UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 29 settembre 2019

Domenica 29 settembre 2019

29 settembre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 settembre 2019 / Agenda (Pagina 25 - Edizione CA)
DIARIO CITTADINO
Premiate le tesi sul volontariato

Cerimonia in programma
alle 16.30 nell’aula Arcari
dell’Università, in viale Sant’Ignazio 86. Undici le tesi e i lavori di ricerca giunti dagli Atenei di Cagliari e Sassari, che sono stati valutati da una commissione, che ha poi stilato una graduatoria di merito.

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 settembre 2019 / Agenda (Pagina 25 - Edizione CA)
MEMO
Un convegno su Leonardo

Martedì alle 17 nell’aula magna del Rettorato, in via Università 40, seminario “Leonardo tra arte e scienza: dal corpo dell’uomo al corpo della Terra”. L’iniziativa rientra nei seminari organizzati dalla rettrice dell’Università, Maria Del Zompo, aperti alla cittadinanza, e vedrà come relatore Domenico Laurenza. Introduce Rita Pamela Ladogana, docente di Storia dell’arte dell’Ateneo.

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 settembre 2019 / Agenda (Pagina 25 - Edizione CA)
MEMO
Conferenza sui nuraghi

Domani alle 20 organizzato dall’associazione culturale “Riprendiamoci la Sardegna”, nell’aula magna Capitini del corpo aggiunto della facoltà di Lettere in via Trentino, conferenza dal titolo: “Il nuraghe, il sole e la luna: storia di un cambio di paradigma nell’archeologia sarda”. Ne parlerà Paolo Littarru.

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 settembre 2019 / Sassari e Alghero (Pagina 45 - Edizione CA)
SASSARI. Due giorni di eventi organizzati dall'Università, coinvolti oltre 700 bambini
La notte dei ricercatori guarda al futuro e alla sostenibilità ambientale

All'insegna dello slogan “Bees - Diventa un Cittadino scienziato” e con uno sguardo attento alla sostenibilità ambientale, l'Università di Sassari ha partecipato alla Notte europea dei ricercatori, 14esima edizione della manifestazione guidata in Italia da Frascati Scienza. L'Ateneo ha proposto due giorni di eventi per tutti i gusti. Librerie, caffè e bar di Sassari hanno ospitato conferenze e dibattiti scientifici, in un clima informale, voluto per favorire l'incontro tra i cittadini e i ricercatori.
Il rettore Massimo Carpinelli e il sindaco Nanni Campus hanno salutato gli oltre 700 bambini che, da 12 scuole, hanno affollato il cortile interno dell'Università per visitare i 16 stand allestiti dai ricercatori. Spazio alla matematica, fisica, chimica, scienze naturali, l'analisi sensoriale, l'arte e le nuove tecnologie. «Sono sicuro che tra voi siede un premio Nobel del futuro», ha detto Carpinelli ai giovanissimi ospiti. «L'appuntamento che celebriamo qui oggi non è solo nostro, è un appello all'importanza mondiale della ricerca». Solidale con "Fridays for future", in uno dei locali della città, l'Ateneo ha organizzato un apposito Aperitivo-Scienza intitolato “Il futuro è verde. Soluzioni per il clima che cambia”. ( c.fi. )

 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 29 settembre 2019 / Commenti (Pagina 47 - Edizione CA)
ABBAGLI SULLA SANITÀ
Curiosa situazione in Sardegna. L'Università chiede e la Giunta Regionale prontamente ubbidisce. Con la Giunta Pigliaru era una continua elargizione di fondi utili a coprire spese non più giustificabili con la fuga degli studenti verso altri Atenei più attraenti. Ora per difendere posizioni di rendita, coprire errori di gestione, l'Università di Cagliari in barba al Piano Sanitario, senza il coinvolgimento dei cittadini, chiede di mettere le mani su Microcitemico e oncologico Businco, ormai in fase di integrazione nell'ambito dell'Azienda Brotzu. Vogliono potere e cattedre senza guardare agli interessi dei malati. Se vogliono posti letti per la didattica possono tornare al vecchio sistema delle convenzioni, però fatte bene e chiare, che evitino contrasti o supremazie. Quello che è grave che persone prive di conoscenza dei problemi veri, tipo Solinas, dicano subito sì ai baroni dell'Università.  Vincenzo

Risponde Massimo Crivelli
Caro Vincenzo, sto seguendo anch'io la vicenda e non nascondo d'essere come Lei assai perplesso. Sul fronte della Sanità vedo ancora tanta confusione, progetti poco chiari se non addirittura dannosi. Attendo di vedere le conclusioni ma una cosa la voglio subito sottolineare. Conosco bene la situazione del Microcitemico e mi onoro di conoscere il professor Giovanni Monni, medico eccezionale. Negli anni ha portato avanti l'opera avviata dal professor Cao e pur fra tante difficoltà ha creato un centro di assoluta eccellenza a Cagliari, un punto di riferimento per la medicina perinatale e la fecondazione assistita. Quando alla nostra Cristina Cossu ha detto che «il nostro ospedale dovrebbe godere di grande attenzione e risorse, invece lavoriamo nell'indifferenza quasi totale della politica» ha detto semplicemente la verità. Ma noi sardi, a volte, siamo così: autolesionisti, capaci solo di distruggere ciò che di buono abbiamo costruito.

