UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 2 ottobre 2019

Mercoledì 2 ottobre 2019

02 ottobre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Prima pagina
L’intervento
OBIETTIVO SVILUPPO

DI GIUSEPPE CONTE
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Il presidente del Consiglio, in occasione della visita di oggi a Cagliari, ha inviato a L’Unione Sarda un intervento con cui anticipa il senso della sua presenza. Il premier Giuseppe Conte formula anche gli auguri per il 13 ottobre, giorno dell’anniversario dei 130 anni del nostro giornale.
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Gentile Direttore,
oggi torno per la seconda volta qui in Sardegna, a Cagliari, da Presidente del Consiglio. Per l’occasione annuncerò l’avvio del Tavolo per il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per tutta l’area di Cagliari, uno strumento innovativo di sviluppo in cui credo fortemente e che il governo intende attuare, come già fatto in Puglia e in Molise, per il rilancio di tutte quelle aree del nostro Paese più svantaggiate.
Anche il Cis che avviamo qui a Cagliari si pone come una scintilla capace di dare slancio alle energie migliori del territorio, attraverso investimenti e nuovi cantieri. La prima risposta arrivata dalla Sardegna conferma che la via intrapresa è quella giusta: sono circa 500 le proposte e i progetti già presentati, in queste settimane di riunioni tecniche, da oltre 120 Comuni, dalla Regione, dalla Città metropolitana e poi, ancora, da imprese, associazioni, cooperative, Università e che andremo a selezionare. Abbiamo l’occasione di portare avanti investimenti strategici non calati dall’alto, ma disegnati attorno alle esigenze e alle iniziative che emergono direttamente dal territorio. (...) SEGUE A PAGINA 3

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Nella lettera del premier a L'Unione Sarda anche un augurio per i 130 anni del primo quotidiano dell'Isola
«LA NOSTRA SFIDA PER CAGLIARI E PER LA SARDEGNA»
L'impegno: il Governo è al lavoro per una nuova stagione di investimenti per le regioni del Sud

Ricadute economiche certe e verificabili, fondi nazionali e comunitari da sfruttare senza disperdere tempo e risorse: sono certo che Cagliari e la Sardegna sapranno cogliere questa sfida, avviando progetti virtuosi e offrendo occasioni occupazionali che miglioreranno la vita dei sardi.
Il Governo è al lavoro per dare vita a una nuova stagione di investimenti per il Sud: oltre ai Cis, stiamo lavorando ad un grande Piano strutturale per il Mezzogiorno, per rafforzare la capacità di spesa e l'incisività dei fondi per i territori e per i Comuni del Sud, per lo sblocco dei cantieri e il rilancio di vaste aree del Paese attraverso un Green new deal. Significa più spazi di bilancio per gli investimenti verdi, che si traducono in più occupazione, innovazione, tutela dell'ambiente, con ricadute positive in termini economici per le famiglie. Proprio dalla Sardegna arrivano segnali più che positivi lungo questa strada.
Il Reddito energetico a Porto Torres, nato su iniziativa del sottosegretario Riccardo Fraccaro, è un progetto virtuoso che si presta a essere esteso anche in altre parti del Paese: grazie a un fondo rotativo è prevista l'installazione gratuita dei pannelli fotovoltaici che permette alle famiglie di risparmiare in media fino a 200 euro annui di costi energetici in bolletta.
È un sentiero che dobbiamo percorrere per i nostri figli.
Solo così non saranno più costretti a scappare: sono le uniche eccellenze che non vogliamo più esportare. L'Italia deve valorizzare il proprio capitale umano: i ragazzi sono le energie e le intelligenze più vivaci, quelle che permetteranno alle nostre città di sperimentare, innovare, crescere, delineare un orizzonte collettivo futuro alimentato dalla voglia di riscatto e dalla fiducia. Lasciando fuori dall'uscio la rassegnazione.
Questo è lo spirito con cui il Governo ha approvato lunedì la Nota di aggiornamento del Def, in vista della prossima legge di Bilancio. Una manovra economica da quasi 30 miliardi di euro fondata sul taglio delle tasse e sulla lotta all'evasione fiscale. Abbiamo dato il via libera a una serie di misure per realizzare obiettivi ambiziosi. Siamo al lavoro per riformare e modernizzare il Paese. È il momento di essere coraggiosi, determinati e, soprattutto, uniti. Per far correre la Sardegna e l'Italia intera.
Mi permetta, in conclusione, di poter celebrare insieme a voi i 130 anni dell'Unione Sarda: la stampa, specie quella radicata sui territori, svolge l'imprescindibile ruolo di antenna dei sentimenti, delle aspirazioni e dei bisogni dei cittadini. Quei cittadini che ogni giorno sono al centro delle nostre azioni e delle nostre decisioni.
GIUSEPPE CONTE
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI



2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
REGIONE. Relazione sull'autonomia e visita alla base di Luna Rossa. Scintille con Truzzu
LA SARDEGNA SECONDO CONTE
Il capo del Governo oggi a Cagliari, previsto un incontro con i sindacati

Oggi il presidente del Consiglio Conte sarà a Cagliari per tenere una relazione a un convegno sull'Autonomia e presiedere un tavolo sul Contratto di sviluppo per l'area di Cagliari. Previsti un incontro con i sindacati e il pranzo col team di Luna Rossa. Incerto il faccia a faccia col governatore Christian Solinas, polemico il sindaco Truzzu: «Spero che non sia solo una passerella». Intanto il Governo difende la manovra da 30 miliardi.  ALLE PAGINE 2, 3, 5

Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Oggi il presidente del Consiglio sarà a Cagliari dopo l'invito dell'università
CONTE E L'ISOLA DELLE VERTENZE APERTE
Tavolo sul Contratto di sviluppo, sì al vertice con i leader dei sindacati

