UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 14 febbraio 2019

Giovedì 14 febbraio 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 febbraio 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 14 gennaio 2019 / Prima Salute (Pagina 48 - Edizione CA)
STUDIO. Ricercatori e docenti dei Dipartimenti di Scienze
ARRESTO CARDIACO: ÉQUIPE DI CAGLIARI APRE UNA NUOVA VIA
Formulati liposomi che rilasciano in modo controllato l'adrenalina e limitano i danni

Con oltre 9 milioni di morti fatti registrare nel 2016, l'arresto cardiaco è la prima causa di morte al mondo. Colpisce in prevalenza i maschi, e in caso di mancato soccorso entro alcuni minuti, può provocare danni irreparabili al cervello. Una nuova speranza contro questa minaccia alla salute (si stima che in Italia l'incidenza annuale dell'arresto cardiaco sia pari a 1 caso ogni 1000 abitanti) viene da un team di docenti e ricercatori dei dipartimenti di Scienze chimiche e geologiche, Scienze mediche e Sanità pubblica e Scienze della vita e dell'Ambiente dell'università di Cagliari, che ha brevettato un ritrovato, ribattezzato “Liposomi nel trattamento dell'arresto cardiaco”, per l'iniezione parenterale durante le emergenze cardiache in grado di modulare il rilascio dell'adrenalina, riducendo così il numero di somministrazioni, la dose applicata e, di conseguenza, gli effetti collaterali.
LAVORO D'ÉQUIPE  Il pool (formato da Sergio Murgia, Chiara Sinico e Michele Schlich, insieme a Ernesto D'Aloja, Maura Monduzzi, Emanuela Locci, Valeria Meli e Theodoros Xanthos, professore di Medicina all'European University di Cipro) presenterà l'innovativa tecnologia in occasione di Biovaria 2019, meeting continentale di esperti di Scienze della Vita in programma a Monaco di Baviera, in Germania, l'8 e 9 maggio.
ADRENALINA  Spiega Sergio Murgia: «Per favorire la ripresa della circolazione spontanea a seguito di arresto cardiaco, le linee guida internazionali per la rianimazione cardiopolmonare prevedono la somministrazione endovenosa di una dose di adrenalina, pari a un milligrammo, da ripetersi ogni 3-5 minuti. Sebbene l'adrenalina - prosegue Murgia - sia efficace nel ripristino della circolazione spontanea, il suo utilizzo espone il paziente a danni neurologici, tanto più rilevanti quanto più elevata è la dose e frequente la somministrazione». In merito, Theodoros Xanthos puntualizza: «Per mitigare tali effetti, ci siamo impegnati nella sperimentazione di una formulazione di nanoparticelle totalmente biocompatibili, capaci di rilasciare l'adrenalina in maniera controllata e mantenere la sua concentrazione costante e ottimale nel flusso sanguigno, limitando così il rischio di danni neurologici».
ESPERIMENTI POSITIVI  Confermano Chiara Sinico e Michele Schlich: «Le nanoparticelle in sperimentazione sono liposomi formulati per contenere l'adrenalina e prevenirne la degradazione, al contempo proteggendola dall'ambiente esterno e consentendone il rilascio controllato. Gli esperimenti in vitro pubblicati di recente sulla rivista International Journal of Pharmaceutics hanno dimostrato la validità della formulazione, mentre promettenti risultati sono giunti dai test preliminari condotti su animali vivi, nello specifico maiali. L'invenzione proposta -aggiungono i due studiosi- ha le potenzialità per rivelarsi un utile strumento nelle mani degli operatori sanitari impegnati nella rianimazione cardiopolmonare».
BIOVARIA A MONACO  Sede di confronto tra gli operatori nel campo della diagnostica e della terapia oncologica, immunologica, cardiologica e neurologica, Biovaria vedrà la presentazione di altre sei tecnologie italiane selezionate al pari di quella creata dagli scienziati dell'università cagliaritana.
UniCa Liaison office, sportello specializzato della direzione Ricerca e territorio dell'ateneo di Cagliari coordinato da Orsola Macis, seguirà le relazioni con possibili investitori interessati all'acquisizione e allo sviluppo del brevetto.
Fabio Marcello

