Martedì 10 gennaio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 gennaio 2006

RASSEGNA A CURA DELL’UFFICIO STAMPA E WEB
Segnalati 7 articoli delle testate: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna


 

 
1 - L’Unione Sarda
Pagina 21 - Cronaca di Cagliari
Medicina, è finita la caccia all’aula
Dal prossimo anno accademico tutte le lezioni nel nuovo complesso della Cittadella
Parte il conto alla rovescia per il trasferimento a Monserrato
Una struttura da 12 mila metri quadri con aule e biblioteca accanto al Policlinico. Il preside Faa:
«Ragioniamo anche su Odontoiatria».
Il sogno della facoltà di Medicina si sta per materializzare: i lavori per la realizzazione del nuovo edificio alla Cittadella universitaria di Monserrato sono a buon punto, e dal prossimo anno accademico gli studenti e i docenti non dovranno più fare la spola tra diversi punti della città per le lezioni. “Un passaggio storico per la facoltà”commenta il preside Gavino Faa  “da quando esiste, Medicina è sempre stata sparpagliata. Con il nuovo edificio in Cittadella l’idea di campus universitario è vicina a diventare realtà”. La struttura di 12 mila metri quadri, in un edificio lungo 130 metri disposto su tre piani e un seminterrato, è quasi pronto, e la speranza è di poter avviare le lezioni già dal 1 marzo, all’inizio del secondo semestre: “Oggettivamente sarà difficile“ continua Faa “ma dal primo novembre l’intero corso di Medicina sarà trasferito a Monserrato, a due passi dal Policlinico. Stiamo ragionando anche sulla possibilità di portare anche i corsi di Odontoiatria e delle lauree sanitarie». La struttura. Aule, aree per gli studenti, stanze più piccole per i corsi meno numerosi, un’aula congressi da 400 posti, con ingresso esterno, punto ristoro e accoglienza: questi gli spazi che saranno messi a disposizione degli studenti e dei docenti. “Fino a oggi - ricorda il preside - le attività erano svolte in tante sedi, come via della Pineta, Ponte Vittorio, l’ospedale San Giovanni di Dio, Policlinico, via Ospedale, clinica Aresu. Ovviamente le difficoltà per l’attività didattica, con docenti costretti a girare in continuazione, erano molteplici. Con questo nuovo edificio invece si troveranno tutti i servizi in poche centinaia di metri: le lezioni in aule nuove, la mensa, la pratica al Policlinico». Un campus che prende spunto dall’Università La Cattolica di Roma, con il Gemelli: “l suo successo - spiega Faa - è proprio aver accorpato tutto in un’unica area». La biblioteca. Un altro fiore all’occhiello potrebbe essere quello della grande biblioteca bio-medica, che potrebbe essere ospitata in un altro edificio in fase di costruzione, sempre nella Cittadella di Monserrato. «Si sta ancora discutendo, ma l’idea piace a molti», ricorda il preside. Il seminterrato dell’edificio che ospiterà Medicina invece servirà a raccogliere l’enorme mole di materiale didattico della facoltà, diventando un gigantesco archivio. Un altro piccolo tesoro al servizio degli studenti e dei docenti. La promessa. Era stato lo stesso rettore Pasquale Mistretta ad anticipare l’accorpamento di Medicina, in un incontro di alcuni mesi fa con i rappresentanti degli studenti. “Il rettore - conclude Faa - avrà anche qualcuno dei difetti che i suoi critici gli addebitano, ma certamente gli va riconosciuto il merito di dare all’ateneo nuove strutture e spazi per la didattica».
Matteo Vercelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 - L’Unione Sarda
Pagina 5 – Carbonia

