Martedì 8 ottobre 2019

08 ottobre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 ottobre 2019 / Prima Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
VERTENZA. «Servizi trasferiti al nord a danno dei giovani sardi»
Piano industriale Bper, la rabbia dei sindacati

Piano industriale del gruppo Bper nel mirino dei sindacati. Secondo Fabi, First-Cisl Fisac-Cgil, UIlca e uniSin saranno 600 i lavoratori sardi del Banco di Sardegna disponibili al prepensionamento, mentre altri 190 sono considerati in esubero a fronte di 410 posti di lavoro da coprire. Le sigle esprimono disappunto «per le delibere che prevedono lo spostamento di lavorazioni dalla Sardegna verso la Penisola». «È inaccettabile - osservano - che intere lavorazioni vengano spostate da zone depresse del Paese a vantaggio di territori fra i più ricchi di Italia». Il Piano industriale che prevede un esubero strutturale di 1.300 unità vedrà infatti la Sardegna dare il maggior contributo. «Il Gruppo ha deciso di trasferire lavorazioni dalla Sardegna e dal Mezzogiorno, lasciandosi le mani libere per le assunzioni nella provincia di Modena, penalizzando la Sardegna di 350 posti di lavoro che sarebbero potuti essere destinati a giovani sardi». Per protestare i sindacati, dalle 9 alle ore 13 di domani faranno volantinaggio all'ingresso delle sedi del Banco di Sardegna e delle Università di Cagliari e Sassari, comprese le sedi di Nuoro e Oristano del Banco. A Sassari, volantinaggio oltre che davanti alla sede centrale del Banco anche a quella della Fondazione di Sardegna, secondo grande azionista del Gruppo Bper.

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 ottobre 2019 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
L'Isola è maglia nera in Italia per dispersione e carenza di competenze dopo la maturità
STUDENTI SARDI, FUGA INARRESTABILE: UNO SU TRE LASCIA
In crescita anche i diplomati «ignoranti»
I sindacati: impossibile garantire qualità

Provate a mettere insieme questi dati e pensate al futuro. Il primo: un terzo degli studenti sardi non finisce le scuole superiori; il secondo: il 14% che le termina è un «diplomato ignorante», cioè ha un pezzo di carta che non gli servirà a nulla.
Nell'Isola è un problema gigantesco perché riguarda circa quattro ragazzi su dieci. Per capire: se la media sarà confermata, circa 75mila dei 199.418 studenti che quest'anno frequentano le scuole dell'Isola sono destinati a non finirle o a diventare analfabeti funzionali. Moltiplicate 75mila per dieci anni (da tanto la dispersione è a questi livelli, per quanto leggermente calata) e avrete la dimensione del problema.
L'ISOLA MAGLIA NERA D'ITALIA.  La Sardegna è la maglia nera d'Italia e perde per strada il quadruplo degli studenti rispetto a Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia e il triplo rispetto a Lombardia, Piemonte e Liguria. Negli istituti professionali sardi, certifica il Miur, il 47,1% degli alunni non finisce gli studi, nei magistrali il 34,4%, nei tecnici il 31,7%, nei licei scientifici il 26,7%, nei classici il 23% negli artistici il 19,5%. Ma è combinando questi dati con i test Invalsi che si arriva al 37,4% di dispersione cosiddetta «implicita».
DÉBÂCLE ANNUNCIATA.  Una débâcle annunciata, figlia di riforme scolastiche prive di prospettiva, della mancanza di insegnanti, di un precariato imperante, di edifici che cadono a pezzi, di un pendolarismo crescente, per citarne alcune. E le prospettive sono grigie. Basti ricordare che quest'anno sono stati immessi in ruolo solo 650 insegnanti dei 1800 autorizzati perché non c'è nessuno in graduatoria, e che la metà dei 6100 docenti di sostegno è precario e non ha alcuna competenza specifica.
UNA SCUOLA SENZA QUALITÀ.  «La nostra scuola oggi non è in grado di aiutare i ragazzi a uscire dalla condizioni di inferiorità rispetto ai loro coetanei del nord», ammette Maria Luisa Ariu, segretaria regionale della Cisl scuola. «Non parlo solo di conoscenza ma anche di preparazione alla vita perché a scuola si dovrebbe imparare anche ad affrontare cambiamenti complessi. Così, molti sono destinati a fallire. Del resto se gli insegnanti di ruolo sono pochi e i supplenti, quando ci sono, cambiano in continuazione, se per andare a scuola bisogna compiere viaggi sempre più lunghi che qualità possiamo garantire?».
TROPPI ALUNNI PER CLASSE.  Nicola Giua, leader dei Cobas scuola, aggiunge altri elementi di riflessione: «Gli insegnanti dovrebbero essere tutti in classe fin dal primo giorno di scuola ma così non è», spiega. «E quando si assentano per brevi o lunghi periodi dovrebbero essere nominati supplenti sostituti mentre spesso, talvolta per mesi, gli insegnanti non vengono sostituiti e gli alunni perdono decine di ore di lezione che non recupereranno mai più. Inoltre», aggiunge Giua, «in tantissimi istituti, soprattutto nelle prime classi delle scuole superiori, il numero di alunni è altissimo e questo è un fattore di dispersione in sé. Noi», conclude, «chiediamo, da sempre, che venga ridotto perché solo così si può cercare di migliorare l'offerta formativa e l'attività didattica riducendo la dispersione».
Fabio Manca

