Giovedì 11 aprile 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 aprile 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì  11 aprile 2019 / Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Oggi la situazione dovrebbe tornare alla normalità
FACOLTÀ DI STUDI UMANISTICI: PIOVE IN AULA, LEZIONI SOSPESE

Pioggia tra i banchi. È questa la singolare situazione in cui si sono ritrovati gli studenti della facoltà di Studi Umanistici dell'Università di Cagliari. Tutto è iniziato lunedì pomeriggio, quando gli studenti hanno dovuto fare i conti con l'acqua che grondava dai soffitti delle aule del corpo aggiunto di Magistero di via Trentino, mentre i bagni erano completamente inagibili a causa degli allagamenti.
«Lunedì a lezione ci pioveva letteralmente in testa - racconta Bruno Tronci, uno degli studenti che frequenta il polo di Sa Duchessa - e anche i bagni non erano agibili. Appena ha iniziato a piovere si è allagato tutto, sia le aule del primo piano dove si svolgono le lezioni sia i servizi igienici del pianoterra che si sono riempiti d'acqua quasi subito. Di mattina non c'è stato nessun problema, è iniziato tutto dal pomeriggio appena è scesa un po' d'acqua».
Ieri, attraverso il sito ufficiale della facoltà, è stata comunicata la chiusura dello stabile e la sospensione delle lezioni.
La situazione ha creato qualche disagio sia agli studenti che agli insegnanti, impossibilitati a svolgere in condizioni accettabili le proprie lezioni. Lo stop ha riguardato soltanto i corsi che si sono tenuti nel corpo aggiunto mentre nel corpo centrale e in Psicologia si è svolto tutto regolarmente. Da oggi tutto tornerà alla normalità. Ad annunciarlo, laconicamente, lo stesso sito della facoltà: “Da domani 11 aprile”, si legge, “le lezioni nel Corpo Aggiunto riprenderanno regolarmente come da calendario”.
Giacomo Dessì

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì  11 aprile 2019 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
A rischio chiusura anche 5 punti nascita
PRONTO SOCCORSO, IN SARDEGNA LA METÀ È FUORILEGGE
Dodici reparti su 24 non rispettano i parametri
I pazienti medi all'anno sono meno di 20mila
Mario Nieddu:  Il nostro intendimento è quello di non chiudere niente, vedremo

In linea di principio le strutture della Sanità devono avere un dato volume di attività, se i numeri sono inferiori, bisogna chiudere i battenti. Per dire, un pronto soccorso deve trattare almeno 20mila pazienti all'anno, in un punto nascita si devono registrare almeno 500 parti ogni dodici mesi. E in Sardegna diversi reparti non rispettano gli standard: la metà, se parliamo di pronto soccorso, 12 su 24. Cosa succederà? Il nuovo assessore regionale, Mario Nieddu, non si sbilancia: «Sono appena arrivato, dobbiamo prendere in mano la macchina e fare un ragionamento complessivo. L'intendimento nostro è quello di non chiudere niente, questi standard, nell'Isola, potrebbero anche non essere applicati alla lettera. Vedremo, ne riparleremo appena avrò chiara tutta l'organizzazione». Si sa quanto le decisioni di abolire reparti siano impopolari, i cittadini pretendono di avere un'assistenza eccellente il più vicino possibile a casa, e di “requisiti minimi” - lo abbiamo visto con la riforma della rete della precedente Giunta - gli amministratori e gli abitanti dei territori non vogliono neppure sentir parlare.
L'allarme  È un'inchiesta del Corriere della Sera, Dataroom di Milena Gabanelli e Simona Ravizza, a sollevare il problema. Si ricorda il decreto 70/2015, firmato dall'ex ministra Beatrice Lorenzin, secondo il quale «per numerose attività ospedaliere sono disponibili prove documentate dalla revisione sistematica della letteratura scientifica, di associazione tra volumi di attività e migliori esiti delle cure». In altre parole per garantire cure efficaci ed evitare sprechi di denaro pubblico, bisogna lavorare sulle economie di scala, dunque, se un presidio non “lavora” con un tot di casi all'anno deve essere cancellato o riconvertito. E comunque, questi criteri non valgono nelle zone di montagna o disagiate.
La situazione  Nell'Isola sono fuori norma ben dodici pronto soccorso. Dovrebbero vedere una media di 54 malati al giorno, circa ventimila all'anno, alcuni ne hanno pochi di meno, altri sono decisamente a serio rischio. Il pronto soccorso dell'ospedale Marino di Cagliari registra 18.904 casi, sotto la soglia richiesta dunque, ma come si può pensare che la città rinunci a un punto così importante e strategico? «Con l'apertura del Policlinico di Monserrato gli utenti si sono un po' spostati (ce ne sono circa 25mila) ma certo è che non abbiamo nessuna intenzione di chiudere il Marino», sottolinea Luigi Minerba, direttore dell'Area socio sanitaria del capoluogo. Gli altri pronto soccorso in codice rosso sono quelli dell'ospedale civile di Alghero (con 17.843 pazienti all'anno), il Cto di Iglesias (15.729), il Nostra Signora di Bonaria di San Gavino (15.600), il Paolo Dettori di Tempio (14.508), il Paolo Merlo della Maddalena (6.616), il San Marcellino di Muravera (6.252), il San Giuseppe di Isili (5.291), il “Mastino” di Bosa (4.973), il “Delogu” di Ghilarza (4.397), il San Camillo di Sorgono (3.607), il Marino di Alghero (2.893, che significa una media di poco meno di 8 persone al giorno).
I punti nascita “sotto accusa” sono il Nostra Signora di Bonaria di San Gavino (dove vengono alla luce circa 439 neonati all'anno), il Cto di Iglesias (382), il Nostra Signora della Mercede di Lanusei (375), l'ospedale civile di Alghero (344), il Paolo Dettori di Tempio (198).
Un altro aspetto affrontato nell'inchiesta riguarda l'alta specialità e i bacini d'utenza (un reparto ogni 600mila abitanti per cardiochirurgia e neurochirurgia, uno ogni 400mila per la chirurgia vascolare). In Sardegna ce ne sono 3 della prima, 4 (uno in più) della seconda e 5 della terza.
Cristina Cossu

