Sabato 1 giugno 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 giugno 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 1 giugno 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)

L'analisi
INFEDELTÀ ELETTORALE
Marco Pignotti
L'Italia era nota in Europa per la sua estrema stabilità elettorale. Durante la Prima Repubblica, il giorno successivo alle consultazioni, si registrava il consueto esercizio retorico degli opinionisti che stabilivano vinti e vincitori in base a scostamenti spesso pari a pochi punti percentuali. D'altronde, il voto degli italiani era caratterizzato da una profonda e incrollabile fedeltà a un partito abbracciato dalla culla alla tomba. Amarcord allo stato puro.
Adesso il voto è diventato più volatile di un titolo azionario, comprato in seguito a un crollo in borsa, e il responso delle ultime elezioni europee ne è una tangibile conferma. Cinque anni fa il Partito Democratico sfondava la soglia del 40% con undici milioni di voti, mentre la Lega (allora Nord) vivacchiava intorno al 6%. Nel marzo del 2018 il Movimento 5 Stelle superava di slancio quota 30% e si candidava alla guida del governo del cambiamento, dato che più di dieci milioni di italiani gli accordavano la fiducia.
Oggi il quadro risulta nuovamente rivoluzionato. Le consultazioni per il Parlamento europeo ci dicono che milioni di voti si sono spostati da uno schieramento all'altro. La nuova Lega (non più Nord) di Salvini ha conquistato nove milioni di consensi, ovvero tre milioni in più rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Allo stesso tempo appare inarrestabile il declino dei pentastellati che in quindici mesi hanno dissipato nelle urne sei milioni di schede. Più che un trend elettorale sembra la descrizione di un giro sull'ottovolante. (...) SEGUE A PAGINA 46

Commenti (Pagina 46 - Edizione CA) Segue dalla prima
L'infedeltà degli elettori
(...) Qualcuno è artefice di un successo dalle dimensioni eclatanti e annuncia una svolta politica epocale, qualcun altro va incontro a un tracollo verticale e rischia di essere proiettato in un clima da resa dei conti all'interno del proprio schieramento. Ma al di là delle ripercussioni sui rapporti di forza tra Lega e Cinque Stelle, i cui effetti saranno visibili nelle prossime settimane o mesi, ci poniamo una domanda più generale: quanto possono essere benefici simili scossoni al sistema politico italiano?
L'andamento schizofrenico degli esiti elettorali negli ultimi cinque anni tende infatti a produrre una profonda instabilità nelle politiche pubbliche e nelle scelte più durature che un governo deve affrontare.
Pertanto, il voto sembra perdere in Italia la sua principale capacità, ovvero determinare un coerente indirizzo politico. Le elezioni non sono più una verifica del programma di uno schieramento, sono semmai la proiezione dello stato d'animo della collettività.
Questo obbliga coloro che vincono a promuovere proposte eclatanti, anche se necessariamente realizzabili nel breve periodo, e ad accantonare ogni riforma strutturale che richieda dedizione e impegno nel lungo periodo. Le continue verifiche e il continuo ricorso ai sondaggi impongono risposte istantanee e la percezione di risultati altrettanto immediati, perché anche chi vince non può vivere sugli allori, le leadership d'altronde dimostrano una scarsa longevità e una rapida deperibilità.
Forse Berlusconi è stato l'ultimo leader di lungo corso. Nell'odierna repubblica dei partiti i nuovi “capi” partito sono destinati a convivere con la sindrome dell'imminente crollo della popolarità. Perciò, la sensazione di precarietà tende a condizionare qualsiasi esecutivo, la cui attività viene dominata dall'ansia per il responso delle rivelazioni demoscopiche e dai mutevoli stati emozionali della gente. Non resta che auspicare che, chiunque vinca le elezioni, sia capace di gestire la vittoria, altrimenti le verifiche elettorali non saranno più in grado di indicare alcuna linea politica e si riveleranno perfettamente inutili. Allo stesso tempo anche l'elettorato dovrebbe dedicare alla politica maggiore tempo e attenzione, per non doversi pentire con troppa rapidità delle scelte espresse.
MARCO PIGNOTTI
DOCENTE DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE POLITICA
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

 

 

 


2 - L’UNIONE SARDA di sabato 1 giugno 2019 / Spettacoli (Pagina 49 - Edizione CA)

Appuntamenti
C'È CULLIN AD ATENEIKA
Due mesi di incontri, confronti ed esercitazioni assieme agli studenti del Liceo classico e scientifico Euclide di Cagliari, incentrati sul tema del benessere, di uno stile di vita sano, rispettoso dell'ambiente. È l'esito del laboratorio “Skillab-Ateneika” che vedrà oggi dalle 17.30 al Cus di via Is Mirrionis l'attore e regista Jacopo Cullin tra i protagonisti.