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 14 gennaio 2019 / Quartu SantElena (Pagina 27 - Edizione CA)
Novità assoluta
Un esperimento sul gas radon

Non è la prima volta che gli studenti dell'istituto tecnico “Levi” si cimentano in progetti innovativi. Gli alunni delle classi 4C e 5C del triennio di Chimica e biotecnologie ambientali, qualche tempo fa avevano portato avanti il progetto “Radon” con lo scopo di effettuare una misurazione rigorosamente scientifica delle percentuali del gas presente negli ambienti scolastici. Dopo aver preparato ed esposto i dosimetri passivi per 12 mesi in tutti gli ambienti della scuola, li avevano trattati chimicamente e in seguito si erano impegnati nella loro lettura al microscopio ottico e all'elaborazione dei dati. Dopo questa fase di analisi, era stata portata avanti una prima valutazione del rischio conseguente all'esposizione al radon, anticipando così questo tipo di analisi che diventerà obbligatoria negli ambienti di lavoro. La ricerca svolta e i risultati ottenuti erano stati poi illustrati dagli studenti in occasione di un seminario che si è svolto al Dipartimento di Fisica dell'Università di Cagliari. Il radon, che è un lontano progenitore dell'uranio, diventa rilevante quando viene isolato negli ambienti chiusi ed è considerato la causa del dieci per cento dei tumori polmonari.
G. Da.

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 14 gennaio 2019 / Cultura (Pagina 50 - Edizione CA)
ARCHEOLOGIA. Si apre oggi al Museo Archeologico e a Palazzo di Città a Cagliari l'esposizione che ribalta la vecchia idea
Ma la Sardegna preistorica era il crocevia di relazioni e di scambi tra culture

Il ruolo della Sardegna come avamposto delle relazioni tra le varie civiltà che si sono sviluppate nel Mediterraneo. È questa l'idea guida della mostra “Le civiltà e il Mediterraneo” che si inaugura questo pomeriggio a Palazzo di Città e al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. In mostra 550 reperti sardi o di altre culture e aree del Mediterraneo e del Caucaso provenienti dal Polo Museale della Sardegna e dai musei di Napoli, Tunisi, Salonicco, Berlino e Sanpietroburgo.
L'esposizione, curata da Yuri Pietrovsky (Museo Ermitage) e Manfred Nawroth (Pre and Early History-National di Berlino, Carlo Lugliè dell'Università di Cagliari, e Roberto Concas, direttore del museo archeologico di Cagliari, è promossa dalla Regione Sardegna, Ministero per i beni culturali, Comune e Musei Civici di Cagliari, Fondazione di Sardegna, The State Hermitage Museum, e avrà il merito di ribaltare l'immagine di un'isola prigione costruita nel tempo dalla vecchia storiografia. Dunque Sardegna isola, ma al centro del Mediterraneo e quindi crocevia di scambi, intreccio di culture. Conferma del ruolo strategico dell'isola nuragica nello sviluppo e nell'interconnessione tra i popoli del mare, dal Neolitico fino alla prima Età del ferro, dalla Spagna fino al Caucaso. Vasellame in terracotta, elementi in ceramica, armi e utensili, oggetti di culto e antichi idoli, monili e pregevoli oggetti di bronzo sono i testimoni di un'età ricca di scambi e traffici che univano i centri minerari ai centri di produzione fino a coinvolgere gran parte del continente europeo e le regioni asiatiche. Un complesso di reperti che attraverso l'allestimento scenografico di Angelo Figus, offrirà un viaggio nel tempo e nello spazio nel Mare Nostrum, luogo permeabile di culture, arti e saperi. Sarà l'occasione di costruire anche visivamente una nuova immagine dell'Isola, al centro della rete di culture nel Mediterraneo della Preistoria. La mostra che conferma la vivacità culturale di Cagliari sarà visitabile fino al 16 giugno.