L'ATS. Moirano: inapplicato nell'Isola il decreto sui volumi di attività
«IN MOLTI OSPEDALI C'È CARENZA DI PERSONALE»

«Conosco bene il decreto 70 sui volumi minimi di attività, ho partecipato a numerosi incontri al ministero prima dell'approvazione. In Sardegna finora è stato applicato in maniera cedevole, benigna, facendo leva sulla specialità, non so cosa succederà adesso, dovete chiederlo al nuovo assessore alla Sanità», dice il manager dell'Ats, Fulvio Moriano. Il quale nei giorni scorsi, in risposta a uno dei primi provvedimenti del neogovernatore Christian Solinas - che avvertiva di non compiere atti fuori dall'ordinaria amministrazione - ha scritto una lunga nota, spiegando tra l'altro che molti reparti nei presidi ospedalieri dell'Isola rischiano la chiusura, non per il decreto 70, ma per mancanza di personale.
«Mi dicono che solo con Quota 100 andranno via 400 persone tra amministrativi e medici», spiega Moirano, «abbiamo carenza di anestesisti, radiologi, cardiologi, medici d'urgenza, medici di medicina interna». Insomma, sottolinea il direttore generale dell'Ats, «sull'indefettibilità della definizione di alcune procedure di reclutamento, si vuole richiamare l'attenzione sul fatto che, a breve, non sarà possibile mantenere in funzione alcuni punti di offerta ospedaliera per l'impossibilità di copertura delle posizioni di alcuni profili professionali, anche per la vigenza del quadro normativo relativo ai limiti nell'orario di lavoro e al sistema pensionistico». Dunque, «mi sono fermato su alcune cose», continua Moirano, «su Sas Domos e sui primariati ospedalieri presi dall'esterno, mentre sto procedendo con le assunzioni di personale e con la ricollocazione dei primari già qui».
Quindi, in attesa di provvedimenti da parte del nuovo assessore alla Sanità Mario Nieddu, che ha annunciato la cancellazione dell'Ats, il manager assunto dal precedente esecutivo sta continuando a firmare delibere, e ieri è andato avanti con il conferimento degli incarichi di struttura complessa (l'avviso pubblicato ne prevede 24) riempiendo le caselle di diverse zone della Sardegna. (cr. co.)