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA

6 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 settembre 2019 / Sardegna - Pagina 7
I direttori generali di 45 Università preparano un documento per Fioramonti
GLI ATENEI AL MINISTRO: ECCO LE NOSTRE PRIORITÀ
«Stop burocrazia, sinergie con i territori e più opportunità per i nostri giovani»

di Erika Pirina
ALGHERO Sei priorità per cambiare il mondo universitario italiano. I direttori generali si riuniscono ad Alghero e preparano un documento da inviare al ministro Lorenzo Fioramonti. "Un'università aperta al mondo: le dimensioni dell'internazionalizzazione", è questo il titolo dell'appuntamento che si è svolto all'Hotel Carlos V dal 26 al 28 settembre. Presieduto da Cristiano Nicoletti, direttore generale dell'Università di Sassari e presidente nazionale del Codau, l'incontro ha riunito 45 università italiane su 60, per un totale di oltre duecento persone tra relatori, rettori, direttori generali e stakeholder, al fine di analizzare punti di forza e debolezza del sistema italiano. Diverse le criticità che rallentano l'internazionalizzazione, il grande tema che scelto per quest'anno. «In un periodo storico politicamente molto complesso - ha commentato il presidente Nicoletti - dove le differenze culturali vengono percepite più come un problema che come una risorsa. La storia però ci insegna che le rivoluzioni culturali e sociali spesso sono partite dalle università». Internazionalizzazione dunque come ricchezza culturale e sociale e non come problema da risolvere per essere più competitivi all'estero. I gruppi di lavoro hanno sintetizzato in sei punti le criticità da affrontare per un rilancio del mondo universitario affinchè sia competitivo e riconosciuto all'estero. «Il primo punto è vincere la burocrazia che ostacola qualsiasi processo di integrazione - spiega Nicoletti al termine dell'incontro -. Seconda priorità: attenzione alle competenze manageriali e a come si possono reclutare. La terza priorità riguarda la capacità di trovare sinergie con le comunità, le imprese, e con le istituzioni per essere presenti più efficacemente. Quarto punto - spiega il presidente - è creare le condizioni economiche e infrastrutturali perché i nostri giovani abbiano almeno una chance di creare gruppi di ricerca da noi oltre che all'estero. Quinta, porre le condizioni per agire verso obiettivi nuovi. L'ultima: continuare a lavorare con intensità traducendo le conoscenze scientifiche in iniziative concrete con al centro la persona». Su queste sei priorità il management degli atenei si è impegnato a fare la propria parte. Con la speranza che il ministro Fioramonti, che si è già detto disponibile a un incontro, mantenga molto presto la promessa.

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 settembre 2019 / Sardegna - Pagina 7
LA VISITA IL 2 OTTOBRE
Il premier Conte a Cagliari: dubbi sull'incontro con Solinas
SASSARI Gli argomenti di conversazione non mancherebbero di certo. Però non è scontato che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente della Regione Christian Solinas mercoledì si incontrino, in occasione della visita del premier a Cagliari. Al momento nell'agenda di Conte non è previsto un passaggio a Villa Devoto ma solo la partecipazione, in qualità di docente di diritto civile, al convegno internazionale sull'Autonomia organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza dell'Ateneo cagliaritano. Terminato il convegno, il presidente Conte pranzerà in prefettura. Qui dialogherà con alcuni rappresentanti istituzionali ma non con il governatore Solinas, il quale sarebbe pronto ad accoglierlo a Villa Devoto, sede della Regione e casa dei sardi. E non, per una questione di garbo istituzionale e di forma, a spostarsi per andare a stringergli la mano in altre sedi. Nell'attesa di capire che cosa accadrà e se il passaggio a Villa Devoto, per evitare incidenti diplomatici, sarà inserito nell'agenda cagliaritana del premier, la certezza è che Conte e Solinas avrebbero tante cose da dirsi: temi importanti e tutti piuttosto urgenti. Su tutti, la partita degli accantonamenti, sulla quale è in corso da mesi un confronto serrato. E sulla quale lo stesso premier si era pronunciato in occasione della prima visita nell'isola, poco più di sette mesi fa. Allora Conte - al primo mandato nel governo giallo verde - aveva sottolineato la necessità di trovare una mediazione con il governo regionale, dopo la sentenza della Consulta che aveva stabilito l'obbligo di restituzione da parte dello Stato di 285 milioni di euro ingiustamente erogati dalla Sardegna. Rispetto al febbraio scorso lo scenario politico è cambiato radicalmente. La maggioranza è diventata giallo rossa e il suo più grande oppositore è il leader della Lega Salvini, grande sostenitore di Solinas alle regionali di febbraio.

