Lunedì 18 febbraio 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 febbraio 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


L’UNIONE SARDA


>>> RASSEGNA STAMPA di LUNEDI 18 GENNAIO 2019

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 gennaio 2019 / Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
BLOCCO H La zona della mensa al Policlinico universitario sarà presto ampliata
UNIVERSITÀ. Progetto da due milioni di euro. Lavori in appalto entro l'estate
ERSU, NUOVA MENSA ALLA CITTADELLA
Si potranno cucinare in loco pasti per cinquecento studenti

L'accordo c'è, i soldi pure. La procedura per la costruzione della nuova mensa dell'Ersu alla Cittadella universitaria è al rush finale. Una gradita novità per studenti e docenti che potranno finalmente mangiare pasti caldi preparati sul posto, mentre ora arrivano da via Premuda. Il progetto prevede un ampliamento degli spazi, evitando così estenuanti file in attesa del cibo, e la messa a norma di tutti gli impianti. Ci sarà da soffrire per alcuni mesi, ma ne varrà la pena.
LE CRITICITÀ  L'accordo fra Ersu (che gestirà la mensa), Università (proprietaria dei terreni) e l'amministrazione di Monserrato (Comune in cui sorge l'area) è stato firmato nei giorni scorsi. Dopo anni di passione sarà ampliata la mensa al piano seminterrato del Blocco H. Attualmente gli universitari hanno a disposizione 550 metri quadrati che garantiscono 180 posti a sedere e spazi per cucina, zona self service, zona lavaggio cucine, depositi e servizi igienici. Numeri insufficienti a soddisfare l'esigenza quantitativa e qualitativa di chi è obbligato a passare lunghi periodi nella Cittadella, dove sono in crescita i trasferimenti delle attività didattiche e di ricerca.
I vertici dell'Ente regionale per il diritto allo studio sono riusciti a recuperare un finanziamento di poco più di due milioni di euro. «Ci consentirà di rafforzare il servizio di ristorazione e rispondere alla duplice esigenza di aumentare i posti a sedere con la realizzazione di nuove volumetrie e di consentire la preparazione dei pasti grazie all'adeguamento dei locali esistenti», spiega Gian Michele Camoglio, presidente dell'Ersu.
IL PROGETTO  Lo studio prevede l'ampliamento dell'attuale mensa tra il blocco H e il piazzale. Il solaio della struttura avanzerà sin oltre la scalinata i metri “rubati” al piazzale d'ingresso della vecchia mensa saranno recuperati nel piano superiore. L'area dedicata alla ristorazione sarà in grado di ospitare circa 500 studenti (ben 300 in più rispetto allo stato attuale). Non solo posti a sedere. In programma c'è anche l'ampliamento delle cucina e della zona lavaggio, che saranno realizzate nell'attuale sala mensa. Previsti adeguamenti funzionali per la zona self service. Gli ingegneri dell'Ersu assicurano che saranno individuate le aree per l'attesa di accesso ai tornelli, in modo da scongiurare code disordinate o flussi di studenti in senso contrario.
I TEMPI  Camoglio fissa anche il calendario per la realizzazione della nuova mensa universitaria. «A fine mese firmeremo la convenzione con Università e Comune. Con la licenza edilizia in mano potremo passare al secondo step che prevede il completamento del progetto esecutivo. Se tutto fila liscio - conclude il presidente dell'Ersu - in estate appalteremo i lavori che dovranno concludersi entro un anno».
Andrea Artizzu

