Domenica 2 giugno 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 giugno 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 giugno 2019 / Nuoro (Pagina 48 - Edizione CA)

NUOVE AZIENDE
Tre premi del Distretto culturale
Il Distretto culturale del Nuorese “Atene della Sardegna” finanzia il premio per le imprese culturali e creative. Previsti tre premi per le migliori idee da seimila, tremila e mille euro. Novità della dodicesima edizione della Start Cup Sardegna, competizione nazionale presente nell'Isola dal 2008, che nasce dalla collaborazione fra gli uffici di trasferimento tecnologico delle Università di Sassari e Cagliari sui settori life science, Ict, agrifood - cleantech, industrial. In palio ci sono 10 mila euro. Una sezione speciale quella dedicata alle imprese culturali e creative della Sardegna, per il Distretto culturale del Nuorese, che dovranno dichiarare nella proposta la loro intenzione di partecipare sia alla Start Cup Sardegna che alla sezione speciale del Distretto. Start Cup a cui possono accedere anche idee di business esterni alle università, ma presentate da gruppi composti da almeno due persone, o imprese, ma non costituite prima del primo gennaio 2019.
Il road show itinerante di presentazione della Start Cup, farà tappa a Nuoro il 2 luglio, ore 11, nella Camera di commercio, occasione per confrontarsi sulla propria idea di business con gli organizzatori della Start Cup e del Banco di Sardegna. Per partecipare al concorso c'è tempo fino al 15 luglio. (f. le.)

 


 


2 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 giugno 2019 / Sulcis Iglesiente (Pagina 42 - Edizione CA)

CARLOFORTE.
Progetto europeo React
Energia e fonti rinnovabili Procede il percorso di Carloforte nel progetto React per la promozione della sostenibilità e delle energie rinnovabili nelle isole. Martedì i partner del progetto (aziende, imprese ed università) saranno a Carloforte, con i componenti della Commissione europea che si occupano di React per verificare, direttamente sul posto, le potenzialità dell'isola. L'obiettivo del progetto, che fa parte del bando comunitario Horizon 2020, è quello di rendere le piccole isole energeticamente indipendenti attraverso l'utilizzo delle fonti rinnovabili. Tra i parametri da monitorare c'è anche il risparmi energetico. A questo proposito in Municipio funzionano dei misuratori intelligenti di monitoraggio dei consumi, che nei prossimi mesi saranno installati anche in 30 edifici privati. (a. pa.)

 

 


3 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 giugno 2019 / Economia (Pagina 23 - Edizione CA)

APPUNTAMENTI
International week  Dal domani fino al 7 giugno all’Università di Sassari si terrà la prima “International week for laboratory staff”. È un’iniziativa rivolta a docenti, ricercatori e tecnici che lavorano ed insegnano negli atenei europei negli ambiti della biologia, medicina, farmacia, chimica e medicina veterinaria. Verranno ospitati nel corso della manifestazione 22 studiosi provenienti da 11 Paesi europei: Inghilterra, Portogallo, Spagna, Francia, Austria, Repubblica Ceca, Germania, Polonia, Lettonia, Lituania ed Estonia.
Intelligenza artificiale  La seconda edizione della conferenza internazionale dedicata alle Intelligenze artificiali e Ingegneria della conoscenza sceglie come sede Cagliari per il confronto su nuove tecnologie e premiazione dei lavori più interessanti e innovativi. L’appuntamento è da domani al 5 giugno nell’Hotel Regina Margherita, in viale Regina Margherita, dove si terranno workshop, seminari e presentazioni dei progetti che verranno premiati da una commissione composta dai professori Carlo Zaniolo, (università Los Angeles), Phillip Sheu (California Irvine), Maurizio Atzori (università di Cagliari), e Benjamin Wah (Hong Kong).

