Venerdì 31 maggio 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 maggio 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 31 maggio 2019 / Prima Spettacoli (Pagina 41 - Edizione CA)
ATENEIKA. Domenica a Cagliari, dal vivo, i Tre Allegri Ragazzi Morti di Davide Toffolo
«Venticinque anni dopo siamo sempre noi: adolescenti assoluti, un po' poeti, un po' rock»

Il tour invernale a supporto del loro nono disco in carriera, “Il sindacato dei sogni”, ha fatto registrare svariati sold out e la ripartenza della tournée estiva li porterà domenica sul palco dell'Ateneika a Cagliari. Loro sono i Tre Allegri Ragazzi Morti, protagonisti di una delle più belle avventure indie della nostra musica: un viaggio iniziato venticinque anni fa a Pordenone, che il bassista Enrico Molteni, il batterista Luca Masseroni e il chitarrista, cantante e fumettista Davide Toffolo - rigorosamente mascherati e accompagnati da Andrea Maglio alla chitarra - sono pronti a ripercorrere live insieme al loro pubblico. Ne abbiamo parlato con Toffolo, felicissimo di tornare nell'adorata Sardegna.
Che show porterete ad Ateneika?
«Il nostro migliore ad oggi. Uno show psicadelico con materiale nuovo e di repertorio, in un viaggio nel tempo tra l'oggi e il '94, dove tutto è iniziato».
Lei è innamorato della Sardegna. Cosa la affascina?
«Il suo profumo, lo ritrovo ogni volta che arrivo. Ci vengo da tanto tempo, ho avuto avventure bellissime, incontri con persone speciali ed è stato anche un posto che fin dall'inizio ha risposto alla nostra musica. Di sicuro l'unico dove abbiamo avuto una contestazione quando abbiamo fatto in disco reggae, ma allora c'era poco spazio per il rock'n'roll, soprattutto in Sardegna, quindi lo presi come il segno di un rapporto speciale».
Venticinque anni di carriera, come vi troviamo?
«Siamo ancora e sempre quelli morti in una macchina, rianimati con il voodoo e perciò trasformati in adolescenti assoluti, la nostra super-identità. Tecnicamente siamo più forti che mai e la dimensione di spettacolo è più forte di prima, ma siamo sempre noi e sempre con la stessa idea di persone alla ricerca, base di una musica libera, pura e per nulla retorica».
Questo disco torna alle origini, ma con “molte dolcissime novità”.
«Nell'essere rock il suono di questo disco ricorda le nostre origini, però, in questa declinazione ha qualcosa di psicadelico legato a degli ascolti in ambito americano anni '80».
Infatti, già il titolo omaggia il rock psichedelico dei californiani Dream Sydacate. Ma poi, la copertina ritrae una ceramica di produzione italiana anni '70 acquistata in California.
«I nostri dischi sono sempre un po' come quelli degli anni '90, dentro ci trovi degli indizi per muoverti in un panorama nuovo e trovarci cose nuove. I gattini di ceramica della cover hanno una storia lunga. Innanzitutto, questa è la prima copertina nostra che non è disegnata, il che ha comportato un problema legale per l'utilizzo della foto iniziale, una foto di vendita di un oggetto non nostro, quindi non potevamo usarla. Ci siamo messi a cercarlo, finché Enrico lo ha trovato in California e così tutto il senso di questo disco è tornato nella copertina, che racconta la storia di un gruppo, cioè noi, un pezzo d'arte italiana bellissimo e fragile, perso, in questo momento, nell'ambiente musicale californiano».
Immergere i testi di questo disco in un bagno psicadelico era l'unica via?
«La realizzazione di un disco è un processo difficilmente controllabile e questo racconta la fotografia esatta del momento in cui ci siamo incontrati, non poteva che andare così. Siamo poeti, non facciamo un lavoro politico, ma immaginiamo una realtà, che ti dà la possibilità di vedere oltre all'immanente».
Cinzia Meroni

