UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 19 settembre 2019

Giovedì 19 settembre 2019

19 settembre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 19 settembre 2019 / Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
IL PROGETTO. Accordo con la Polizia
“Scena del crimine”, la Scientifica in cattedra all'Ateneo

Il nastro isolante, sistemato tra la cattedra e le sedie, protegge la “scena del crimine”. I cartellini gialli, posizionati in maniera minuziosa, indicano i reperti e la presenza di impronte digitali. Niente paura, però: nessun crimine è stato commesso nell'aula D della Cittadella universitaria di Monserrato. È invece la fedele ricostruzione di uno scenario delittuoso. Si è svolto ieri mattina il seminario “Dal sopralluogo all'esame di laboratorio. Ipotesi di lavoro sulla scena del crimine"”, un incontro nato dalla collaborazione tra l'Università e la Polizia di Stato. «È stato un importante momento di collaborazione e condivisione - spiega il vice questore aggiunto Veronica Madau - l'auspicio è continuare a fare gioco di squadra con l'Ateneo. Lo scambio di informazioni e professionalità costituisce un fulgido esempio di sicurezza partecipata, più che mai indispensabile nell'attuale tessuto sociale». Tre sono stati i momenti principali del seminario, condotto dal commissario tecnico capo, Jacopo Bonucci, direttore del Laboratorio di indagini forensi della polizia Scientifica, con l'intervento del vice ispettore Alessio Tidili, responsabile dell'Area sopralluoghi. Nella prima parte è stato illustrato l'organigramma della Polizia di Stato, con le suddivisioni in reparti e dipartimenti, mentre nella seconda fase gli agenti hanno mostrato come si svolge un sopralluogo sulla scena del crimine, rispondendo alle domande e alle curiosità degli studenti. Un terzo momento è stato invece dedicato agli stupefacenti e alla normativa sulle droghe. L'iniziativa è stata organizzata da Biancamaria Baroli, docente di Legislazione, forme farmaceutiche e analisi dei prodotti cosmetici, con la collaborazione dei coordinatori dei corsi di laurea in Tossicologia e in Scienze tossicologiche e controllo di qualità, Pierluigi Caboni, e in Farmacia e in Chimiche e tecnologie farmaceutiche, Elio Acquas. «È stata una grande soddisfazione vedere l'aula così piena - commenta la docente Baroli - abbiamo ricevuto una risposta entusiasmante da parte degli studenti di tutta l'Università. Nel futuro vorremmo rafforzare questa sinergia con la Polizia, riproponendo iniziative mirate che tengano conto delle diverse specialità dei corsi di studio».
Matteo Piano


2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 19 settembre 2019 / Spettacoli (Pagina 39 - Edizione CA)
IN MOSTRA Da domani a Cagliari nella corte intera dell'ex fabbrica di sigarette di viale Regina Margherita
C'È LA LUNA DI LUKE JERRAM A ILLUMINARE LE NOSTRE NOTTI

