UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 6 settembre 2019

Venerdì 6 settembre 2019

06 settembre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 settembre 2019 / Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Appuntamento il 27 settembre in piazza Garibaldi
RITORNA LA “NOTTE DEI RICERCATORI”

Lo scorso anno accolse diecimila visitatori. La “Notte dei ricercatori” torna, venerdì 27 settembre, con l'obiettivo di migliorare quei numeri, già estremamente positivi e incoraggianti. Dalle 16 alle 24 piazza Garibaldi ma anche la scuola Alberto Riva, la Manifattura in viale Regina Margherita e i Geo-musei in via Trentino ospitano un evento senza eguali. La Notte europea dei ricercatori fa capo al progetto europeo Sharper (Sharing researchers' passions for evidences and resilience) “European researcher's night” e coinvolge gli specialisti di dodici dipartimenti e di vari centri di ricerca.
L'APPUNTAMENTO
La kermesse torna con installazioni artistiche, mostre interattive, attività per bambini e ragazzi, laboratori, concerti, conferenze. In scaletta oltre settanta interventi e trenta gazebo in piazza. Con il pubblico che potrà immergersi nel mondo della ricerca e stare a stretto contatto con i ricercatori. Verranno presentate le attività a studenti, cittadini e imprese. La manifestazione, seguita con trasmissioni in diretta da UnicaRadio.it, mira a coinvolgere i cittadini nella quotidianità dei ricercatori e del ruolo che ricoprono nel contribuire alla costruzione del futuro della società.
IL PROGRAMMA
Una scaletta intrigante. Dalla materia oscura a nanoparticelle, buchi neri, satelliti e radiotelescopi, acqua, menhir, alieni, teleriabilitazione, economia circolare, disuguaglianze, sicurezza, scene del crimine, ambiente, cultura e territorio, antichi testi sardi, automazione, cannabis e cervello, scimmie e diritto d'autore, carcinomi e genetica. Questi sono solo alcuni degli ingredienti dei seminari divulgativi tenuti dai ricercatori nelle scuole primarie e secondarie nelle attività di natura artistica e scientifica alla Manifattura.
GLI SPAZI
La scaletta della manifestazione prevede le “Quattro chiacchiere con i ricercatori”, a cura dell'ateneo e dell'Infn di Cagliari, l'area kids (esperimenti e attività destinati ai bambini), gli european corner (opportunità a sostegno della ricerca e programma Maria Curie).
GLI INCONTRI
Dal 20 al 28 settembre, si tengono una serie di attività al confine tra arte e scienza a Sa Manifattura. Tra queste l'installazione “Museum of the moon” di Luke Jerram e la mostra interattiva “L'universo a portata di mano” a cura dell'Infn. Di forte interesse anche “Aspettando la notte”, seminari che dal 23 al 26 settembre si tengono nelle scuole secondarie Giua, Pacinotti, Euclide, Convitto nazionale e Alberti. In calendario anche “Ricercatori alla spina” mercoledì 25 settembre e, il giorno seguente, la conferenza-incontro Luna Rossa Prada Pirelli team, legata alla presenza della barca che parteciperà alla Coppa America. Una serie, dunque, di incontri, di eventi e di appuntamenti che davvero potrebbero consentire di superare le circa diecimila presenza registrate lo scorso anno.

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 settembre 2019 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Feliziani: pochi insegnanti, troppi supplenti
CROLLO DI ISCRITTI NELLE SCUOLE SARDE: -34MILA IN DIECI ANNI
Il 16 settembre 199mila alunni tornano in classe
Usai (Cgil): la Regione faccia leva sull'insularità

