UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 18 gennaio 2006

Mercoledì 18 gennaio 2006

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 gennaio 2006

RASSEGNA A CURA DELL’UFFICIO STAMPA E WEB

Segnalati  10 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

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l’unione sarda
Pagina 18 – Cagliari
Ateneo. Ufficializzate le nomine negli organismi centrali
Studenti universitari, ecco gli eletti
A un mese e mezzo dalla chiusura dei seggi sono state ufficializzate le nomine dei rappresentanti degli studenti universitari eletti negli organi centrali. Ma per le rappresentanze nei consigli di facoltà e nei corsi di laurea si dovrà aspettare ancora qualche giorno. Eventuali ricorsi, per Consiglio d’amministrazione, Senato accademico e Cus, scadranno oggi, a cinque giorni dalla pubblicazione del decreto del rettore, avvenuto venerdì scorso. I controlli e le verifiche non hanno portato a sorprese, confermando i risultati provvisori. Questi i rappresentanti eletti. Consiglio d’amministrazione: Giuseppe Frau e Lorenzo Espa (Università per gli studenti), Fabio Medas e Andrea Marrone (Ichnusa), Andrea Zucca (Sinistra universitaria). Senato accademico: Fabiola Nucifora e Maurizio Deiana (Università per gli studenti), Manuela Urru e Roberto Mura (Ichnusa), Roberto Ibba (Sinistra Universitaria). Senato accademico allargato: Manuel Floris e Antonio Cabitta (Università per gli studenti), Andrea Bullegas e Simone Vargiu (Ichnusa), Andrea Coinu (Sinistra universitaria). Comitato per lo sport universitario: Marino Brundu (Università per gli studenti), Emanuele Cabiddu (Ichnusa). Gli studenti che si sono recati il 29 e 30 novembre a votare sono risultati meno del 20 per cento: 6.413, per una percentuale del 18,5. Molte le schede nulle (una media di 700 nei quattro organi centrali) e quelle bianche (1.000). (m. v.)


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l’unione sarda
Pagina 14 – Lavoro
Le domande devono essere presentate entro venerdì
Cagliari, tre master dopo la laurea
L’Università di Cagliari propone tre concorsi per l’ammissione ad altrettanti master post lauream. Si tratta di due master di secondo livello, uno in Diagnostica urbana e territoriale e l’altro in Medicina delle tossicodipendenze e dell’alcolismo. Un altro master, di primo livello, è in Attività motorie e sportive preventive ed adattate. Per i primi due è prevista la durata di un anno che comprende complessivamente 60 crediti ridistribuiti fra attività di insegnamento teorico, esercitazioni seminariali, stage in azienda, sulla base del programma didattico. Il master in Diagnostica urbana e territoriale è indirizzato a ingegneri, architetti, geologi, fisici e ai laureati in scienze ambientali e il numero degli iscritti è fissato da un minimo di 37 a un massimo di 55 per sede (Cagliari, Messina, Lecce, Palermo, Pisa, Trieste, Atene, Barcellona e Buenos Aires) mentre, quello in Medicina delle tossicodipendenze e dell’alcolismo a medici e psicologi e il numero degli iscritti è minimo 10 massimo 20. Le domande di iscrizione scadono per tutti e tre i master venerdì 20 gennaio. Per ulteriori informazioni e chiarimenti www.unica.it. (eu. ri.)