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 31 maggio 2019 / Prima Spettacoli (Pagina 41 - Edizione CA)
IL CONTEST. Speaker anch'io
E ora in diretta su Radiolina c'è Luca Sabatini

Sino a ieri Luca Sabatini di Capoterra, 20 anni e studente allo Ied di Cagliari, la radio la ascoltava. Da oggi e per tutta la durata del festival Ateneika, sarà lui una di quelle voci, unica e speciale, dagli altoparlanti. Ha infatti vinto il primo concorso per entrare nella redazione di Radiolina, come speaker per un giorno, seguendo l'evento dall'inizio alla fine. «Mi hanno telefonato mentre seguivo la lezione. E quando ho richiamato ho sentito la grande notizia», racconta con voce felice ed emozionata, «ho pensato: e ora che faccio? Non mi sono ancora reso conto del tutto, non mi sembra vero. Sono felicissimo e non vedo l'ora».
Comincia la sfida: «Passerò le giornate alla manifestazione e la racconterò con brevi collegamenti. Non ho preparato scalette, mi lascerò guidare dalla situazione; in radio mi hanno accolto davvero bene». Il cuore di Luca batte al tempo delle frequenze radiofoniche: «Questo è quello che ho sempre sognato di fare». E se diventasse «il mio lavoro... beh sarei l'uomo più felice del mondo».
Giovanni Lorenzo Porrà

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 31 maggio 2019 / Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
AGROINDUSTRIA. Un giro d'affari di 25 milioni. L'assessore Lampis: «Progetto da copiare»
Il pomodoro sardo non ha pesticidi Casar, Agris e Università di Cagliari insieme per la sicurezza alimentare

Meno residui di fitofarmaci nelle produzioni agroalimentari quando arrivano in tavola, più controllo della sicurezza di ciò che mangiamo, fino ad arrivare a una filiera senza pesticidi. Il progetto si chiama “Pesticides free”, nasce dalla collaborazione di Agris, Università di Cagliari e Casar e approda a una certificazione che migliora notevolmente la sicurezza alimentare del pomodoro sardo “da sugo”.
I TRE OBIETTIVI  Un progetto unico in Italia centrato su tre obiettivi: la protezione della salute dei consumatori, la tutela dell'ambiente, la valorizzazione di una filiera di eccellenza del made in Sardinia, quella del pomodoro da sugo appunto, che produce 600 mila quintali, genera un giro di affari di 25 milioni di euro e ha una superficie coltivata che si aggira intorno ai settemila ettari (un ettaro in media produce 800 quintali). «Con questo progetto abbiamo messo a punto un sistema di controllo sull'intera filiera del pomodoro da industria, dal campo fino alla trasformazione, che permette di avere un bassissimo residuo di pesticidi e spinge i produttori agricoli verso tecniche sempre più eco-compatibili», spiega Michel Elias, procuratore Casar.
LA TRACCIABILITÀ  In questo modo Casar ha ottenuto la certificazione “pesticides free” su vari prodotti. Che significa «la garanzia di assenza, intesa come non rilevabilità in via strumentale, di residui di fitosanitari nei prodotti», afferma Roberto Zurru, direttore generale di Agris. «Questo», avverte, «non significa in assoluto che non siano presenti residui, ma che questi non sono rilevabili con gli strumenti analitici. Una garanzia per il consumatore perché quei prodotti contengono residui infinitamente inferiori rispetto ai limiti di legge», fino a cento volte in meno rispetto alle 10 parti per miliardo fissati dalla normativa, «che di per sé sono sinonimo di garanzia», aggiunge. Utilizzando le buone pratiche adottate per la produzione del pomodoro da industria, qualunque filiera convenzionale (non biologica, quindi) che utilizza antiparassitari consentiti in agricoltura può arrivare allo stesso risultato. «Insieme all'assessora all'Agricoltura», spiega l'assessore regionale all'Ambiente Gianni Lampis «cercheremo di capire quali possono essere i progetti pilota come questo da utilizzare in altre realtà isolane».
Mauro Madeddu