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 gennaio 2019 / Sulcis Iglesiente (Pagina 23 - Edizione CA)
IGLESIAS. Sei degli incroci più a rischio sono localizzati in prossimità di via Roma
Incidenti, la città non è sicura
In sette anni 545 scontri che hanno causato 477 feriti e due decessi
Le zone più a rischio, a Iglesias, sono quelle in prossimità delle intersezioni: l'81 per cento degli incidenti avviene a meno di 50 metri da un incrocio. Ben 442 su un totale di 545. I sinistri hanno causato 477 feriti, di cui 64 pedoni, e due decessi. Il dato è riferito al periodo 2009-2016 e si basa sui rilievi fatti da Polizia locale, Carabinieri e Polizia stradale.
LO STUDIO  Quei numeri fanno ora parte di uno studio effettuato dal Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e Architettura dell'Università di Cagliari, nell'ambito del progetto “Cars”, acronimo di Communication and road safety (comunicazione e sicurezza stradale), finanziato per 177 mila euro della Regione e 190 dal Comune, che prevede anche interventi di prevenzione e messa in sicurezza delle strade. La maggiore concentrazione degli incidenti è stata rilevata nell'abitato, con particolare riferimento alla zona centrale: l'87 per cento sul totale, con percentuali pari all'81 e 97 per cento se si prendono in esame i feriti e i pedoni investiti.
LUOGHI A RISCHIO  Ben sei delle quindici intersezioni più a rischio, sono localizzate in prossimità di via Roma. Criticità anche tra via Villa di Chiesa e via dei Cappuccini, nonché e nelle due intersezioni di via Genova con le vie Venezia e Olbia. Quasi la metà dei sinistri (46,24 per cento) è localizzata nella zona centrale, in particolare tra via Roma e strade limitrofe: XX settembre, Gramsci e Vittorio Veneto, includendo piazza Sella. È interessante soffermarsi anche sulle fasce d'età delle persone ferite: la prevalenza è in quella tra 20 e 24 anni e tra 55 e 65. I pedoni investiti sono, invece, prevalentemente anziani:tra i 60 e 64 anni e 75 e oltre. Per quanto riguarda gli incidenti a più di 50 metri da un incrocio, gran parte è localizzata sulla 130 e sulle strade urbane che da questa conducono al centro: corso Colombo, viale Villa di Chiesa, via San Salvatore, via Cappuccini.
LA TIPOLOGIA  In testa alla tipologia c'è lo “scontro frontale-lateral”" (36 per cento), seguita da “tamponamento” (19) e “scontro laterale” (16 per cento), mentre l'investimento dei pedoni è al quarto posto con l'11 per cento di incidenza sul totale. Sabato è il giorno della settimana che ha fatto registrare, un ferito per ogni incidente; mentre la domenica, giorno della settimana con il minor numero di sinistri, i feriti sono stati più degli incidenti: 58 contro 41. La fascia oraria più pericolosa è tra le 8 e le 19 (87,3 per cento) e il picco massimo (18,2 per cento) si registra tra le 11 e le 12.
Dati importanti per dare modo al Comune di adottare provvedimenti che abbiano anche un riferimento scientifico. «Attraverso la partnership con l'università di Cagliari - conferma Francesco Melis, assessore con diverse deleghe tra cui quelle alla Viabilità e Polizia locale - si sta cercando di dare nuove prospettive per la viabilità e il miglioramento della qualità della vita dei nostri concittadini».
Cinzia Simbula

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 gennaio 2019 / Ogliastra (Pagina 27 - Edizione CA)
URZULEI. L'acquifero del Supramonte alimenta Su Gologone e quindi Dorgali e Oliena
Maiali interrati, allarme inquinamento
I geologi: «Le carcasse potrebbero contaminare le falde sotterranee»
L'allarme arriva dagli speleologi, custodi dei segreti del ventre cavo del Supramonte. Una parte delle carcasse di 180 maiali abbattuti la scorsa settimana nell'ambito della campagna per l'eradicazione della peste suina sono state interrate a Su Filicosu, Su Giocadorgiu e Su Campu 'e Ortorani. Zone carsiche. «L'acquifero del Supramonte alimenta le fonti di Su Gologone e quindi Dorgali e Oliena - spiega l'idrogeologo e speleologo nuorese Francesco Murgia - appurate le modalità con le quali si propaga un tracciante è stato stabilito come questo possa permanere per lungo tempo, anche dopo un'eventuale piena. Le deiezioni delle carcasse dei maiali seppelliti si comporterebbero come la fluorosceina, accumulandosi e inquinando le acque sotteranee».
LE SOLUZIONI  La soluzione potrebbe essere una sola. «Seppellire i maiali in zona carsica è stato un grave errore, è necessario rimediare togliendole e spostandole in altre zone», conclude Murgia.
Laura Sanna, speleologa ed esperta carsologa di Sassari, conduce da tempo uno studio scientifico di prossima pubblicazione sui pericoli legati all'inquinamento nelle zone carsiche. «L'acquifero è un serbatoio in cui fluisce e si accumula l'acqua. Nel 2015, anno di grande siccità, osservando il tracciante abbiamo osservato come avesse impiegato sei mesi ad arrivare in sorgente. Se le precipitazioni fossero intense le acque arriverebbero in pochissimo tempo alle sorgenti».
L'IPOTESI  Anche per la ricercatrice c'è solo una soluzione. «Le carcasse vanno subito portate via. L'acquifero carsico non ha nessuna capacità di filtrazione e l'acqua in condizioni normali percorre circa 300 metri al giorno». Nel 2007 uno studio dell'Università di Cagliari aveva analizzato la vulnerabilità delle aree carsiche tracciando una mappa precisa delle zone a rischio.
Dall'allarme subito lanciato dagli speleologi è scaturito un ampio dibattito. Gli esperti concordano sugli effetti deleteri che la decomposizione delle carcasse potrebbe avere sulla qualità della risorsa idrica.
Simone Loi

