Venerdì 2 agosto 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 agosto 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 2 agosto 2019 / Regione (Pagina 6 - Edizione CA)
LA SCOPERTA. Importante ricerca sulle sequenze retrovirali
Lotta al cancro, Cagliari ai vertici

Riconoscimento internazionale per il gruppo di Virologia molecolare dell'università di Cagliari, diretto da Enzo Tramontano. Gli studiosi dell'ateneo hanno caratterizzato per la prima volta le sequenze retrovirali appartenenti al «gruppo Herv-k hml6».
«Sequenze di primario interesse per via del loro possibile ruolo in varie patologie, tra cui il melanoma», spiega Tramontano. «La descrizione dettagliata della struttura e delle dinamiche di acquisizione dei singoli membri Hml6, così come l'identificazione di un gene codificante una nuova proteina con possibile ruolo oncogenico, pone le basi per lo studio dell'espressione del gruppo e del suo ruolo nell'insorgenza dei tumori umani».
Nel team del presidente della facoltà di Biologia e farmacia, la dottoranda Maria Paola Pisano, l'assegnista di ricerca Nicole Grandi (ricercatrice a tempo determinato di tipo A) e la dottoressa di ricerca Marta Cadeddu. Il lavoro ha attirato le attenzioni della direzione del Journal of Virology e dei vertici dell'American society for microbiology. La rivista e l'associazione hanno prima pubblicato lo studio per poi inserirlo negli highlights.
La ricerca condotta dal gruppo dell'ateneo di Cagliari - con la scuola di biologia e farmacia che ha da sempre un ruolo di primo piano nell'evoluzione del settore - ha colto nel segno. La comunità scientifica internazionale è sempre molto attenta agli sviluppi legati alla virologia. Anche dalla credibilità e dalla reputazione degli studiosi cagliaritani è maturato l'approdo alla bibbia del settore, la rivista scientifica Journal of virology. «Il nostro Dna non è del tutto umano ma contiene una importante porzione di sequenze (8 per cento) di origine virale, i cosiddetti retrovirus endogeni», spiega Tramontano. «Queste sequenze sono state acquisite nel corso dell'evoluzione, milioni di anni fa, apportando variabilità genetica ai primati e contribuendo allo sviluppo di funzioni fondamentali, come la placenta e, paradossalmente, le difese antivirali. Questi alieni dentro di noi però hanno anche un potenziale patologico, soprattutto nell'ambito di tumori e malattie autoimmuni».

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 2 agosto 2019 / Regione (Pagina 5 - Edizione CA)
IL DIBATTITO. Venticinque manager sardi spingono per il modello Veneto
SANITÀ, L'IDEA DELL'AZIENDA ZERO
Solinas: «Riforma al via entro dicembre col contributo di tutti»

Addio all'Ats, spazio a un'“Azienda zero” senza compiti amministrativi ma con competenze di regia verso le realtà territoriali, e a un numero imprecisato di aziende nel territorio senza personalità giuridica.
Non si tratta di decisioni definitive ma di indicazioni chiare emerse nel corso di due incontri sulla riforma sanitaria che verrà organizzati dai Riformatori sardi e ai quali hanno partecipato, in momenti diversi, il presidente della Regione Christian Solinas e l'assessore alla Sanità Mario Nieddu oltre a 25 manager sanitari con sensibilità e percorsi differenti
Dibattiti tra “saggi”, coordinati da Pierpaolo Vargiu, Franco Meloni, Giambenedetto Melis e Giovanni Antonio Satta, che hanno messo a fuoco i temi di una rivoluzione che, come ha chiarito Solinas, sarà votata senza fretta ma certamente «entro l'anno» ed avrà l'obiettivo di garantire «una nuova e adeguata organizzazione del sistema che possa essere largamente condivisa da tutti per durare ben più dello spazio di una legislatura».
ADDIO ALL'ATS
Tutti d'accordo sull'abolizione dell'Ats ma anche altrettanto convinti che «non possa essere considerata responsabile di tutti i mali della sanità sarda, che purtroppo non scompariranno per magia alla cancellazione dell'Azienda unica». In ogni caso «occorrerà mantenere centralizzate alcune funzioni, in analogia con ciò che avviene in tutte le più moderne realtà sanitarie regionali italiane».
AZIENDA ZERO
Il modello dell'“Azienda zero” dovrebbe avvicinarsi a quelli operativi in Liguria, Veneto (regione di provenienza del neo commissario dell'Ats) e Friuli e accorperebbe le funzioni del bilancio, del personale e degli acquisti. Potrebbe anche fungere da regista verso le realtà territoriali, «in particolare sull'innovazione tecnologica, sulle misurazioni e sulla fruibilità dei dati, sulla valutazione dei fabbisogni, sul risk management, sulla telemedicina e sulla politica del farmaco, con la creazione dell'hub unico».
ASL E ASSESSORATO
Quanto all'organizzazione del territorio, non è una questione di numero di Asl ma «di riportare le sedi decisionali vicino al cittadino, accorciando i processi operativi che sono diventati lunghi ed estenuanti con l'Ats». Dunque ci saranno aziende sanitarie senza personalità giuridica e resteranno le aziende ospedaliere.
L'assessorato regionale alla Sanità dovrebbe essere invece «fortemente rafforzato nelle sue attività di programmazione primaria e di verifica e controllo, spogliandosi delle competenze gestionali che ne hanno spesso frenato e indebolito l'autorevolezza e l'operatività».
ASSUNZIONI
Inevitabili l'accento su una politica sulle risorse umane «che riempia gli attuali vuoti di organico negli ospedali», sulla necessità di un intervento deciso sulla lunghezza delle liste d'attesa - già avviato -, sulla appropriatezza nei pronto soccorso e sulla risposta nel territorio alla pluripatologia e alla cronicità.
«RIFORMA ENTRO L'ANNO»
«La riforma sarà approvata entro dicembre e lavoreremo con pragmatismo e concretezza, senza pregiudizi, né chiusure mentali», ha detto Solinas. Per Franco Meloni, esponente storico dei Riformatori, «dal confronto tra i massimi esperti di sanità in Sardegna non è emersa la proposta del nostro partito ma un contributo qualificato di tutti alla riforma» mentre per Sergio Pili, direttore generale dell'ospedale di Carbonia, «occorre fare uno sforzo per non concentrare il dibattito sul numero di Asl perché si rischia di perdere di vista gli obiettivi principali, in particolare il miglioramento dell'assistenza territoriale». Per Pili occorre anche «dare un ruolo più importante ai medici di famiglia, che devono indirizzare meglio i pazienti verso le cure migliori anche per prevenire spese evitabili». (f. ma.)

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 2 agosto 2019 / Regione (Pagina 5 - Edizione CA)
Proposte in campo
Ampia anche la rappresentanza, nel corso dei dibattiti, del mondo universitario: dall'economista Alessandro Spano allo statistico sanitario sassarese Nanni Sotgiu, al manager Gigi Minerba, esperto in controllo di gestione. Presenti anche gli erogatori privati con Marcello Acciaro del Mater Olbiae, Alberto Loi e Mario Alberto Floris.

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

4 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 2 agosto 2019 / Prima pagina
Bonus trasportI: 14 MILIONI DI EURO per 110mila ragazzi
TROVATI I FONDI PER GLI STUDENTI PENDOLARI

Cessato allarme per gli studenti pendolari. I bonus sui trasporti sono stati confermati anche per il prossimo anno scolastico e accademico. Il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, l’aumento del finanziamento. Il tetto di spesa salirà fino a 14 milioni, per garantire gli sconti ad almeno 110mila studenti delle scuole medie e superiori e a quelli iscritti all’università.  AIME A PAGINA 6

Sardegna - Pagina 6
CONSIGLIO REGIONALE Trasporti, trovate le risorse
SALVI I BONUS PER GLI STUDENTI

CAGLIARI I bonus sui trasporti per gli studenti ci saranno anche nel prossimo anno scolastico e accademico. All'unanimità il Consiglio regionale ha approvato l'aumento del finanziamento della legge licenziata nella scorsa legislatura. Dai 10,5 milioni, previsti nella Finanziaria 2019, il tetto di spesa salirà fino a 14 milioni, per garantire gli sconti ad almeno 110mila studenti delle scuole medie e superiori e quelli iscritti all'università. Qualche settimana fa, proprio intorno a questa legge s'era scatenato un duro scontro fra la giunta di centrodestra e l'opposizione dopo che, in un faccia a faccia con gli studenti, era sembrato che l'assessorato ai trasporti volesse tagliare i bonus. Ora le polemiche appartengono al passato e dal dibattito in aula è emersa «la volontà comune di garantire quest'altro tassello del sempre più necessario diritto allo studio». Assente l'assessore ai trasporti Giorgio Todde, era a Roma per la vertenza del Trenino verde, è stata la vicepresidente della Regione, Alessandra Zedda, a ribadire questa strategia: «Mai abbiamo pensato di cancellare gli sconti - ha detto - e una volta recuperati i milioni che mancavano, siamo pronti a renderla operativa anche quest'anno». Roberto Deriu del Pd, che a suo tempo era stato il primo a contestare l'ipotesi dei tagli, ha sottolineato: «Abbiamo raggiunto lo scopo e questo ci basta, perché continuano a essere convinti che sui giovani dobbiamo investire sempre di più». Mella relazione alla legge, il consigliere regionale Michele Cossa dei Riformatori ha affrontato anche un altro dei tanti problemi che ruotano attorno ai trasporti per gli studenti pendolari: «Gli sconti vanno benissimo - ha detto - ma ora servono gli autobus, o altrimenti sarà tutto inutile». La stessa richiesta è arrivata anche da Massimo Zedda del gruppo dei Progressisti: «L'intera rete va rivista, per evitare che il già evidente isolamento di alcuni Comuni si trasformi in una voragine incolmabile».I bonus. Sugli sconti non è cambiato nulla: saranno gli stessi di un anno fa. Gli studenti che presenteranno un Isee (il reddito familiare) fino 25,5mila euro avranno un bonus dell'80 per cento e quindi pagheranno solo il 20 per cento dell'abbonamento. Mentre per chi supererà la soglia dei 25,5mila euro lo sconto sarà del 60 per cento e quindi pagherà solo il 40 per cento del prezzo stabilito dalle aziende di trasporto urbane ed extraurbane, treni compresi. (ua)

5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 2 agosto 2019 / Sassari - Pagina 18
Nuovo successo del Polo universitario penitenziario. A Nuoro il primo dottore in Scienze forestali
STUDIARE IN CARCERE, LAUREATI ALTRI TRE DETENUTI

SASSARI Il Polo universitario penitenziario dell'Università di Sassari attraversa un momento particolarmente fertile della sua attività annuale. Dopo il workshop "Dentro&Fuori" che ha caratterizzato l'attività di metà giugno, nel mese di luglio l'ateneo celebra la prima laurea conseguita, in Scienze Forestali, da un detenuto della casa circondariale di Nuoro, un segnale importante di come sia possibile concludere un percorso di studi universitari anche in una sede penitenziaria diversa dalle più note Tempio e Alghero, dove i detenuti "dottori" sono già molti. «Questa laurea a Nuoro ci rende particolarmente orgogliosi - spiega Emmanuele Farris, delegato del rettore dell'Università di Sassari per il polo universitario penitenziario - perché dà senso a tanti sforzi che insieme all'amministrazione penitenziaria portiamo avanti da anni anche nel carcere di Nuoro. Inoltre, il fatto che lo studente abbia potuto conseguire il titolo nella sede nuorese dell'università rappresenta un deciso segnale verso il pieno reinserimento nella società, una conferma che gli studi universitari possono costituire un viatico, uno strumento decisivo per chi, pur avendo sbagliato, vuole cambiare radicalmente la propria vita». Quella conseguita a Nuoro non mette però in ombra un'altra laurea raggiunta col massimo dei voti a Sassari da uno studente detenuto a Tempio-Nuchis. «Ogni volta che uno studente detenuto consegue il titolo - commenta il rettore Massimo Carpinelli - e per di più nell'aula magna dell'Università come tutti gli altri studenti, si realizza un piccolo miracolo, un evento che dovrebbe dare soddisfazione a tutte le istituzioni e speranza alle persone che hanno difficoltà ad accedere ai percorsi di alta formazione». A queste due lauree se ne aggiunge un'altra ottenuta a distanza da uno studente in precedenza detenuto a Tempio, poi trasferito ad Asti, che ha discusso la tesi in videoconferenza con la commissione di laurea riunita nel carcere di Bancali. Segno che le tecnologie aiutano quando si tratta di portare avanti percorsi di studio in condizioni tutt'altro che facili, dove oltre alle difficoltà logistiche di tempi, spazi e strumenti per lo studio, spesso ci si mettono pure le distanze geografiche. «In questi giorni in cui tutti i nostri 50 studenti detenuti sono impegnatissimi a sostenere gli esami della sessione estiva - dice Farris - non solo stiamo inserendo un gruppo di 15 tutor nelle carceri, ma abbiamo anche aperto la segreteria del Polo, facciamo orientamento negli istituti penitenziari ai diplomati e diplomandi detenuti e stiamo anche lavorando con il Prap e il Dap per portare i nostri servizi informatici nelle case circondariali. L'intento è quello di permettere agli studenti detenuti di gestire in prima persona la propria carriera universitaria iscrivendosi agli esami, generando i bollettini per il pagamento delle tasse, o facendo un colloquio via Skype con un docente che magari è lontano».

 

Questionario e social

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