 

 


4 - L’UNIONE SARDA di domenica 2 giugno 2019 / Provincia di Cagliari (Pagina 34 - Edizione CA)

CAPOTERRA. Accuse al Comune che replica: seguiamo le direttive della Regione
«STOP AI TRATTORI SULLA SPIAGGIA»
I condomini scrivono alla Capitaneria: così si favorisce l'erosione
«L'utilizzo sistematico dei mezzi meccanici per la pulizia della spiaggia impedisce la ricrescita di specie erbacee e rende l'arenile meno resistente all'erosione: il Comune dovrebbe abbandonare ruspe e trattori e tornare agli interventi manuali». Giovanni Ruggeri, amministratore del condominio di Maddalena spiaggia, lancia l'allarme sulle condizioni degli arenili del litorale di Capoterra, dove l'ingresso dei mezzi gommati starebbe cambiando la morfologia delle spiagge.
LA SEGNALAZIONE  Ruggeri ha presentato una relazione dettagliata alla Capitaneria di porto di Cagliari, alla Conservatoria delle Coste, all'Università di Cagliari e alla Regione, per segnalare la situazione degli arenili capoterresi. Ruggeri la scorsa estate aveva simbolicamente costruito un piccolo recinto per proteggere un giglio marino spuntato dalla sabbia: un modo per dimostrare come i mezzi meccanici distruggano tutto quello che incontrano.
L'ACCUSA  «Servirebbero diversi interventi per preservare la bellezza di spiagge come Maddalena - dice Ruggeri -, muretti di contenimento tra parcheggio e arenile, chiusura con barriere amovibili per impedire l'accesso alle auto, pulizia manuale delle alghe, la piantumazione di arbusti. Il Comune, invece, come avviene ormai da quattro anni, si preoccupa esclusivamente della pulizia quotidiana, che avviene per mezzo di un trattore gommato munito di maglia dentata di altezza di circa 10 centimetri tale da recare una vera e propria aratura della superficie e una distruzione delle “banquette” di posidonia». E prosegue: «Nel 2011 si è arrivati ad asportare la grossa mole di posidonia, come nell'anno corrente, con mezzi cingolati: queste operazioni, insieme al maltempo, hanno provocato nel lungomare di Picciau lo spostamento verso la strada di centinaia di metri cubi di sabbia, mai tornati al loro posto».
L'APPELLO  Ruggeri, studi scientifici alla mano, lancia l'allarme. «Le banquette di posidonia stanno proteggendo le zone più sensibili all'erosione, asportandole non si fa altro che perdere una grande quantità di sedimenti - spiega - , vaste zone della riva sono anche fortunatamente ricoperte di conchiglie, foglie, rizomi, materiale bioclastico incrostante che genera nuovo sedimento, e danno un aspetto prezioso e naturale alla spiaggia. Se l'aratura quotidiana delle spiaggia dovesse persistere, tutto questo materiale prezioso verrà perso, portando a un deterioramento della qualità del litorale: bisogna smettere di prendersi cura della spiaggia solo per farla apparire come una immagine da cartolina».
IL COMUNE  Piccata la replica di Silvano Corda, assessore all'Ambiente. «Il Comune, come ogni estate, segue le direttive della Regione. Il nostro litorale ha creato un indotto e uno sviluppo economico turistico: il lido di Capoterra è uno tra i più apprezzati del sud Sardegna. Ruggeri dovrebbe interessarsi esclusivamente ai problemi che riguardano il suo condominio».
Ivan Murgana

