UniCa UniCa News Rassegna stampa Lunedì 23 settembre 2019

Lunedì 23 settembre 2019

23 settembre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 23 settembre 2019 / Agenda (Pagina 14 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Michele Marchesi esperto di “Blockchain”
Un docente della facoltà di Scienze nel team per i crimini informatici nella Ue

Michele Marchesi, professore ordinario di Informatica e docente di “Ingegneria del Software” e “Progettazione e Sviluppo di Applicazioni Blockchain” nei corsi di laurea in Informatica all'Università di Cagliari, è stato nominato membro del team del progetto “Blockchain Technology and Smart Contracts” svolto dall'European law institute (Eli) e finanziato dalla Commissione europea.
IL PROGETTO  L'iniziativa - coordinata da Sjef van Erp dell'Università di Maastricht e da Juliette Sénéchal dell'Università di Lille - mira a studiare l'impatto delle nuove tecnologie blockchain (una sorta di registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico e non modificabili, e la cui integrità è garantita dall'uso della crittografia), Smart Contracts e Dao (Organizzazioni autonome decentralizzate) sul diritto privato, e a formulare proposte per adeguare le leggi e i regolamenti alle nuove realtà tecnologiche. Il contributo del professor Marchesi sarà di consulente informatico per il team di progetto. La nomina segue la relazione “Smart Contracts on a Blockchain: a New Paradigm to Automate Contractual Relationships”, tenuta dal professore nel corso della sessione “Algorithmic Regulation and Legal Services” della “2019 Eli Annual Conference and Meetings”. La conferenza si è svolta dal 4 al 6 settembre scorsi a Vienna, sede della segreteria dell'Eli.
LA RICERCA  L'European law institute (www.europeanlawinstitute.eu) ha sede legale a Bruxelles, ed è un'organizzazione indipendente i cui membri provengono da università e istituzioni giudiziarie europee. Non ha fini di lucro ed effettua ricerche, formula raccomandazioni e fornisce indicazioni pratiche nel campo dello sviluppo giuridico europeo. Basandosi sulla ricchezza delle diverse tradizioni giuridiche, la sua missione è contribuire a una migliore legiferazione in Europa e al rafforzamento dell'integrazione giuridica europea. L'Eli ha accordi di partnership con l'Unione Europea e opera anche con finanziamenti UE.
Marchesi coordina il gruppo di ricerca in ingegneria del software e tecnologie blockchain (Agile Group) al Dipartimento di Matematica e Informatica di UniCa.

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 23 settembre 2019 / Medio Campidano (Pagina 19 - Edizione CA)
SAMASSI. La notizia ha creato panico: tempestati di chiamate sindaco e Protezione civile
Terremoto a 5 chilometri dal centro
Sisma di magnitudo 2.0 registrato dall'Istituto di geofisica e vulcanologia

Una scossa di terremoto è stata registrata ieri, poco dopo le 21.20 a cinque chilometri dal centro abitato di Samassi. Non ci sono state segnalazioni di danni, anche se il telefono del sindaco e della Protezione civile sono stati tempestati di chiamate. Gli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato un sisma di basso potenziale: 2.0 della scala Richter. L'evento è stato rilevato a 10 chilometri di profondità.
L'ESPERTO  «Nessun allarme, di questi sismi con magnitudo molto bassa (2.0 esprime un'energia paragonabile all'esplosione di 15 chilogrammi di Tnt) ne sono stati registrati diversi, gli ultimi a Tertenia (magnitudo 1.7) e Villasimius (magnitudo 1.5)», spiega Antonio Funedda, professore associato di Geologia strutturale dell'Università di Cagliari. «Sono eventi difficilmente percepibili dalla popolazione». Si era sempre detto che la Sardegna non era una terra di terremoti. «La nostra Isola non è completamente asismica - aggiunge Funedda - anche se il nostro contesto geologico è ben diverso dall'Appennino e dal resto della Penisola. Non conosciamo terremoti disastrosi in epoca storica». Un evento straordinario? «No, ci sono numerosi sismi a bassa profondità. Quello che è interessante capire - afferma il professore universitario - è l'energia rilasciata dal terremoto: la Sardegna è una terra in movimento».
L'EPICENTRO  Perché proprio a Samassi? «La depressione del Campidano è la più recente, è di origine teutonica ed è molto giovane: meno di un milione di anni. Nel Sinis, area confinante, recenti studi hanno registrato movimenti risalenti a 100.000 anni fa». C'è qualche relazione con i terremoti registrati ieri in Albania (l'ultimo a notte fonda a Durazzo), nel Maceratese e nel Salernitano? «No, perché il contesto geodinamico è completamente diverso: in quel caso i sismi sono legati alla collisione tra la placca africana e quella europea. Nel caso di Samassi i movimenti sono verticali e molto deboli».
Andrea Artizzu

