Giovedì 4 luglio 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 luglio 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 luglio 2019 / Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
LE STATISTICHE. L'ateneo cresce del 9,52 %. Del Zompo: «Dato significativo»
UNIVERSITÀ, SEMPRE PIÙ ISCRITTI
Nell'ultimo anno accademico quasi quattromila matricole in più

Diploma in mano, sono 3.842 gli studenti che nell'anno accademico appena trascorso hanno deciso di proseguire il percorso di studi, facendo così registrare all'Ateneo un aumento delle immatricolazioni del 9,52 per cento rispetto all'anno precedente. Un dato importante che non passa certo inosservato, come evidenziato in una inchiesta che analizza i dati sulle nuove iscrizioni forniti dai sessantuno atenei pubblici e statali della penisola. Corsi di laurea triennali e magistrali a ciclo unico, tra gli atenei italiani Cagliari conquista l'undicesima posizione, superando la media nazionale che si attesta all'1,72 per cento ed entrando di diritto nella classica delle migliori venti università, appena sotto Udine che si piazza al decimo posto con uno scarto percentuale dello 0,21. Se è poi vero che la matematica non è un'opinione, altrettanto vera è l'elementare proprietà commutativa secondo la quale pur cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. E allora c'è da dire che di cambiamenti invece l'ateneo cagliaritano per registrare questo significativo aumento ne ha fatti, come sottolineato dalla rettrice dell'Università Maria Del Zompo: «Questo dato è l'effetto diretto del miglioramento nella nostra offerta formativa sempre più in connessione con la ricerca scientifica». L'Università è infatti negli ultimi tempi sempre più vicina al territorio, imprese e istituzioni nel tentativo di promettere un futuro più sicuro alle giovani generazioni sarde.  «La Sardegna figura tra le regioni europee con il più basso numero di laureati: il nostro 9,52 per cento in più di immatricolati è un dato estremamente significativo, perchè aumentando il numero di iscritti aumenterà anche il numero dei laureati», continua Del Zompo, in attesa di dare il via nelle prossime settimane alle nuove iscrizioni. Per tante matricole che arrivano c'è anche qualche studente che se ne va, come Francesca Falletto, ormai prossima al conseguimento della laurea magistrale in Relazioni Internazionali. Ha da poco svolto proprio grazie all'Università di Cagliari un periodo di tirocinio alla Camera di commercio italiana in Portogallo. «Qui mi sono resa conto che anche l'esame che mi sembrava meno aderente al mio percorso di studi mi è stato poi utile nel lavoro». Alla domanda sul futuro risponde però dando voce a molti studenti nella stessa situazione: «Laureata. E adesso»?
Michela Marrocu

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 luglio 2019 / Agenda (Pagina 19 - Edizione CA)
ANNIVERSARIO. Lo storico allunaggio del 1969
Cinquant'anni fa lo sbarco sulla Luna: convention per ricordare l'evento

Il 20 luglio 1969 l'Apollo 11 portava gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin a mettere piede per la prima volta sulla Luna. Per celebrare i cinquant'anni dell'allunaggio venerdì 19, dalle 16, nell'aula magna della facoltà di Ingegneria e Architettura (via Marengo 2) si svolgerà un convegno nel quale sarà presentato il libro “Geopolitica dell'esplorazione spaziale - La sfida di Icaro nel terzo millennio” con la presenza dell'autore, Marcello Spagnulo. È una delle tante iniziative messe in cantiere per festeggiare l'importante compleanno, anche con altri eventi astronomici, eclissi, stelle cadenti e costellazioni da osservare nella stagione estiva.
L'appuntamento Si inizia alle 16 con l'accoglienza degli invitati e partecipanti e i saluti istituzionali del sindaco Paolo Truzzu apriranno la convention insieme a quelli della rettrice dell'Università di Cagliari. Si entra nel vivo della serata alle 16.45 con la proiezione del video dell'allunaggio: immagini dell'evento che hanno fatto il giro del mondo, raccontando una storia che a 50 anni esatti dalla missione Apollo 11 vale circa due milioni di dollari, secondo la stima fatta da Sotheby's per la vendita all'asta del video originale delle registrazioni originali dello sbarco lunare. La presentazione del libro di Spagnulo, come da programma, sarà fatta alle 17.15. Poi spazio alla tavola rotonda alla quale parteciperanno tanti esperti: Paolo Bellomi, ingegnere e direttore tecnico della società Avio, Giacomo Cao, docente universitario e presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna, Nicoló D'Amico, professore e presidente dell'Istituto nazionale di Astrofisica, Marco Di Giugno, avvocato della direzione aeroportuale dell'Enac in Sardegna, Stefano Gualandris, in rappresentanza di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario di Stato con delega all'aerospazio. A partecipare al dibattito saranno anche Aniello Violetti, colonnello dello Stato Maggiore dell'Aeronautica e Alberto Scanu, amministratore delegato della Sogaer. Infine alle 19 i saluti istituzionali del presidente della Regione, Christian Solinas. Il dibattito sarà moderato da Flavia Giacobbe. Un compleanno in grande stile, che si concluderà con un rinfresco.