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 ottobre 2019 / Agenda (Pagina 19 - Edizione CA)
DIARIO CITTADINO
Inclusione sociale

Sabato 12 ottobre, dalle 9 alle 19, il Centro congressi della Fiera ospita il terzo convegno nazionale sul tema “Personalizzare, coprogettare, includere: la qualità dei servizi sociali e scolastici per le persone con disabilità in Italia”. L’evento è promosso da Abc Associazione bambini cerebrolesi, in collaborazione con il Centro studi Erickson e il patrocinio dell’Università di Cagliari, del Miur, dell’Ufficio scolastico regionale e della Fish (Federazione Italiana per il superamento dell’handicap).

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 ottobre 2019 / Lavoro Oggi (Pagina 1 - Edizione CA)
Gli sconti sulle tasse. Come e quando si possono ottenere sconti per le tasse universitarie: gli studenti che conquistano il massimo dei voti alla maturità possono pagare meno.
Cern, tirocini a Ginevra. Gli studenti che vogliono svolgere un tirocinio all'estero hanno un'opportunità in più: il Cern di Ginevra offre una possibilità ben retribuita per amministrativi.

Speciale Lavoro Oggi (Pagina 8 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ / EUROPROGRAMMI
Negli atenei
Diplomarsi con 100 o con 100 e lode, rende l'Università un po' meno costosa: è infatti quest'ultima una recente politica adottata da diversi atenei italiani, volta a premiare tramite l'esonero al pagamento delle tasse universitarie gli studenti che decidono, dopo una maturità superata con il massimo dei voti, di iscriversi all'Università. Le famiglie dei maturati eccellenti riceveranno in questo modo uno sconto che andrà a esonerarli dal contributo onnicomprensivo per il primo anno di iscrizione, esonero che verrà applicato automaticamente, inserendo nel portale dell'Università i dati relativi al voto di maturità. Ma non è questa l'unica forma di esenzione dal pagamento delle tasse universitarie.
NO TAX AREA.  La no tax area, istituita a livello nazionale nel 2017, concede un'esenzione dal pagamento delle imposte universitarie che scatta con gli Isee sotto i 13mila euro. Diversi atenei hanno scelto di innalzare il valore massimo, come quello cagliaritano, per il quale nella no tax area rientrano gli studenti con soglia al di sotto dei 23mila euro; resta invece ancorato alle normative nazionali l'ateneo di Sassari, per il quale rientrano nell'area solo i sotto soglia di 13mila euro. Restano fuori dalla no tax area le imposte di bollo e la tassa regionale Ersu, contributi per i quali sono invece tenuti al pagamento tutti gli studenti (esclusi - per quanto riguarda la sola tassa regionale - solamente i borsisti o idonei ai sussidi Ersu).
MENO TASSE PER STUDENTI MERITEVOLI.  Altra forme tipologie di sconto adottate dai diversi atenei, sono quelle legate alle prestazioni dei singoli studenti: l'ateneo di Cagliari, ad esempio, premia i suoi migliori studenti rimborsando il 10% delle tasse pagate (legate al contributo onnicomprensivo) a coloro che conseguono, nel corso di un anno solare, almeno 50 Crediti formativi universitari (Cfu). Anche l'ateneo di Sassari riserva delle premialità legate alla carriera universitaria dei suoi studenti: gli iscritti in corso che nell'arco di un anno solare hanno sostenuto esami per un valore di 40 Cfu, avranno diritto a una riduzione di 50 euro sull'importo della terza rata del contributo unico di iscrizione. L'applicazione, anche in questo caso, è automatica: con la verbalizzazione degli esami, il sistema ricalcola automaticamente la tassa e l'eventuale riduzione.
Lisa Ferreli