 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 18 gennaio 2019 / DataNumRighe (Pagina 1 - Edizione CA)
Un'idea genuina per esportare il maialetto sardo 
Trasformare gli ostacoli in opportunità, innovare senza perdere le proprie radici, mantenere i sapori della tradizione aprendosi al mercato globale. Sono lezioni che ha imparato bene Emanuele Salis, 26 anni, terza generazione nella Genuina di Ploaghe, un'istituzione nel settore della lavorazione delle carni in Sardegna. Dagli inizi di nonno Salvatore e nonna Maria sono passati settant'anni. L'azienda è cresciuta grazie anche al lavoro di babbo Antonello, che ha migliorato gli impianti e sforna idee senza sosta: dall'agnello sott'olio all'hamburger a chilometro zero fino ai salumi Kosher e Halal, prodotti seguendo i principi religiosi di chi li consuma. Emanuele, diploma da ragioniere, in azienda ha iniziato a muovere i primi passi da giovanissimo e al lavoro ha trascorso le vacanze estive e di Natale quando ancora frequentava le scuole, cercando di rubare i segreti dei più grandi e pensando a come crescere ancora.
L'anno scorso è arrivato in finale agli Oscar Green 2018 di Coldiretti nella categoria Fare Rete con un'idea che arrivava da una necessità: superare il blocco dell'esportazione della carne imposto dalla peste suina. Il porchetto non si poteva vendere crudo? La Genuina l'ha termizzato. Spiega Emanuele: «Con il termine termizzazione indichiamo una precottura di sei ore che porta il cuore della carne a 80 gradi. Ci siamo messi a studiare con l'Università di Sassari e abbiamo individuato questa tecnica che ci ha permesso di varcare i confini sardi». Dal maiale è stata estesa all'agnello per provare a destagionalizzare un prodotto che viene consumato, nella tradizione italiana, prevalentemente a Natale o a Pasqua. Il consumatore - la proposta è pensata soprattutto per i ristoratori - acquista la carne sottovuoto e completa la cottura a casa: venti minuti con il forno caldo che consentono di portare a tavola una carne tenera e croccante. «L'abbiamo fatto per la prima volta nell'Expo del 2015 a Milano», conclude Emanuele, «e siamo gli unici che esportano suino di razza sarda».
Paola Pilia



>>> RASSEGNA STAMPA di DOMENICA 17 GENNAIO 2019
 

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 17 gennaio 2019 / Sulcis Iglesiente (Pagina 41 - Edizione CA)
IGLESIAS. La storia di Simone Pilia, ricercatore a Cambridge da un anno
Una Tac dal “radiologo della terra”
Studia i terremoti e boccia il sistema universitario italiano

