Martedì 23 luglio 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 luglio 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 luglio 2019 / Regione (Pagina 6 - Edizione CA)
LA RICERCA. Il primato della Sardegna. Gli esperti: uno studio per conoscere il fenomeno
«POCHI FIGLI E MOLTA CONSAPEVOLEZZA»
Crollo delle nascite nell'Isola: crisi economica ma anche scelta culturale

Figli? No grazie. Il fenomeno della denatalità è noto: per diverse ragioni sempre meno coppie decidono di mettere al mondo figli. La crisi economica e l'incertezza sul futuro restano tra le cause principali. Ma in Sardegna a pesare potrebbe essere anche l'istruzione delle donne. «Nell'Isola c'è un livello culturale molto più elevato tra le donne, rispetto ad altre regioni, e questo - spiega Cristina Cabras, professoressa associata del dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell'Università di Cagliari - porta ad una maggiore consapevolezza delle difficoltà che si incontrano quando si decide di avere dei figli. Come, ad esempio, organizzare una vita che permetta ad entrambi i partner della coppia di raggiungere i propri obiettivi e pari opportunità. Una consapevolezza che si traduce in una minore disponibilità da parte delle donne sarde ad accettare condizioni di maggiore carico familiare nella responsabilità e cura dei figli o a rinunciare alla propria carriera».
Primato negativo La Sardegna, non è una novità, registra un primato negativo a livello nazionale. Se le donne italiane hanno in media 1,26 figli, nell'Isola il numero medio di figli per donna è di 1,07. E si piazza al primo posto anche per l'età delle neo mamme: il primo figlio si ha in media a 32 anni e mezzo. Scarsa fiducia nel futuro, autonomia sempre più difficile da raggiungere, percezione di uno scarso supporto sociale sono tra le principali cause del fenomeno. Sul quale incidono anche il livello di istruzione e le aspettative di un elevato stile di vita. «La situazione sarda si contraddistingue per degli accenti molto più significativi», spiega Cristina Cabras, «per questo è importante approfondire il ragionamento già affrontato da altre ricerche, che hanno considerato prevalentemente elementi obiettivi come ad esempio la crisi economica, le migrazioni, i titoli di studio per capire in che modo incidono sulle scelte delle persone. Questi parametri sono utili, ma non forniscono risposte adeguate. Perché non prendono in considerazione in modo dettagliato gli aspetti psicologici che determinano tale scelta».
La ricerca Così ha preso il via il progetto di ricerca Prove-PaRenting impprovement dal titolo “Diventare o non diventare genitori”, finanziato dalla Fondazione di Sardegna. L'obiettivo è indagare sui fattori che determinano la scelta di avere o meno figli, partendo del fatto che in Sardegna la fecondità complessiva si trova ormai da vari anni al di sotto della soglia di crescita zero. «Credo che oggi sia importante considerare l'essere o non essere genitori come una scelta all'interno di un progetto di vita - ha spiegato Cristina Cabras, responsabile scientifica del progetto - che va inquadrato nella ricerca di equilibrio delle persone nell'arco della propria vita. Un equilibrio che oggi è evidentemente molto più labile di quanto non fosse in passato, per via delle incertezze legate alla nostra esistenza».
Si attendono i risultati Per avere qualche risposta, bisognerà attendere qualche mese. Ma già a novembre si potranno avere i primi risultati dell'indagine».«Per studiare il fenomeno dello spopolamento abbiamo finanziato diverse ricerche che abbracciano numerose discipline", ha sottolineato il presidente della Fondazione Sardegna Antonello Cabras. «Ritengo che sia importante prendere coscienza dell'irreversibilità di questa tendenza per affrontare la situazione e trovare le misure migliori per contrastarla. Ferma restando la libertà di scelta delle donne di avere o meno figli».
I partecipanti Alla presentazione dell'iniziativa ieri mattina hanno partecipato numerosi esperti che saranno coinvolti nel progetto di ricerca: Francesca Piras (direttrice delle Politiche sociali della Regione), Luigi Minerba (Assl Cagliari), Giovanni Monni (Microcitemico), Marilisa Piga (regista del progetto Lunadigas), Angela Quaquero (presenti dell'Ordine degli psicologi della Sardegna).
Cinzia Isola


2 - L’UNIONE SARDA di martedì 23 luglio 2019 / Nuoro (Pagina 33 - Edizione CA)
LA STORIA. Francesco Pintore è manager del colosso italoamericano Cnh Industrial
IL CREATORE DEI GRANDI MEZZI AGRICOLI
«Valuto la fisica dei trattori. Nuoro resta la mia oasi di tranquillità»

Se nel secondo tragico Fantozzi, il personaggio incarnato da Paolo Villaggio anziché assistere alla proiezione della Corazzata Potemkin, avesse letto la tesi di laurea di Francesco Pintore, la gag avrebbe assunto toni parossistici. A immaginarlo declamare il titolo della dissertazione, fragorose risate risuonerebbero scroscianti: «Modellazione e analisi di un sistema di variazione della cilindrata di una pompa a pistoni assiali per la movimentazione di rulli compattatori». Nato 35 anni fa a Nuoro, maturità scientifica al liceo Fermi, laurea triennale in ingegneria meccanica all'università di Cagliari e specialistica in quella di Modena e Reggio Emilia, nel 2011 è la Cnh Industrial a scommettere su di lui. Il colosso italo-statunitense che progetta, produce e vende veicoli commerciali, macchine per l'agricoltura e movimento terra, prima gli finanzia il dottorato di ricerca, poi lo supporta nella successiva indagine idrico-predittiva, infine lo assume a tempo indeterminato come virtual analyst engineer. Ha all'attivo quattordici pubblicazioni su riviste nazionali ed estere, cinque delle quali presentate in occasione di congressi scientifici.
Vocazione
«La mia infanzia - racconta - è stata serena: il calore familiare, gli amici e la musica hanno scandito la mia crescita». Illuminata dal faro del pathos empirico. «Mi ha sempre appassionato il know-how tecnico: ecco perché scelsi di frequentare il liceo scientifico e l'ateneo di Cagliari. Poi la specialistica all'università di Modena e Reggio Emilia: così scoprii l'oleodinamica e l'automazione idraulica». Ottenuta la corona d'alloro con la votazione di 110 e lode e il dottorato di ricerca che intersecò un ulteriore periodo consacrato all'analisi, fu la Cnh Industrial, multinazionale operante nel settore dei capital goods, a non farsi sfuggire l'occasione, nel dicembre 2015, di giovarsi del suo talento. Ritagliandogli un ruolo ricoperto da dieci dipendenti su un totale di oltre 64 mila. «Realizzo modelli virtuali che replicano i comportamenti reali dei veicoli prodotti dalla corporation. E valuto la fisica dei mezzi, proponendo migliorìe e accorgimenti strutturali».
Radici
«Nuoro è la mia oasi di tranquillità, antitetica al caos metropolitano», dice Pintore. «Il mio punto di forza è la testardaggine tipicamente barbaricina. Sono convinto, da vero nugoresu , che anche con poco si può risolvere ciò che sembra impossibile districare. Fondamentale è il principio dell'integrità che ispira me, come il background dei miei concittadini». Una dichiarazione d'amore ammantata di sano pragmatismo. «L'ipotesi che possa tornare a Nuoro e svolgere un'attività conforme ai miei studi è una chimera. È un'area avulsa dalla realtà produttiva meccanica: non offre un quadro di contesto apprezzabile dal punto di vista logistico». Aggiunge: «La situazione muterebbe se si creasse un sistema interattivo che coinvolgesse territorio, aziende e università, in modo da realizzare una rete infrastrutturale d'eccellenza. Servirebbero cospicui investimenti. Mai dire mai: niente è impossibile, basta volerlo».
Claudio Serpico

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

3 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 luglio 2019 / Sassari - Pagina 18
Pubblicato il bando per presentare le domande: 92 posti in reparti e servizi
Entro il 26 luglio le candidature ma Cgil, Cisl e Uil invitano ad anticipare
I lavoratori del Policlinico da agosto in Ats e Aou

SASSARI Dal primo agosto si parte. I dipendenti del fallito Policlinico Sassarese potranno prestare servizio nell'Aou e nell'Ats in base all'accordo tra sindacati confederali e assessorati regionali al Lavoro e alla Sanità dello scorso giugno. Per poter accedere dovranno presentare la loro candidatura entro venerdì 26 luglio. Dal lunedì successivo partiranno i colloqui e, una volta accettata la destinazione, medici, infermieri, Oss e impiegati amministrativi rientreranno al lavoro e vi resteranno fino al 31 dicembre, salvo proroghe.I lavoratori del centro ospedaliero vedono così concretizzarsi l'alternativa alla disoccupazione costruita con fatica da Cgil, Cisl e Uil insieme con la Regione e l'Aspal e che prevede il loro impiego nell'ambito di un progetto sperimentale di politiche attive del lavoro che ha come obiettivo la riduzione delle liste d'attesa. Il bando per l'adesione da parte dei dipendenti è stato pubblicato ieri sul sito dell'Aou e si può scaricare assieme al modulo con il quale si dovrà presentare la manifestazione d'interesse. Cgil, Cisl e Uil a questo proposito invitano i candidati a ufficializzare la domanda entro giovedì 25 luglio per accelerare le procedure di selezione.La domanda deve essere consegna a mano all'ufficio protocollo dell'Aou, in viale San Pietro 10, piano terra (con orario 9 -13 dal lunedì al venerdì). Alla richiesta occorre allegare un documento di identità in corso di validità e il proprio curriculum formativo professionale che attesti l'attività pregressa, le eventuali esperienze e la formazione nel settore oggetto dell'avviso.Ma dove potranno prestare servizio i lavoratori? Nel dettaglio l'Azienda ospedaliero universitaria è alla ricerca di 55 figure: 7 ostetriche, 15 infermieri, 5 infermieri generici, 1 amministrativo, 3 ausiliari, 1 tecnico di laboratorio, 1 radiologo, 1 geriatra, 4 ginecologi, 2 chirurghi, 1 oculista, 1 pediatra, 1 cardiologo, 2 puericultrici, 1 Ota (operatore tecnico addetto all'assistenza), 4 oss, 2 fisioterapisti, 2 biologi, 1 farmacista. L'Ats ha invece bisogno di 37 figure, e cioè 3 ostetriche, 10 infermieri, 4 amministrativi, 2 ausiliari, 1 tecnico di laboratorio, 1 geriatra, 3 ginecologi, 1 anestesista, 1 puericultrice, 4 oss, 2 fisioterapisti, 2 biologi, 1 farmacista, 1 logopedista, 1 psicologo. In totale sono 92 i posti disponibili, anche se il numero di lavoratori che presenteranno la domanda potrebbe essere inferiore perché intanto alcuni hanno scelto altre strade o non si trovano nelle condizioni di poter aderire. Dall'elenco si individua anche quali sono i reparti e i servizi dove maggiore è la necessità di personale per ridurre le liste di attesa e poter garantire l'ordinaria assistenza che per questa estate si è annunciata difficoltosa, a causa delle ferie e del personale ridotto all'osso. (p.f.)

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 23 luglio 2019 / Sassari - Pagina 19
LA VOLONTARIA
Alessandra: Kampala sarà la tesi di laurea

Una delle volontarie in missione a Kampala è una sassarese, Alessandra Rubelli, che ha appena concluso tutti gli esami del corso di laurea in "Sicurezza e Cooperazione Internazionale", nella facoltà di Giurisprudenza di Sassari. La Deborah-Ricciu - Espandere Orizzonti, ha siglato nel 2017 una convenzione con l'Università di Sassari, e attraverso il programma d'interscambio studentesco "Ulisse", questa giovane laureanda trasformerà il suo trimestre di volontariato nello slum di Kampala in di tesi di laurea. Argomento dello studio sarà la crescita demografica fuori controllo, che attualmente affligge l'intero continente africano, insieme all'analisi degli stigma e avversioni culturali e religiose all'utilizzo degli anticoncezionali. Questa tesi di laurea rientra anche negli obbiettivi della Ong, che da tempo denuncia l'altissima natalità africana. La tesi sarà sperimentale, in lingua inglese, e prevederà interviste ad adolescenti, adulti, insieme ad incontri allargati nei villagi e alla cooperazione con altre Ong, impegnate sulle stesse tematiche.

 

Questionario e social

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