Iscritti con disabilità, ecco le esenzioni
Gli studenti con disabilità rientrano all'interno di categorie protette con determinate esenzioni e benefici. Innanzitutto, gli studenti con disabilità, iscritti a qualunque corso di laurea, di specializzazione, di dottorato o di ricerca, con riconoscimento di disabilità (ai sensi della Legge n. 104 del 1992) o con un'invalidità pari o superiore al sessantasei per cento, sono esonerati dal pagamento del contributo onnicomprensivo annuale.
LA PROCEDURA. Per ottenere l'esenzione presso l'Università di Cagliari è sufficiente presentare una domanda, che dovrà essere corredata dalla documentazione attestante il riconoscimento della disabilità. Mentre per quanto riguarda Sassari, l'esenzione viene applicata automaticamente dall'ateneo: durante l'iscrizione on line, selezionando il menu dedicato (tipologia “SES_A1”), il sistema attribuisce automaticamente il relativo esonero; le segreterie studenti di competenza verificano successivamente l'effettivo titolo all'esonero.
Tutti gli studenti sono comunque tenuti al pagamento dell'imposta di bollo (tramite Mav) e della tassa regionale Ersu.
(l. f.)

Imposte e bolli, tutte le scadenze
Per risultare regolarmente iscritti, gli studenti (escluse le varie forme di esenzione) sono tenuti a versare - in tre rate - tre differenti imposte: il contributo onnicomprensivo annuale, un'imposta di bollo del valore di 16,00 euro e la tassa regionale per il diritto allo studio universitario.
PRIME RATE.  Il pagamento della prima rata avviene nel mese di ottobre: per l'Ateneo di Cagliari il pagamento era da sostenersi entro il 4 ottobre, con una maggiorazione di 15 euro se avviene entro il 2 novembre, di 40 euro se avviene invece dal 3 novembre in poi. La seconda rata deve essere saldata entro il 2 marzo, mentre la terza entro il 30 giugno. Per quanto riguarda invece l'ateneo di Sassari, l'ultimo giorno utile per il pagamento della prima rata è il 25 ottobre: in questo caso, un ritardo nel pagamento comporta l'applicazione di una mora di 15 euro per un ritardo entro i 10 giorni, o di 50 euro per un ritardo superiore ai 10 giorni. Per quanto riguarda la seconda rata, l'ateneo sassarese concede come termine ultimo di pagamento il 29 febbraio, mentre la terza è da versare entro il 17 aprile. (l. f.)

