UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 12 febbraio 2019

Martedì 12 febbraio 2019

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 febbraio 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 febbraio 2019 / Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
IL SERVIZIO. I disturbi più comuni tra i giovani sono blocchi, ansia, demotivazione e difficoltà di adattamento
Un supporto psicologico per tutti gli studenti: presentata la nuova iniziativa dell'Università

Anche l'Università organizza un servizio di couseling psicologico. L'Ateneo si mette al passo con altre grandi realtà nazionali offrendo ai propri studenti un supporto che li aiuti a vivere nel migliore dei modi l'esperienza universitaria. «Il nostro servizio si rivolge sia agli studenti iscritti che ai ragazzi delle scuole superiori che si preparano a scegliere il percorso accademico», spiega Federica Sancassiani che, insieme Daniela Degortes, porta avanti l'iniziativa. Difficoltà di adattamento al contesto universitario, blocchi, ansia e demotivazione allo studio: sono questi alcuni dei disturbi comuni a molti studenti che finalmente potranno essere affrontati con specialisti messi a disposizione dall'Ateneo. Dal 5 febbraio è attiva sul sito www.unica.it una pagina dedicata e da allora «è stata raggiunta la quota di trenta studenti» afferma Degortes. Il couseling fa parte del progetto Unica Orienta, finanziato dalla Regione e nato per potenziare l'orientamento in entrata sia delle matricole che degli studenti delle superiori. Il supporto è completamente gratuito e fruibile durante tutto l'anno accademico su appuntamento nel Palazzo del Balice, in via Università 40, negli uffici della Direzione per la didattica e l'orientamento. «Questo supporto, voluto fortemente dall'Università, sdogana la figura dello psicologo agli occhi degli studenti - conclude Sancassiani - le nuove generazioni sono più aperte a questo genere di servizi che speriamo presto di poter svolgere in rete con altri atenei».
Giacomo Dessì

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 febbraio 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
L'analisi
SCHIAVI DEL ROMANO

Giuseppe Pulina
Tre anni fa, il prezzo del latte ovino arrivò a un euro e oltre al litro a seguito della quotazione del Pecorino Romano che raggiunse e superò i dieci euro al chilo, sopravanzando, per la prima volta nella storia, il Parmigiano Reggiano. Gli operatori del settore si interrogarono su quella insperata fortuna concludendo che, senza averne alcun merito, malattie e altre cause avevano ridotto la produzione di latte e di conseguenza quella di Romano, per cui (miracolo) il prezzo di questo era salito alle stelle. (...) SEGUE A PAG. 7

Primo Piano (Pagina 7 - Edizione CA)  SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
L'analisi del professor Pulina, docente di Zootecnia speciale all'Università di Sassari
Pastori schiavi del Pecorino romano. E i sardi nemmeno lo mangiano