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 31 maggio 2019 / Agenda (Pagina 22 - Edizione CA)
Turismo Sostenibile
Oggi dalle 9,30, nell’aula magna dell’ex Facoltà di Scienze Politiche in viale Sant’Ignazio 78, si terrà un laboratorio didattico su “Turismo sostenibile, Mediterraneo”. Interverranno Annamaria Baldussi, Patrizia Manduchi, Nicola Melis (facoltà di Scienze economiche giuridiche e politiche). Giuseppe Bullegas (Istituto superiore di istruzione Einaudi di Senorbi), Marina Annis e Roberto Copparoni dell’Istituto Professionale Pertini di Cagliari. Parteciperanno le classi degli Istituti superiori coinvolti nel progetto.

 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 31 maggio 2019 / Calcio (Pagina 48 - Edizione CA)
PRIMA CATEGORIA. Il dg Vargiu: «Salvi con merito»
E il Cus ha centrato l'impresa

Erano in pochi a credere nella salvezza. A un passo dal baratro della Seconda categoria, nella finalissima playout contro il Cardedu, gli universitari domenica scorsa, avevano un solo risultato per conservare la Prima: la vittoria. E vittoria è stata.
«STAGIONE INCREDIBILE»  «La gara è stata decisa da un gol di Luca Tassi a 6' dallo scadere dei supplementari», ricorda il direttore generale, Andrea Vargiu. «È stata una stagione incredibile. Siamo partiti con l'obiettivo di migliorare il sesto posto della passata stagione e invece abbiamo chiuso la sessione regolare al quartultimo posto, condannati a disputare lo spareggio salvezza in trasferta. Non dimenticherò questo campionato. Un plauso va al tecnico Meloni che ha saputo reggere le pressioni di un campionato che, col passare delle giornate, si complicava sempre di più. Non ha quasi mai potuto schierare la miglior formazione».
IL CLUB  Ringraziamenti anche alla società: «Ci è stata sempre vicina. Quest'anno abbiamo investito sui giovani facendo esordire otto Allievi. Ci tengo a menzionare il portiere classe 2001 Giulio Sica, tra gli artefici della nostra salvezza». (ant. ser.)

 

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 31 maggio 2019 / Nuoro (Pagina 35 - Edizione CA)
CERVELLI ALL'ESTERO. «Orgogliosa delle origini ma non potrei lavorare qui»
LA SCIENZIATA DELLE MOLECOLE IN 3D
Marta Carroni, nuorese, luminare della ricerca a Stoccolma

C'è chi galleggia nell'anonimato. Alimentando lo stereotipo degli italiani brava gente, tutti pizza, mafia e mandolino. E poi c'è chi vola. Non dando retta a ciò che osservano gli occhi, ma solo a quello scrutato dall'intelletto. Marta Carroni ha 39 anni e, da europeista convinta qual è, a librarsi in aria ha imparato fin da bambina. Pur essendo nata a Sassari, è sempre vissuta a Nuoro. Cosmopolita per natura, ha conseguito la maturità classica al liceo Giorgio Asproni, la laurea in scienze biologiche all'università di Pisa e il dottorato di ricerca all'Imperial College di Londra, specializzandosi, sempre nella capitale inglese, alla Birkbeck University. Dal primo gennaio 2016 è a capo della piattaforma svedese di criomicroscopia elettronica (una tecnica rivoluzionaria che permette di vedere tridimensionalmente le molecole biologiche ndr ) National Cryo-EM Facility di Stoccolma. Incarico che le è valso il premio, conferitole dall'associazione Itwiin, che l'ha consacrata una tra le innovatrici femminili che più si è distinta nel 2018.
IL TALENTO  «Fin da bambina - racconta Marta - ho provato un grande interesse per tutto ciò che mi succedeva intorno. Quest'indole si corroborò inevitabilmente nell'ambito formativo». Svelando un'attitudine per il know-how aritmetico. «Durante il liceo classico mi convinsi che la predisposizione algebrica mi avrebbe indirizzato su una facoltà caratterizzata da una didattica basata sul sapere numerico. Scelsi l'ateneo di Pisa e m'iscrissi a matematica». La vocazione scientista prevalse dopo due anni, dirottandola verso biologia. «Fu la chiave di volta: l'infatuazione divenne amore. Ultimato il ciclo accademico, andai a Londra: là ottenni il dottorato di ricerca dopodiché svolsi il progetto grazie al quale si temprò il culto per la biologia strutturale. Questa branca della biologia molecolare mi affascinava: desideravo scandagliare l'architettura delle proteine». La Svezia non si fece sfuggire l'occasione d'ingaggiare la studiosa sarda. «A Stoccolma s'intendeva creare il primo stabilimento di microscopia elettronica, e mi fu proposto di curarne la pianificazione. Accettai la sfida: quella che prima era considerata una tecnica di nicchia è ormai esplosa in termini di popolarità».
IL PRAGMATISMO  «Nuoro rappresenta le mie radici; non è solo la città dove ho vissuto fino a 19 anni - prosegue Marta - ma è stata una seconda madre: mi ha allevato, educandomi alla vita». Il sentimento è miscelato alla razionalità. «Così come l'amo, sono fortemente persuasa che mai potrei viverci né trovarci la mia dimensione professionale. Ampliando il focus alla Sardegna o all'Italia, la valutazione resta la stessa. La mia attività non si potrebbe svolgere rispettando gli standard strumentali e logistici cui sono abituata in Svezia. È normale sia così: ogni Stato ha le sue peculiarità e il mio non offre a chi svolge funzioni simili alla mia un adeguato quadro di contesto». Anche in forza di considerazioni politiche visto che, da lontano, la situazione italiana appare tutt'altro che rassicurante. «L'esito delle elezioni europee ha registrato nel mio Paese risultati sconfortanti. Sono consapevole che chi riscuote la maggioranza dei consensi rappresenta il pensiero collettivo dominante, ma ciononostante sono convinta che si è in presenza di una deriva pericolosa, ignorante e razzista. Un orientamento ideologico che nulla ha a che vedere con una visione riformista e moderna della società».
Claudio Serpico

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 31 maggio 2019 / Sassari - Pagina 24
Al via oggi il terzo Contamination Lab: verranno presentati progetti di impresa in fase di sviluppo
INNOVAZIONE, LA MISSIONE DELL'UNIVERSITÀ

SASSARI Innovazione e creazione di impresa, attività comprese nell'ambito della "terza missione" dell'Università condotte dal Cubact, l'incubatore dell'Università di Sassari. Se ne parla oggi - dalle 16 alle 18 nell'aula Mossa del Dipartimento di Giurisprudenza. L'incontro è previsto in occasione dell'avvio della terza edizione del CLab, Contamination Lab, Uniss, il programma formativo rivolto agli studenti dell'Ateneo per promuovere la cultura dell'imprenditorialità e dell'innovazione, attraverso un percorso di contaminazione tra studenti di discipline differenti. Sarà l'occasione per assistere alla presentazione di alcuni progetti d'impresa, attualmente in fase di sviluppo, e che hanno già ricevuto attestazioni, premi e finanziamenti. Sarà possibile incontrare gli studenti del Liceo Scientifico Spano che hanno ben figurato alla finale nazionale del programma "La tua idea di impresa" promosso da Confindustria e Università Luiss, con il progetto Step One, relativo allo sviluppo di una pavimentazione piezoelettrica con diversi materiali che permette di produrre, con la semplice pressione del passo, energia a costo zero. Sarà quindi il turno di un'azienda già nata ed operante, che è stata selezionata per partecipare al programma Research to Innovation, R2I, nel quale il Cubact collabora con i prestigiosi centri di ricerca del Cern e del Infn per lo sviluppo di tecnologie innovative. Radoff, questo il nome della start up, ha già immesso sul mercato e continua a sviluppare dispositivi innovativi atti a rivelare la presenza del gas Radon negli ambienti domestici e di lavoro ed a ridurne i rischi per la salute umana. Saranno quindi i gruppi di Relicta ed Insect, vincitori delle precedenti edizioni del CLab Uniss con progetti di impresa rispettivamente nel campo delle bioplastiche idrosolubili e delle soluzioni bio compatibili per la protezione delle colture agrarie, a presentare il percorso da loro affrontato nella nascita e sviluppo delle idee di impresa innovative ed i loro più recenti risultati.