 

 

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA
 

 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 23 settembre 2019 / Sassari - Pagina 10
Università
NOTTE DEI RICERCATORI

Anche quest'anno l’Università di Sassari partecipa alla Notte europea dei ricercatori, in programma il 27 settembre. L’Ateneo ha organizzato numerose iniziative all’interno del palazzo centrale dell’Università, e in alcuni locali del centro città, a partire dal 26 settembre. Il programma verrà illustrato domani nella sala Milella.

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 23 settembre 2019 / Sassari - Pagina 11
Scuola estiva su design e oggetti intelligenti
ALGHERO. ll laboratorio Idea dell'Università di Sassari organizza anche quest'anno la scuola estiva sul design e l'implementazione di "oggetti intelligenti" "Designing Cyber Physical Systems-CPS: from concepts to implementation" in programma a Porto Conte Ricerche da oggi, 23, al 27 settembre (http://www.cpsschool.eu/). La CPS Summer School, giunta ormai alla terza edizione e guidata dalla ricercatrice Francesca Palumbo dell'Università di Sassari, accoglierà una comunità internazionale di circa 60 persone tra organizzatori, discenti e professori provenienti non solo da Università italiane ma anche europee, americane e cinesi. Inoltre, oggi si tiene il CPS Workshop, in cui un gruppo di 11 studenti presenterà il proprio lavoro di ricerca.

 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 23 settembre 2019 / Sassari - Pagina 11
Studenti mobilitati contro la crisi climatica
Friday fot Future e lo Scientifico Spano promuovono una tre giorni di convegni con esperti

SASSARI In occasione della settimana di mobilitazione "Climate Action Week " organizzata a livello mondiale da Fridays For Future, altri appuntamenti di sensibilizzazione si terranno in città. I giovani attivisti sassaresi, in collaborazione con il Liceo dcientifico G. Spano, hanno organizzato un convegno che ha come tema "Futuro...Ora". L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle attività di cittadinanza e costituzione e si rivolge a tutti gli istituti scolastici della città. Saranno tre giorni intensi divisi ognuno in due turni, da oggi, 23 settembre fino al 25 settembre, nell'Auditorium del liceo scientifico. «Un evento che permetterà a studentesse e studenti di vivere da vicino il tema ambientale e toccare con mano i problemi di un mondo in piena crisi climatica», allertano i promotori. Ospiti del convegno saranno esperti del calibro di Andrea Motroni, climatologo dell'Arpas, Alessandro Pilo, scrittore e giornalista freelance, Domenico Scanu, presidente di Isde - Medici per l'ambiente, Stefano Cucca, economista, Elena Gerebizza, giornalista d'inchiesta di Recommon e Francesco Bachis, docente di antropologia all'Università di Cagliari.«Un convegno mirato a promuovere un'attenzione consapevole da parte dei giovani sul presente e sul futuro, creando un raccordo tra scuola e società che sempre dovrebbe esistere e che si spera perduri - affermano gli organizzatori -. Per cambiare le cose bisogna partire dal basso, dai giovani, da coloro che in futuro saranno gli adulti, e per farlo serve prima di tutto informazione». Dai giovani deve quindi partire un nuovo approccio verso le tematiche ambientali, per preservare il futuro del pianeta e lasciarlo intatto alle nuove generazioni. «Solo in questo modo possono nascere consapevolezza e sensibilità, solo in questo modo può crescere la coscienza del rapporto tra sapere e agire, strada che la scuola deve continuare a percorrere per formare i cittadini di domani», concludono gli attivisti sassaresi di Fridays For Future chiamando alla partecipazione gli studenti.