Sono troppe le vertenze aperte tra la Sardegna e il governo perché Giuseppe Conte possa limitarsi, nel giorno della sua visita a Cagliari, a una relazione al convegno internazionale sull'Autonomia organizzato dall'università e all'annuncio di un Contratto istituzionale di sviluppo. Per questo la pressione dei leader locali sul suo staff per avere un faccia a faccia col premier, seppure di pochi minuti, è altissima. Conte sarà a Palazzo Viceregio intorno alle 12 per parlare, da docente di diritto privato, di “Responsabilità sociale dell'impresa” e poi incontrerà il presidente della Regione Christian Solinas prima di spostarsi al Molo Ichnusa per un saluto allo staff di Luna Rossa nel giorno del varo dello scafo che parteciperà alle World series dell'America's cup.
IL CONTRATTO DI SVILUPPO. Poco dopo rientrerà a Palazzo Viceregio e presiederà il tavolo sul Contratto istituzionale di sviluppo al quale parteciperanno i vertici di Invitalia e le organizzazioni imprenditoriali che hanno già presentato circa 500 progetti che ambiscono ad essere finanziati dallo strumento creato per il rilancio del Mezzogiorno. Uno strumento che Conte aveva già presentato nel corso della sua precedente visita, l'11 febbraio scorso, invitando il mondo delle imprese a presentare proposte.
VERTICE CON I SINDACATI. Ci sarà il vertice con i segretari dei sindacati confederali che martedì, con una lettera, gli avevano chiesto un incontro. La prefettura ha confermato l'appuntamento per le 15,30. Giuseppe Conte e i leader di Cgil, Cisl e Uil Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca discuteranno dei principali dossier aperti: dalla bolletta energetica alla dorsale del metano, dalla decarbonizzazione alla continuità aerea e marittima, dalle infrastrutture agli accantonamenti, dall'insularità al porto canale sino alla chimica verde. «Illustreremo al presidente i timori per lo sviluppo futuro e per la coesione sociale e territoriale della nostra terra che preoccupano il movimento dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, le centinaia di migliaia di giovani, donne, anziani che ripongono fiducia e danno la loro adesione al sindacato in Sardegna», hanno preannunciato i segretari.
DECARBONIZZAZIONE. Cgil, Cisl e Uil solleciteranno l'avvio di azioni e provvedimenti «che dipendono principalmente dalle decisioni del Governo nazionale» e che verranno sintetizzati in una scheda da consegnare al presidente del Consiglio. Uno dei temi caldi è quello della decarbonizzazione: il termine ultimo del 2025 fissato dal legislatore preoccupa la Giunta regionale e i sindacati e una eventuale proroga è tra gli elementi decisivi per il rilancio dell'industria nel Sulcis, oggi in bilico. Ma il tema è delicato in un momento in cui i temi ambientali sono al centro dell'attenzione mondiale. Da questo punto di vista anche la dorsale del metano è vista come una drammatica ipoteca sul futuro dagli ambientalisti e da molti movimenti tra i quali Fridays for future.
LE MANIFESTAZIONI. Non a caso domani ci sarà un sit in sotto la prefettura per dire no alla Dorsale che nei giorni scorsi ha ottenuto dal ministero dell'Ambiente l'autorizzazione che darà il via a 1, 3 miliardi di investimenti. Massima attenzione anche per una possibile manifestazione di gruppi anarchici.
RICONVERSIONE. Anche la Cisl sarda, come faranno le massime istituzioni del Cagliaritano, solleciterà un impegno sul rilancio del porto industriale. «Occorre creare un'infrastruttura moderna, e questo è compito della politica locale, ma per rilanciare davvero il porto canale», spiega Carta, «serve una strategia del governo che agisca sui grandi player internazionali del transhipment che dovrebbero inserire Cagliari in un circuito che al momento, nel Mediterraneo, avvantaggia Tangeri. Oppure occorre riconvertire l'area e creare un grande polo della cantieristica navale che è incredibilmente assente nella città che ha la fortuna di ospitare Luna Rossa».
Fabio Manca


3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
L'AGENDA. Conte potrebbe partecipare al varo di Luna Rossa
IMPEGNI UFFICIALI E PROBABILI DEROGHE

Nell'agenda ufficiale del presidente del Consiglio ci sono solo due impegni, tutti a Palazzo Viceregio: uno è alle 12,20 quando il presidente terrà la sua relazione su “La responsabilità sociale delle imprese” al convegno internazionale su “Autonomia e responsabilità nella gestione delle crisi: quali modelli nazionali, europei e internazionali?” organizzato da Carlo Pilia, docente di Diritto privato al Dipartimento di Giurisprudenza dell'università di Cagliari.
L'altro appuntamento ufficiale è alle 13,50 per il tavolo sul Contratto istituzionale di sviluppo al quale parteciperanno le organizzazioni delle imprese e i vertici di Invitalia.
Tre, al momento, gli impegni che lo staff di Conte non ha confermato ma che sono stati previsti: uno è l'incontro con il presidente della Regione Christian Solinas che avverrà intorno alle 12,30, poco dopo il suo intervento al convegno. Un altro è la visita al quartier generale di Luna Rossa che proprio oggi alle 15,30 vara lo scafo che parteciperà alle World series dell'America's cup. Conte dovrebbe andarci dopo l'incontro con Solinas per salutare il team e, forse, per pranzare con loro prima di rientrare in piazza Palazzo. L'altro impegno, non confermato dall'entourage del premier ma comunicato dalla prefettura ai sindacati, è quello alle 15,30 con i leader sardi di Cgil, Cisl e Uil che martedì avevano inviato una lettera per sollecitare un confronto. Subito dopo Conte decollerà verso Roma.

 

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Prima pagina
CULTURA - Federico Faggin a Cagliari:
parla il creatore del microprocessore

PINTORE A PAGINA 43

Cultura (Pagina 43 - Edizione CA)
SCIENZA. Incontro con Federico Faggin, il fisico italiano pioniere della Silicon Valley
«IL COMPUTER NON CAPISCE NULLA»
La tecnologia secondo l'inventore di microprocessori e touchscreen

«Il computer non capisce nulla. Il virtuale non è reale. La vita non è una macchina». Detto da uno che con le sue intuizioni ha segnato in modo profondo i progressi della tecnologia negli ultimi quarant'anni, fa un certo effetto. Soprattutto se a pronunciare queste parole è Federico Faggin, “lo Steve Jobs italiano”, nato 79 anni fa a Vicenza, negli Stati Uniti dal 1968.
MICROCHIP E TOUCHSCREEN. Lo scienziato veneto è considerato uno dei più grandi inventori dell'ultimo secolo, uno degli artefici della rivoluzione digitale. Ha creato microprocessori e touchscreen. Dice di aver vissuto quattro vite e le ha raccontate ieri sera a Cagliari nella sede della Fondazione di Sardegna, dove ha incontrato i giornalisti nel primo dei tre appuntamenti programmati in Sardegna. Questa mattina lo scienziato sarà ospite nell'Università di Cagliari (alle 10.30 nell'aula magna della Facoltà di Ingegneria), mentre in serata converserà con Renato Soru nella sede di Tiscali a Sa Illetta.
LA GUERRA CON INTEL. È arrivato a Cagliari con la moglie Elvia, compagna di vita sempre presente nel percorso umano e professionale del fisico vicentino. Donna di carattere forte e grande personalità, capace di ingaggiare una guerra con il colosso Intel quando Federico Faggin decise di lasciare il maggior produttore mondiale di microprocessori. «Cercarono di cancellare il suo nome da tutti i progetti - racconta - ma non ci sono riusciti e alla fine abbiamo avuto ragione noi».
EMOZIONI E INVENZIONI. Federico Faggin ha pubblicato da poco la sua autobiografia. Si intitola “Silicio” e racconta la storia di un ragazzo veneto che dopo l'Università si trasferisce negli Stati Uniti. «Ho provato la stessa emozione sia quando da ragazzo sono riuscito a costruire un aeromodello, sia quando ho realizzato il primo processore». Oggi insegue altre emozioni. «Sono contento quando i ragazzi capiscono quello che dico».
SCIENZA E CONSAPEVOLEZZA. L'etica prima di tutto. Federico Faggin ama parlare di scienza della consapevolezza. «L'intelligenza delle macchine non sostituirà l'uomo. Le macchine rispetto alla mente umana fanno più operazioni al secondo. Non amano, non soffrono. C'è una sorta di scientismo che privilegia una visione materialista della tecnologia. La scienza della consapevolezza non è altro che la capacità di vivere la nostra vita. Non siamo macchine. Il mondo virtuale non è come quello reale. La vita è un sistema aperto. Noi ci riproduciamo. Il computer no. Se in futuro il pc dovesse riprodursi allora ci ripenserò».
LA SILICON VALLEY. Federico Faggin si è trasferito nella Silicon Valley mezzo secolo fa. «Ci lavoravano circa 30 mila persone - racconta - oggi ce ne sono sette milioni. È una fucina di innovazione. Riescono sempre ad attrarre nuovi investimenti e si programma a lungo termine». Lo scienziato veneto è convinto che nel settore dell'information technology ci siano tanti spazi. «Non bisogna avere fretta - spiega - i progetti di breve durata servono a poco. Bisogna investire, fare ricerca, avere personale specializzato e soprattutto non pensare a una dimensione locale. Se decidi di fare qualcosa in questo settore ti devi rivolgere al mondo». Faggin dice di essere un «ottimista attivo», ma anche diffidente quando si parla di macchine destinate a raggiungere la supremazia quantistica annunciata da articolo (poi rimosso) pubblicato sul sito della Nasa, ovvero che il computer quantistico di Google in una manciata di secondi svolgerebbe operazioni che un pc tradizionale impiegherebbe in decine di migliaia di anni: «Sarà pure veloce, ma non sostituirà mai l'uomo». Parla di Federico Faggin, professione genio.
Francesco Pintore

