Sabato 21 gennaio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 gennaio 2006

Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna


 

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 22 – Carbonia
Trenta laureati a lezione, potranno contribuire al recupero del patrimonio
urbanistico

L’Università in città è diventata realtà
Il Magnifico rettore ha inaugurato il master di Architettura
Un vero evento culturale per la città: ieri ha preso ufficialmente il via il master in Recupero e conservazione del patrimonio architettonico.
Sotto le vesti di un master di studio, per tutti si nasconde una missione civica: contribuire con le proprie conoscenze al restauro degli edifici che hanno fatto la storia anche del territorio. Questo spirito ha animato ieri mattina i trenta laureati in ingegneria o architettura che hanno dato vita in aula consiliare alla lezione inaugurale del master universitario di secondo livello in Recupero e conservazione del patrimonio architettonico moderno. Per la città, indubbiamente, un evento culturale. Non era mai accaduto che l’Università ponesse concretamente piede a Carbonia e lo facesse con un corso di alta formazione post-laurea che si concretizzerà nell’elaborazione di progetti fattibili di restauro. Ognuno dei trenta corsisti, quindici donne e quindici uomini, era consapevole della duplice finalità dell’iniziativa: didattica e ricerca pratica. Consapevolezza accresciuto nei giovani laureati originari del territorio: chi di Carbonia, di Bacu Abis, di Narcao, di Iglesias. Efisio Fanni, di Iglesias, non fa fatica a parlare di «missione culturale che ci deve far riflettere, noi per primi, sul significato del restauro di parti integranti della nostra storia nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile». Silvia Musa, Narcao, pone l’accento sulla «sensibilità civica necessaria a riappropriarci del nostro territorio». Concetti ripresi da Erika Daga, di Carbonia, e da Patrizia Serci, originaria di Bacu Abis, la quale rafforza la riflessione ricordando che «proprio Bacu Abis è forte l’esigenza del restauro del patrimonio architettonico». La prima lezione è stata tenuta dal professor Sergio Poretti, dell’Università Tor Vergata di Roma. Andrea Scano
 
Un laboratorio a cielo aperto
«I 400 anni di storia dell’Università di Cagliari ripartono da Carbonia». Con queste parole, il Rettore Pasquale Mistretta ha battezzato solennemente il master in Architettura ricollegandosi al fatto che fra pochi giorni l’Ateneo del capoluogo festeggerà la Bolla papale di istituzione, emanata esattamente quattro secoli fa. Una ricorrenza che si riempie di «significati concreti ? ha aggiunto il Rettore - in virtù di un corso allestito in una città dove la storia ha lasciato segni profondi». Il master durerà 1500 ore, un anno. Dai primi di febbraio le lezioni si terranno non più nell’aula consiliare ma nell’edificio dell’ex Infermeria, nella miniera di Serbariu. «Un luogo ideale per i trenta giovani protagonisti che avranno a disposizione - ha precisato il sindaco Tore Cherchi nel corso dell’inaugurazione ? una città laboratorio a cielo aperto che consentirà di sviluppare progetti realizzabili e non da tenere nel cassetto». All’importanza scientifica dell’avvenimento, dunque, si innesta «l’importanza strettamente pratica che ne deriverà ? ha ripreso il Rettore Mistretta ? e un processo di ulteriore crescita culturale che Carbonia merita». Insomma, la solennità dell’avvenimento ieri mattina era tutt’altro che formale. «Questo master è un duro percorso di ricerca e applicazione», ha voluto ribadire Antonello Sanna, dell’Università di Cagliari. Di più: «Un evento raro ? ha sottolineato Sergio Poretti, docente di Restauro del patrimonio architettonico moderno all’Università romana di Tor Vergata ? per l’opportunità forse unica che offre la città stessa, uno dei pochissimi esempi in Italia per il patrimonio urbanistico del 900». (a. s.)

2 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cagliari
presentazione corso
Le scienze della mente e l’investigazione
"Scienze psicologiche e forensi applicate all’investigazione": è il titolo del corso che sarà presentato oggi, dalle 11 alle 13, nei locali dell’ex provincia in piazza Galileo Galilei 17. Il corso, che inizierà il 25 febbraio alle 10, con la lezione di elementi di diritto e procedura penale, tenuta dall’avvocato Francesco Viola del foro di Cagliari, è destinato a diplomati, laureandi e laureati; operatori socio-sanitari e della sicurezza, appartenenti alle forze dell’ordine e all’amministrazione penitenziaria. Gli obiettivi sono quelli di fornire nozioni generali e strumenti di base: il coordinamento didattico è affidato alla dottoressa Valeria Lisini. Per maggiore informazioni: www.criminalmente.it ? formazione@criminalmente.it.