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 luglio 2019 / Provincia di Nuoro (Pagina 33 - Edizione CA)
ORANI. Da oggi a sabato
Ricercatori del Crenos nel museo Nivola

Gli economisti del Crenos, il Centro ricerche economiche Nord Sud delle università di Cagliari e Sassari diretto da Emanuela Marrocu parleranno di ricerca a Orani, ospiti della Fondazione Costantino Nivola.
L'iniziativa, da oggi a sabato, culminerà con un incontro domani alle 16.30: previsto un workshop scientifico coordinato da Raffaele Paci, docente alla facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell'università di Cagliari, durante il quale i ricercatori discuteranno i risultati delle attività di ricerca in corso. Poi una tavola rotonda sul ruolo che attrattori di tipo ambientale e culturale - quali il museo Nivola - possono svolgere per lo sviluppo del territorio. Il workshop è organizzato da Giovanni Sulis e Fabio Cerina, ricercatori Crenos. Alla tavola rotonda dal titolo “Lo sviluppo nelle aree interne: cultura, ambiente, produzioni locali”, parteciperanno il presidente della Camera di commercio, Agostino Cicalò, Anna Pirellas del parco Donnortei, Mario Paffi del museo di Mamoiada, Giuseppe Cuccurese, direttore generale Banco di Sardegna, ed Emiliano Deiana, presidente dell'Anci.

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 luglio 2019 / Nuoro (Pagina 32 - Edizione CA)
PERSONE. Lavora a Monterrey, gira il mondo ma vorrebbe tornare in Sardegna
«IN MESSICO CON L'ISOLA NEL CUORE»
Daniela Frogheri, 43 anni, dirige un dipartimento di architettura