Tirocini per studenti: 12 mesi al Cern
Il Cern, l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare, offre a universitari la possibilità di svolgere uno stage nel settore amministrativo nella sede di Ginevra, della durata da 2 a 12 mesi. Si richiede: iscrizione a un corso universitario attinente all'amministrativo; buona conoscenza dell'inglese e/o francese. È prevista un'indennità mensile di 3.305 franchi svizzeri e di viaggio, assicurazione sanitaria Cern. Candidature entro lunedì 21 ottobre (info: https://www.cagliari.eurodesk.it/opportunita/lavorare).
SETTORE UMANITARIO.  Sono aperte le candidature per posti vacanti nel quadro dell'iniziativa dell'Ue “Volontari dell'Unione per l'aiuto umanitario” (EU Aid Volunteers), aperta a maggiorenni, con due diversi profili: junior e senior. È previsto un rimborso mensile e la copertura dei costi di viaggio, assicurazione sanitaria e vaccini, visti e alloggio (info: https://www.cagliari.eurodesk.it/opportunita/volontariato). (g. dep.)

 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 ottobre 2019 / Medio Campidano (Pagina 27 - Edizione CA)
GUSPINI. Ospiti nordafricani in visita-studio
Sostegno alle piccole imprese tunisine

Sardegna e Tunisia unite sotto il segno del progetto “Tata' Oui”: è partita ieri e durerà sino a venerdì la settimana di visita-studio degli ospiti provenienti dal governatorato di Tataouine, una delle zone più povere della parte meridionale del Paese nordafricano, alla scoperta delle piccole realtà imprenditoriali del territorio. Dopo l'incontro illustrativo, avvenuto in Aula consiliare nella mattinata di ieri, «siamo pronti a entrare nel vivo del programma», spiega Carla Serpi, 59 anni, segretaria generale dell'associazione capofila “Piccoli Progetti Possibili”: «Attraverso lo scambio di competenze professionali, supporteremo le cinque imprese di prodotti tessili, cosmetici e agroalimentari realizzate da giovani e donne in alcuni villaggi berberi della zona». Come? «Grazie a visite e laboratori di formazione che si svolgeranno tra aziende e luoghi di cultura. Così si promuove l'imprenditoria femminile e giovanile». Il progetto gode del contributo di Arci, Università di Cagliari, Comune di Guspini, Acisjf e diverse realtà imprenditoriali del territorio.
Francesca Virdis

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 ottobre 2019 / Medio Campidano (Pagina 27 - Edizione CA)
Gonnosfanadiga
SLANG E SIGLE, IL LINGUAGGIO DEI GIOVANI

La sigla “CBCR” vuol dire «cresci bene che ripasso» ed è usata dai ragazzi più grandi con riferimento alle adolescenti in pieno sviluppo. “Disco Boy” indica «coloro che amano far festa», mentre “affondare il Tackle”, dal gergo calcistico, significa «provarci con una ragazza». È il linguaggio colorito dei ragazzi di Villacidro. Un mondo di slang e acronomi, esplorato da Federico Isu, 24 anni di Gonnosfanadiga. Laureato in Lettere Moderne, è consigliere comunale già da tre anni, tanto è «l'interesse per il mio paese». Ora è alle prese con l'uscita del suo primo libro, “La parola ai giovani”, pubblicato a settembre dalla casa editrice Etabeta: nelle pagine i risultati di una ricerca sul lessico giovanile del Medio Campidano. Il 17 ottobre sarà presentato per la prima volta a Gonnosfanadiga, alla biblioteca comunale, presente il sindaco Fausto Orrù che modererà il dibattito e Giuseppe Marras, docente che firma la prefazione. «Alla base del mio progetto», racconta l'autore, «c'è la volontà di valorizzare il patrimonio linguistico delle nuove generazioni. Mi piace ascoltare i ragazzi mentre parlano e farli riflettere sulle parole che usano nei vari contesti della loro vita. Mi rivolgo però anche ai genitori, per dare uno spaccato sulla quotidianità linguistica dei figli». Un lavoro di ricerca che nasce nel 2017 nelle aule universitarie e continuato con un'analisi completa sulle interessanti tendenze linguistiche. Dopo la prima data di Gonnosfanadiga, il libro verrà presentato a Villacidro, paese protagonista e fondamentale nella ricerca, a Guspini, Arbus e San Gavino.
Johanne Cesarano