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 23 settembre 2019 / Sardegna - Pagina 3
LE LEGGI ALLO STUDIO DELL'ESECUTIVO
Le tre emergenze: conti, scuola, ambiente

SASSARI. Sono tre i motivi che hanno spinto - con qualche marcia indietro dell'ultima ora - esponenti del governo a ipotizzare l'introduzione di tasse su bibite gassate, merendine, gasolio, biglietti aerei. Il primo è quello più urgente, ovvero fare quadrare i conti economici. Lo ha detto lo stesso premier Giuseppe Conte (foto) alla festa di Fratelli d'Italia: «le scadenze ci impongono di partire a razzo per trovare la quadra dei conti». Il che significa che il presidente del Consiglio pensa a nuove tasse per coprire il buco da 23,1 miliardi (limitato al solo 2020) che minaccia di far scattare l'aumento dell'Iva. Ma non solo. Un'altra emergenza è quella dell'istruzione, dove all'appello mancano i soldi per l'aumento dello stipendio dei docenti e in generale per finanziare le scuole e le università. Il ministro Lorenzo Fioramonti è stato chiarissimo fin dal suo insediamento: «ci vogliono investimenti subito, nella legge di Bilancio: due miliardi per la scuola e uno almeno per l' università. Lo dico da ora: se non ci saranno, mi dimetto». Ed è stato lui a lanciare l'ipotesi di tasse di scopo, quali quelle sulle merendine e sulle bibite gassate, nonché sui biglietti aerei. «Tassiamo i consumi che fanno male alla società e abbassiamo le tasse sulle imprese». L'altro fronte è quello dell'ambiente, della lotta contro i cambiamenti climatici. Il ministro Sergio Costa è intenzionato a ridurre gli sgravi sul diesel, il che comporterebbe un aumento del pieno del carburante per i 17 milioni di automobilisti che guidano auto diesel. Un provvedimento già bocciato da Coldiretti. Ma il deputato M5s, Alberto Manca, non ci sta. «L'unica dichiarazione ufficiale è quella di Costa sulla riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, attraverso un taglio costante e progressivo negli anni, dal 2020 fino a alla d cancellazione nel 2040. Questo processo non introdurrà alcuna tassa e tanto meno sul gasolio agricolo».