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
L'appello dei sindacati alla Giunta
«ORA VIA AL RINNOVAMENTO SENZA TROPPI STRAVOLGIMENTI»

Sanità sarda da rifondare? No, almeno non da zero, secondo i sindacati locali. I rappresentanti dei lavoratori, pur senza risparmiare critiche severe al sistema regionale, hanno concesso più di un'attenuante ai verdetti senza appello assegnati a pronto soccorso, punti nascita e reparti specialistici dell'Isola. Gli standard fissati dal ministero della Salute, che hanno di fatto reso “illegali” diverse strutture perché con volumi di attività troppo bassi, secondo i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil non prenderebbero infatti in considerazione le peculiarità territoriali della Sardegna, tanto estesa quanto bisognosa di una rete sanitaria più capillare. Criticità comunque aggravate, sempre a detta dei sindacati, dalla recente riforma del comparto e dalla nascita dell'Azienda unica di tutela della salute voluta nella scorsa legislatura regionale.
Le richieste  Ecco perché ora l'attenzione si rivolge al prossimo assessore alla Sanità, a cui si chiede massima attenzione per un settore da rinnovare senza stravolgimenti. Caratterizzato da tanti problemi, ma da altrettanti punti forti da non smantellare. «I dati ministeriali sono eloquenti, ma non tengono conto del quadro completo - sottolinea Fulvia Murru, numero uno della Uil Fpl - certo, l'affidabilità di un reparto è anche data dal numero di casi affrontati in un anno, ma non può spingere a un accorpamento di strutture che desertifichi l'offerta sanitaria nei piccoli centri. Sia chiaro, non pretendiamo un'unità di Cardiochirurgia a Sorgono o Isili, ma non possiamo fare a meno di una rete di primo soccorso che copra tutto il territorio. Una richiesta che riproporremo al prossimo assessore, unita all'invito a potenziare i nostri reparti d'eccellenza e a non smembrare i servizi che hanno invece dimostrato di funzionare. Penso alla rete di elisoccorso o alla centrale di acquisto unica che serva i fabbisogni dell'intera regione».
Gli standard  Anche Roberta Gessa, segretaria regionale della Fp Cgil, storce il naso davanti ai rigidi standard nazionali. «Se dovessimo rispettarli alla lettera ci ritroveremmo con due, o forse tre poli sanitari in tutta l'Isola. La Sardegna invece rappresenta un contesto dalle esigenze particolari e che ha per questo bisogno di soluzioni specifiche. Un approccio diverso che parta dalla prevenzione, dal rafforzamento dei presidi ospedalieri, dall'aumento dei posti letto, di nuovi medici, infermieri e operatori, ma anche da collegamenti stradali veloci e sicuri che accorcino i tempi di percorrenza tra le strutture periferiche a quelle centrali. In questi ultimi anni la percezione della qualità del sistema assistenziale regionale è calata: un'ulteriore sfida per la prossima Giunta che dovrà trovare un equilibrio tra le necessità di bilancio e quelle di un'offerta sanitaria moderna e sostenibile».
La riforma  Davide Paderi, segretario regionale della Cisl Fp, punta il dito sulla recente riforma sanitaria mai entrata a regime e ora pronta a vedere il capolinea: «Anche in Sardegna il tema della appropriatezza, della prevenzione, ma soprattutto dell'assistenza territoriale erano e sono il nodo da sciogliere. Chi in passato ha difeso i piccoli ospedali e i reparti d'eccellenza lo ha fatto perché non c'era un'alternativa concreta e immediata. I parametri ministeriali saranno inoltre un tema cruciale anche per il nuovo assessore da cui ci aspettiamo un coinvolgimento per rivedere assieme storture, ritardi e riforme confuse. Mettere quindi al centro il territorio, la prevenzione e le case della salute, mentre il resto si potrà sistemare, con più aderenza alle norme nazionali e agli standard. È in gioco qualcosa in più di un risanamento finanziario da sbandierare, ma la salute e il welfare del futuro per i sardi».
Luca Mascia

L'INCHIESTA. I numeri diffusi da Dataroom regione per regione
In tutta Italia oltre cento presidi «non sicuri»

«Ospedali, i reparti da evitare perché non sono sicuri». Secondo un'inchiesta pubblicata sul Corriere della Sera sono 103 su 635 in Italia i Pronto soccorso da chiudere. Il criterio è quello che deriva dal decreto ministeriale 70 del 2015, in base al quale per dare cure adeguate una struttura deve trattare un determinato numero di caso all'anno. I dati - spiegano - sono stati raccolti da Dataroom regione per regione sulla base delle schede di dimissioni ospedaliere del 2017, e sono gli ultimi disponibili. La Lombardia è in cima alla lista: è la regione dove ci sono più pronto soccorso senza requisiti, 24 su 101, seguono la Sicilia (23 su 62), la Campania (12 su 50), la Calabria (7 su 22), l'Umbria (7 su 17), la Puglia (4 su 41), la Provincia di Trento (4 su 7), il Lazio (3 su 48), Abruzzo (3 su 16), la Provincia di Bolzano (2 su 7), il Veneto (2 su 51). Virtuose invece Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Liguria. Per quanto riguarda i punti nascita, che per la sicurezza prevista dalla legge devono avere almeno 500 parti all'anno, nel Paese sono 84 su 442 quelli che non raggiungono lo standard, con la maggiore concentrazione in Sicilia (10 su 48). Intanto ieri la ministra della Salute Giulia Grillo, in audizione alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, ha spiegato che «è arrivato il momento di abbandonare i vecchi schemi imperniati sulla spesa storica per acquisire una nuova visione che reingegnerizzi la governance sanitaria». Aggiunge: «Lo strumento della spending review non appare più in grado di rendere sostenibile il sistema sanitario nel lungo periodo. Le azioni da mettere in campo dovranno essere necessariamente dirompenti e profondamente innovatrici dell'assetto istituzionale e dei suoi strumenti».