 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 ottobre 2019 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
L'indagine del Dipartimento di Ingegneria, l'esperienza “rivoluzionaria” dell'Istituto di Pirri
L'INSOPPORTABILE PESO DEGLI ZAINI SCOLASTICI FA MALE AGLI ALUNNI
Da cinque a undici chili nella cartella: rischi gravi per la crescita dei ragazzi

I libri aprono la mente ma, sommati nelle cartelle di scuola, schiacciano la colonna vertebrale. Otto e venti del mattino, prima della campanella. Una folla di ragazzini si incammina verso scuola con gli zaini in spalla. Camminano curvi, piegati in avanti per reggere quel peso insopportabile, tanti chili di una cartella stracarica di libri, quaderni e astucci che spesso raggiunge gli undici ma anche i tredici chili. Troppi (lo dicono gli ortopedici) per giovanissimi che si sono lasciati dietro le elementari per cominciare un faticosissimo nuovo anno scolastico alle medie.
Qualcuno trascina il trolley (vergognandosi, visto che la moda impone zainetti per tutti) per poi fare i conti con le scale se la classe non è al piano terra ma al primo, secondo e anche terzo piano.
L'INDAGINE.  Massimiliano Pau, professore universitario e ricercatore del Dipartimento di ingegneria meccanica, queste attrezzature le ha studiate a fondo per diversi anni nel laboratorio di Biomeccanica ed ergononia. Sperimentazioni condotte dal 2009 al 2017 prevalentemente all'istituto Comprensivo di via Stoccolma a Cagliari, ma anche con la scuola primaria e secondaria di primo grado di Elmas. «Complessivamente abbiamo testato oltre 1000 bambini e ragazzi di età compresa tra 6 e 13 anni. Il peso medio dello zaino variava tra 4.8 e 5.2 chili, minimo 2, massimo 9.4. Quello del trolley è in media un chilo più elevato con una media di sei e un massimo di undici», spiega Pau. «Ciò che è rilevante, più del carico in sé, è il rapporto rispetto al peso corporeo del bambino».
I SUGGERIMENTI.  Un aspetto puntualizzato anche dal ministero della Salute (istituto superiore della Sanità) che fissa nel 15 per cento il limite peso zaino/peso bambino. Un rapporto che sistematicamente salta. «Violato in quasi tutte le fasce di età, con maggior penalizzazione nelle prime, seconde e terze classi elementari, che sono caratterizzate da valori oscillanti tra il 17 e il 20 per in media», puntualizza il ricercatore. «Il problema esiste eccome e si cerca di superarlo chiedendo ai nostri studenti di utilizzare più dello zaino il trolley. Molto spesso notiamo che i ragazzi si portano dietro più materiale di quanto ne serva, per questo credo sia importante una verifica quotidiana delle famiglie, soprattutto per i più piccoli», dice la dirigente della scuola media Ugo Foscolo, Gisella Caddeo. «Ho due figli, uno ancora mingherlino e l'altro più robusto, ma il problema è assolutamente identico per entrambi. Ed entrambi si lamentano per il peso eccessivo degli zaini. Così spessissimo devo accompagnarli. Il più piccolo mi ripete spesso che non cambia nulla con il trolley quando poi deve portarlo su per le scale in spalla», racconta Sonia Meloni, insegnante alle superiori e madre di due giovanissimi studenti. «La proposta di dividersi i libri col compagno di banco salta costantemente. Nessuno vuole farlo, perché magari l'altro si assenta o si dimentica il materiale. E allora nascono i problemi».
LE CONCLUSIONE.  I risultati dell'indagine di Massimiliano Pau confermano l'emergenza in atto. «Più del 50 per cento degli studenti testati sopportava un carico eccessivo rispetto alle raccomandazioni dell'istituto superiore della Sanità. Il nostro gruppo ha testato strumentalmente l'equilibrio, il cammino e le pressioni plantari utilizzando piattaforme baropodometriche e sensori inerziali indossabili. La reazione del corpo ad un carico eccessivo sulla schiena crea una flessione del tronco e del collo in avanti in posizione innaturale, altera l'equilibrio che diventa più instabile anche in semplice postura eretta statica, determina alterazione delle pressioni plantari con un aumento nella zona anteriore del piede».
L'AVANGUARDIA.  All'istituto comprensivo del primo e secondo circolo di Pirri la rivoluzione è già cominciata da tempo e si chiama “A scuola senza zaino”. Capofila in Sardegna (di fatto l'unica), condivide la scelta con altre scuole d'Italia. «Partiamo dallo zaino per insegnare agli alunni a lavorare autonomamente, attrezzando la scuola. Ogni studente ha il suo armadietto, i libri restano a scuola e si rientra con una cartella e i compiti fatti a casa», spiega il dirigente, Valentino Pusceddu.
Insomma, nell'era dei tablet e dei pc, bisognerebbe probabilmente rivedere anche il problema dei libri scolastici pesanti e ingombranti. «Lo zaino è e resta uno dei mezzi di trasporto più efficienti per il corpo umano se usato bene. Non va dimenticato che anche per il trolley ci sono una serie di problematiche. Trascinarlo con un braccio torce leggermente la colonna e comunque altera il cammino. Grandi forze dinamiche si generano quando il trolley è trasportato sulle scale. Abbiamo stimato un aumento del carico di quasi il doppio rispetto al peso del trolley».
Andrea Piras
  (1-continua)