3 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 – Cagliari
La chirurgia si trasferisce al policlinico di Monserrato: la sigla propone il suo piano alternativo
Binaghi smantellato, l’altolà della Uil
«Non sarà più riferimento regionale per i malati polmonari»
IL SINDACATO «Han deciso tutto senza consultarci»
 CAGLIARI. «Vogliono smantellare il Binaghi: non lo permetteremo». Operatori e associazioni di categoria hanno dissotterrato l’ascia di guerra e minacciano di scendere in piazza per difendere il futuro del presidio di via Is Guadazzonis. Qualche settimana fa hanno iniziato a rincorrersi diverse voci, secondo cui l’assessorato regionale alla Sanità e la direzione della Asl 8 avrebbero deciso di smembrare i reparti e trasferirli in altri presidi. Fino a due giorni fa, nessuna conferma ufficiale. Ma a distanza di ventiquattr’ore le chiacchiere di corridoio si sono trasformate in grandi manovre. Tutto confermato: il Binaghi perde pezzi ed entro il ventisette gennaio il reparto di Chirurgia generale lascerà la struttura di Monte Urpinu per approdare al Policlinico universitario. «E’ l’inizio della fine - dice il medico Giuliano Frau, rappresentante della Federazione poteri locali della Uil - se la rivoluzione studiata ai piani alti della Regione e della Asl 8 non subirà variazioni, daranno il via alla disgregazione del Binaghi. E francamente non si comprendono i motivi di questa manovra: il presidio è da anni un punto di riferimento per l’intera isola, e non potrebbe essere altrimenti, visto che si occupa di specifiche patologie, come quelle polmonari, fin dalla sua fondazione, nel 1935». Lo spostamento del reparto di chirurgia avviene in maniera disorganizzata, dicono i sindacati, e l’ospedale sarà privato di una divisione che, in relazione al numero di interventi, non ha eguali in nessun altro nosocomio isolano. Sindacati e operatori lamentano inoltre una totale mancanza di concertazione, che ha determinato il montare di un malcontento sempre crescente: «Ci hanno informato solo dopo aver preso le decisioni in totale solitudine, rintanati nella stanza dei bottoni - accusa Giuliano Frau - e questo non può che creare un palpabile disagio. Senza contare che cambiare in itinere la fisiologia di un ospedale ci sembra un grave errore. Pare si tratti di un’operazione dettata da logiche squisitamente economiche, ma continuiamo a non capire perché abbiano deciso di smantellare questo presidio di prim’ordine - afferma titubante il rappresentante sindacale - qui si curano i tumori, c’è l’unico centro trapianti di midollo osseo della Sardegna, ci occupiamo di sclerosi multipla e abbiamo i laboratori di analisi più all’avanguardia». Tanti dubbi e, finora, una sola certezza: questa rivoluzione non ha senso. «Se proprio si vuole metter mano all’organizzazione del Roberto Binaghi, allora si studino altre possibilità - dice ancora Frau - stiamo raccogliendo le firme per presentare una nostra proposta che strutturi il presidio ospedaliero secondo specifici dipartimenti. Per il momento - conclude Frau -, visti i tempi ristretti, si tratta solo di una bozza che ci farebbe piacere discutere con la dirigenza sanitaria e politica, ma crediamo che sia un punto di partenza per proporre un’alternativa al paventato smantellamento di questa struttura».
Pablo Sole
 
Il direttore generale Gino Gumirato spiega l’accordo con l’Università
«Solo razionalizzazione di posti letto»
 CAGLIARI. «Il presidio ospedaliero Roberto Binaghi non sta subendo alcun smantellamento». Il direttore generale della Asl 8 Gino Gumirato smentisce l’esistenza di un progetto che preveda la disgregazione della struttura di via Is Guadazzonis. «L’unica proposta in merito riguarda esclusivamente la razionalizzazione dei posti letto - assicura il manager - e sarà presentata nei prossimi mesi a tutti gli operatori». Il trasferimento del reparto di Chirurgia generale è confermato?
 «Sì - dice Gumirato - ma stiamo parlando di un discorso differente: si tratta di uno spostamento che nasce da un accordo tra la Asl e l’Università in vista di una futura joint-venture. Voglio sottolineare che si tratta di un fatto storico, perché per la prima volta le sale operatorie del Policlinico saranno potenziate». (p.so.)