Quando la maestra, alle Elementari, chiese agli scolari cosa avrebbero voluto fare da grandi, lui prese la matita e cominciò a disegnare. Il risultato fu uno scienziato, con i capelli alla Albert Einstein e tanto di provette. Già quello era un indizio. Un segno che il bambino cominciava a pensare in grande.
«Ma quello non era il mio sogno», confida Simone Pilia, diventato una sorta di “radiologo della terra”. Trentacinque anni, sposato e padre di un bimbo di due anni e mezzo, trascorre la sua vita in giro per il mondo. Ma è nato e cresciuto a Iglesias, dove vive ancora la sua famiglia d'origine: mamma impiegata all'Assl, papà operaio, fratello e sorella. «Da bambino mi piaceva tanto giocare a calcio e stare fuori con gli amici, ma non ho mai sognato neppure di diventare un calciatore professionista. Sapevo, però, di voler fare qualcosa di grande e diventare un esempio da seguire». E può ben dire di esserci riuscito.
L'UNIVERSITÀ  Dopo il diploma al Minerario di Iglesias, la laurea in Scienze geologiche all'Università di Cagliari, specialistica in Geofisica di esplorazione e applicata all'Ateneo di Pisa, ha trascorso tre anni in Australia per un dottorato di ricerca, diventando un vero e proprio scienziato dei terremoti. Da circa un anno fa ricerca all'Università di Cambridge (nel Regno Unito), dopo aver vinto due delle borse più prestigiose e competitive in Europa, riservate ai migliori scienziati internazionali. Il lavoro lo porta in giro per il mondo, a occuparsi di tomografia sismica. Detta così, può sembrare materia ostica ai non addetti ai lavori (lo è, in effetti) ma lui riesce a rendere il concetto molto più semplice, facendo una similitudine e invitando a pensare alla Tac con cui i medici ottengono immagini tridimensionali di parti del corpo umano. «Io faccio la medesima cosa col nostro pianeta - racconta Simone, di nuovo in Australia - le sorgenti sismiche che uso sono solitamente terremoti o le onde del mare che si infrangono a riva, mentre i ricevitori sono dei piccoli sensori che distribuisco nelle aree di studio».
LE IMMAGINI DEL PIANETA  Si sofferma sull'utilità del lavoro, che lo ha portato anche a effettuare studi in diverse aree del Medio Oriente e del Borneo. «Le immagini che otteniamo dell'interno del pianeta, hanno tante implicazioni: sia a livello economico, sia sociale. Ci aiutano a capire dove, come e perché avvengono i terremoti, dando indicazioni su dove occorra prendere misure precauzionali». Ma non solo: «Possiamo risalire a dove poter trovare le risorse minerarie. È molto affascinante capire come funziona il pianeta su cui viviamo».
MERITOCRAZIA ALL'ESTERO  La sua non può certo essere catalogata come fuga della disperazione dall'Isola, ma ha qualcosa da dire sulla meritocrazia e sul fatto che all'estero sia più facile essere valorizzati per le proprie competenze. «Di gran lunga - dice - Quello che salta agli occhi nel sistema accademico italiano è la gerarchia che domina gli atenei, particolarmente tra studenti e docenti universitari». Da Iglesias manca dal settembre 2002, quando si è trasferito a Cagliari per gli studi universitari: «Per un motivo o per l'altro rientro diverse volte all'anno. Questo accadeva anche quando ero in Australia, seppure la distanza sia quasi proibitiva. Tutta la mia famiglia d'origine si trova ancora ad Iglesias e abbiamo un ottimo rapporto. Un legame stretto che ho anche con la mia terra e gente. La Sardegna è e rimarrà sempre la mia terra e i sardi la mia gente».
Cinzia Simbula

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 17 gennaio 2019 / Agenda (Pagina 28 - Edizione CA)
Università. Incontro alla facoltà di Studi umanistici
I fattori biologici, psicologici e sociali che aiutano a invecchiare con successo
Si terrà domani, nell’Aula Specchi della facoltà di Studi umanistici, una giornata

sull’invecchiamento di successo organizzata da Maria Pietronilla Penna, ordinario di Psicologia generale e docente di psicologia dell’invecchiamento. Il progressivo incremento degli anziani nel mondo e l’individuazione di cinque aree di estrema longevità, le cosiddette Blue Zones, di cui la Sardegna fa parte, mettono in luce l’importanza dell’individuazione dei fattori che contribuiscono ad invecchiare bene.
GLI ESPERTI  Data la complessità del fenomeno, nel corso dell’incontro, l’invecchiamento di successo sarà analizzato da una prospettiva multidisciplinare, grazie al contributo di diversi esperti provenienti da diverse università italiane noti nel panorama nazionale e internazionale per il loro impegno nella ricerca con gli anziani. Nello specifico, aprirà l’incontro il neuroscienziato Giovanni Biggio, che delineerà le caratteristiche neurobiologiche del cervello nelle ultime fasi del ciclo di vita. Interverranno Rossana De Beni, ordinario di Psicologia generale dell’Università di Padova e presidente della Società italiana di psicologia
dell’Invecchiamento, che presenterà le evidenze sperimentali più recenti sull’importanza degli interventi psicologici rivolti alle persone longeve, quindi Fabio Lucidi, ordinario di Psicometria all’Università Roma Sapienza e presidente della Società Italiana di Psicologia della Salute, che enfatizzerà il contributo del supporto psicologico per la salute dei caregiver delle persone malate del morbo di Alzheimer. Alessandro
Antonietti, ordinario di Psicologia generale dell’Università Cattolica di Milano, spiegherà l’importanza della flessibilità cognitiva.
FATTORI BIO-SOCIALI  La seconda parte dell’incontro sarà dedicata alla rassegna degli studi condotti in
Sardegna sui fattori bio-psico-sociali e motori che ontribuiscono all’invecchiamento di successo. In particolare, interverranno Massimiliano Pau, Luigi Minerba, Donatella Petretto, Carmelo Masala e Chiara Fastame, docenti dell’Università di Cagliari, e Giovanni Mario Pes dell’Università di Sassari, che ha coniato l’espressione Blue Zone della longevità. Chiuderà Roberto Pili in rappresentanza della Comunità Mondiale
della Longevità.

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 17 gennaio 2019 / Cultura (Pagina 55 - Edizione CA)
STUDI. Cagliari e Villacidro
I mondi di Camilleri raccontati (anche) da Agnello Hornby

Alla scoperta del fantastico mondo di Andrea Camilleri: da lunedì 25 a giovedì 28 febbraio, Cagliari e Villacidro ospitano il VII Seminario sull'opera dello scrittore siciliano, con ospiti internazionali (fra cui Simonetta Agnello Hornby) e un programma dedicato ai paesaggi naturali e umani nella letteratura.
I lavoro quest'anno si dividono in due sezioni. La prima (il pomeriggio del 25 e la mattina del 26, all'aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici di Cagliari) è dedicata all'approfondimento dei temi dell'insularità, con particolare riferimento ai racconti e ai romanzi.  In apertura di lavori (il 25 pomeriggio) sarà presentato il video “Isola Sardegna” di Giorgio Dettori, cui farà seguito un documentario, “Honoris causa: conversazione con Andrea Camilleri” (di Antioco Floris e Andrea Lotta) che propone le immagini della visita fatta a Cagliari dallo scrittore, in occasione del conferimento della laurea da parte dell'Università cagliaritana. La seconda parte dei lavori riprende, invece, il tema generale e si organizza in tre momenti distinti: l'incontro con la scrittrice Simonetta Agnello Hornby (martedì 26, dalle 16.30, all'aula Capitini della Facoltà), un evento dedicato al commissario Montalbano sia nei romanzi sia nei film televisivi (mercoledì 27, dalle 9.30, all'aula 5 di Studi Umanistici) e il duplice appuntamento con la presentazione del libro di Aldous Huxley, “L'albero d'olivo” (il 27, dalle 17, alla Fondazione di Sardegna a Cagliari e il 28, sempre dalle 17, a Casa Dessì a Villacidro). Conclusione (il 28 febbraio a Villacidro) dedicata all'oliveto di Balanotti di cui Giuseppe Dessì parla nel romanzo “Paese d'ombre”. Il simposio è organizzato dal Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell'Università di Cagliari e il Gruppo di ricerca del progetto Isole in collaborazione con la Fondazione Dessì e la Fondazione di Sardegna.

 

 

>>> RASSEGNA STAMPA di SABATO 16 GENNAIO 2019

 

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 16 gennaio 2019 / Prima Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
VIA CADELLO. Appello degli studenti
«Con un semaforo davanti al Campus saremmo più sicuri»

