela: che senso ha tenere aperta la biblioteca sino a mezzanotte se non si può accedere al prestito? Soprattutto, perché la biblioteca a Natale è andata in vacanza? Dopo la lunghissima tirata iniziata a luglio, per le feste è arrivato infatti l’inatteso e prolungato stop. La Pigliaru ha chiuso i battenti il 23 dicembre: riaprirà solo domani mattina. Una vacanza indispensabile per consentire al personale (ragazzi delle 150 ore e impiegati delle cooperative) di riposarsi dopo il tour de force. «Una bruttissima sorpresa per tanti studenti - dice Simone Campus, il loro rappresentante all’interno del consiglio d’amministrazione dell’Ersu -: nei primi giorni di gennaio gli appelli sono numerosissimi. E non avere a disposizione la biblioteca quando l’esame è alle porte può essere una tragedia. Soprattutto per chi ha necessità di consultare libri e fare l’ultimo, fondamentale ripasso». In ogni caso, l’apertura prolungata non copre le pecche del servizio. «A Sassari c’è una concezione sbagliata delle biblioteche - spiega Simone Campus -. Da noi mancano i luoghi di socializzazione, di studio comunitario, di scambio culturale e didattico. Un’assenza che, di fatto, ha trasformato le biblioteche in salotti dove gli studenti trascorrono ore e ore: una specie di centro sociale, diventato inadatto per chi vuole semplicemente studiare».
 C’è poi il nodo fondamentale del patrimonio librario a disposizione del mondo universitario: «Povero, arretrato, non al passo con i tempi», dice Simone Campus. Mancano i testi specializzati e quelli in lingua originale, ma anche la manualistica avrebbe bisogno di essere rinforzata. «I testi a disposizione non sono mai sufficienti per accontentare tutte le richieste, così molti studenti sono costretti ad aprire il portafogli per acquistare i libri. Il servizio del prestito - continua Simone Campus - funziona a singhiozzo e spesso bisogna aspettare parecchi giorni prima di entrare in possesso del libro indispensabile per affrontare un esame. Tempi ancora più lenti quando il testo deve essere richiesto alla biblioteca di un altro ateneo, attraverso il sistema centralizzato: in molti casi si è costretti a saltare l’appello d’esame previsto e prepararsi per il successivo».
 Quando la fortuna gira e il libro richiesto è in bella mostra nei cataloghi, chi non lo volesse prendere in prestito ha la possibilità di sfogliarlo all’interno della biblioteca. Ma visto che i testi in dotazione si contano sulle dita di una mano, bisogna fare i conti con i soliti furbi. Quelli che, invece di lasciare i libri sui tavoli come stabilisce il regolamento, li nascondono in punti ben precisi. In modo che, il giorno dopo, sappiano solo loro dove andare a recuperarli, prima che qualcun altro ci metta le mani sopra. (si. sa.)

7 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 – Sassari
«Trasloco a Mamuntanas? Una follia»
Critiche all’idea del polo d’eccellenza ad Alghero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SASSARI. Il mega progetto presenta ancora molti punti oscuri. L’idea di far fare le valigie alle facoltà universitarie di Veterinaria e Agraria, destinazione Mamuntanas (Alghero), suscita alcune perplessità. Anche perché sono forti i dubbi sulla copertura finanziaria. Per realizzare il polo d’eccellenza al momento ci sono a disposizione 27 milioni di euro stanziati dalla Regione, altri 20 arriveranno nei prossimi mesi. A questi fondi dovrà aggiungersi la fetta di cofinanziamento dell’ateneo sassarese: stando ai primi calcoli, il polo universitario avrà bisogno di almeno 100 milioni di euro per prendere forma. Secondo Simone Campus, ce ne vorranno molto di più. Il rappresentante degli studenti nel cda dell’Ersu è sintetico nel commentare il mega progetto: «Una follia, roba da visionari». Un sogno irrealizzabile, a suo parere, destinato a rivelarsi un flop clamoroso. «Qui non siamo a Cambridge - dice Simone Campus - non ci sono soldi a sufficienza per pensare così in grande. È inutile puntare in alto se non si hanno né i mezzi né la mentalità giusta per spiccare il volo». Molto meglio, secondo Campus, rimanere con i piedi per terra e badare al sodo: «Utilizzando le risorse a disposizione per migliorare l’esistente, che ha bisogno di tanti e importanti interventi. Imbarcarsi in iniziative megalomani non ha senso, anche perché da queste parti si sa quando i lavori iniziano ma mai quando terminano. Va bene trasformare Mamuntanas in un centro di ricerca che ospiti laboratori all’avanguardia, ma è impensabile un trasloco completo di facoltà e studenti, mensa e posti letto: per Sassari, per la nostra università, sarebbe un danno gravissimo».
 Sull’argomento Mamuntanas, il consiglio d’amministrazione dell’Ersu (su spinta di Simone Campus), sembra intenzionato ad assumere nei prossimi giorni una posizione ufficiale. «Presenteremo le nostre obiezioni al progetto - dice Campus - e chiederemo maggiore chiarezza. E poi solleciteremo un controllo accurato sulla ripartizione dei contributi stanziati dalla Regione a favore delle università di Cagliari e Sassari. I conti per ora non tornano». (si. sa.)


8 – Il Giornale di Sardegna
Pagina 21 – Regione
Master and back. Un piano finanziato con 53 milioni di euro
Studia all’estero e poi rientra:

3000 borse per giovani sardi

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Questionario e social

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