La spettacolare installazione orbita a Sa Manifattura Una grande Luna, sospesa tra cielo e terra, illuminerà la tanto attesa riapertura de “Sa Manifattura”. L'opera itinerante dell'artista inglese Luke Jerram, orbiterà sul cielo di Cagliari in occasione del Festival Sa Manifest che prenderà il via domani nell'ex fabbrica di sigarette. Oltre la prestigiosa installazione, ci sarà spazio anche per numerosi appuntamenti: incontri, musica, mostre, laboratori, attività dedicate ai ragazzi ed eventi realizzati in collaborazione con “La notte dei ricercatori”. Un'iniziativa che ha come obiettivo quella di proiettare nel futuro la Manifattura Tabacchi, uno spazio ancora poco esplorato e di certo poco vissuto dalla comunità. Futuro e spazio, sopratutto al coraggio, per superare una volta per tutte quei limiti che ancora sembrano rendere invalicabile una struttura dalle infinite potenzialità. E allora quale occasione migliore per portare in città “Museum of the moon” nel cinquantesimo anniversario dell'allunaggio, l'opera che sta facendo il giro del mondo e fa sognare migliaia di persone? La suggestiva installazione, con un diametro di sette metri che riproduce in scala l'affascinante corpo celeste (ogni centimetro della sfera
corrisponde a cinque chilometri di superficie), sarà posizionata a pochi metri d'altezza nella corte interna della Manifattura. Una fedele riproduzione della Luna, resa possibile grazie alla collaborazione dell'artista con l'Agenzia Spaziale del Regno Unito, l'Università di Bristol e la Association for Science and Discovery Centres.
Insomma, una grande attrazione per la manifestazione che ha perfettamente coniugato nel progetto arte e scienza, coinvolgendo nell'impresa tante realtà attive sul nostro territorio: Sardegna Ricerche, Sardegna Teatro, Fondazione Sardegna Film Commission, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (sezione di Cagliari), e i partner Sharper (Notte Europea dei Ricercatori), INAF, le Università di Cagliari e di Sassari, IED, Festival TutteStorie, Teatro Lirico di Cagliari, Is Mascareddas, Spazio Odissea, IDEAS, TiconZero, Conservatorio di Cagliari, Studium Canticum, CTM, Dotik, IMC, Porto Conte ricerche. Tutti insieme per realizzare un ricco programma di appuntamenti (info sul sito www.samanifattura.it), capaci di rilanciare la Manifattura Tabacchi come un vero e proprio centro di innovazione culturale. «La Luna è simbolo ed espediente, portarla a Cagliari era tra le mie priorità. Quest'opera», spiega Linda Di Pietro, manager culturale di Sa Manifattura, «è un grimaldello per aprire la porta che la separa dalla città, e accogliere così non solo i cittadini cagliaritani, ma di tutta la Sardegna e, potenzialmente, d'Italia e d'Europa. Arte, scienza e comunità sono le parole chiave che abbiamo deciso di prendere sul serio per rendere davvero accessibile questo luogo».
Affidarsi agli astri per la definitiva apertura della Manifattura Tabacchi, per passare dall'astronomia all'astrologia, potrebbe essere di buon auspicio. La forza gravitazionale che l'evento eserciterà sulla città sarà la prima scommessa da vincere per una manifestazione che, va dato merito, ha saputo coinvolgere tanti partner. Non riconoscerlo sarebbe un po' come guardare il dito invece della luna.
Cinzia Isola


3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 19 settembre 2019 / Prima Salute (Pagina 37 - Edizione CA)
Matematica e Genetica
PREMIATA A LOSANNA ELEONORA PORCU

Un premio per aver contribuito a identificare alcuni geni responsabili di malattie autoimmuni e cardiovascolari. Lo ha ricevuto nei giorni scorsi, a Basilea, Eleonora Porcu, ricercatrice in biostatistica all'Università di Losanna. Matematica specializzata in Genetica medica, la scienziata, nata a Cagliari 34 anni fa, è la prima italiana a ricevere il prestigioso “Early Career Bioinformatician Award”, il premio internazionale assegnato dall'Istituto Svizzero di Bioinformatica, che riconosce l'eccellenza di un giovane ricercatore bioinformatico. Il premio, una somma di diecimila franchi, riconosce l'importanza del modello matematico sviluppato dalla ricercatrice, che integrando i dati di Rna e Dna di centinaia di migliaia di individui, è riuscito a identificare i geni responsabili di malattie complesse, come quelle che colpiscono il sistema immunitario o l'apparato cardiovascolare. In questo modo contribuendo a comprendere meglio i meccanismi biologici di numerose patologie. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Nature Communications” e presentati a varie conferenze europee e mondiali. Per lo stesso progetto, l'anno scorso, la studiosa ha ricevuto altri due riconoscimenti dall'European Society of Human Genetics.
Laureata a Cagliari in matematica, Eleonora Porcu ha iniziato la sua carriera come ricercatrice al Cnr di Cagliari nell'ambito del progetto “Progenia”, in seguito ha collaborato con l'Università del Michigan, a stretto contatto con il professor Goncalo Abecasis, uno dei più noti ricercatori al mondo nel campo della genetica umana. Rientrata in Sardegna si è specializzata all'Università di Sassari, ma non avendo trovato impiego è ripartita alla volta della Svizzera, dove lavora dal 2016. «Questo riconoscimento», afferma la ricercatrice, «è per me un grandissimo onore, ed è un'ulteriore spinta a continuare questo percorso con massimo impegno». (f.r.p.)


