Mercoledì 7 agosto 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 agosto 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 7 agosto 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
L'analisi
DUE MITI DA SFATARE

Beniamino Moro
Per Salvini la priorità della prossima legge finanziaria è la flat tax, mentre per Di Maio è la riduzione del cuneo fiscale. Tuttavia, entrambe le misure hanno seri risvolti negativi, vediamoli.
Facendo riferimento ai dati elaborati da Itinerari Previdenziali nel suo 6° Report sulle dichiarazioni dei redditi 2018 dei lavoratori dipendenti, i primi 8,27 milioni (il 40%) di contribuenti dichiarano un reddito inferiore ai 15 mila euro annui, quindi sono esenti dall'Irpef e hanno l'assistenza sanitaria gratuita. Quelli che dichiarano tra 15 e 20 mila euro sono quasi 3 milioni e pagano un'Irpef media di 1.237 euro. La sola sanità costa, sempre in media, 1.878 euro pro-capite: pertanto, una famiglia di due persone appartenente a questo scaglione di reddito, di cui una sola persona lavora, copre con l'Irpef il 33% del costo medio della sanità, mentre per una famiglia di tre persone, di cui una sola lavora, la copertura scende al 22%.
Il successivo scaglione di reddito (20-35 mila) conta oltre 7,26 milioni di contribuenti che pagano un'Irpef media di circa 4.000 euro, mentre quello successivo (35-55 mila) paga circa 10.700 euro. Poi ci sono i 770 mila (il 3,73%) che dichiarano più di 55 mila euro e che versano il 34,67% di tutta l'Irpef e una percentuale ancora più elevata di imposte indirette. Pertanto, i veri tartassati dal fisco sono i contribuenti da 35 mila euro in su, che pagano un'Irpef che varia da 10 a oltre 283 mila euro (per chi dichiara oltre 300 mila euro). (...) SEGUE A PAGINA 6

Regione (Pagina 6 - Edizione CA) SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
La “tassa piatta” un'operazione da 20 miliardi che favorirebbe una minoranza
LA MANOVRA E DUE MITI DA SFATARE: LA FLAT TAX E IL CUNEO FISCALE

(...) Ricapitolando, i primi 8,27 milioni di contribuenti sono esentati dalle tasse, mentre i secondi tre milioni già pagano un'aliquota inferiore al 15%, quella indicata da Salvini per la flat tax. Gli unici beneficiari di quest'ultima, pertanto, sono i 7,25 milioni di lavoratori tra i 20 e i 35 mila euro, che avendo un'aliquota Irpef del 18,7% risparmierebbero il 3,7% del reddito dichiarato, e 1,6 milioni di contribuenti tra 35-55 mila euro, che avendo un'aliquota del 25% con la flat tax risparmierebbero il 10%. Il costo dell'operazione è di circa 20 miliardi. «È sostenibile ed equo - si chiede il Report - favorire questi 8,85 milioni di cittadini su un totale di 41 milioni? E chi ci mette i soldi visto che per finanziare il solo welfare italiano già oggi occorrono tutte le imposte dirette?».
Quanto alla riduzione del cuneo fiscale (differenza tra salario lordo e netto in busta paga), che ogni tanto ritorna come un mantra tra le proposte di vari governi, è più facile a dirsi che a farsi, così come anche per il cuneo contributivo. Un esempio: un lavoratore fino a 25 mila euro di reddito, per ogni 100 di netto in busta paga, versa 9,2 in contributi e sui restanti 90,8 circa il 15% di Irpef. Gli restano 77,18 euro, ma con le tasse non si è pagato nemmeno la sanità, figurarsi la scuola per i figli e i servizi pubblici. Al datore di lavoro, questo lavoratore costa circa 130 per via dei contributi previdenziali versati all'Inps (23,8) per malattia, maternità, disoccupazione, ecc., e all'Inail per l'assicurazione contro gli infortuni. La differenza tra il netto in busta paga e il costo lordo per l'azienda è pari a 1,67 volte, che può aumentare sino a 2,2 se si includono altre prestazioni, come tredicesima, premi di risultato, Tfr, ferie e festività, e altre prestazioni. Si può ridurre il cuneo? La risposta è no, perché se si riducono i contributi previdenziali si riduce di conseguenza anche la copertura finanziaria e l'importo della pensione futura. Inoltre, non sarebbe più garantito il salario in caso di malattia, di disoccupazione o di invalidità permanente, che sono le grandi conquiste sociali da salvaguardare. Quindi, anche i contributi non possono essere ridotti. «Il difetto di questo mantra del cuneo fiscale e contributivo - conclude il Report - sta tutto qui: non si può ridurre la pensione, così come non si possono ridurre le altre prestazioni sociali». In conclusione, né la riduzione del cuneo fiscale, né la flat tax si possono fare senza creare problemi più gravi all'economia.
BENIAMINO MORO
DOCENTE DI ECONOMIA POLITICA UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 7 agosto 2019 / Sassari e Alghero (Pagina 35 - Edizione CA)
SASSARI. Scoperta dell'Università di Sassari
UN LIEVITO PROFUMATO CONTRO LE MUFFE LETALI

Naturale, atossico, anticancerogeno e persino profumato. Alla rosa. È un lievito capace di inibire la produzione di muffe cancerogene che contaminano cereali, uva, vino, caffè, cacao e frutta secca, causando danni alle coltivazioni e intossicando pure i mangimi. La rivista scientifica "International Journal of Food Microbiology" ha pubblicato lo studio condotto al dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari. L'articolo è firmato da Bruno Tilocca, dottorando di ricerca nel team coordinato dal professor Quirico Migheli, specialista nella ricerca sulla lotta biologica contro le muffe.
L'innovativa indagine analitica ha preso in considerazione il rapporto tra il fungo Aspergillus carbonarius, produttore di ocratossina A, una micotossina cancerogena per gli animali, e un ceppo selezionato di lievito, capace di inibire lo sviluppo della muffa e la produzione della tossina. L'azione inibente del lievito sembra legata alla produzione di sostanze volatili, in grado di bloccare non solo la crescita della muffa, ma anche la produzione di ocratossina A. Quirico Migheli spiega: «È un importante risultato nella lotta biologica contro i funghi produttori di micotossine, poiché prevede l'impiego di microorganismi presenti in natura, privi di effetti indesiderati per l'uomo e l'ambiente, molto efficaci per il contenimento di parassiti associati a forti perdite economiche nel settore agricolo, per la ridotta resa del raccolto e l'impossibilità di commercializzare le derrate contaminate».
Giampiero Marras

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 7 agosto 2019 / Provincia di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Pula
BORSA DI STUDIO

Bandita la 15ª edizione della Borsa di studio-premio Giacomo Pisu: 3 sezioni per i neo-laureati e 2 per i neo-diplomati. Candidature entro il 19 settembre all'Ufficio protocollo del Comune. (i. m.)

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 7 agosto 2019 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Salute mentale
PSICOLOGI E PSICHIATRI, ORA È SCONTRO

L'ordine degli Psicologi replica alla posizione assunta dagli Psichiatri sulla direzione dei Centri di salute mentale. «In Italia - si legge in una nota - e in Sardegna, psicologi hanno diretto o dirigono Dipartimenti di salute mentale, Servizi per le dipendenze e Distretti sociosanitari. Questo perché le norme, facilmente consultabili, hanno stabilito che in servizi multiprofessionali, consultorio, Serd, Csm, la direzione degli stessi ha a che vedere con aspetti organizzativi e gestionali piuttosto che professionali». Il presidente dell'ordine dei Medici, Raimondo Ibba, in una nota aveva ribadito che il ruolo degli Psichiatri non può essere “sovrapponibile” a quello degli psicologi, in virtù di un percorso di studi diverso.
Ma la presidente dell'ordine della Sardegna Angela Quaquero e il segretario dell'associazione nazionale Domenico Putzolu sottolineano: «Lo psicologo è inquadrato nella dirigenza del Ssn e vi accede per concorso avendo come requisiti di accesso la laurea quinquennale, un tirocinio post laurea di un anno e una specializzazione quadriennale. In quanto dirigente del Ssn può partecipare, dopo 5 anni di anzianità, alle selezioni per incarichi di strutture semplici, complesse e dipartimentali».

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 7 agosto 2019 / Commenti (Pagina 12 - Edizione CA)
Il dibattito
OPINIONE DIVERSA SULL'ARCHEOLOGIA

Sono felice di stare sul patibolo con Massimo Pittau, Sergio Frau, Roberto Giacobbo, il gruppo di professori “infartuati causa frustrazione”, le decine di archeologi che mi hanno scritto privatamente e le centinaia di appassionati che vagolano come me tra nuraghi e tombe, e che studiano e confrontano. E sono orgoglioso di essere dalla parte delle decine di migliaia di sardi che osservano con amarezza e rabbia lo stato della nostra archeologia, interrogandosi sul perché un patrimonio unico al mondo, vastissimo e variegato, profondo e affascinante, un capitale senza fine che potrebbe “dar da mangiare” a tutti i sardi, una somma di tesori d'incommensurabile bellezza, rimanga nascosto, abbandonato oppure svilito nella mediocrità più colpevole, e “dia da mangiare” solo a un gruppo limitato di persone (tra cui non si contano gli archeologi pagati come muratori oppure non pagati, sia chiaro). Il mio intervento parlava di questo e non accusava alcuna categoria professionale. Ho scritto per l'Unione Sarda su tutto, dalla sanità ai trasporti, dall'acqua al latte fino a Gramsci, solo per citarne alcuni sensibili. E mai ho avuto da una parte reazioni tanto incattivite e scomposte, e dall'altra tanti apprezzamenti e inviti ad andare avanti, perché solo comunicando il problema si può procedere oltre il sistema paludoso cui ci hanno costretto. Mi hanno accusato d'ignoranza (ci sta: la verità assoluta è posseduta solo dai firmatari), di lavorare per i cinesi, di prendere cantonate identitarie tra Hong Kong e Nuoro, di creare una miccia reazionaria che corre tra Bibbiano e Cabras. E altro.
Come mai tanta acredine? Lascio la facile risposta ai lettori. Dall'altra parte, valga solo una sintetica frase in sardo: “Achicca Chirighè! A hantu parede sà veridade no agradada?” Mi sento tranquillo nel definire Giganti le statue di Monte Prama, nel considerare i Nuraghi centri di culto (e cos'altro erano? Siamo ancora alle cieche fortezze di Lilliu?); mi sento offeso e indignato dall'impianto della vigna a Monte Prama (nessuna risposta pervenuta) e nel giudicare uno svilimento la separazione dei Giganti. È indicativo il commento scritto in termini di “intento di restituirne parte alla comunità del luogo di rinvenimento”. Perché una parte? I Giganti devono stare tutti nel Sinis perché appartengono al territorio e lo qualificano, non a Cagliari.
Sulla “leggenda metropolitana” dell'occultamento dei Giganti (occultamento che tuttora persiste, dato che decine di Giganti sono ancora sepolti) penso umilmente che l'evidenza di un parto durato 40 anni sia più che sufficiente.
Su altri temi non mi ripeto: guardate Giacobbo su youtube, è più elegante di me. Mi piacerebbe che pubblicamente si parlasse non di massimi sistemi (il problema che non si pongono gli accademici italiani, più o meno da sempre, è soprattutto un problema di comunicazione e divulgazione: comunicano fra loro e poco importa se gli altri potranno o meno capire), ma dei siti come quello di Luzzanas, o della tomba dell'Ariete e quella delle Clessidre, o S'Adde 'e Asile, o Campu Lontanu, solo per fare esempi. Solo toccando con mano questi tesori e valutando lo stato di degrado e incuria, si può comprendere la volontà politica di minimizzare la nostra storia e la nostra civiltà. Complottismo? Non direi, l'archeologia sarda, per quanto calpestata, grida da sola. In ogni caso, l'esigenza di rivendicare come propria materia una vena che alimenta l'identità e l'identificazione s'imporrà sull'arroccamento di poche centinaia di “custodi”.
CIRIACO OFFEDDU

 

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA
 
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 7 agosto 2019 Sardegna - Pagina 4
L'economista dell'università di Cagliari: basta sottovalutare, è il tempo di reagire
SALVINI, ATTACCO WEB CONTRO PELLIGRA

SASSARI Criticare Salvini ormai equivale a farselo nemico. O peggio a finire nel tritacarne dei suoi fan che si trasformano in odiatori di chiunque osi prendere le distanze dal loro capitano. Di questa lunga lista, tra Carola e la Boldrini, Salmo e i giornalisti di Repubblica e Report, è entrato a fare parte anche Vittorio Pelligra, professore associato di Politica economica all'università di Cagliari ed editorialista della Nuova. La sua colpa un articolo scritto per la sua rubrica sul Sole 24 Ore, in cui critica il ministro dell'Interno per la sua infelice uscita di qualche giorno fa, in cui aveva apostrofato una Rom che lo aveva minacciato con l'epiteto razzista "zingaraccia". Un'analisi sui pericoli dello sdoganamento dell'insulto nei confronti di una minoranza. «Le minoranze, proprio perché minoranze, vanno semmai protette, tutte, quelle linguistiche, quelle politiche, quelle etniche», ha scritto Pelligra. «Articolo tutto da leggere, per sorridere. Il cattivo e pericoloso soggetto sarei io, non una zingara che ruba da una vita e minaccia di morte il prossimo? Evviva questi "economisti"», così ha commentato Salvini sul suo profilo Twitter, dando in pasto Pelligra al popolo web. Un fuoco di fila di tweet a favore del capitano, anche se non è mancato chi ha ricordato al leader della Lega il Russiagate o il caso dei 49 milioni spariti. Ma ovviamente, trattandosi del profilo del ministro, la maggior parte ha partecipato al "massacro" virtuale dell'economista. Un attacco che non lo ha lasciato indifferente. Anzi. «Salvini ha indicato su twitter, come "risibile" un mio articolo pubblicato nella mia consueta rubrica domenicale sul IlSole24Ore.com solo per renderlo bersaglio del suo stuolo di hater - dice Pelligra -. Nell'articolo cerco di spiegare, dati alla mano, gli effetti sociali dell'uso di un certo linguaggio carico di odio e di disprezzo. Nel tweet del ministro, per questo, vengo definito "economista", e il mio articolo "risibile", tutto tra virgolette, per sottolineare l'infondatezza delle mie posizioni e il disprezzo della mi professione e del mio pensiero. È il mestiere per cui ho studiato e per cui, l'istituzione cui appartengo, mi paga. La famosa terza missione». Pelligra si dice rattristato non solo per le «centinaia di messaggi di odio per me, per la mia famiglia e i miei figli», ma anche preoccupato perché «mi pare un pessimo segno per la libertà di pensiero e per l'autonomia delle istituzioni cui tutti noi, a vario titolo, apparteniamo. In particolare per l'Università di Cagliari, che amo che cui mi onoro di appartenere, che vede ridicolizzato uno dei suoi membri. Se il pluralismo è ancora un valore, non possiamo restare indifferenti rispetto a questo, ennesimo, segno di intolleranza e prevaricazione. In questo caso, tale arrogante atteggiamento, non è stato esercitato verso un singolo giornalista, opinionista, militante politico, ma verso una istituzione tutta, una istituzione costituzionalmente riconosciuta e protetta. Credo - conclude Pelligra - che occorra un'azione di reazione, forte e coordinata, per riaffermare i principi costituzionali di libertà e autonomia, oltre che di educazione e decenza. Non è il tempo delle sottovalutazioni». Tra i primi a manifestare vicinanza al docente universitario l'ex sindaco di Alghero, Mario Bruno. «Solidarietà massima a Vittorio Pelligra: un economista serio, preparato e con la visione planetaria, inclusiva e aperta, da sempre docente anche nelle nostre scuole di formazione di Alghero. Solidarietà anche ai nostri Rom inseriti nella società algherese, ne ho diverse testimonianze di persone incluse e felici, e a chi comprende con i fatti che includere è meglio che respingere». (al.pi.)

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 7 agosto 2019 / Speciale estate - Pagina 2
IL FESTIVAL Si comincia con i cortometraggi
CINEMARTIST, VETRINA PER FILMMAKER IN ERBA

Il festival delle scuole di cinema in Sardegna. Si presenta così CineMartist, da domani a domenica nel piccolo paese dell'Anglona. Per quattro giorni Martis si trasformerà in una sorta di campus estivo, con gruppi di allievi delle principali realtà che si occupano di formazione nell'isola impegnati in un innovativo contest (dovranno realizzare un breve film durante il festival), e con le proiezioni serali in una vetrina per i giovani filmmaker che rappresentano il futuro del settore audiovisivo della Sardegna. Queste le due anime principali della manifestazione, organizzata dal comune di Martis e dal Nuovo Circolo del Cinema con l'Accademia di Belle Arti di Sassari e la Fondazione Sardegna Film Commission, che nel suo programma dà spazio anche a pittura e scultura con la realizzazione di alcuni murales e un percorso di installazioni dedicate alla settima arte. Nel corso delle serate, dalle 21.15 in piazza San Giovanni, si potranno vedere diversi lavori nati in ambito formativo, ma di ottima qualità, raramente mostrati in pubblico.Si comincia oggi con dei corti degli allievi dell'Accademia e del laboratorio offi_Cine del Dipartimento di scienze umanistiche e sociali dell'Università di Sassari, dietro anche alla produzione di "Viaggio a Stoccolma" di Gabriella Rosaleva in programma la serata successiva. La nota regista sarà presente a Martis. Sempre venerdì anche i corti "L'ultimo miracolo" di Enrico Pau e "L'unica lezione" di Peter Marcias nati all'interno di laboratori del Celcam dell'università di Cagliari e già presentati alla Mostra di Venezia. Così come "Futuro prossimo" di Salvatore Mereu che aprirà le proiezioni di sabato, seguito da un estratto del documentario "A scuola di cinema" del direttore del Celcam Antioco Floris. In programma anche lavori prodotti dalla società Mommotty e dalla Società Umanitaria di Carbonia. Domenica gran finale con i corti del contest, dopo la presentazione di alcune opere dei giurati: il trailer di "Male fadau" di Matteo Incollu, "Pala - Medellin" girato in Colombia da Sara Arango Ochoa, "Valerio" di Gianni Cesaraccio (tra gli ospiti anche l'attore protagonista Vanni Fois) e "Maialetto della Nurra" di Marco Antonio Pani. Completa la giuria la direttrice della fotografia Federica Ortu.

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 7 agosto 2019 / Prima pagina
Il lievito che sa di rose per combattere i tumori
Un lievito al profumo di rose può essere l’arma vincente contro le muffe cancerogene. La scoperta dell’Università di Sassari pubblicata sull’International Journal of Food Microbiology incontra grande interesse nel panorama scientifico internazionale. BAZZONI A PAGINA 9

Sardegna - Pagina 9
RIMEDIO NATURALE
Lo studio dell'Università di Sassari pubblicato sull'International Journal of Food
LIEVITO AL PROFUMO DI ROSA BATTE MUFFA CANCEROGENA
La ricerca elaborata nel Dipartimento di Agraria dal team del professor Migheli

di Gianni Bazzoni
SASSARI É microscopico, ha il profumo delle rose e può essere l'arma vincente per combattere le muffe cancerogene. La scoperta arriva dall'Università di Sassari e lo studio è stato pubblicato di recente sulla rivista scientifica "International Journal of Food Microbiology" a firma di Bruno Tilocca (dottorando di ricerca nel team coordinato dal professor Quirico Migheli, da tempo attivo nella ricerca sulla lotta biologica contro le muffe che contaminano gli alimenti producendo micotossine cancerogene).Nell'articolo vengono presentati i risultati di una innovativa indagine analitica, che ha preso in considerazione il rapporto tra il fungo Aspergillus carbonarius, produttore di ocratossina A - una micotossina che contamina cereali, uva, vino, caffè, cacao, e molti altri alimenti - e un ceppo selezionato di lievito, capace di inibire lo sviluppo della muffa e la produzione della tossina. L'azione inibente del lievito sembra essere legata alla produzione di sostanze volatili, in grado di bloccare non solo la crescita della muffa, ma anche la produzione di ocratossina A. Nello studio è stato messo a punto uno scrupoloso disegno sperimentale, in cui le colonie della muffa e del lievito sono state fatte sviluppare senza alcun contatto diretto, in un ambiente chiuso ermeticamente, permettendo così alle sole sostanze volatili prodotte dal lievito di agire. L'andamento della crescita, la produzione di ocratossina A e l'insieme di tutte le proteine della muffa sono stati analizzati a diversi tempi di incubazione per tutta la durata dell'esperimento. Dopo circa un anno di lavoro, i risultati sono apparsi promettenti: il lievito produce una miscela di sostanze volatili che esplicano la loro attività agendo su diversi tipi di bersagli metabolici di Aspergillus, garantendo un'efficace inibizione della muffa già a bassissime dosi ed in tempi relativamente rapidi.«La ricerca rappresenta un importante risultato poiché prevede l'impiego di microorganismi presenti in natura, privi di effetti indesiderati per l'uomo e per l'ambiente», ha detto Quirico Migheli. E c'è una curiosità: tra le sostanze volatili prodotte dal lievito, il composto più attivo nell'inibire la muffa è il 2-feniletanolo, che in natura rappresenta il principale componente del profumo di rosa. «E' ipotizzabile che le rose, nel corso della loro evoluzione, abbiano selezionato questo composto volatile proprio per difendersi dall'attacco dei funghi parassiti»

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 7 agosto 2019 / Sardegna Pagina 9
Missione in veneto
RICERCATORI DI SASSARI INDAGANO SUI LUPI

Nell'area del Monte Grappa è avvenuta la prima cattura in Veneto di un esemplare di lupo, al quale è stato apposto il radiocollare satellitare che ne monitorerà gli spostamenti per un progetto affidato al gruppo lavoro messo in campo dal Dipartimento di medicina veterinaria dell'Università di Sassari, con il coordinamento scientifico del professor Mario Apollonio. Si tratta di una femmina adulta del peso di 35 chili, in buone condizioni, non allattante: non appena catturata, la lupa è stata sedata per effettuare le misurazioni biometriche, i prelievi per la genetica e apporre il radiocollare. Subito dopo l'esemplare è stato rilasciato. Ora il radiocollare, mediante segnali Gps, consentirà di seguirne comportamenti e spostamenti e di attivare, in via sperimentale, nuovi sistemi di allerta rapida, ogni qualvolta l'animale supererà barriere virtuali per la sicurezza degli allevatori della zona.

Questionario e social

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