Domenica 21 aprile 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 aprile 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 21 aprile 2019 / Regione (Pagina 14 - Edizione CA)
IL MONDO DEI GIOVANI. Due tesi di laurea
Democrazia nel 2019: le scelte dei Comuni si fanno con i cittadini
Le studentesse, di Nuoro e Sassari, hanno analizzato i casi in Sardegna

In tempi di social, anche le istituzioni si adeguano. E i casi in cui le forme di democrazia cercano un confronto diretto con i cittadini finiscono per diventare oggetto di studio. La partecipazione alle scelte delle amministrazioni e la trasparenza delle istituzioni sono infatti gli argomenti di due tesi di laurea discusse venerdì nell'Aula magna dell'Università di Sassari, che hanno valso a Francesca Moro di Nuoro, e Paola Diana di Sassari, una laurea con lode in “Comunicazione e Pubbliche Amministrazioni”. Relatrice Antonella Fancello, dorgalese, esperta in pratiche digitali e coinvolgimento dei cittadini.
Il lavoro delle due neolaureate concorrerà alla terza edizione del Premio OpenGov Champion, organizzato e promosso dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e finalizzato a riconoscere e valorizzare nelle organizzazioni pubbliche l'adozione di pratiche di amministrazione aperta.
I cambiamenti  La questione dibattuta è se queste tematiche possano restituire una certa fiducia nella politica o migliorare le pratiche amministrative. «L'uso del web - risponde Antonella Fancello - doveva portare idealmente a una maggiore consapevolezza dei cittadini riguardo alle scelte della politica, ma in realtà ha contribuito a diffondere un clima di sfiducia verso scelte calate dall'alto. Bisogna invertire la tendenza, e attraverso questo lavoro di tesi abbiamo analizzato esempi virtuosi di partecipazione attiva della cittadinanza alla vita politica». Dal famoso bilancio partecipato di Porto Alegre alle politiche di Obama, per arrivare alla Francia con “Le Débat Public”, per tornare in Italia con le regioni Toscana ed Emilia Romagna, che hanno istituzionalizzato il dibattito pubblico nelle scelte amministrative: gli esempi presi in esame in questo lavoro sono tanti, ma è sui Comuni sardi che ci si è concentrati maggiormente. «Facendo ricerca sul campo in Sardegna - spiega ancora Fancello - abbiamo scoperto una serie di episodi felici di politica partecipata, a partire da piccoli comuni come Fonni, Assemini, Mogoro, Macomer, Senorbì, Carloforte, ma anche centri più grandi, come Cagliari, Oristano e Alghero».
I Comuni  In Sardegna manca ancora una legge sulla politica partecipata, ma attraverso vari strumenti e i comitati di quartiere, i cittadini hanno dato il loro contributo sulle modalità di spesa delle risorse pubbliche. Fra i tanti esempi di successo, particolare attenzione ha destato il Comune di Fonni, guidato dalla sindaca Daniela Falconi, per la quale «è importante insistere e chiedere continuamente il parere dei cittadini, soprattutto perché il Comune è loro, non dell'amministrazione di turno». Guidata da questo principio, l'amministrazione di Fonni ha avviato processi partecipativi ad esempio per la gestione delle infrastrutture del Bruncuspina. Viene da chiedersi tuttavia se esista un confine fra una partecipazione consapevole e una demagogia populista. «Il confine va demarcato con la partecipazione di tecnici e professionisti competenti - aggiunge la docente - che affianchino non solo i politici ma anche la popolazione nel capire certe problematiche e recepiscano gli input che poi dovranno essere accolti e ponderati da chi dovrà decidere. E la scelta finale dovrà essere degli amministratori. L'importante è che l'informazione arrivi ai cittadini prima che le scelte siano state fatte e non dopo».
Alessandro Spanu

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

2 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 21 aprile 2019 / Prima pagina
I NUMERI DELL’UNIVERSITÀ
Sassari e Cagliari boom di iscritti aumentano i laureati 
Zoccheddu a pagina 5

Sardegna - Pagina 5
Invertita la tendenza nazionale che ha segnato un calo delle immatricolazioni
NELLE UNIVERSITÀ DELL'ISOLA È BOOM DI NUOVI ISCRITTI
Gli atenei di Sassari e Cagliari hanno arricchito anche l'offerta formativa

di Claudio Zoccheddu
SASSARI Se fosse una gara di resistenza si sarebbe conclusa con una pessima prestazione, generale e individuale. Su distanze meno impegnative, invece, potrebbe essere letta come una cavalcata trionfale. Lo stato di salute delle università sarde, infatti, risulta cagionevole se si considera l'ultimo decennio, quando è stato registrato un crollo degli iscritti e del numero dei laureati. La lettura cambia radicalmente se si riduce il lasso di tempo: negli ultimi anni, infatti, la tendenza è stata invertita e le due università sarde registrano un aumento degli iscritti, dei laureati e degli studenti regolari.
Decennio nero. Secondo il report dell'associazione studentesca Link, riportato ieri dal quotidiano La Stampa, dal 2008 al 2018 gli atenei del sud avrebbero perso il 29 per cento degli iscritti mentre il tasso di incremento dei laureati sarebbe calato fino a raggiungere un poco onorevole -14 per cento. I motivi potrebbero essere economici: tasse universitarie più alte, affitti troppo esosi e borse di studio ridotte ai minimi termini. In due parole: un disastro. Non solo, la deriva del sistema universitario segnerebbe l'ennesima linea di confine tra il nord del Paese, dove negli ultimi dieci anni gli iscritti sono cresciuti del 7 per cento, e il resto della penisola, isole comprese. Per fortuna i dati raccolti dagli atenei sardi raccontano anche un'altra verità. Università di Sassari. La replica del rettore, Massimo Carpinelli, mette in evidenza un aspetto che non traspare dal report di Link: «Hanno valutato un lasso di tempo molto lungo, dieci anni - spiega Carpinelli - ed è possibile che i dati riportati siano corretti. Negli ultimi tempi, però, la nostra tendenza è stata invertita dato che da tre anni a questa parte i nostri iscritti sono cresciuti del 25 per cento, con una media annua vicina all'8 per cento». L'incremento delle immatricolazioni non è l'unico dato positivo registrato dall'università di Sassari dal 2014 a oggi: «Gli interventi sulla didattica come i nuovi corsi di laurea attivati dall'ateneo e la maggiore attenzione alle esigenze degli studenti hanno portato anche alla crescita del 15 per cento degli studenti regolari, ovvero quelli che ogni anno riescono a raggiungere la quantità di crediti fissata dal ministero. Un miglioramento percentuale che ha generato anche l'abbassamento dell'età media dei laureati». Un domino di risultati positivi che ha portato l'ateneo Sassarese ad avere 13mila e 500 studenti nell'anno accademico 2018/2019 e a far segnare il record di immatricolazioni: 4.400. La tendenza dell'ultimo decennio, dunque, è stata invertita e i risultati sono già arrivati anche in campo europeo. L'università di Sassari, infatti, è tra le più attive in Italia nel progetto Erasmus, è una meta ricercata dagli studenti europei e da qualche anno è ai primi posti nell'Erasmus plus Traineeship, il tirocinio all'estero per gli studenti.
Università di Cagliari. Francesco Mola, Prorettore vicario dell'ateneo cagliaritano, non ha dubbi: «I dati indicati si riferiscono al passato. Negli ultimi anni la nostra università ha ampliato l'offerta formativa, innalzando in particolare la qualità dei corsi di laurea e ampliando le fasce Isee che consentono l'esenzione dalle tasse ad un maggior numero di studenti. Fermo restando che bisognerebbe conoscere nel dettaglio i criteri di calcolo delle medie utilizzati dall'associazione studentesca che propone questi numeri, per quanto ci riguarda l'azione e le politiche degli ultimi anni hanno consentito all'Università di Cagliari di invertire il trend, raggiungendo nell'ultimo anno accademico l'11 per cento in più di iscrizioni totali e il 25 per cento sulle lauree magistrali». Un concetto confermato da Maria Del Zompo, Rettore dell'Università di Cagliari: «È il risultato delle politiche portate avanti negli ultimi quattro anni - commenta con soddisfazione - con l'obiettivo specifico di far conoscere sempre di più e meglio i nostri corsi di laurea, dedicando particolare attenzione alla qualità di quelli magistrali. Stiamo potenziando stage e tirocini non soltanto nelle istituzioni e nelle aziende sarde, ma anche a livello nazionale e internazionale, per aumentare le opportunità di un'occupazione sempre più in linea con i contenuti delle lauree dei nostri studenti».