Una brillante carriera accademica cominciata in Messico sei anni fa, a corredo di un eccelso background contaminatosi negli Stati Uniti, per poi consolidarsi in Spagna nel corso di quasi due lustri. La parabola professionale di Daniela Frogheri svela il profilo di un'indomita globe-trotter. Nata 43 anni fa a Nuoro, maturità scientifica al liceo Enrico Fermi e laurea in ingegneria all'università di Cagliari, dopo una breve esperienza a Los Angeles durante la quale si cimenta nell'ideazione di scenografie cinematografiche, nel 2006 si trasferisce a Barcellona per dedicarsi alla fabbricazione digitale e all'intelligenza artificiale. A 37 anni si stabilisce in Messico; è l'università di Monterrey a ingaggiarla in qualità di docente inquadrandola nel dipartimento di architettura, del quale, nel febbraio 2018, ha assunto la direzione. Autrice di svariate pubblicazioni scientifiche, relatrice in conferenze internazionali (dall'Argentina al Perù, dalla Grecia al Cile), le sue installazioni espositive richiamano frotte di ammiratori in Brasile come negli States, in Italia come nel Regno Unito.
Eclettismo «La mia infanzia - racconta Daniela - è stata ricca di affetti e stimoli. Nutro gratitudine nei confronti dei miei genitori: mi hanno supportato, avallando le mie inclinazioni». Indicative di una duttilità sui generis . «Ho sempre amato la letteratura, la poesia e la filosofia, essendo animata fin da bambina anche da una grande creatività che esternavo soprattutto disegnando. Conseguente la scelta di frequentare il liceo scientifico». La vocazione all'estro contrassegnò il prosieguo formativo. «Scelsi l'ateneo di Cagliari e m'iscrissi a ingegneria. Fu un percorso che mi permise di dilatare i canonici confini intellettuali di una facoltà stimolante come poche. Esplorai la progettazione e il design abbinando applicazioni pratiche e ricerche concettuali». Ultimato il ciclo accademico e dopo una feconda full immersion alla scoperta dell'esprit statunitense, la traiettoria lavorativa di Daniela lambì la Spagna, per poi volgere in Messico. «Due realtà complesse e differenti tra loro. In entrambe ho avuto la fortuna di crescere e affermarmi, elaborando studi che attengono all'universo degli oggetti e degli edifici».
Semi esistenziali «Nuoro - prosegue Daniela - è la città dove sono nata: rappresenta le mie radici e simbolizza il focolare domestico». La lontananza aiuta a individuarne i tratti geopolitici. «Dall'estero scorgo elementi che quando ci abitavo non captavo. Distinguo gli ideali sconfinati che la impregnano e i limiti strutturali che la penalizzano. La cultura barbaricina mi inorgoglisce: è patrimonio del mio Dna valoriale». La nostalgia della città natìa è una sirena ammaliatrice. «Se sussistessero le condizioni e le opportunità idonee, mi piacerebbe vivere stabilmente nella mia terra. L'ho lasciata quindici anni fa: in questo periodo ho dato molto, in termini di competenza, a Paesi stranieri. Sarei felice qualora potessi mettere a sua disposizione il know how che ho maturato: contraccambierei con gioia l'afflato umano che mi ha sempre riservato». Senza tradire la sorgente cosmopolita che ne ha ispirato l'azione, votata a un'avanguardia non di maniera. «È in forza delle relazioni transnazionali se oggi ho maggiore consapevolezza delle mie origini: il confronto multietnico innerva la propria matrice identitaria».
Claudio Serpico

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 luglio 2019 / Sport (Pagina 40 - Edizione CA)
NAPOLI. AL SAN PAOLO UNIVERSIADI AL VIA
Festa per 30mila

NAPOLI Luci, miti, leggende e tradizioni ma anche lo sguardo al futuro fatto di accoglienza e integrazione: in attesa dell'accensione del tripode raffigurato dalla riproduzione del Vesuvio, con un calcio ad una simbolica palla di fuoco del capitano del Napoli, Lorenzo Insigne, si è aperta la 30/a edizione delle Universiadi che vedrà Napoli e la Campania protagoniste dello sport universitario mondiale fino al 14 luglio. Suggestiva la cerimonia di apertura, affidata a Marco Balich, il «cerimoniere delle Olimpiadi» con un omaggio alla città, alla sua storia, dalla nascita della sirena Partenope (mascotte delle Universiadi), all'ingresso di Bebe Vio con il Tricolore consegnato ai Corazzieri, fino al riferimento calcistico, grande passione della città. Il tutto davanti allo sguardo di Sergio Mattarella, salutato dagli applausi dei 30mila presenti e che prima della cerimonia, in una sala privata della tribuna autorità ha salutato e baciato la piccola Noemi, la bimba di 4 anni ferita in un agguato di camorra a Napoli. Al Capo dello Stato l'onore poi di dichiarare ufficialmente aperta la manifestazione, seconda, per numero di partecipanti, solo ai Giochi olimpici: seimila atleti in rappresentanza di 118 Paesi.

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 4 luglio 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
Sea Watch
I PORTI CHIUSI E LA GIUSTIZIA
Leonardo Filippi
La decisione del giudice di Agrigento sul caso Sea Watch non fa certamente aumentare né la certezza del diritto, né la fiducia nella giustizia. Anzi i cittadini restano sconcertati di fronte ad una decisione che ritiene legittimo il comportamento dell'ardita capitana Carola, che disobbedendo ai divieti, è entrata prima nelle acque territoriali italiane e poi con la forza anche nel porto di Lampedusa, rischiando di affondare una motovedetta della Guardia di Finanza con i cinque finanzieri a bordo, e sbarcando 40 migranti che aveva raccolto nelle acque di ricerca e soccorso libiche.
Osservo solo che a me, come difensore, è capitato spesso di assistere poveri malcapitati che, per una banale discussione con un vigile urbano, sono stati condannati proprio per resistenza a pubblico ufficiale a due o tre anni di reclusione, senza aver posto in pericolo la vita di nessuno. In questa vicenda alla capitana Carola, secondo la legge del mare e quella nazionale, erano stati contestati diversi reati, anzitutto la resistenza a pubblico ufficiale, tutti però ritenuti dal giudice per le indagini preliminari giustificati dall'adempimento del dovere di salvare i naufraghi, per cui l'arresto in flagranza non è stato convalidato e nessuna misura cautelare è stata applicata. Naturalmente è prevedibile che il Pubblico ministero impugnerà le decisioni del giudice e non è escluso un loro ribaltamento.
È chiaro che il soccorso in mare è un dovere morale prima ancora che giuridico ed è imposto da diversi trattati internazionali, ratificati dall'Italia. (...) SEGUE A PAGINA 9

Politica (Pagina 9 - Edizione CA) SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
La decisione del Gip di Agrigento è destinata a rinfocolare le polemiche
CAROLA, SALVINI, I PORTI CHIUSI: ORA CRESCE L'INCERTEZZA DEL DIRITTO

(...) In particolare, è vietato il respingimento verso Paesi in cui i diritti fondamentali non sono assicurati (ad esempio Tripoli) e si prevede che gli sbarchi dei naufraghi soccorsi in mare debbano avvenire nel “porto sicuro” più vicino al luogo di soccorso (nel nostro caso, erano Tunisi o Malta) e non certo quello scelto a piacimento del soccorritore. Inoltre, le stesse Convenzioni prevedono che, se uno Stato non è in condizione di accogliere le persone soccorse, gli altri paesi cooperino per trovare una soluzione, cosa che gli altri Paesi europei si guardano bene dal fare.
Il giudice, per ritenere giustificata la condotta della capitana Carola, ha applicato l'art. 10-ter del testo unico sull'immigrazione, che prescrive di condurre i migranti negli appositi punti di crisi (cosiddetti hotspots). Ma la norma è inconferente nel caso concreto perché riguarda l'identificazione dei cittadini stranieri rintracciati in prossimità della frontiera nazionale o giunti, legittimamente, sul territorio nazionale a seguito di operazioni di salvataggio in mare, mentre nel nostro caso si tratta di persone soccorse in acque internazionali e trasportate in Italia contro il divieto di ingresso.
Perciò in questa vicenda non è in discussione il diritto-dovere di soccorrere chi rischia la vita in mare, perché nessuno dei migranti si trovava in condizioni di pericolo per la vita o per la salute, anzi ricevevano a bordo regolare assistenza e qualche giorno prima una decina di essi che necessitavano cure mediche erano già stati sbarcati a terra. Ciò su cui si discute è la scelta del porto di approdo e quello di Lampedusa era chiuso, come consente la nostra legge. Il nostro Paese ha quindi agito secondo il diritto nazionale e internazionale. D'altra parte, la vicenda era stata portata alla Corte europea dei diritti dell'uomo, che aveva sentenziato che l'Italia ha l'obbligo di prestare assistenza ai migranti, ma non ha il dovere di accogliere né loro, né la nave.
È difficile perciò considerare legittima la condotta della capitana e il provvedimento del giudice di Agrigento sembra, più che una decisione giudiziaria, una scelta politica contraria alla linea dei porti chiusi. Quello che è certo è che nessuno dei paesi europei si è fatto avanti per garantire ospitalità ai migranti. Anzi, ci hanno pure fatto la lezioncina, accusandoci di scarsa accoglienza. E allora, in un'Europa in cui in tanti predicano bene ma razzolano male, credo che comunque le leggi del nostro Paese debbano essere rispettate da tutti, anche da chi agisce per salvare vite umane.
LEONARDO FILIPPI, UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
 

Questionario e social

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