Lunedì 14 ottobre 2019

14 ottobre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 14 ottobre 2019 / AGENDA - Pagina 15
IL WORKSHOP. Appuntamento venerdì alla Mediateca
Microcredito, esperti a confronto sulle opportunità offerte alle imprese

in occasione della “giornata europea del microcredito”, si terrà venerdì alle 10, alla Mediateca del Mediterraneo il workshop “Sostenere gli imprenditori del domani”. L'iniziativa è organizzata dal Centro regionale di programmazione della Regione Sardegna nell'ambito del progetto europeo “Atm for Smes”, in collaborazione con Coopfin (operatore di microcredito), Confcooperative Cagliari e Legacoop Cagliari.
LA FINALITÀ. L'obiettivo del workshop è presentare le opportunità offerte dal microcredito, dalla finanza di impatto e da altri strumenti per favorire la nascita e lo sviluppo delle imprese. La partecipazione al workshop è gratuita.
IL PROGRAMMA. Alle 10, a portare i saluti saranno i rappresentanti degli organizzatori. In particolare, Roberto Doneddu dell'assessorato al Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza Sociale della Regione, Gianluca Cadeddu del Centro di programmazione della Regione e Ignazio Angioni della Coopfin.
LE RELAZIONI. Si comincia con “Il progetto Atm for Smes (Access to microfinance)”, a cura di Antonello Chessa, Centro regionale di programmazione. A seguire “Il fondo social impact investing della Regione Sardegna” di Marco Naseddu del Centro di programmazione, “L'attività e le esperienze in Sardegna di un operatore di microcredito” con Emanuele Cabras della Coopfin, Matteo Caboni di Soul of Sardinia, cooperativa di servizi turistici e Stefano Bullita della cooperativa Pre. Form. Sarà poi il turno di Fabrizio Palazzari di “Ethicas, microcredito valoriale” con “Mag, comuni sardi e microcredito per lo sviluppo sociale. Il caso Impresa Impàri”.
GLI INTERVENTI. Ciro Rubiu di Finsardegna - Rete Paris e Giuseppe Littera di Sardex affronteranno il tema “Il mutuo credito oltre il microcredito”; Laura Congia del Centro servizi per l'impresa della Camera di Commercio di Cagliari parlerà dei “Servizi della Camera di Commercio nell'orientamento al lavoro e all'impresa” e Valentina Demurtas di Crea UniCa - Centro servizi di ateneo per l'innovazione e l'imprenditorialità spiegherà come “Creare impresa con il supporto dell'Università”.

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA

2 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 14 ottobre 2019 / Prima pagina
L’ANALISI
Agricoltura le 3 priorità per il rilancio

di Roberto Furesi e Pietro Pulina
Nei giorni scorsi , la ministra Bellanova ha presentato alle commissioni parlamentari le linee programmatiche del proprio dicastero, mettendo in luce punti critici del sistema agro-alimentare italiano che sono noti da tempo e ampiamente condivisibili. La bassa redditività delle imprese e la sempre più alta età media degli imprenditori agricoli, il potere contrattuale della grande distribuzione e le carenze del sistema logistico, la scarsa diversificazione dei mercati di destinazione dell’export e la concorrenza dei cibi che imitano quelli italiani sono, solo per fare qualche esempio, questioni aperte da anni e sulla cui gravità è difficile dissentire. Tra i principi cui il governo intende orientare la propria azione rientra anche l’aspirazione ad una maggiore equità sociale, la sostenibilità delle produzioni e la redistribuzione della ricchezza nella catena del valore del cibo. Va aggiunto che gran parte dei problemi posti sul tavolo hanno un orizzonte temporale di risoluzione piuttosto lungo. D’altra parte, riferendosi anche alla Sardegna, molti di essi hanno raggiunto livelli di gravità tali dal non tollerare ulteriori ritardi.  CONTINUA A PAGINA 7

Attualità - Pagina 7 / segue dalla prima
AGRICOLTURA
LE 3 PRIORITÀ PER IL RILANCIO
I nodi irrisolti. È necessario ridare redditi alle imprese, cercare nuovi mercati e tagliare la burocrazia

di Roberto Furesi e Pietro Pulina
Occorre procedere con immediatezza ed incisività almeno su alcuni aspetti, se non si vuole correre il rischio di impoverire eccessivamente il tessuto produttivo e rendere vane anche le azioni di più ampia portata. Soffermiamoci su tre di questi aspetti. Il primo riguarda la crisi di redditività delle imprese. Serve agire rapidamente affinché quella agricola torni ad essere un'attività con adeguati margini di convenienza per chi la esercita. Questi si possono conseguire operando sul fronte dei ricavi, come su quello dei costi. Sul primo versante, la politica può fare molto per incentivare il ricorso a soluzioni organizzative (contratti di filiera e di rete, forme di tutela territoriale delle produzioni, ecc.) utili a rafforzare il potere contrattuale degli imprenditori agricoli e ad accrescere i prezzi pagati per i loro prodotti. È a nostro avviso inaccettabile che, come rileva ISMEA, su 100 euro di valore pagati dal consumatore finale, soltanto 22 restino nelle tasche degli agricoltori nel caso dei prodotti freschi e appena 9 in quello dei trasformati. A tale riguardo sarebbe bene procedere sollecitamente a rendere operativa anche nel nostro paese la direttiva europea che bandisce le cosiddette pratiche sleali dei contratti tra agricoltori, industria e distribuzione. Sul piano dei costi, la politica agraria deve da subito riorientare le proprie misure in favore di un recupero di efficienza dei processi produttivi. La strada maestra non può che essere quella di una robusta ripresa degli investimenti - possibilmente con un forte contenuto innovativo - oramai attestati, specie in Sardegna, su livelli drammaticamente minimi. Il secondo fronte aperto riguarda la nuova Politica agricola comune, che proprio in questi giorni verrà riformata secondo criteri di rinazionalizzazione, sostenibilità e innovazione, che affidano al Ministero responsabilità mai sperimentate sul piano dei pagamenti diretti, degli interventi sui mercati e sull'attuazione delle politiche di sviluppo rurale. L'auspicio è quello di assistere finalmente a un'azione politica animata da scelte nette ed efficaci e sottoposta a continua e rigorosa valutazione e monitoraggio del grado di conseguimento degli obiettivi. Obiettivi che dovranno privilegiare l'efficienza sulla capacità di spesa, a vantaggio di misure di effetto strutturale rispetto a quelle di soccorso e supporto congiunturale. Infine, si pone l'urgenza di «sburocratizzare» l'agricoltura. Ha ragione la ministra quando sostiene che gli agricoltori devono produrre cibo e non carta e che un consistente passo in avanti si realizzerebbe se solo si connettessero le varie banche dati relative ad imprese e imprenditori agricoli. Ciò implica una drastica semplificazione dei procedimenti e, soprattutto, la condivisione delle informazioni tra le varie categorie di fruitori. Solo la chiarezza delle norme può ridurre il tempo delle procedure e impedire che le sorti di un progetto siano lasciate alla discrezionalità del burocrate di turno.

 

 

Questionario e social

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