«Attraversare in via Cadello è diventato un pericolo costante, ci sentiamo poco tranquilli e vorremmo avere maggior sicurezza». A lanciare l'appello sono gli studenti del College Sant'Efisio, il campus universitario della diocesi di Cagliari, preoccupati per la pericolosità della strada e per la mancanza di controlli sui limiti di velocità. «La nostra preoccupazione nasce dall'alto numero di incidenti che si verificano ogni mese - racconta Nino Addis, rappresentante degli inquilini del college e portavoce del reclamo - ogni volta che ci ritroviamo ad attraversare via Cadello, soprattutto all'altezza di via Monsignor Cogoni, è un pericolo. Molti automobilisti superano di gran lunga i limiti di velocità e non si rendono conto dei pedoni che attraversano la strada. Il rischio di essere investiti aumenta vertiginosamente in prossimità della curva che segue il distributore, perché le macchine, sbucando a forte velocità, si accorgono dei pedoni solamente all'ultimo momento».
«La sera, quando torniamo dall'università, c'è buio - afferma Eleonora Fois, studentessa in Economia - e attraversare diventa ancor più problematico: sia perché l'illuminazione, in prossimità delle strisce, è carente, sia perché le macchine sfrecciano ad alta velocità. Lo stesso scenario si ripete anche all'altezza del semaforo. Alcuni automobilisti sono impazienti di ripartire e neanche si rendono conto dei pedoni che stanno ancora attraversando».
Diverse sono le soluzioni prospettate dagli studenti per risolvere il problema: «Ci vorrebbero sicuramente più controlli da parte degli organi di polizia e si potrebbero inserire degli attraversamenti pedonali rialzati che costringano gli automobilisti a ridurre l'andatura. Anche un semaforo, che regoli il passaggio dei pedoni, potrebbe essere un buon compromesso».
Nei prossimi giorni, gli studenti del college organizzeranno una raccolta firme per sensibilizzare le autorità competenti a trovare una soluzione, prima che si verifichino ulteriori incidenti.
Matteo Piano

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 16 gennaio 2019 / Economia (Pagina 20 - Edizione CA)
APPALTI. Bassi stipendi
Università: sciopero del servizio di portierato

Gli impiegati hanno subìto un taglio dello stipendio di 450 euro lordi, i portieri ne hanno perso fino a 100 al mese. I lavoratori dell'appalto del servizio di portierato per l'università di Cagliari tornano a protestare lunedì mattina dalle 9 alle 12.30 davanti al rettorato in via Università. La giornata di sciopero è stata proclamata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, contro il nuovo affidamento che impone un taglio degli stipendi. La manifestazione si inserisce nel quadro della mobilitazione avviata dalle categorie unitarie che nei mesi scorsi avevano proclamato lo stato di agitazione e chiesto un incontro urgente all'amministrazione universitaria e alla rettrice Maria del Zompo. Il nuovo appalto ha costretto i lavoratori a un diverso inquadramento contrattuale e a un taglio in busta paga. Condizioni del tutto inaccettabili per sindacati, da qui la proclamazione dello sciopero e della nuova protesta programmata per lunedì mattina. (ma. mad.)

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

 

>>> RASSEGNA STAMPA di DOMENICA 17 GENNAIO 2019
 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 17 gennaio 2019 / Lettere e commenti - Pagina 33
GIOVANI MEDICI,
FUTURO A RISCHIO SENZA LE SCUOLE

L' intervento dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Sassari, cui fa riferimento una mozione presentata al consiglio comunale di Sassari, al di là di ogni coinvolgimento politico, è nato, esclusivamente in segno di solidarietà ai medici, specializzandi in Cardiologia nella Facoltà di Medicina dell'Università di Sassari, preoccupati per il futuro della scuola. Preoccupazione estesa anche al futuro delle altre scuole di specializzazione. La mancanza di posti e di borse di studio che permettano ai laureati in Medicina di frequentare, dopo anni di studi, con serenità le scuole di specializzazione (dove peraltro svolgono anche attività assistenziale), ne pregiudica il futuro nel Servizio sanitario nazionale dove si è assunti solo se specializzati. Questi medici, ormai un esercito (parliamo di oltre 10.000 medici, purtroppo destinati ad aumentare nel prossimo futuro se non si troveranno delle valide soluzioni), vagano nel mondo dell'assistenza, senza una metà precisa, elemosinando sostituzioni, o peggio emigrando all'estero. Come Ordine, preoccupati e solidali con i giovani colleghi, non possiamo a questo proposito, non fare nostre le conclusioni dell'Osservatorio giovani della Fnomceo, in cui anche il nostro Ordine è rappresentato, riuniti a Roma, nei giorni scorsi, presso la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, che «rappresentano la necessità di garantire l'universale diritto alla salute attraverso la riorganizzazione del modello della formazione, della sua qualità e dell'assistenza secondo criteri di uniformità sul piano nazionale; porre al centro dell'agenda politica il tema della formazione e dell'accesso garantito alla specializzazione; la revisione dei criteri necessari all'accreditamento delle scuole di specializzazione; il riconoscimento accademico del titolo rilasciato al termine del corso di medicina generale; l'obbligatorietà della formazione specialistica o specifica in medicina generale per l'esercizio della professione medica; garantire il superamento delle differenze ingiustificate tra i diversi sistemi regionali, creando un sistema sanitario più equo, salvaguardando il Servizio sanitario nazionale pubblico e universalistico. Garantire l'universale diritto alla salute attraverso la riorganizzazione del modello della formazione, della sua qualità e dell'assistenza secondo criteri di uniformità sul piano nazionale». Un pensiero va ai giovani specializzandi, i quali svolgono il loro compito con dignità, rispetto, motivazione, alcuni di questi immersi in una realtà formativa che non riesce a garantire il corretto monte orario previsto dal contratto, costretti a sopperire alle carenze del personale strutturato, lavorando per un numero di ore superiore a quello previsto. L'Ordine dei medici non si vuole sostituire a un organo sindacale, ma ha il dovere di ricordare alle istituzioni che qualsiasi ostacolo a livello contributivo ha delle conseguenze, a volte gravi, sulla motivazione lavorativa e soprattutto sulla qualità di assistenza.Esprimiamo solidarietà a quei colleghi, come ad esempio quelli dell'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, che da più di 10 anni attendono una corretta retribuzione economica, auspicando che le istituzioni si sforzino per attuare tutte le iniziative utili a migliorare il rapporto di fiducia e rispetto della dignità dei propri lavoratori. Se "la salute dell'ammalato passa per la salute medico", a maggior ragione, l'Ordine dei medici ha il compito di tutelare, anche in questo caso, il diritto alla salute garantendo le cure ottimali a tutti i cittadini.
Nicola Addis
Presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Sassari

 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 17 gennaio 2019 / Sardegna - Pagina 4
Il candidato di Autodeterminatzione unico aspirante governatore con gli studenti
Confronto all'università, Murgia è solo

CAGLIARI Università per tutti e più aperta al resto del mondo. Ma che consenta di poter studiare a casa e che dia le chiavi per poter lavorare. Possibilmente in Sardegna. È l'Accademia che hanno chiesto gli studenti ai candidati per le prossime regionali nel corso di un confronto- dibattito alla sala Nanni Loy dell'Ersu di Cagliari. Di aspirante presidente però ce n'era uno solo: Andrea Murgia, di Autodeterminatzione. Per le altre coalizioni erano presenti Francesco Agus (per Massimo Zedda), Michele Zuddas (per Vindice Lecis), Adriano Sollai (per Mauro Pili), Stefano Altea (per Christian Solinas), Franciscu Sedda (per Paolo Maninchedda), Teresa Anna Diana (per Francesco Desogus). Ma per fare che cosa? Il lavoro è stato uno degli argomenti più stimolanti del dibattito. «Oggi dopo la triennale c'è carenza di offerta- ha detto Agus-. Occorre ripensare l'offerta formativa. Master and back? Buoni presupposti ma spesso ha favorito l'emigrazione». Da Murgia un invito a fare attenzione. «Il passaggio al mondo del lavoro - ha avvertito- spesso è fatto con tirocini, ma assistiamo a un fastidioso abuso. Compito dell'università è anche quello di garantire uno stretto rapporto con il distretto tecnologico, sempre alla ricerca di specifiche competenze». Diana ha parlato di necessità di abolire il numero chiuso: «Siamo contrari- ha spiegato- ogni giovane deve seguire le sue inclinazioni per poter lavorare al meglio». Sollai ha sottolineato l'importanza del rafforzamento dell'orientamento in uscita: «Mi sono documentato- ha detto- in alcuni casi si limita ad un accompagnamento alla compilazione di curriculum: andrebbe rafforzato, magari con l'aiuto della Regione». Istruzione centrale per Sedda: Non c'è altro modo -ha detto- per invertire la logica italiana che disprezza le competenze. È necessario riagganciare l'università al territorio». Per Altea occorre maggiore sinergia con gli ordini professionali: «Sarebbe importante un semestre di pratica prima della laurea come già si fa». Ma Zuddas ha avvertito: «Gli studenti devono poter scegliere ciò che piace -ha detto- l' università deve essere capace di reinventarsi, non deve adagiarsi e piegarsi solo alla ricerca di lavoro». (st.am)

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie