Domenica 13 ottobre 2019

13 ottobre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 13 ottobre 2019 / REGIONE - Pagina 10
Cagliari. Intervento via Skype della ministra per le Pari opportunità Bonetti: “La persona deve essere al primo posto”
SARDEGNA LEADER PER GLI INVESTIMENTI SULLE DISABILITÀ
Assemblea Abc sull’inclusione sociale. Espa “Pronti a dare un contributo”
I numeri: 190milioni gli investimenti nell’Isola – 44mila i piani di inserimento

«Inclusione sociale della persona» è il filo conduttore del convegno “Personalizzare, Coprogettare, Includere” organizzato dall'associazione Abc Sardegna che ieri nel Centro congressi della Fiera a Cagliari ha riunito ottocento persone tra professionisti e familiari di uomini e donne con disabilità. «Siamo felici di aver portato la nostra esperienza al servizio di tutti. La Sardegna, leader in Italia per quanto riguarda gli investimenti per le persone con disabilità, è stata in questa sede guardata da realtà importanti come un esempio», spiega Marco Espa presidente nazionale di Abc. «Questo non solo ci riempie di orgoglio, ma allo stesso tempo diventa una linea guida anche per il governo nazionale, che ci chiama per poter dare il nostro contributo sulla buona prassi».
L'ISOLA E L'INCLUSIONE. La Sardegna è la regione italiana che, dagli ultimi dati Istat, investe maggiormente nei progetti di inclusione: si parla di 170 milioni di euro per 44mila piani d'inserimento. «Dobbiamo dare un segnale importante e potenziare il sistema dell'inclusione e unire le forze. - chiarisce Alessandra Zedda assessora al Lavoro e vice presidente regionale - La Regione è pronta a lavorare in sinergia con le associazioni e il mondo della cooperazione ed è vicino a coloro che più di altri hanno difficoltà ad affrontare la vita di tutti i giorni». È stato un momento di grande commozione quando la famiglia Cabras, in memoria del figlio Paolo, venuto a mancare a causa di una malattia invalidante, ha donato all'università di Cagliari un assegno di ricerca per lo studio del Modello Sardegna per i piani personalizzati portati avanti fino ad oggi dal Centro Studi dell'associazione Abc. «È importante che - ha detto la rettrice dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo - ci siano persone che si adoperano per l'inclusione, da sempre la parola chiave del nostro Ateneo. Da quest'anno abbiamo inserito un percorso di orientamento per i ragazzi con disabilità perché troviamo sia giusto siano loro gli attori protagonisti delle proprie scelte. Deve passare il messaggio che nessuno deve sentirsi solo».
LA MINISTRA. Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità, la famiglia e le disabilità, ha partecipato all'incontro un collegamento Skype: «Apprezzo molto la scelta del titolo del convegno che racchiude l'essenza di tutto il progetto e del cammino che si sta percorrendo. Il tema della disabilità va affrontato, mettendo al primo posto la persona, che insieme alla propria famiglia devono essere protagonisti del nostro tessuto sociale e non ai margini. È importante il sostegno economico, ma questo non basta, bisogna cambiare l'atteggiamento culturale, non relegare ai margini le persone con disabilità ma considerarle un valore aggiunto per la crescita dell'Italia».
NEL CUORE DELLA SOCIETÀ. La persona al centro della società. «Si pensa alle persone con determinate caratteristiche - spiega Giampiero Griffo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità - come persone che hanno una fragilità e sono vulnerabili, in realtà è il modo in cui la società ha trattato le persone che ha creato vulnerabilità. Se io non mi posso muovere e non riesco a fare le cose, perché circondato da ostacoli e discriminazioni, non sono io vulnerabile, ma sono vulnerato. La vulnerabilità deriva da anni di trattamenti inappropriati. Cambiare il concetto, significa rimettere con i piedi per terra la reale condizione delle persone». Il giornalista Claudio Imprudente ha invece riconosciuto che «abbiamo un'immagine preconcetta della disabilità e dobbiamo Bisogna uscire dagli schemi, fino ad oggi sol Abc ci è riuscita».
Francesca Melis

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 13 ottobre 2019 / CULTURA - Pagina 58
UNA LUNGA STORIA DI INTIMITÀ: ECCO COSA CI LEGA A SU PORCEDDU
CONFERENZA Lo studioso interverrà al meeting su “Food for Thought: Nourishment, Culture, Meaning”