In città nascerà un polo universitario
Siglato il protocollo d’intesa tra il Comune e il Dipartimento di Ingegneria di Cagliari
Dopo i master arrivano i dottorati, i seminari e le conferenze
Sono cinque i settori in cui sarà presto impegnato in città il Dipartimento di Ingegneria strutturale dell’Università di Cagliari.
Prima è stata la volta dei master in architettura. Poi toccherà ai seminari e ai dottorati in ingegneria. Sul tavolo dell’Università la città è pronta a raddoppiare candidandosi a diventare un polo di ricerca di primo livello. L’atto ufficiale. È tutto frutto di un secondo importante atto deciso dalla Giunta alcune settimane fa: l’approvazione del protocollo d’intesa fra il Comune e il Dipartimento di Ingegneria strutturale della facoltà di ingegneria di Cagliari. Dopo l’avvio imminente dei master di secondo livello in Architettura, il Comune si appresta così a diventare sede delle attività di ricerca e studio in materia di "recupero e consolidamento degli edifici storici e riqualificazione delle attrezzature urbane". «Rafforzeremo un’intesa nata con il Dipartimento di architettura ? spiega il sindaco Tore Cherchi ? confermando Carbonia nel suo nuovo ruolo di polo attivo di ricerca». I settori. Sono cinque i settori in cui il Dipartimento di Ingegneria strutturale verrà impegnato. L’aspetto della promozione sarà rilevante. Difatti, il primo punto concerne l’organizzazione di conferenze e seminari in città sulla cultura architettonica e progettuale in genere. Il secondo punto interessa più da vicino i giovani laureati ed avrà ricadute anche sulla città. Comune e Facoltà cercheranno, infatti, di attivare un assegno, o un dottorato di ricerca, oppure alcuni posti di ricercatore in Ingegneria delle strutture. Le ricerche non saranno fini e se stesse: dovranno poter essere invece applicabili alla realtà urbana in materia, ad esempio di calcolo strutturale e restauro del cemento armato. In questo senso, però, il punto tre del protocollo spiega meglio i contenuti dell’intesa: alcune speciali convenzioni di studio e consulenza saranno finalizzate alla risoluzione di specifici problemi della città. Dalla tutela del patrimonio architettonico in centro e in periferia, ai medaus e all’archeologia mineraria. Il nuovo polo cittadino della ricerca scientifica e universitaria si completerà, infine, con gli ultimi due punti. Università diffusa. Il Dipartimento dovrebbe organizzare a Carbonia attività didattiche nell’ambito del programma denominato "Università diffusa", promosso dall’ateneo cagliaritano. E dovrebbe quindi svolgere attività integrata di ricerca e di didattica secondo un sistema già collaudato in questi anni. I giovani ingegneri frequenteranno tirocini negli uffici tecnici del Municipio, a contatto con i professionisti già affermati, impegnandosi a metter mano a progetti di manutenzione e risanamento.
Andrea Scano

 

 

 

 

3 - L’Unione Sarda
Pagina 22 – Carbonia

Senza sede.
A fine mese iniziano i primi corsi
Per ora è un master senza sede. Ma l’unica cosa certa è che inizierà ed anche molto presto, con ogni probabilità già intorno al 20 gennaio. Domani sarà infatti una giornata cruciale per stabilire dove organizzare il master universitario di secondo livello in Architettura, organizzato dal Comune con la facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari. I laureati ammessi sono una quarantina: per consentire loro di lavorare durante la settimana dovranno ritrovarsi il venerdì e il sabato in uno degli edifici dell’ex miniera di Serbariu in via di ristrutturazione. Il punto è che il restauro proseguirà ancora per un paio di mesi ma il master deve iniziare. Ecco, quindi, le opzioni fra le quali il Comune è chiamato a scegliere. Il corso potrebbe essere ospitato nella nuova grande aula ricavata al primo piano della biblioteca municipale di viale Arsia. Oppure in un’ala del vecchio albergo operaio di via Mazzini passato di recente alla proprietà del Comune e già messo in parte a disposizione dell’assessorato alla Pubblica Istruzione. Insomma, le alternative non mancano ma il Comune dovrà domani prendere domani una decisione.
(a. s.)