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA

 

8- LA NUOVA SARDEGNA di martedì 8 ottobre 2019 / Economia - Pagina 13
Il concorso internazionale illustrato in Spagna a "Gastronomika"
Ovinus si presenta a San Sebastiàn

SASSARI Dopo il lancio a Milano e la tre giorni di presentazione a Nuoro il nuovo concorso "Ovinus" è stato protagonista ieri con i suoi formaggi pecorini Dop a San Sebastián nella fiera "Gastronomika", uno degli eventi agroalimentari più importanti al mondo, che riunisce da oltre un ventennio chef pluristellati da ogni parte del globo e dove sfilano i prodotti di eccellenza dell'enogastronomia internazionale. Ovinus è il il concorso internazionale dedicato ai produttori di formaggi pecorini di tutto il mondo ed è stato presentato in una sala affollata di visitatori, giornalisti, produttori di tutto il mondo che hanno potuto conoscere e assaggiare le produzioni dell'Isola. È promosso da un folto partenariato (assessorato regionale dell'agricoltura, Laore, Camera di Commercio di Nuoro, i Consorzi delle tre Dop dei formaggi ovini sardi e Oilos). È stata offerta una degustazione dei sapori dell'isola grazie allo show-cooking affidato alla maestria della chef ogliastrina Clelia Bandini: dalla crema di zucca con crostini di Civraxiu e Pecorino Sardo, ai culurgiones in salsa al Pecorino romano e guanciale croccante sino al biancomangiare al Fiore Sardo con miele di asfodelo. Il velista recordman Gaetano Mura ha fatto da tstimonial ricordando come il pecorino sia salutare oltre che gustoso. Nella sua dieta durante le regate in solitaria - ha spiegato - c'è anche il formaggio di pecora come ha certificato uno studio dell'Università di Cagliari pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica International Journal of Sport Nutrition and Exercise Metabolism. La premiazione avverrà a marzo. (a.palm.)

 

9- LA NUOVA SARDEGNA di martedì 8 ottobre 2019 / Lettere e commenti - Pagina 28
L’INTERVENTO
Lo sguardo dei lettori
RIDURRE IL NUMERO DEI PARLAMENTARI È SOLO PROPAGANDA