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 31 maggio 2019 / Sassari - Pagina 19
Sechi rassicura: «Servizio garantito». Ma la Marconi è in concordato da aprile e non paga i dipendenti
MENSA ERSU, PASTI APPESI A UN FILO

di Giovanni Bua
SASSARI Mille e cinquecento pasti al giorno serviti ormai regolarmente in stoviglie di plastica, e con file da fare sempre più lunghe. Oltre trenta lavoratori in stato di agitazione, senza paga da oltre un mese, in attesa di un chiarimento che difficilmente arriverà con i vertici aziendali della "Marconi", azienda che gestisce in appalto da oltre due anni il servizio di somministrazione dei pasti e la pulizia di piatti e stoviglie all'interno della mensa universitaria dell'Ersu. Azienda che galleggia a fatica, con una istanza di concordato fallimentare già presentata al tribunale di Isernia e il Durc (il documento unico di regolarità contributiva) negativo da marzo. E, a gestire l'esplosiva situazione che potrebbe far deflagrare la ristorazione universitaria in città, i vertici dell'Ente regionale, che da una parte rassicurano gli studenti sul fatto che il servizio continuerà, e i disagi saranno contenuti. E dall'altra studia il modo meno doloroso per uscire dalle secche di un servizio che potrebbe crollare da un giorno all'altro.Mercoledì il presidente Massimo Sechi e il direttore Generale Antonello Arghittu sono andati nella struttura di via dei Mille, mentre gli studenti pranzavano. «Come vedete - hanno detto in un filmato pubblicato sulla pagina facebook dell'Ente - la mensa funziona. Stiamo erogando i pasti con regolarità, qualche rallentamento dovuto alla mancanza di quale addetto, ma una cosa sopportabile. Stiamo cercando di garantire il pasto regolarmente mattino e sera agli studenti. Ragazzi state tranquilli, la mensa è in funzione e non chiude, stiamo garantendo il servizio e lo garantiremo fino alla fine dell'anno accademico».In realtà a non essere tranquilli sono proprio Sechi e Arghittu, che camminano sulle uova nel braccio di ferro con la Marconi, a cui non hanno versato l'ultima trance di pagamenti a causa del Durc irregolare (soldi che, anche a causa del concordato fallimentare in corso, sono congelati e non possono assolutamente essere usati, come richiesto dai sindacati, ai lavoratori). Ditta con cui l'Ersu cerca però di tenere tutti i canali di comunicazione aperti. «Ci troviamo tra l'incudine e il martello - sottolinea il direttore generale Antonello Arghittu - perché il nostro ente non è la controparte dei lavoratori ma è esclusivamente un ente fruitore di un servizio che, ad oggi, non ci viene garantito al cento per cento». «Stiamo valutando le azioni da intraprendere, nel rispetto delle leggi che regolamentano il delicato mondo degli appalti pubblici - spiega Massimo Sechi - cercando di mediare il più possibile con la ditta Marconi, i dipendenti e le sigle sindacali. Quel che è certo è che vogliamo evitare un interruzione dei servizio, o un passaggio traumatico da un gestore all'altro, che potrebbe costare caro all'ente, agli studenti e anche ai lavoratori. Ci muoviamo con cura e attenzione, e chiaramente nel pieno rispetto delle leggi».Per ora la soluzione tampone è stata passare alle stoviglie di plastica per ovviare ai problemi della pulizia di piatti e stoviglie. Ma non si potrà andare avanti all'infinito. Anche perché se, come sembra, dovesse saltare anche lo stipendio di maggio i lavoratori, già a ranghi ridotti all'osso e assolutamente non sufficiente per garantire gli standard ottimali del servizio, potrebbero passare dall'agitazione allo sciopero. Il tentativo è di passare giugno, e ragionare a bocce ferme in estate. Sperando che la Marconi nel mentre non salti per aria, lasciando a bocca asciutta gli universitari sassaresi.