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 23 settembre 2019 / Sardegna - Pagina 3
LA TASSA SUI VOLI FERMA L'ISOLA
di Luca Deidda
La proposta viene dal ministro dell'istruzione e della ricerca scientifica, a caccia di risorse per aumentare i finanziamenti a scuola e università. Un obiettivo lodevole, questo, dato che qualsiasi percorso di sviluppo socioeconomico inclusivo, che davvero risollevi le sorti dei ceti medio e basso, passa per un miglioramento della qualità dell'istruzione, ciò che richiede più efficienza, ma probabilmente anche più risorse. Più risorse; queste tasse possono servire allo scopo? Partiamo dallo zucchero. L'idea non è nuova; molti Paesi, tra cui USA e UK, hanno introdotto tasse simili, le "soda tax". Con una finalità diversa; più che fare gettito, lo scopo era scoraggiare il consumo eccessivo di zucchero. Quali sono gli effetti di una tassa del genere? Considerato che la tassa verrà scaricata su prezzo finale, che aumenta, molto dipende dall'elasticità della domanda rispetto al prezzo; cioè da quanto cambia la domanda al variare del prezzo. Se l'elasticità è elevata, all'aumentare del prezzo, il consumo si contrarrà considerevolmente. In tal caso, avremo dato un colpo alle male abitudini alimentari degli italiani, ma ovviamente il gettito fiscale legato all'imposta sarà meno rilevante. Prima difficoltà, del resto nota da un bel po' a chi studia la politica economica: non si possono perseguire due obiettivi con una sola misura. Se vogliamo far gettito con la tassa su merendine e bibite dobbiamo sperare di non scoraggiarne l'uso (sic!). Cioè dobbiamo sperare che la domanda sia inelastica. E però allora si pone un'altra questione: chi consuma maggiormente bibite e snack? La risposta è: i ceti a reddito medio e basso. Ma allora, c'è un altro nodo che viene al pettine: se la misura fosse efficace per far gettito, rischierebbe di essere regressiva. E sarebbero i ceti medio e basso a finanziare l'istruzione. Insomma, la tassa in questione potrebbe aver senso, posto che la domanda sia elastica, come parte di una politica volta a diffondere la cultura di una sana alimentazione e a scoraggiare gli eccessi di consumo di zucchero. Se l'obiettivo invece è fare gettito, beh, trovare la quadra tra efficacia e progressività d'imposta rischia di essere difficile, e la misura appare meno adeguata. Passiamo ai voli. Qui la preoccupazione è per i sardi, innanzitutto. L'aereo è l'unico mezzo per far circolare i cervelli da e per l'isola, condizione necessaria per poterci sviluppare in maniera equa e sostenibile. Tassare il trasporto aereo, scoraggiando tale mobilità, potrebbe danneggiarci. Più in generale, la scarsa mobilità è un problema in tutta Europa. Quindi, occorre fare attenzione alle ripercussioni di una tassa sui voli. E aggiungiamo che, anche in questo caso, vale il principio che prendere due piccioni con una fava, ovvero perseguire due obiettivi, riduzione CO2 e aumento gettito fiscale, è meno facile di quel che sembra. Del resto, voi avete mai visto qualcuno prenderli davvero questi due piccioni con una fava? Parlando di tasse, è rispuntata fuori anche la tassa sul contante. Su questo, osserviamo semplicemente che tassare l'uso del contante per combattere l'evasione è come costruire autostrade con tornanti per impedire gli eccessi di velocità. Tornando a noi, è chiaro che per i tanti piani d'investimento all'ordine del giorno, tra cui green new deal, istruzione e ricerca occorre trovare risorse. Che tassare bibite, merende e voli sia la via per ottenerle è meno chiaro. Lotta all'evasione, implementazione di sistemi di incentivi del personale per semplificare e snellire la pubblica amministrazione e renderla più efficiente, e taglio sistematico degli sprechi nella spesa pubblica sembrano essere armi assai più potenti; oltre ad una politica estera in Europa che convinca la UE a ridefinire le regole fiscali per dare ossigeno a piani d'investimento verdi senza i quali gli obiettivi EU di riduzione di CO2 sono semplicemente irrealizzabili.

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 23 settembre 2019 / Sardegna - Pagina 3
Da destra a sinistra tutti bocciano la proposta del governo: un ulteriore peso
LE TASSE SU AEREI E GASOLIO «DANNO PER LA SARDEGNA»

