Domenica 7 aprile 2019

07 aprile 2019

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 aprile 2019 / Prima Cultura (Pagina 56 - Edizione CA)
MEDIA. L'ufficializzazione ieri dal simposio a Kuala Lumpur
Cagliari capitale della comunicazione ospiterà il Congresso mondiale 2020

Sarà Cagliari a ospitare la sesta Conferenza mondiale su media e comunicazione. La notizia è stata ufficializzata ieri a Kuala Lumpur, capitale della Malesia dov'è in corso la quinta edizione della manifestazione che, nota anche con l'acronimo Medcom, dal 28 al 30 maggio 2020 avrà come teatro il capoluogo sardo, scelto anche per la sua centralità rispetto alle rotte mediterranee. Organizzato dall'Istituto internazionale per la gestione della conoscenza con l'Università e l'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari e l'Università Tor Vergata di Roma, l'evento richiamerà in città, tramite simbolico dell'incontro tra Occidente e Oriente, centinaia di professionisti ed esperti da tutto il pianeta.
SPAZI E TEMI  I lavori si svolgeranno nel Dipartimento di pedagogia, psicologia e filosofia (facoltà Studi umanistici) dell'Ateneo cagliaritano, già fulcro di progetti portanti rispetto al programma di Medcom 2020. Tra questi «la comunicazione sociale sui temi del multiculturalismo», anticipa la docente Elisabetta Gola, in questi giorni a Kuala Lumpur. Filosofa del linguaggio, è anima dell'organizzazione insieme ad Andrea Volterrani (professore di Comunicazione sociale a Tor Vergata) e Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e relazioni esterne dell'Aou di Cagliari.
L'ISOLA E LA RICERCA  Si annunciano centrali rispetto all'agenda dell'atteso appuntamento cagliaritano (che tratterà anche della comunicazione pubblica, non discriminatoria e della salute) i risultati di uno studio nuovo e stimolante sviluppato in Sardegna e presentato per la prima volta proprio nel consesso internazionale di esperti riunito in Malesia. Intitolato “A Post McLuhanian Paradigm for Public Administration Communication: Case Studies in Old and New media”, è opera di Elisabetta Gola, Fabrizio Meloni e Riccardo Porcu, dirigente della Regione e docente di Comunicazione pubblica all'Università di Sassari. Già coautori del volume “Comunicare la salute”, gli specialisti propongono ora una rivoluzionaria rilettura del principio fondante della comunicazione che fu enunciato nel 1964 da Marshall McLuhan: il medium è il messaggio.
LA RIVOLUZIONE  «A comandare oggi è il messaggio e non il mezzo», dicono gli studiosi capovolgendo la prospettiva sostenuta dal sociologo canadese in “Understanding Media: The Extensions of Man”. «Il suo paradigma non è più attuale - sottolineano - ne serve uno nuovo che ribalti il concetto e lo renda aderente alla realtà della moderna comunicazione. Una comunicazione dove è il messaggio a comandare. E dove il messaggio è, anzi diventa, medium».
L'ERA POST MCLUHAN  Cagliari è quindi terreno già fertile di riflessioni sui mutamenti profondi e radicali che stanno incidendo sui media e il mondo dell'editoria. «La comunicazione non è più unidirezionale (qualcuno parla o scrive e molti altri ascoltano o leggono), ma interattiva. La gente - proseguono gli autori - ha voglia di partecipare, di dire la propria, di giudicare. E lo fa oggi soprattutto con i social, che hanno preso il sopravvento: si legge sui social, ci si informa sui social. Qui si commenta e si dibatte». Su Facebook e Instagram soprattutto. E a riprova della teoria che supera lo storico paradigma di McLuhan, Gola, Meloni e Porcu affermano: «La comunicazione social potenzia il messaggio che ha una sua forza intrinseca. È proprio il contenuto e non il mezzo che, oggi più che mai, fa davvero la differenza. Perché in un'era in cui la comunicazione viaggia su più canali tra loro interconnessi è il messaggio che diventa efficace se viene declinato e veicolato attraverso i diversi media e i relativi linguaggi».
CAGLIARI CAPITALE  Significativo pensare che l'interpretazione e la definizione dei modelli della comunicazione futura passino per Cagliari. Città pioniera agli esordi della rivoluzione internet e ancora ricca di fermenti, è pronta (a Kuala Lumpur è arrivato l'invito ufficiale della rettrice Maria Del Zompo, del direttore generale dell'Aou Giorgio Sorrentino e degli organizzatori) per accogliere Medcom 2020.
Manuela Arca

