Venerdì 19 luglio 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 luglio 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 19 luglio 2019 / Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. In sedici hanno ricevuto un assegno da mille euro dalla rettrice
PREMIATI I NEO DOTTORI PIÙ BRAVI
Tesi di attualità: dalla violenza sulle donne alle classi multilingue

Che siano i laureati più bravi del 2017-18 lo hanno stabilito alcuni criteri oggettivi (il voto, il tempo impiegato per dare gli esami e la media, eventuali periodi di mobilità all'estero). Ma i sedici neo dottori, premiati ieri con un assegno da mille euro dalla rettrice Maria Del Zompo a nome dell'Università, hanno soprattutto dimostrato di voler dare il proprio contributo al territorio e, in generale, alla scienza.
Le lauree  
E le tesi dimostrano proprio questo: Roberta Desogus si è laureata in Scienza della formazione primaria proponendo “Un progetto per l'educazione plurilingue: il lavoro in classe”, mentre Gianpaolo Zammarchi è diventato dottore in Economia aziendale riflettendo su “Valutazione della web usability attraverso l'eye tracking: caso studio del portale dell'Università di Cagliari”. Antonio Urban, dal suo canto, si è laureato in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione discutendo una tesi sull'applicazione di un protocollo scientifico per la prevenzione degli infortuni nello stabilimento Hineken del Sud Sardegna mentre Eleonora Desogus, per diventare ingegnera per l'ambiente e territorio ha affrontato il tema delle tecniche di bonifica delle acque sotterranee. Legata all'attualità, invece, la tesi per la laurea in Scienze politiche di Roberta Cancellieri che ha parlato di “Violenza e discriminazione della donna: sviluppi internazionali dalle Cedaw ad oggi”.
Gli altri dottori  Ma pure gli altri laureati hanno proposto tesi stimolanti anche se, soprattutto quelle in ambito scientifico, hanno grosse potenzialità, comprensibili però solo dagli esperti del settore (come quella su una proteina particolare dello zika virus, proposta da Laura Ermellino, laureata in Biologia cellulare e molecolare). Gli altri premiati sono stati Francesca Rossella Calledda (Biologia), Milena Cau (Chimica e tecnologia farmaceutica), Gabriele Atzeni (Ingegneria elettronica), Irene Salis (Scienze delle attività motorie), Alessandro Raffo (Medicina), Andrea Corda (Informatica), Mattia Atzeni (Informatica), Francesca Perra (Giurisprudenza), Roberta Placido (Beni culturali e spettacolo), Francesco Borghero (Storia e società).
La cerimonia
I premi sono stati consegnati ieri in Rettorato dalla rettrice. Presenti, invece, caso decisamente curioso, i gemelli Gabriele e Mattia Atzeni che sono riusciti a essere i migliori in due corsi di laurea differenti, Ingegneria elettronica e Informatica. Forse i più emozionati di tutti. «Dopo tutto l'impegno profuso», dice Gabriele, «è davvero gratificante ottenere un riconoscimento come questo». Davvero i più bravi dei due corsi? «Non lo so», conclude Mattia, «ma sono davvero orgoglioso».
Marcello Cocco

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 19 luglio 2019 / Agenda (Pagina 20 - Edizione CA)
LA SERATA. Oggi dalle 19 nel polo in viale Sant'Ignazio
SARDEGNA E CUBA, INCONTRO ALL'UNIVERSITÀ TRA MUSICA, BALLI, LABORATORI E TRADIZIONI

