Giovedì 3 ottobre 2019

03 ottobre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
LA VISITA. Il premier a Cagliari parla a Palazzo Regio e poi tiene a battesimo Luna Rossa
CONTE: ISOLA LIBERA DAL CARBONE
Il presidente: «Niente rinvii, addio al combustibile fossile entro il 2025»

«Il futuro della Sardegna è verde e per questo motivo non ci sarà alcun rinvio all'addio al carbone, previsto per il 2025». La svolta ambientalista del Governo per l'Isola è stata confermata dal premier Giuseppe Conte ieri in visita a Cagliari. Dopo l'intervento al convegno sulla responsabilità etica delle imprese a Palazzo Regio, il presidente del Consiglio ha partecipato al varo di Luna Rossa.  ALLE PAGINE 2, 3, 4, 5, 6, 7

Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Caso accantonamenti: «Pretese legittime, troveremo un accordo»Conte: «Impegno per l'Isola,
ma resta l'addio al carbone»Il premier a Cagliari esclude rinvii rispetto alla data del 2025
Vertice con Solinas: si cerca un'intesa su tutte le vertenze sarde

Tra le tante richieste della Sardegna a Giuseppe Conte, nel suo pomeriggio cagliaritano, solo una trova subito una risposta netta: ed è un no. «Non vedo con favore il rinvio dell'addio al carbone fissato per il 2025», dice il premier ai giornalisti, al termine di una lunga serie di incontri istituzionali a Palazzo Viceregio. Una chiusura accompagnata da rassicurazioni sulla «transizione energetica» dell'Isola, ma che inevitabilmente susciterà qualche delusione.
Conte però non vuole promettere ciò che non può mantenere, e per certi versi la chiarezza su alcuni punti può risultare utile. La visita a Cagliari serve al premier soprattutto per ascoltare (l'unico intervento pubblico è di taglio puramente accademico, senza il minimo accenno all'attualità politica): specie nei colloqui col governatore Christian Solinas e poi con i sindacati. Il presidente del Consiglio riparte con una conoscenza sicuramente più fine dei problemi locali, e lascia in cambio l'impegno di affrontarli a breve con una riflessione sulla «vertenza Sardegna» globale. Ma è un proposito da riempire di contenuti, come un disegno che attende di essere colorato. Qualche parola in più la spende sulla questione accantonamenti: «Troveremo con la Regione un compromesso soddisfacente per entrambe le parti», pronostica Conte.
LA GIORNATA. Del resto non si poteva pretendere molto di più in sette ore scarse, dall'atterraggio a Elmas poco prima di mezzogiorno fino al decollo dopo la visita al quartier generale di Luna Rossa. Ciò che in origine porta il premier a Cagliari è il convegno organizzato dall'Università su temi che riguardano la giustizia, il diritto civile, la mediazione: pane quotidiano del professore-avvocato Conte prima di cambiare ruolo e finire a mediare tra Di Maio e Salvini prima, tra Di Maio, Renzi e Zingaretti poi.
C'era in agenda l'incontro con i sindaci del Sud Sardegna sul contratto di sviluppo, ma inizialmente non quello col presidente della Regione. Alla fine però le diplomazie scongiurano l'incidente diplomatico modificando l'agenda governativa, e attorno alle due del pomeriggio Conte e Solinas si chiudono in una stanza della prefettura e parlano di Sardegna.
Il governatore ha sintetizzato tutti i problemi in una cartella con i vari dossier: il primo su cui si sofferma è la vertenza sugli accantonamenti. «Ma abbiamo parlato anche di continuità territoriale, dei problemi del settore agropastorale, della gestione dei beni culturali con l'esigenza di ripartire con gli scavi a Mont'e Prama», riferisce Solinas al termine dell'incontro. E pure del cosiddetto phase out , lo spegnimento delle centrali a carbone previsto per il 2025: «Dovrà avvenire in maniera ordinata e dando certezze agli investitori», prosegue il governatore, «anche la Sardegna aspira all'autosufficienza e alla sovranità energetica, verde e rinnovabile». Ma nel colloquio a due, a quanto pare, Conte non esprime, sulla proroga per le centrali sarde, un no così fermo come quello che comunicherà più tardi alla stampa.
IL CONFRONTO SULLE ENTRATE. Ma è anche logico, perché il confronto resta a un livello interlocutorio. «Abbiamo preso l'impegno di rivederci a breve», fa sapere il presidente della Regione: «Il nostro obiettivo è avere un tavolo per trattare insieme tutte queste vertenze, per arrivare poi a un'intesa complessiva». È un po' più avanti il ragionamento sugli accantonamenti: ora i tecnici della Regione e di Palazzo Chigi lo approfondiranno e cercheranno delle soluzioni.
«In effetti, dopo la sentenza della Corte costituzionale, la vicenda ha preso una piega molto tecnica», conferma Conte ai giornalisti: «Le pretese della Sardegna sono legittime, ma dobbiamo tener conto dei vincoli di bilancio. Sono convinto che troveremo un compromesso soddisfacente per tutti».
APERTURE E CHIUSURE. Nessuna disponibilità a compromessi, invece, sulla questione carbone: «Non ho preso nessun impegno per deroghe al phase out nel 2025», chiarisce il premier, reduce dalla conversazione con i sindacati in cui l'ipotesi del rinvio è stata ventilata più chiaramente. «È una cosa che non vedo con favore», ripete, «il nostro è un governo verde. Progettiamo un “Green new deal” e la decarbonizzazione è prevista nel piano per l'energia e il clima». Le idee per aiutare la Sardegna in quella fase sono «la realizzazione di un elettrodotto con la Sicilia, investimenti sulle energie rinnovabili e, semmai, la creazione di piccoli depositi di gas naturale liquefatto a beneficio delle aree industriali».
Per dare risposte all'Isola però Conte confida soprattutto sul contratto di sviluppo illustrato ai sindaci: «Le comunità locali stanno proponendo progetti interessanti, alcuni di valore strategico, dalla valorizzazione del patrimonio ambientale all'enogastronomia». Ma per i dettagli, anche qui, non è il giorno giusto: il disegno resta in bianco e nero, i colori sono rimasti a Palazzo Chigi. Per quanto ancora, non si sa.
Giuseppe Meloni

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
IL CONVEGNO. Niente cenni politici nell'intervento pubblico
Al prof il titolo di “mediatore”
«Imprese più attente ai profili etici»

Giuseppe Conte non ha scordato il mestiere di professore e giurista, anche se da sedici mesi fa un altro lavoro. Chiamato a Cagliari a intervenire sulla sua materia, il diritto civile, resta totalmente fedele ai temi del convegno organizzato dall'Università di Cagliari. Si sofferma perciò sulla responsabilità etico-sociale delle imprese: «Oggi la sensibilità delle aziende su questi temi è in crescita continua, sono molto più attente all'impatto delle loro attività sulla società». Riguardava proprio l'etica del consumatore l'ultimo saggio di Conte mandato alle stampe poco prima dell'approdo a Palazzo Chigi, come ricorda Sergio Nuvoli nell'introduzione: «È vero, me ne sono occupato a lungo», conferma il premier, «e sono convinto che l'attenzione sociale comporti vantaggi per le imprese, a partire dall'immagine. Le prassi socialmente responsabili sono un modo nuovo per coniugare pubblico e privato». Per il professor Conte c'è anche il riconoscimento come “Mediatore Mediterraneo 2019”: «Per aver interpretato magistralmente il suo ruolo di mediatore tra gli italiani e per gli italiani negli scenari di crisi nazionali e internazionali», spiega il docente cagliaritano Carlo Pilia, presidente dell'associazione dei mediatori del Mediterraneo e principale organizzatore della giornata. (g. m.)