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 aprile 2019 / Agenda (Pagina 30 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Incontro con docenti ed esperti
Un'Europa comunitaria o federale? Il dilemma rimbalza su una tavola rotonda

Un'Europa comunitaria o federale? L'interrogativo-dilemma animerà il dibattito, all'interno dell'Ateneo cagliaritano, organizzato dall'associazione Agorà Europe, “L'Europa nella tua università”, martedì 16 aprile in viale Fra Ignazio: si cercherà di dare una risposta a questa domanda ripercorrendo la storia del passato e analizzando la situazione attuale che vede soffiare anche un vento anti-europeista. Il tema “Verso un'Europa comunitaria o federale?” sarà trattato e approfondito a partire dal documento sulla riforma dell'Ue elaborato dal Consiglio italiano del Movimento europeo in vista delle elezioni europee di primavera: «Dotiamo l'Unione Europea di una costituzione democratica. Dieci priorità per un'Europa unita, democratica e solidale, come strumento di pace in un mondo globalizzato», è la sintesi del messaggio.
IL CONVEGNO  L'appuntamento, alle 10, nell'Aula magna, vedrà seduti attorno a una tavola rotonda tanti studiosi: Aldo Berlinguer, ordinario di Diritto comparato all'Università di Cagliari, Pier Virgilio Dastoli, presidente del Movimento Europeo Italia (espressione di tutte le forze democratiche, partiti, sindacati e associazioni, impegnate nel Paese nel conseguimento dell'unità europea), Alberto D'alessandro, coordinatore Agorà Europe, Movimento Europeo Italia, Gianmario Demuro, ordinario di Diritto costituzionale a Cagliari. Il dibattito - spiegano gli organizzatori - prenderà le mosse dagli atteggiamenti deliberatamente anti-europei di alcuni governi, alla luce dei quali sembra ormai necessario cambiare il sistema attualmente in vigore. Un'urgenza determinata dalla necessità di costruire un'Italia autorevole in Europa: ciò vuol dire - spiegano gli studiosi - costruire un'Unione federale per far convivere la sovranità europea e quella nazionale e far sì che si rafforzino a vicenda nell'interesse dei cittadini, nel rispetto delle diversità e nella garanzia del bene comune.
IL DILEMMA  È questo il senso del dibattito del 16 aprile. «Il grande enigma - spiega Berlinguer - è lasciare quest'Unione così com'è, come traguardo romantico, o far sì che diventi un'Unione realmente forte, più coesa, più giusta, più potente».

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 aprile 2019 / Regione (Pagina 12 - Edizione CA)
IL CASO. Dopo le ultime scosse parla Antonio Funedda, professore di Geologia all'Università di Cagliari ANCHE L'ISOLA TREMA E SI SCOPRE AREA FRAGILE
per i terremoti Un gruppo di ricerca internazionale sta tenendo sotto controllo la Sardegna