 

 

 

 

4 - L’Unione Sarda
Pagina 43 – Cultura

Nel suo diario la lezione di Raffaele La porta
Il pedagogista moriva 5 anni fa
Cinque anni fa moriva Raffaele Laporta, uno dei più importanti pedagogisti della seconda metà del ’900 italiano. Autore di opere fondamentali, quali La comunità pedagogica (1963), La difficile scommessa (1971), L’autoeducazione delle comunità (1979), Educazione e scienza empirica (1981) e L’assoluto pedagogico (1996), Raffaele Laporta insegnò nell’Università di Cagliari per due anni, a metà degli anni ’60. Quando andò in pensione, nel settembre del 1991, Laporta pubblicò per l’occasione un libretto di una cinquantina di pagine, con una tiratura limitata fuori commercio, Epitome, in forma di diario con molti flashback. Quel volumetto, introdotto da Antonio Santoni Rugiu e accompagnato da cinque testimonianze, è stato riproposto col sottotitolo, Vicende biografiche e formazione, dall’editrice romana Anicia. Uomo del dialogo, laico e socialista, abbandonati nel 1951 gli studi giuridici, s’immerse nelle letture delle famose Lezioni di didattica di Giuseppe Lombardo Radice, nei testi di Adolphe Ferrière e scoprì il pensiero di John Dewey. L’incontro decisivo per Raffaele Laporta fu quello con Ernesto Codignola e il figlio Tristano a Firenze. Vide così per la prima volta Scuola-Città e conobbe, tra gli altri, Annamaria Codignola, Francesco de Bartolomeis, Renato Coén, Lamberto Borghi e la sua lezione storica di educazione e politica. Lo scopo di questa nuova edizione di Epitome, osserva Antonio Santoni Rugiu, è contribuire a far conoscere meglio Laporta come persona e multiforme militante dell’educazione, rievocando gli aspetti che poco o nulla traspaiono dai libri: il docente innovativo, l’animatore di gruppi studenteschi e di comunità, il cultore di cinema come strumento di formazione, il meridionalista che abbandona la grande sede e i più gratificanti incarichi per tornare a lavorare con la gente della propria terra. Abruzzese di nascita, Laporta rientrò - dopo aver insegnato a Firenze, Cagliari, Bologna e Roma - nell’Ateneo di Chieti nell’autunno del 1983. Fatta la Resistenza , acquisito il diploma partigiano, Laporta confessa che «tutti i soldati e ufficiali superstiti della mia divisione, andati in montagna in Grecia nel ’43, avevano avuto il diploma». E poi, aggiungeva: «Ma che partigiano ero stato? con quale coscienza politica? sedici mesi di montagna come l’avevo fatta io erano stati sufficienti a chiudere i conti con il fascismo?». Idealmente dedicato alla sua famiglia, Epitome di Raffaele Laporta mette a nostra disposizione molti tasselli della complessa vicenda umana e dell’esperienza formativa di un intellettuale del ’900 italiano, che sorprende, nelle sue appena cinquanta pagine di diario e di memorie, pure chi riteneva di conoscerlo bene.
Bruno Maiorca

 

 

 

 