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 14 gennaio 2019 / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
L'INTERVENTO. L'allevamento estensivo è un valore da far pesare, svincolandosi dal mercato del pecorino romano
La scommessa della qualità: il latte da pascolo, con il suo marchio

I pastori sardi, con rabbia, sversano il latte sulle strade. Per la verità, non sono i soli a protestare. A fronte di un duro lavoro, miglioramento genetico, igiene, benessere animale, che garantiscono latte di grande qualità, il prezzo è sempre più basso. La Sardegna ha una sua specificità e, pur possedendo circa il 40 per cento dell'intero patrimonio ovicaprino nazionale - il sistema pastorale più importante in Italia - il suo patrimonio caseario non occupa posizioni remunerative nel mercato e fra i consumatori. E la qualità dei formaggi è al di sotto di quella possibile.
Il pastoralismo è una cultura non residuale, ma in espansione. Il pastore è sceso dalle montagne verso le colline e le pianure della Sardegna, ha varcato il mar Tirreno, ha colonizzato non solo le terre abbandonate dagli agricoltori sardi, ma anche quelle della Toscana. Nel secondo Dopoguerra gli allevamenti transumanti sono diventati stabili con sostanziali miglioramenti fondiari, diffusione delle trattrici, degli edifici razionali, della mungitura meccanica, della refrigerazione del latte alla stalla.
Negli ultimi anni, tuttavia, il settore presenta una crisi che non è congiunturale, ma strutturale, legata soprattutto alla grande trasformazione. Si è lavorato in gran parte sulla quantità e standardizzazione di processo, solo in minima parte sulla qualità organolettica e sulla specificità dei prodotti. La produzione delle cooperative è sempre meno remunerativa, perché rappresentata prevalentemente dal Romano, fatto a latte pastorizzato o termizzato, che subisce sempre più la concorrenza dei prodotti simili, soprattutto negli Usa e che sul mercato si posiziona ai livelli bassi di prezzo. In queste condizioni, gli aiuti all'ammasso del latte e del formaggio sono solo misure tampone. Fra qualche anno i pastori saranno di nuovo in piazza.
È necessario invece rafforzare la competitività. Mettendo a valore nel processo di trasformazione il latte di grande qualità. Questo implica lo sdoganamento definitivo del latte crudo come elemento indispensabile della qualità organolettica, caratterizzante prodotti come Parmigiano e Fontina. Partire quindi da una materia prima, il latte da pascolo, di eccellente qualità anche dal punto di vista nutrizionale, come attestato da recenti ricerche scientifiche. Il latte è un prodotto legato a “quel” territorio, a “quel” pascolo, a “quella” pecora. Ma non è visto come tale dal mondo industriale, che lo paga a litro, in funzione della quotazione del Romano. È urgente, nella filiera ovicaprina, superare la dipendenza dall'export di Pecorino Romano, spostandosi sulla produzione di formaggi anche a latte crudo, che sfruttino le qualità organolettiche del latte ottenuto da allevamento estensivo. E favorire la creazione di un marchio tipo “Latte da pascolo” che punti a mantenere elevato il valore aggiunto dei prodotti, sul modello di esperienze di successo già realizzate/esistenti in altre Regioni d'Italia e in Sardegna.
BENEDETTO MELONI
SOCIOLOGO UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 14 gennaio 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
Il commento
Una patente per votare?

