Giovedì 10 ottobre 2019

10 ottobre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 10 ottobre 2019 / Agenda (Pagina 25 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Un convegno nell'aula magna della facoltà
Le tecnologie al servizio dei trasporti: Ingegneria coinvolta nei progetti delle Fs

Le ferrovie italiane affrontano sfide tecnologiche enormi. Numerosi ingegneri e studenti della facoltà di Ingegneria cagliaritana sono coinvolti nelle opere, grazie all'attenzione rivolta dalle Ferrorie dello Stato e dalle imprese alla formazione accademica e professionale. Se ne parlerà nel convegno “L'eccellenza dell'ingegneria italiana”, domani dalle 9 nell'aula magna della facoltà di Ingegneria, in via Marengo 2.
INVESTIMENTI DELLE FS. Sono moltissimi i progetti infrastrutturali, in corso o programmati a breve-medio termine, di cui è protagonista l'ingegneria italiana: le metropolitane di Napoli, Roma e Milano, il passante ferroviario di Firenze, le ferrovie transalpine, il nuovo ponte di Genova e altri. Il Piano industriale 2019-2023 delle Fs prevede 58 miliardi di euro di investimenti. Un impegno mai così alto: Fs è il primo investitore in Italia con punte di 13 miliardi all'anno. In arrivo 120mila posti di lavoro all'anno, 15mila assunzioni dirette nei prossimi cinque e un contributo al Pil fra lo 0,7 e lo 0,9 per cento. L'obiettivo è trasformare la mobilità collettiva in Italia, migliorando drasticamente il livello del servizio. La crescita stimata è di 90 milioni di passeggeri all'anno, con una riduzione di 600mila tonnellate di CO2 e 400mila auto sulle strade.
L'INCONTRO DI DOMANI. Apre alle 9.30 il saluto del presidente della Regione, Cristian Solinas. Interviene poi Giorgio Massacci, direttore del Dicaar e docente di Ingegneria e sicurezza degli scavi. Seguono Sandro Catta, presidente dell'Ordine provinciale degli ingegneri, e Giancarlo Carboni, presidente dall'Ordine dei geologi sardo. Alle 10.15 l'intervento sul ruolo dell'innovazione e della ricerca scientifica del docente Mauro Coni, poi “Le ragioni e la complessità di un'opera ferroviaria” di Raffaele Zurlo, ad della Infrarail di Firenze (gruppo Fs). “Gli aspetti progettuali ed esecutivi del Bbt” è il tema di Antonio Voxa, direttore dei lavori del Brenner basis tunnel lotto Mules 2-3. Stefania Da Pelo, docente di Geologia applicata in città, parlerà di “Progettazione geologica nell'ambito delle infrastrutture”, Pierpaolo Olla (responsabile della Direzione territoriale commerciale tirrenica Centrosud di Rfi) di “Infrastrutture ferroviarie Rfi per l'Italia e la Sardegna”.

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 10 ottobre 2019 / Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Il coordinatore del corso di studi in Scienze della comunicazione
«AULE TROPPO PICCOLE», SI DIMETTE GIUNTI
Il professore accusa: aumentano gli iscritti e diminuiscono gli spazi