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l’unione sarda
Pagina 14 – Lavoro
Concorsi Inpdap e Consiglio dei ministri
Medie e università, 4690 borse di studio
Il Consiglio dei ministri e l’Inpdap vengono in soccorso di giovani che meritano di essere aiutati negli studi. Complessivamente sono state messe a concorso 4690 borse di studio che verranno assegnate secondo differenti modalità e criteri. Queste, in sintesi, le condizioni ritenute indispensabili per partecipare ai relativi concorsi. InpdapL’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica ha bandito il concorso 2005 "Homo sapiens sapiens", che distribuirà ben 3850 borse a favore della formazione universitaria e professionale. Nel dettaglio gli assegni sono così suddivisi: 3200 borse universitarie dell’importo di 1000 euro ciascuna e 50 da 2000 euro per la frequenza di corsi di specializzazione universitari, per l’anno accademico 2003-2004; 170 borse per master universitari e 130 per dottorati di ricerca (per l’anno accademico 2005-2006). Le restanti 300 borse, del valore di 400 euro ciascuna, sono destinate ai giovani laureati per la frequenza di stage in azienda. scadenzeLe domande, complete della documentazione richiesta, devono essere presentate o inviate, improrogabilmente, entro martedì 28 febbraio. Nel caso di spedizione per posta sarà considerata valida la data del timbro dell’ufficio postale. Il testo del bando di concorso è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale 3 di venerdì 13 gennaio. Consiglio dei ministriAnche il segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei ministri ha indetto un concorso pubblico, per titoli, per l’assegnazione di 840 borse di studio in tutto, che andranno a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, nonché degli orfani e dei figli delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, delle vittime e dei superstiti, figli e orfani, delle vittime del dovere. Per l’anno accademico 2004-2005 sono da assegnare 100 borse, dell’importo di 2.582,28 euro ciascuna, destinate agli studenti universitari; per lo stesso anno scolastico sono previste 400 borse, dell’importo di 206,58 euro ciascuna, per gli studenti che frequentino la scuola elementare e la media inferiore e 340 per gli studenti delle medie superiori. Una percentuale pari al 10% del totale è riservata ai soggetti portatori di handicap. scadenzeLe domande per l’assegnazione delle borse messe a disposizione dal Consiglio dei ministri devono essere presentate entro giovedì 9 febbraio. Il bando del concorso è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale 2 di martedì 10 gennaio.
Giuseppe Deplano


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l’unione sarda
Pagina 17 – Nuoro
Università. L’iniziativa, annunciata ieri da Massimo Fantola, sarà avviata il 3 febbraio con un incontro aperto a tutti
Raccolta di firme per l’autonomia
I Riformatori: «Il primo passo di un lungo cammino»
Una petizione per reclamare a gran voce l’autonomia dell’università nuorese e, magari, centrare un obiettivo che, a parole, nessuno ha mai negato. I Riformatori sono decisi a bussare allo Stato e a far giungere al ministero dell’Istruzione la mobilitazione di un territorio che crede nella sua università come volano di crescita culturale ed economica. Preparano perciò una raccolta di firme che inizierà il 3 febbraio e sarà accompagnata dalla richiesta ben chiara di un «impegno concreto e operativo per l’avvio dell’iter amministrativo rivolto all’istituzione dell’università autonoma di Nuoro». Ieri mattina, nella sede di via Veneto, l’annuncio dell’iniziativa che ha richiamato in città il leader regionale Massimo Fantola. Lungo cammino«È il primo passo di un cammino lungo che i Riformatori non pensano di percorrere da soli, ma con tutte le forze politiche, imprenditoriali e sociali della città». Parole di Fantola che aggiunge: «Questo è un progetto entusiasmante e ardito. È necessario che la comunità nuorese si prepari a volere la sua università autonoma». Viste le debolezze di un’economia in perenne difficoltà e di un tessuto imprenditoriale fragile, Fantola raccomanda la presenza della Regione. «C’è bisogno di una partecipazione anche finanziaria per avviare la ricerca applicata e far crescere l’università». La ricercaNegli auspici dei Riformatori l’ateneo nuorese, definito con terminologia altisonante terzo polo, avrebbe le caratteristiche di una università di ricerca, piccola ma specialistica. «Solo questo può dare garanzia di crescita a questo territorio», dice Salvatore Liori, coordinatore provinciale del movimento. Scienze forestali, turismo sostenibile, nuove tecnologie sono i settori più promettenti su cui Nuoro, grazie alle bellezze naturali del suo territorio ? sostengono i Riformatori ? deve scommettere. L’autonomia, obiettivo per cui è nato nel 1990 il consorzio per l’università, serve a dare gambe alle ambizioni di crescita. Liori ricorda le nove cattedre promesse anni fa dallo Stato e finite nel vuoto, come un bluff. Insiste a dire che, di fronte all’emergenza del settore agropastorale e al fallimento dell’esperienza industriale, alle zone interne non resta che puntare alla cultura per agganciare un processo di sviluppo altrimenti evanescente. «L’istituzione dell’università autonoma appare oggi l’orizzonte civile al quale devono guardare uomini, partiti, movimenti, istituzioni. Non si parte da zero ? sottolinea Liori ?, ma da una grande riflessione che dura da anni e dalla presenza concreta di un piccolo sistema gemmato a Nuoro». Le strutture«Imprimere un’accelerazione al processo di autonomia del terzo polo nuorese è una battaglia culturale per lo sviluppo, non solo politica. Serve il coinvolgimento di tutti: cittadini, amministratori, associazioni», sottolinea il segretario cittadino Gianni Falchi. Esprime la preoccupazione dei Riformatori sui ritardi nella realizzazione delle strutture. E sottolinea, lui che è anche consigliere comunale, l’insufficienza dei fondi messi a disposizione dalla Regione. «Il Comune ? nota ? ha chiesto di utilizzare una parte dei fondi destinati al campus universitario per il completamento della caserma di Pratosardo». L’università sarà al centro di vari incontri che i Riformatori contano di fare nei prossimi mesi. Il primo appuntamento è il 3 febbraio con l’avvio della petizione.
Marilena Orunesu