Marco Pignotti
Il popolo ha votato, viva il popolo! Questa è la sintesi delle elezioni in un sistema rappresentativo. La formula comincia a sollevare qualche perplessità, soprattutto da quando uno stile comunicativo ispirato al populismo domina sempre più la scena politica, motivo per cui serpeggia la sensazione che si possano persino mettere in discussione una conquista garantita da quasi un secolo in tutti i paesi sinceramente democratici: il riconoscimento universale del diritto di voto.
La giustificazione per un ripensamento critico risiede nel pur semplicistico ragionamento di ritenere che ogni cittadino possa sostenere chiunque voglia, purché l'esito garantisca degli effetti e delle politiche non ingannevoli. Si tratta di una richiesta giuridicamente irricevibile e soprattutto formalmente anticostituzionale, sebbene non pochi opinionisti abbiano recentemente espresso la più completa esasperazione nei confronti di una democrazia iper-rappresentativa. Dunque, il diritto di voto, uguale e libero, la tipica conquista della moderna democrazia, viene accusato di aver avvelenato la democrazia a causa di un eccesso di rappresentanza. L'eccesso consisterebbe nel non verificare adeguatamente le proposte politiche offerte dai diversi schieramenti e dai leader, i quali, a loro volta, per acquisire il consenso tendono a identificarsi con i bisogni più radicali ed estremi espressi dall'elettorato. Ne scaturisce una combinazione che contrasta con le regole che disciplinano l'ordinata amministrazione di uno stato e l'efficiente gestione dei conti pubblici. (...) SEGUE A PAGINA 47

Commenti (Pagina 47 - Edizione CA) Segue dalla prima
Una patente per poter votare?
(...) Ma l'argomento rischia di diventare noioso e molto cervellotico, di conseguenza è opportuno illustrarlo con un esempio concreto: sabato scorso, la più famosa manifestazione canora d'Italia si è conclusa con un verdetto che ha fatto molto discutere.
È curioso come la polemica, al di là dei meriti dei competitori, si sia anche concentrata sul meccanismo che ha determinato il vincitore. Critici musicali e opinionisti che da molto tempo seguono il concorso della canzonetta italiana ritengono, infatti, che la vittoria non possa essere attribuita soltanto mediante il televoto. Il titolo di migliore canzone della competizione non può quindi essere affidato unicamente allo “spettatore sovrano”, in quanto si tratta di una platea oggettivamente non competente. Perciò, il risultato espresso dalla volontà popolare viene corretto da una giuria di “ottimati” composta da figure di provata scienza musicale. Il concetto dalla disputa canora rischia di essere esteso alla disputa politica, in quanto si diffonde sempre con maggior insistenza l'idea che non tutti, nonostante i diritti civili e politici riconosciuti, siano in grado di esprimere una preferenza in favore di un partito o di un candidato con la stessa attenzione che potrebbe esprimere colui che ha veramente consapevolezza degli effetti prodotti da ogni singola scelta politica. È senz'altro un paradosso, frutto di una banale riflessione, sebbene ci si domandi di frequente se per scegliere i destini di una nazione, di un territorio, di una regione, di una città, non sia doveroso possedere maggiore coscienza dell'esercizio di un diritto che le Costituzioni moderne ci riconoscono. Scegliere e decidere richiedono una dose almeno minima di responsabilità e i dati ci confermano che una parte crescente della popolazione italiana in questo momento di crisi e di instabilità preferisce disinteressarsi della politica delegando ad altri questa fondamentale funzione.
Il disimpegno e il distacco dalla cosa pubblica, ma anche la scarsa partecipazione e l'astensione sono le spie di un assetto democratico che denota forti squilibri e profondi sbandamenti. Quindi, prima di vagheggiare soluzioni bizzarre, sarà opportuno dedicare più attenzione ai processi di selezione del personale politico e dell'offerta politica, funzione svolta in passato dalle deprecate, quanto rimpiante, scuole di partito.
MARCO PIGNOTTI
DOCENTE DI STORIA DELLA COMUNICAZIONE POLITICA
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

6 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 14 gennaio 2019 / Economia - Pagina 12
AGRICOLTURA Progetti innovativi
INCONTRO A CAGLIARI