5 - L’Unione Sarda
Pagina 4 - Primo Piano
La Colla : tenere lontani i maiali dai polli
«Sappiamo dal 1968, quando a Hong Kong un ceppo di H5N1 infettò 18 persone, che il virus dell’influenza viaria può trasmettersi all’uomo. Ma sappiamo soltanto da un anno che la spagnola, l’influenza che nel 1918 mieté da 20 a 100 milioni di morti, era di origine aviaria. Ecco perché è scattato l’allarme nel mondo davanti ai 77 casi di H5N1 nel Sud Est asiatico e ora in Turchia». Paolo La Colla , virologo dell’Università di Cagliari, non ama avventurarsi in previsioni («non siamo stregoni») ma chiarisce quali sono i rischi di un salto di specie del virus dei polli, capace di continue mutazioni, dunque, potenzialmente anche di entrare nelle cellule dell’uomo. «Quegli immensi allevamenti in Asia possono far moltiplicare infinitamente i virus. E il virus, mutato, può conquistare la specie umana, fatto fortunatamente non ancora avvvenuto. E che va evitato tenendo sotto controllo gli allevamenti e isolando gli uomini colpiti dal virus. Un nemico contro il quale non è possibile oggi alcun vaccino perché, se colpirà la specie umana, muterà se stesso attraverso le sue polimerasi». Il professor La Colla spiega tuttavia l’utilità della vaccinazione contro l’influenza normale,mettendo in evidenza un rischio di cui si parla poco: «Se nel corso di un’epidemia aviaria e di una umana i due virus si incontrassero dando vita a un riassortimento o a una ricombinazione di geni, nascerebbe un terzo capace di trasmettersi da uomo a uomo. Il fatto più rilevante è che questa ipotesi può realizzarsi nei maiali, perché i virus aviari hanno scarsa disponibilità a entrare nelle cellule umane, e viceversa. Virus umani e aviari entrano invece facilmente nelle cellule dei suini». Perciò è stato importante vaccinarsi contro l’influenza («per ridurre la nuvoletta dei virus») ed è essenziale tenere ben lontani allevamenti di volatili e di suini, per evitare la nascita di un nuovo ceppo di virus contro il quale la specie umana non avrebbe oggi anticorpi. Si rischierebbe una pandemia molto seria. «Non è tuttavia il caso di farsi prendere dal panico-spiega La Colla- o di pensare di non mangiare carne di pollo o maiale. I virus si trasmettono attraverso le vie respiratorie».
(g.g.)


 


6 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 – Oristano
Università troppo cara e con poche attenzioni
Ghilarza. Quasi deserto l’incontro fra i sindaci
Le aspettative del Comune di abbattere parte degli oneri sostenuti per finanziare i corsi universitari telematici sono state disattese dalle numerose defezioni che ieri mattina hanno caratterizzato la riunione organizzata in municipio per discutere il problema. All’incontro promosso dall’amministrazione comunale hanno presenziato soltanto quattro rappresentanti istituzionali dei 19 paesi che, oltre Ghilarza, sono interessati dal servizio.
Lo sconfortante risultato, dettato da una generalizzata noncuranza delle amministrazioni chiamate a raccolta, non ha comunque impedito che si cominciasse a ragionare attorno all’eventualità che i comuni di residenza degli studenti universitari di questa sede periferica possano sostenere finanziariamente il servizio.
Al mini-vertice, presieduto dall’assessore alla Pubblica istruzione Chiara Usai e dal sindaco Stefano Licheri, sono intervenuti il sindaco di Norbello, due amministratori dei Comuni di Narbolia e Paulilatino e la vicesindaco di Abbasanta.
Tra le idee prese in esame non è stata scartato quella di stanziare un contributo una tantum. Una soluzione che però, come ha rilevato più di un amministratore, non eliminerebbe il problema alla radice.
Un’altra proposta avanzata è stata quella di richiedere una riduzione dei costi all’Università di Sassari, partner del Comune nel progetto sulla formazione a distanza. L’incontro rimane interlocutorio e il discorso sarà ripreso più avanti. Per il momento il tentativo di coinvolgere attivamente nella gestione dei costi gli altri diciannove comuni da cui provengono 36 dei 47 iscritti, ha coinciso con un deludente flop.
(m.a.c.)

 

 

 

 

 

 

7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 – Brevi

 

CAGLIARI. La scuola di formazione politica Pro Libera Civitate organizza per giovedì alle 17.30, nell’aula A del polo giuridico-economico dell’Università, in viale Sant’Ignazio 76, un incontro dibattito sul tema: «Sardegna 2010: tra Europa e Mediterraneo. Prospettive e sviluppo delle politiche economiche». Interverrà Matteo Colaninno, presidente nazionale del movimento giovani imprenditori di Confindustria. Apriranno l’incontro Federico Ibba, presidente della scuola e Alberto Scanu, presidente giovani imprenditori Confindustria Sardegna.

Questionario e social

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