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì  11 aprile 2019 / Prima Cultura (Pagina 49 - Edizione CA)
MUSICA E STORIA
Sabato a Cagliari Francoise Kankindi ed Eric Wibabara: i genocidi nel mondo

Sabato a Cagliari cala il sipario su “Musica e Storia” la rassegna curata dalla Fondazione Siotto (dedicata ai tempi più scottanti della nostra storia spesso coniugati con approfondimenti musicali o artistici) che questa settimana chiude la sua stagione di incontri con un doppio appuntamento.
La mattina Si comincia, dunque, sabato 13, alle 9,30, nella sede in via dei Genovesi 114, con “Raccontare la storia”, un incontro rivolto alle scuole in cui insigni studiosi spiegheranno ai giovani e alle giovani i massacri che hanno colpito interi gruppi di popolazioni. Dal genocidio armeno alla Shoah, sino al genocidio in Rwanda, gli studenti percorreranno un pezzo di storia recente insieme ai docenti di Storia dell'Università di Cagliari Aldo Accardo e Giampaolo Salice, al presidente dell'Associazione delle istituzioni di cultura italiana (già ministro dell'Ambiente, sottosegretario agli Esteri e sottosegretario alla Difesa) Valdo Spini, e a Nicoletta Zannier, assistente legale ai richiedenti protezione internazionale.
La sera La manifestazione prosegue alle 19, sempre a Palazzo Siotto in Castello, con “Hotel Rwanda”, una serata dedicata alla lotta tra Hutu e Tutsi e il genocidio del Ruanda del 1994. Saranno ospiti per l'occasione Francoise Kankindi ed Eric Wibabara, dell'associazione Bene Rwanda Onlus, che faranno il punto su uno dei più sanguinosi fatti che hanno segnato la storia dell'Africa nel ventesimo secolo. Wibabara parlerà in particolare della sua esperienza di combattente nei ranghi del fronte patriottico rwandese. Kakindi , è figlia del primo genocidio del 1959. Nata già profuga in Burundi, dove il padre si è rifugiato per scampare ai massacri. Assieme a Daniele Scaglione, Françoise Kankindi ha scritto “Rwanda, la cattiva memoria”.
Mostra In occasione della giornata di sabato da ieri notte, nel quartiere Sant'Elia, sono esposti di fronte allo stadio dei poster curati da Alonso Crespo e Giulia Casula del collettivo Home. Lavori che indagano i concetti di confine e genocidio culturale.

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì  11 aprile 2019 / Sassari e Alghero (Pagina 46 - Edizione CA)
SASSARI. Lavori sbloccati da una sentenza del Tar
Via libera alla residenza per studenti

Una sentenza del Tar ha dato il via libera all'Ersu per il completamento dei lavori della residenza universitaria nell'ex Fondazione Brigata Sassari, tra via Carlo Felice e viale Adua. Tutto era stato bloccato quando i responsabili dell'Ente regionale per il diritto allo studio avevano risolto il contratto con la Baldo Progetti Engineering per la progettazione, direzione lavori e sicurezza del nuovo cantiere. Da alcune verifiche era emerso che il responsabile della società aveva perso i requisiti professionali richiesti. La determinazione firmata a ottobre 2018 dal direttore generale dell'Ersu Antonello Arghittu era stata impugnata dalla Baldo Progetti che si era rivolta ai giudici amministrativi mentre l'Ersu, in autotutela, aveva sospeso i lavori in attesa della sentenza. «Siamo pronti a scorrere la graduatoria, fare un nuovo affidamento e completare l'opera al più presto», ha affermato il presidente dell'Ersu Massimo Sechi: «La prima parte dei lavori è stata conclusa nel 2017, in anticipo sui tempi previsti. Poi lo stop, senza il quale sarebbe stata inaugurata già da mesi». La struttura, realizzata con le più moderne tecniche per il risparmio energetico, è un piccolo gioiello da 75 posti letto, appartamenti soppalcati, e spazi verdi. ( fr.fe. )

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì  11 aprile 2019 / Sassari e Alghero (Pagina 46 - Edizione CA)
SASSARI. Fino a sabato l'evento “Scienza in piazza”
Università, giornate dell'Orientamento
Il record di 4.014 immatricolazioni non basta all'Università di Sassari che continua a lavorare per ampliare l'offerta formativa e i servizi agli studenti. Non è un caso se oggi partono due eventi: la XVI edizione delle Giornate dell'Orientamento, a partire dalle 9 ne Complesso didattico scientifico di via Vienna e la XIV edizione della “Scienza in piazza” che si apre alle 8.30 nel Polo Bionaturalistico di Piandanna. Già la sede scelta per presentare le due manifestazioni è un segnale: il nuovo Student Hub di Piandanna, con 64 postazioni attrezzate per ricevere gli studenti anche sabato e domenica.
Per le due Giornate dell'Orientamento sono attesi oltre 4.000 studenti delle scuole superiori. Verrà presentata l'offerta formativa, ai 58 corsi di laurea stanno per aggiungersene altri tre nuovi: Scienze motorie, sportive e benessere dell'uomo, Scienze politiche e giuridiche per l'amministrazione e Progettazione, Gestione e Promozione di itinerari della cultura e dell'ambiente. Resterà invece aperto anche sabato l'evento Scienza in piazza. Organizzato con la Società astronomica turritana e l'associazione per l'insegnamento della Fisica propone laboratori, stand e incontri.
Giampiero Marras

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì  11 aprile 2019 / Un giorno in TV (Pagina 59 - Edizione CA)
VIDEOLINA. Stasera alle 18.30
A “Figli d'Europa” si parla dell'Erasmus Plus

In apertura della seconda puntata di Figli d'Europa, oggi alle 18,15 si parlerà di Erasmus Plus del programma dell'Unione europea per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport 2014-20.
Un progetto che vede coinvolto l'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato di Sassari insieme a 5 paesi europei. Gli studenti si stanno cimentando in attività pratiche per sviluppare abilità nelle vendite al dettaglio organizzando interviste, video e un'originale caccia a tesoro tra i negozi di Sassari e Madrid. Figli dei programmi europei sono anche alcune associazioni che in Sardegna si occupano di progettazione europea e in particolare delle attività legate ad Erasmus Plus. Mine vaganti Engo è una delle organizzazioni che a livello nazionale gestiscono i tirocini formativi per conto dei consorzi universitari.

 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì  11 aprile 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
SCIENZA Buco nero, scatto del secolo
IL GRAN LAVORO DI UN RICERCATORE SARDO

Cultura (Pagina 50 - Edizione CA)
SCIENZA. È la prima prova visiva diretta di un black hole e della sua ombra
Buchi neri: ecco la foto del secolo
NELLO STAFF UN ASTROFISICO DI ORUNE Ciriaco Goddi: «La mia passione nacque nella biblioteca di Bitti»