la telefonata
Il presidente Porru «Battaglia giusta ma serve l’unità»
Bachisio Porru, da presidente del consorzio per l’università, come vede l’iniziativa dei Riformatori? «Assolutamente encomiabile. È un obiettivo che va perseguito da tutto il territorio, in primis dalle forze istituzionali e politiche. Auspico una iniziativa condivisa perché solo se tutte le forze politiche, di centrodestra e di centrosinistra del centro Sardegna, cioè Nuorese, Ogliastra e Oristanese, sono unite la proposta può avere qualche chance». Cosa è mancato finora? «Incide la riduzione dello Stato sociale. Non è facile concedere oggi una nuova autonomia: non è ben vista dagli atenei. Motivo: i fondi statali sono assegnati con partita unitaria a tutte le università. Se le autonomie sono più numerose, di fronte a fondi di funzionamento che non aumentano, si riducono le risorse per gli atenei. Qui, poi, non si è perseguito l’obiettivo con la necessaria unità e convinzione nel territorio». Quanto costa l’università? «Ha un fabbisogno di 3 milioni di euro l’anno, li garantisce la Regione. Il Comune e la Provincia mettono 25 mila euro ciascuno. Senza Stato non c’è università. In Italia anche poli di eccellenza dell’università privata come la Cattolica e la Luiss sono sostenuti dalla mano pubblica». (m.o.)


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l’unione sarda
Pagina 35 – Sassari
Sassari
Il colpo a sorpresa del rettore Maida: «Ospiteremo due studenti iracheni»
Non è mancato neppure l’annuncio a sorpresa nel corso della conferenza stampa di saluto della brigata Sassari.«L’Università di Sassari è pronta ad accogliere due studenti iracheni e farli laureare». Lo ha detto, sorprendendo tutti i presenti, il rettore dell’ateneo sassarese Alessandro Maida. Una iniziativa che ha riscosso il gradimento dei vertici militari e confermato la sensibilità dell’università per le vicende che riguardano i sassarini. «Con questa iniziativa - ha spiegato Maida - intendiamo ampliare il pacchetto di aiuti a quelle popolazioni offerto già dalla Brigata». Il rettore Maida ha quindi invitato il generale Natalino Madeddu «a scegliere due giovani, preferibilmente un maschio e una femmina. Potranno studiare in città, in una qualsiasi facoltà universitaria e almeno per tre anni, sufficienti a completare la prima parte dei corsi. Generale lei scelga due ragazzi, noi li ospiteremo e li porteremo sino alla laurea». L’ateneo sassarese ha già dimostrato molta attenzione nei confronti degli studenti e dell’istruzione in Iraq. Tra l’ateneo di Sassari e quello di Baghdad esiste già un consolidato rapporto di collaborazione, sancito dalla visita del rettore iracheno in città nei mesi scorsi. (m.o.)


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la nuova sardegna
Pagina 2 – Cagliari
BANCO DI SARDIGNA
Tasse universitarie: si paga col bancomat
CAGLIARI. Il 31 gennaio scade il termine di pagamento della seconda rata delle tasse universitarie di 54,61 euro e della tassa Ersu di 62 euro (più una commissione bancaria di 0,62 per ogni pagamento). Sperimentalmente e in attesa della convenzione per il servizio di incasso delle tasse, in fase di elaborazione, è possibile effettuare i pagamenti tramite gli sportelli bancomat del Banco di Sardegna, seguendo le indicazioni riportate nell’apposito avviso disponibile anche nel sito www.unica.it.
La seconda rata è dovuta dagli studenti con un reddito equivalente superiore a 7.874,00 euro; la tassa Ersu dagli studenti che non hanno presentato il modulo per la richiesta di esonero perchè possiedono un reddito lordo del nucleo familiare superiore ad 25.000,00 euro.


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la nuova sardegna
Pagina 15 - Fatto del giorno
Due carenze del progetto salute i rigidi obiettivi economici e il verticismo nelle decisioni
di Virgilio Agnetti
Ordinario di Neurologia Università di Sassari
La sanità in Sardegna sta muovendo faticosamente passi verso una nuova identità. Si deve dare atto all’assessore regionale aver affrontato il difficile compito con coraggio, determinazione e lucidità strategica. Volendo dare per scontati la competenza dell’assessore e lo stato di urgenza dettato dalle condizioni di salute dell’infermo (la sanità sarda) abbiamo provato a soprassedere alla sofferta constatazione di un procedere tendenzialmente verticistico, non mitigato dall’apparente disponibilità agli incontri territoriali. Il parto delle linee programmatiche regionali ha subito molti rinvii. L’assenza da oltre 15 anni di un piano sanitario regionale può esser certamente addotta a giustificazione ragionevole sia del lungo travaglio per dare alla luce il nuovo piano, che del pesante ritardo nel licenziare le varie linee guida. Due obiettivi importanti sono stati raggiunti di recente. Si tratta del completamento del turn-over dei managers Asl e l’approvazione della legge regionale sul “Sistema integrato dei servizi alla persona”. L’organigramma completo dei managers viene a dare impulso a quel piano di rientro dal deficit e di riqualificazione della spesa, individuato da subito come obiettivo prioritario, condizione indispensabile ad ogni altro intervento di ristrutturazione della sanità in Sardegna.
Pur riconoscendo all’obiettivo economico-finanziario una valenza di assoluto rilievo non si può nascondere una crescente preoccupazione che si fa largo in tutti coloro che hanno scelto di operare stabilmente nella realtà sanitaria dell’isola e cui verrà chiesto sempre più conto, da cittadini e da magistrati, della qualità del servizio offerto. L’imposizione ai managers di obiettivi di pareggio di bilancio a così breve termine (tre anni) sembra privilegiare tagli più che efficacia della spesa, toglie respiro alla progettualità e suona da capestro ad altri obiettivi più specificamente assistenziali e sanitari e rischia di farci trovare con l’operazione tecnicamente riuscita ma con il malato deceduto. Le privazioni imposte da questo ritmo economico-finanziario, non potranno che stremare un sistema che, già in partenza, sconta ritardi culturali e tecnologici di cui l’intenso movimento migratorio dei pazienti è già oggi dolorosa testimonianza. Che possa addirittura affiorare negli amministratori una considerazione di opportunità o di convenienza economica a mantenere o incrementare l’attuale flusso migratorio dei pazienti in settori sanitari di grande importanza, anziché investire in risorse per sviluppare risposte locali di qualità, è una prospettiva di impoverimento tale che fa inorridire. Mentre alcuni addetti ai lavori (amministratori, primari e politici) discutono a parole e si riempiono la bocca di centri di eccellenza o alta specialità, i pazienti diventano giustamente sempre più esigenti e pretendono un’assistenza eccellente diffusa. Vogliono affidare la propria salute a professionalità provatamente sicure al di là di etichette più o meno altisonanti sbandierate all’uopo.
Sembra, così, evidente che i cittadini chiamano all’appello una serie di soggetti cui è chiesto di fare di più. L’Università, innanzitutto, con le sue scuole di medicina, le scuole per le professioni sanitarie e le scuole di specializzazione. Gli ospedali, in cui la formazione e l’aggiornamento devono trovare nuovo impulso in funzione anche di una ricerca clinica che può essere quel motore delle intelligenze che conduce ad un servizio più appropriato al cittadino. I managers, cui è chiesto di trovare nuovo vigore ed autonomia nell’individuare dirigenti attraverso scelte che attingono a criteri certi di merito e professionalità. Da ultimi, i politici degli Enti Locali e Regionali che devono sempre più farsi latori di istanze autentiche e contribuire a stabilire le priorità per la comunità e scandirne i tempi di realizzazione. Le associazioni di pazienti possono inoltre svolgere non solo un ruolo di vigilanza e di stimolo verso le istituzioni, ma anche di mediazione in una ridistribuzione delle risorse che deve necessariamente tener conto di molteplici esigenze.
Solo così può svilupparsi quel dialogo a più voci che è indispensabile quando ci si propone la difesa della nostra salute. L’assessore, d’altra parte non può rimanere orfano di questi compagni di viaggio che desiderano farsi ascoltare perché coinvolti in un progetto di salute che li riguarda, e non solo per oggi.




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la nuova sardegna
Pagina 8 – Nuoro
«Un istituto alberghiero a Budoni»
Proposta dell’amministrazione comunale alla Provincia
TIZIANA SIMULA
BUDONI.Formare professionalità da impiegare nel settore turistico alberghiero. A questo mira l’amministrazione comunale che in proposito ha le idee chiare: nel comune serve un’Istituto alberghiero. La proposta è già diventata richiesta ufficiale alla Provincia Olbia-Tempio «a cui - spiega il sindaco Gianni Nieddu - abbiamo chiesto l’istituzione di una sede staccata della scuola alberghiera di Arzachena, attualmente frequentata anche da molti nostri giovani».
La presenza di questa nuova realtà formativa risponderebbe alle esigenze di tanti studenti che vivono a Budoni e nei paesi vicini, ora costretti a viaggiare, e colmerebbe un vuoto sul fronte della formazione e della qualificazione nel settore turistico alberghiero. «Nonostante la presenza di corsi regionali di formazione in ambito turistico - fa notare il sindaco - manca nel nostro paese un istituto professionale albeghiero che offra ai ragazzi che concludono le scuole dell’obbligo la possibilità di conseguire un diploma senza dover affrontare le spese di trasporto e tutti i disagi legati alla vita pendolare». Una carenza, questa, fortemente sentita nel mondo del lavoro in una realtà dove il turismo rappresenta la maggiore risorsa economica del territorio dove sono presenti 25 strutture alberghiere e 8.200 posti letto omologati. «Oggi più che mai - prosegue il sindaco - le nostre imprese sollevano il problema della mancanza in loco di personale qualificato da inserire nel mondo del lavoro».
Una vera esigenza per il territorio, insomma. Che potrà così completare l’attuale offerta formativa che vanta oltre alla presenza della Scuola di formazione anche quella dell’Università: grazie al progetto di formazione a distanza il Comune ha infatti istituito una sede staccata della facoltà di Giurisprudenza di Sassari che consente agli allevi di seguire le lezioni in video conferenza e conseguire la laurea in Scienze giuridiche o in Diritto delle amministrazioni e delle imprese pubbliche e private.
L’amministrazione comunale fa sapere di avere già a disposizione i locali dove accogliere gli studenti, in località Salineddi, a qualche chilometro dal centro. Nei giorni scorsi sono stati anche visitati dal dirigente scolastico dell’Alberghiero di Arzachena Felice Catasta, che ha accolto con favore la proposta del Comune. Ora si attende il parere della Provincia: se sarà favorevole la scuola potrà decollare già dal prossimo anno scolastico.


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la nuova sardegna
Pagina 2 – Nuoro
L’iniziativa è stata presentata ieri mattina dai coordinatori cittadino, provinciale e regionale del partito
«Autonomia per l’ateneo nuorese»
I Riformatori promuovono una raccolta di firme da inviare al ministro
NUORO. Una raccolta di firme che abbia la forma di una petizione popolare. È l’aspirina confezionata dai Riformatori sardi per tentare di sanare l’Università nuorese, febbricitante. La “ricetta” è stata illustrata ieri mattina nella sede del partito dal coordinatore provinciale Salvatore Liori, da quello cittadino Gianni Falchi e da quello regionale, l’ex consigliere regionale Massimo Fantola.
Nessun dubbio: per rimettere in moto le zone interne ci vuole un’Università autonoma con corsi di laurea specifici e occhi puntati sulla ricerca. Perché secondo i Riformatori, con un ateneo generalizzato (e “gemmato” da Cagliari e Sassari), non si va da nessuna parte. E così, ieri mattina, si è discusso ancora di “terzo polo”. Un polo indipendente che passerebbe anche attraverso le firme dei cittadini da recapitare sui tavoli del Ministero dell’Istruzione, delle istituzioni e degli enti regionali, provinciali e cittadini.
«La questione sarda relativa alle zone interne resta irrisolta - ha attaccato Liori - Con i settori industriale e agro-alimentare alle corde bisogna puntare tutto su un polo universitario autonomo che persegua la crescita del territorio».
Le carte da calare sul tappeto, secondo il coordinatore provinciale, si chiamano Scienze ambientali, Turismo sostenibile e Telematica. «È necessario superare la gemmazione - ha continuato Liori - il sistema generalizzato non funziona, bisogna conformarsi all’Europa, a funzionare sono le piccole Università».
Perché se questa è la rotta, si rischia di naufragare verso quella che a Liori è piaciuto battezzare “emorragia di intelligenze”.
«La petizione popolare è un’iniziativa culturale che niente ha a che vedere con i colori dei partiti - ha spiegato invece Falchi - una battaglia da combattere uniti in nome delle sviluppo del territorio».
Il 3 febbraio è previsto un forum che coinvolgerà anche un gruppo di professori universitari. Da qui il via alla petizione.
Ma nella sede dei Riformatori si è parlato anche di un altro problema: le infrastrutture legate all’università. Appaltati i lavori per la realizzazione della caserma di Prato Sardo si dovrebbe procedere allo smantellamento dell’Artiglieria che lascerebbe spazio al campus univeristario. Solo che una parte dei fondi (venti milioni di euro contemplati nel piano triennale delle opere pubbliche), da spartire equamente fra campus e caserma, andrebbero invece alla sola caserma e al convento delle carmelitane. E il campus potrebbe restare un sogno.

FANTOLA
«Vanno coinvolte le forze politiche e imprenditoriali»
NUORO. La conferenza stampa convocata ieri dai Riformatori sul “caso Università” si è chiusa con l’intervento del coordinatore regionale Massimo Fantola. E il discorso non si è spostato di un centimetro. «Per fare di Nuoro un polo universitario vanno coinvolte tutte le forze politiche e imprenditoriali - ha commentato - sarà un cammino lungo e faticoso che non abbiamo intenzione di percorrere da soli». La raccolta di firme può essere un inizio ma Fantola avverte: «È importante che la comunità nuorese creda nel progetto e che la città si prepari culturalmente e mentalmente per ospitare una Università autonoma». E poi c’è il problema risorse. «Nuoro ha un tessuto imprenditoriale molto debole - ha chiuso il coordinatore regionale - ecco perché occorre la partecipazione finanziaria delle istituzioni regionali». (g.car.)


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la nuova sardegna 
Pagina 21 – Sassari
E l’università ospiterà due studenti iracheni
Sassari saluta la Brigata
SASSARI. I rapporti tra Italia e Iraq si consolidano anche attraverso l’università. Due studenti dell’ ateneo di Baghdad verranno a studiare in Sardegna per tre anni grazie a un accordo tra il rettore dell’Università di Sassari, Alessandro Maida, e il suo omologo dell’Università della capitale irachena. La notizia è stata data a margine della cerimonia di saluto alla Brigata Sassari in partenza per Nassiriya, dove il generale comandante, Natalino Madeddu, assumerà la guida della missione «Antica Babilonia 9». Il rettore ha chiesto al generale Madeddu di adoperarsi per stringere ulteriori rapporti con gli ambienti universitari iracheni.

IL REGALO
Borse di studio universitarie per due ragazzi di Baghdad
SASSARI. Il generale Natalino Madeddu porterà in Iraq un regalo grandissimo e inatteso destinato a due giovani studenti iracheni.
Il rettore dell’università di Sassari, Alessandro Maida, ha infatti annunciato, poco prima della partenza del contigente sassarese per Nassiriya, che con il Senato accademico ha deciso di mettere a disposizione un ciclo di studi universitari per due studenti iracheni, che potranno studiare e laurearsi a Sassari a spese dell’università. Una grande opportunità per chi vive in una situazione di estrema difficoltà.
Una notizia che ha colto di sorpresa il comandante della Brigata Sassari che quasi non ha trovato le parole per ringraziare il rettore e tutto il Senato accademico, sottolineando l’importanza della cultura per la crescita di quelle popolazioni e chiedendo immediatamente un incontro, prima della partenza, per definire i dettagli dell’altrettanto delicata operazione.
«Con questa iniziativa - ha spiegato il rettore - intendiamo ampliare il pacchetto di aiuti già offerto con grande impegno dalla Brigata Sassari a quelle popolazioni devastate dalla miseria e dal terrore. Sarà il comandante dei «Sassarini» a dover identificare i due giovani, preferibilmente un ragazzo e una ragazza, meritevoli di poter usufruire di questa nostra offerta di studiare in città in una qualsiasi facoltà universitaria per tre anni, sufficienti per completare almeno la prima parte dei corsi. Tra l’ateneo di Sassari e quello di Baghdad esiste già un consolidato rapporto di collaborazione - ha concluso il professor Alessandro Maida - che era stato sancito dalla visita che il rettore iracheno aveva fatto a Sassari qualche mese fa. Questa nostra concreta risposta di aiuto contribuirà a portare ancora più alto il nome della nostra città». (plp)

Questionario e social

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