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
CURIOSITÀ. Tra citazioni colte e incontri imprevisti
Conte, il Barone (rampante) e gli studenti

Anche se lo aspettano vari incontri istituzionali, Giuseppe Conte non scappa alla fine del convegno a Palazzo Viceregio: scena insolita per un premier, resta a lungo a ricevere i saluti (e le richieste, e i selfie) di professori, studenti, associazioni.
TACCUINO UMANO. C'è chi gli raccomanda un'attenzione su temi specifici, altri chiedono riscontro per qualche segnalazione. Conte non prende appunti, ma se la questione merita chiama in causa il suo capo di gabinetto, Alessandro Goracci, “bloc notes” di eccellenza (è anche lui, come il premier, un giurista di ottimo livello).
«FACCIA IL MAGISTRATO». Tra i vari incontri fulminei, molto cordiale quello con Elsa, associazione studentesca di Giurisprudenza che dona a Conte una penna “personalizzata”. La delegazione è guidata dalla presidente Eleonora Carrus e dalla vice Mara Faedda, neolaureata, a cui il premier regala un consiglio: «Faccia il magistrato».
OMAGGIO A CALVINO. Il discorso accademico del prof è infarcito di citazioni da vari saggi, ma quella che affascina la platea è tratta dal Barone rampante di Italo Calvino, e riguarda la forza trasformatrice dell'incontro tra identità diverse. Certo, Conte che cita il Barone in Sardegna fa pensare automaticamente all'autista, ma questo il premier non può saperlo. (g. m.)

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Prima Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
COMUNE. Presentato il progetto per la mobilità intelligente: sette i quartieri coinvolti
“SVOLTA” È L'ALTERNATIVA ALL'AUTO
Più corsie preferenziali e piste ciclabili e una app per il tragitto ideale

C'è un legame viscerale tra i cagliaritani e l'auto: 78 su cento usano la macchina per i propri spostamenti (il valore più alto in Italia); ci sono 65 veicoli ogni 100 abitanti (solo Catania ne ha di più); 9.900 le ore sprecate nel traffico negli orari di punta. È un legame che deve essere spezzato. Proprio l'obiettivo di “Svolta”, il programma sulla mobilità sostenibile presentato in Municipio dal sindaco Paolo Truzzu, dall'assessore alla Mobilità Alessio Mereu, dalla rettrice Maria Del Zompo, da Italo Meloni, trasportista del Cirem (Centro interuniversitario di ricerche economiche e mobilità), da Proto Tilocca, dirigente del Ctm, e dal dirigente comunale Pierpaolo Piastra.
GLI INTERVENTI. È un piano complesso quello predisposto dagli esperti che prevede misure hard (cioè strutturali) e misure soft che hanno l'obiettivo di suggerire ai cittadini una mobilità alternativa. Sette i quartieri coinvolti, Castello, Villanova, Marina, Stampace, La Vega, Sant'Alenixedda e San Benedetto. Quelli, per intendersi, che, quotidianamente, vengono “presi d'assalto” da chi, in auto, raggiunge il proprio posto di lavoro. Numeri da brividi: ogni giorno, in quest'area di cinque chilometri quadrati, entrano 110 mila auto, con picchi di 14 mila auto nell'ora di punta. «L'obiettivo», spiega Meloni, «è scendere almeno sino alle 11 mila».
LE MISURE. In che modo raggiungere questo traguardo? In primo luogo, con interventi strutturali. Il programma “Svolta”, finanziato dal ministero per l'Ambiente, prevede la realizzazione di 24 chilometri di corsie per il trasporto pubblico, sette nuovi posteggi per il car sharing (nel frattempo, vengono anche acquistate undici auto elettriche), 40 postazioni per il bike sharing free floating (le bici possono essere lasciate in postazioni differenti da quella di partenza), tre chilometri di piste ciclabili, due ciclostazioni, tre parcheggi coperti per bici e l'acquisto di 70 biciclette a pedalata assistita. Non solo: è prevista anche l'implementazione delle “zone 30”, quelle per intendersi, nelle quali la velocità massima per i veicoli è di 30 chilometri orari, nelle quali viene privilegiato il passaggio pedonale rispetto a quello automobilistico.
GLI ALTRI INTERVENTI. Ma gli interventi strutturali da soli non possono bastare: “Svolta” punta a promuovere una città intelligente e sostenibile, incentivando e stimolando i cittadini a cambiare volontariamente il proprio modo di muoversi in città attraverso la comunicazione e l'informazione personalizzata. Intanto è stato realizzato un sito dedicato, svoltacagliari.it, che, tra le altre cose, suggerisce un itinerario di viaggio alternativo all'uso dell'auto: compilato il questionario con il tragitto normalmente percorso per andare da casa al lavoro o a scuola, si riceve un percorso personalizzato di viaggio.
LA APP. Nei prossimi giorni, sarà disponibile anche un app dedicata che seguirà, passo per passo, chi l'ha scaricata. Oltre a dare il dettaglio dei tempi trascorsi a bordo di un mezzo di locomozione o di un altro, fornirà anche le calorie “bruciate” durante la camminata (o il viaggio in bici), il tempo impiegato e la distanza percorsa. Ovviamente, è previsto anche un importante campagna di marketing per promuovere il progetto. Ulteriori stimoli? Centomila euro sono stati destinati a premiare i cittadini: in palio il “kit pin bike” (che, attraverso il bluetooth, trasforma la bici in una smart bike), biciclette elettriche pieghevoli, smartwatch, gagdet pro mobilità sostenibile, monopattini e overboard. E, a proposito di questi mini mezzi di locomozione elettrici, Truzzu e Mereu annunciano che, entro breve, sarà pronto il regolamento comunale che chiarirà dove possono o meno circolare.
Marcello Cocco

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Regione (Pagina 12 - Edizione CA)
IL LIBRO. Interviste, testimonianze e ritratti nel volume promosso dal Corecom
Dalla prima radio libera al web: l'Isola pioniera nei media