di Salvatore Mura, Università di Sassari
La signora Michela Casula, 95 anni, prega in chiesa indossando il costume tradizionale di Desulo «con serafica compostezza e portamento unico». La foto è di Simone Littarru. Inviate i vostri scatti alla Nuova Sardegna via whatsapp al numero 345 7741444L'opinione pubblica prevalente sarà soddisfatta dal "rimpicciolimento" del Parlamento. In Italia è forte la convinzione che il numero dei parlamentari sia eccessivo, ingiustificato, persino dannoso per il buon funzionamento della massima istituzione legislativa. Difficilmente il sistema mediatico, che ha alimentato il clima anticasta, saluterà con accenti critici questo provvedimento che, se entrasse in vigore, ridurrebbe il numero dei parlamentari di circa un terzo: i deputati passeranno da 630 a 400, i senatori da 315 a 200. Il Movimento 5 stelle, il partito che più degli altri ha inseguito questo obiettivo con fermissima determinazione, griderà alla vittoria, che sentiremo rivendicare in molte occasioni. Eppure i motivi per festeggiare sono meno di quelli che sembrano. È il caso di mettere sulla bilancia anche gli effetti negativi, prima di concludere "populisticamente" che si tratta di una riforma esclusivamente positiva. Questa riforma, infatti, tocca profondamente la democrazia, la rappresentanza politica, l'impianto della nostra Costituzione. Meriterebbe un approccio razionale, non certamente propagandistico. Ogni parlamentare diventerà rappresentativo di un numero molto maggiore di abitanti con conseguenze sconvenienti sul rapporto, già fragile, tra elettori ed eletti. Le zone demograficamente deboli del paese (e più in generale le minoranze) pagheranno il prezzo più alto. Ci saranno effetti distorsivi sulla rappresentanza. La Sardegna non ne trarrà alcun beneficio e resterà danneggiata da un gruppo parlamentare numericamente inferiore. I sardi si sentiranno ancora meno influenti. La disaffezione e l'astensionismo elettorale molto probabilmente aumenteranno. Per i singoli candidati il costo delle campagne elettorali crescerà e, in assenza di finanziamenti pubblici, la ricerca dei contributi dei privati si farà più intensa. La personalizzazione della politica, grande male dei nostri tempi, continuerà la sua corsa. Ammesso che allinearsi ai paesi europei sia una mossa indiscutibilmente positiva, dire che questa riforma ci adegua agli altri Stati dell'Europa è una semplificazione. Se si prendesse in esame solo il numero di parlamentari eletti, il nostro paese conquisterebbe la vetta della classifica, seguito dalla Germania, che ha più abitanti e 709 parlamentari, e dal Regno Unito, che ha 650 rappresentanti alla Camera dei Comuni. Se invece considerassimo i dati assoluti, l'Italia scenderebbe al secondo posto, con 950 parlamentari (compresi i 5 senatori a vita), preceduta soltanto dal Regno Unito, che ne ha 1.430. Il nostro paese, in realtà, ha 1,6 parlamentari ogni 100.000 abitanti, cioè si trova al ventitreesimo posto. La comparazione internazionale richiede, dunque, molta cautela. La riforma, ad esempio, porterà l'Italia all'ultimo posto nella classifica europea per distanza tra numero di abitanti e numero di deputati. Il risparmio sui cosiddetti "costi della politica", che pure è un tema importante, è basso, molto basso: si tratta - secondo l'Osservatorio sui Conti pubblici italiani - di 57 milioni annui, 285 milioni a legislatura, lo 0,007% della spesa pubblica italiana. Un risultato migliore si poteva ottenere riducendo sensibilmente le attuali indennità e i numerosi benefits dei parlamentari. Non è affatto scontato che, senza una riforma del bicameralismo, il "nuovo" Parlamento «migliorerà - come hanno affermato i proponenti del disegno di legge costituzionale - il processo decisionale delle Camere per renderle più capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini». Sarà, infatti, più difficile raggiungere il numero legale, specialmente in Commissione, e i lavori parlamentari potrebbero subire dei rallentamenti ben maggiori. È infondato sostenere che la riduzione del numero dei parlamentari migliorerà la qualità della produzione legislativa. Se autorevoli studiosi hanno interpretato questa riforma costituzionale come una concessione all'antipolitica e all'antiparlamentarismo forse è opportuno smorzare il facile entusiasmo.

 

Questionario e social

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