Una serata all'insegna di multiculturalismo e confronto ftra tradizioni diverse. Oggi dalle 19, nella facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche (spazio all'aperto in viale Sant'Ignazio 74), si svolgerà “Sardegna e Cuba si incontrano - laboratori, musica e danze”. È un'iniziativa del Circolo ricreativo dell'Università, con l'associazione “Palazzo d'inverno” e l'assessorato regionale alla Pubblica Istruzione.
Gli obiettivi della serata  Lo scopo è valorizzare risorse artistiche locali e internazionali. Al centro del titolo “Sardegna e Cuba si incontrano” è la musica dal vivo, con il principio di reciproco arricchimento attraverso la tradizione e le sue evoluzioni nel tempo». Un confronto che da Cuba si estende poi alla più ampia conoscenza del mondo latino: dal sincretismo religioso alle memorie di pratiche magiche e misteriose. Sarà una serata intensa e multidisciplinare, animata da una scaletta artistica con affermati musicisti, danzatori, cantanti sardi e cubani.
Serie di laboratori  Sono organizzati per offrire ai partecipanti l'opportunità di approfondire la conoscenza delle varie culture attraverso il coinvolgimento. Le iniziative si svolgono in una cornice informale, che pone l'accento sulla necessità di avvicinare mondi geograficamente lontani ma caratterizzati da profonde analogie storiche, politiche, artistiche e sociali, esaltando il valore dello scambio. Ampio spazio quindi alla narrazione verbale e musicale delle danze sarde e cubane. Si parte alle 19 con due laboratori che si tengono in contemporanea. Il primo è sulle danze popolari sarde, con Andrea Pisu (launeddas), Pietro Tanda (organetto) e Antonello Piras (coreutica). Quello di danze popolari cubane è affidato ad Alexis Castor. Si prosegue alle 20,15 con il laboratorio di musica d'insieme “Sonheros”: direzione e basso Rinaldo Pinna, con la partecipazione di Tres (Fabrizio Ambu fisarmonica, Antonello Carta chitarra e Pino Bronzini Cajon Toni Piliu).
Il concerto finale  La serata si chiuderà alle 21.30 con il concerto “I suoni della tradizione” con Andrea Pisu alle launeddas, Pietro Tanda all'organetto e Antonello Piras coreutica. Ingresso gratuito per tutte le attività e spettacoli.

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 19 luglio 2019 / Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
DE SANCTIS-DELEDDA. I laboratori
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, LA RICERCA SCIENTIFICA APPASSIONA GLI STUDENTI

Si è conclusa con un incontro nell'Aula magna della scuola De Sanctis-Deledda l'esperienza di “Alternanza scuola lavoro” dal titolo “Dal laboratorio allo sviluppo del territorio”, svolta dagli studenti del corso Biotecnologico sanitario dell'istituto scolastico in stretta collaborazione con l'Università di Cagliari. Un'iniziativa realizzata grazie a un progetto Pon finanziato con i Fondi strutturali europei del periodo 2014-2020.
Gli studenti delle classi quarte del corso hanno presentato i risultati dell'attività svolta in un mese trascorso all'interno dei Dipartimenti di Scienze mediche e Sanità pubblica, di Scienze della Vita e dell'Ambiente e di Scienze biomediche dell'Università di Cagliari.
Numerosi i laboratori attivati dall'Università cagliaritana a vantaggio degli studenti coinvolti nel progetto: Igiene applicata (con la docente Sofia Cosentino come referente), Virologia molecolare (Enzo Tramontano), Centro di Conservazione Biodiversità ed Orto Botanico (Gianluigi Bacchetta), Biochimica metabolica (Alessandra Padiglia), Neurocitologia e neuroanatomia (Marina Quartu), Farmacologia (Enrico Sanna), Biologia animale ed ecologia (Susanna Salvadori), Proteomica (Tiziana Cabras) e Tossicologia (Maria Antonietta De Luca).
In ciascuno di questi laboratori gli studenti sono stati affiancati durante gli esperimenti da numerosi giovani ricercatori dell'Ateneo del capoluogo in qualità di tutor aziendali, mentre il coordinamento dell'iniziativa è stato garantito Daniela Fadda, tutor scolastico e da Laura Bifulco, referente del progetto, entrambe docenti di Microbiologia della scuola.
«Si è trattato di un'esperienza altamente formativa per gli studenti», spiegano i docenti del De Santis Deledda che hanno partecipato all'iniziativa. «Con una grande valenza dal punto di vista dell'acquisizione di competenze scientifiche specialistiche, ma anche per l'orientamento alle scelte future sia di formazione sia lavorativa dei nostri ragazzi».