4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 19 settembre 2019 / Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
LA BASILICA. Reliquie ritrovate
LA TIROCINANTE SCOPRE OTTO OPERE D'ARTE ALL'INTERNO DEL MUSEO

Si arricchisce il patrimonio artistico del museo del santuario di Nostra Signora di Bonaria. Merito della prima tirocinante del museo, sito nel chiostro della chiesa, che è stata accolta con gioia da padre Giovannino Tolu. Federica Meloni, 26 anni, si è da poco laureata in Storia dell'arte e archeologia, discutendo la tesi “Il patrimonio artistico del Santuario di Bonaria: gli arredi sacri e le statue”, proprio su quello che è ospitato dal museo. Da gennaio a giugno la tirocinante, con l'aiuto di Roberto Porrà e Nicola Settembre, suoi supervisori, si è immersa tra le 780 opere d'arte del santuario andando a svolgere su queste delle operazioni di ricatalogazione.
È stato proprio durante questo lavoro che Meloni si è imbattuta in otto opere completamente inedite. «Non era - spiega - presente nessuna scheda identificativa di questi pezzi artistici. Ho quindi deciso di approfondirne lo studio: tra queste sicuramente l'opera di maggiore fascino è una formella raffigurante la Madonna su un trono con bambino. Dietro al quadrato di pietra e gesso un'incisione, 1967, probabilmente l'anno in cui la formella è stata staccata dal muro originario. L'opera è però da datarsi presumibilmente sul finire del XV secolo». Lo scollo quadrato del vestito di Maria, tipico del Quattrocento italiano, insieme alla delicatezza stilistica dell'opera la farebbero risalire all'età rinascimentale, dando spazio al paragone con la più celebre Madonna Pazzi di Donatello.
Tra le altre opere inedite una statua lignea della Madonna con un solo occhio di vetro del XVI secolo, una stauroteca di fine XVII secolo in ottone e cristalli di rocca, un crocifisso con lastre in porfido del XIX secolo, una statua di Sant'Antonio da Padova, un crocifisso ligneo del XVII secolo, una statua del Bambin Gesù del XVIII secolo e infine un'altra statua in marmo del XV secolo della Madonna con bambino dalla testa mancante. Quest'ultima opera presenta nella parte retrostante un foro, indizio che la catalogherebbe come croce stazionaria antistante la chiesa.
Il lavoro della studentessa cagliaritana ha spinto la Soprintendenza archeologica ad aprire una campagna di catalogazione, fornendole codici identificativi ministeriali per ciascuna opera e insignendola della mansione di catalogatrice.
Michela Marrocu


5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 19 settembre 2019 / Agenda (Pagina 19 - Edizione CA)
SEMINARIO. In programma domani dalle 9 alle 17 al THotel
Amministratori e dipendenti di enti localia lezione di “Impresa di comunità e Reis”