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 29 settembre 2019 / Sassari - Pagina 21
Ateneo preso d'assalto durante la due giorni di eventi targata Uniss che ha animato bar e piazze
TUTTI PAZZI PER LA LUNGA NOTTE DEI RICERCATORI

SASSARI Una notte lunga due giorni, fuori e dentro il palazzo, nei bar della città e all'università, nei laboratori e nelle piazze, durante la quale la ricerca è diventata sostanza della vita quotidiana e i cittadini scienziati. È la "Notte europea dei ricercatori" che da giovedì ha animato l'ateneo, e tutta la città, riscuotendo l'ennesimo, clamoroso, successo. Una manifestazione in nome del public engagement, il coinvolgimento attivo della cittadinanza nella produzione e diffusione della conoscenza e della cultura scientifica, partita giovedì con i "Caffè Scienza", incontri informali in bar e altri locali del centro di Sassari che hanno accolto l'invito dell'Ateneo a partecipare. Venerdì il cuore della manifestazione, fin da mattina nell'ampio ingresso del palazzo centrale dell'università, con la maratona divulgativa di "ScienzArena": agili talk di argomento scientifico, a cura di ricercatori, protagonisti della società civile e associazioni che si sono avvicendeti sul piccolo palco fino alle 22. Nel mentre, nel cortile interno dell'Ateneo, l'intera mattinata è stata dedicata alle scuole primarie e medie che hanno prenotato la visita nell'ambito di "Università aperta". Settecento allievi e allieve provenienti da 12 scuole di Sassari, Alghero e Dorgali, con 16 stand allestiti per l'occasione con exhibit scientifici e i laboratori interattivi allestiti dai dipartimenti dell'Ateneo, dal museo scientifico, dagli istituti superiori e le associazioni partner della rete "Scienza in Piazza", dall'Accademia di Belle arti e due delle start up nate dalla ricerca e accolte nell'incubatore universitario CubAct. . E ancora, il pet corner del Dipartimento di Medicina Veterinaria, nel cortile dell'ex Estanco in piazza Università, dedicato alla conoscenza e al benessere dei cani e, nel centro di Sassari, ancora "Caffè Scienza".Filo conduttore delle due giornate è stata la sostenibilità ambientale declinata secondo i Sustainable development goals dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. La Notte Europea dei ricercatori ha vissuto un'anteprima ad Alghero grazie all'installazione interattiva "Nella rete dello spaziotempo", visitabile a Lo Quarter fino ad oggi . Si prosegue il 5 ottobre a Lula (Nuoro) con una serie di seminari sulle onde gravitazionali inclusi nel programma della Notte europea dei ricercatori 2019 e di "Autunno in Barbagia".

 

                                 Speciale Università di Sassari – Pagine 1/8
di Giovanni Bua
Conti in ordine e "gas" aperto sugli investimenti, con i corsi di laurea che continuano a crescere (58, di cui 2 nuovi quest'anno), come gli immatricolati (con incremento tendenziale a doppia cifra) e gli iscritti, che nonostante la riduzione dei tempi di laurea, sono stabilmente sopra i 13mila. Occhi al mondo, con un piano di internazionalizzazione sempre più strutturato e vincente e una mobilità studentesca a cinque stelle, e cuore nel territorio, di cui diventare punto di riferimento e traino. Aria giovane, con finestre e orecchie aperte su web, social, brand positioning, e sapienza antica, che si poggia su quattro secoli di storia e tradizione. Ribolle di attività l'ufficio del rettore Massimo Carpinelli, 55 anni al suo quinto alla guida dell'università di Sassari, tra Notte europea dei ricercatori in pieno svolgimento, prima selezione per la scuola superiore appena conclusa, matricole da contare per vedere se si sfonderà di nuovo quota 4mila, progetti e piani di investimenti in continuo aggiornamento. È l'epicentro di un Ateneo in piena salute, stabilmente tra i migliori 5 "medi" d'Italia, e con un ruolo sempre più di primo piano nella vita della comunità. Tanto da potersi permettere di "rovesciare" qualche liturgia, e sedersi al tavolo in una conferenza stampa con il sindaco appena insediato per presentare due "suoi" assessori dentro la giunta. «Tecnici messi lì solo per fare il bene della città, senza chiedere assolutamente niente in cambio». Parole di un fisico, Carpinelli, rivelatosi manager di primo livello. Che mette in fila da due anni attivo a sette zeri e promette di rovesciare il tesoro su Sassari e la sua Uniss, trasformata in brand di successo che inizia a farsi riconoscere, e non solo a livello accademico, in mezzo mondo. «Vogliamo contribuire a costruire un ambiente favorevole allo studio e alla crescita dei nostri studenti, a convincere i nostri migliori cervelli a non fuggire più da Sassari e, anzi, ad attirarne altri dal resto del mondo. Vogliamo aprirci, conservando la nostra unicità, dare risposte alla comunità diventando sempre più inclusivi, e alle imprese dandogli le competenze che cercano, e al massimo livello. Abbiamo fatto grandi sacrifici per diventare sempre più solidi, sempre meno esposti alle intemperie di un mondo difficile. E ora siamo pronti a metterci a correre».