di Luca Rojch
SASSARI La nobile idea di salvare il clima rischia di far calare un gelo polare tra il governo e la Sardegna. Le proposte che il governo assetato di risorse inizia a far trapelare sembrano pesare in modo particolare sulla già fragile economia dell'isola. La prima ipotesi di tassare di un euro ogni biglietto aereo in Sardegna trova solo oppositori. Il balzello sarebbe una sorta di ecotassa e sarebbe indispensabile per il governo per trovare risorse per la Finanziaria e scongiurare l'aumento dell'Iva. Ma per chi vive e lavora nell'isola significa una nuova tassa. Due euro che si sommano ai 150 che ogni sardo deve pagare ogni volta che vuole oltrepassare il mare. Il governo sembra dimenticare che chi vive in Sardegna non ha alternative al volo. Ma non ci sono solo biglietti aerei, merendine e bibite gasate nella furia tassatrice del legislatore. A pesare sulle tasche di tutti in modo ancora più pesante c'è l'ipotesi dell'aumento del gasolio, compreso quello agricolo. In questo modo si peserebbe ancora di più su una categoria, quella degli agricoltori, che in Sardegna fa già fatica a crescere e ad avere solidità. La nuova era a emissioni zero rischia di asfissiare due dei settori che danno ossigeno all'isola, turismo e agricoltura, oltre che a rendere ancora più costoso il movimento di passeggeri e merci. Al centro resta il diritto alla mobilità dei sardi. Non nasconde le sue preoccupazioni il deputato 5 Stelle Nardo Marino, che fa parte anche della commissione Trasporti della Camera. «Questa notizia non mi fa piacere - spiega -, anche se mi pare non ci sia nulla di definito. Già ci sono le tasse aeroportuali che pesano tantissimo sul costo dei biglietti, se ci aggiungiamo anche questo euro si va ad aggiungere un ulteriore sovrapprezzo. Si deve pensare che per noi l'aereo è un servizio essenziale, non abbiamo alternative. Per questo chiederò che le isole vengano esentate da questa tassa. Il principio che si debba fare qualcosa per cambiare rotta sull'ambiente mi trova concorde. Si devono incentivare le rinnovabili e fermare l'inquinamento del pianeta. Ma non si può punire chi non ha alternative, come i sardi». La proposta sembra trovare solo oppositori. L'assessore regionale ai Trasporti Giorgio Todde è pronto a fare le barricate. «Un euro per aiutare il pianeta sui biglietti aerei potrebbe anche essere un'idea positiva - afferma Todde -, ma non in questo momento. Prima dobbiamo parlare di insularità e vedere riconosciuti i nostri diritti. Credo sia troppo presto, non sia ora il momento opportuno. È bello investire su università e clima, ma si deve garantire ai sardi il diritto alla mobilità. L'altro aspetto che contesto è la scelta di incrementare il costo del gasolio agricolo. È una follia. Già chi lavora i campi fa fatica ad andare avanti. In questo modo diventa impossibile». E anche il segretario regionale del Pd Emanuele Cani è critico. «Ovviamente imporre una tassa è sempre un problema - spiega -. Credo che si debbano andare a cercare altre strade. Questa non è la formula adatta». L'ex governatore Francesco Pigliaru promuove la tassa per le regioni che hanno possibilità di mezzi alternativi come treni e car sharing, ma non per la Sardegna. «Le tasse sui biglietti aerei, di cui si parla con crescente intensità, sono perfettamente ragionevoli - dice Pigliaru -. Sono tasse che servono per fare gettito, ma anche e soprattutto a incentivare comportamenti virtuosi dei consumatori. In una normale regione si può arrivare in mille modi, alcuni dei quali oggi costano pochissimo. Se crescono i costi dei biglietti aerei, aumenterà l'uso di mezzi meno inquinanti, dai treni a Blablacar. Ma occhio alle isole. Per noi non c'è "sostituibilità", la tassa colpirebbe in pieno il costo del viaggio, data l'assenza di alternative. La Puglia si prenderà un sacco di turisti che altrimenti avrebbero scelto la Sardegna, e il costo di cittadinanza di chi vive e opera in Sardegna crescerebbe in modo punitivo e ingiusto. L'insularità è un problema da gestire con molta attenzione». Ancora più netto un altro ex governatore, Ugo Cappellacci, che boccia in toto la tassa. «La ricetta della sinistra è sempre la stessa: tasse, tasse e ancora tasse - spiega il coordinatore regionale di Forza Italia -. Il governo Pd-M5s riesuma un vecchio pallino del centrosinistra: il balzello sui biglietti aerei. Per la Sardegna sarebbe una beffa perché da un lato la Regione finanzia la continuità territoriale per abbassare il costo dei biglietti e dall'altro lo Stato centrale causerebbe un aumento per fare cassa sulle pelle dei cittadini sardi e di un'intera isola. Sarebbe un'ulteriore, gravissima, compressione del diritto alla mobilità e un'azione scellerata verso un'isola che non ha alternative agli aerei e alle navi. Ci opporremo con tutte le nostre forze contro un'idea folle e un governo fuori dalla realtà».

 

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