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 19 luglio 2019 / Sassari e Alghero (Pagina 36 - Edizione CA)
SASSARI. Nel mirino della Procura della Repubblica due bandi per ricercatori
BLITZ DEI FINANZIERI ALL'UNIVERSITÀ: CINQUE INDAGATI

In cinque, tra dirigenti e docenti dell'Università di Sassari, sono finiti nell'occhio del ciclone, sotto la lente della Procura per una indagine condotta dalle Fiamme Gialle su due specifici bandi, il primo per un ricercatore a tempo indeterminato e il secondo relativo a un assegno di ricerca. Le ipotesi di reato, per le quali si procede, vanno dalla “Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”, alla “Turbativa della gara per l'aggiudicazione del bando”.
Al centro dell'inchiesta, il concorso del 2016 per il reclutamento di un ricercatore universitario a tempo indeterminato, mediante il trasferimento da un altro ateneo, quello di Foggia. Non solo. Dubbi pure sul bando del marzo 2017 per il conferimento di un assegno di ricerca della durata di dodici mesi, presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali. I finanzieri hanno dato esecuzione ai decreti di perquisizione emanati nei confronti dei cinque, tra professori e impiegati dell'Università di Sassari, nei Dipartimenti di Giurisprudenza e di Scienze Economiche e Aziendali. Le operazioni sono state eseguite dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria fin dalle prime ore del mattino e hanno interessato le abitazioni degli indagati e i locali dell'Università. Sequestrati diversi supporti informatici e comunicazioni di posta elettronica.
Caterina Fiori

 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 19 luglio 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
INCHIESTA. Tra meno di un anno la liberalizzazione, molti i dubbi sulla convenienza
ENERGIA, LE INCOGNITE DEL MERCATO
Nell'Isola nascono le reti intelligenti: Benetutti e Berchidda in prima fila

Incognite, dubbi e sperimentazioni: manca meno di un anno al passaggio obbligatorio al mercato libero dell'energia e un terzo dei sardi si dichiara impreparato, mentre le associazioni dei consumatori dubitano della reale convenienza della “rivoluzione”. Intanto Benetutti e Berchidda, unici Comuni sardi titolari della concessione della rete di distribuzione dell'energia, si avviano a realizzare - con un finanziamento regionale e il supporto scientifico di Sardegna Ricerche e Università di Cagliari - le prime “Smart Grid” dell'Isola, cioè reti intelligenti di produzione (esclusivamente da fonti rinnovabili) e rivendita. Il risparmio previsto nelle bollette di cittadini e imprese è del 25% e ci saranno nuovi posti di lavoro. COSSU, MASCIA  ALLE PAG. 2, 3

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 19 luglio 2019 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Il sindaco Cosseddu: contro lo spopolamento
ENERGIA DEL FUTURO, BENETUTTI E BERCHIDDA PIONIERE NELL'ISOLA
Comunità autonome dall'Enel con le Smart Grid
E in futuro potranno anche vendere elettricità
Il sindaco di Benetutti, Vincenzo Cosseddu, racconta che nel suo paese l'idea di una “comunità energetica autonoma” in realtà nasce nel lontano 1915. «C'era un mugnaio che produceva con un mulino ad acqua l'elettricità che gli serviva, prima la quantità necessaria a far marciare il suo laboratorio, poi la casa, in seguito le abitazioni dei vicini e la strada. Allora gli amministratori del tempo, lungimiranti, rilevarono l'attività e crearono l'Azienda elettrica municipale».