Franciscu Sedda, professore associato di Semiotica all'Università di Cagliari sarà domani e martedì alla New York University per partecipare alla conferenza internazionale su “Food for Thought: Nourishment, Culture, Meaning”, organizzata da Amy Bentley e Simona Stano. Pubblichiamo la sua relazione.
“I miti non si toccano!” dice il luogo comune. Figuriamoci se è il caso di analizzarli: smontandoli il rischio è di “smontarli”! E se poi non si riuscisse più a metterne insieme i pezzi? E se ne venisse fuori una storia impura? E se perdessero la loro aura di autoctona sacralità? Se rivelassero di noi, della nostra identità, aspetti sconvenienti, problematici, irrisolti? O forse persino più intriganti ed esaltanti di quelli che oggi nutrono le nostre identificazioni dominanti?
Sono alcuni dei dilemmi a cui ci mette davanti l'analisi culturale di un piatto che si fa simbolo, come su porceddu per i sardi e la Sardegna. E non sono tutti. Ricostruire la profondità di significati e storie legate a un “piatto simbolo” offre infatti un punto di vista privilegiato per comprendere a fondo gusti, mentalità e traversie dei popoli (da poco Massimo Montanari ha dedicato un volume agli spaghetti al sugo per l'Italia) ma apre anche su altre delicatissime questioni globali: si pensi fra tutte al rinnovato interesse per il rapporto fra uomini e animali, che critica l'antropocentrismo a favore del riconoscimento di quella sfera umanimale a cui hanno dedicato un recente lavoro semiotico Bertrand e Marrone mentre pone questioni etiche ed ecologiche delicatissime, fra cui l'impatto del consumo di carne rossa sul cambiamento climatico, sottolineato dall' Intergovernmental Panel on Climate Change dell'Onu o da pamphlet come “Possiamo salvare il mondo prima di cena” di Safran Foer. Si dirà che è roba da intellettuali, pronti a vedere inganni storici, ingiustizie sociali, mali del mondo dietro ogni cosa, tanto più se goduriosa, mentre l'uomo comune pensa a tagliare il maialetto e goderselo, dando per buono che la sua origine sia antichissima e sia persino offensivo parlare di una sua invenzione.
PARLARE DI CIBO. In realtà l'opposizione è meno netta. Colui che degusta discetta su ciò che mangia, sulla sua preparazione, sul suo sapore, sulla sua storia, sui suoi valori. E l'intellettuale, anche il più pedante, non appena si siede al desco con gli altri commensali pare perdere le sue inibizioni da “criticone” per nutrirsi d'esperienza. I due sono più simili di quanto pensano: forse sono persino la stessa persona che svolge due funzioni differenti, per dirla con Gramsci, che al maialetto tuttavia preferiva l'agnello.
SIMBOLO. Insomma, sapere e sapore non si oppongono ma s'intrecciano. Sapere che il maialetto veniva offerto nei rituali nuragici e che la sua rappresentazione si è fissata nel bronzo dei bronzetti e delle navicelle votive oltre che nei resti ossei scavati dai nostri archeologi; percepirne l'importanza negli scambi mediterranei in epoca punica e romana; rilevarne la presenza negli stereotipi italiani o spagnoli sui sardi “animaleschi” e “voraci” fra medioevo e prima modernità; coglierne la valorizzazione nazionale agli albori della Sarda Rivoluzione e poi la sua riduzione a piatto locale, folklorico, regionale fra Ottocento e Novecento. E ancora, seguirne la presenza nelle filastrocche come nei miti, nei proverbi o nei dipinti, nei ricettari o nei rituali dei sardi, fino alla sua elezione contemporanea a paradossale “piatto simbolo” segregato a causa della peste suina, minacciato da fake pigs marchiati come nostrani, cercato dai turisti come momento di autentica vita sarda, atteso come salvatore dell'economia isolana, consumato con fierezza anche in città cotto dentro il forno elettrico…
Ecco, questo (e molto altro) sapere non lascia indifferente il sapore. Certamente il sapore di sé, il gusto dell'essere sardi.
INTIMITÀ. Addentrarsi nella porceddusfera , nella Sardegna e nel mondo colti attraverso il maialetto (arrosto), può farci vedere molte cose in modo nuovo. Non ultimo può ricordarci che noi e il maialetto (ma anche su mannale! ) siamo da lungo tempo in una profonda intimità: che al suo sacrificio dobbiamo molta della nostra esistenza. Tanto che la sua assenza dallo “schidione” rischia di mettere in agitazione “la Sarda Nazione”, come disse nel Settecento Francesco Cetti, e che in questa voracità di maialetti c'è un forse un bizzarro riflesso del nostro lacerante amore-odio per noi stessi, che alimenta il perverso piacere di cannibalizzarci fra sardi: antroporceddufagia .
Franciscu Sedda