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA


5 - LA NUOVA SARDEGNA di 2 giugno 2019 / Sassari - Pagina 20

Ieri l'incontro al Cubact dedicato alla creazione di impresa
HA PRESO IL VIA LA TERZA EDIZIONE DEL "CONTAMINATION LAB"
Il futuro si contamina tra innovazione ricerca e creatività
SASSARI Innovazione e creazione di impresa, attività comprese nell'ambito della cosiddetta Terza Missione dell'università, e condotte al Cubact, l'incubatore del nostro Ateneo. Questo il filo conduttore dell'evento che ieri pomeriggio l'università ha ospitato nell'aula Mossa del dipartimento di Giurisprudenza. L'incontro è stato l'occasione per dare l'avvio alla terza edizione del CLab, Contamination Lab dell'università di Sassari, ovvero il programma formativo rivolto agli studenti dell'Ateneo e volto a promuovere la cultura dell'imprenditorialità e dell'innovazione, attraverso un percorso di contaminazione tra studenti di discipline differenti. È stata inoltre l'occasione per assistere alla presentazione di alcuni progetti d'impresa, attualmente in fase di sviluppo, e che hanno già ricevuto attestazioni, premi e finanziamenti. A iniziare da quello messo in piedi dagli studenti del Liceo Scientifico Spano che hanno ben figurato alla finale nazionale del programma "La tua idea di impresa" promosso da Confindustria e dall'università Luiss, con il progetto "Step One", relativo allo sviluppo di una pavimentazione piezoelettrica con diversi materiali che permette di produrre, con la semplice pressione del passo, energia a costo zero. E poi il progetto di un'azienda già nata ed operante, che è stata selezionata per partecipare al programma Research to Innovation, R2I, nel quale il Cubact collabora con i prestigiosi centri di ricerca del Cern e del Infn per lo sviluppo di tecnologie altamente innovative. Radoff, questo il nome della start up, ha già immesso sul mercato e continua a sviluppare dispositivi innovativi atti a rivelare la presenza del gas Radon negli ambienti domestici e di lavoro ed a ridurne i rischi per la salute umana.Sono stati quindi i gruppi di Relicta ed Insect, vincitori delle precedenti edizioni del CLab Uniss con progetti di impresa rispettivamente nel campo delle bioplastiche idrosolubili e delle soluzioni bio compatibili per la protezione delle colture agrarie, a presentare il percorso da loro affrontato nella nascita e sviluppo delle idee di impresa innovative ed i loro più recenti risultati. L'evento ha dato anche il via ad un viaggio alla scoperta del mondo dei luoghi di contaminazione imprenditoriale in Italia. Il CLab dell'università di Sassari fa infatti parte del programma Italian Clab Network, la rete di Clab operanti presso diverse università a livello nazionale. Ed in tale ambito parte proprio da UNISS l'Italian Clab Express, il road show itinerante a bordo di un camper, alla scoperta dei diversi CLab di tutta Italia. Un percorso "a tappe" presso le diverse sedi che si riconoscono nella sfida complessiva di dare un contributo alla creazione di un ecosistema imprenditoriale a partire dai "fertili" contesti universitari, dove le startup possono nascere, crescere e lanciarsi alla conquista del mercato. Durante il corso della giornata sono intervenuti Giovannella Meazza, docente al Liceo Scientifico Spano e coordinatrice del progetto Step One; Cino Matacotta, responsabile dell'ufficio Trasferimento Tecnologico dell'Infn, che ha illustrato il programma "R2I-Research to Innovation". Ha moderato la serata il delegato rettorale per il Trasferimento tecnologico e le Grandi attrezzature dell'università di Sassari, Gabriele Mulas. (g.bua)

 

 

 


6 - LA NUOVA SARDEGNA di 2 giugno 2019 / Sassari - Pagina 15
POLICLINICO, I SINDACATI: “LA PAROLA AD ATS E AOU”
Chiesta il coinvolgimento immediato delle aziende per il reimpiego del personale
Nei prossimi giorni assemblea dei lavoratori sull’accordo trovato con la Regione