(...) Invece di gestire e approfittare dell'insperata buona sorte, nonostante gli avvisi dei rappresentanti degli allevatori, il settore della trasformazione produsse (e continua a produrre) 70-100.000 quintali di Romano in più che (ovviamente) imballarono il mercato con conseguente crollo del prezzo del formaggio e del latte. Ma chi produce Romano? La maggior quota del latte è raccolta dalla cooperazione che lo trasforma in gran parte in Romano. Chi sono i proprietari delle cooperative lattiero casearie? Gli allevatori che le costituiscono. Chi elegge i presidenti e i consigli di amministrazione delle cooperative? I soci. Allora, chi deprime il mercato del prezzo del latte? Il sistema cooperativo, affiancato ovviamente da quello delle industrie private le quali fanno aggio della scarsa capacità strategica e commerciale del primo. E la politica? Non è stata certo a guardare. La giunta Soru ha varato un piano per il benessere animale (confermato dalle giunte Cappellacci e Pigliaru) per venire incontro alla crisi del 2006 (chi scrive sa di cosa parla perché è l'inventore della misura) che a oggi ha portato oltre 400 milioni di euro agli allevatori; la giunta Cappellacci ha varato altre misure urgenti (de minimis) per ulteriori 30 milioni e la giunta Pigliaru ha aggiunto misure siccità e danni per oltre 40 milioni. Senza dimenticare i premi ricevuti come tutti gli altri agricoltori e il quindicennale lavoro degli assessori all'agricoltura per tentare di far ragionare il settore. Perché si fa molto Romano? È facile da produrre e si può conservare con costi bassi sperando in un mercato migliore. Perché i Sardi non lo mangiano? Bella domanda: siamo l'unico popolo che produce un bene alimentare per la sola esportazione, senza consumarlo all'interno. Tutti gli altri prodotti alimentari di élite esportati hanno principalmente un mercato interno e, poi, uno esterno; in Sardegna non consumiamo pecorino e pretendiamo che altri lo apprezzino (chi scrive consuma da sempre Romano e lo trova ottimo). E nel resto del mondo? La domanda di latte ovino è in crescita (+8% anno), ma anche nazioni forti hanno i loro problemi: la Grecia ad esempio non ha problemi di mercato per il Feta, ma non riesce a difenderlo dalla concorrenza di prodotti contraffatti con latte bovino, per cui il prezzo del latte è in caduta; Cina e America latina crescono in domanda; la Nuova Zelanda cresce in produzione per esportare in Cina, la Spagna per il mercato USA. Che fare? Quote di produzione per il Romano (250mila quintali) e latte (350 milioni di litri) riducendo i capi e aumentando la produzione unitaria (spostando la misura benessere per capo a misura ambientale per azienda); il latte non caseificato in altri formaggi, trasformato in polvere e venduto sul mercato delle commodities. Semplificare il sistema: bastano 3 centrali cooperative per la Sardegna. Comprare pecorino e pretenderlo almeno nei piatti identitari sardi (perché il più importante sostegno ai pastori lo si dà al momento degli acquisti).
GIUSEPPE PULINA
UNIVERSITÀ DI SASSARI

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 febbraio 2019 / Sulcis Iglesiente (Pagina 30 - Edizione CA)
PORTOSCUSO
Tappa in paese per gli studenti di Erasmus

L'Erasmus Plus dell'Università di Cagliari farà tappa a Portoscuso. Questa mattina cinquanta studenti provenienti dagli atenei di Italia, Polonia, Spagna, Macedonia, Portogallo e Turchia visiteranno Portoscuso per l'iniziativa “Catch the moment! Angle of diversity”, che si avvale della collaborazione del gruppo folk Sa Turri e ha il patrocinio del Comune. Attraverso la fotografia, il programma Erasmus vuole promuovere la tolleranza e il rispetto delle altre culture. L'appuntamento è alle 10 nella sala Corpus di Su Pranu, dove gli studenti saranno accolti dal Rettore dell'Univesrità di Cagliari Maria Del Zompo. Seguirà la visita turistica del paese e l'attività fotografica che avrà come soggetto le bellezze di Portoscuso. «Gli studenti lavoreranno insieme per promuovere l'inclusione sociale attraverso la fotografia», dice Marina Patteri, dell'associazione Studenti per la Città. Il ritorno turistico è assicurato: «La collaborazione ci aiuterà a riprodurre l'ambiente tipico di tanti anni fa, per mostrare le ricchezze di Portoscuso», dice Luca Biggio , segretario generale di Ersulo e vicepresidente del gruppo folk.
Antonella Pani

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 12 febbraio 2019 / Sulcis Iglesiente (Pagina 29 - Edizione CA)
CARBONIA. L'uscita approvata in Consiglio
Addio all'Ausi: «Non coinvolge la città»

Il Comune di Carbonia non fa più parte dell'Ausi, Associazione Università Sulcis Iglesiente. Lo ha recentemente deciso la Giunta (e il Consiglio municipale a maggioranza lo ha ratificato) sostenendo, come ha precisato la sindaca Paola Massidda, «che la decisione nasce dal mancato coinvolgimento del nostro ente, l'assenza di riscontri alle richieste di incontri e l'assenza di impegni a favore del nostro Comune che, a parte alcune iniziative, ha ospitato sporadiche conferenze su tematiche generali». L'esecutivo ha perciò sancito il recesso unilaterale, come avvenuto per altri soci. Atto passato con i soli voti della maggioranza M5S. Dal 2015 il Comune garantiva alle casse dell'Ausi un contributo di diecimila euro l'anno. In precedenza, ammontava a 15 mila euro. (a. s.)