Si conclude domani il ciclo di seminari di formazione per gli amministratori e il personale degli enti locali “Comunità, territori e innovazione culturale”, cominciato lo scorso 12 luglio. L'ultimo incontro, “Impresa di comunità e Reis, modelli innovativi per la gestione dei beni culturali”, è in programma domani dalle 9 al THotel.
IL SEMINARIO Nel corso dell'incontro verranno prese in considerazione le esperienze e le pratiche delle imprese di comunità, ancora poco diffuse in Italia, come modelli di auto-organizzazione e innovazione dal basso delle comunità locali: in collegamento con il Reis (Reddito di inclusione sociale), offrono la possibilità di adottare modelli innovati per la gestione dei beni culturali. Il seminario punta a illustrare i principali risultati delle ricerche sul campo e a fornire agli operatori degli enti locali alcuni strumenti operativi per la promozione delle imprese di comunità.
I RELATORI A illustrare queste modalità saranno due esperti del settore. Il primo a prendere la parola sarà Marco Zurru, docente associato in Sociologia economica nel Dres (Dipartimento di ricerche economiche e sociali) dell'Università degli studi di Cagliari. Dopo di lui prenderà la parola Jacopo Sforzi, dottore di ricerca in Sociologia economica all'Università degli Studi di Brescia. La partecipazione al seminario è a titolo gratuito. I lavori cominceranno alle 9 e proseguiranno sino alle 17; previste due pause per il coffee break e per il light lunch.
GLI ALTRI SEMINARI Il ciclo di incontri è iniziato il 12 luglio con “Fundraising per la cultura: art bonus, sponsorizzazioni, crowdfunding”, tenuto da Massimo Coen Cagli, coofondatore e direttore scientifico della Scuola di fundraising di Roma. Il 5 luglio si era parlato di “Finanziamenti europei per la cultura e lo sviluppo locale” con Andrea Pignatti, presidente di InEuropa. L'ultimo appuntamento, prima di quello di domani, il 18 luglio con Umberto Croppi, presidente di Federculture servizi, che aveva parlato di “Impresa cultura, 14° rapporto Federculture”.
6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 19 settembre 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
L'analisi I RIGUARDI DI DRAGHI
Beniamino Moro Mario Draghi il primo novembre lascerà la carica di presidente della Bce alla francese Christine Lagarde, attuale presidente del Fondo monetario internazionale, ma insieme alla carica le lascerà anche l'impegno della stessa Bce a ricominciare, proprio dal primo novembre, gli acquisti di titoli pubblici dei Paesi euro, il cosiddetto Quantitative easing. Questo, già interrotto a fine 2018, verrà ripreso al ritmo di 20 miliardi di euro al mese e avrà come obiettivi intermedi l'aumento della liquidità delle banche, bassi tassi d'interesse e un tasso d'inflazione al 2%, col duplice obiettivo finale di favorire gli investimenti, perché i soldi presi a prestito costeranno di meno, e rendere più sostenibile il debito pubblico, perché anche su questo si pagheranno minori interessi.
Dei tre obiettivi intermedi, i primi due sono stati pienamente conseguiti, mentre il tasso d'inflazione resta intorno all'1%, metà dell'obiettivo dichiarato dalla Bce. Una maggiore inflazione alleggerirebbe il peso del debito pubblico e stimolerebbe gli investimenti e la crescita del Pil.
I benefici concreti della politica monetaria espansiva si sono estesi a tutti i Paesi dell'Unione monetaria europea (Ume), ma non vi è dubbio che il Paese che più ne ha beneficiato sia l'Italia. Nel periodo in cui il Qe è stato adottato, cioè da metà del 2014 sino alla fine del 2018, infatti, la liquidità totale immessa dalla Bce nell'economia europea è stata di 2.648 miliardi di euro, di cui 366,8 miliardi hanno riguardato acquisti di titoli del debito pubblico italiano. (...) SEGUE A PAGINA 7
 
Regione (Pagina 7 - Edizione CA) SEGUE DALLA PRIMA
L'acquisto dei titoli pubblici
GLI ULTIMI RIGUARDI DI DRAGHI VERSO L'ITALIA

(...) Perciò, la Bce nell'ultimo quinquennio ha monetizzato poco più del 15% dell'intero nostro debito, rendendolo più sostenibile. La decisione di riavviare il Qe, ad esempio, ha ridotto subito il rendimento dei Btp decennali al minimo storico dello 0,8%, con lo spread calato a poco sopra i 130 punti, livello antecedente alla costituzione del primo governo Conte.
Dalla ripresa del Qe, dunque, l'Italia ha tutto da guadagnare, ma la sola politica monetaria non basta per la ripresa della crescita in Europa, ci vuole anche una politica fiscale differenziata dei singoli Paesi. Secondo Draghi, i governi che dispongono di spazio fiscale dovrebbero agire in modo espansivo, mentre i Paesi con un alto debito pubblico devono proseguire con politiche prudenti. L'invito a spendere in deficit, dunque, non è rivolto indiscriminatamente a tutti i Paesi, ma solo a quelli che hanno i conti pubblici in ordine, come la Germania e l'Olanda, che possono fare politiche espansive senza compromettere l'equilibrio dei conti pubblici. L'ostinazione della Germania a non adottare tali politiche ha assecondato il suo ciclo negativo e frenato la sua crescita, quasi allo stesso modo in cui in Italia hanno agito negativamente le politiche di segno opposto.
Pertanto, la Germania ha assoluto bisogno di far ripartire gli investimenti, rilanciando la sua accumulazione di capitale, che negli ultimi anni ha prodotto un deficit dell'ordine di 250 miliardi. Questo Paese perciò ha un grande spazio fiscale inutilizzato: utilizzarlo al meglio renderebbe un grande servizio innanzitutto a sé stesso e poi anche agli altri Paesi dell'Ume.
Non esiste invece molto spazio fiscale per i Paesi, come l'Italia, che avendo un elevato debito pubblico sono guardati a vista dai mercati nella formazione e controllo di nuovi deficit pubblici. Per questi è più saggio spendere di meno e rispettare l'impegno della riduzione annuale del rapporto debito/Pil, obiettivo che si consegue solo tenendo basso il rapporto deficit/Pil. Questo sarà quindi il primo punto di riferimento per la formazione della nuova legge finanziaria del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Peraltro, la disponibilità a fare più politiche espansive da parte dei Paesi coi bilanci in equilibrio (Germania e Olanda) è strettamente legata ad altrettanta disponibilità dei Paesi fortemente debitori come l'Italia a adottare una politica rigorosa, definita per il 2020 da un rapporto deficit/Pil dell'ordine del 2%.
BENIAMINO MORO
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI



7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 19 settembre 2019 / Commenti (Pagina 12 - Edizione CA)
Il dibattito
AVERE COSCIENZA DEI NOSTRI LUOGHI

Nel 2015 è stato pubblicato il libro di Giacomo Becattini e Alberto Magnaghi intitolato “La coscienza dei luoghi” nel quale si sostiene la tesi secondo cui i luoghi educano le comunità che li abitano. I luoghi, infatti, sono il risultato storico di processi cumulativi in cui saperi, culture, esperienze, tradizioni e simboli che influenzano le persone che in essi abitano sia in senso positivo (creando condizioni di arricchimento e crescita personale), sia in senso negativo (diventando invece elementi per la distruzione di valore).
La conseguenza è che abbiamo bisogno di luoghi che esprimano valenze positive mentre sarebbe il caso di rimuovere le altre, come ci ricorda la teoria delle finestre rotte, “una teoria criminologica sulla capacità del disordine urbano e del vandalismo di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti anti-sociali”. In altre parole questa teoria afferma che se si vogliono evitare comportamenti sbagliati (atti vandalici,
deturpazione dei luoghi, bere in pubblico, sosta selvaggia) occorre intervenire sia reprimendo comportamenti sbagliati sia educando a valori positivi.
In questo cosa c'entra la toponomastica? Ebbene, nel complesso dei saperi e dei simboli caratterizzanti un luogo, concorre anch'essa a educare la gente, in positivo o in negativo. I nomi delle strade, pertanto, non sono utili solo per orientarsi nello spazio sul piano geografico ma, se si ha consapevolezza, esprimono i valori che si reputano adatti a una società moderna e civile. Da qui emerge l'idea che intervenire sulla toponomastica non è solo un atto amministrativo, è una decisione che ha valenze sociali, culturali, e politiche.
Purtroppo in Sardegna vige una profonda “ignoranza” su molteplici aspetti (si vedano le statistiche OCSE riguardanti il confronto tra studenti sardi e delle altre regioni). Ignoranza che non è solo nella matematica o nella comprensione del testo ma anche della nostra storia, visto che a scuola siamo stati educati quasi tutti alla storia dell'Italia ma non a quella della Sardegna.
In questi ultimi anni, tuttavia, qualcosa è cambiato grazie a due circostanze: la pubblicazione del libro di Francesco Casula intitolato “Carlo Felice e i tiranni sabaudi” e la raccolta di firme intitolata “Spostiamo la statua di Carlo Felice: un'occasione per studiare la storia della Sardegna”. Grazie a ciò anche nelle pagine di questo quotidiano si è aperto un dibattito avente a oggetto la toponomastica e l'opportunità, per esempio a Cagliari, di dare un segnale circa la “coscienza” che vorremo si avesse dei luoghi che abitiamo. Sotto questo profilo, seguendo i due contributi teorici citati all'inizio, sarebbe profondamente diseducativo per le generazioni attuali e future, mantenere strade intitolate a chi si è macchiato di nefandezze come Carlo Felice e i re sabaudi in generale. Purtroppo, in troppi ignorano la vera storia del re citato che, come scrisse Pietro Martini, storico di orientamento monarchico, fu gaudente parassita, gretto, che «avea poca cultura di lettere e ancor meno di pubblici negozi… servo dei ministri ma più dei cortigiani». Cambiare il nome all'attuale Largo per dedicarlo invece, come suggeriscono i promotori della petizione, alla data del 28 aprile 1794 (Die de su Popolu Sardu), avrebbe molti significati: culturale, politico e persino socio-economico. Sarebbe un'operazione di vero marketing territoriale posto che, questa decisione farebbe molto discutere e permetterebbe, quindi, di diffondere un pezzo di storia ignoto ai più.
GIUSEPPE MELIS
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 19 settembre 2019 / Primo piano - Pagina 3
Il presidente della Dinamo basket schiera la società contro il gioco d'azzardo
SARDARA: PORTERÒ I GIGANTI NEI BAR CHE DICONO NO ALLE SLOT
Mesi fa la squadra aveva fatto da testimonial in una campagna anti-ludopatia

