Giovedì 12 gennaio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 gennaio 2006

Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web


 

 

 

 
1 - L’UNIONE SARDA
Pagina 22 – Carbonia
Termovalorizzatore: sì, se costa poco
Il sindaco: «Un bando di evidenza pubblica per individuare la soluzione più conveniente»
Bisognerà bruciare i rifiuti ma non si sa ancora come. E riprende quota l’ipotesi del termovalorizzatore per via dei bassi costi di gestione
Da valutare l’alternativa dei rifiuti da bruciare nella centrale
Che bisognerà bruciarli non ci sono dubbi: l’era delle discariche a cielo aperto è tramontata. Resta da stabilire come ridurre in cenere quelle quarantamila tonnellate di rifiuti urbani (la parte secca) che ogni anno vengono prodotte nel Sulcis. Due le ipotesi a confronto: il termovalorizzatore oppure l’impiego come combustibile nelle centrali Enel. -Signor sindaco, voi per quale optate? Tore Cherchi, ex parlamentare della quercia e sindaco da quasi cinque anni ha le idee ben chiare: «Per il momento ci atteniamo alle indicazioni del Piano regionale che prevede la realizzazione di un termovalorizzatore in brado di bruciare la frazione secca dei rifiuti del Sulcis-Iglesiente e del Campidano. Per questo abbiamo anche provveduto a individuare un’area idonea per l’impianto». Una scelta definitiva? «E no, siamo del parere che, ove siano possibili altre soluzioni, queste debbano essere valutate sia dal punto di vista dell’impatto ecologico che da quello tariffario con un concorso di evidenza pubblica». Ossia? «A noi interessano due condizioni: la compatibilità ambientale e la minimizzazione delle tariffe. Non dimentichiamoci che alla fine il conto lo pagheranno i cittadini e noi vogliamo evitare stangate». Secondo uno studio dell’Unversità di Cagliari il termovalorizzatore sarebbe più conveniente dal punto di vista economico». «I 67,67 euro a tonnellata indicati in quello studio come il costo per bruciare i rifiuti nel termovalorizzatore sono un prezzo conveniente: se il Consorzio industriale avanzasse una proposta concreta sulla base di questi prezzi sono pronto a portare il tutto al Consiglio comunale». Mancherebbe comunque il via libera della Regione. «C’è un grosso ritardo della Regione che non ha ancora deciso cosa fare, chi lo fa e come si fa. Eppure ha finanziato lo studio dell’Università: ha il dovere di prenderlo in considerazione esprimendo un sì oppure un no motivato». Se è per questo la Regione ha anche stanziato un milione di euro per acquisire l’area per il termovalorizzatore. «Questa è un’altra contraddizione». Forse perché attorno al business rifiuti si agitano grossi interessi. «Non è escluso che ci siano attività di lobbing. Ma è normale. Però i pubblici poteri hanno gli strumenti per ricorrere a bandi di evidenza pubblica determinando trasparenza nell’interesse dei cittadini». Intanto non si decide. «Non spetta a noi. Abbiamo fatto tutto quello che rientrava nelle nostre competenze, e stiamo pagando le conseguenze dell’assenza di decisioni perché dobbiamo addebitare ai cittadini tasse ecologiche per lo smaltimento dei rifiuti che sono a livello di 50 euro alla tonnellata». Il prezzo per continuare a smaltire nelle discariche. «Che sono già fuorilegge. Senza il termovalorizzatore o un’altra soluzione rischiamo che venga chiusa e che la Regione ci costringa a trasferire i rifiuti in un altro inceneritore con un aggravio di costi insopportabile. Del resto è quello che sta già avvenendo con i rifiuti umidi». Conclusione? «Ci attrezziamo o rischiamo di pagare a caro prezzo i ritardi». Un primo risultato, comunque, starebbe già per arrivare. Il Consorzio industriale ha infatti annunciato di essere pronto a sottoscrivere l’accordo di programma con il Comune di Carbonia sulla base dei parametri indicati dallo studio eseguito dell’Università di Cagliari. A questo punto mancherebbe all’appello soltanto la Regione che non si pronuncia ma fa pagare ai cittadini lo scotto della sua indecisione.
Sandro Mantega