CAGLIARI. Progetti cluster per una agricoltura innovativa a caccia di aziende e altri soggetti interessati ad aderire. Oggi alle 10,30 nella Clinica odontoiatrica dell'ospedale San Giovanni di Dio, si terrà il workshop su "Real Time Check IV Gamma" e "CarBio". Sono due dei 35 progetti promossi da Sardegna Ricerche attraverso il programma Azioni cluster top-down e finanziati grazie al Por Fesr Sardegna 2014-2020. L'incontro, organizzato dall' Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Cnr in collaborazione con le università di Cagliari e Sassari, ha l'obiettivo di illustrare le attività svolte nei primi sei mesi dall'avvio dei progetti. Oltre alla presentazione e alla discussione con le imprese aderenti, si punta a coinvolgere tutti coloro che potrebbero essere interessati a partecipare. RealTimeCheckIV Gamma si propone di fornire alle imprese sarde due dispositivi per il monitoraggio rapido della qualità e dell'idoneità igienico-sanitaria di prodotti ortofrutticoli della IV Gamma (minimamente trasformati); inoltre, ad aggregare le imprese in una filiera organizzata secondo il principio delle responsabilità condivise. Il cluster riunisce al momento 10 aziende. La guida scientifica è a cura dell'Ispa del Cnr, in collaborazione con il dipartimento di scienze chirurgiche dell'università di Cagliari. Il progetto CarBio ha come obiettivo l'introduzione nella filiera produttiva del carciofo spinoso sardo (foto) di un prodotto fresco o semilavorato ottenuto in regime biologico. Mira inoltre a prolungare la durata e garantire una migliore qualità del prodotto fresco da destinare ai mercati locali, nazionali e internazionali. CarBio è condotto dal Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari, in collaborazione con l'unità operativa di Sassari dell'Ispa del Cnr con il coinvolgimento di 15 aziende agricole. Vale il principio della "porta aperta": tutte le imprese interessate a partecipare possono chiedere di entrare a far parte dei cluster in qualsiasi momento.
 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 14 gennaio 2019 / Economia - Pagina 12
Presentato un progetto per la coltivazione e commercializzazione della micro-alga
Spirulina, il super food mette casa a Milis

MILIS Dopo la miniera di Gonnesa, l'alga spirulina è pronta a mettere radici anche a Milis. C'è un progetto, presentato dalla Milis Energy società agricola srl nel dicembre 2018 al Comune, che prevede l'utilizzo di un capannone per attività di analisi, ricerca e commercializzazione del super food del futuro, altamente energetico e proteico, ottimo anche come integratore alimentare. Nel locale ex cooperativa Fior d'arancio verrebbe ospitata una piattaforma tecnologica per la spirulina e altre microalghe. La Milis Energy ha già avviato l'impianto di coltivazione e lavorazione di microalghe, in produzione grazie alle ricerche e sperimentazioni condotte negli ultimi tre anni nelle vasche posizionate all'interno delle serre a copertura fotovoltaica in località Murdegu.L'aga spirulina viene prodotta con diverse tecniche e metodi di coltivazione (luci led, in pieno sole, riscaldate, dimensionate per tipologia, tutte con acqua circolante). L'ingresso alla Piattaforma Tecnologica costituisce il traguardo per i visitatori e per i fruitori (grandi acquirenti, clienti retail, ecc.) del prodotto che verrà venduto nelle sue diverse configurazioni (pillole, sacchetti, capsule, spaghettini, ecc.) in un'area predisposta anche ai test e per la degustazione di prodotti tipici regionali. Dopo la totale ristrutturazione del capannone industriale, attualmente in uno stato di degrado interno che richiede la sua sanificazione, saranno installati il laboratorio biologico e il centro di ricerca e sviluppo (unico per carattere specialistico nel suo genere), l'unità di lavorazione e confezionamento della spirulina, un esempio di "vertical farm" per la crescita di prodotti agricoli di alta gamma che saranno disponibili per il mercato indipendentemente dalla stagionalità. A questi impianti si aggiungerà una serie di fotobioreattori a luci led.Il capannone potrà anche essere servito dall'impianto solare fotovoltaico totalmente integrato e complanare al tetto garantendo così la massima riduzione di consumi elettrici da fonte fossile ed includendo batterie di accumulo della elettricità per renderla disponibile in assenza di luce solare.

 

Questionario e social

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