È la prima prova visiva diretta di un buco nero e della sua ombra. Si tratta di un buco nero supermassiccio, equivalente a 6,5 miliardi di masse solari, che si trova a 55 milioni di anni luce dalla Terra, al centro della galassia Messier 87. A scattare la storica fotografia sono stati gli scienziati della collaborazione internazionale Eht, Event Horizon Telescope, cui partecipano anche scienziati italiani fra cui in prima fila Ciriaco Goddi, 44 anni, astrofisico, di Orune.
L'origine   Ma andiamo per gradi. A poco più di 100 anni dalla formulazione della Relatività renerale, oggi anche i bambini conoscono i Buchi Neri, questi strani oggetti che curvano lo spazio circostante in un modo tale che ne materia, ne luce possono uscirne ed allontanarsi da loro. Non fu Einstein a teorizzare la loro esistenza, ma un altro fisico tedesco, Karl Schwarzschild, che nel 1916, soldato sul fronte russo durante la prima guerra mondiale, risolse le equazioni della relatività generale applicandole ad una massa sferica non ruotante, scoprendo così un sfera particolare, una sorta di porta che una volta varcata, non può essere ripercorsa a ritroso, questa sfera si chiama “Orizzonte degli eventi” ed è l'ingresso al buco nero. Da 40 anni sappiamo che quello che resta dall'esplosione di grandi stelle collassa ,dando origine ad un buco nero, ma fino ad oggi non si era mai riuscito a riprenderne uno a causa delle piccolissime dimensioni di questi oggetti.
Lo scienziato isolano  Ad esempio, se comprimessimo il Sole per farlo diventare un Buco Nero, questo assumerebbe le dimensioni di una sfera di raggio pari a soli 3 chilometri. Negli ultimi due anni, un grande progetto internazionale l'Event Horizon Telescope - Eht è stato messo in opera con lo scopo di riprendere per la prima volta il misterioso orizzonte di un Buco Nero, a capo del consiglio scientifico un astrofisico sardo, Ciriaco Goddi che ieri a Roma, ha svelato al mondo la prima immagine di un Buco Nero. «Otto radiotelescopi in tutto il mondo hanno osservato la Galassia M87, distante 50 milioni di anni luce», spiega il Goddi, «nel suo centro un buco nero con una massa pari a 7 miliardi di volte il nostro Sole». L'impresa è stata riprendere un oggetto così grande, ma ad una distanza tale da apparire come una pallina da tennis posta sulla superficie della Luna «al limite dell'immaginario e dell'impossibile, commenta entusiasta Goddi».
La teoria Schwarzschild   Questa immagine ci ha rivelato che l'astrofisico Schwarzschild aveva ragione, «esiste un disco centrale opaco, circondato da plasma incandescente in caduta verso il buco nero, che sparisce quando supera l'orizzonte degli eventi. In sintesi», commenta Goddi, quello che si osserva è un anello di emissione che circonda la cosiddetta ombra del buco nero e la più grande e bella sorpresa è che quello che osserviamo è in perfetto accordo con quanto descritto da Einstein». La Relatività generale sembra dunque spiegare esattamente cosa accade in prossimità di un buco nero, la materia vi cade, ma in prossimità dell'orizzonte degli eventi il tempo scorre più lentamente arrivando al paradosso che se mettessimo una candela accesa in sua prossimità, questa resterebbe accesa per un tempo indefinito. Oggi dopo 103 anni dal lavoro di Schwarzschild, un buco nero si è svelato agli occhi dell'umanità intera grazie ad un lavoro frutto di un team composto da 200 ricercatori di centri di ricerca di tutto il mondo e che ha coinvolto 8 radiotelescopi sparsi in tutto il pianeta. Una conquista scientifica senza precedenti, che ha visto una mente nata e cresciuta qui in Sardegna fra i protagonisti di questa impresa.
Il libro a Bitti  Racconta Goddi, «Fu un libro trovato nella biblioteca del Liceo scientifico di Bitti che frequentavo da studente ad affascinarmi e ad esaltarmi, quel libro si intitolava “Dal Big Bang ai buchi neri”, fù allora che decisi che sarei diventato un astrofisico. Oggi mi ritrovo a far parte di un progetto che cerca di svelare qualcosa della loro intima natura e che presto svelerà l'immagine del grande buco nero presente nella nostra Via Lattea».
Manuel Floris

Cultura (Pagina 50 - Edizione CA)
Le reazioni
I COMPLIMENTI DELLE ISTITUZIONI E DEGLI ACCADEMICI
Tante le reazioni per la grande impresa scientifica da parte del mondo istituzionale e accademica.

Il presidente Solinas «A nome di tutti i sardi, e certo di interpretare i loro sentimenti, faccio i miei complimenti al nostro conterraneo Ciriaco Goddi», ha dichiarato il presidente della Regione Christian Solinas. «Sapere che uno scienziato sardo è protagonista di un'impresa scientifica di tale portata storica ci riempie di orgoglio e ci spinge a lavorare con sempre più forte impegno e passione affinché i giovani talenti della nostra isola possano avere, in futuro, maggiori occasioni per non dover portare lontano dalla loro terra il loro sapere e il loro valore».
De Laurentis «Questo straordinario risultato non solo ci regala la prima immagine di un buco nero, ma ci fornisce anche una prova diretta della presenza di buchi neri supermassicci al centro delle galassie e del motore centrale dei nuclei galattici attivi». ha commentato l'astrofisica Mariafelicia De Laurentis, ricercatrice dell'Infn e professore all'Università Federico II di Napoli, che come membro della collaborazione Eht ha coordinato il gruppo di analisi teorica dell'esperimento che ha permesso di realizzare la prima foto di un buco nero.

 

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì  11 aprile 2019 / Prima pagina
SASSARI, 2 GIORNI
Orientamento
l’Ateneo apre ai laureati del futuro
  a pagina 18

Sassari - Pagina 18
FORMAZIONE >> IL BOOM DI ISCRIZIONI
Si aprono oggi le giornate dedicate alle future matricole
In via Vienna sono attesi 4mila studenti da tutta l'Isola
VIA ALL'ORIENTAMENTO
L'UNIVERSITÀ A CACCIA DI NUOVI RECORD

SASSARI Si aprirà oggi la XVI edizione delle "Giornate dell'Orientamento" dell'università, volte ad accogliere le future matricole. Anche quest'anno ospitate dal Complesso didattico scientifico di via Vienna dove fino domani, tra le 9 e le 14, i Dipartimenti dell'Ateneo metteranno in mostra i corsi, i servizi, le attività di ricerca, gli sbocchi professionali, le carriere e tutte le indicazioni utili per scegliere il percorso universitario.Un percorso che quest'anno si arricchisce di nuove proposte, dato che anche nell'anno accademico 2019-2020, l'Ateneo ha fatto uno sforzo per proporre nuovi corsi di laurea, sempre più al passo con le esigenze dei giovani e le richieste del mercato del lavoro. Le novità. Le novità sono "Scienze motorie, sportive e benessere dell'uomo", "Scienze politiche e giuridiche per l'amministrazione", "Progettazione, Gestione e Promozione Turistica di Itinerari della Cultura e dell'Ambiente".È prevista la partecipazione di circa 4 mila ragazze e ragazzi delle classi III, IV e V di tutte le province sarde, provenienti da oltre 40 Istituti di Istruzione Secondaria. Gli eventi. Come di consueto, le Giornate dell'orientamento saranno animate dalla presenza degli stand informativi dei dipartimenti dell'Ateneo, che hanno preparato una serie di eventi collaterali: presentazione dei corsi di laurea, simulazioni dei test di accesso ai corsi a numero programmato, testimonianze di studenti già immatricolati, lezioni dimostrative, visite ai laboratori, approfondimenti tematici e piccole sperimentazioni per testare da vicino le proprie passioni e inclinazioni. La presentazione. Le due manifestazioni sono state presentate ieri a Piandanna. Oltre al rettore Massimo Carpinelli, è intervenuta la delegata rettorale all'Orientamento e alla Didattica, Rossella Filigheddu, il delegato rettorale per la Formazione insegnanti e Rapporto con le scuole, Carlo Pensavalle; il delegato del rettore al "sistema bibliotecario, archivi, museo, rapporti con i media, promozione dell'immagine dell'ateneo e divulgazione scientifica, Roberto Furesi; il direttore generale dell'ateneo Cristiano Nicoletti. Offerta formativa. L'università propone per il 2019/2020 58 corsi di laurea (31 triennali, 27 magistrali dei quali 6 a ciclo unico), di cui 6 internazionali: Scienze chimiche, Architettura, Economia, Scienze delle produzioni zootecniche, Pianificazione e politiche per la città, l'ambiente e il paesaggio, Wildlife management, conservation and control.Nuovi corsi. Per l'anno accademico 2019/2020 l'Università di Sassari ha istituito tre nuovi corsi di laurea: Scienze motorie, sportive e benessere dell'uomo (laurea triennale); Scienze politiche e giuridiche per l'amministrazione (laurea magistrale); Progettazione, Gestione e Promozione Turistica di Itinerari della Cultura e dell'Ambiente triennale (offerta formativa ancora condizionata dall'approvazione miniseriale). Boom di iscrizioni. L'anno scorso l'ateneo aveva introdotto i nuovi corsi in Ingegneria informatica, "Gestione energetica e sicurezza" (triennale professionalizzante), la laurea magistrale in "Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari", il corso internazionale in "Wildlife Management, Conservation, and Control. Grazie a queste innovazioni, quest'anno l'Università di Sassari ha superato il muro delle quattromila immatricolazioni con un +3,5% rispetto allo scorso anno accademico. Si stimano complessivamente 13.500 iscritti.
I NUOVI SPAZI
Student hub a Piandanna e al quadrilatero