2 - L’UNIONE SARDA
Pagina 21 – Provincia Sulcis
Carbonia
Via al master, prima lezione in Comune
La nuova aula consiliare di piazza Roma ospiterà a fine gennaio la lezione inaugurale del master di secondo livello in architettura, organizzato dal Comune e dall’Università di Cagliari. È la decisione cui sono giunti gli amministratori municipali dopo aver valutato le sedi destinate ad ospitare il corso in architettura razionalista moderna. Il master si terrà nei fine settimana. Per la seconda serie di lezioni verrà invece reso disponibile uno degli edifici della vecchia miniera di Serbariu, l’ex Infermeria, in attesa di approntare la sede definitiva.
(a. s.)


3 - L’UNIONE SARDA
Pagina 19 – Cronaca di Cagliari
Convegno Scuola, la conoscenza risorsa essenziale
Una casa comune per tutte le persone che lavorano nel mondo della conoscenza: con questo obiettivo si è riunito ieri il primo congresso regionale della Flc (Federazione lavoratori della conoscenza) della Cgil Sardegna, sorto dall’unificazione del sindacato Scuole e di quello dell’Università e della Ricerca. I lavori sono stati aperti dal segretario Peppino Loddo, con la partecipazione dei componenti della segreteria nazionale. Il congresso, che proseguirà oggi, sempre nella sala congressi di viale Monastir a Cagliari, vuole tracciare le linee guida del programma sindacale per i prossimi anni, dopo la lunga battaglia contro la riforma Moratti. Partendo sempre dal concetto di conoscenza come risorsa fondamentale.
(m. v.)

 

 



4 - L’UNIONE SARDA
Pagina 18 – Cronaca di Nuoro
Via Salaris
Pon sicurezza, oggi cerimonia all’università
Si svolge oggi, nell’aula magna dell’università, la cerimonia inaugurale del progetto "Force", ovvero "Formazione congiunta per l’educazione alla legalità". L’iniziativa, finanziata dai fondi del Pon sicurezza, è promossa dal ministero degli Interni e organizzata dalla Prefettura, in collaborazione con il consorzio Nova e la facoltà di Scienze del servizio sociale di Nuoro. Coinvolge gli operatori delle Province di Nuoro e Ogliastra, delle Asl, dell’università e dei Comuni di Nuoro, Fonni, Mamoiada, Oliena e Orgosolo riuniti nel consorzio Cuncordia; Lula, Orune, Galtellì, Onifai, Loculi, Irgoli, Bitti e Onanì che compongono il consorzio Solidarietà; Desulo, Macomer, Sarule, Siniscola e Sorgono oltre ad alcuni centri ogliastrini riuniti nel consorzio "Cultura e legalità". Oggi, alle 9, verrà presentato il calendario delle attività che punta a incentivare la formazione di una rete culturale e funzionale tra operatori di vari enti e del terzo settore.

 