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 31 maggio 2019 / Agenda di Sassari - Pagina 22
L'EVENTO
Musica e ambiente gli universitari tornano in piazza

SASSARI Oggi si svolgerà in Piazza d'Italia la tredicesima edizione di "Universitari in Piazza", evento nato spontaneamente dall'unione delle associazioni studentesche dell'Ateneo turritano e consolidatosi fino a diventare un appuntamento atteso non solo dagli studenti sassaresi, ma da tutta la città.Il palco di "Universitari in Piazza", nel corso degli anni ha infatti visto avvicendarsi numerosi artisti di fama nazionale, come i Modena City Ramblers, i Club Dogo e lo Zoo di 105, i quali hanno avuto modo di radunare non soltanto i più giovani e gli iscritti all'Università, ma curiosi e fans di ogni fascia d'età, il tutto nella cornice festosa degli stand delle associazioni.Le associazioni studentesche che hanno partecipato all'organizzazione della serata in regime di totale autofinanziamento sono AISO (Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria), AGT (Associazione Goliardica Turritana), ASA (Associazione Studenti di Agraria), ASE (Associazione Studenti di Economia).E ancora ASP (Associazione Scienze Politiche), ELSA Sassari (European Law Students' Association), ESN (Erasmus Student Network), SISM (Segretariato Italiano Studenti in Medicina), SNS (Scienze Naturali Sassari), DADA (Associazione Studentesca di Belle Arti), EUREKA (Associazione degli Studenti del Polo di Via Vienna).Universitari in Piazza si è rivelato essere non solo una festa, bensì un modo di vivere la vita universitaria.Quest'anno, il tema scelto dal comitato organizzatore per promuovere l'iniziativa è stato, coerentemente con le vicende di più recente attualità, l'ecosostenibilità, e gli studenti sassaresi hanno organizzato una serie di appuntamenti volti alla sensibilizzazione rispetto a questa tematica, dedicando il loro tempo alla pulizia di luoghi come la spiaggia di Porto Ferro. Per questa ragione, tutti i bicchieri che verranno distribuiti durante la manifestazione, saranno biodegradabili.A dare il via alla giornata di festa sarà l'Eurotrip, pranzo multiculturale organizzato dalla sezione sassarese di ESN, che coinvolgerà gli studenti Erasmus provenienti da tutta Europa, i quali proporranno pietanze tipiche della propria tradizione culinaria.Il programma della serata, presentata da Roberto Lai (fondatore de L'Unione Burda), e Albert Huliselan Canepa, collaboratore del noto portale satirico Lercio.it, sarà come sempre a sfondo musicale. Si parte alle 18, ora in cui si esibiranno gli Skarasound, seguiti alle 19:15 dai Pirati e alle 20.30 dai The Shakin Apes. Alle 22 salirà sul palco allestito nel salotto cittadino la band indie Eugenio in Via di Gioia. (b.m.)

 

Questionario e social

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