4 - La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Cagliari
La città diventa un laboratorio di architettura
Inaugurato, ieri, il primo master universitario in «Recupero e conservazione del moderno»
 CARBONIA. La città del Novecento ha inaugurato, ieri, il primo master universitario in «Recupero e conservazione dell’architettura moderna», organizzato dal dipartimento di Architettura della facoltà d’Ingegneria dell’ateneo cagliaritano e cofinanzianto dall’amministrazione comunale. Un’inaugurazione solenne, alla presenza del rettore dell’università di Cagliari, Pasquale Mistretta, del sindaco, Salvatore Cherchi, dell’assessore comunale alla Pubblica istruzione, Efisio Piras, di Antonello Sanna, del dipartimento di Architettura dell’università di Cagliari e di Sergio Poretti, del dipartimento di Ingegneria civile dell’università di Roma-Tor Vergata che, dopo la presentazione, ha anche tenuto la prima lezione del master.
 «Il master - ha detto il rettore dell’università di Cagliari, Pasquale Mistretta - si inserisce all’interno di una collaborazione tra l’ateneo e l’amministrazione di Carbonia avviata già da tempo. Il recupero dell’ex miniera di Serbariu e la nuova piazza Roma ne sono una testimonianza. Il 1º febbraio - ha proseguito il rettore - ricorreranno i 400 anni dalla bolla papale che istituì l’università di Cagliari. La mia presenza a Carbonia per l’inaugurazione del master vuole essere anche un segno che i quattro secoli dell’ateneo cagliaritano ripartono, in qualche modo, anche da Serbariu e Monteponi, da un Sulcis Iglesiente che trova nuova forza dalla cultura».
 Cultura e sviluppo, per Carbonia nella specificità di una città di fondazione, sono, secondo il sindaco Cherchi, condizioni strettamente legate. «È indispensabile - ha detto il sindaco - investire in cultura, in particolare in un Sulcis che deve affrontare una riconversione del proprio modello produttivo. Il master inaugurato oggi - ha proseguito Tore Cherchi - rappresenta per Carbonia un’occasione unica di crescita culturale. È il prodotto di una stretta collaborazione fra l’amministrazione comunale, l’università di Cagliari e l’università di Roma Tor-Vergata, che ringrazio per l’importante contributo progettuale e di consulenza dato alla città. Contributo che si è concretizzato in una lunga serie di progetti finanziati e realizzati e che si è tradotto in un arricchimento reciproco in termini di professionalità. Questo master inaugura l’attività di alta formazione post-laurea a Carbonia, città che è diventata un vero e proprio laboratorio vivo dell’architettura moderna. Dal master ci aspettiamo nuovi progetti di riqualificazione degli spazi urbani. Attualmente - ha continuato il sindaco - è in discussione con l’Ausi, che ha promosso la nascita della facoltà di Scienze dei materiali a Monteponi, un progetto di collaborazione con l’amministrazione di Carbonia. L’obiettivo, come è accaduto ad Iglesias, non prevede la semplice duplicazione dei corsi di una facoltà già esistente, ma si propone di realizzare proposte originali ed innovative, in grado di attrarre presenze e cultura».
«Il corso universitario, uno dei primi in Italia - ha aggiunto Sergio Poretti, del dipartimento di Ingegneria civile dell’università di Tor Vergata - si propone, in un contesto urbano come quello di Carbonia, di unire, in un vero e proprio laboratorio cittadino, la didattica con la ricerca».
 
L’OBIETTIVO
Inventare una nuova professione
 CARBONIA. Il corso, della durata di 1500 ore, sarà tenuto, provvisoriamente, nella sala polifunzionale per poi essere trasferito presso il Centro italiano della cultura del carbone, nella restaurata ex miniera di Serbariu.
 Il Master accoglie trenta laureati che hanno superato le selezioni previste dal bando di partecipazione che scadeva il 25 novembre e a cui hanno risposto oltre sessanta giovani, in possesso della laurea specialistica in Architettura, Ingegneria edile e civile.
Il Master ha la finalità di promuovere gli studi e le ricerche specializzate sul tema dell’edilizia moderna e delle città di fondazione. L’obiettivo formativo è quello di creare una nuova figura professionale che sappia proporsi come progettista della conservazione, con specifiche competenze nel settore del patrimonio moderno e contemporaneo, capace di intervenire sul recupero del moderno, inserendosi nelle istituzioni preposte alla tutela, nel campo della progettazione di settore, negli uffici tecnici e nelle imprese di settore. Con il Master prosegue la collaborazione dell’amministrazione comunale con il dipartimento di Architettura dell’università di Cagliari che, sin dal 2001, affianca il Comune nella consulenza progettuale e si rafforza la presenza dell’Università di Cagliari nel Sulcis-Iglesiente.
 La proposta formativa, altamente qualificante, ha ottenuto il più alto gradimento, testimoniato dall’alto numero delle pre-iscrizioni, fra tutti i master proposti dall’Università di Cagliari.

5 - La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
EDITORIA
Addio a Santucci, fondò «Il Mulino»
 BOLOGNA. E’ morto dopo una lunga malattia Antonio Santucci, dagli anni Settanta ordinario di Storia della filosofia all’università di Bologna. Era nato a Mira (Venezia) il 26 settembre 1926. Insieme con Ezio Raimondi, Luigi Pedrazzi, Nicola Matteucci, Fabio Luca Cavazza, Federico Mancini, è stato uno dei fondatori della rivista e della casa editrice «Il Mulino».
 Fra i massimi studiosi italiani dell’empirismo inglese e del pragmatismo, ha dedicato a queste correnti di pensiero diversi libri fra cui «Sistema e ricerca in David Hume» (Bari Laterza 1969), «Il pragmatismo» (Utet, 1971); ma il libro con cui esordì, segnalandosi come uno dei più originali interpreti in Italia delle nuove correnti filosofiche del Novecento, è «Esistenzialismo e filosofia italiana» (Il Mulino, Bologna, 1959). Molto forte è sempre stata la presenza di Santucci nella vita culturale di Bologna.
 Membro dell’Accademia delle scienze, ha a lungo affiancato alla propria attività di docente universitario un continuo impegno di scelte culturali nella rivista e nella casa «Il Mulino» di cui è stato per lunghi anni membro del consiglio editoriale

Questionario e social

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