                                                Speciale Università di Sassari – Pagine 1/8
L’INTERVISTA
IL RETTORE. Massimo Carpinelli racconta la “sua” Uniss
“Porte aperte alle esigenze di giovani e imprese
Politica? Siamo liberi e vogliamo dire la nostra”
QUI SI FORMANO LE ECCELLENZE CON CUI IL TERRITORIO PUÒ RINASCERE

di Giovanni Bua
Un piano di investimenti da 5 milioni e mezzo. Con una scuola superiore nuova di zecca, e altri due corsi che si aggiungono a una offerta mai stata così ricca. Un milione e mezzo distribuito tra i ricercatori, e un altro milione messo su aule e strumentazioni. Reclutamento sempre aperto e una miriade di piccoli e grandi progetti, dentro cui l'università è sempre presente, e quasi sempre in prima fila.
Rettore, riesce a stare dietro a tutto?
«Per fortuna ho uno staff di prima qualità. E un gruppo, studenti compresi, che rema tutto nella stessa direzione».
Dove avete trovato i soldi?
«In realtà i trasferimenti statali sono in costante diminuzione. Ma sicuramente, anche grazie a un lavoro rigoroso di razionalizzazione della spesa, l'utile si è ulteriormente consolidato. E ci permette finalmente di investire in maniera sempre più robusta».
Avete aperto una scuola per cervelloni?
«Proprio in questi giorni si è tenuta la selezione della scuola superiore, per garantire a ragazzi particolarmente motivati e meritevoli di poter sviluppare i loro talenti a "spese nostre", con tutor, visitor professor di chiara fama, attività formative interdisciplinari. Offriamo eccellenza alle eccellenze. E chiaramente mettiamo a disposizione la didattica extra a tutti gli altri studenti».
E i nuovi corsi?
«Stiamo seguendo una linea precisa: dare al territorio, inteso come studenti ma anche come imprese, quello che chiede. Abbiamo iniziato lo scorso anno con ingegneria informatica e psicologia, continuiamo ora affrontando ambiti come scienze motorie, turismo. Sbocchi naturali di insegnamenti in crescita nelle scuole secondarie, con cui cerchiamo legami sempre più forti.
Ma anche figure richeste dal mercato del lavoro, e non solo isolano».
Volete "trattenere" i cervelli in fuga?
«I nostri ragazzi devono rimanere qui a studiare. Ma non ci dispiacerebbe anche che qualche cervello fuggisse per venire da noi. Per questo spingiamo su internazionalizzazione e mobilità studentesca. E stiamo dando forte impulso ai doppi titoli e alle lauree internazionali. Non vogliamo essere un'università di provincia, ma che i nostri giovani si confrontino con il mondo e del mondo si sentano cittadini».
Per questo siete diventati così "social"?
«Creare una comunità, fiera, che si riconosca nei nostri valori, nel nostro "brand", è base fondamentale. Diciamo che teniamo le orecchie aperte sui social, e cerchiamo di essere presenti a tutte le manifestazioni interessanti, oltre a metterne in campo di nostre. Sassari è una grande città con un Ateneo tra i più antichi e prestigiosi d'Italia. Ma manca ancora il salto di qualità che ci porti ai livelli di Pisa, Padova, Perugia. Città che vivono di università». Cosa vi manca per il salto di qualità? «Il futuro è ricco di incognite. E gli scenari cambiano velocemente. Per fare il salto di qualità serve che tutto il contesto corra quanto siamo costretti a correre noi per stare al passo con i nostri competitor».
Vi aiuteranno i due assessori che avete in giunta?
«Certo, aiuteranno la città. Sono due docenti di grande valore, che l'amministrazione comunale ci ha chiesto di indicare in ambiti che ci stanno molto a cuore: ambiente e innovazione tecnologica. Competenze di altissimo livello che abbiamo messo a disposizione, senza chiedere altro che progettare il futuro, come d'altronde facciamo ogni giorno dentro le nostre aule».
Non vi legherà le mani essere dentro il Palazzo?
«Anzi. Ci sentiamo abbastanza grandi da poter avere un rapporto diretto e collaborativo con il Comune senza dare adito a nessun fraintendimento».
Liberi dalla politica?
«Purtroppo con la politica ci dobbiamo fare i conti tutti i giorni. Ho trattato con 5 diversi ministri da quando sono in carica, e ancora tremo pensando alla riforma sulle autonomie universitarie che era allo studio nel passato governo. Diciamo che ci rendiamo, ogni giorno che passa, sempre più indipendenti. E ci dedichiamo a fare noi la "politica" che ci interessa fare».
Porte aperte o ateneo d'elite?
«Entrambi. Noi lavoriamo per l'inclusività. Perché deve essere chiaro che, se uno studia, si impegna, ha delle doti, deve poterle mettere a frutto. E che l'università rappresenta l'unico vero ascensore sociale su cui può saltare su. Dall'altra vogliamo poter attirare e accompagnare le eccellenze offrendogli una didattica al massimo livello possibile».
Mi convinca ad iscrivermi a Sassari?
«Siamo un ateneo antico ma in continuo mutamento. Inserito in un contesto con potenzialità infinite, ma troppo spesso inespresse. E abbiamo l'ambizione di formare le eccellenze che a questo territorio insegneranno a volare».