di Paoletta Farina
SASSARI «Ora è necessario raccordarsi al più presto con Ats e Aou per definire come gli oltre cento dipendenti del Policlinico verranno impiegati, nella pratica, per l'abbattimento delle liste d'attesa». Dopo lo storico accordo tra gli assessori regionali al Lavoro e alla Sanità Regione e i sindacati, messo nero su bianco in una delibera di giunta, Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica pensano già alle prossime mosse da compiere.Il progetto di "politiche attive del lavoro" che l'Aspal dovrà attivare per consentire l'impiego del personale medico, infermieristico e amministrativo nei presidi sanitari del Sassarese rappresenta un'assoluta novità. I dipendenti vengono infatti coinvolti in un'attività di pubblica utilità, come un tempo avveniva con gli Lsu. Una misura straordinaria per un situazione straordinaria come è quella in cui si è trovato il Policlinico dopo essere stato dichiarato fallito. Per garantire le retribuzioni vengono utilizzati fondi messi a disposizione dell'Aspal dal ministero del Lavoro. «Questo non impedisce che le aziende sanitarie possano assumere personale secondo le previsioni di organico - sottolinea il segretario della Fp Cgil, Paolo Dettori -. I dipendenti della casa di cura svolgeranno solo un'attività aggiuntiva». Un chiarimento che dovrebbe tranquillizzare i precari vincitori di concorso che ancora attendono di entrare in servizio nelle strutture sanitarie. L'altro appuntamento vicino sarà quello tra sindacati e personale. «Nei prossimi giorni convocheremo un'assemblea, per fornire tutte le informazioni e confrontarci sui dettagli dell'applicazione e intanto le risorse messe a disposizione della Regione, 738 mila euro, potranno consentire di affrontare i prossimi mesi con maggiore serenità», afferma Antonio Monni, segretario territoriale della Cisl Fp. «La soluzione trovata per evitare il licenziamento collettivo affronta per tempo l'aspetto economico. Giugno è infatti l'ultimo mese in cui l'Inps erogherà in cui il l'assegno di solidarietà Fis», aggiunge Augusto Ogana, segretario Uil Fp. L'accordo trovato tra i sindacati e gli assessori Alessandra Zedda e Mario Nieddu il 15 maggio scorso e al quale hanno partecipato anche il direttore dell'Aspal Massimo Temussi e Massimiliano Muretti per la Cgil e Armando Ruzzetto per la Cisl, contiene importanti e positivi aspetti anche su altri fronti. «In primo luogo c'è l'impegno preso e ribadito dall'assessore alla Sanità Nieddu di garantire il budget storico del Policlinico, circa dieci milioni di euro, anche per il 2020 - rileva Paolo Dettori -. Budget che rende più appetibile l'ospedale in vista dell'asta fallimentare, che sarà bandita entro questo mese secondo quanto ci ha comunicato il curatore fallimentare».E proprio l'operazione di acquisto del presidio ospedaliero di viale Italia è quella più attesa. Le organizzazioni sindacali si augurano che all'asta partecipino le principali imprese sanitarie private, italiane e non, per garantire un'assistenza qualificata e posti di lavoro anche nell'indotto. E si attendono la collaborazione della Regione nel caso venga chiamata a valutare la concessione di altri accreditamenti.

 

 