L'equilibrio geologico assoluto non esiste. La Sardegna, nonostante per decenni sia stata considerata terra antica e sicura, non può essere classificata come del tutto immune dai terremoti. Stabile sì ma circondata da aree fragili. Lo hanno ribadito più volte proprio loro, gli studiosi di eventi sismici, i geologi e i vulcanologi che ora hanno aperto una finestra sull'Isola per raccogliere dati e preziose informazioni sull' ignoto profondo. E magari rivedere qualche teoria.
GLI EVENTI  Le ultime due scosse registrate dai sismografi dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma nei giorni scorsi, tra l'Ogliastra e il Sarrabus, hanno solo confermato i sospetti e stimolato la ricerca. Il primo episodio, di magnitudo 1,5 della scala Richter, è stato registrato sabato 30 marzo al largo di Villasimius. L'epicentro è stato individuato a 3 chilometri di profondità. Fenomeno non avvertito dagli abitanti. Pochi giorni dopo il secondo terremoto. La terra ha “tremato” in Ogliastra, con epicentro localizzato a 13 chilometri a sud di Tertenia. La sua energia ha sprigionato una scossa di magnitudo 1,7.
NON PERCEPITE  «Scosse leggere, sia chiaro, non percepibili dall'uomo. Per intenderci, un terremoto di 1,3 è l'equivalente di un'esplosione di tre chili di tritolo. Un terremoto di magnitudo 3,5 corrisponde alla deflagrazione di tre tonnellate di Tnt», spiega Antonio Funedda, professore associato di Geologia strutturale dell'Università di Cagliari. Differenze enormi, che fanno ben comprendere ciò che è avvenuto in Sardegna in questi giorni e i disastri della Penisola dove, negli ultimi terremoti, “sono esplose” migliaia di tonnellate di tritolo. Questo non vuol dire che l'Isola sia del tutto salva. Non così immune dai terremoti come si è sempre creduto. «Il limite della battigia non è il confine di una terra isolata. Sardegna e Corsica sono un frammento della crosta continentale, ciò vuol dire che non viviamo in una terra completamente asismica, seppur non paragonabile alla fragilità delle zone appenniniche».
LE INDAGINI  È nel ventre della terra che bisogna andare a spiare. A molti chilometri sotto la crosta terrestre. Per esempio dieci, come la profondità corrispondente all'epicentro del movimento tellurico del Sarrabus. «Immaginiamo l'Isola come una zattera litosferica galleggiante spessa decine di chilometri che continua sotto il mare, quasi al centro del Tirreno, circondata da aree più sottili. Ciò che avviene lì sotto ha riflessi in Sardegna».
GLI SCIENZIATI  Per questo gli scienziati stanno cercando di capirne di più per andare oltre la carente “memoria storica” dei terremoti sardi . «Ultimamente un gruppo di ricerca internazionale formato dall'Ingv, le Università di Roma e di Sassari e studiosi olandesi sta monitorando i cosiddetti sismi strumentali e la velocità con cui le onde si propagano. Questo aiuta ad avere un quadro aggiornato», racconta Antonio Funedda.
Se, insomma, il rischio sismico per l'Isola non è paragonabile ad altre aree d'Italia ben più fragili, pensare di essere in assoluto salvi non aiuta la prevenzione. Per questo è cominciata una nuova fase di studio. «Nel meridione isolano, proprio nella zona di Villasimius-Villaputzu, nel 1616 ci fu una scossa significativa che venne sentita distintamente dalla popolazione e anche a Cagliari. Non c'erano i sismografi, allora, le informazioni ci sono arrivate grazie agli archivi storici. Ripeto, l'Isola non è una terra a sé. Sismi che si sviluppano in altre aree potrebbero sempre avere riflessi in Sardegna. Siamo un'area stabile circondata da zone fortemente sismiche, di accumulo e rilascio di energia», conclude il docente del Dipartimento universitario di Scienze chimiche e geologiche.
Andrea Piras

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 aprile 2019 / Medio Campidano (Pagina 40 - Edizione CA)
USSARAMANNA
Specie vegetali senza tutela: serve una legge