                                               Speciale Università di Sassari – Pagine 1/8
Le priorità: ricerca, insegnamento, infrastrutture e internazionalizzazione
VIA A 5,5 MILIONI DI INVESTIMENTI

Grazie ad una gestione improntata alla razionalizzazione della spesa e al consolidamento / ampliamento delle voci di entrata, l'Università di Sassari ha potuto conseguire negli ultimi anni apprezzabili, continui e solidi risultati positivi di esercizio. Questo pone l'Ateneo nella condizione di guardare con maggiore serenità al futuro e, soprattutto, di programmare taluni investimenti finanziariamente sostenuti con risorse proprie, in passato abbandonati per far fronte ai vincoli di un bilancio non privo di problematicità. Per quest'anno Uniss ha pertanto varato un piano di interventi riferiti ad una serie di ambiti strategici e fondamentali per garantire competitività e "tenuta" dell'Ateneo nel tempo. Il Piano, quantificato in circa 5,5 milioni di euro, si articola su quattro linee di azione e su misure sia di immediata attuazione - alcune sono già state o stanno per essere realizzate - che a sviluppo pluriennale. L'intervento più corposo riguarda l'ambito della ricerca, al quale sono destinati 2.8 milioni di euro circa. Queste risorse hanno fondamentalmente due utilizzi: servono a finanziare un certo numero di posti di Ricercatore a tempo determinato, individuati su settori scientifici strategici per l'Ateneo e per le sue esigenze di ricerca; sono attribuite a tutti i ricercatori dell'Ateneo come dotazione minima con la quale far fronte alle esigenze di base imposte dall'attività di ricerca. Questa seconda misura, che mancava in Uniss da molti anni, serve a fornire un utile sostegno a quei ricerca-tori che si trovassero temporaneamente esclusi da progetti finanziati. Poco più di 1.7 milioni di euro sono destinati alla didattica. Anche qui le direttrici d'azione sono due: da un lato è previsto un corposo intervento per l'ammodernamento delle strutture didatti-che (aule, laboratori, spazi di esercitazione), così da rendere l'esercizio dell'insegnamento sempre più attuale e confortevole per gli studenti; dall'altro si è già avviato un processo di formazione dei docenti, finalizzato ad introdurre nuovi e più efficaci metodi didattici. Il terzo filone di investimenti riguarda la Scuola Superiore di Sardegna, alla quale sono destinati più di 700mila euro. Tale dotazione servirà a coprire le spese di esercizio della nuova istituzione ed una serie di interventi strutturali necessari a rendere gli spazi della scuola all'altezza delle aspettative degli iscritti. Infine, il piano dedica circa 200 mila euro a rafforzare il numero di corsi internazionali dell'Ateneo.

                                         Speciale Università di Sassari – Pagine 1/8
LA CASA DEI CERVELLONI CHE GUARDA AL SANT'ANNA PER COCCOLARE I PIÙ BRAVI. Tutoraggio, visiting professor e didattica innovativa nel percorso dell'Ateneo dedicato agli studenti meritevoli
Una scuola superiore di ateneo, sul modello della Sant'Anna di Pisa. Eccellenza per gli studenti eccellenti. E quella che ha istituito l'università di Sassari (prima nell'Isola), un percorso formativo rivolto agli studenti più meritevoli dell'Ateneo turritano. L'obiettivo è valorizzare gli studenti Uniss, perseguendo l'idea di una università inclusiva che offre a tutti i meritevoli le migliori opportunità di crescita intellettuale. Gli allievi saranno coinvolti in attività formative interdisciplinari e innovative all'interno della Scuola.
Centrale sarà l'interazione tra docenti e studenti, con questi ultimi parte attiva e i docenti calati nel ruolo di tutoring tipico dei college anglosassoni. Per sviluppare questo concetto, agli allievi sono dedicati spazi di lavoro e aggregazione nella sede centrale dell'Ateneo. La Scuola si articola in 4 aree: Discipline umanistiche, Scienze, Discipline mediche e veterinarie, Scienze sociali. Il coordinamento delle attività è affidato a 4 professori ordinari dell'Ateneo: Omar Chessa, Francesco Cucca, Massimo Dell'Utri, Corrado Rubino.
Del comitato scientifico fa parte anche Giovanni Comandè, Ordinario di Diritto privato comparato alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. La scelta di quest'ultimo, oltre che ispirata dalla sua elevata qualificazione scientifica e professionale, si motiva con l'appartenenza ad una delle Scuole, Sant'Anna appunto, più prestigiose d'Italia, modello virtuoso cui ispirare la neonata Scuola di Sardegna, unica scuola superiore di questo genere presente nell'Isola. L'ingresso è articolato su due livelli: per gli studenti di corsi di laurea triennali e a ciclo unico e, per gli studenti di dottorato di ricerca e di laurea magistrale. La prova di ammissione si è tenuta il 25 settembre; 174 gli iscritti per 25 posti. Il test d'ingresso ha riguardato letteratura, lingue, storia, filosofia, psicopedagogia per le discipline umanistiche; matematica, fisica e chimica per quella di Scienze; sociologia, economia, diritto e matematica per le scienze sociali; matematica, biologia, chimica, genetica, fisica per le Discipline mediche e veterinarie; logica e inglese per tutte le aree.
Gli allievi avranno una borsa di studio di 6mila euro annui con esonero dalle tasse universitarie. Per conservare la propria posizione, dovranno mantenere una media non inferiore a 28/30, ottenere una votazione minima di 25 in ogni esame, essere in corso e seguire con profitto tutte le attività della Scuola. Il percorso formativo svolto nella Scuola sarà certificato nel diploma supplemento. Le attività extracurriculari messe in piedi per gli studenti della Scuola superiore saranno inoltre a disposizione di tutti gli studenti dell'Ateneo, che non saranno obbligati a frequentarle ma potranno cogliere le importanti opportunità che questo tipo di formazione avanzata può offire loro.