Aule troppo piccole, ritardi nella nomina dei tutor, mancanza di un modello di gestione delle attività didattiche: sono questi i motivi che hanno convinto Marco Giunti a dimettersi dal ruolo di coordinatore del corso di studi in Scienze della comunicazione. Una decisione formalizzata attraverso una lettera di scuse indirizzata agli studenti e una lunga missiva inviata alla rettrice Maria Del Zompo e alla direttrice del dipartimento di Pedagogia, psicologia e filosofia Loredana Lucarelli.
LA LETTERA. «Il corso di studio in Scienze della comunicazione», ha scritto Giunti, «sta avendo, all'inizio di questo nuovo anno accademico, una serie di difficoltà organizzative e gestionali». Giunti allega la lettera di dimissioni e conclude scusandosi con gli studenti «per i disagi che state sopportando, con l'auspicio che gli organi competenti pongano rimedio a una situazione che, di fatto, rende impossibile un ordinato e proficuo svolgimento dell'attività didattica».
I PROBLEMI. Giunti aveva già lamentato difficoltà con una lettera inviata a luglio 2018: aveva parlato di problemi sul piano amministrativo e gestionale, dei rapporti con gli studenti e i soggetti esterni e nella gestione dei supporti tecnico-informatici. Solo sul primo punto si è intervenuti. «Non è mai stata trovata», scrive, «alcuna soluzione per la gestione delle pagine Facebook, Twitter e Instagram del Cds che sono oggi di fatto abbandonate», cosa, spiega, singolare per un corso di studi come quello.
LE AULE. Ma il problema più grosso riguarda gli spazi. «Dovuto a due fattori: da un lato, il prevedibile forte incremento del numero di iscritti e, dall'altro, la sostanziale indisponibilità dell'aula 5, una delle due aule attrezzate» che, dallo scorso anno, è destinata a un altro corso. «Il problema dell'insufficiente capienza dell'unica aula attrezzata disponibile (aula 6, 80 posti) portò l'anno scorso a un rinvio dell'inizio delle lezioni».
IL FUTURO. Nonostante gli appelli di Giunti, la situazione è destinata a peggiorare perché, a fronte di 200 iscritti che il corso può sostenere, quest'anno si potrebbe arrivare a 300-350 iscritti. E le lezioni possono essere calendarizzate sono nell'aula 6; cioè, spiega Giunti, gli studenti del primo anno non potranno assistere fisicamente alle lezioni. «Mi dispiace constatare che, nonostante le ripetute segnalazioni, poco o nulla sia stato fatto». Situazione che porta Giunti a presentare dimissioni irrevocabili. ( mar. co. )

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 10 ottobre 2019 / Prima Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
SANITÀ. Sabato il convegno nella Cittadella universitaria
Malattie del fegato, esperti a confronto

È una patologia rara autoimmune del fegato che se non viene adeguatamente trattata, può evolvere verso una malattia epatica terminale. Si tratta della colangite biliare primitiva e se nel parlerà sabato prossimo in un convegno a partire dalle 10 nell'aula magna di Medicina nella Cittadella Universitaria di Monserrato. Esperti e studiosi faranno il punto sui progressi clinici e terapeutici. «Il convegno - si legge in un comunicato diffuso dagli organizzatori - ha lo scopo di fare un aggiornamento sulla colangite biliare primitiva. Verranno trattate tematiche a tutto campo, dalle novità patogenetiche, all'inquadramento clinico e alla gestione terapeutica». Si parlerà inoltre dei nuovi approcci terapeutici. L'iniziativa è aperta a molte professionalità, agli Epatologi operanti nei centri di epatologia, di gastroenterologia e di medicina interna della Sardegna, ma anche ai medici di Medicina generale, ai farmacisti ospedalieri, ai biologi ed agli infermieri.
L'evento è inoltre accreditato per i medici in formazione specialistica e per gli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia del quinto e sesto anno. Interverranno i professori Annarosa Floreani di Padova, Marco Carboni di Monza e Umberto Vespasiani di Roma.

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 10 ottobre 2019 / Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
LA POLEMICA. Il memoriale
«No alla presenza di Peled in ateneo»

Alessandro Matta, direttore dell'Associazione memoriale sardo della shoah, contesta la conferenza dell'attivista israeliano, in prima linea per i diritti dei palestinesi, Miko Peled, in programma il 14 ottobre alle 16.30 nell'ex aula magna del Dipartimento di scienze politiche e sociali di viale Sant'Ignazio. Per criticare la presenza dell'attivista e scrittore, Matta ha inviato una lettera alla rettrice Maria Del Zompo. «Queste iniziative ledono il prestigio dell'istituzione accademica dell'ateneo e condizionano il pensiero di studenti che hanno il diritto di formare le proprie idee sulla base di spunti veritieri e non animati da inutili spiriti di propaganda».
«Come Associazione memoriale sardo della shoah e come studiosi impegnati a difendere la memoria della shoa», aggiunge, «ma anche a combattere le nuove forme di antisemitismo, non possiamo tollerare che in un luogo di cultura, dove si formano le nuove generazioni, vengano diffuse idee di odio, infondate e bugiarde, al solo fine di promuovere una propaganda molto lontana dall'idea di pace e di amore tra i popoli».
«In nome di questi ultimi principi», conclude Matta, «chiediamo che l'evento di Miko Peled sia annullato e che in suo luogo venga organizzato un incontro di dialogo, in contraddittorio tra le diverse correnti di pensiero».

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA

 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 10 ottobre 2019 / Sardegna - Pagina 2
L'associazione Shoah a Del Zompo: basta odio, annulli l'evento
L'appello: no allo scrittore anti-Israele

CAGLIARI Polemica a Cagliari per la conferenza di uno scrittore, sostenitore della causa della Palestina, che però in più occasioni si è scagliato pesantemente contro Israele e la sua politica. L'evento si svolgerà lunedì all'università ed è per questo che Alessandro Matta, direttore della associazione memoriale sardo della Shoah, scrive alla rettora Maria Del Zompo per chiedere di annullare l'evento. «In un'aula del Dipartimento di scienze politiche e sociali si dovrebbe tenere una conferenza del signor Miko Peled, presentato in locandina come "scrittore e attivista per i diritti umani, nato e cresciuto a Gerusalemme, voce sostenitrice di un percorso di giustizia per la Palestina" - scrive Matta -. La nostra associazione è da sempre in favore di iniziative di confronto e riflessione, anche in merito al conflitto arabo-israeliano, tese a costruire un dialogo significativo tra le due parti. Tuttavia nulla di ciò ravvediamo in questa iniziativa che, anzi, pare avere carattere gravemente discriminatorio, celato da critica verso lo Stato ebraico. Basterà ripercorrere la storia di Miko Peled». In una intervista del 2018 all'American Herald Tribune Peled, è la critica principale, ha ventilato la distruzione dello Stato di Israele e condannato la definizione di antisemitismo dell'Ihra, adottata dal Parlamento Ue e da 31 Stati e che l'Onu chiede di adottare per arginare la terribile ondata di antisemitismo che scuote il mondo. «Le teorie di Peled si spingono fino a usare un vero e proprio linguaggio di odio - conclude -. Chiediamo che l'evento sia annullato e in suo luogo sia organizzato un incontro di dialogo, in contraddittorio tra le diverse correnti di pensiero».

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 10 ottobre 2019 / Sardegna - Pagina 2
PUBBLICA ISTRUZIONE
Il sottosegretario De Cristofaro arriva a Sassari e Porto Torres

SASSARI Arriverà domani in visita ufficiale in Sardegna il sottosegretario all'Istruzione Giuseppe De Cristofaro. Alle 9.30 incontro all'università di Sassari con l'assessore alla Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, e il rettore Massimo Carpinelli. Alle 11 visita alla scuola "Montessori" Casa dei bambini e Primaria I.C. di San Donato e incontro con la dirigente scolastica Patrizia Mercuri, il direttore dell'ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani, il sindaco Nanni Campus e la ragazza disabile di 19 anni ritirata dal liceo dalla madre per la mancanza in classe dell'insegnante di sostegno. Alle 17 a Porto Torres, nella sala del museo, De Cristofaro parteciperà a un incontro per parlare di riconversione ecologica promosso da Campo Progressista. L'evento prevede gli interventi dei consiglieri regionali Gian Franco Satta, Francesco Agus, Laura Caddeo, Maria Laura Orrù e Massimo Zedda, del docente Michele Mario Gutierrez, del segretario Pd Emanuele Cani e dell'eurodeputato Massimiliano Smeriglio. Coordinerà l'incontro la giornalista Vannalisa Manca.
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 10 ottobre 2019 / Primo piano - Pagina 3
LE TERRE DEI GIGANTI
A più di quarant'anni dalla scoperta il futuro delle statue di arenaria è ancora da scrivere
FONDAZIONE E SCAVI, LE INCOGNITE DEL SITO

SASSARI Una gestazione lunga più di quarant'anni. La storia infinita di Mont'e Prama inizia ufficialmente nel 1974 e la prima anomalia si incontra subito. Per anni molti sono stati convinti che la scoperta fosse del contadino Sisinnio Poddi, al punto che un gigante prese il suo nome. Ma il primo a segnalare alle autorità la presenza di una scultura fu un altro contadino, Battista Meli, che tirò su una testa di arenaria con il suo aratro. In realtà, sito e tutta la zona circostante erano da tempo nei radar dei tombaroli di tutta la Sardegna. Lo aveva raccontato lo stesso Meli, all'epoca stupito dal fatto che regolarmente sparissimo le pietre che ammassava lungo il confine delle terre che coltivava. Con il tempo, poi, i racconti venuti a galla sono centinaia. Come quello di un non meglio precisato agricoltore di Cabras che, a quanto pare, si portò a casa un gigante di pietra adagiato sulla benna di una ruspa. E la notte Mont'e Prama diventava il melting pot dei tombaroli. Poi iniziarono gli scavi, divisi in quattro parti. La prima campagna è datata 1974, l'ultima è del 1979. Dopo non si vide nessuno per decenni, nonostante i frutti degli scavi fossero stati eccezionali: gli archeologi recuperarono più di 5mila frammenti rinvenuti, tra cui 15 teste, una trentina di busti e innumerevoli frammenti di braccia, gambe e armi. L'antologia di Mont'e Prama, poi, racconta della "sparizione" nei meandri del museo di Cagliari dell'intero patrimonio scultoreo. Un'esagerazione perché in realtà i pezzi più significativi vennero esposti per lungo tempo anche se, forse, senza troppa enfasi e attenzione dato che un busto fu piazzato al contrario. In ogni caso, calò il silenzio sui giganti. Una pausa che si interruppe nel 2005, quando arrivarono i soldi per il restauro dopo che l'amministrazione comunale di Cabras, all'epoca guidata dal sindaco Efisio Trincas, iniziò a occuparsi della vicenda e a chiedere conto alla soprintendenza della situazione dei giganti. Le statue vennero trasportate a Sassari, al centro di restauro di Li Punti, dove gli specialisti Centro di conservazione archeologica di Roma ricomposero i pezzi di 38 giganti di pietra che, una volta "in piedi" vennero esposti proprio a Li Punti. L'impatto fu eccezionale. D'altra parte, il fascino dei giganti è sempre stato fuori discussione. I giganti funzionavano a meraviglia e quindi divennero un argomento politico. Nel dicembre del 2011 arrivò la firma di un contestatissimo protocollo d'intesta tra Regione, Comune e Soprintendenza che sancì la divisione del patrimonio scultoreo: sei statue a Cabras e tutte le altre a Cagliari. Sarebbe dovuta essere una divisone temporanea, in attesa che il paese lagunare si dotasse di un'area espositiva adatta. Da allora sono passati quasi otto anni e non è cambiata una virgola. Il museo sta per essere ampliato ma, forse per non stonare con il resto della vicenda, anche in questo caso si procede a rilento. Gli scavi ripresero nel 2014, con in campo soprintendenza e università di Sassari e Cagliari. L'ateneo del capoluogo era rappresentato anche dal geofisico Gaetano Ranieri e dal suo contestatissimo "Georadar". I risultati arrivarono praticamente subito e dalla terra spuntarono due "nuovi" giganti" di una tipologia differente rispetto a quelli rinvenuti negli anni settanta, un betilo di grandi dimensioni, diverse tombe a pozzetto, modelli di nuraghe e un singolare paio di piedi che calzavano sandali di fattura particolare. Tra il 2015 e il 2016 fu la soprintendenza a occuparsi dello studio dei resti degli edifici rinvenuti nello scavo, che potrebbero rappresentare luoghi di culto adiacenti alla necropoli. L'anno prima, però, il geofisico Ranieri aveva allargato il campo d'indagine mettendo a fuoco migliaia di anomalie che, per semplificare ai non addetti ai lavori, aveva definito pubblicamente "una città" durante un incontro organizzato all'interno del carcere di Massama. L'ultimo passo, ovviamente ancora in divenire e ovviamente parzialmente dimenticato, era stata la nascita di una fondazione che avrebbe dovuto gestire l'intero prodotto "Giganti". Era il 2017. Da allora sono passati due anni in cui non si è mosso praticamente nulla. Le ultime parole sono del sindaco di Cabras, impegnato negli espropri, che ieri ha chiesto pazienza e ha detto che sarà necessario procedere lentamente, come impone il Mont'e Prama style. (c.z.)

 

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