Quattrocento pagine per raccontare il ruolo dei media nella società sarda. Interviste, testimonianze, riflessioni, aneddoti, ritratti e immagini: è tutto condensato in “Dalla prima radio libera alla scoperta del web - Storia e personaggi di spicco dell'informazione in Sardegna”, il volume promosso dal Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) e curato dal giornalista Alessandro Zorco, frutto di un progetto realizzato con l'Università di Cagliari e in particolare con i ricercatori Roberta Cocco e Giampaolo Zammarchi della facoltà di Scienze della Comunicazione. Stampato in mille copie sarà distribuito in scuole, biblioteche e sedi istituzionali. Insomma, un vero focus sulla storia dell'informazione nell'Isola che il presidente del Comitato Mario Cabasino definisce «pionieristica e segnata da primati». Come quello di Videonline, il primo internet provider al mondo varato da Niki Grauso, o di Radiolina, prima radio privata, e Videolina, una delle prime tv private, tutte testate del gruppo Unione Sarda. Non mancano i riferimenti ai due quotidiani: L'Unione Sarda, con la sua storia che dura da 130 anni, e La Nuova Sardegna. Sullo sfondo, i tentativi sempre falliti di dar vita a un terzo giornale regionale. Spazio poi alle agenzie di informazione Ansa e Agi, all'esperienza del web e ai ritratti di alcune firme illustri: Giorgio Pisano, Giorgio Melis e Paolo Pillonca. Tra le novità di questi ultimi anni raccolte, anche l'esperienza di Giulia Giornaliste, associazione che ha acceso un faro sul linguaggio di genere e sulla necessità di una corretta rappresentazione della donna nei media. (ro. mu.)

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
IL CONVEGNO. Ecoserdiana
Ambiente e rifiuti, una giornata di incontri

Ecoserdiana, l'azienda che da vent'anni opera in Sardegna nel settore dei servizi ambientali ha in programma per venerdì 11 un convegno dal titolo “Economia Circolare e Eow: tra criticità e opportunità” con l'obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare i cittadini al rispetto dell'ambiente e delle regole in materia di ecologia e anche per dare risposte concrete ai problemi eco-ambientali.
Sarà la Regione ad aprire i lavori e ad illustrare l'argomento oggetto dell'incontro che durerà tutta la giornata, alla quale prenderà parte anche l'assessore all'Ambiente Gianni Lampis e dove saranno diversi gli esperti del settore che interverranno, affrontando il tema dell'ambiente e del riciclo dei rifiuti, ognuno dando un'idea e una visione del proprio campo d'azione. Interverranno anche i rappresentanti dell'Università di Cagliari che parleranno di recupero, riuso e della valorizzazione degli scarti marmorei, ma anche delle miniere urbane e dei metodi innovativi per il recupero degli elementi critici.

 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Cultura (Pagina 43 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Rassegna
Lectio: Odifreddi domani a Cagliari

Secondo appuntamento con il mondo della cultura promosso dall'Ateneo cagliaritano. Domani sera, alle 19, nell'aula magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura in via Marengo (piazza d'Armi), il noto matematico Piergiorgio Odifreddi terrà una lectio magistralis dal titolo “I numeri dell'arte”.
L'iniziativa - fortemente voluta dal rettore Maria Del Zompo - si inserisce nell'ambito della rassegna “M=M(c,t)+m - Matematica, Cinema, Teatro + Musica” organizzata dal Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università degli Studi di Cagliari. Dopo i saluti del rettore, il programma prevede l'introduzione di Lucio Cadeddu, docente al Dipartimento di Matematica ed Informatica e coordinatore della rassegna di incontri sul tema che si sono svolti in questi mesi.

 

8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Sassari e Alghero (Pagina 39 - Edizione CA)
SASSARI. AL CONTAMINATION LAB
Dinamo, la ricetta del successo raccontata agli universitari

Come si costruiscono una società solida e una squadra vincente. Ne hanno parlato ieri mattina il presidente della Dinamo Stefano Sardara e il coach Gianmarco Pozzecco agli studenti universitari iscritti al Contaminaton Lab, l'incubatore d'impresa dell'Ateneo di Sassari. Il tecnico Pozzecco ha evidenziato due aspetti. «Quando scelgo i giocatori guardo anche il carattere e la capacità di condividere obiettivi e lavoro in una squadra. La professionalità è importante, ma è meglio se abbinata all'empatia, alla voglia di buttarsi su una palla decisiva». Il presidente Sardara ha rivelato di avere studiato inizialmente per fare l'avvocato ma poi di avere capito che la sua strada era fare l'assicuratore. Quando nel 2011 ha rilevato con alcuni amici la Dinamo ha capito che «in una realtà come la Sardegna non poteva essere solo una squadra sportiva, ma bisognava fare sistema e non contare solo sui contributi pubblici. Si può fare impresa anche in una realtà come quella sarda». Non a caso la sostenibilità economica della Dinamo si basa sulla capacità di attirare tanti sponsor grandi, medi e piccoli e su altre voci che sono state potenziate, come il marketing sull'abbigliamento e il food and beverage. L'incontro è stato introdotto dal Delegato per il Trasferimento tecnologico dell'Università di Sassari, Gabriele Mulas.
Giampiero Marras

 

9 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
BUSINCO E MICROCITEMICO. No unanime alla riforma che per i sindacati danneggerebbe i pazienti
«GIÙ LE MANI DAI NOSTRI OSPEDALI»
I medici in assemblea contro l'accorpamento al Policlinico: sarebbe un disastro

«Dopo i disagi dell'accorpamento col Brotzu ora si torna indietro buttando via tutto quello che è stato faticosamente costruito in questi anni, a forza di taglia e cuci qui non resterà più niente, i medici scapperanno e a pagare saranno gli utenti della sanità pubblica. Dobbiamo avere il coraggio di dire che non ci va bene, gridarlo forte e stavolta farci ascoltare».
NO UNANIME. La “controriforma” - così l'hanno ribattezzata - non piace ai medici del Businco e del Microcitemico che ieri si sono riuniti in assemblea sindacale per esprimere il loro no all'annessione dei due ospedali all'Azienda universitaria. Più di un'ipotesi che la nuova giunta regionale di centrodestra sta perseguendo con lo scopo di garantire circa 300 posti letto necessari per ottenere l'accreditamento alla facoltà di Medicina. Un'esigenza che secondo i camici bianchi dei due ospedali, eccellenze della sanità sarda, si potrebbe soddisfare senza traumi stipulando delle convenzioni con l'Università.
L'ASSEMBLEA. Presenti tutte le sigle - Cgil, Cisl e Uil, Cimo, Anaao Assomed, sindacati degli anestesisti e dei primari, compresi i rappresentanti dei lavoratori del comparto e degli infermieri - il dibattito nella sala conferenza dell'Oncologico è andato avanti per due ore. Unanime la condanna dell'operazione di architettura sanitaria, l'ennesima visto che appena tre anni fa Businco e Microcitemico erano finiti nella pancia dell'azienda Brotzu. «La contrarietà dei medici è unanime e totale - spiega Luigi Mascia, segretario regionale del Cimo - già il primo accorpamento ha creato una situazione difficile dal punto di vista dei rapporti fra strutture e colleghi ma in questi anni si sono faticosamente consolidate collaborazioni che hanno portato grandi vantaggi all'utente che ha finalmente potuto contare su prestazioni multi disciplinari che permettono a quasi tutti di essere seguiti qui in Sardegna, con questa riforma si tornerebbe a zero e dovremmo rifare tutto daccapo». Sulla stessa lunghezza d'onda Elisabetta Piu, segretaria regionale di Anaao: «Pensate cosa succederà soltanto per riorganizzare i laboratori super specialistici del Microcitemico - dice -, non si può buttare all'aria quanto faticosamente costruito in questi anni proprio ora che grazie all'impegno di tutti gli operatori sanitari si stavano raccogliendo i frutti».
IL DESTINO DEGLI OSPEDALI.
Tra i rappresentanti dei medici c'è anche chi, come Maria Luisa Boi della Uil, va oltre e chiede di liberare il Businco e il Microcitemico anche dal primo indigesto accorpamento. «Già il primo passaggio al Brotzu ha portato conseguenze negative e disservizi continui a carico dei pazienti - spiega -, secondo la nostra visione il Businco non solo non deve essere accorpato all'azienda universitaria ma deve essere scorporato anche dal Brotzu, diventando finalmente quel punto di riferimento dell'oncologia regionale ad alta specialità che serve. Solo così si riconoscerà la specificità e l'alta professionalità a tutti gli operatori che ci lavorano, che sono state duramente compromesse. Stesso discorso per il Microcitemico, che doveva essere il polo di ricerca per malattie rare ma oggi è in grave difficoltà: si facciano delle convenzioni tra ospedale e università e si risolverà il problema anche dei posti letto».
L'INTERESSE DEI PAZIENTI. Rabbia e preoccupazione, dunque. Anche perché, a parere dei camici bianchi, se la riforma andasse in porto a pagarne le conseguenze sarebbero, come sempre, i cittadini/pazienti. Così Miriam Pastorino, della Cgil medici: «Siano ancora di fronte a una situazione non definita - sono le sue parole -, ma ci preoccupa soprattutto cosa succederà ai pazienti dopo la nuova incorporazione. Per noi è importante capire questo, perché facendo continuamente taglia e cuci si continuano a perdere pezzi e la coperta sta diventando sempre più corta. Che senso ha? Migliorerà davvero la qualità dell'offerta sanitaria?». Ecco, la domanda alla quale rispondere è solo questa. E stavolta si spera che la politica lasci perdere tutto il resto e dia finalmente la giusta risposta.
Massimo Ledda

 

10 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Progressisti all'attacco
«Piano irrispettoso, i reparti non sono mattoncini Lego»

«Inaccettabile e irrispettoso dei pazienti e dei professionisti che ci lavorano con dedizione». Così il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale Francesco Agus definisce il progetto della giunta guidata da Christian Solinas di accorpare Businco e Microcitemico all'Azienda universitaria.
«Piuttosto che diffondere “pizzini” e fomentare le incomprensioni - dice Agus -, suggerisco alla Giunta di ascoltare le associazioni di pazienti, i sindacati dei medici e di tutto il personale degli ospedali e di agire con prudenza: l'ultimo processo di accorpamento è stato faticoso e non ancora ultimato ed è evidente che i reparti di ospedali complessi non siano mattoncini lego che la politica può montare e smontare a piacimento». E conclude: «La sensazione è che i problemi dell'Universitá siano un alibi debole per nascondere altri obiettivi: per questo stiamo lavorando a una soluzione dei problemi della facoltà di medicina dell'Università che non comporti accorpamenti e fusioni a freddo».

 

11 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Speciale (Pagina 2 - Edizione CA)
NOVANTA IDEE SARDE:
LA SFIDA DELLE START UP

C'è l'Ict, la biomedicina, l'agrifood, l'energia, il turismo, i beni culturali, la robotica, il gaming, l'aerospazio. C'è l'innovazione in tutte le sue declinazioni. Cagliari e la Sardegna tornano a essere un grande laboratorio digitale grazie al settimo Salone dell'Innovazione promosso da Sardegna Ricerche. Incontri, laboratori, performance, esibizioni ma anche la presenza di esperti di livello nazionale e internazionale, come Federico Faggin, l'inventore del microprocessore, premiato da Barack Obama e considerato lo Steve Jobs italiano, ma anche Paolo Sassu e Christian Cipriani, i primi al mondo a essere riusciti a impiantare una mano bionica. «Sinnova rappresenta la volontà della Sardegna di immaginare il futuro e provare ad anticiparlo con idee capaci di conquistare i mercati e di creare opportunità di lavoro per le nuove generazioni. È il simbolo di una Sardegna che, grazie alle nuove tecnologie, può superare i limiti derivanti dalla condizione di insularità ed essere protagonista sullo scenario internazionale, forte delle sue intelligenze, dei suoi valori e di quel ruolo di antesignana dell'innovazione che più volte ha recitato nel corso della sua storia. Una caratteristica che può diventare uno degli strumenti vincenti per rialzarci dalle macerie della crisi economica e costruire nuove certezze per la collettività», afferma Giuseppe Fasolino, assessore regionale alla Programmazione.
RESPIRO INTERNAZIONALE. È ora. Cambia! È lo slogan scelto dagli organizzatori per questa edizione. Perché «questo è il momento di cambiare, di indirizzare le scoperte e le innovazioni tecnologiche verso un futuro sostenibile e consapevole», sottolinea Valter Songini, responsabile della comunicazione di Sardegna Ricerche. Come da tradizione, a Sinnova, protagoniste sono le imprese e le loro innovazioni: quest'anno sono 92 quelle espositrici, espressione di molti settori tra queste ci sono 30 start up e 13 imprese femminili. Sinnova assume anche quest'anno rilievo internazionale: l'Agenzia Ice organizza un programma di incontri d'affari (one-to-one) con imprese europee ed extra europee interessate a investire in Sardegna o avviare relazioni commerciali e tecnologiche con aziende innovative e startup regionali. L'iniziativa è organizzata in collaborazione con l'assessorato regionale dell'Industria e si inserisce nel Piano Export Sud II, il programma a favore delle aziende del sud Italia. «L'assessorato all'industria» afferma l'assessora regionale Anita Pili, «sostiene Sinnova, riconoscendone il valore aggiunto che può costituire per il settore imprenditoriale regionale. Oggi, per fare impresa è necessario essere proattivi, capaci cioè di trasformare i limiti in opportunità, anticipando le nuove richieste del mercato. Solo un'impresa orientata all'innovazione può essere vincente nel mercato globale».
I PROGETTI DI RICERCA. Una delle novità si chiama Sinnova Collabora che racconta i progetti di ricerca dove le imprese collaborano con le università: 35 progetti cluster sui quali Sardegna Ricerche ha investito oltre 11 milioni di euro. Nel corso delle due giornate sarà inoltre possibile partecipare alla Robot race, una gara di robot su ruote. Poi un viaggio a ritroso all'interno del mondo del videogame. Grazie ai ragazzi di Officina Digitale saranno ricostruiti i cabinati e le ambientazioni più iconiche dei videogiochi degli anni Ottanta e Novanta.
Mauro Madeddu

 

12 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Speciale (Pagina 4 - Edizione CA)
TRA WORKSHOP E MONDO DIGITALE
Gli appuntamenti di oggi

9.30 Nella Sala 1 de Sa Manifattura sono in programma i saluti istituzionali della sottosegretaria allo Sviluppo economico Alessandra Todde, del presidente della Regione Christian Solinas, del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, dell'assessora all'Industria Anita Pili e del commissario straordinario di Sardegna Ricerche Maria Assunta Serra.
10.10 “Keynote Speech: vivere nell'era digitale. Dove ci porta il cambiamento?” è il tema dell'incontro (Sala 1) con Federico Faggin, fisico e imprenditore, padre dei microprocessori. Lo intervista Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia.
11.10 Talk show. “Immagina la Sardegna che verrà: best practice di innovazione”: tavolo (Sala 1) con Luigi Galimberti (Sfera Agricola), Mirko Lalli (TravelAppeal), Simone Ungaro (Movendo Technology), Domenico Cimmino (Evolvere). Conclude Giuseppe Fasolino (assessore regionale a Programmazione e Bilancio).
12.45 Faccia a faccia: “Pianeta social, chi sono i nuovi abitanti? Federico Ferrazza (direttore di Wired Italia) intervista (Sala 1) Luca La Mesa, presidente di Procter&Gamble Alumni Italia, esperto di Social Media
L'agenda di domani
9.30 Dal Deep Learning all'Intelligenza artificiale quantistica: nella Sala 1 Giacomo Cao (presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna) dialoga con Enrico Prati, ricercatore del Cnr e docente del corso Quantum artificial intelligence del Politecnico di Milano.
11.15 Healthcare: Nuove tecnologie per la cura del paziente (Sala 2). Modera Cristina Pozzi (Impactscool), intervengono Paolo Sassu (Università Sahlgrenska, Göteborg), Christian Cipriani (Istituto di Biorobotica Scuola Sant'Anna di Pisa), Mauro Frongia e Giovanni Fantola (Ao Brotzu di Cagliari), Vanna Sanna (Nanomater), Luca Lianas (CRS4).
15.00 Food & wine digital export: vendere online nel mondo, i saperi del tempo (Sala 1). Modera Riccardo Porta (Porta 1918), intervengono Giulio Finzi (Consorzio Netcomm), Lia Serreli (Sardinia E-commerce), Paolo Meloni (DHL).
18.10 Le strategie di innovazione della Regione Sardegna: le scelte possibili per il futuro (Sala 2). Graziella Pisu (direttore generale Centro regionale di Programmazione) dialoga con Francesco Grillo, direttore generale di Vision &Value.

 

13 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
L'analisi
Ancora dubbi sul debito

Beniamino Moro
Rispetto al target del 2% indicato a luglio dal precedente governo giallo-verde, l'attuale governo giallo-rosso intende limare il deficit per il 2020 al 2,2%, circa 3,7 miliardi in più, che consentiranno di fare una manovra complessiva per il prossimo anno intorno ai 30 miliardi di euro. L'indicazione è contenuta nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) approvata lunedì dal Consiglio dei ministri, in vista della manovra di bilancio per il 2019. Con tale deficit si potrà costruire una manovra sufficientemente espansiva. (...) SEGUE A PAGINA 41

Commenti (Pagina 41 - Edizione CA) Segue dalla prima
Manovra,
dubbi sui conti pubblici

(...) Lo sostengono all'unisono il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Una manovra che allo stesso tempo sia anche rigorosa del rispetto delle regole Ue. Queste ultime costituiscono la garanzia per i mercati che i conti pubblici dell'azienda Italia siano tenuti sotto controllo. Sulla carta, l'intendimento del governo è nobile, ma nelle attuali condizioni del Paese è necessario chiedersi se si possa fare una manovra espansiva senza mettere a rischio la sostenibilità del debito pubblico nel medio-lungo periodo. Qualche dubbio al riguardo resta in sospeso, avvalorato anche dal fatto che l'avanzo primario (entrate meno uscite prima del pagamento degli interessi sul debito pubblico) si riduce dall'1,5% del Pil nel 2018 all'1,1 nel 2020). Sul riferimento europeo del governo non ci sono dubbi. Nel NaDef, inoltre, si sottolinea che la strategia del governo è di lungo termine, dopo una fase complessa in cui «i ricorrenti dubbi sull'adesione alla moneta unica da parte di alcuni esponenti politici hanno contribuito a ridurre la fiducia degli investitori» nei titoli italiani. Chi compra i nostri titoli (circa 400 miliardi di rinnovi all'anno), infatti, prende a riferimento della sostenibilità del debito pubblico il rispetto delle regole europee. Quando questo avviene, lo spread scende, mentre le frizioni con l'Europa lo fanno salire. Le minacce di Salvini, quando era al governo, di fare una manovra interamente in deficit da 50 miliardi, infischiandosene dei vincoli europei, aveva fatto salire lo spread sino a 300 punti base. Col nuovo governo giallo-rosso, invece, che si è impegnato a garantire il rispetto dei vincoli europei, lo spread oscilla ora tra 130-140 punti. Su base annuale, 150 punti di spread in meno significano un risparmio di interessi pagati sul debito pubblico nel prossimo anno di circa 6 miliardi, di cui si potrà tenere conto nella formulazione della prossima manovra finanziaria. Nella NaDef, il governo si è impegnato a disattivare completamente l'incremento dell'Iva per 23,1 miliardi nel 2020, utilizzando 14 miliardi di flessibilità (in deficit) concessi dalla Ue e 7 miliardi di lotta all'evasione fiscale, nonché ad avviare una prima riduzione del cuneo fiscale sul lavoro. Tuttavia, manca una credibile strategia di riduzione del debito, che è la vera palla al piede dell'economia italiana, perché impedisce una crescita soddisfacente del reddito (prevista in +0,1 nel 2019 e +0,6% nel 2020). Sarebbe più opportuno che la riduzione dell'Iva avvenisse, almeno in parte, anche attraverso una rimodulazione delle aliquote (lasciando cioè che per alcune categorie di beni l'Iva possa salire), cosa che da un lato alleggerirebbe gli incrementi della stessa Iva previsti per il 2021 e allo stesso tempo renderebbe più credibile il sentiero di riduzione, sia pure graduale, del rapporto debito/Pil. Quest'ultimo, infatti, al lordo della quota italiana ai prestiti Ue e al Meccanismo europeo di stabilità (Esm) di 58,2 miliardi, è previsto in aumento dal 134,8% del Pil nel 2018 al 135,7% nel 2020, quasi un intero punto percentuale in un solo anno. È facile dire che il carattere espansivo della manovra, condensato anche dallo slogan “meno tasse per tutti”, come se vivessimo nel Paese dei balocchi, non aiuterà a mantenere la stabilità finanziaria del nostro debito pubblico nei prossimi anni, soprattutto se, come purtroppo si prevede, c'è in vista l'arrivo di una nuova recessione internazionale. 
BENIAMINO MORO, UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