7 - LA NUOVA SARDEGNA di 2 giugno 2019 / La mia Isola - Pagina 5

L’INTERVISTA
M. Agostina Cabiddu
LA LINGUA ITALIANA È LA NOSTRA LIBERTÀ. E IO L'HO PROTETTALa giurista di Urzulei docnete al Politecnico di Milano è stata premiata come “benemerita” dalla Crusca per la battaglia contro l’uso obbligatorio dell’inglese
Il mio impegno è da intendersi come un contributo alla biodiversità linguistica: un imperativo categorico  contro l’omologazione culturale. Siamo molto indietro sulla tutela delle minoranze linguistiche, che tocca da vicino il tema della nostra identità: serve una nuova e seria legislazione
di Giusy Ferreli
L'italiano? "Va preservato e salvaguardato come fosse una preziosa specie vegetale. Il mio impegno è da intendersi come un contributo alla biodiversità linguistica". Alla professoressa di Diritto pubblico Maria Agostina Cabiddu la similitudine tra la lingua italiana e i tesori naturalistici del pianeta (compresi quelli che popolano il Supramonte della sua Urzulei) è venuta spontanea. La sua strenua battaglia in difesa dell'italiano e contro l'uso obbligatorio dell'inglese al Politecnico di Milano, combattuta sul piano culturale e su quello giuridico, è valsa alla docente ogliastrina il premio 'Benemeriti della lingua italiana', nuovo e prestigioso riconoscimento dell'Accademia della Crusca, la massima istituzione linguistica del Paese, attiva da secoli nel settore della linguistica e della filologia. Maria Agostina Cabiddu, ordinaria di istituzioni di diritto pubblico al Politecnico di Milano, dal 2011 ha avversato con tutte le forze la dilagante esterofilia in ambito accademico. ''Salvare la lingua e salvare i dialetti è l'imperativo categorico contro l'omologazione culturale", sottolinea Cabiddu, studi superiori a Nuoro e formazione universitaria alla Cattolica di Milano dove si è trasferita nel 1981 e dove tuttora vive e lavora partecipando attivamente anche al Coordinamento per la democrazia costituzionale. Non mancano, tra un impegno e l'altro, le rapide incursioni nel piccolo borgo ogliastrino ai piedi di monte Gruttas che le ha dato i natali. Qui torna spesso per trovare i familiari ma anche per godere di un territorio che riserva sorprese a non finire. Per nulla al mondo si sarebbe persa le performance musicali andate in scena durante il raduno internazionale di speleologia organizzato a fine aprile a Urzulei. La docente sarda saluta il premio di nuova istituzione non come un traguardo personale, ma come un riconoscimento nei confronti di tutto il movimento culturale che ha supportato la mobilitazione. E riserva un pensiero alle figure che tanto hanno rappresentato per la sua formazione "Voglio dedicare questo premio - dice - a mio padre Antonio, che non c'è più, e a mia madre Rosa, ma anche agli insegnanti che ho avuto a partire dalle elementari, in particolare al mio professore del liceo di Nuoro, Antonio Apreda, e a sua moglie Laura Sanna: a tutti loro voglio esprimere un sentito ringraziamento per avermi trasmesso il senso del dovere e l'amore per lo studio". Le motivazione della Crusca parlano chiaro. La professoressa ogliastrina è stata premiata per aver "combattuto una serrata battaglia per mantenere vivo l'uso della lingua italiana nei corsi universitari di istruzione scientifica superiore". Una battaglia che ha visto Cabiddu a capo "di un comitato di docenti che espresse ripetuti appelli avversi alla decisione del Senato accademico" del Politecnico di Milano. La storia ha inizio nel 2011 quando il Senato accademico della prestigiosa università meneghina deliberò a favore dell'uso esclusivo della lingua inglese nei corsi di laurea magistrale e di dottorato di ricerca. L'ex rettore Giovanni Azzone aveva deciso di rendere obbligatorio, a partire dall'anno accademico 2013 - 2014, l'insegnamento solamente in lingua inglese nei corsi magistrali e dottorali, estromettendo così la lingua italiana dalla formazione superiore di ingegneri e architetti. Questo sollevò l'indignazione di centinaia docenti che dapprima sottoscrissero una lettera di protesta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poi si rivolsero alla giustizia amministrativa. La decisione del Politecnico milanese venne poi dichiarata illegittima dal Tar della Lombardia che ha sancito come la lingua italiana debba mantenere il "primato in ogni settore dello Stato" (...) e, successivamente, dal