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

3 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 1 giugno 2019 / Sassari - Pagina 15
LA VERTENZA >> SCONGIURATI I LICENZIAMENTE
Accordo con i sindacati degli assessorati al Lavoro e Sanità: cento dipendenti "assunti" per abbattere le liste d'attesa
POLICLINICO, LA REGIONE SALVA I LAVORATORI

di Paoletta Farina
SASSARI Licenziamenti scongiurati al Policlinico grazie all'escamotage trovato da sindacati e Regione: gli oltre cento tra medici e sanitari che presto si sarebbero trovati senza neanche l'assegno di integrazione al reddito andranno a rinforzare gli organici per abbattere le liste d'attesa negli ospedali e ambulatori pubblici del Sassarese.È una soluzione innovativa, e probabilmente la prima in Italia nel settore della sanità, quella adottata nella delibera approvata l'altro ieri dalla giunta regionale e frutto di un accordo sottoscritto il 15 maggio dall'assessora al Lavoro Alessandra Zedda e dall'assessore alla Sanità Mario Nieddu con i rappresentanti di Fp Cgil e Cgil (Paolo Dettori e Massimiliano Muretti), Cisl Fp (Antonio Monni) e Uil Fpl (Augusto Ogana): salvare il personale con un progetto di politiche attive del lavoro che consentirà di continuare a garantire gli ammortizzatori sociali nella casa di cura, non disperdere le professionalità , e allo stesso tempo incidere su uno dei "mali" dell'assistenza, le liste d'attesa lunghe anche anni che tanti disagi provocano ai cittadini e che stanno portando al collassare il sistema.I soldi sono usciti dal cappello. La Regione mette sul tavolo 738mila euro per "assumere" i dipendenti almeno fino a dicembre, con una integrazione salariale in media di mille euro a testa. Sarà l'Aspal, l'Agenzia per il lavoro, ad attivare l'iter. Gli altri lavoratori che non rientrano nell'accordo continueranno a prestare servizio al Policlinico per garantire l'esercizio provvisorio disposto dal tribunale, lo scorso gennaio, con la dichiarazione di fallimento della struttura. «Risolvere la situazione, prima che implodesse, era urgente - afferma l'assessore Nieddu - e abbiamo trovato un percorso condiviso con i sindacati. La buona politica - sottolinea - è quella che sa dare risposte e noi le abbiamo date. Garantire un reddito al personale per altri sei mesi significa non interrompere la continuità nel rapporto aziendale dando respiro per gli sviluppi successivi. In questo lasso di tempo la parola passa agli imprenditori che vorranno dimostrare interesse per l'acquisto del Policlinico, quando verrà bandita la gara. Intanto i lavoratori, rimanendo ancora attivi, avranno quella tutela che il licenziamento collettivo avrebbe impedito». «I nostri assessorati hanno lavorato di concerto- afferma Alessandra Zedda che ha proposto in giunta regionale la delibera - e ciò ha permesso di raccogliere rapidamente l'appello arrivato dai lavoratori e dai sindacati». Però al tavolo non si è parlato solo di contingenze. L'assessore alla Sanità Mario Nieddu si è impegnato a garantire anche per il 2020 il mantenimento di posti letto e del budget di cui prima del fallimento aveva goduto la casa di cura. Una certezza necessaria anche agli investitori e al centro lo scorso anno delle trattative con l'amministrazione regionale quando a rilevare il Policlinico si era candidato il gruppo bergamasco Habilita, nell'ambito del piano concordatario presentato dalla proprietà ma poi respinto dal tribunale. Intanto l'altro ieri, i dipendenti del Policlinico hanno ricevuto dall'Inps quattro mensilità del Fis: ora restano da pagare gli assegni di solidarietà di maggio e giugno. A luglio, perciò, sarà la Regione a intervenire con le proprie risorse.

 

Questionario e social

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