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 13 ottobre 2019 / PROVINCIA DI CAGLIARI - Pagina 35
Senorbì. Sopralluogo nei siti del territorio comunale
NUOVA CAMPAGNA DI SCAVI ARCHEOLOGICI

Nuovo interesse nei confronti dei siti archeologici. Nell'ambito delle azioni svolte in seguito alla convenzione stipulata tra l'Università degli Studi di Cagliari, il Comune di Senorbì e il museo archeologico Domu Nosta si è svolta la prima campagna di ricognizione archeologica del territorio di Senorbì a cura delle cattedre di Archeologia Classica e Archeologia Fenicio-Punica dell'Università di Cagliari sotto la direzione scientifica dei professori Marco Giuman e Carla del Vais.
Le operazioni, dirette dall'archeologo Dario D'Orlando, hanno visto impegnati numerosi allievi dell'ateneo cagliaritano. «La prima campagna ha individuato diversi punti di interesse che saranno oggetto di successive indagini», dice Elisabetta Frau (50 anni), curatrice del museo. Il progetto per il Comune è stato seguito dall'assessora alla Cultura Paola Erriu (38 anni) e dalla capogruppo Sonia Mascia (35 anni). (sev. sir.)

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 13 ottobre 2019 / Agenda Sassari - Pagina 23
Il docente della Washington University ospite domani sera alle 18 al Vialetto
BOLDRIN PARLA DEL FUTURO DELLA SARDEGNA

SASSARI Quali gli scenari possibili per la Sardegna? La domanda è intrigante ma particolarmente complessa. Le possibili risposte proverà a darle il professor Michele Boldrin, atteso protagonista di un evento in programma alle 18 di domani all'Hotel Pegasus di Sassari (Il Vialetto). Titolo dell'incontro, organizzato dal movimento culturale "Liberi Oltre le Illusioni" cui recentemente hanno aderito alcuni fra i più importanti accademici ed esperti italiani in materia di temi socio economici e politici, sarà appunto "Sardegna in prospettiva". Michele Boldrin, cofondatore del movimento e già docente alla Washington University in St. Louis e all'Università Ca' Foscari di Venezia, è economista di spessore internazionale con ampio curriculum accademico maturato in giro per il mondo fra Stati Uniti, Spagna, Inghilterra e Cina. Boldrin, già noto al grande pubblico per le sue apparizioni televisive nei talk show nazionali di approfondimento politico, sarà accompagnato lungo l'incontro dibattito da due rappresentanti del mondo accademico sardo: Bianca Biagi (coordinatrice Rapporto Crenos della Sardegna-UniSS) e Carlo Pala (Dipartimento di Giurisprudenza UniSS, politologo esperto e conoscitore del sistema politico sardo). A moderare il dibattito sarà Gianni Carboni, referente del movimento per la Sardegna. I temi nazionali saranno contestualizzati alle peculiarità del territorio sardo, in un confronto basato su evidenze empiriche e rigore logico durante il quale al pubblico sarà data la possibilità di interagire con gli ospiti attraverso riflessioni e domande pertinenti."Liberi, oltre le illusioni" è un movimento che prende piede sul web e fa presa fra i giovani. Ha sviluppato il tema delle fake news mettendosi a disposizione per spiegare, chiarire e analizzare, soprattutto ai meno esperti, le dichiarazioni dei politici e le "notizie" che appaiono sui media a proposito di economia e politica. Occupandosi di temi fondamentali per l'Italia: dalla riforma fiscale alla monetizzazione del debito, dalla politica industriale alle banche.

 

Questionario e social

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