Consiglio di Stato. Un sostegno fondamentale, in quel frangente, arrivò proprio dall'Accademia della Crusca.''Innumerevoli furono i convegni e gli incontri promossi per spiegare la nostra posizione che si basava e si basa sulla reintroduzione dell'italiano e non certo sull'espulsione dell'inglese", racconta Maria Agostina Cabiddu. La sommossa culturale della professoressa, ben sintetizzata nel suo libro "L'italiano alla prova dell'internazionalizzazione" con la prefazione del presidente onorario della Crusca Francesco Sabatini, ha attraversato l'Italia intera. Da Milano a Firenze furono centinaia gli accademici che si sollevarono contro l'esclusione dell'italiano a favore dell'inglese. Anche per questa ragione, il premio - conferito "a una persona di riconosciuta alta qualifica culturale, di qualsiasi nazionalità, giudicata benemerita della lingua italiana per aver operato in misura rilevante, direttamente o indirettamente, in qualsiasi settore di attività e di studi o con atti generosi anche in campo sociale, per la tutela, la valorizzazione e la diffusione della lingua italiana, ad esclusione di persone che operino professionalmente nel campo della ricerca o dell'insegnamento, scolastico e universitario, della lingua, della linguistica e della filologia italiana" - si è trasformato in un baluardo dell'identità culturale e linguistica. E ha rappresentato, tra le altre cose, un auspicio perché questa battaglia, iniziata anni fa contro l'esclusione dell'italiano dalle aule universitarie, possa tramutarsi in qualcosa di più: un input perché l'Italia si doti di una politica linguistica che ancora manca. ''Abbiamo voluto difendereun diritto costituzionalmente garantito, quello dell'insegnamento in italiano, ovvero di un veicolo linguistico in grado di consentire libertà agli studenti". Nel novero delle argomentazioni portate da Cabiddu una riguarda la qualità dell'insegnamento. "Il livello di inglese utilizzato all'Università - spiega - deve essere adeguato, altrimenti stiamo truffando gli studenti". Perché si possa scrivere la parola fine occorre attendere ancora qualche settimana. "Ora - spiega a questo riguardo - siamo davvero al rush finale. Dopo i pronunciamenti di Tar, Consiglio di Stato e Corte costituzionale attendiamo per luglio il giudizio di ottemperanza". Con quest'ultimo fondamentale passaggio, che nell'ordinamento giuridico italiano consente alla parte risultata vittoriosa di dare esecuzione alla sentenza nel processo amministrativo, si chiude un capitolo (quello giuridico) ma se ne apre un altro. Se si rinuncia alla propria lingua - è la tesi - si diventa tutti uguali e si assiste al fenomeno toccato con mano dalla docente: l'impoverimento lessicale. Dal suo osservatorio privilegiato la professoressa sa quanto i giovani, per buona parte, ignorino la straordinaria varietà lessicale che caratterizza l'italiano. "Certo non è la regola - osserva - ma capita di trovarsi di fronte a studenti che non sanno cosa sia un acronimo o cosa significhi asseverare.'' Ci sono casi limite in cui seconoscono 500 vocaboli è tanto" . Quanto si è rivelato incisivo il suo impegno tanto è forte il legame con la sua terra d'origine. Una lieve inflessione meneghina, dono dei quasi 40 anni trascorsi a Milano, non cancellano certo le sue profonde radici isolane, anche quelle linguistiche. Non è un caso dunque se parla correntemente la versione ogliastrina, in particolare quella di Urzulei, della lingua sarda. Anche su questo fronte Maria Agostina Cabiddu non ha dubbi. "Siamo decisamente indietro sulla tutela delle minoranze linguistiche, tutela che tocca da vicino il tema della nostra identità", dice la docente premiata dalla Crusca e per la quale "occorre una nuova legislazione che in maniera seria, senza seguir le mode del momento e delle congiunture politiche, restituisca dignità alle lingue minoritarie". E in Sardegna Maria Agostina Cabiddu aveva scelto di candidarsi alle scorse elezioni politiche come atto di amore verso una terra dalle grandi potenzialità e dalla tante problematiche. "Mi era stato proposto di candidarmi a Milano ma ho scelto le mie radici - aveva detto nel 2018 all'atto della sua candidatura all'uninominale per il Senato con Liberi e uguali - perché c'è necessità in Sardegna di una politica vicina al territorio".

 

 

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