Mercoledì 5 giugno 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 giugno 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 giugno 2019 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
LE NORME. Bagnai (Lega): misura concreta. Fassina (LeU): va cambiata
IL GETTITO EXTRA VERRÀ DISTRIBUITO ALLE UNIVERSITÀ DEL SUD

«Il provvedimento che disciplina la flat tax sulle pensioni estere, emanato dall'Agenzia delle Entrate, è un passaggio necessario per il miglioramento della misura varata da questo governo in legge di bilancio». Lo dichiara in una nota il presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato Alberto Bagnai (Lega), in riferimento alla disciplina della tassazione agevolata sui redditi di fonte estera dei pensionati che decidono di trasferirsi in Italia, emanata nei giorni scorsi dall'Agenzia delle Entrate.
«Un risultato che concretizza, grazie alla competenza dei tecnici dell'Agenzia e alla loro disponibilità al confronto con la parte politica, una misura da tempo in discussione fra gli economisti della Lega, a testimonianza di un impegno concreto per il rilancio del Meridione. Va in questo senso - spiega - la destinazione del gettito al finanziamento delle università meridionali impegnate nella ricerca per l'innovazione e lo sviluppo: una misura finalizzata a contrastare il fenomeno dell'emigrazione studentesca, cui recenti studi dello Svimez attribuiscono un rilevante ruolo nell'accentuare il divario fra Nord e Sud del paese».
Conclude Bagnai: «Con questo intervento si supera quindi la logica dell'attrazione di consumi sui territori, investendo sul capitale umano di regioni che hanno enormi potenzialità inespresse. Anche questa misura conferma la volontà politica della Lega di rivolgersi all'intero paese e, ancora una volta, la capacità di passare dalle parole ai fatti».
Di diverso avviso Stefano Fassina, di LeU: «La Flat tax è riedizione del gioco delle tre carte: l'Irpef non viene ridotta ma redistribuita in modo regressivo. Si interviene sulle detrazioni fiscali che, come noto, sono progressive, e si eliminano i famosi 80 euro. Vuol dire che verranno penalizzati i redditi più bassi di lavoratori dipendenti e pensionati». Prosegue Fassina: «In questo modo si aggraverebbero disuguaglianze già drammatiche. Va radicalmente cambiato segno sociale all'intervento. L'unica strada progressiva e realistica per ridurre il carico fiscale alle famiglie è aumentare le detrazioni per figli a carico e per redditi da lavoro e da pensione».

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 giugno 2019 / Agenda (Pagina 21 - Edizione CA)
Educazione e democrazia
Da domani a sabato più di 600 studiosi, accademici e policy makers di livello nazionale e internazionale si confronteranno sui più recenti risultati della ricerca empirica e teorica in campo educativo durante la prima Conferenza Internazionale della rivista "Scuola Democratica. Learning for democracy", ospitata dall’Università di Cagliari. Momento clou della prima giornata dei lavori sarà alle 11.50 nell’Aula magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura in via Marengo.

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 giugno 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
L'intervento
IL PIANETA OBSOLETO

Aldo Berlinguer
Sono passati alcuni anni ormai dal meraviglioso discorso di Pepe Mujica, presidente uruguaiano, alle Nazioni Unite. E ancora riecheggia quella sua insistente domanda: perché oggi una lampadina dura in media un anno quando a Livermore, in California, la celebre lampadina da 4 watt dei vigili del fuoco è accesa dal 1901?
Settant'anni sono invece passati dalla scomparsa dei fratelli Collyer, agiati newyorkesi ritrovati cadaveri, nella loro casa, sotto 180 tonnellate di oggetti compulsivamente accumulati nel tempo. Ai Collyer sono stati dedicati alcuni romanzi, oltre al nome della malattia: la disposofobia, nota anche come sindrome di Collyer.
Cos'hanno in comune le due cose? Apparentemente nulla. La prima evoca la cosiddetta obsolescenza programmata: quella del cartello “Phoebus” che, già nel 1924, portò una standardizzazione nella produzione delle lampadine ad incandescenza al fine di limitarne la vita a circa 1.000 ore di esercizio. Qualcosa di simile è avvenuto per le calze da donna: quando la DuPont capì che il nylon era troppo resistente, i suoi ricercatori studiarono come fare maggiori profitti indebolendo la fibra. Doveva smagliarsi più rapidamente. Arcinoto, da ultimo, il caso Apple: la batteria dell'iPhone doveva scaricarsi rapidamente per essere sostituita.
La seconda vicenda: quella dei fratelli Collyer riflette invece come la dimensione degli oggetti di consumo può condizionare i comportamenti umani. (...) SEGUE A PAGINA 40

Commenti (Pagina 40 - Edizione CA) Segue dalla prima
ANCHE LA TERRA SARÀ OBSOLETA
(...) Infatti nello stesso anno della loro morte (1947) Erich Fromm denunciava una società ossessionata dagli averi, nella quale gli slogan pubblicitari ribadiscono che la nostra identità è legata ai beni che possediamo, invitandoci a comperarne sempre di nuovi, pur consapevoli che non li consumeremo mai.
In effetti un noto designer statunitense, Clifford Brooks Stevens, ha spiegato come l'obsolescenza programmata sia anche «instillare nell'acquirente il desiderio di comprare qualcosa di appena un po' più nuovo un po' prima di quando sia necessario». Il che significa che si può lavorare sul prodotto o sul suo consumatore allo stesso tempo: riducendo la vita del primo e manipolando il cervello del secondo. Esito: prodotti meno durevoli, maggiori costi, più consumo di materie prime, più impatto ambientale e più forme di dipendenza comportamentale: strike!
Al fondo c'è -ormai evidente- una totale alterazione delle relazioni tra uomo e oggetti che produce sempre maggiori forme di dipendenza. Così la maniacale frequentazione del cellulare libera il neurotrasmettitore “dopamina” innescando una sensazione di gratificazione nel rimanere sempre in suo possesso, possibilmente connessi. Dalla crasi inglese “no-mobile-phone-phobia” è dunque derivato il neologismo “nomofobia”, oggi considerata una vera e propria patologia comportamentale. Idem per lo shopping online compulsivo: comporta la perdita del controllo, l'alterazione della percezione e significative ricadute sul comportamento e sull'indebitamento personale (lo dice una ricerca francese, Duroy et al, 2014) .
Il tutto condito con nuovi, conseguenti costumi di massa: socializzazione nei centri commerciali, alterazione dei bisogni percepiti e conseguente disagio nel non poterli soddisfare, diversità e forme di esclusione sociale indotte da mancanza di beni visti come essenziali, logiche proprietarie come fratture familiari e comunitarie. Della serie: un giocattolo a un figlio e uno, di diverso colore, all'altro: non sia mai che si possa regalare una cosa ad entrambi educandoli così alla condivisione.
Questa breve, un po' caotica carrellata si chiude con le immagini, di qualche giorno fa, dell'aereo della compagnia russa Aeroflot in fiamme sulla pista di Sheremetyevo: alcuni passeggeri, nel tentativo di portarsi via i bagagli, ostruivano la via di uscita dall'aereo. Bilancio: 41 morti; anche qui i beni di consumo hanno la meglio sulle vite umane.
Morale: stiamo assistendo ad una progressiva manipolazione delle coscienze ad opera di vere e proprie armi di distruzione culturale di massa che producono infelicità, disturbi comportamentali e ci stanno facendo devastare il pianeta: anch'esso ormai ad obsolescenza pianificata. Tra poco arriverà pure l'intelligenza artificiale a sgombrare definitivamente il campo dal poco pensiero critico rimasto.
ALDO BERLINGUER, UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

4 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 5 giugno 2019 / Sassari - Pagina 17
UNIVERSITÀ
Sospeso il servizio mensa

SASSARI Niente cena, ieri, per gli studenti universitari sassaresi che abitualmente frequentano la mensa di via Dei Mille. E anche oggi non verranno serviti ne il pranzo ne la cena anche se l’Ersu sta provvedendo a organizzare un servizio sostitutivo e temporaneo in modo da superare le criticità di questi giorni. Alla base del disservizio, spiegano i vertici dell’Ersu, ci sarebbero le «gravi inadempienze della ditta Marconi Group che gestisce in appalto le pulizie e la somministrazione delle pietanze all’interno della mensa  niversitaria». Questa mattina il presidente dell’Ersu Massimo Sechi e il direttore generale Antonello Arghittu illustreranno nel dettaglio le ragioni che hanno portato l’ente universitario a disporre la sospensione del servizio e le soluzioni che dovrebbero portare a eliminare le criticità. La Marconi Group ha presentato istanza di concordato preventivo al Tribunale di Isernia in aprile poichè l’azienda ha un debito nei confronti dei lavoratori della mensilità di aprile e di quella di maggio.

 

Questionario e social

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