Il progetto  Oggi, nel borgo del Goceano si parla di “Smart Grid”, cioè di una rete intelligente che raccoglie dati e informazioni in tempo reale ottimizzando la distribuzione di energia (che deriva interamente dal fotovoltaico) e prevedendo la possibilità di vendere all'esterno il surplus (attualmente sette volte più del fabbisogno interno). Un grande progetto green finanziato dalla Regione, portato avanti con il supporto scientifico di Sardegna Ricerche e dell'Università di Cagliari, che riguarda anche Berchidda. Il futuro, del pianeta e naturalmente dell'Isola, va verso un utilizzo sempre più esiguo di combustibili fossili (carbone e petrolio) e un incremento delle rinnovabili: «Questi paesi, e sono pochissimi a livello nazionale, sono già virtuosi, nel senso che producono più di quanto assorbono», spiega Stefano Piras, dirigente dell'assessorato all'Industria, «sono gli unici titolari della concessione della rete di distribuzione e hanno le condizioni ideali per una gestione innovativa. Certo, passare dalla teoria alla pratica non è semplicissimo, ma la prima fase è praticamente completata: sono state acquisite le porzioni di rete in bassa e media tensione nelle campagne - che appartenevano all'Enel - con 3 milioni di euro di fondi regionali e nazionali, e ora ci sono altri 3 milioni del Por Fesr 2014-2020 per passare alla seconda parte, cioè la creazione della “Smart Grid” vera e propria», già programmata dagli esperti della facoltà di Ingegneria, Alfonso Damiano per Benetutti e Emilio Ghiani per Berchidda.
Gli obiettivi  «Gli obiettivi», aggiunge Piras, «sono: promuovere l'autoconsumo istantaneo e la condivisione dell'energia; massimizzare il consumo locale; abbattere i costi per cittadini e imprese». Sottolinea professor Damiano, che nei giorni scorsi ha presentato il suo studio alla popolazione: «I vantaggi sono molteplici: ridurre i costi di acquisto dell'energia, sostenere i consumi esclusivamente con risorse interne, controllare i flussi di produzione e distribuzione. Inoltre, oltre al fotovoltaico, si punta all'utilizzo delle biomasse, derivanti dal settore caseario, dai reflui zootecnici, dagli scarti di macellazione, dalla produzione vitivinicola e dalle foreste, che consentirebbe di ottenere circa 16.300 MWh all'anno di energia primaria».
La liberalizzazione Aggiunge il sindaco Cosseddu: «Dall'anno prossimo, con la liberalizzazione del mercato, potremo anche vendere all'esterno, e c'è già l'interesse di Nuoro e di altri centri della zona. Possiamo anche pensare al geotermico e all'eolico. Siamo un “modello” osservato con interesse da diversi enti italiani ed europei. Detto tutto questo, vorrei dire che questa partita, che ci sta costando tanti sacrifici e molto tempo, la stiamo giocando anche in un'ottica anti-spopolamento, il nostro paese 40 anni fa aveva 3200 abitanti, oggi ne ha 1800, dobbiamo trovare soluzioni per trattenere qui gli allevatori, baluardo contro il rischio idrogeologico, e creare sviluppo e posti di lavoro con una particolare attenzione all'ambiente».
Cristina Cossu

 

7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 19 luglio 2019 / Regione (Pagina 5 - Edizione CA)
CONSIGLIO. Saiu (Lega): nel testo anche finanza e status dei politici
«Nuove materie nella riforma degli enti locali»

Le prospettive di riforma dell'ordinamento regionale e degli Enti locali sono state al centro delle audizioni dei costituzionalisti dell'Università di Cagliari davanti alla commissione Autonomia, presieduta da Pierluigi Saiu (Lega).
Il docente Pietro Ciarlo ha invitato a considerare il fattore tempo e l'esperienza fin qui maturata suggerendo, piuttosto che impegnarsi «in grandi leggi di riforma di difficile praticabilità», di concentrare l'azione legislativa su «alcuni nodi» del sistema. All'incontro in Consiglio regionale hanno partecipato anche i professori Andrea Deffenu, Ilenia Ruggiu, Roberto Cherchi, Marco Betzu e Gianmario Demuro. Gli argomenti: enti locali, crisi della politica, insularità e autonomia.
Il presidente Saiu ha dichiarato che «sulle riforme la commissione ha un approccio laico ed intende lavorare su un terreno sgombro da soluzioni precostituite». Sul tema delle autonomie locali, ha detto il consigliere della Lega, «intendiamo impegnarci per un nuovo Testo unico degli Enti locali sardi dove trovino spazio materie come finanza locale, status degli amministratori, piccoli Comuni e realtà montane».

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 19 luglio 2019 / Prima pagina
L'INCHIESTA A SASSARI
Bandi irregolari, cinque indagati all'Università   FIORI A PAGINA 19
 
Sassari - Pagina 19
L’INCHIESTA >> BLITZ DELLE FIAMME GIALLE
Nel mirino due bandi del 2016 per Diritto tributario. Perquisiti dalla Finanza case e uffici di dirigenti e docenti dell'ateneo
CONCORSI SOSPETTI, 5 INDAGATI ALL'UNIVERSITÀ
Sequestrati dalla polizia tributaria supporti informatici e comunicazioni via mail: il materiale verrà sottoposto a perizie tecniche

di Luca Fiori
SASSARI Concorsi truccati all'interno dell'ateneo, almeno due irregolarità commesse nelle procedure di assunzione di due ricercatori delle facoltà di Giurisprudenza e Scienze economiche e aziendali dell'università di Sassari. Assunzioni - una a tempo indeterminato, l'altra per dodici mesi - su cui ha posto la lente d'ingrandimento la magistratura, che ora vuole capire se lo stesso sistema sia stato utilizzato anche in altri casi recenti.
L'INCHIESTA. Cinque persone, tra docenti e dirigenti dei dipartimenti interessati sono stati iscritti nel registro degli indagati da parte della Procura della Repubblica di Sassari. Ieri mattina presto gli uomini del nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, guidati dal colonnello Marco Sebastiani, hanno bussato alle abitazioni degli indagati ed effettuato le perquisizioni che poi si sono estese agli uffici all'interno dell'ateneo. I finanzieri hanno sequestrato supporti informatici e comunicazioni via mail che nei prossimi giorni verranno sottoposti a perizie tecniche.
ASSUNZIONI SOSPETTE. Secondo il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, titolare dell'inchiesta, docenti e dirigenti finiti nel registro degli indagati avrebbero agito per favorire in un caso un ricercatore universitario trasferito da Foggia a Sassari nel 2016 e assunto a tempo indeterminato dall'università turritana, e in un secondo caso un ricercatore beneficiario nel 2017 di un assegno di ricerca della durata di un anno. Sotto la lente della Procura, il bando, "relativo al reclutamento di un ricercatore universitario a tempo indeterminato in regime di tempo pieno, attraverso il trasferimento dall'Università di Foggia, per le esigenze del dipartimento di Giurisprudenza di Sassari relative al settore scientifico-disciplinare e nello specifico in diritto tributario". L'altra ipotesi, invece, riguarda il bando del marzo 2017, relativo al conferimento di un assegno di ricerca della durata di dodici mesi, sempre di diritto tributario, valida per il progetto di ricerca dal titolo "L'indebitamento tributario e contributivo nella crisi dell'impresa turistica in Sardegna: analisi empirica e soluzioni giuridiche", nel dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali". Le ipotesi di reato formulate dalla guardia di finanza sono "Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente" e "Turbativa della gara per l'aggiudicazione del bando". Nell'inchiesta - è l'unica informazione trapelata dalla Procura - non figura il nome del rettore Massimo Carpinelli. L'indagine della magistratura sassarese era partita dopo l'inchiesta della Procura di Firenze che aveva portato nel 2017 all'arresto di sette docenti, alla sospensione di altri 22 per un anno e un totale di 59 indagati. Una vera bufera sul concorso all'abilitazione scientifica nazionale per aspirare a cattedre proprio di diritto tributario. L'indagine, che aveva visto coinvolto anche un docente che aveva insegnato diritto tributario a Sassari per quasi dieci anni, si era allargata coinvolgendo altre procure.

 

9 - LANUOVASARDEGNA.it di giovedì 18 luglio 2019 / Cronaca
www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2019/07/18/news/universita-di-sassari-concorsi-irregolari-5-indagati-1.17853886
UNIVERSITÀ DI SASSARI, CONCORSI IRREGOLARI: 5 INDAGATI
La guardia di finanza ha perquisito le abitazioni e gli uffici

SASSARI. Cinque tra dirigenti e docenti dei Dipartimenti di Giurisprudenza e di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Sassari sono indagati per le irregolarità connesse ad alcuni concorsi.
Le ipotesi di reato per cui sono finiti nel mirino della Guardia di finanza di Sassari sono la «turbata libertà del procedimento di scelta del contraente» e la «turbativa della gara per l'aggiudicazione del bando» relativo al reclutamento di un ricercatore universitario a tempo indeterminato a tempo pieno, con trasferimento dall'Università di Foggia, e il bando per il conferimento di un assegno di ricerca di 12 mesi per un progetto di ricerca. Oggi i militari hanno perquisito le abitazioni degli indagati e i locali dell'Università per acquisire ulteriori prove. Sono stati sequestrati diversi supporti informatici e mail che nei prossimi giorni saranno periziati e poi passeranno al vaglio della Procura di Sassari.

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 19 luglio 2019 / Speciale - La nostra storia – Pagina 7
Parla Giacomo Cao, presidente del Distretto aerospaziale Sardegna:
già sviluppate tecnologie utili per colonizzare la Luna e il pianeta rosso
E ORA PRONTI AD ANDARE SU MARTE: «CI STIAMO LAVORANDO NELL'ISOLA»
IL TEMA. Tra i settori di attività del Dass (Distretto aerospaziale Sardegna) le “nuove tecnologie per l’esplorazione robotica e umana di Luna, Marte e asteroidi, incluse le implicazioni biologiche e mediche”

di Stefano Ambu
Non solo Stati Uniti. La bandiera dei quattro mori sul suolo della Luna. O addirittura sulla superficie di Marte. Anche la Sardegna guarda in alto. E pensa - scientificamente - a un giorno in cui come accadeva nei telefilm anni Settanta di Spazio 1999 ci saranno basi terrestri sul satellite o sul pianeta rosso.
Tutto questo grazie al Dass, distretto aerospaziale Sardegna. È una società consortile a responsabilità limitata costituita nel 2013 e partecipata al momento da cinque soci pubblici e ventiquattro privati. Il presidente è Giacomo Cao, professore ordinario della facoltà di Ingegneria. Tra i settori di attività del Dass - recita il sito ufficiale - ci sono anche le «nuove tecnologie per l'esplorazione robotica e umana di Luna, Marte e asteroidi, incluse le implicazioni biologiche e mediche e le sperimentazioni su volo parabolico e stazione spaziale orbitante». E, in pochi anni, il distretto ha creato le basi per un futuro che sembra lontano. Ma che potrebbe essere dietro l'angolo. «Nell'ambito del progetto Cosmic, a cui hanno partecipato il Dipartimento di Ingegneria Chimica dell'Università di Cagliari, il CRS4, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e la Corem Srl - spiega Cao - sono state sviluppate nel 2011 e nel 2012 due tecnologie i cui brevetti sono oggi concessi in Cina, Russia, Giappone, Stati Uniti d'America, Francia, Germania, Gran Bretagna, e attendono risposta dall'India. Le tecnologie sviluppate hanno l'obiettivo di produrre elementi strutturali, "mattoncini" in termini più semplici, impiegando suolo lunare e marziano e di garantire il sostentamento di missioni umane utilizzando le risorse disponibili sul pianeta rosso per ottenere ossigeno, acqua, fertilizzanti, propellenti e biomassa edibile». Passi avanti molto concreti. «Entrambi i brevetti - entra nel dettaglio il presidente - sono dal 2016 di proprietà del Distretto AeroSpaziale della Sardegna (Dass) che ha acquisito gratuitamente i diritti dall'Università di Cagliari, dal CRS4 e dall'Agenzia Spaziale Italiana e provvede al suo mantenimento anche grazie al supporto finanziario della Fondazione di Sardegna, socio del distretto». A che cosa servono? «I brevetti spiega Cao che recepiscono appieno i paradigmi della Nasa connessi con l'esplorazione dello spazio in quanto sono basati sullo sfruttamento di risorse disponibili sul posto in modo da consentire un abbattimento dei costi di lancio e l'allungamento dei tempi di missione, rappresentano oggi un patrimonio che il distretto intende mettere a frutto attraverso la concessione dei diritti di sfruttamento in vista di future missioni che possano prevedere il loro utilizzo. È utile ricordare infatti che due stadi del processo che consente l'ottenimento di elementi strutturali sulla Luna sono stati selezionati nell'ambito dell'International Space Exploration and Coordination Group come idonei per appositi test attraverso l'impiego di "lander" lunari. Anche l'applicazione marziana della tecnologia sviluppata potrebbe vedere la luce nei prossimi anni». Un discorso che può portare prestigio, sviluppo e lavoro. «Fortunatamente anche in Italia - continua il docente universitario - si fa strada la consapevolezza che l'espansione umana nello spazio è fondamentale per la sostenibilità della civiltà attuale e la sua indispensabile crescita, ma soprattutto per la sopravvivenza della stessa vita umana. L'idea è che il Rinascimento, iniziato nel 1500, può completarsi solo mediante l'espansione della civiltà nello spazio orientandosi verso l'orizzonte sconfinato del sistema solare. La principale urgenza tecnologica è quella di sviluppare l'accesso e la permanenza nello spazio a costi sopportabili, valutando che la civiltà, se non si espanderà oltre i limiti della Terra, può rischiare l'implosione. L'auspicio è che il distretto, e quindi la Sardegna, possano dare un contributo a questo percorso tecnologico di ampio respiro con evidenti ricadute in chiave occupazionale di alto profilo e competenza». Stregato, forse inconsciamente, da quel 20 luglio, passato rigorosamente davanti alla Tv. «Quando Tito Stagno e Ruggero Orlando - ricorda Cao - commentavano lo sbarco sulla Luna avevo quasi nove anni e non dovendo andare a scuola, visto il periodo estivo, stavo incollato alla televisione fino a notte fonda, come quasi tutti del resto in famiglia. Non ricordo di aver deciso allora se mi sarei occupato nella vita di esplorazione spaziale ma quando ho iniziato a coordinare nel 2009 per conto dell'Agenzia Spaziale Italiana il progetto Cosmic, che aveva per obiettivo lo sviluppo di nuove tecnologie per l'esplorazione dello spazio, certamente mi sono tornati alla mente i ricordi di quelle notti insonni ma di grande intensità emotiva di cui comunque non coglievo pienamente la portata e i possibili sviluppi». Il resto è roba degli ultimi anni: per mangiare sulla Luna o su Marte probabilmente non si potranno portare carasau e provole o cucinare culurgiones. Ma la "cucina" - anche se si parla di "biomassa edibile" e non di malloreddus - grazie ai brevetti del Dass, potrebbe avere il marchio Sardegna. Per quanto riguarda lo spazio, altri settori di attività del distretto riguardano materiali e tecnologie innovative, tra cui sistemi avanzati di bordo per l'aeronautica. E, ancora, lo sviluppo di sistemi per la sorveglianza, il tracciamento e la predizione delle rotte di oggetti orbitanti intorno alla Terra (detriti spaziali, microasteroidi, ecc.), con lo scopo di aumentare la sicurezza di ciò che orbita sopra la Terra. Piani ambiziosi: tra i programmi ci sono anche il supporto alla nascita di un centro nazionale di Space Surveillance and Tracking (Sst) e di Space Situational Awarness (Ssa), in collaborazione con gli altri centri europei e la definizione di una appropriata sede della sala operativa in Sardegna. Altre attività: servizi avanzati di protezione civile e ambientale e sviluppo di una piattaforma nazionale di test, validazione e certificazione regionale permanente (Unmanned Test Range) per sistemi aerei e acquatici a pilotaggio remoto di qualunque tipo e dimensione.
ARTE E SCIENZA. Come simbolo del Dass la creatività di Pinuccio Sciola
La memoria infinita dell’universo racchiusa nella pietra
Spazio e arte. Il logo del Distretto aerospaziale Sardegna porta la firma di Pinuccio Sciola, l'artista di San Sperate scomparso nel 2016, celebre non solo per i suoi murales che dalla fine degli anni Sessanta avevano iniziato a trasformare il paese a pochi chilometri da Cagliari. Il simbolo del Dass riproduce un'altra delle specialità della produzione di Sciola: una delle sue famose pietre sonore con righe e quadrati che si intersecano con righe concentriche. Un suggestivo disegno in bianco e nero con una scritta nel bordo nero: lo spazio è memoria- space is memory. L'immagine era stata presentata quattro anni fa all'ex teatro anatomico in via Ospedale a Cagliari. E, per l'occasione, Sciola si era esibito suonando un quadrato di calcare e un rettangolo di basalto. Un "concerto spaziale" che aveva fatto rimanere tutti a bocca aperta. Era stato poi lo stesso Sciola a spiegare il legame tra la musica delle pietre e lo spazio. «La pietra non è mai muta e sorda - queste le sue parole di allora - racchiude memorie e storie. E rilascia suoni simili a quelli che gli studiosi dello spazio trovano sui pianeti». Le pietre sonore sono ora al museo di San Sperate. E, nelle visite guidate, si può ascoltare il suono delle opere d'arte: dal sud Sardegna una possibile e magnetica colonna sonora di viaggi tra stelle e pianeti. (s.a.)

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 19 luglio 2019 / Sassari - Pagina 19
PORTO CONTE
Gli scavi di Sant’Imbenia fra spettacolo e divulgazione

ALGHERO Come ogni anno, l’Università di Sassari invita tutti gli interessati alla tradizionale giornata di scavo aperto a Sant’Imbenia (Porto Conte, Alghero). L'evento si terrà domani dalle 9.30 alle 13.30 Verrà proposta al pubblico la visita dello scavo con lo scopo di mostrare i risultati delle ricerche archeologiche e scientifiche, oltre che gli studi e le collaborazioni recenti con altri enti e istituzioni italiane e straniere.
Coordinatore scientifico dello scavo è l'archeologo Marco Rendeli, docente di Etruscologia all'Università di Sassari, assieme a Rubens D'Oriano, archeologo della Soprintendenza per le Province di Sassari e Nuoro. Il nuraghe e il villaggio di Sant’Imbenia sono situati nella parte più interna del Golfo di Porto Conte, l’antica Baia delle Ninfe. Sorti nel XIV secolo a.C., vengono coinvolti da una profonda ristrutturazione a partire dalla seconda metà del IX sec. a.C. con la realizzazione di uno spazio pubblico aperto sul quale si affacciano botteghe e aree di lavoro, una vera e propria piazza del mercato. Gli scavi sono iniziati nel 1982 e sono proseguiti fino al 1997 ad opera della Soprintendenza per i beni Archeologici di Sassari e Nuoro. Le ricerche sono riprese nel 2008 grazie a una convenzione che unisce la Soprintendenza Archeologica della Sardegna, il Comune di Alghero, l’Ente parco di Porto Conte e l’Università di Sassari.

 

 

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