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA


5 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 febbraio 2019 / Prima pagina
LA TUA SALUTE: INSERTO DI 8 PAGINE
IL ROBOTTINO AMICO DEI PAZIENTI

Perfezionato a Cagliari. Progetto Usa: gli aghi che si ingoiano
Pensato soprattutto per stare vicino agli anziani colpiti da demenza, bisognosi di riabilitazione fisica o semplicemente soli, il robottino Zora potrà avere molteplici usi nel campo della salute: è questo l’obiettivo dei ricercatori dell’Università di Cagliari che studiano l’intelligenza artificiale.

    
La tua salute 1 - Pagina 21
PROGETTO A CAGLIARI  Distrae i bambini che si vaccinano
ZORA, LA ROBOTTINA CHE FA COMPAGNIA IN AMBULATORIO
Ed è un utile ausilio per gli anziani

Preferite "Let it be" dei Beatles, "Frozen" di Madonna o "Il ballo del qua qua"? O magari, un pezzo latino americano? Nessun problema, Zora può rallegrare anziani e bambini con oltre mille brani. Zora è un robot, non solo ha un repertorio di successi internazionali, ma sa ballare, guida gli esercizi di ginnastica, fa compagnia e intrattiene i ragazzini che si vaccinano. E se fanno i conti con disabilità psicomotorie, li assiste con musica, battute e racconti. In breve, una piccola grande rivoluzione. Che spazia dall'assistenza sanitaria alla socializzazione, passando per inclusione e cure mediche. E un domani un po' meno triste e scontato. Insomma, la robottina erede di Et non è medico, né infermiera né assistente sociale, ma ha le carte in regola per avvicinare il mondo comune all'innovazione tecnologica più avanzata. Fino a rendere meno in salita sia la vita degli over 60 più o meno acciaccati, sia quella dei minori. A scuola, in palestra e in ambulatorio. Una simpatica compagna nella vita di tutti i giorni, pronto a coinvolgere e carpire le attenzioni degli studenti e dei ricercatori. Ma non solo: Zora può essere gestita senza avere un master in ingegneria elettronica: le manovre, la conduzione e l'impostazione del robot sono semplici e intuitive. Sui benefici, poche storie. Lo si usa nelle aree benessere, nelle residenze assistenziali, nei grandi ambulatori e nei centri sportivi. Con prospettive e orizzonti di impiego in forte ascesa. Ad esempio, nelle scuole, specie quelle a indirizzo informatico. Il debutto del piccolo robot si inquadra nella spettacolare, anche per il business, convergenza di studi e ricerche che si è svolta nel campo dell'intelligenza artificiale. «Il futuro è già presente. La materia racchiude molteplici visioni, con un'evoluzione incessante. Noi - spiega Diego Reforgiato Recupero, ricercatore e docente al dipartimento di Matematica e Informatica dell'università di Cagliari - siamo sul pezzo».


6 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 febbraio 2019 / La tua salute 3 - Pagina 23
Terza età con meno acciacchi se ti muovi insieme al robot
CANTA, BALLA, FA FLESSIONI: ECCO ZORA, PERFEZIONATA ALL'UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
Può essere utile per contrastare gli stati di demenza e la solitudine