di Andrea Sini SASSARI «Porteremo i nostri giocatori nei locali che rinunceranno alle slot». Visibilità e pubblicità gratuita per compensare il mancato guadagno legato al gioco d'azzardo. Promessa di presidente.Nella lotta alle ludopatie la Dinamo Banco di Sardegna ha deciso da tempo di scendere in campo con una serie di iniziative di sensibilizzazione, ma ora - per usare una terminologia tanto cara agli sportivi - il club biancoblù ha deciso di fare un ulteriore step. «La ludopatia è una vera e propria piaga sociale - dice Stefano Sardara, patron del club sassarese -, dal gratta e vinci alle slot. Non si tratta di qualcosa di illegale e lo sappiamo tutti, ma è da considerare moralmente inaccettabile perché i danni che causa a livello sociale sono enormi. Si tratta di una causa alla quale teniamo molto e infatti sono in via di definizione nuove iniziative».Nei mesi scorsi, nel pieno della stagione che ha portato la Dinamo sino alla finale scudetto e alla conquista della Fiba Europe Cup, i giocatori biancoblù sono stati chiamati a fare i testimonial di una campagna promossa proprio dal club di via Nenni. Il gigante americano Jack Cooley ci aveva messo il faccione, insieme al capitano Jack Devecchi e al play statunitense Jaime Smith: "facciamo squadra contro il gioco d'azzardo" era lo slogan scandito in un video che vedeva appunto come protagonisti e testimonial i tre giocatori. Una "partita"
virtuale che partiva da un dato significativo: «457 milioni di euro bruciati in gioco d'azzardo in Sardegna nel 2017». Lo spot era stato presentato nel Palazzo della Provincia di Sassari alla presenza, tra gli altri, di Vittorio Pelligra, esperto di ludopatia e docente di Economia all'università di Cagliari. E se nella Club House di via Nenni non c'è ovviamente traccia di "macchinette", il contributo dei Giganti del basket sassarese nella campagna contro la ludopatia non si esaurisce qui. «Dinamo e Fondazione Dinamo sono tuttora in campo con altri enti per studiare nuove campagne di sensibilizzazione - aggiunge Sardara -, in particolare proporremo di rendere disponibili i nostri giocatori per "premiare" in qualche modo con la loro presenza gli esercenti che decideranno di eliminare le slot dai loro locali». L'idea è appunto quella di compensare il mancato introito legato al "gioco" attraverso lo sfruttamento dell'immagine dei tesserati biancoblù, cioè giocatori e tecnici. Il progetto va definito ma la Dinamo è già in campo. Non solo per giocare a basket.


9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 19 settembre 2019 / Provincia di Sassari - Pagina 23
LA CONVENZIONE
Università, il tirocinio si fa all'Unione dei Comuni del Coros

SASSARI Scade il 25 settembre il bando per la selezione di uno studente dell'università di Sassari, dipartimento di giurisprudenza, per il tirocinio formativo presso l'Unione dei comuni del Coros. Si tratta di una convenzione tra l'Unione e l'università, volta a promuovere l'orientamento professionale dei giovani studenti, al fine di agevolare scelte professionali mirate, una volta inseriti nel mondo del lavoro. Il tirocinio, risservato agli studenti di Giurisprudenza, durerà dodici mesi (estensibile fino a ventiquattro nel caso di soggetti portatori di handicap) e prevede la frequenza obbligatoria a tutte le attività inserite nel progetto formativo predisposto dall'ente ospitante. Domande entro il 25 settembre 2019. Per le informazioni sul bando e la modulistica si può accedere direttamente da questo link al sito dell'Unione del Coros: http://bit.ly/2lGxNmp.

 

Questionario e social

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