In Sardegna ci sono ben 2700 specie vegetali. «Eppure non esiste ancora una legge regionale di protezione della propria flora». Parole di Gianluigi Bacchetta, direttore dell'Orto Botanico dell'Università di Cagliari, che ieri mattina nel Montegranatico di Ussaramanna hanno aperto gli stati generali della biodiversità in Sardegna convocati in occasione della nuova edizione del festival delle erbe spontanee nel Comune della Marmilla.
Affermazioni che rappresentano anche un importante appello per la nuova Giunta e il Consiglio regionale appena insediato: «La Sardegna è l'unica regione italiana senza questa legge», ha aggiunto Bacchetta, «nel 1973 la prima proposta di legge. Da allora sono passati 46 anni e 10 legislature regionali, ma non abbiamo ancora raggiunto questo importante obiettivo. Non dobbiamo e non possiamo mettere in cassaforte questa ricchezza», ha aggiunto Bacchetta.
Appello importante in una manifestazione «che sta facendo un salto di qualità grazie alla collaborazione con l'Università di Cagliari», ha sottolineato il sindaco Marco Sideri. Il festival continuerà oggi con la mostra delle erbe spontanee visitabile a Casa Accalai, laboratori, libri e visite guidate. (an. pin.)


5 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 aprile 2019 / Economia (Pagina 22 - Edizione CA)
Persi 130mila “cervelli”
L’Italia perde manodopera  altamente qualificata, che scappa all’estero per trovare un lavoro, mentre attira immigrati dalle competenze generalmente scarse. Tra il 2007 e il 2017, il Paese ha subito una “fuga di cervelli”, con una «perdita netta di circa 130mila persone altamente qualificate», subendo nello stesso tempo «un’immigrazione delle due classi di preparazione più basse». Lo sottolineano Cinzia Alcidi e Daniel Gros del Ceps, think tank basato a Bruxelles, nello studio “EU Mobile Workers: A challenge to public finances?”, presentato ieri nel corso dell’Ecofin informale a Bucarest.

 

6 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 aprile 2019 / Economia (Pagina 22 - Edizione CA)
Biotecnologie alimentari
C’è tempo fino al 15 aprile per iscriversi alla “Scuola per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità microbica di interesse agroalimentare”, organizzata dall’8 all’11 maggio al Parco di Porto Conte (Alghero) dal Dipartimento di agraria dell’Università di Sassari, in collaborazione con le scuole di dottorato delle Università di Verona e di Teramo, grazie ai fondi di Sardegna Ricerche. La scientific school è rivolta a studenti, dottorandi e ricercatori del settore delle biotecnologie agroalimentari e ambientali.

La Nuova Sardegna

7 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 aprile 2019 / Prima pagina
ALL’UNIVERSITÀ
Assegnata a Cagliari la conferenza mondiale sui media nel maggio 2020

Vitali, a pagina 36

Pagina 36 - Cultura e Spettacoli
L’EVENTO
Nell’isola la conferenza mondiale sui media
A maggio del prossimo anno Cagliari ospiterà il summit sui mutamenti nell’universo della comunicazione globale