di MARIO FRONGIA - segue dalla copertina
Bianco con strisce rosse, punte di spillo per occhi, parla italiano, inglese, tedesco, russo, cinese, olandese, giapponese, spagnolo, francese, finlandese e arabo. Tecnicamente, Zora può vivere all'infinito. E alleviare la quotidianità di milioni di persone. «Hello world!» è il buongiorno. Poi, esegue un brano musicale e torna in posizione di riposo. «Una versione più avanzata permette ai più esperti di usare formule matematiche e letture di codici a barre. Zora - spiega Diego Reforgiato Recupero - è stato designato per il mercato della salute ed è frutto di un lavoro che ho condotto con Thomas Messervey, ceo dell'azienda R2m Solution all'interno del progetto Mario». Cofinanziato dalla Commissione Europea, il progetto è nato per contrastare gli stati di demenza e la solitudine nella popolazione anziana. Da qui, l'approdo di Zora all'ateneo del capoluogo. «Ci siamo concentrati per portare la robotica in un'ottica di educazione alla salute e sviluppare applicazioni che aiutino le persone nella vita di ogni giorno». E siamo all'attualità. Il progetto Philhumans, avviatosi nei giorni scorsi al Data center della Philips a Eindhoven - per capirci, i laboratori che hanno sfornato le tecnologie Cd-rom e Blue ray - ha un budget di due milioni di euro e impiegherà otto dottorandi internazionali, due a Cagliari. «Potranno lavorare sulle tecniche più avanzate di robotica, intelligenza artificiale, semantic web, natural language processing e computer vision. Il tutto su temi relativi alla salute». Dal benessere alla formazione. Un percorso di eccellenza che ha trovato la culla ideale al Crea, Centro servizi per imprenditorialità e innovazione dell'Università del capoluogo. «Abbiamo utilizzato Zora al Contamination Lab 2018. I docenti di varie discipline hanno mostrato le proprie tecnologie per stimolare le idee imprenditoriali dei ragazzi. Gli allievi del corso di laurea in Informatica con Zora - spiega Maria Chiara Di Guardo, pro rettore Innovazione - possono sperimentare, programmare ed esplorare mondi nuovi. E noi, con il CLab convogliamo idee, talento e un modo di scoprire le connessioni con territorio e imprese sarde». Accademia, con combinazioni in vari percorsi progettuali come il Marie Curie Itn, ma non solo. La piattaforma robotica è sbarcata anche all'Istituto superiore Giua, a Cagliari, che svilupperà con il dipartimento di Matematica e con R2m un percorso di formazione avanzata. Al mondo sono in circolazione circa 1.500 robot Zora, giunto alla sesta edizione. Esilaranti le performance: l'amico digitale fa flessioni, si sdraia per terra, detta i tempi degli esercizi di ginnastica dolce. Di recente, durante un concorso di robotica, si è presentato e ha risposto con battute puntuali ai giudici. In breve, la partita è aperta. E spazia su più fronti di basilare importanza per la salute e l'istruzione più sofisticata.Tanto che altrove corrono: lo scorso novembre il ministero per l'Istruzione olandese ha inserito il robot nelle scuole secondarie. «La robotica è parte fondamentale delle attività educative. Il nostro dipartimento è l'unico tra gli atenei italiani ad avere Zora. Lo utilizziamo per lavori di ricerca con dottorandi e tesisti. E collaboriamo con numerose altre aree disciplinari dell'ateneo. La risposta degli studenti? Entusiasti», rimarca Diego Reforgiato Recupero. Il docente, con una pubblicazione sul Sentiment analysis e un agente conversazionale, ha utilizzato Zora e ha vinto la Best demo award alla conferenza internazionale di Semantic web 2018 a Creta. Nuovi orizzonti.Ma attenzione. Zora va utilizzato con continuità: se viene lasciato spento per più di tre mesi, muore.


7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 febbraio 2019 / La tua salute 3 - Pagina 23
CARATTERISTICHE Telecamere, sonar e un pc in 57 centimetri
L’AUTOMA PARLA 11 LINGUE E RICONOSCE GLI OSTACOLI

Zora costa quindicimila euro. Nato nel 2006, pesa 5.7 chili, è alto 57 centimetri e ha sensori e attuatori per sviluppare nuove applicazioni. Il robot ha quattro microfoni per il riconoscimento vocale, due videocamere ad alta definizione, sensori tattili, di posizione e sensibili alla forza: tre in testa, uno sul petto, tre tattili per mano e due bumpers sull'estremità dei piedi. Al suo interno ha un pc Linux e una batteria al litio con un'autonomia di 60 minuti di utilizzo attivo. È dotato di una presa Ethernet, una porta wifi e una Usb per gli aggiornamenti del sistema. Connesso a sensori esterni, possiede resistori sensitivi di forza e due sonar utili a stimare la distanza dagli ostacoli. Infine, è dotato di due altoparlanti nelle orecchie, quattro microfoni in testa, due telecamere sulla fronte ad alta risoluzione. Insomma, una forza della natura. Anzi, della tecnologia. (m.fr.)


8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 febbraio 2019 / Sardegna - Pagina 5
L'assessore Paci: investiamo sulle competenze dei giovani e su progetti regionali e internazionali
RICERCA E INNOVAZIONE: IN ARRIVO 20 MILIONI

CAGLIARI «Con queste risorse finanziamo la ricerca e una serie di progetti che puntano sull'innovazione, sull'alta tecnologia, sul digitale, cioè su tutto quello che permetterà alla Sardegna di costruire un solido futuro» lo ha detto l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci nel presentare la delibera di Giunta firmata su sua proposta che destina venti milioni di euro a un bando per la ricerca di base e a progetti di grandi infrastrutture e di innovazione. Di questi, sei milioni sono destinati al bando per la ricerca di base che sarà pubblicato da Sardegna Ricerche entro il 20 febbraio: possono presentare domanda docenti o ricercatori universitari, personale strutturato di enti pubblici di ricerca con sede operativa in Sardegna, personale strutturato delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali. Le proposte saranno finanziate con un importo fra 90 e 110mila euro ciascuna. Altri 9 milioni (fondi Fsc) sono destinati per potenziare i progetti SarGrav e Aria: il primo mira ad ospitare un Centro europeo per l'osservatorio delle onde gravitazionali nella miniera di Sos Enattos a Lula attraverso l'Einstein Telescope; Aria invece è portato avanti da Carbosulcis e prevede l'installazione nel pozzo di una colonna di distillazione criogenica che porterà alla produzione di isotopi del gas argon. Infine, ulteriori 5 milioni serviranno a supportare la Biblioteca scientifica gestita da Sardegna Ricerche, il Digital Innovation Hub, il programma Visiting Scientists, il programma di mobilità per giovani ricercatori rivolto al mondo accademico e al settore socio-sanitario, Open Access, il «Progetto Sughero», il «Progetto Vitis Millenaria» e un programma di collaborazione con la Columbia University di New York mirato ad avviare iniziative di reciproco interesse nel campo scientifico.«Siamo consapevoli di quanto sia importante la ricerca per lo sviluppo, per la crescita delle imprese e delle nostre Università, per la formazione del nostro capitale umano e dei giovani laureati - dice l'assessore Paci - così come l'innovazione è l'unico vero strumento a nostra disposizione per diventare competitivi a livello internazionale». (a.palm.)

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 febbraio 2019 / Sardegna - Pagina 5
La Regione vara i criteri per ottenere la riduzione fino all'80 per cento
VIA AI TRASPORTI QUASI GRATIS PER TUTTI GLI STUDENTI SARDI
Moduli e regolamenti già disponibili nel sito internet istituzionale

CAGLIARI L'ultimo miglio della rivoluzione dei trasporti per gli studenti lo ha compiuto la Regione in questi giorni. La giunta ha varato l'atto di indirizzo in cui sono contenuti i criteri e le modalità di attuazione della norma della Finanziaria che stanzia 10 milioni di euro dal 2019 al 2021 per far viaggiare tutti gli studenti quasi a costo zero. Nel sito della Regione c'è un link in cui si trovano tutte le informazioni e i moduli. www.sardegnamobilita.it/index.php?xsl=1033&s=38 5805&v=2&c=6739.Gli studenti di ogni ordine e grado con Isee non superiore a 25.500 euro, al momento dell'acquisto o della richiesta di rimborso dell'abbonamento personale mensile, integrato o annuale per tutti i servizi di trasporto pubblico locale su gomma, ferro e via mare, pagheranno solo il 20 per cento del costo totale o usufruiranno di un abbattimento del prezzo del titolo dell'80 per cento. La stessa agevolazione sarà riconosciuta anche, a prescindere dal reddito, a partire dal terzo figlio studente che appartiene a un nucleo familiare con almeno tre figli studenti. Tutti gli altri aventi diritto con reddito superiore al valore corrispondente Isee di 25.500 euro pagheranno il 40 per cento del costo totale dell'abbonamento o usufruiranno di una riduzione pari al 60 per cento. Previsti anche rimborsi su acquisti di abbonamenti studenti annuali per il 2018 e mensili per gennaio-febbraio 2019. Per gli abbonamenti acquistati nel 2018 e sino a febbraio 2019 sarà effettuato un rimborso attraverso i Comuni di residenza per la spesa riferita all'utilizzo nelle mensilità gennaio-agosto 2019. Ogni municipio pubblicherà un avviso rivolto agli studenti di ogni ordine e grado dove sono spiegate le modalità di presentazione della domanda per ottenere il rimborso dei titoli di viaggio mensili e annuali per bus, treni e traghetti. Per gli abbonamenti acquistati a partire da marzo 2019 e sino ad agosto 2019 si pagherà solo e direttamente in cassa dai vettori la quota scontata dell'80 per cento o del 60 per cento a seconda del reddito indicato dall' Isee. «Il rimborso per le spese di trasporto degli studenti finanziato dalla Regione è finalizzato - spiegano dall'assessorato - a favorire la mobilità sostenibile e a contrastare la dispersione scolastica attraverso la promozione dell'utilizzo del mezzo pubblico: autobus urbani ed extraurbani, treni, metropolitane e traghetti».

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 febbraio 2019 / Sassari - Pagina 15
UNIVERSITÀ
Comunicazione e scienza

Seconda giornata oggi della conferenza e workshop su “Public Engagement e il ruolo dell’Università nella società”. Appuntamento presso il campus di via Vienna, i lavori prevedono un approfondimento sulla comunicazione e divulgazione scientifica. L’iniziativa è promossa dall’Università di Sassari con APEnet.

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 12 febbraio 2019 / Provincia di Sassari - Pagina 22
La raccolta
Giornata del farmaco, Meilogu solidale

Nei comuni generosa adesione, donazione anche per S’Aspru 
THIESI Grande partecipazione nei centri di tutta la provincia alla giornata di raccolta del farmaco, promossa da Banco Farmaceutico onlus. Il Meilogu ha partecipato ottenendo un ottimo risultato che ha inorgoglito sia organizzatori volontari che partecipanti. Sono 70 i farmaci raccolti ad Ardara; 58 a Banari; 75 a Siligo e ben 109 a Thiesi, con un ammontare del valore economico della raccolta che si aggira intorno ai 1600 euro. Questi ultimi sono stati donati alla comunità di recupero di S’Aspru a Siligo. Questa edizione ha visto un implemento delle farmacie aderenti, nella provincia di Sassari hanno aderito in 30 f6 in più rispetto alla scorsa edizione, sparse sul territorio. Hanno partecipato, oltre alle farmacie di Sassari città, due farmacie di Sennori, una di Sorso, una di Porto Torres, una di Ossi, Fertilia, una di Alghero, oltre alle farmacie del Meilogu e di Ozieri. L'iniziativa solidale ha visto impiegati per un'intera giornata circa 130 volontari. Questa edizione targata 2019 è stata supportata dal Dipartimento di Chimica e Farmacia dell'Università di Sassari che ha voluto simbolicamente attribuire un credito formativo universitario agli studenti che hanno prestato il loro servizio alla onlus. Alle 30 farmacie erano abbinati 19 enti caritatevoli che operano sul territorio dando assistenza a chi più ne ha bisogno e ad essi verranno destinati. Un risultato che vincente che ha visti registrare 2444 farmaci raccolti, circa 226 in più rispetto a quelli raccolti nel 2018.
Daniela Deriu

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie