Domenica 14 luglio 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 luglio 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 14 luglio 2019 / Provincia di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
NURAMINIS San Costantino
Via agli scavi archeologici

Un mese di scavi archeologici a Nuraminis nella tomba bizantina in località San Costantino. «Il lavoro, che coinvolgerà anche altri siti presenti nel nostro territorio, fa parte del progetto “Itinerario archeologico” cominciato lo scorso anno grazie al finanziamento della Fondazione di Sardegna», spiega l'assessora comunale Roberta Podda: «Lo scopo è valorizzare il nostro patrimonio storico-archeologico e rendere i siti visitabili con percorsi adeguatamente tracciati e segnalati». La tomba bizantina si trova nel territorio di Nuraminis in agro di Villagreca. Allo scavo, coordinato dall'archeologo Marco Muresu sotto la direzione di Rossana Martorelli dell'Università di Cagliari, partecipano gli studenti specializzandi dell'Ateneo.
In contemporanea è partito anche il racconto di “LUDiCa - Laboratorio di umanistica digitale Università di Cagliari”, che sarà presente a Nuraminis col suo campo estivo digitale per mostrare gli aspetti più curiosi e rilevanti di questa avventura scientifica e umana resa possibile dalla collaborazione tra UniCa - Università degli Studi di Cagliari, amministrazione comunale di Nuraminis e Soprintendenza archeologica di Cagliari.
Ignazio Pillosu

 

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

 

2 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 14 luglio 2019 / Sardegna - Pagina 7
Barroccu, Fimmg: la Regione aumenti le borse di studio, in pericolo l'assistenza
MANCANO I MEDICI DI BASE
350MILA SARDI A RISCHIO
Appello all'assessore: investa nella sanità i 27 milioni recuperati da Moirano

di Alessandro Pirina
SASSARI La categoria dei medici di famiglia rischia l'estinzione. Oggi in Sardegna dovrebbero essere 1.200, ma ci sono centinaia di posti vacanti, non assegnati. Il peggio però deve ancora venire: entro pochi anni circa 350mila sardi potrebbero ritrovarsi senza il loro dottore di fiducia. La data di non ritorno è il 2023, quando oltre 300 medici, al compimento dei 70 anni, andranno in pensione. Un numero di fuoriuscite che non verranno rimpiazzate e rischiano di lasciare le famiglie senza assistenza. Di qui l'appello di Giovanni Barroccu, già segretario regionale della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale, oggi responsabile della Gallura, all'assessore Mario Nieddu. Lo spunto glielo ha dato proprio il titolare della Sanità, nei giorni scorsi a Berchidda. «Nieddu ha partecipato a una riunione insieme ad alcuni sindaci - racconta Barroccu -. Ha detto che intende riaprire il presidio per le malattie rare del Nord Sardegna: ottima notizia. Ha poi annunciato che sanerà le carenze di medici nei comuni del Monte Acuto. Direi bene se non fosse che mi sembra una dichiarazione per farci contenti ma nulla di più. Già due anni fa il comitato di medicina generale in Regione aveva fatto una delibera in cui dava indicazioni sulle procedure da seguire per pubblicare tutte le sedi carenti fino al 2017. Invece, la pubblicazione è ancora ferma al 2015. E nel frattempo siamo oltre la metà del 2019. L'assessore dovrebbe stimolare i funzionari regionali ad accelerare la pubblicazioni delle sede vacanti dal 2015 fino a oggi». Per Barroccu la pubblicazione delle sedi vacanti è un passaggio necessario per risolvere la situazione dei medici di base nell'isola. Ma ce n'è anche un secondo. «Visto che la Regione si autofinanzia per la sanità sarebbe opportuno non ripetere l'errore fatto nella passata legislatura - dice ancora -. Parlo delle borse di studio di medicina generale. 40 posti sono troppo pochi. Anche perché oggi noi medici di famiglia già dovremmo essere circa 1.200, ma siamo decisamente meno. Per di più, nei prossimi anni la carenza sarà di oltre 300 medici, il che significa che 350mila sardi rischiano di rimanere senza assistenza. Un problema che riguarda tutta la Sardegna, anche se è più sentito nelle periferie e nelle zone a più bassa densità abitativa». La Asl di Sorgono, per esempio, per fronteggiare l'assenza di pediatri nei paesi della Barbagia Mandrolisai, ha incaricato i medici di base di occuparsi anche del servizio pediatrico. «I carichi di lavoro sono cresciuti notevolmente - dice Barroccu -. Per noi diventa veramente impossibile affrontare altri compiti. L'assessore dovrebbe dirci quale tipo di organizzazione intende dare alla medicina territoriale. La legge Balduzzi, che ci piaccia o meno, esiste ed è arrivato il momento di dare un'uniformità organizzativa a un territorio ancora a macchia di leopardo. Se Nieddu riuscisse a farla si potrebbero davvero alleggerire le liste d'attesa e ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso. Il 50-60 per cento di quei codici bianchi dovrebbero essere di pertinenza del territorio». Barroccu chiede all'assessore di intervenire anche sotto altri due profili. Il primo riguarda la cronicità. «La Sardegna è stata rimproverata dal ministero perché insieme ad altre 4 regioni non ha ancora presentato un piano. Per i cronici si investe il 60-70 per cento della spesa sanitaria: dare un'assistenza come dio comanda significherebbe evitare ricoveri impropri o accessi nei pronto soccorso». Il secondo punto riguarda la domiciliarità, ovvero l'assistenza ai pazienti altamente critici. «Olbia aveva lanciato questo progetto ed era partita bene. Oggi però i fondi sono sempre più ridotti e sono tanti gli specialisti che, senza incentivo economico, stanno rinunciando a fare l'assistenza a domicilio. Magari con quei 27 milioni di euro recuperati sotto la gestione di Moirano la sanità sarda potrebbe riprendere a investire sul territorio».

 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 14 luglio 2019 / Nuoro - Pagina 26
Da domani sino a sabato 20 quarta edizione della International Summer School
STUDENTI DA TUTTO IL MONDO IN CITTÀ PER I DIRITTI UMANI
Si parlerà del fenomeno dei migranti ma anche di Brexit e tutela dei dati sensibili

NUORO UniNuoro conferma la sua vocazione internazionale e per l'affermazione dei diritti alla base del vivere civile proponendo la quarta edizione della summer school internazionale "The Future of Human Rights in Europe" (il futuro dei diritti umani in Europa), un seminario al quale parteciperanno 25 studenti provenienti da dodici nazioni (Brasile, Sudan, Austria, Germania, Francia, Turchia, Mauritius, Siria, Pakistan, Nigeria, Algeria, Olanda) e ovviamente da diverse regioni italiane. Un evento fortemente voluto da Fabrizio Mureddu, commissario straordinario del consorzio universitario nuorese: «Uninuoro conferma la sua duplice vocazione internazionale - dice Mureddu - sia come capacità di attrarre ragazzi da tutti il mondo sia come attenzione a temi globali e di estrema attualità. La scelta di puntare su queste tematiche e sui giovani si è rafforzata con l'istituzione del "Centro studi sui diritti della persona e dei popoli" che ha messo assieme il mondo della ricerca, delle istituzioni, della scuola e delle professioni attorno al tema dei diritti umani e del coinvolgimento dei giovani».Il seminario, organizzato dal dipartimento di giurisprudenza dell'università di Sassari e da UniNuoro, prende il via domani e andrà avanti sino al 20 luglio. Cinque giorni di confronto serrato nelle aule di via Salaris dove il tema dei diritti sarà affrontato sotto varie prospettive, tutte molto legate all'attualità. A cominciare dalla necessità di azioni di tutela verso i soggetti sociali più deboli (minori, disabili, migranti), proseguendo con uno sguardo alla diffusione di atteggiamenti nazionalistici in Europa e dei rischi che possono comportare; ma anche le conseguenze pratiche che comporteranno svolte, per certi versi epocali, come la Brexit britannica. Durante il seminario verrà affrontato anche il rapporto tra scienza e diritto: testamento biologico, eutanasia, fecondazione assistita. E diritto alla privacy, nel web ma non solo visto che proprio in questi giorni in Italia si discute della possibilità di introdurre le impronte digitali nella pubblica amministrazione per porre un freno all'assenteismo durante l'orario di lavoro. Un'eventualità che ha già provocato l'intervento critico del garante della Privacy, che teme la violazione del diritto di ciascuno al legittimo riserbo verso la diffusione dei propri dati sensibili (quali sono appunto le impronte digitali).Numerosi gli appuntamenti organizzati dal direttore scientifico Gabriella Ferranti e dal responsabile organizzativo Maria Cristina Carta, entrambe docenti dell'Università di Sassari. Altrettanto numeroso l'elenco degli esperti invitati a partecipare, tra i quali Ezio Perillo, giudice della Corte di Giustizia europea, Domenico Vallario, assistente giurista della Corte europea dei diritti dell'uomo, Carla Ciavarella, già direttore del carcere di Tempio e Nuoro, Pier Virgilio Dastoli, rappresentante del Movimento europeo e presidente del "Centro studi sui diritti della persona e dei popoli" recentemente istituito a Nuoro, e Leone Rizzo del parlamento europeo. Sul piano internazionale sarà presente tra i relatori Alison Jones, rappresentante del Movimento British in Europe. Al termine del corso verranno assegnate tre borse di studio per seminari internazionali. (p.me.)
UNIVERSITÀ » FORMAZIONE E AZIONE SOCIALE
Mureddu (UniNuoro): saranno i giovani gli artefici del cambiamento

«Credo che il rilancio non solo della città ma di tutto il Paese passi attraverso i giovani», dice Fabrizio Mureddu, commissario straordinario di UniNuoro. «La deriva sociale a mio avviso può essere contrastata solo attraverso un atto di generosità generazionale - continua Mureddu - che impone a noi adulti di lavorare per questa fetta di popolazione spesso posta ai margini delle scelte politiche, sindacali e anche familiari: i giovani appunto. Per i quali dovremmo fare tanto senza scadere in paternalismi o, peggio ancora, dannosi atteggiamenti protezionistici che esonerano da responsabilità. Credo che il mondo della formazione debba riflettere su come trovare una via di valorizzazione delle competenze e dei talenti dei giovani attraverso un percorso di responsabilizzazione che li veda futuri protagonisti attivi e responsabili dei cambiamenti di questa società».

 

 

Questionario e social

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