5 - LA NUOVA SARDIGNA
Pagina 30 – Sassari
Silenzio sull’azienda didattica
Nessuno parla del progetto sperimentale a Chilivani
Nel frattempo si discute della possibilità di trasferire Veterinaria a Mamuntanas
OZIERI. Mentre negli ambienti universitari sassaresi si discute sulla scelta di Mamuntanas quale sede del polo agro-zootecnico di eccellenza, in città è calato il silenzio sul progetto relativo alla realizzazione a Chilivani dell’azienda didattica a servizio della facoltà di Veterinaria. L’argomento, inserito nel contesto delle polemiche che hanno accompagnato il decollo del corso di laurea triennale in “produzioni animali”, è stato soppiantato dalle successive vicende che hanno scosso l’ambiente politico amministrativo cittadino.
 A questo punto preoccupa l’apparente disinteresse con cui la classe dirigente locale segue il dibattito in atto nel capoluogo di provincia.
 Da questo, che vede nel ruolo di protagonisti le massime autorità accademiche dell’ateneo sassarese, potrebbero scaturire riscontri obiettivi sulla fattibilità della struttura sperimentale locale. A questo proposito la situazione non appare infatti molto chiara.
 A credere fermamente nell’iniziativa è ancora una volta il sindaco Giovanni Cubeddu, che segue con puntiglio il laborioso iter tecnico burocratico e finanziario indispensabile per il decollo della stessa.
 In tale ottica ha definito l’acquisizione dell’area in cui, previa realizzazione degli edifici e dei laboratori, gli studenti di veterinaria dovrebbero effettuare le lezioni e ricerche sperimentali previste dal piano di studi della facoltà.
 Le modalità di acquisto di tale azienda, ottenuta con la cessione alla fondazione Satta Sequi di due piani del palazzo che ospita gli uffici dell’Inps e dell’Asl, furono severamente criticate dalla minoranza consiliare, poco convinta del buon esito della pratica.
 Per il centro sinistra, il progetto ozierese è destinato a soccombere dinanzi alla più solida copertura politica di quella algherese.
 A tale proposito si fa riferimento allo stanziamento dell’importo di venti milioni di euro erogati dalla Regione sarda per l’insediamento che deve essere realizzato a Mamuntanas. Su questo punto il capo dell’amministrazione cittadina fa spallucce e non dimostra soverchia preoccupazione.
 «Posso solo dire che le due iniziative non sono in concorrenza fra loro - dice Giovanni Cubeddu - ma al contrario possono in egual misura contribuire alla crescita della facoltà universitaria di veterinaria».
 Una risposta enigmatica, ma che nel contempo denota un certo ottimismo da parte del sindaco di Ozieri. D’altro canto la validità dell’iniziativa era stata riconosciuta anche dal preside di veterinaria Sergio Coda e dallo stesso rettore dell’università sassarese Alessandro Maida. L’azienda agraria destinata a ospitare la struttura didattica si estende per una superficie complessiva di quaranta ettari ed è situata ai margini della frazione di Chilivani.
 Una posizione geografica considerata strategica che è rafforzata dalla presenza a poca distanza da essa, di importanti strutture produttive del settore agro zootecnico, quali il frigomacello regionale, l’ippodromo, lo stabilimento lattiero caseario dell’Agriexport e infine il centro operativo del Consorzio di Bonifica, l’ente preposto all’irrigazione della piana ozierese.
 Per la ristrutturazione dei locali esistenti e la realizzazione dei nuovi locali necessari per rendere funzionale l’istituenda struttura universitaria, il comune dispone della somma complessiva di un milione e mezzo di euro, ottenuti attraverso i fondi Por.
Miuccio Farina

 

 



6 - LA NUOVA SARDIGNA
Pagina 2 – Cagliari
Università. Due iniziative dell’Agee e della Regione
Studiare e lavorare all’estero, in viaggio nei paesi europei
CAGLIARI.
Due nuove occasioni per i giovani sardi che vogliono studio o lavorare in uno stato dell’Unione europea. L’iniziativa è dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione e dell’associazione culturale studentesca Aegee, che mettono a disposizione trenta contributi diretti allo sviluppo della mobilità studentesca internazionale. I progetti per cui sarà possibile usufruire degli aiuti sono: “Lavorando con e per l’Ue”, corso intensivo a Bruxelles, coordinato dal Movimento europeo internazionale presieduto da Pat Cox (già presidente del Parlamento europe) e il “Summer university”, organizzato da Aegee in diverse città europee.
Possono partecipare laureandi e laureati di tutte le facoltà della Sardegna, che saranno selezionati secondo modalità differenti. E’ indispensabile in ogni caso presentare una tesina in inglese, non più di mille parole, con allegata la traduzione in italiano, sul tema “Allargamento e impatto sull’identità europea”. Le domande vanno presentate, per entrambi i progetti, entro il 15 febbraio all’indirizzo e-mail aegeecagliari@gmail.com, corredate da tutta la documentazione richiesta e dalla tesina. Info sul sito: www.aegeecagliari.org o www.european-movement. org/myeurope.
(s.z.)