Le scuole sarde sono sempre più vuote, l'emorragia di iscritti da un anno all'altro è spaventosa. Quasi 3200 bambini e ragazzi in meno dal 2018 al 2019; oltre 8200 dal 2016 a oggi; 34mila nell'arco di dieci anni. La causa sta soprattutto nel calo delle nascite e, in parte, nell'abbandono.
SI RICOMINCIA
Tra vecchi e nuovi problemi si torna tra i banchi: nell'Isola l'esordio ufficiale per 199.418 alunni è il 16 settembre (qualche istituto anticipa di uno, due giorni). Secondo il calendario approvato dalla Regione, l'ultimo giorno sarà il 6 giugno, le vacanze di Natale vanno dal 23 dicembre al 6 gennaio, quelle di Pasqua dal 9 al 14 aprile, altri ponti e interruzioni sono il 2 novembre e il 28 aprile, più i santi patroni, e a queste pause si aggiungono quelle nazionali.
IL DIRIGENTE
«Stiamo completando le operazioni proprio in queste ore», spiega Francesco Feliziani, direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, «quest'anno eravamo autorizzati a immettere in ruolo circa 1800 docenti, invece siamo riusciti a coprire soltanto 680 cattedre, perché ormai le graduatorie sono esaurite. Un caso emblematico è dato da Informatica alle superiori, ma anche per Italiano e Lettere siamo in difficoltà». Significa che per più di mille posti saranno chiamati i supplenti. «Un problema che si sta aggravando anche con gli insegnanti di sostegno», prosegue, «ne mancano all'appello tremila. I corsi di specializzazione fatti dalle Università di Cagliari e Sassari l'anno scorso hanno formato soltanto 400 persone, un numero del tutto insufficiente alle nostre necessità». Aggiunge Feliziani: «Finalmente, dopo diverso tempo, siamo riusciti a colmare buona parte delle lacune riguardo ai dirigenti, ma abbiamo ancora 22 scuole sottodimensionate, in cui per legge non potrò indicare un titolare. Spero che la Regione decida un “dimensionamento” (l'ultimo è di due anni fa). E attenzione, accorpamento non significa che ci sono scuole che chiudono, ma semplicemente che la rete viene razionalizzata».
IL SINDACATO
Spiega Manuel Usai, segretario regionale Flc Cgil, che «il grande problema della scuola sarda sta nella politica nazionale, nel disimpegno forte e nelle risorse sempre più esigue». Il migliaio di posti che andranno a supplenza, «sono comunque posti di lavoro reali in meno, e la continuità didattica non viene rispettata, cosa che incide sulla formazione dei nostri giovani e contribuisce anche a creare dispersione. Nell'Isola siamo intorno al 20%, lontani dalla media italiana del 15% e lontanissimi dall'obiettivo di scendere sotto il 10% come vorrebbe il programma Europa 2020».
IL SOSTEGNO
Per quanto riguarda il sostegno, «la situazione è, ancora una volta, molto preoccupante», aggiunge il sindacalista, che sul tema ha inviato una lettera-appello all'assessore regionale all'Istruzione e agli altri addetti ai lavori. «A fronte dei circa 6000 docenti specializzati necessari, solo 1000 sono in servizio e possiedono i requisiti necessari, per il resto, ma solo parzialmente, si ricorre a supplenti senza titolo». Sottolinea che «ministero e Università si rimpallano le responsabilità, e la Regione stenta ad assumere un ruolo propulsivo su una tema di assoluta rilevanza per la società sarda».
LE ALTRE EMERGENZE
Ancora: «Siamo in emergenza sul personale Ata, ben 100 scuole non hanno il direttore amministrativo e mancano molti assistenti, si va avanti con sostituzioni», dice Usai. «Altro problema di enorme rilevanza è quello del costo del trasporto scolastico, che rischia di ricadere sulle famiglie. In conclusione, la Regione deve mettere in campo la sua autonomia e, per aiutare la scuola, adottare subito criteri collegati all'insularità».  Cristina Cossu

L'INDAGINE. L'età media dei docenti è di 49 anni, il lavoro è una «missione»
Prof sempre più anziani, la maggior parte sono donne
Pochi insegnanti, e pure “anziani”. Skuola.net ha utilizzato i dati del rapporto Talis Ocse 2018 per scattare una fotografia delle classi italiane.

Secondo il rapporto, i docenti hanno in media 49 anni; età superiore a quella degli insegnanti dei Paese dell'area Ocse e delle economie che partecipano a Talis, acronimo che sta per Teaching and Learning international Survey (44 anni di media). Non solo: il 48% degli insegnanti italiani ha superato i 50 anni (contro una media Ocse del 34%). Con un'altissima percentuale di donne: sono il 78% del corpo docente totale nel suo complesso. Sono dunque docenti più anziani che nel resto del mondo, ma fortemente motivati. L'insegnamento è infatti stata la prima scelta professionale per il 65% di loro e almeno il 79% cita, come motivazione principale, l'opportunità di influenzare lo sviluppo dei ragazzi o di contribuire alla società. Insomma, la loro è quasi una missione. La maggior parte considera i docenti con cui lavora persone aperte al cambiamento (e le scuole in cui insegnano dei luoghi pronti ad adottare pratiche innovative). Il 74%, inoltre, dice di sostenersi reciprocamente nell'attuazione di nuove idee. I presidi hanno in media 56 anni, anche qui ben oltre la media (52 anni), e il 32% ha più di 60 anni (rispetto al 20% della media Ocse). Il 69% è donna.

IL CASO. Dopo i risultati dell'indagine Openpolis tra le province italiane
Competenze dei ragazzi, l'Ogliastra isola felice
Il dirigente: l'istruzione gode di buona salute
A meno di una settimana dal primo giorno di scuola, un'indagine di Openpolis, che ha analizzato e incrociato i dati dei test Invalsi e quelli Istat, dà un'immagine dell'apprendimento scolastico degli studenti sardi poco confortante. Lanusei nella classifica delle dieci province italiane nelle quali si è rilevato il punteggio medio più alto nelle competenze alfabetiche rappresenta una nota positiva aggiudicandosi il terzo posto. La notizia è stata accolta con favore dal neo-preside dell'Istituto comprensivo lanuseino Alessandro Virdis: «La soddisfazione è grande e questa notizia dimostra che si sta lavorando bene a tutti i livelli scolastici e ci auguriamo di poter dare continuità al risultato ottenuto». Il dirigente ieri mattina si è congratulato con il collegio dei docenti: «I complimenti vanno a tutto il personale scolastico che in tutti i gradi ha contribuito a far rilevare questo stato di salute dell'istruzione, è un onore per la scuola di Lanusei ma è bene dare merito del risultato non solo al nostro comune ma a tutto il territorio ogliastrino.
Antonio Piroddi, dirigente del liceo di Lanusei commenta: «È motivo di orgoglio verificare che dopo anni di test si siano raggiunti questi traguardi, ci confrontiamo con standard nazionali e vedere che una piccola cittadina del meridione raggiunge il terzo posto in questa classifica non può che renderci pienamente soddisfatti». La Sardegna si aggiudica la maglia nera nell'apprendimento, il 50,4% degli alunni delle seconde classi delle superiori dell'Isola ha difficoltà in italiano e in matematica. Lanusei rappresenta un'eccellenza di cui anche tutti gli studenti che giungono da ogni angolo d'Ogliastra possono andare fieri.
Francesca Lai

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 6 settembre 2019 / Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
LAVORI IN CORSO. Un tratto è chiuso dal 4 febbraio
Viale Europa con le transenne

Il primo tratto della careggiata di viale Europa è ancora diviso in due dalle transenne che segnalano la presenza di lavori in corso. Il cartello con il divieto di sosta posto per permettere il transito dei veicoli lungo la parte destra è in vigore dal 4 febbraio scorso e non riporta nessuna data precisa che indichi il termine di tale ordinanza: solo un generico “sino a fine lavori”. La domanda che si fanno però coloro che risiedono nel quartiere di Monte Urpinu non è tanto la fine quanto l'inizio concreto di queste attività di manutenzione straordinaria. È infatti ancora aperta la ferita di 25 metri con annessa voragine nel mezzo che poco dopo l'ingresso da via Raffa Garzia attraversa il lato sinistro del manto stradale di viale Europa e si ferma poco prima di raggiungere la curva. «Qualche operaio di tanto in tanto si è visto ma nulla che faccia scongiurare lo stato di abbandono del cantiere», commenta Luca Floris che passa spesso lungo il viale per allenarsi. Avvicinandosi all'area recitata si possono scorgere bottiglie di plastica, lattine e rifiuti di vario genere con la voragine ancora aperta dove rigogliose crescono le erbacce. È di sette mesi fa il cedimento della superficie, favorito quasi sicuramente dalle forti e repentine piogge che hanno caratterizzato l'inverno scorso. «Le normali lesioni del rilevato stradale, dovute forse a mancati e continui lavori di manutenzione ma soprattutto alla presenza della vegetazione circostante, hanno veicolato e accelerato il potere erosivo dell'acqua piovana», dice Stefania Da Pelo, geologa e professoressa dell'Università, ricordando il sopralluogo fatto il febbraio scorso poco dopo il cedimento della pavimentazione. Una tesi confermata dall'indagine geotecnica promossa dal Comune che evidenza come le prime crepe sul marciapiede risalgano a dicembre, crepe dovute al cedimento del terreno di riporto dilavato dalle infiltrazioni piovane. «I lavori, tramite il servizio di appalti della Global Service, sono stati affidati alla ditta Avr che si occuperà di mettere quanto prima in sicurezza il muro di contenimento per evitare il ripresentarsi di uno slittamento a valle della struttura stradale e procedere poi finalmente al ripristino della piena funzionalità della carreggiata», dice Alessio Mereu, assessore alle Politiche per la mobilità, per la casa e la viabilità urbana, assicurando la fine dei lavori entro l'anno. Meta turistica per godere del belvedere di una Cagliari dall'alto, viale Europa è da sempre considerato insieme al sottostante parco di Monte Urpinu il polmone verde della città. Ritrovo romantico e suggestivo per cagliaritani e non, con la sua vista mozzafiato offre un meraviglioso panorama dello stagno di Molentargius e del lungomare Poetto sino al monte dei Sette Fratelli da una parte e lo spaccato cittadino dall'altra. Eppure gli abitanti del quartiere soffrono i disagi connessi all'avere un rione perennemente transennato: non solo viale Europa ma anche il marciapiede all'angolo tra via Raffa Garzia e via Vidal. «Vi era pericolo di smottamento del terreno, così hanno transennato per mettere in sicurezza ma tutto è rimasto invariato da più di un anno», spiega Enrico Plaisant, uno dei residenti , «non è solo esteticamente brutto ma ruba spazio al transito pedonale e alla sosta dei veicoli. Cadono purtroppo ormai nel vuoto le continue segnalazioni fatte da noi residenti». Anna Cristina Carboni invece si trovava ieri casualmente in zona per portare a spasso il cane. «Ho dovuto fare lo slalom da un marciapiede all'altro ma le persone disabili come fanno»?
Michela Marrocu


 

 

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA
 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 6 settembre 2019 / Sassari - Pagina 18
SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
Al test d'ingresso si presentano in 94
Cento minuti a disposizione per riuscire a piazzarsi tra i primi 60
SASSARI Ieri mattina il complesso didattico di via Vienna dell'Università di Sassari ha ospitato 94 candidati per il test di accesso al corso di laurea in Scienze dell'Architettura e del progetto. Avevano presentato domanda in cento studenti per sessanta posti così suddivisi: trenta nel curriculum di Architettura, trenta nel curriculum di design, a cui si aggiungono dieci posti per studenti non comunitari residenti all'estero.Il test è iniziato alle 11 e si è svolto regolarmente. I candidati hanno avuto a disposizione cento minuti per rispondere a sessanta quesiti di cultura generale e ragionamento logico, storia, disegno e rappresentazione, fisica e matematica, con cinque opzioni di risposta. Il 19 settembre il Cineca, per conto del Miur, pubblicherà sull'area riservata del sito www.universitaly.it il punteggio ottenuto dai candidati; la graduatoria nazionale invece sarà pubblicata il 1° ottobre.


5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 6 settembre 2019 / Sardegna - Pagina 5
Gli assessori Fasolino e Nieddu chiedono il taglio di 5 milioni. «Vogliamo sia un finanziamento stabile»
SCONTRO IN COMMISSIONE SUI FONDI AL 118

CAGLIARI In commissione Sanità è scontro sui fondi per il 118. La variazione da 7,7 milioni di euro presentata dagli assessori al Bilancio e alla Sanità, Giuseppe Fasolino e Mario Nieddu, prevede l'eliminazione del finanziamento una tantum di 5 milioni a favore delle cooperative sociali. Parere contrario è stato espresso da Gianfranco Ganau, capogruppo Pd, Carla Cuccu, M5s, Stefano Schirru, Psd'Az, ma anche da Franco Mula, capogruppo Psd'Az, Antonello Peru, FI e dallo stesso presidente della commissione Domenico Gallus, Udc. Gli assessori sostengono che non c'è alcuna volontà di danneggiare o mortificare le cooperative e hanno garantito la volontà di trovare le risorse e di inserirle nel Bilancio in modo stabile, e non come provvedimento una tantum che invece crea problemi dal punto di vista normativo. Nieddu, in particolare, ha chiesto alla commissione Sanità di dare il tempo all'assessorato di mettere ordine in un settore che presenta criticità e ha sottolineato che comunque è stato aperto un tavolo di confronto con le associazioni di categoria. Ma i dubbi dei componenti della commissione sono rimasti. Le rassicurazioni degli assessori sembrano non avere convinto tutti. La manovrina assicura invece copertura finanziaria per la medicina generale, l'emergenza sanitaria territoriale, la pediatria di libera scelta, ma anche per l'assistenza integrativa extra-Lea a favore dei pazienti affetti da patologie irreversibili, per l'abbattimento delle liste d'attesa con l'incremento della specialistica ambulatoriale, per supportare i corsi universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Cagliari e Sassari, oltre a un finanziamento per la guardia medica temporanea all'Asinara, garantita finora gratuitamente dall'Ordine di Malta. La seduta è stata aggiornata a mercoledì 11 settembre. Il testo dovrebbe entrare in Aula già giovedì 12.

Il governatore ha illustrato ai consiglieri come funzionerà la nuova assistenza
SOLINAS PRESENTA LA RIFORMA ALLA SUA MAGGIORANZA
Confermato il ritorno delle Asl, saranno massimo 5, e la creazione dell'Ares

CAGLIARI L'esordio della riforma della sanità è davanti ai consiglieri di maggioranza. Anche se tra le poltrone c'era quasi tutta la giunta. Il governatore Christian Solinas la presenta alla sua maggioranza in modo ufficiale, dopo averla illustrata ai media. Il primo passo di un processo che dovrà essere lungo, ma non lunghissimo, visto che l'obiettivo del governatore è farla entrare in vigore a gennaio del 2020. E Solinas ha confermato la struttura della riforma. Un'azienda regionale della Salute (Ares) e fino a cinque aziende sociosanitarie locali (Asl). In più, l'azienda di rilievo nazionale e alta specializzazione «Brotzu» (Arnas), le aziende miste ospedaliero universitarie di Cagliari e Sassari (Amou), e l'Areus. Il disegno di legge conferma l'obiettivo dichiarato più volte dalla maggioranza di centrodestra: azzerare l'Azienda unica e ripristinare le vecchie Asl, che dovrebbero comprendere quella della Gallura. L'Ats sarà sostituita dall'Ares e avrà la responsabilità della gestione sanitaria accentrata per quanto riguarda gli acquisti, la gestione del personale. Sulle Asl, il testo stabilisce i criteri minimi per farle nascere: omogeneità territoriale, condizioni geomorfologiche, orografiche e della rete viaria, la presenza di almeno tre presidi ospedalieri nella circoscrizione territoriale. Viene introdotto il Nue, il 112, il numero unico di emergenza europeo. Basterà comporlo per essere indirizzati a un centro di pronto intervento. Con la maggioranza un confronto sereno. «Un momento necessario di approfondimento con le componenti della maggioranza per condividere, discutere e arricchire il testo della riforma sanitaria, che puntiamo ad approvare entro l'anno - spiega Solinas -. La sanità è un tema molto sentito dai sardi e con questa riforma dimostriamo di mantenere l'impegno che abbiamo preso con loro durante la campagna elettorale. La domanda di salute che arriva dai cittadini è forte e noi dobbiamo garantire il massimo impegno per soddisfarla, dopo le criticità che negli anni scorsi hanno penalizzato le legittime aspirazioni di pazienti e personale medico e sanitario».Solinas spiega i criteri che ha seguito. «È una riforma organica che razionalizza e semplifica il quadro normativo grazie a un testo unico che contiene tutte le norme di riferimento del settore, abrogando le leggi che si sono succedute negli anni. Non facciamo calare nulla dall'alto ma ripristiniamo la centralità del cittadino-paziente e dei territori, tenendo conto di ogni specificità. È questa la vera rivoluzione. Sarà garantito il mantenimento del controllo della spesa sanitaria, grazie all'accentramento delle funzioni amministrative, per realizzare efficienza ed economicità nel bilancio complessivo della sanità sarda. Porteremo avanti un piano straordinario di edilizia sanitaria per realizzare nuove strutture e riqualificare quelle esistenti, assicurando un più alto livello qualitativo delle prestazioni sanitarie, vero tema centrale per il cittadino». (l.roj)

 

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