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 ottobre 2019 / Prima pagina
NICOLA LENER Un cagliaritano ambasciatore ad Abu Dhabi: 51 anni, è figlio di Alessandro, ex presidente del Tribunale  A PAGINA 20

Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
IL PERSONAGGIO. Nicola Lener, 51 anni, sposato e padre di quattro figli
UN CAGLIARITANO AMBASCIATORE NEGLI EMIRATI

È il cagliaritano Nicola Lener, 51 anni, sposato e padre di quattro figli, il nuovo ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Uniti. Lunedì ha preso possesso del suo ufficio di Abu Dhabi, dopo aver lasciato il suo impegno da vice direttore generale alla Direzione per la promozione del sistema Paese del ministero.
«Sarò alla guida di una straordinaria squadra che lavorerà al servizio dei cittadini, delle imprese, del mondo dell'innovazione e della cultura», ha spiegato Lener che d'ora in poi risiederà negli Emirati Arabi con la moglie e due figli. «Gli altri due - spiega - stanno all'estero. Sono certo che qui ci troveremo bene, sarà un'esperienza importante, coinvolgente e stimolante. Solo ad Abu Dhabi vivono duemila italiani, diecimila risiedono negli Emirati Arabi Uniti».
Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università di Cagliari, Lener ha cominciato la carriera diplomatica nel 1993 nel Cerimoniale diplomatico della Repubblica e alla Direzione generale per gli Affari politici. Dal 1997 al 2004 è stato capo dell'Ufficio economico-commerciale dell'ambasciata a Lima, in Perù, e successivamente di quella di Amman, in Giordania.
Rientrato a Roma, è stato assegnato alla Direzione generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie. Dal 2006 è stato console generale a Casablanca e dal 2010 vice Ambasciatore a Ottawa, in Canada. Tornato al ministero, presso la Direzione generale per la promozione del Sistema Paese, si è occupato di internazionalizzazione del sistema economico italiano.
Parla inglese, francese e spagnolo. Appassionato di arte e di viaggi, è dal 2014 è ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica.
«Lavoreremo per rafforzare i già solidi rapporti tra gli Emirati Arabi e l'Italia nei campi dell'intelligenza artificiale, dell'innovazione tecnologica ma anche della cultura. Qui l'Italia e le sue straordinarie competenze sono molto apprezzate. Sarà un incontro tra un Paese giovane in via di sviluppo e un Paese con una lunga storia come è appunto l'Italia».
Andrea Piras


 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
ODIFREDDI ALL’UNIVERSITÀ
Venerdì alle 19 nell’Aula Magna del Rettorato il noto matematico Piergiorgio Odifreddi terrà una lectio magistralis

 

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Cultura (Pagina 44 - Edizione CA)
FOTO. Oggi al Lazzaretto
La sclerosi multipla vista con l'obiettivo di Giovanna Porcu

FOTO E MALATTIA. Quaranta fotografie di Giovanna Porcu per raccontare le storie di persone ammalate di sclerosi multipla, la loro sofferenza, ma anche, forse di più, la tenacia, i desideri, le risate, la fiducia in sé stesse e nella vita. Saranno in mostra da oggi alle 17.30 al Lazzaretto di Sant'Elia, a Cagliari fino al 10 ottobre. Può la fotografia lenire il dolore della malattia? Su questo interrogativo sabato 5 alle 15.30 si terrà una tavola rotonda dal titolo “Una, cento, mille storie di sclerosi multipla”. Relatori: Eleonora Cocco (responsabile Centro Sclerosi Multipla, Binaghi); Gabriela Spinicci (neurologa); Ignazio Montisci (urologo); Anna Maria Perillo (psicologa Aism - Cagliari); Aide Esu (docente di Sociologia generale, Università di Cagliari). Modera Marcello Atzeni.
GIACCONE A PALAU. È visitabile fino a domenica 6 ottobre la mostra fotografica “Sardegna e altri continenti (1967-1977)” dedicata al lavoro del grande fotografo Fausto Giaccone e ospitata nell'ambito del festival internazionale “Isole che parlano”. Sono settanta immagini in bianco e nero, realizzate in Italia e all'estero, con stampe da negativo a digitali, di varie dimensioni. Toscano di nascita, Giaccone cresce a Palermo per poi approdare a Roma dove conclude gli studi di architettura, nel 1965. Tre anni prima del 1968, anno in cui fotografare diventa una scelta di vita.

 

8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Sulcis Iglesiente (Pagina 30 - Edizione CA)
NUXIS. Presentati i risultati degli scavi archeologici a Sa Marchesa
RIEMERGE LA STORIA PIÙ ANTICA DEL PAESE

In un angolo un “letto” di frammenti di ceramica risalente a 4.500 anni fa e, poco distanti, resti di ossa umane. Più in là un focolare con resti animali e valve di molluschi marini. Se Su Montixeddu doveva aprire una “finestra” sul passato delle genti che abitavano Nuxis e il resto del Basso Sulcis non ha certo deluso le attese. Anzi, la prima campagna di scavi portata a termine nelle viscere dell'ex sito minerario di Sa Marchesa, a due passi dalla frazione di Acquacadda, ha rivelato tante sorprese.
SCAVI CHIUSI. A pochi giorni dalla chiusura degli scavi, partiti agli inizi del mese dopo un “silenzio” di quasi sessant'anni, sono stati illustrati i primi risultati dei lavori condotti dall'Università di Cagliari in collaborazione con il Comune, il Parco geominerario, la Regione e lo Speleoclub Nuxis. Durante il resoconto, aperto da Sabrina Cisci, responsabile territoriale della Soprintendenza ai beni archeologici di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna, Riccardo Cicilloni, docente e ricercatore di Preistoria e Protostoria presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell'ateneo cagliaritano ha evidenziato l'importanza scientifica dei ritrovamenti. «Nella “sala A” abbiamo rinvenuto frammenti di ceramica dell'età del Rame soprastanti un letto di cenere e carboni appartenenti a focolari preistorici. Nello stesso settore - ha spiegato - sono stati rinvenuti anche resti di ossa umane. L'insieme dei ritrovamenti farebbe presumere all'esecuzione di riti funerari. In un altro scavo invece è stato rinvenuto un focolare con resti ossei di animali e valve di molluschi marini». Rinvenimenti che saranno poi passati all'esame degli antropologi.
IL PUBBLICO. Ma una novità gli scavi l'hanno già regalata. «Ed è stata la costante partecipazione alle varie fasi dei lavori del pubblico», ha concluso Cicilloni. E il grande aiuto, nell'accoglienza e nell'accompagnamento ai visitatori, garantito dai ragazzi della comunità “Sa Nuxi” nell'ambito di un progetto di promozione sociale e integrazione. Così come la grande è stata la collaborazione e il supporto che il Comune e le associazioni (tra cui lo Speleoclub, grande promotore degli scavi, guidato dal presidente Roberto Curreli) hanno garantito agli studiosi. «Questa campagna è un sogno che pian piano si sta trasformando in una realtà. Ed è merito - ha commentato il sindaco Piero Andrea Deias, 59 anni - del grande lavoro di “squadra” garantito da tutte le parti coinvolte. Si tratta del primo passo. La prossima campagna è prevista in primavera. Ci attiveremo per reperire risorse che consentano di programmare altri scavi su un sito che ci sta riservando piacevoli sorprese».
Ma. Lo.

 

9 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Provincia di Nuoro (Pagina 36 - Edizione CA)
BIRORI. Gli allevamenti del Marghine presentano la loro scommessa
KENT'ERBAS, IL PROGETTO ENTRA NEL VIVO

Si parte col progetto “Kent'erbas”, al quale aderiscono 27 aziende pastorali del Marghine che allevano ovini e bovini da latte e da carne nei comuni di Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Lei, Macomer, Noragugume, Silanus e Sindia. Fanno parte dell'aggregazione nata nell'ambito del bando del Gal Marghine per cercare i parametri di qualità dei prodotti zootecnici.
L'INIZIATIVA. Il progetto, nato con la collaborazione dell'agenzia Laore, è guidato dall'università degli studi di Cagliari (dipartimento di Scienze biomediche), con la partecipazione dell'agenzia regionale Agris. “Kent'erbas” punta a valorizzare e migliorare la qualità dei prodotti del Marghine anche attraverso la ricerca scientifica: sarà presentato venerdì nell'aula consiliare del comune di Birori, ore 16.30. All'incontro parteciperanno l'assessore regionale all'Agricoltura Gabriella Murgia, Maria Chiara Di Guardo, prorettore dell'università di Cagliari (capofila delprogetto “Kent'erbas”), Sebastiano Banni, università di Cagliari (responsabile scientifico), Sergio Sulas, presidente Gal Marghine, Giuseppino Chessa e i rappresentanti delle altre aziende zootecniche partner del progetto. A Birori sarà presentato il progetto “Kent'erbas - Qualità aromatica e nutrizionale di latte, formaggio e carne del Marghine e loro influenza sulla salute umana”.
PRODOTTI LOCALI. Il progetto ha come obiettivo il miglioramento della qualità dei prodotti locali. La ricerca scientifica aiuterà a verificare se gli animali alimentati al pascolo producono latte e carni di qualità diversa rispetto ai prodotti ottenuti da animali allevati in stalla e alimentati principalmente a base di mangimi e concentrati. «Si deve tornare a “su connottu” - dice il presidente del Gal Marghine Sergio Sulas, 54 anni - senza l'uso dei mangimi. Lo facevano i nostri nonni, prima ancora che si producesse il pecorino romano, dove il sapore viene nascosto dal sale. Proponiamo insieme la qualità dei prodotti e la bontà dei pascoli, che avrà una ricaduta economica importante. Dobbiamo creare la consapevolezza di metterci in una posizione diversa, con un modello di allevamento legato al passato».
Francesco Oggianu

 

10 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Regione (Pagina 10 - Edizione CA)
Giuseppe Pulina, amministratore unico di Forestas, conclude il mandato: «Torno tra i miei studenti»
«IL PAESAGGIO DELL'ISOLA, PATRIMONIO CHE VALE ORO»

La cronaca di giornata impone la domanda anche se la notizia è che il professor Giuseppe Pulina conclude il mandato di amministratore unico di Forestas e torna a insegnare a tempo pieno al Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari. È che in Sardegna pochi come lui hanno conoscenza del territorio, sicché non gli si può non chiedere un commento sulla storia dell'esemplare di aquila del Bonelli uccisa a fucilate nelle campagne di Giba. «Una storia bruttissima, tanto che passiamo da barbari per gli spagnoli che ci hanno dato i pulli. Come si fa a sparare a una meraviglia del genere? Ma, guardi, in Sardegna non si trova neanche chi uccide una persona, né chi appicca un incendio...Qui ci dobbiamo rendere conto che è necessario fare un controllo sociale del territorio perché sopportare azioni di questo tipo significa spararsi addosso».
Sassarese, 63 anni, è arrivato a Cagliari nel 2014 chiamato dalla Giunta Pigliaru per traghettare il commissariato Ente Foreste verso l'agenzia Forestas, poco meno di 6mila dipendenti e qualche problema di bilancio. «Siamo riusciti a tappare un buco di 42 milioni di Tfr non versati e a mettere i soldi per il primo reclutamento, il nuovo contratto e la partita coi semestrali. Tutto, come si dice, senza ulteriori oneri per i contribuenti».
Potendo, avrebbe ripetuto il mandato?
«No, cinque anni sono tantissimi anche come esposizione personale e, in ogni caso, c'è una nuova fase politica che ha bisogno di una figura nuova. Io torno molto volentieri tra gli studenti, impegno che non ho mai lasciato perché ho sempre continuato a fare ricerche».
Un bilancio personale.
«Molto positivo, ho imparato tantissimo da una struttura di queste dimensioni e ho incontrato persone splendide che si occupano dei nostri boschi, dai dirigenti, ai quadri, agli operai. In particolare questi ultimi: il fatto che molti di loro lavorino nel territorio in cui vivono fa sì che vi sia qualcosa di più di una prestazione lavorativa: curano i propri luoghi, li difendono dagli incendi e li valorizzano».
Sta parlando anche degli stagionali?
«Dei quasi ex stagionali, perché stanno per trovare finalmente una collocazione definitiva».
All'inizio lei non era contrario alla stabilizzazione?
«Ero contrario alla legge approvata allora che prevedeva una stabilizzazione erga omnes senza che vi fossero presupposti normativi. Comunque sia, tra inquadramenti e concorsi riaperti, abbiamo fatto il possibile nell'ambito del turnover consentito per la pubblica amministrazione. Ma abbiamo anche generato risparmi e con Quota 100 si darà modo ai circa 1200 lavoratori di poter essere assunti a tempo indeterminato se non dal primo gennaio entro l'anno prossimo».
Con Quota 100 quanti sono andati via?
«Qualche centinaio di persone in più rispetto a quelle andate in pensione normalmente. In tutto saranno 220, 230».
Una delle soddisfazioni più grandi?
«Aver conosciuto i più bei luoghi della Sardegna: i boschi dal Montalbo a Montes, quelli del Limbara, i grandi compendi del Montiferru, il Marganai e tanti altri».
Tesori dimenticati dai sardi?
«No, i sardi li conoscono e li frequentano. Ogni anno, ad esempio, ospitiamo quasi 10mila scolari che fanno educazione ambientale nei compendi di Forestas accessibili anche grazie alla rete escursionistica».
Altrove le foreste sono anche un'opportunità economica.
«Vero, ed è a questo che sta lavorando Forestas, d'intesa con la Regione, ora con l'assessore Sanna e prima con Erriu. Siamo la prima regione per superficie forestale: ben il 50% del territorio. Basti dire che la Sardegna è entrata a pieno titolo nel dibattito nazionale sul paesaggio forestale, dibattito che in Italia riguarda solo noi, la Toscana e il Trentino Alto Adige».
Qual è il nodo da sciogliere nella vertenza sul prezzo del latte ovino?
«Il fatto è che noi sardi siamo molto bravi a produrre ma asini quando si tratta di mettersi insieme per vendere. Abbiamo grandi difficoltà nella fase di aggressione dei mercati che va fatta in maniera coordinata. Non possiamo pensare di restare fermi e limitarci a dire quanto è buono il nostro formaggio: bisogna andare a chiedere al consumatore cosa vuole».
Differenziare la produzione e fare sistema.
«Appunto. Ma è necessario dire che i pastori sono i più grandi proprietari di caseifici in Sardegna perché sono i soci delle cooperative che trasformano il 60% del latte. Oltre che essere conferitori qualche volta dovrebbero anche mettersi nei panni dei proprietari: non si cresce se non aggredisci il mercato assieme alle altre cooperative e non fai investimenti».
Facile a dirsi...
«Senta, il punto debole è il sistema delle cooperative. Si dovrebbero fare tre punti di raccolta del latte, nord centro e sud, e lavorare col sistema dei caseifici sociali. Guardiamo alla 3A, una struttura associativa fatta da sardi che fa utili e adesso va sul mercato cinese mentre noi siamo ancora qui con 40 caseifici di cui 25 cooperative. E allora il privato fa bene il suo mestiere: se c'è un sistema disorganizzato che paga poco il latte, si allinea, cosa deve fare?».
Piera Serusi

 

11 - L’UNIONE SARDA di martedì 1 ottobre 2019 / Prima Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
LA VETRINA. Domani e venerdì a Sa Manifattura a Cagliari
Ict, ambiente e agrifood: ecco Sinnova

Comincia domani la settima edizione di Sinnova, il Salone dell'innovazione in Sardegna, manifestazione sui temi del futuro e delle nuove tecnologie promossa da Sardegna Ricerche in collaborazione con l'assessorato regionale alla Programmazione. Le due giornate, giovedì e venerdì, si svolgeranno a Sa Manifattura (la Manifattura Tabacchi) di Cagliari, che ospiterà nei suoi spazi 92 imprese espositrici, espressione di molti settori (Ict, turismo, cultura e ambiente, energie rinnovabili e smart grid, agrifood, biomedicina e aerospazio), tra queste 30 start up e 13 imprese femminili.
Saranno presenti anche enti e istituzioni locali che, insieme a Sardegna Ricerche, parteciperanno alla manifestazione con uno spazio espositivo: Crs4, Porto Conte Ricerche, Imc, Jic (Joint Innovation Center), le Università di Cagliari e Sassari, gli assessorati regionali alla Programmazione e alla Pubblica istruzione, il Digital Innovation Hub Sardegna e il Centro Eurodesk dell'Urp della presidenza della Regione.
Si parte domani alle 9,30 con l'inaugurazione e i saluti della sottosegretaria allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, del presidente della Regione, Christian Solinas, del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, e della commissaria di Sardegna Ricerche, Maria Assunta Serra. Alle 10 un workshop con Federico Faggin, l'inventore del microprocessore.

 

12 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Regione (Pagina 12 - Edizione CA)
VELA. Nel pomeriggio potrebbe essere la stilista Miuccia Prada a dare il battesimo alla barca
IL GIORNO DI LUNA ROSSA: FINALMENTE IL VARO
Nasce al Molo Ichnusa il futuristico scafo che darà l'assalto all'America's Cup

La Luna è pronta a sorgere. Oggi, alle ore 15.30, Cagliari entrerà nella storia della vela con il varo del primo AC75 di Luna Rossa Prada Pirelli Team, unico sindacato italiano a contendersi la prossima Coppa America di vela. Com'è unico il suo rapporto col capoluogo sardo, scelto nel 2014 per porre la prima base nel Molo Sabaudo, poi smantellata in seguito al ritiro dall'edizione numero 35.
Ma l'amore per il clima cagliaritano, l'accoglienza, il vento perfetto, quelli no. Sono rimasti intatti, mentre la Coppa America sfilava verso il successo kiwi. E, a pochi mesi dalla sfida lanciata al defender Emirates Team New Zealand, la fiamma ha ripreso ad ardere. La squadra ha allestito una nuova casa al Molo Ichnusa. Dall'altra parte, i cagliaritani hanno presto riaccolto le divise grigio antracite, seguito le prime uscite in mare, osservato i primi pezzi del monoscafo che, uno dopo l'altro, raggiungevano il quartier generale con trasporti eccezionali. Prima l'albero, poi lo scafo, infine i bracci dei foil, tra le innovazioni più attese del progetto che oggi - dopo i due rinvii del 25 agosto e 9 settembre - viene affidato ale cure del mare cagliaritano.
FINALMENTE IN ACQUA. Ogni dettaglio della cerimonia è stato accuratamente custodito, come una sorpresa da scartare e gustare pian piano. Unica certezza: si tratta di un evento privato, si entra solo su invito. Non mancano le alternative. La prima, per i cagliaritani o chi di passaggio in città: dotarsi di binocolo e raggiungere la passeggiata di su Siccu o il pennello di Bonaria. Da lì, il lato di levante dell'ex terminal crociere è ben visibile. Sempre che il varo avvenga in quel fianco del molo, e non in testata. La seconda chance, per il resto del mondo: assistere alle dirette streaming e social su sito, profili e pagine del team, oltre ai siti web specializzati.
LA BARCA. Lunghezza 23 metri. Larghezza 5, che diventano 12 metri quando si spalancano i foil. Ogni elemento della barca è tutto da scoprire. O forse non ancora tutto. Come accaduto in casa New Zealand, l'albero potrebbe non essere issato a fronte delle previsioni di maestrale. Ma il resto sì, sarà rivelato oggi pomeriggio, quando l'AC75 (nome da ufficializzare, anche questo) sovrasterà gli ospiti dall'alto dell'invaso. A battezzare la barca, come accaduto in passato, dovrebbe essere la storica madrina Miuccia Prada. Ma qualche indiscrezione sullo scafo era scappata alcuni giorni fa, durante un convegno alla Manifattura Tabacchi in occasione della Notte dei Ricercatori. «Sarà una barca che si solleva sull'acqua, dal mezzo metro a un metro, raggiungendo una velocità mai vista prima per un monoscafo, circa 90 chilometri all'ora», aveva spiegato il progettista, Davide Tagliapietra, «la caratteristica principale è avere dei foil, delle ali che consentono di volare sul pelo dell'acqua». Prima ancora, toccherà il mare di Cagliari. Anche questo, uno spettacolo.
Clara Mulas

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA


13 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Sardegna - Pagina 3
Il presidente alla Nuova: investimenti in 120 Comuni e piani anti-spopolamento
CONTE PUNTA SULLO SVILUPPO «FUTURO GREEN PER L'ISOLA»

di Luca Rojch
CAGLIARI Investimenti per 120 Comuni e una svolta verde nel futuro dell'isola. Il premier Giuseppe Conte arriva in Sardegna con un'idea precisa delle priorità e di come guidare lo sviluppo di una terra spesso troppo lontana dai Palazzi romani. Conte sbarca a Cagliari per il contratto di sviluppo. «Oggi annunciamo l'avvio del Tavolo per il Contratto istituzionale di sviluppo per Cagliari e provincia, uno strumento innovativo che si propone di mettere in campo subito una svolta per il territorio - spiega il premier -. L'immediata conseguenza sono progetti e cantieri, concreti e reali. Siamo partiti da qualche mese con le prime riunioni tecniche e già sono pervenute a Invitalia - l'agenzia che seguirà operativamente le fasi del Contratto - circa 500 progetti e proposte da valutare». Ma l'attenzione del presidente del Consiglio non è solo rivolta al capoluogo. Conte sa che la Sardegna si attende molto dal governo. Ancora di più dopo le promesse spesso disattese dal precedente esecutivo che aveva visto la presenza straripante di Matteo Salvini nell'isola. Le parole del Capitano sono spesso rimaste pane da propaganda elettorale. Dall'emergenza pastori, alla continuità territoriale, al tema dell'energia.
INTERVENTI. Conte arriva nell'isola alla guida di una nuova maggioranza, e conosce a fondo quali sono le priorità della Sardegna. Certo di sapere come deve essere indirizzato lo sviluppo e quale spinta il governo deve dare. Lo fa con il contratto per di sviluppo per Cagliari. Primo tassello di un piano ambizioso. «È una risposta straordinaria. Oltre 120 comuni coinvolti, con proposte arrivate anche dalla Regione, dalla Città metropolitana, dall'Università, da associazioni, fondazioni, consorzi pubblici, imprese, cooperative - continua il premier -. Significa che c'è una grande voglia di riscatto, che ci sono tante energie che vogliamo liberare e assecondare. Il Governo non impone nulla. Saranno le Istituzioni locali, le associazioni di categoria e il territorio a scrivere la mappa dello sviluppo futuro. Dal Governo c'è il supporto per far partire la macchina degli investimenti e arrivare alla meta: più occupazione e una migliore qualità della vita».
IL GAP. Il tema rimane lo stesso dal post boom degli anni Sessanta. Un'Italia a due velocità, con un Nord più ricco e dinamico, e un sud che ancora arranca. La Sardegna in questa classifica dell'affanno sembra avere un posto speciale. Perché trasporta da sempre il gap insulare. Il costo dei trasporti, dell'energia restano un handicap per chiunque nell'isola viva e voglia fare impresa. E anche su questo Conte non si tira indietro. «Per il Sud le risorse ci sono. Con il ministro Giuseppe Provenzano stiamo studiando tutte le misure per rafforzare la capacità di spesa e l'incisività dei fondi per i territori e per i Comuni - dice Conte -. Il nostro obiettivo è riuscire a spenderli tutti e bene, rispettando i tempi. Il Contratto istituzionale di sviluppo è solo uno dei mattoni di un Piano strutturale per il Sud, fondato sullo sblocco degli investimenti infrastrutturali e verdi. Siamo consapevoli che soprattutto in Sardegna servono collegamenti viari e infrastrutture».
SPOPOLAMENTO. Conte affronta anche un'altra delle emergenze cardine, lo spopolamento. E in particolare la fuga dei giovani dall'isola. Non si limita a prendere atto del fenomeno, ma propone una ricetta green per contrastare la grande fuga. «Per i giovani del Sud e delle aree interne saranno perseguite azioni specifiche per ridurre il fenomeno dei nostri giovani costretti a emigrare, potenziando gli strumenti di incentivo all'imprenditorialità giovanile e all'innovazione - conclude il premier -. Abbiamo in mente una svolta verde per l'Italia e la Sardegna, dobbiamo dare risposte immediate ai nostri ragazzi che sfilano nelle piazze per far sentire la loro voce. Siamo con loro, è il tempo di decidere e lo faremo a partire dalla prossima legge di bilancio. Giù lunedì abbiamo approvato la Nota di aggiornamento al Def: non aumentiamo l'Iva e poniamo le basi per realizzare un'Italia più verde, più sicura, più moderna, più attenta alle persone vulnerabili e fragili, alle famiglie numerose, a chi ha perso un lavoro o ha una busta paga insufficiente».

 

14 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Sardegna - Pagina 3
Il faccia a faccia in prefettura. Nel pomeriggio il presidente del Consiglio atteso al varo di Luna Rossa
A FINE MATTINA ANCHE L'INCONTRO CON SOLINAS

CAGLIARI L'incontro fra Conte e Solinas ci sarà, e ci saranno anche quelli fra il premier e i sindacati, con infine uno spazio ritagliato su misura per l'Associazione dei Comuni. Dopo una giornata di trattative, soprattutto con la Regione, l'agenda del presidente del Consiglio dei ministri s'è riempita all'improvviso come un uovo. Oggi, subito dopo lo sbarco all'aeroporto di Elmas, da mezzogiorno in poi sarà una giornata full immersion per Giuseppe Conte. Il suo sarà un vero e proprio slalom fra un'infinità di appuntamenti, mentre all'inizio dovevano essere solo tre: intervenire al convegno internazionale organizzato dall'Università di Cagliari e dall'Associazione dei Mediatori del Mediterraneo, ritirare un premio e poi presiedere, nel pomeriggio, il Tavolo operativo del «Contratto istituzionale» per Cagliari. Ma il programma ufficiale, quello annunciato una settimana fa da Palazzo Chigi, è stato stravolto alla vigilia della missione. Tanto che Conte, intorno alle 16, dovrebbe partecipare persino al varo di Luna Rossa al porto e battezzare così la sfida italiana per la conquista dell'America's Cup.
SGARBO EVITATO. Fino all'ultimo c'è stato il rischio di un clamoroso strappo fra il Governo e la Regione. Soltanto poche ora fa gli staff della presidenza del Consiglio dei ministri e della Giunta sono riusciti a trovare l'accordo sull'ora e sul luogo del faccia a faccia. Sarà in prefettura, intorno alle 12.30, sui titoli di coda del convegno. Stando alle indiscrezioni, il governatore Christian Solinas si presenterà all'appuntamento con un voluminoso dossier sulla Vertenza Sardegna. I due avranno molto di cui discutere: accantonamenti, energia, trasporti, infrastrutture e insularità. Di sicuro il presidente della Regione proverà a strappare al premier non solo impegni, ma decisioni e interventi concreti sulle molte emergenze. Però bisognerà vedere se e come sono cambiati i rapporti fra i due dopo il passaggio dal governo gialloverde a quello giallorosso. Prima erano abbastanza buoni, ora che Conte e Solinas non sono più alleati, in senso politico, il dialogo in gran parte è da costruire.Tutti ammessi. Subito dopo il vertice con Solinas, Conte incontrerà i segretari regionali Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca di Cgil, Cisl e Uil. Anche loro, sempre in prefettura, si presenteranno è ovvio con una piattaforma di rivendicazioni, perché «finora - hanno scritto nella richiesta inoltrata avant'ieri a Palazzo Chigi - dal Governo la Sardegna non è stata considerata un'emergenza». Alla fine saranno i sindaci a essere ricevuti e la delegazione sarà guidata da Emiliano Deiana, presidente dell'Associazione dei Comuni. È molto probabile che questo terzo incontro sia incentrato solo sui troppi attentati contro gli amministratori locali. È anche questa un'emergenza.
NON SIA UNA PASSERELLA. È stato questo l'auspicio del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che nel pomeriggio parteciperà al Tavolo per Cagliari. Sarà in quest'occasione che il premier Conte dovrebbe riempire di progetti e finanziamenti quel contratto da lui stesso annunciato a febbraio in occasione della sua prima missione a Cagliari. Per ora si sa che dentro dovrebbero esserci la riqualificazione del quartiere cagliaritano di Is Mirrionis e il completamento della strada Feraxi-Capo Ferrato, un'incompiuta storica da oltre vent'anni. Ma fonti vicine a Invitalia, è il braccio operativo del Governo in questi contratti territoriali, fanno sapere che ci sarà anche dell'altro. Di sicuro a metterci sopra altri dossier pesanti sarà il sindaco Truzzu. Dal palazzo del Comune ha fatto sapere che chiederà a Conte di sbloccare il rilancio del Porto canale, sollecitato anche da Confindustria, e soprattutto l'azzeramento dei vincoli paesaggistici che finora hanno impedito il via libera al raddoppio delle banchine e scatenato una crisi sfociata in un'infinità di licenziamenti. Truzzu ha fatto sapere che chiederà al premier anche lo sblocco della Zona economica speciale: da quasi un anno mancherebbero solo due firme romane per tagliare il nastro e che - hanno aggiunto dal Municipio - «non potrà certo essere solo quello di Luna Rossa».
(ua)

 

15 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Sardegna - Pagina 7
Il papà dei microprocessori a Cagliari
IL RE DEI COMPUTER PUNTA SULL'UOMO: «HA CUORE E CERVELLO»
Il fisico Faggin, creatore del touchscreen, premiato da Obama
«L'intelligenza artificiale non riuscirà mai a superarci»

di Stefano Ambu
CAGLIARI Il suo capolavoro sono stati i microprocessori. In pratica- mantenendo le stesse prestazioni o forse anche migliorandole- ha rimpicciolito i computer che prima occupavano una stanza. Gettando le basi per i nuovi gioielli tecnologici che stanno nella tasca del giaccone (i tablet) o in quella dei bermuda (smartphone). Proprio per i microprocessori si è visto mettere nel collo una medaglia dal presidente degli Stati Uniti (il paese che lo ha accolto dal 1968) Barack Obama. Sì, una medaglia nazionale per la tecnologia e l'innovazione. Non solo. Con le sue aziende ha inventato anche il touchpad («vi ricordate quella pallina che si sporcava e poi non faceva più funzionare il mouse?», ha detto) e il touchscreen, una evoluzione del primo, ormai entrata così tanto nella nostra mente che a volte ci può capitare di voler allargare con le dita anche una riga di una pagina (cartacea) di un libro. «Sono diventati utili più in là di quando li abbiamo creati, con la diffusione dei telefonini». Lui, l'uomo che ha inventato tutte queste cose, è Federico Faggin, fisico, ma soprattutto un pezzo di storia mondiale di informatica. E proprio lui, che per anni e anni ha lavorato con i codici binari e con intelligenze artificiali in grado di fare di tutto, è arrivato a una conclusione. «Il computer - questa la sentenza - è una macchina ma non sarà mai la vita, il virtuale non è reale». Ed è il messaggio di Silicio, il suo ultimo libro. Con il sottotitolo che dà un'idea del personaggio e del suo pensiero: "dall'invenzione del microprocessore alla nuova scienza della consapevolezza". «Oggi - ha spiegato ieri, ospite di Innois, innovazione e idee per la Sardegna, il nuovo progetto stabile della Fondazione di Sardegna sui progetti che guardano al futuro - l'intelligenza artificiale ha raggiunto livelli inimmaginabili. E questo fa dire a molti che i computer ci supereranno. Lo dico con sicurezza: questo non avverrà mai. Ovviamente ci supereranno facendo molte più "moltiplicazioni" di quante ne possiamo fare noi sfruttando la loro meccanica. Ma non avranno mai il nostro cervello. Che dispone di elementi più importanti: la parte intuitiva, la creatività. L'uomo ha il cuore, ha una capacità di sentire che i computer non hanno». Un messaggio fondamentale per Faggin: «Oggi si va verso lo scientismo - ha continuato - cioè verso una visione materialista al massimo. E questo è un disservizio enorme che si fa all'umanità. Ho scritto il libro non tanto per parlare delle mie invenzioni. Quello è il contesto: il messaggio è che l"uomo sarà sempre qualcosa di diverso dalla macchina». Appunto "la scienza della consapevolezza". E ribadisce il concetto. «Quando vedrò un computer che si riproduce con il processo di una cellula che si divide in due - e non con un copia e incolla - allora potrò ricredermi. Ma fino ad allora nessuna intelligenza artificiale sarà mai come un uomo». Faggin è stato capo progetto nell'Intel 4004 e lo sviluppatore della tecnologia Mos con porta di silicio che ha permesso la fabbricazione dei primi microprocessori. In pratica le basi di quella che poi è diventata la Silicon Valley. Nel 1974 ha fondato la Silog dando vita al microprocessore Z80, tuttora in produzione. Nel 1986 ha cofondato la Synaptics che ha sviluppato la tecnologia sui primi touchpad e touchscreen, alla base degli attuali smartphone. Nel 2011 ha fondato la Federico e Elvia Faggin Foundation, un'organizzazione no profit dedicata allo studio scientifico della consapevolezza e del rapporto tra gli essere umani e l'intelligenza artificiale attraverso la quale sponsorizza programmi di ricerca teorica e sperimentale in università e istituti di ricerca. Oggi incontrerà gli studenti di ingegneria e architettura di Cagliari alla Vetreria di Pirri, poi presenterà Silicio all'Auditorium del campus Tiscali. Infine incontrerà alcuni operatori del mondo digitale sardo. Sarà anche la punta di diamante di Sinnova, il salone dell'innovazione, in programma il 3 e 4 ottobre a Sa Manifattura, a Cagliari.

 

16 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Sardegna - Pagina 5
Il cagliaritano Lener scelto dalla Farnesina per l'incarico negli Emirati Arabi
UN SARDO AMBASCIATORE AD ABU DHABI

SASSARI Dalla Sardegna agli Emirati arabi uniti, passando per il Sud America, il Medio Oriente, il Nord Africa e il Nord America. «Guiderò una squadra straordinaria al servizio dei cittadini, delle imprese, del mondo dell'innovazione e della cultura, punto di riferimento del Sistema Italia negli Emirati arabi uniti». Sono queste le prima parole del nuovo Ambasciatore d'Italia negli Emirati arabi uniti, il sardo Nicola Lener, che da oggi è il riferimento per la politica italiana, e non solo, ad Abu Dhabi. Nato a Cagliari il 18 agosto 1968, si è laureato in Giurisprudenza all'Università di Cagliari ed è entrato nella carriera diplomatica nel 1993 prestando servizio al Cerimoniale diplomatico della Repubblica e alla Direzione generale per gli Affari politici. Una carriera iniziata molto presto che è progredita negli anni successivi. Dal 1997 al 2004 Nicola Lener è stato Capo dell'Ufficio economico-commerciale dell'Ambasciata a Lima, in Perù, e successivamente ha ricoperto lo stesso ruolo in quella ad Amman, in Giordania. Una volta rientrato in Italia, a Roma, è stato assegnato alla Direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie. Dal 2006 è stato Console Generale a Casablanca, in Marocco, e dal 2010 Vice Ambasciatore a Ottawa, in Canada. Nel 2014 è rientrato nuovamente in Italia, al Ministero e alla Direzione generale per la promozione del "Sistema Paese", dove si è occupato di internazionalizzazione del sistema economico italiano e dal 2016 ha ricoperto il ruolo di vice direttore generale.

 

17 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 2 ottobre 2019 / Prima pagina
L’ANALISI. DAZI E SOVRANISMO
IL VOLTO EGOISTA DELL’ECONOMIA

di ROBERTO FURESI E PIETRO PULINA
Sovranità e sovranismo alimentare: due concetti distinti e non sovrapponibili. La sovranità è il diritto sacrosanto di un popolo ad accedere alle proprie risorse agro-alimentari attraverso processi sostenibili nelle tecniche ed equi nella distribuzione della ricchezza generata. Quando però questo diritto viene brandito in maniera acritica contro la globalizzazione e le imprese multinazionali, ree di aver prodotto l’omologazione dei consumi e la colonizzazione di terre e mari, allora diventa sovranismo.
 
Sardegna - Pagina 2 / segue dalla prima
DAZI, IL VOLTO EGOISTA DELL'ECONOMIA
di ROBERTO FURESI E PIETRO PULINA, Università di Sassari
Un'ideologia controversa e ricca di insidie. Intendiamoci, niente di male nel tutelare le comunità rispetto a meccanismi predatori che mirano a privarle del diritto di scegliere cosa produrre e cosa mangiare. Questo non può però portare a negare i benefici generati dalla globalizzazione anche sul piano alimentare, ovvero l'accesso a tecniche di produzione del cibo più efficienti, una migliore qualità del consumo e della vita dei consumatori, un indiscutibile arricchimento culturale delle comunità e degli individui. Dunque, non è la globalizzazione in sé a dover essere demonizzata, quanto le modalità con cui è stata attuata. La diffusione del modello capitalistico su scala mondiale, susseguente alla caduta del Muro, si è realizzata scriteriatamente, privilegiando gli interessi di manager, investitori e azionisti rispetto a quelli di lavoratori, comunità locali e ambiente. La politica, insomma, ha lasciato lo scettro del governo globale all'economia, con evidenti conseguenze sul piano della diseguaglianza, della sostenibilità e della giustizia. A differenza di quanto accadde al termine della Seconda Guerra Mondiale, il vincitore della guerra fredda non è stato capace di offrire al mondo un modello politico generoso e illuminato, nel quale il profitto immediato viene posto in secondo piano rispetto a obiettivi di benessere più diffusi e duraturi.
La crisi del 2008 ha evidenziato i limiti di questo modello, lasciando spazio, tra l'altro, al diffondersi nel Mondo Occidentale di percorsi di crescita in cui il sovranismo gioca un ruolo ideologico determinante. L'«America first» di Trump è il paradigma esemplare di questa nuova tendenza, che si traduce in azioni commerciali volte a difendere le imprese locali. Anche se il Fondo Monetario Internazionale stima un impatto negativo non lieve sull'economia USA - meno 1% sulla crescita del pil per un aumento dei dazi del 10% - il presidente americano sembra godere del consenso generalizzato della popolazione intorno a misure protezionistiche di questo genere. Eccoci, dunque, al paradosso di assistere, oggi, al rischio di chiusura di un mercato fondamentale per le nostre esportazioni, il nostro benessere, la nostra economia.
La paventata sottomissione del Pecorino Romano ai dazi di Trump rischia di creare problemi insormontabili al principale comparto dell'agroalimentare sardo. Se a metà degli anni novanta lo smantellamento delle restituzioni comunitarie all'esportazione, che davano al Romano una fittizia leadership di costo, era stato assorbito in modo tutto sommato indolore, le attuali condizioni del mercato USA appaiono assai differenti. Di fatto, il Pecorino Romano oggi può essere facilmente sostituito da altri prodotti. Sostituzione che sta già in parte già avvenendo: dal Wisconsin e dal Tennessee arrivano sulle mense degli americani tonnellate di Romanella, Pecorina e Romano Cheese, prodotti localmente da latte vaccino. Coldiretti informa che si tratta di 260mila quintali contro i nostri 92mila che destiniamo al loro mercato. È fondato il sospetto che siano gli stessi produttori americani a premere affinché siano applicati dazi alle importazioni di Pecorino Romano. Ci troviamo cosi di fronte al paradosso che vede i pastori e i trasformatori sardi, già vittime di un meccanismo globale di ripartizione del valore che privilegia la componente distributiva a discapito di quella produttiva, evocare misure anti-sovraniste a favore della libera concorrenza. Il punto è che sovranismo e globalizzazione sono facce di un medesimo approccio egoistico alle questioni dell'economia, locale e mondiale, rispetto al quale la politica - almeno quella dagli alti valori etici e sociali praticata sino a qualche decennio fa - risulta ancora una volta assente.

 

Questionario e social

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