di Marco Vitali
SASSARI La sesta conferenza mondiale su Media e Comunicazione (Medcom) si terrà nel maggio del 2020 in Sardegna, a Cagliari. L'annuncio è stato dato ieri a Kuala Lumpur in Malesia, dove è in corso la quinta edizione della conferenza. L'evento sarà organizzato dall'Istituto internazionale per la gestione della conoscenza (Tiikm), insieme all'Università di Cagliari, all'Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, all'Università Tor Vergata di Roma. Gli organizzatori hanno scelto l'Italia e in particolare la Sardegna come scenario per un dibattito che avrà come tema centrale la comunicazione e i cambiamenti culturali in diversi ambiti, tra cui la comunicazione sociale e della salute, la comunicazione pubblica e la comunicazione non discriminatoria. Un occhio di riguardo sarà riservato ai rapidi e tmultuosi cambiamenti in corso nel modo di fare informazione e nell'editoria. L'appuntamento cagliaritano si terrà dal 28 al 30 maggio. «Sarà un importante momento di confronto per accademici, ricercatori strutturati e indipendenti, artisti e professionisti che ruotano attorno al mondo della comunicazione e dei media», dice Isanka Gamage, uno degli organizzatori dell'associazione Tiikm. «Ci teniamo in particolar modo - prosegue Gamage - che vengano coinvolti anche i professionisti della comunicazione e non solo gli accademici».« Medcom è appuntamento ormai fondamentale nel mondo della comunicazione - spiega Duminda Koralamagage, presidente di Tiikm - perché fa dialogare e confrontare ogni anno centinaia di ricercatori ed esperti da tutto il mondo non solo occidentale ma anche del Sud Est asiatico e Africa. Per il 2020 vogliamo portare il dibattito in Europa».Per Medcom 2020 gli organizzatori saranno tre: Andrea Volterrani, docente di Comunicazione sociale dell'Università di Tor Vergata, Elisabetta Gola, filosofa del linguaggio e docente nel corso di laurea di Scienze della Comunicazione dell'Università di Cagliari, e Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e relazioni esterne dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari. «La conferenza - spiega Gola, «sarà ospitata nella Facoltà di Studi umanistici e organizzata dal dipartimento di Pedagogia, psicologia, filosofia dell'ateneo cagliaritano, dove stiamo sviluppando progetti sulle tematiche del convegno, tra cui la comunicazione sociale sui temi del multiculturalismo». «Un evento importantissimo - dice Meloni - perché metterà a confronto accademici, ricercatori e professionisti della comunicazione di tutti i settori: dalla pubblica amministrazione all'editoria, alla comunicazione aziendale e a quella sociale. Il mondo della comunicazione corre veloce e bisogna essere sempre pronti a raccogliere le sfide che l'innovazione e i gusti dei cittadini ci pongono davanti».



8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 aprile 2019 / Medio Campidano (Pagina 40 - Edizione CA)
USSARAMANNA
Specie vegetali senza tutela: serve una legge

In Sardegna ci sono ben 2700 specie vegetali. «Eppure non esiste ancora una legge regionale di protezione della propria flora». Parole di Gianluigi Bacchetta, direttore dell'Orto Botanico dell'Università di Cagliari, che ieri mattina nel Montegranatico di Ussaramanna hanno aperto gli stati generali della biodiversità in Sardegna convocati in occasione della nuova edizione del festival delle erbe spontanee nel Comune della Marmilla.
Affermazioni che rappresentano anche un importante appello per la nuova Giunta e il Consiglio regionale appena insediato: «La Sardegna è l'unica regione italiana senza questa legge», ha aggiunto Bacchetta, «nel 1973 la prima proposta di legge. Da allora sono passati 46 anni e 10 legislature regionali, ma non abbiamo ancora raggiunto questo importante obiettivo. Non dobbiamo e non possiamo mettere in cassaforte questa ricchezza», ha aggiunto Bacchetta.
Appello importante in una manifestazione «che sta facendo un salto di qualità grazie alla collaborazione con l'Università di Cagliari», ha sottolineato il sindaco Marco Sideri. Il festival continuerà oggi con la mostra delle erbe spontanee visitabile a Casa Accalai, laboratori, libri e visite guidate. (an. pin.)



9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 aprile 2019 / Oristano - Pagina 32
Provocazione dei giovani laureati sull'accesso alle scuole di specializzazione
CURE E REPARTI A RISCHIO, SERVONO NUOVI DOTTORI
«Posti garantiti ai non sardi solo se superano un esame di lingua e cultura sarda»

«Scriverò alla ministra della Salute, Giulia Grillo, per avere chiarimenti sull'accesso ma soprattutto, sui livelli scientifici raggiunti, nella sperimentazione della terapia Brainstorm». Antonio Sulis, presidente dell'Ordine dei Medici di Oristano, annuncia un intervento presso il Ministero per far chiarezza sulla vicenda di Paolo Palumbo, il giovane chef malato di Sla che da dieci giorni si alimenta solo con tisane zuccherate per avere accesso alla sperimentazione. «È un dovere da parte dell'Ordine dei medici intervenire per sollecitare risposte chiare su una situazione estremamente drammatica come questa - dice Sulis - vogliamo capire se esistano davvero i margini per l'accesso di Paolo Palumbo alla sperimentazione: non possiamo tollerare speculazioni di qualsiasi genere e nemmeno far alimentare false illusioni sugli ammalati».di Michela CuccuwORISTANOL'ultimo episodio, clamoroso, risale a febbraio, quando, per consentire all'unico specialista di poter andare in ferie, il servizio di emodinamica dell'ospedale san Martino fu costretto a chiudere. Non è certo questo l'unico caso di disservizio legato alla carenza di medici in provincia: soprattutto nei paesi dell'interno, spesso si fa fatica a rimpiazzare il medico di base e il pediatra quando il titolare va in pensione. Queste situazioni stanno diventando frequenti e lo saranno sempre più, visto che in Sardegna, l'accesso alle scuole di specializzazione per i laureati in medicina è sempre più difficile.Antonio Sulis, presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Oristano, ieri mattina ha lanciato l'allarme: «In Sardegna quasi 500 medici laureati non sono specializzati perchè le borse di studio a disposizione sono troppo poche rispetto alle reali esigenze. Questa situazione viene a sommarsi con la grave carenza di organici negli ospedali».L'allarme di Sulis è stato lanciato nel corso di un convegno che ha visto i rappresentanti dei quattro ordini del Medici della Sardegna confrontarsi con una affollata platea di giovani medici sulla difficoltà di accesso alla formazione post laurea e sul paradosso oggi presente nell'isola tra imbuto formativo e gravi carenze di personale nel servizio sanitario nazionale. Secondo i dati forniti dal presidente dell'Associazione Giovani Medici, Giovanni Ruggiu e dal coordinatore, Carlo Fadda, la Sardegna è in coda alla statistica nazionale per possibilità di accesso alla specializzazione. Solo il 40 per cento dei laureati riesce a specializzarsi o a seguire un corso formativo. Se poi si considera che nel 2018 la Regione ha finanziato appena 29 borse di studio, il quadro è più che completo. Altrove, ad esempio in Calabria, le possibilità di accesso alla specializzazione sono addirittura doppie (80 per cento) ma è paradossale che restando nell'ambito delle autonomie, le Province di Bolzano e Trento (dove non esistono facoltà di medicina), grazie ad accordi con Paesi esteri, ad esempio l'Austria, permettano ad ogni laureato la possibilità di accesso a ben due scuole di specializzazione. Proprio dalla specificità dell'Alto Adige, dove il bilinguismo è uno dei limiti di accesso ai concorsi, prende spunto una proposta che potrebbe in qualche modo salvaguardare i giovani medici sardi dal rischio che i pochi posti delle scuole di specializzazione siano occupati da laureati provenienti da altre regioni. «Pensiamo ad un disegno di legge che basi i criteri di accesso ai corsisti in base alla conoscenza della cultura sarda, ad esempio, la lingua, vincolo che non riguarderà i sardi». È questa la proposta provocatoria lanciata proprio da Carlo Fadda per superare il gap negativo fra la Sardegna e il resto del territorio italiano. Saranno tuttavia gli Ordini dei medici (ieri rappresentati anche da Raimondo Ibba, presidente i Cagliari; Maria Maddalena Giobbe, presidente dell'Ordine di Nuoro e , in rappresentanza di Sassari, la dottoressa Maria Zara) a portare all'attenzione del nuovo Assessore regionale alla Sanità e al Ministro, le istanze dei giovani laureati in medicina esclusi dalla specializzazione e di conseguenza, dall''accesso ai concorsi pubblici. In Sardegna, come si legge in un report dell'Associazione Giovani Medici, ci sono 345 medici tra i 30 e i 45 anni, che mandano avanti la sanità isolana, nonostante non siano in possesso di formazione specialistica o di medicina di base.



10 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 aprile 2019 / Sassari - Pagina 20
Via all'ottava edizione del corso targato Aou in programma a San Pietro di Sorres
TRAUMI E FRATTURE, ESPERTI A CONFRONTO

SASSARI Un'intera giornata dedicata ad approfondire le tematiche legate al trattamento delle fratture acetabolari dell'anziano, al trattamento delle fratture della testa dell'omero e alla gestione delle grandi emergenze. Quattro sessioni durante le quali gli specialisti si confronteranno anche nella discussione di importanti casi clinici. Si aprirà sabato alle 9, nel suggestivo scenario della sala capitolare del monastero benedettino di San Pietro di Sorres, l'ottava edizione del corso di aggiornamento in ortopedia e traumatologia "Trauma Sardegna". L'appuntamento che metterà a confronto le esperienze della Sardegna con quelle di chirurghi ortopedici della penisola è organizzato dall'unità operativa complessa di Traumatologia e Ortopedia dell'Aou di Sassari, diretta da Franco Cudoni. Diversi esperti provenienti da prestigiose università e ospedali italiani, come Torino, Milano, Ancona, Pescara e Roma, siederanno attorno al tavolo per discutere con i loro colleghi sardi su tematiche di particolare interesse. «Sarà un momento didattico ed educazionale - precisa Franco Cudoni, direttore della Traumatologia e ortopedia dell'ospedale sassarese e presidente della società scientifica regionale che riunisce gli ortopedici ospedalieri e universitari della Sardegna - anche per i giovani colleghi, attraverso la presentazione di relazioni e di casi complessi di traumatologia». Attraverso la discussione, il caso clinico verrà esaminato secondo diverse prospettive ed esperienze, esplorando anche varie alternative di trattamento per arrivare, infine, a condividere linee guida e procedure chirurgiche.Il corso offrirà la possibilità di esaminare le procedure messe in atto in alcune regioni e grandi ospedali per la gestione delle grandi emergenze. Saranno quindi confrontate le reti traumatologiche di diverse regioni con la proposta di una rete traumatologica per la Sardegna. A questo dibattito parteciperanno il direttore dell'Areus Giorgio Lenzotti ed esperti e responsabili dei dipartimenti di Emergenza e di Traumatologia di Sassari, Nuoro e Cagliari.



11 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 aprile 2019 / Pagina 23 - Agenda
Scientific school a Porto Conte
La biodiversità microbica e l'agroalimentare

ALGHERODall'8 all'11 maggio il Parco di Porto Conte ospiterà la scientific school "Scuola per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità microbica di interesse agroalimentare e ambientale-Microbioss". La scuola è organizzata dal Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari in collaborazione con le scuole di Dottorato dell'università di Verona e di Teramo, grazie ai fondi di Sardegna Ricerche. La scientific school è rivolta a studenti, dottorandi e giovani ricercatori che operano nel settore delle biotecnologie agroalimentari e ambientali. I posti disponibili sono 15 e le iscrizioni sono aperte fino al 13 aprile.Lo studio e la conservazione della biodiversità microbica sono temi chiave della ricerca scientifica e saranno sempre più strategici per promuovere lo sviluppo sostenibile in agricoltura e la gestione consapevole degli ecosistemi naturali. L'esperienza formativa sarà arricchita da incontri con imprenditori locali che illustreranno le strategie aziendali per far fruttare la biodiversità microbica. È una scuola internazionale con docenti che arrivano anche da Brasile, Regno Unito e Stati Uniti. Responsabile scientifica del progetto è Marilena Budroni. Il programma delle giornate e le modalità di iscrizione sono pubblicate sul sito dell'Università di Sassari sul link: https://www.uniss.it/didattica/scuole-estive/scuola-la-conservazione-e-la-caratterizzazione-della-biodiversita-microbica-di-interesse-agroalimentare-e-ambientale. Sito internet https://www.microbioss.org/ sito della scuola. Facebook: https://www.facebook.com/Microbioss-2218972928352000/. Instagram: https://www.instagram.com/schoolmicrobioss/.

Questionario e social

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