                                         Speciale Università di Sassari – Pagine 1/8
LA COMUNITÀ
Oltre 3mila i lavori censiti a livello internazionale
Seicento i docenti che con il loro impegno hanno ottenuto 10 milioni di finanziamenti
RICERCA AL TOP PER COMPETERE CON GLI ATENEI DI TUTTO IL MONDO
Fisica, chimica, medicina, umanistica ed economia tra gli ambiti di eccellenza
La parola d’ordine è coinvolgere la comunità a caccia di soluzioni

La comunità scientifica dell'Università di Sassari, che conta quasi 600 ricercatori strutturati, è attivamente impegnata nell'estensione delle conoscenze ed anima la realtà territoriale attraverso la formazione dei giovani ed il trasferimento del metodo scientifico alle nuove generazioni. I ricercatori curano e mantengono le reti disciplinari della conoscenza a livello nazionale ed internazionale promuovendo l'inserimento dei giovani ricercatori in contesti qualificati, spesso di eccellenza, dove possono esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Gli ambiti della ricerca spaziano dalle scienze fisiche, chimiche ed agronomiche sino ad ambiti storici, socioeconomici e umanistici passando attraverso le scienze della terra, della vita e la medicina. Nell'ultimo anno sono più di 3200 i prodotti della ricerca censiti e i finanziamenti ottenuti su bandi competitivi sfiorano i 10 milioni di euro. In questo quadro risultano di particolare importanza i 21 progetti di ricerca di interesse nazionale, i 6 progetti europei nell'ambito del programma Horizon 2020 ed il progetto Attraction and International Mobility che ha consentito la creazione di 20 posizioni di ricercatore a tempo determinato (RTDA). Anche la rete regionale della ricerca ha offerto negli ultimi mesi opportunità su bandi competitivi che si sono concretizzate nel finanziamento di 19 progetti di ricerca. Inoltre, nell'ambito della Proposta progettuale finanziata dalla Regione Autonoma della Sardegna a valere sul POR - FSE 2014-2020 - sono state finanziate ulteriori 18 posizioni di Rtda.
Ovviamente, vanno indicate anche le criticità di un settore che risente della cronica carenza di finanziamenti rispetto alla maggioranza degli altri paesi europei. Quando le risorse per la ricerca non sono sufficienti, legate ad immediate ricadute socio-economiche, e la competizione per accedervi è troppo elevata, i settori della ricerca di base sono i primi a soffrire e rischiare irreversibili contrazioni. Ma è proprio dalla ricerca di base che spesso emergono le scoperte più innovative.
Insieme alla ricerca e alla didattica c'è la terza missione dell'Università che consiste nella promozione dell'innovazione tecnologica e nella creazione di occasioni di dialogo con la società civile. Oltre alle storiche iniziative di promozione della cultura dell'imprenditorialità legata alla conoscenza, portate avanti dall'incubatore d'impresa dell'università (in particolare la StartCup Sardegna e il Contamination Lab), emergono nuove forme di valorizzazione culturale con il coinvolgimento attivo della cittadinanza. La nuova parola d'ordine è public engagement: il coinvolgimento paritetico dei cittadini (organizzati o meno) e degli attori operanti nel territorio al fine di tessere una rete di elaborazione delle conoscenze; il tutto finalizzato alla co-creazione di soluzioni che consentano di affrontare la complessità socio-economica che caratterizza l'attuale periodo storico. Paradigma di questo nuovo orientamento è rappresentato simbolicamente dall'ultima edizione sassarese della notte europea dei ricercatori in cui l'Università si è aperta, ancora una volta, alla cittadinanza - bambini e giovani in particolar - uscendo dalle aule, dalle biblioteche e dai laboratori per prendere un caffè o un aperitivo assieme ai cittadini nei locali del centro storico e discutere su tematiche legate alla sostenibilità. Oggi più che mai, in un mondo in cui la complessità della realtà ben si presta a estreme semplificazioni facilmente fruibili dalla cittadinanza, è richiesto un contributo attivo della comunità scientifica per fornire chiavi critiche e interpretative.
Tale apporto non va frainteso: nessun ricercatore infatti vuol fare lezione "al di fuori delle aule accademiche". Al contrario, il public engagement cerca un contributo attivo dalla società civile con la nuova consapevolezza che la condivisione di saperi porti a una coproduzione di conoscenza, soluzioni condivise e comune responsabilità. I ricercatori hanno oggi la sempre maggiore consapevolezza che le soluzioni passano attraverso processi condivisi. Questa è la base per un nuovo patto per la ricerca in cui ognuno ha un ruolo ben definito e gli attori, che si riconoscono e si stimano reciprocamente, lavorano assieme per la crescita del territorio e il benessere dei cittadini. In questa nuova cornice, l'università di Sassari c'è ed è al servizio della sua città e dei suoi cittadini con le sue aule e i suoi laboratori, le sue biblioteche e i suoi musei ma soprattutto con le donne e gli uomini che animano da 457 anni la più importante agenzia culturale della città.

                                         Speciale Università di Sassari – Pagine 1/8
La Brigata Sassari insegnerà come agire sotto stress
L'Università e la Brigata Sassari hanno investito sulla formazione dei giovani realizzando il primo percorso di addestramento indirizzato ai futuri imprenditori nell'ambito del Contamination Lab. Il progetto, del tutto innovativo nel panorama nazionale rientra in una più ampia convenzione tra l'Ateneo e la Brigata Sassari finalizzata alla condivisione delle risorse e allo scambio di esperienze e competenze, nell'ottica di una sinergia tra istituzioni, tra la compagine civile e militare, con un approccio onnicomprensivo, volto a sviluppare la capacità di prendere decisioni e agire in situazioni di stress; inoltre, permetterà di acquisire nozioni base di navigazione terrestre.

                                         Speciale Università di Sassari – Pagine 1/8
LA LINEA VERDE. L’Uniss dice addio alla plastica e promuove la differenziata
L'AMBIENTE NEL CUORE TRA BUONE PRATICHE ED ENERGIA INTELLIGENTE
Pronto un maxi piano per efficientare tutti gli edifici

Sostenibilità ambientale e all'uso di buone pratiche, attorno al quale ha riunito competenze ed esperienze provenienti da diverse aree dell'Ateneo. è sempre più convinto l'impegno dell'università per la tutela dell'ambiente.
Ultima iniziativa, in ordine di tempo, è l'avvio del progetto plastic free, partito con l'evento Laurea in piazza di quest'anno, nel quale sono state donate ai neo dottori, come alternativa sosteni-bile alle bottiglie in plastica, delle borracce in acciaio con rivestimento interno in ceramica. La distribuzione delle borracce riprenderà a breve e sarà completata con l'installazione di distributori automatici di acqua presso le varie sedi dell'Università.
Altra azione particolarmente significativa è la Unissmartgrid, ovvero la realizzazione di una rete di distribuzione elettrica intelligente - incentrata sull'uso di impianti fotovoltaici - che consenta di minimizzare l'uso di energia da rete nazionale a favore dell'autosufficienza energetica.
Il progetto, partito nel 2012, ha finora realizzato interventi sull'illuminazione interna ed esterna, i sistemi centralizzati di gestione termica, gli inverter e i nuovi motori e l'introduzione di sistemi di domotica che permettono il controllo e l'automazione energetica negli edifici. Al momento sta per partire la seconda fase del piano, indirizzata ai principali poli universitari (Giuridico-economico, Piandanna, Agraria, Via Vienna). L'intervento porterà ad un'autoproduzione da fonte rinnovabile (fotovoltaico) superiore al 70% del fabbisogno elettrico complessivo. Sempre nell'ottica del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale è prevista l'implementazione di un sistema ICT per il monitoraggio completo e costante dei consumi e dei flussi energetici presso le va-rie strutture. Al termine di questo processo di razionalizzazione l'Ateneo passerà da un consumo energetico quantificato in 8.5 milioni di Kw elettrici nel 2012, a circa 5 milioni nel 2022, dei quali più di un terzo autoprodotto.
Negli ultimi anni, l'Ateneo ha perseguito l'obiettivo della sostenibilità anche operando sulle procedure amministrative. La registrazione degli esami, i registri elettronici dei docenti, l'iscrizione ai corsi, il protocollo, la trasmissione di atti, sono operazioni totalmente dematerializzate, cosa che ha reso possibile una drastica riduzione di carta (meno alberi abbattuti) e degli spazi dedicati agli archivi fisici. In ultimo ricordiamo la recente campagna di sensibilizzazione Riciclajò, in cui Ateneo e Comune hanno collaborato nel progettare contenitori per rifiuti e nel realizzare materiale informativo sul tema della raccolta differenziata.

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I LUOGHI. Inaugurate le prime cinque aule operative anche nel fine settimana
"HUB" SEMPRE APERTI PER IMPARARE INSIEME
Duecento posti a disposizione distribuiti ai quattro angoli della città

Una nuova stagione di servizi per gli studenti. Che ha un nome preciso: "Student Hub", un sistema di aule attrezzate, aperte anche nel fine settimana. Al momento sono 5: due si trovano nel complesso didattico Quadrilatero di viale Mancini, una nel Polo bionaturalistico di via Piandanna, una in via Vienna. L'ultima che è stata inaugurata, lo scorso 15 luglio, è nel cortile di via Roma, dove hanno sede i dipartimenti di area umanistica. L'idea dello Student Hub nasce dalla volontà del rettore Carpinelli di mettere a disposizione delle studentesse e degli studenti Uniss luoghi gradevoli e funzionali non solo per studiare, ma anche e soprattutto per godere pienamente della vita da studente: stare in gruppo, confrontarsi con i colleghi, condividere progetti, amicizie, relazioni. Complessivamente, le aule dispongono di circa 200 posti studio. Sono dotate di wi-fi per la connessione a internet, adattissime allo studio in autonomia, a pochi passi dalle aule in cui si svolgono le lezioni. Presto verranno inaugurate altre aule, poiché è volontà dell'amministrazione aumentare l'accessibilità e la fruibilità degli spazi. Lo "Student Hub" pertanto è una realtà da considerare in espansione continua. Si pensi alla grande comodità che rappresentano, specialmente per gli studenti e studentesse fuori sede. Queste aule, infatti, sono aperte il sabato e la domenica approssimativamente dalle 10 alle 19 (ma per gli orari osservati da ogni singola struttura è necessario consultare la pagina dedicata nel sito Uniss). Le nuove aule studio sono il risultato di un prezioso lavoro di ristrutturazione che ha consentito di attrezzare le aule, renderle adatte alle attività di studio, più sicure attraverso presidi di controllo, dotarle di distributori automatici di bevande e abbellire gli spazi esterni con il posizionamento di alcune fioriere. I lavori hanno preso il via a giugno del 2018 e certamente non sono ancora finiti. Sulla base di una ricognizione dei bisogni che sta riguardando tutti i dipartimenti, nuove aree da destinare a servizi agli studenti saranno individuate in tutte le sedi didattiche dell'Università di Sassari. Di più: è stato predisposto un piano di ammodernamento degli spazi dell'ateneo al fine di uniformare anche le strutture più datate agli standard più recenti e funzionali. Le azioni di ammodernamento sono incluse nel piano di investimenti del Governo dell'ateneo che pone le esigenze degli studenti al primo posto. Con lo stesso spirito, l'ateneo ha avviato una raccolta di adesioni da parte di esercizi commerciali, associazioni ed enti che intendano offrire servizi e prodotti a prezzo agevolato agli iscritti all'università di Sassari.Finora, hanno aderito tre scuole di lingua, tre palestre, un negozio di abbigliamento e due associazioni culturali per la musica e lo spettacolo, ma l'elenco è in continuo aggiornamento. Grazie a queste convenzioni, che l'ateneo incoraggia, studenti e studentesse dell'università di Sassari potranno contare su sconti che vanno da un minimo del 10% a un massimo del 50%. Tutte le informazioni utili per partecipare e l'elenco delle attività che finora hanno aderito sono pubblicati sul sito dell'università.

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Otto biblioteche e un patrimonio a disposizione delle comunità
IL SISTEMA

Il sistema bibliotecario di ateneo (Sba) è formato da 8 biblioteche e tre unità presenti nelle sedi di Nuoro, Oristano e Olbia. Con oltre 1.700 posti a sedere, più di 100 postazioni per la ricerca informatica di testi ed un orario di accesso giornaliero mediamente non inferiore alle 11 ore, il Sba rappresenta un ampio, attrezzato ed avanzato spazio di consultazione bibliografica e studio, che l'università di Sassari mette a disposizione degli studenti e di tutta la città. Con l'obiettivo di rendere il servizio più efficiente, alcuni poli bibliotecari sono stati recentemente oggetto di un profondo rinnovamento: ne sono scaturite due nuove strutture assai più razionali, moderne e funzionali delle preesistenti (la biblioteca di Medicina-Scienze e la biblioteca di Chimica-Farmacia-Veterinaria), ancora più in grado di dare risposte di alto livello alla numerosa utenza. Inoltre, è di quest'anno l'avvio di un innovativo sistema di consultazione informatica (UniSSearch) che da una sola interfaccia di ricerca permette di interrogare tutto il patrimonio bibliografico dell'università e le collezioni alle quali Uniss ha accesso in modo da rendere più semplice, completo e incisivo il lavoro di consultazione e di ricerca. L'inclusività - un'autentica missione per l'università di Sassari - è fortemente perseguita anche dal sistema bibliotecario di ateneo. Per citare solo uno dei tanti esempi soltanto qualche mese fa è stato inaugurato il percorso tattilo-plantare per ipo e non vedenti, che dall'ingresso del Quadrilatero di viale Mancini permette di raggiungere la biblioteca "Pigliaru" e lo spazio in essa dedicato alla "biblioteca accessibile". Questa, a sua volta, è organizzata per offrire postazioni informatiche, libri e ausili tecnologici adeguati a supportare utenti con varie disabilità e con disturbi specifici dell'apprendimento. L'ennesimo passo nella missione di apertura e di messa a disposizione, per tutti, dell'enorme patrimonio che l'università ha a sua disposizione.


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LA RETE
Le associazioni degli studenti fanno "forum"

Le associazioni studentesche hanno, da sempre, la funzione di favorire l'inclusione sociale e il rapporto tra gli universitari, l'ateneo e la città, attraverso attività culturali, formative e ludiche. Nell'ateneo sono attive numerose associazioni, che riuniscono studenti dei vari corsi di studio e Dipartimenti, alcune emanazione di aggregazioni nazionali o internazionali. Nel 2018 è nato anche il Forum delle Associazioni, che aspira a diventare punto di riferimento per gli studenti, in particolare per i neoiscritti. Ogni anno, nel mese di maggio, il Forum, con il patrocinio dell'università e del Comune di Sassari, organizza una grande festa molto partecipata dagli studenti ed oramai giunta alla sua XIII edizione: Universitari in Piazza. Le associazioni sono inoltre coinvolte nell'organizzazione di numerosi eventi di punta dell'ateneo come Laurea in piazza, Scienza in piazza, Giornate dell'orientamento e Notte europea dei ricercatori. Ogni anno Uniss stanzia un fondo destinato al finanziamento di attività ricreative, culturali e sociali promosse e gestite dagli studenti dell'Ateneo. L'università sta inoltre lavorando ad un regolamento per l'iscrizione all'albo delle associazioni di Ateneo. È altresì in programma la creazione di un'Associazione Alumni Uniss che, sotto l'egida dell'ateneo, promuova la creazione di un network tra i laureati dell'Università turritana con cui promuovere eventi culturali, creare e gestire un sistema di servizi per gli iscritti, predisporre banche dati per lo scambio di informazioni: insomma, rendere gli ex alunni parte attiva della vita dell'ateneo.

 

Questionario e social

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