 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 21 aprile 2019 / Nuoro - Pagina 31
UNIVERSITÀ Diventa realtà il progetto del dossier capitale della cultura
NUORO READING SCHOOL
NASCE LA SCUOLA DI LETTURA E SCRITTURA
Trentacinque i posti: tra i docenti Fois, Albinati e Veronesi

di Paolo Merlini
NUORO Il progetto di una scuola di scrittura era stato inserito nel dossier che accompagnava la candidatura di Nuoro quale capitale italiana della cultura 2020. Svanito quel sogno, l'idea è rimasta in piedi, come del resto aveva promesso il commissario straordinario del consorzio universitario nuorese UniNuoro, Fabrizio Mureddu. Dalla parole ai fatti, nasce la Nuoro Reading School, scuola di lettura e scrittura che si configura come un corso di perfezionamento universitario promosso appunto, oltre che da UniNuoro, dal dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell'università di Sassari. La scuola avrà durata annuale e aprirà i battenti fra pochissimo, a giugno. Gli apprendisti scrittori (ma non solo, perché l'obiettivo è formare figure che si occupino di letteratura a tutto tondo, e dunque anche sceneggiatori per la tv, la radio o il cinema) saranno impegnati per 750 ore complessive, così suddivise «150 ore di lezioni frontali, 150 ore di laboratori, 450 ore di studio individuale», come è scritto nel bando che è già consultabile nel sito di UniNuoro. Saranno ammesse 35 persone che pagheranno una quota di 800 euro. «Una cifra che da sola non basterebbe a finanziare la scuola - dice Mureddu - per questo il consorzio pagherà altrettanto per ciascun iscritto, mettendo a disposizione complessivamente 30mila euro». Chi è interessato a partecipare alla selezione deve sbrigarsi: i termini per la presentazione delle domande sono stati aperti giovedì 18 e scadranno il 20 maggio. La scuola partirà a giugno. Gli organizzatori hanno considerato il fatto che molti degli aspiranti narratori potrebbero avere un lavoro che li occupi per buona parte della settimana, per questo le lezioni si svolgeranno il venerdì sera e il sabato mattina. Avranno luogo nella sede dell'università in via Salaris, ma non solo, perché Mureddu e gli organizzatori pensano anche ad altre location, possibilmente evocative (il giardino di casa Buscarini, dove ha sede la sezione sarda della Biblioteca Satta, per esempio). Non sono escluse incursioni al festival Isola delle Storie a Gavoi, con il quale la collaborazione sarà però più fattiva a partire dal prossimo anno. Ecco infatti i partner della scuola: oltre al festival diretto da Marcello Fois ci saranno anche l'amministrazione comunale di Nuoro, la Biblioteca Satta, il Distretto culturale del Nuorese che vede nella Camera di commercio il principale animatore. Ultima ma non certo per importanza la Fondazione Bellonci, istituzione alla quale fa capo il Premio Strega. Premio, quest'ultimo, che vede tra i giurati Massimo Onofri, uno dei maggiori critici letterari italiani, firma delle pagine culturali di numerosi quotidiani tra i quali l'Avvenire e la Nuova Sardegna. Sarà lui a dirigere la scuola via Salaris e proporre agli iscritti i fondamentali della scrittura, avvalendosi della collaborazione di prestigiosi nomi dell'editoria. Non poteva mancare lo scrittore nuorese Marcello Fois, ma ci saranno altri nomi noti come Sandro Veronesi, Edoardo Albinati e Paolo Giordano; ancora Stefano Petrocchi, direttore del comitato organizzativo del Premio Strega, l'agente letteraria Benedetta Centovalli, poi Antonio Franchini, noto manager dell'editoria ora in forza alla Giunti, ancora l'editrice Elisabetta Sgarbi (La nave di Teseo), i giornalisti Andrea di Consoli e Edoardo Castagna (inserti culturali del Sole24Ore e di Avvenire).

Nessun limite di età per iscriversi ma ci sarà un corso per ragazzi
NUORO La piccola Scuola Holden nuorese avrà ogni anno 35 iscritti, ammessi senza limiti di età, anche se in caso di parità di punteggio in fase di selezione (nel caso arrivassero più di 35 domande) tra i due o più candidati sarà privilegiato il più giovane. La scuola è aperta a laureati ma anche a chi ha il solo diploma di scuola superiore. Chi ha la laurea però risulterà avvantaggiato dal punteggio basato sui titoli (comunque c'è alla fine un colloquio per tutti e probabilmente un test di scrittura). In questo caso ovviamente un buon voto garantisce un punteggio maggiore, e così l'avere nel proprio curriculum pubblicazioni e altre esperienze professionali. La scuola si configura come un corso di alta formazione che dà diritto a 30 crediti universitari. Accanto agli iscritti "maturi" ci saranno anche 28 giovanissimi. Si tratta per il momento di studenti di quattro licei cittadini: scientifico Fermi, classico Asproni, scienze umane e musicale Satta, linguistico Maria Immacolata. Li sceglieranno i presidi di ciascun istituto con l'aiuto dei docenti di lettere e per loro la partecipazione alla scuola sarà del tutto gratuita, grazie ai fondi messi a disposizione da UniNuoro.

 

Questionario e social

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