14 - L’UNIONE SARDA di giovedì 3 ottobre 2019 / Prima Cultura (Pagina 42 - Edizione CA)
SCIENZA. L'ingegnere elettronico di Gavoi lo racconta in un libro
Marco Buttu per 13 mesi in Antartide:
«IL MIO VIAGGIO AI CONFINI DELLA VITA»

Si può andare anche in capo al mondo, ma si resta fedeli al luogo in cui si è nati. E infatti Gavoi è la vera base di partenza di Marco Buttu, ingegnere elettronico di 41 anni, che per 13 mesi ha vissuto nel luogo più freddo e remoto del pianeta: l'Antartide. E Gavoi è anche l'elemento che tiene insieme i racconti del libro dell'ingegnere che nasce da questa esperienza estrema: “Marte Bianco. Nel cuore dell'Antartide. Un anno ai confini della vita”, Edizioni Lswr. 208 pagine dove scienza e poesia trovano finalmente una necessaria armonia.
GHIACCIO E BUIO. È il racconto di un continente di ghiaccio e buio, che sembra, all'ingegnere di Gavoi, quasi un altro pianeta. Un Marte bianco, appunto. Dove le stelle son tanto vicine che sembra di poterle toccare. Dove l'acqua calda lanciata in aria dipinge un quadro che si staglia in un orizzonte di niente. Ma non solo: il libro è il pretesto per ragionare sulla vita. Una vita che fa crollare la certezza dei piedi quando si trova di fronte a sfide difficili. E questa era una sfida contro l'impossibile: «Ho trascorso 13 mesi in una base di ricerca scientifica, la Concordia Station, situata nel plateau antartico, la località più fredda del pianeta. È stato possibile grazie al programma nazionale di ricerche in Antartide finanziato dal Miur e coordinato dal Cnr per le attività scientifiche, e dall'Enea (Agenzia nazionale per nuove tecnologie, energia e sviluppo economico sostenibile) per l'attuazione operativa delle spedizioni antartiche. Le condizioni ambientali nel plateau sono estreme: tre mesi di buio, temperatura che arriva a -80°C, carenza di ossigeno, aria secca, nessuna forma di vita. Eravamo in 13 a trascorrere l'inverno più straordinario della nostra vita, gli esseri umani più soli del pianeta, in quel momento. Da febbraio a novembre la stazione Concordia è irraggiungibile. Per cui eravamo totalmente isolati dal resto del mondo, eccetto che con le comunicazioni (una limitata connessione satellitare, pari a circa 1/100 di quella che si ha con un normale cellulare, e in aggiunta da condividere tra di noi e da utilizzare per tutti i servizi, compreso il trasferimento dei nostri dati in Europa). Il tempo per scrivere non mancava, ma soprattutto la voglia di raccontare questo viaggio, appunto, ai confini della vita».
SENTIRSI SPIAZZATI. Come sarebbe se non ci fosse la scrittura? A far svanire i tremori che popolano il cervello, le paure che bloccano l'azione? L'Antartide di Marco Buttu è un po' la dimensione del sentirsi spiazzati di fronte all'immensità di certe situazioni. La direzione per lui è stata la penna. Che serve anche a raccontare emozioni uniche, come queste: «La sensazione che mi porterò dentro è l'arrivo di un aereo dopo 9 mesi di isolamento. Per me racchiude un po' tutto. Non è stata una liberazione in quel caso, ma un risveglio di sensi, un cambio di prospettiva, nuovi rumori». Gli ultimi capitoli del libro, poi, son stati scritti in India: «Per me viaggiare è scoprire un'altra cultura, i luoghi. L'India è stata utile per stare lontano dall'ambiente italiano. E anche per praticare lo yoga con un maestro. La disciplina mi è servita in Antartide per controllare la respirazione in un luogo in cui c'è una forte carenza di ossigeno. E poi perché dà un obiettivo giornaliero che fa pesare meno lo scorrere del tempo. Un tempo che si dilata incredibilmente quando la notte inghiotte il giorno».
L'IMPOSSIBILE. Nel libro c'è un capitolo sull'impossibile, ci son viaggi e divulgazione scientifica, la vita prima e dopo l'Antartide. Il tutto ornato da oltre 60 foto. Dell'Antartide, certo, ma anche della Sardegna: «Uso la storia della Concordia per raccontarne altre che mi sono chiare e, soprattutto, per parlare di scienza. È un argomento difficile, che annoia: io qui cerco di proporla al lettore in modo che si diverta. Ho spiegato la vita su altri pianeti, onde elettromagnetiche, campo magnetico inserendoli all'interno di un racconto. In tutti i capitoli c'è un po' di Sardegna. E un po' di Gavoi, il luogo in cui la mia storia è iniziata».
Daniela Melis

 

 

 

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA

15 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 3 ottobre 2019 / Primo piano - Pagina 2
Il presidente punta sull'elettrodotto con la Sicilia e sui depositi costieri di gnl
«In Sardegna non sono favorevole a rinviare la chiusura delle centrali al 2030»
CONTE SNOBBA LA DORSALE SUL CARBONE NO AL RINVIO

In mattinata l’applaudito intervento all’università di Cagliari Poi la presentazione dei 500 progetti
di sviluppo sostenuti da Invitalia. In serata la visita alla base di Luna Rossa Sui temi nazionali: «Non metteteci fretta sulla legge contabile. Ma siamo certi che l’Iva non aumenterà»

di Umberto Aime
CAGLIARI Giuseppe Conte ha ascoltato per cinque ore chiunque avesse davanti. «Sono qui per confrontarmi, non impormi. Sono qui per cercare condivisione e consenso», dirà in una pausa della seconda missione cagliaritana da quando è capo del Governo. A febbraio indossava il gialloverde, ora è in giallorosso. Ma lui sostiene di non essere cambiato da una stagione all'altra: «Sono venuto ancora qui, come in passato, per offrire occasioni di sviluppo e rilancio a una terra che vuole risollevarsi», dirà nell'androne della Prefettura dopo aver ricevuto ai piani alti il governatore Christian Solinas, sindaci, sindacalisti e imprenditori.
LA GAFFE. Però proprio prima di uscire da quel portone, e quando sembrava essere impegnato a celebrare solo quanto aveva fatto, uno scivolone l'ha commesso. È stato quando, parlando di energia, ha detto secco: «Non sono certo favorevole a rinviare, neanche in Sardegna, la chiusura delle centrali a carbone dal 2025 al 2030 e con nessuno ho preso un impegno in tal senso». Anche se, poco prima, a sollecitargli lo slittamento, «è indispensabile per noi», erano stati la Regione, i sindacati e le imprese. Non è finita. Nel continuare a parlare di transizione energetica, ha messo in fila solo queste soluzioni: l'elettrodotto Sicilia-Sardegna-Continente, gli investimenti per accelerare l'utilizzo delle fonti alternative e - testuale - «se sarà il caso, costruire piccoli depositi di gas naturale liquefatto e relativi rigassificatori a supporto delle zone industriali». È stato questo il suo unico accenno al metano, considerato invece «insostituibile per dire addio al carbone» da tutti i presenti ai vertici. Mentre Conte non ha fatto neanche un accenno alla Dorsale, il tubo del gas destinato a rifornire tutta la Sardegna. È stato un silenzio che, in un attimo, ha scatenato la reazione dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, gli ultimi a essere ricevuti, che hanno commentato duri: «Ora capiamo perché, durante l'incontro, al progetto Dorsale ha associato l'aggettivo contestato». Per poi aggiungere, sempre i sindacalisti: «Queste parole del presidente del Consiglio non ci vanno giù assolutamente. Sull'energia, ancora una volta, non c'è chiarezza. Pochi giorni fa c'è stato o no, a Roma, il via libero tecnico al progetto, e allora perché ora dimenticarselo o emarginare il metano?». Perché - è stata la risposta di Conte seppure di carambola - «noi siamo il Governo più verde che c'è». Dunque, sull'energia, dopo questo inaspettato elettroshock contiano, ci sarà ancora molto, tanto, da discutere fra la Sardegna e Roma. Anche se l'Ufficio stampa del premier ha provato subito a metterci una pezza: «Ricordiamo che il presidente s'è rifatto solo al Piano energetico nazionale, in cui è previsto proprio l'elettrodotto Sicilia-Sardegna, e non ha espresso alcun'altra valutazione tecnica».
IL GRANDE PIANO. Sul resto del programma Giuseppe Conte ha tenuto sempre il vento in poppa fino ad augurarlo, lo farà poco dopo al porto, anche l'equipaggio di Luna Rossa, la sfidante italiana per l'America's Cup e fresca di varo. Riavvolgendo il nastro della missione, sin dall'inizio Conte s'è dimostrato a suo agio. Prima di tutto nella «lezione magistrale», così definita dagli altri professori universitari, sul difficile equilibrio fra diritto, economia e sociale per chi fa impresa. «Va trovato e difeso - ha detto - nell'interesse di tutti. Non bisogna dar conto solo agli azionisti, ma soprattutto all'opinione pubblica», è stato il messaggio lanciato dal docente di diritto pubblico all'Università di Firenze e oggi prestato alla politica. Poi, mezz'ora dopo, ha dimostrato addirittura entusiasmo nel sapere dal suo braccio operativo, Invitalia, che per il Contratto di sviluppo dell'Area cagliaritana, motivo istituzionale della missione, sono stati presentati oltre 500 progetti per un valore complessivo intorno ai 3,2 miliardi di euro. «È la dimostrazione che mi aspettavo da questo territorio dopo aver lanciato il Contratto a febbraio. È la conferma che qui c'è una grande forza di volontà. Non solo dei Comuni del Sud Sardegna, che hanno partecipato dal primo all'ultimo, ma anche di enti pubblici, università è privati. Sono proprio soddisfatto». Anche se poi ha aggiunto: «Non tutti i progetti potranno essere finanziati. Ma ho visto che alcuni sono davvero molto interessanti sull'ambiente, la cultura e le infrastrutture, e quindi meritano di avere un futuro». Ci sarà comunque una scrematura, comincerà presto, anche se Conte non ha detto con quali e quanti soldi saranno sostenuti i vincitori. «Però - ha aggiunto - non vedo l'ora di firmare il decreto che renderà tutto questo operativo». Fino a sottolineare ai sindaci: «Siete voi a dirmi che dovunque la Sardegna ha bisogno di sviluppo sostenibile per frenare lo spopolamento e non far andar via i vostri ragazzi. Sono d'accordo, lavoriamo insieme per vincere questa grande sfida». Con in chiusura, prima di raggiungere Luna Rossa, anche diversi accenni ai temi nazionali. «Non metteteci fretta sulla Legge contabile. Oggi siamo certi che l'Iva non aumenterà. Per il resto faccio parte di un Governo che vuole le riforme e durare una legislatura». Lo aveva detto, il Conte gialloverde, anche a febbraio, poi la cronaca l'ha smentito. «Stavolta non finirà male», sono state le sue ultime parole, in banchina, all'ombra di un maestoso Tricolore.
RICONOSCIMENTI: Mediatore dell'anno tre premi per Conte
CAGLIARI. Per Giuseppe Conte è stata una giornata ricca anche di riconoscimenti. Ha ricevuto tre premi come «Mediatore mediterraneo dell'anno», e un dono. Con la motivazione di aver «svolto un ruolo importante nello smussare i conflitti fra gli italiani e per gli italiani», dal presidente scientifico dei mediatori, Carlo Pilia, s'è visto consegnare una targa, una pergamena in bottiglia e un anello in cui due mani si uniscono nel segno della fratellanza e della pace. Dal presidente dell'associazione Ipovedenti di Sassari, Francesco Santoro, invece una copia della Costituzione in codice Braille.
LA CITAZIONE: Calvino e l'importanza del confronto
CAGLIARI. Da «Il barone rampante» di Calvino al Conte rampante sembra essere una bizzarria, non lo è. È stato il premier a proporre il salto, nel leggere un passaggio del dialogo fra il protagonista del romanzo, Cosimo, e l'amata Viola, in cui i due si rendono conto di aver capito se stessi attraverso la conoscenza dell'altro. Una metafora del «bisogno che abbiamo di confronto e dialogo». Nell'intervento anche l'etica dell'impresa, «deve viaggiare in parallelo con la razionalità del profitto», e sul ruolo del mediatore: «Colui, come me, in cerca di soluzioni». Ma Conte s'è dimenticato di dire: Cosimo non coronerà il suo sogno: sarà lasciato da Viola per un altro. Perché in amore (e in politica) mai fidarsi troppo di chi ti sta vicino.

 

16 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 3 ottobre 2019 / Alghero - Pagina 28
Dadu e dipartimento di Medicina hanno studiato 10 anni di incidenti in città
CENTO PEDONI TRAVOLTI  ECCO LE VIE PIÙ PERICOLOSE
La zona "rossa" è intorno ai giardini. I problemi: posteggi selvaggi e distrazione

di Giovanni Bua
ALGHERO Novantasette incidenti con pedoni coinvolti tra il 2005 e il 2015, di cui 54 gravi e 2 letali. Con aree ad alto rischio, come via Vittorio Emanuele, via La Marmora, via XX Settembre, via Sassari, e in generale tutte le vie larghe che costeggiano la parte storica della città. E un punto "bollente": il confuso incrocio tra via Cagliari e via Garibaldi, tra il porto e il rifornitore di benzina. Molti problemi ricorrenti e alcune, a volte semplici a volte "avveniristiche", soluzioni. Questo il cuore dello studio, realizzato dal dipartimento di Architettura e da quello di Scienze Mediche dell'università di Sassari e pubblicato sulla rivista "Sustainability", che si propone di analizzare i maggiori fattori di rischio nelle strade algheresi per i pedoni e proporre sistemi più o meno complessi per risolverli. Un lavoro corposo, messo in piedi in oltre due anni da Tanja Congiu, Giovanni Sotgiu, Paolo Castiglia, Antonio Azara, Andrea Piana, Laura Saderi e Marco Dettori spulciando i dati sugli incidenti messi a disposizione dalla polizia locale e calandoli sulle strade cittadine, mappate considerando 17 caratteristiche: dalla presenza di luci e marciapiedi, alla larghezza della carreggiata, dai limiti di velocità all'arredo urbano, dal numero di corsie alla possibilità o meno di posteggiare a bordo strada.Il risultato è una fotografia dettagliatissima di punti di forza e debolezza delle strade algheresi, viste dagli occhi di uno dei numerosi pedoni che le popolano. Una vera miniera per chi in piazza Porta Terra si dovrà occupare di mobilità (magari portando a casa l'atteso piano del traffico, alla cui stesura ha collaborato una delle ricercatrici, Tanja Congiu), ma anche un eccellente strumento per confermare alcune certezze acquisite sulle criticità maggiori da evitare per avere strade più sicure, e per sfatare alcune false convinzioni.
«Un dato interessante - spiega Marco Dettori, ricercatore di Scienze mediche - è che gli incroci, normalmente identificati come luoghi pericolosi per i pedoni, sono invece tra i più sicuri. Fatto 1 il rischio di un pedone di avere un incidente con un auto, in presenza di un incrocio praticamente si dimezza. Il fattore di rischio maggiore è invece quello legato alla scarsa visibilità nelle zone di attraversamento, causata o da auto posteggiate sul bordo della strada, o in generale da ostacoli come arredi urbani, fioriere, alberi. Se la strada e il marciapiede sono "divisi" in maniera netta il rischio aumenta fino a sette volte. Gli altri fattori di rischio sono invece più scontati, ma non per questo meno importanti, su tutti il limite massimo di velocità e la larghezza della carreggiata, ma anche la lunghezza dei rettilinei, che spingono gli automobilisti a distrarsi più facilmente». La bella strada larga, con marciapiedi ben divisi con fioriere e alberi ornamentali finisce insomma per diventare la trappola perfetta per i pedoni. «Soprattutto le categorie più esposte e, per diversi motivi, più "indisciplinate" - spiega l'ingegnere trasportista Tanja Congiu - gli anziani, con la loro lentezza nel deambulare, e i bambini e ragazzi, con poca responsabilità e ancora meno attenzione». Le possibili soluzioni? «Alcune sono semplici - spiega Dettori - ad esempio inserire elementi che attirino l'attenzione del guidatore, dissuasori, strisce pedonali colorate, segnaletica più evidente. Altri più complessi». «In generale Alghero - spiega Congiu - è una città virtuosa per la mobilità. Non c'è molto traffico, si usa molto la bici e ci si muove spesso a piedi. Si potrebbe per questo "spingere" ulteriormente, diventando un'eccellenza. Pensando ad esempio ad allargare i marciapiedi e restringere le carreggiate, anche perché strade molto larghe finiscono per diventare il paradiso della "doppia fila", nemico principale della salute dei pedoni. Ci sono sistemi possibili anche per togliere dal bordo dei marciapiedi le auto posteggiate, come ad esempio farle "salire" su marciapiedi molti larghi e farle sostare a raso dei muri. In ogni caso è consigliabile creare dei restringimenti della strada in prossimità dei passaggi pedonali. Ed evitare arredi che riducano troppo la visibilità di automobilisti e pedoni». Per il resto occhi aperti e cellulari in tasca, sia che si guidi che si cammini. Il modo migliore per viaggiare davvero in sicurezza.

 

17 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 3 ottobre 2019 / Sport - Pagina 43
La lezione tenuta agli studenti del Contamination Lab dell'Ateneo di Sassari: «Come fare squadra»
COACH POZZECCO E SARDARA SALGONO IN CATTEDRA

SASSARI Essere se stessi, coltivare la propria passione, esercitarsi allo sfinimento senza crearsi alibi. È il messaggio di Gianmarco Pozzecco e Stefano Sardara ai futuri imprenditori del Contamination Lab dell'Università di Sassari. L'allenatore e l'imprenditore presidente biancoblù - diversi eppure molto simili nell'etica di un lavoro che ha la "Dinamo Basket Banco di Sardegna" come epicentro - ieri mattina sono... saliti in cattedra all'interno dell'incubatore universitario CubAct dell'Università di Sassari e hanno parlato di gioco di squadra, leadership, impresa sostenibile. L'incontro è stato introdotto dal delegato per il Trasferimento tecnologico dell'Università, Gabriele Mulas.La prima cosa da fare è trovare l'alchimia giusta per un gruppo di lavoro funzionante. «Io comincio dalla scelta dei giocatori che devono avere certe caratteristiche di umanità ed empatia fondamentali per stare in squadra», ha detto Pozzecco. «Teoricamente fare l'allenatore è facile, perché basterebbe essere se stessi - ha detto Poz - In realtà è complicato perché bisogna avere la forza di non farsi condizionare da ciò che succede, da paure e insicurezze. Ci si riesce solo se si ha una grande passione. Fare le cose credendoci e avendo passione è un talento». «Fare squadra deve essere veramente la sintesi delle istanze di tutti», ha proseguito il presidente Stefano Sardara, in relazione all'importanza di gestire i conflitti. «Era necessario che facessimo sistema in un contesto come la Sardegna, non potevamo limitarci a essere solo una società sportiva. La via breve non esiste. Esiste la conoscenza, la competenza, il sacrificio e lo studio. Ci vuole entusiasmo, ma con i piedi per terra. Non innamoratevi di un'idea senza prove concrete di sostenibilità. I contributi pubblici? Sono solo un di più, dovete immaginare il vostro business senza di essi». Per prima cosa però bisogna crederci. «Non ponetevi limiti. Non pensate che le persone che ricoprono ruoli a cui aspirate abbiano doti che voi non avete», ha concluso Pozzecco.

 

Questionario e social

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