 

 


7 - LA NUOVA SARDIGNA
Pagina 4 – Sardegna
Il primo congresso del nuovo sindacato Flc
Cgil: sulla scuola sarda sventola bandiera bianca
CAGLIARI.
Edifici scolastici fatiscenti, ‹‹mediocremente attrezzati››. Dimensionamento che è il ‹‹frutto dei più svariati interessi ragionieristici, corporativi e campanilistici››. Tasso di dispersione scolastica tra i più alti in Italia. Sino alla legge di riforma Moratti: da abrogare. Il segretario regionale della Cgil-scuola, Peppino Loddo, nel XV Congresso regionale del sindacato, e nel primo del neonato Flc-Cgil (che raggruppa scuola e università e ricerca), usa parole amare per tracciare il quadro desolato dell’istruzione in Sardegna. Dalla formazione delle classi agli organici, dal fenomeno della dispersione al sistema universitario: l’istruzione sventola da anni bandiera bianca.
Dimensionamento. Quattrocentoventisette autonomie scolastiche distribuite tra 377 comuni, e un totale di 230.173 alunni. Esiste un equilibrio? No, sentenzia Peppino Loddo: ‹‹L’operazione di dimensionamento - dice - è ormai datata e fatta nella più completa assenza d’un confronto con i sindacati e il personale della scuola››. Il risultato? ‹‹Il dimensionamento - prosegue Loddo - è ben lontano dall’aver operato un’equilibrata distribuzione territoriale delle scuole, che tenesse conto dei bacini d’utenza e assicurasse una pluralità dell’offerta formativa››. Classi e organici. Dei 230.173 alunni delle scuole isolane, il 92,80% frequenta la scuola pubblica. Il resto (7,20%) la scuola “paritaria”, cioè quella privata. ‹‹Eppure - denuncia Loddo - a quest’ultima vanno una considerevole quantità di risorse regionali: circa 20 milioni di euro. Soru deve spiegarci perché, nonostante la situazione di penuria, permetta queste cose››. Non va meglio sul fronte degli organici, messi in ginocchio da anni di tagli: seimila cattedre in meno in pochi anni, denunciano dalla Cgil, cui s’aggiungono 9mila precari (8mila docenti e mille Ata) che ‹‹ormai non lavorano più››.
‹‹Pensavamo - dice Loddo - che l’avvento delle Direzioni scolastiche regionali potesse cambiare qualcosa, in una logica di decentramento e rottura del vecchio centralismo ministeriale. S’è arrivati invece al paradosso: tagli di molto superiori al contributo di sangue imposto dalla stessa Ministra››. Edilizia scolastica. Per denunciare il grave stato degli stabili scolastici si son sparsi fiumi d’inchiostro, ‹‹ma spesso - dice il segretario Cgil - le grida d’allarme sono state lanciate dagli stessi enti locali che per altri versi si son sempre mostrati latitanti››. Con la nuova normativa sull’istruzione la Regione tenta di porre rimedio eppure, osserva Loddo, ‹‹punti come l’edilizia scolastica o il diritto allo studio vanno meglio orientati››. Dispersione. Gli alunni che abbandonano i banchi sono il 23,5%. Una media altissima che nella vecchia ripartizione delle province vede in prima fila Nuoro con il 29,31%, seguita da Cagliari (24,29%), Sassari (23, 64%) e Oristano con l’8,97. Esistono possibilità d’invertire la rotta? Sì, ma a patto che venga abolita la riforma voluta dal ministro Moratti, sentenzia Peppino Loddo. E per una volta, anche se a modo suo, è d’accordo anche il direttore della scuola sarda, Armando Pietrella: ‹‹La scuola ha bisogno d’assumere un assetto definitivo - dice - e la riforma, che oggi si fa e domani non si sa, rischia di protrarre l’incertezza››. Il congresso oggi continua: sarà eletto direttivo e segretario del nuovo sindacato.
Sabrina Zedda



8 - IL GIORNALE DI SARDIGNA
Pagina 32 – Grande Cagliari
Una strada anti caos verso la Cittadella
SS 554. Ogni giorno estenuanti code al semaforo delle 5000 auto al giorno

 

 vedi allegato

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Questionario e social

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