Nell'ottica di voler accrescere i servizi agli studenti, l'Università amplia gli spazi aperti agli studenti nel fine settimana e prevede nuovi interventi. Dal 10 aprile, sono aperti gli spazi rinnovati dello student hub "polo bionaturalistico" a Piandanna. In questi spazi già esistenti, dotati da oggi di nuovi arredi, sono state realizzate ulteriori 20 postazioni (sono 64 in totale) oltre a un nuovo sistema di illuminazione e alla sistemazione di pannelli fonoassorbenti. Novità anche nel quadrilatero di viale Mancini, dove apre oggi la "ex aula Satta" al piano terra, con 32 posti studio. Inoltre, nello student hub "ex bar" al primo piano (già esistente in viale Mancini), sono stati ricavati altri 60 metri quadri che oggi ospitano altri 36 posti studio (diventano 71 con i 35 già presenti). L'amministrazione intende proseguire su questa strada e sta pianificando interventi per aprire molto presto aree dello student hub anche nel polo umanistico via Roma-via Zanfarino, nel polo didattico Monserrato in via Vienna e nel dipartimento di Agraria.
LA MANIFESTAZIONE
A Scienza in Piazza "Le Cause delle Cose"

Da domani al 13 nel Polo Bionaturalistico di Piandanna in via Piandanna 4, si terrà l'edizione 2019 di "Scienza in Piazza", una manifestazione di divulgazione scientifica che da più di un decennio ha consolidato una formula di successo, capace di attirare l'attenzione dei giovani e delle famiglie sulle meraviglie della scienza e non solo. Quest'anno il tema è "Le Cause delle Cose". Gli spazi espositivi sono stati allestiti con entusiasmo dalle scuole, grazie all'impegno delle squadre di docenti Scuola e Uniss, e studentesse e studenti Scuola e Uniss, e degli esponenti delle associazioni della rete "Scienze in Movimento". A corollario dell'evento, saranno realizzati alcuni momenti celebrativi, nello specifico, per i 50 anni dell'Uomo sulla Luna, i 150 anni della Tavola Periodica degli Elementi, i 200 anni del viaggio in Sardegna di Alberto La Marmora e i 500 anni di Leonardo da Vinci. Le prenotazioni per Scienza in piazza sono raccolte dalle studentesse e dagli studenti dell'Istituto Devilla-Dessì-La Marmora di Sassari. Le visite guidate sono a cura da allieve e allievi del Devilla-Dessì-La Marmora e dell'IPSAR. Alla riuscita della manifestazione collabora anche il liceo "Figari".

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì  11 aprile 2019 / Vinto il ricorso contro il progettista della Casa dello studente bloccata dal 2018
Ex Brigata, il Tar dà ragione all'Ersu

SASSARI Ersu Sassari ha vinto il ricorso davanti al Tar della Sardegna contro il progettista e direttore dei lavori della ex Fondazione Brigata Sassari, sollevato dall'incarico nel mese di luglio dello scorso anno per la sopraggiunta perdita dei requisiti professionali previsti dalla legge per svolgere l'incarico. Gli uffici dell'Ente, procedendo a verifiche nella fase preliminare di affidamento dei lavori complementari per l'ultimazione della nuova Casa dello Studente di via Carlo Felice, avevano evidenziato la perdita dei requisiti da parte del progettista.I vertici aziendali avevano così deciso di sollevare dall'incarico il professionista in via cautelativa, il quale aveva immediatamente depositato la propria opposizione al provvedimento al Tribunale Amministrativo Regionale. Una vicenda che ha creato un inevitabile stop ai lavori, che altrimenti sarebbero potuti concludersi entro l'estate del 2019 e che ora invece slitteranno di almeno un anno.L'ente ha comunque preferito attendere il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale prima di procedere con lo scorrimento della graduatoria e la prosecuzione delle opere complementari. Tar che ora gli ha dato ragione.«Siamo soddisfatti dell'esito della sentenza che conferma la grande professionalità dei reparti amministrativi e tecnici di Ersu - ha sottolineato il Presidente dell'Ersu, Massimo Sechi che ha sottolineato, inoltre che - quanto accaduto ha causato un rallentamento di circa un anno nella consegna della struttura agli studenti e alle studentesse iscritti a Sassari; contiamo di procedere in maniera più che spedita per giungere quanto prima al termine dei lavori e all'inaugurazione della nuova Casa dello Studente che disporrà di ben 75 posti letto».Nelle opere di completamento dell'area è compresa anche la realizzazione di una piazza con aree verdi e parcheggi a raso con ingresso da viale Adua (che diverrà l'entrata ufficiale della nuova residenza studentesca), fruibile anche dalla città. «Con l'apertura su viale Adua e la creazione della piazza - ha detto Antonello Arghittu, direttore generale di Ersu - l'ente si apre alla città e contribuirà a dare nuova vita e attrattività all'intero quartiere».

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie