Venerdì 18 gennaio 2019

18 gennaio 2019

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 18 gennaio 2019 / Prima Cultura (Pagina 42 - Edizione CA)
E me lo insegni il sardo ?
Tra corsi pubblici e privati, ecco le principali proposte

In un momento in cui la trasmissione generazionale non riesce a soddisfare il bisogno di chi vorrebbe appropriarsi della lingua dell'Isola, la richiesta di corsi per imparare il sardo non conosce crisi. E l'offerta, per quanto non istituzionalizzata, strutturata e sistematica, è copiosa. Fotografarla nel tentativo di rispondere al quesito «se volessi imparare a parlare e scrivere in sardo, dove potrei farlo?», non è facile: non esistono infatti scuole civiche simili a quelle di musica, per dire, o corsi capaci di fornire certificazioni, come invece accade per le altre lingue. Inoltre nelle scuole dell'obbligo (che talvolta impartiscono le lezioni di materie curricolari in sardo grazie a specifici bandi regionali, per un minimo di 24 ore annuali e limitatamente a una classe per ordine dell'istituto candidato) l'apprendimento non è uniformemente condiviso e normato. L'Università di Cagliari, infine, ha un insegnamento di Lingua sarda (Facoltà di Studi umanistici, professor Maurizio Virdis) ma destinato agli iscritti. Il quadro che emerge, rispetto a un'indagine che cerca di rappresentare l'offerta regionale evidenzia una ricchezza straordinaria, illumina risorse umane (in cattedra salgono insegnanti madrelingua, laureati, specializzati ed esperti di traduzione) e mostra luoghi di conoscenza e cultura dove la lingua resiste e vive insieme alle comunità di cui è voce.
INIZIATIVE PUBBLICHE  Allo stato tante opportunità sono date dagli sportelli linguistici, Ufitzios de sa limba sarda, come sottolineato dai docenti Manuela Ennas, Mariantonietta Piga, Alessandro Biolla e Cristian Urru. Presenti in diversi Comuni e nelle Unioni dei Comuni e finanziati con la legge 482/99, oltre ad altre attività proprie dell'ufficio, come la traduzione di atti, garantiscono (nonostante la posizione lavorativa non stabile di tanti operatori) lezioni di formazione e attività di animazione. Diversi poi i corsi di lingua-base (durata 20 ore) organizzati dalla Regione attraverso il progetto Cubas che, nel 2018, ha avuto come sedi Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano.
I PRIVATI  Accanto ai canali pubblici fioriscono poi iniziative - dice Ivo Murgia, esperto di comunicazione in sardo - a cura di numerose associazioni. A Cagliari per esempio opera Lingua Bìa che, col circolo Me-ti, dopo due anni dedicati a lezioni di sardo, «dal 22 gennaio svolgerà a Is Mirrionis - anticipa Fabio Usala, responsabile tra l'altro dello sportello di Genuri e Villamar - un corso di conversazione». A Sardara (l'inchiesta non può che procedere per campione) Mario Puddu, autore di grammatica e dizionario del sardo, ha avviato dal 2016 un corso di specializzazione pluriennale per docenti professionisti. C'è poi l'offerta dell'istituto Camillo Bellieni che, nato a Sassari nel 1989 «per valorizzare la cultura locale - ricorda la presidente Dolores Lai -, si occupa anche di alta formazione». Gestisce inoltre (soprattutto tra nord Sardegna, nuorese e Ogliastra) sportelli linguistici, così come fanno diversi sodalizi culturali, tra cui Sa Bertula Antiga di Vallermosa, e L'Altra Cultura di Oristano, società cooperativa presieduta da Antonio Ignazio Garau.
SOS UFITZIOS  Sono presenti da nord a sud dell'Isola. La ricognizione (per definirne l'operatività è utile consultare i bandi della Regione per la 482, sia per l'annualità 2018 che per le precedenti) corre attraverso le narrazioni degli operatori, molti storici. Tanti hanno iniziato nel 2006, anno in cui sono stati istituiti gli sportelli e si è proceduto alla normalizzazione dell'ortografia Lsc. Pur con le difficoltà, lavorano (si dividono tra il Comune capofila del progetto e quelli del territorio) con competenza e passione. Gianfranca Piras, con Maria Giovanna Serchisu, guida da Scano Montiferro (gestisce anche due blog) l'attività nell'alto Montiferru (sul fronte sud opera Gonario Carta) e in Planargia. I corsi non sono solo dedicati a grammatica, sintassi e lessico. In sardo si svolgono laboratori d'informatica o inglese. A breve a Scano sarà attivato un tutorial di self make-up, unu cursu pro imparare a si trucare, tenuto da un'estetista madrelingua.
TRAGUARDI  L'obiettivo non è quindi quello di limitarsi all'alfabetizzazione o realizzare iniziative folcloristiche, ma di restituire al sardo la dimensione di lingua parlata e viva, anche sui social. Lo sottolineano, tra i tanti intervistati, Mario Sanna, che per l'associazione Andala Noa di Borutta gestisce con Stefano Ruiu lo sportello del Meilogu, capofila Thiesi. E ancora Ivan Marongiu che si occupa dell'ufficio di Arzana, a cui fanno capo Elini, Ilbono, Lanusei, Barisardo, Loceri e Cardedu, Angelo Canu (che lavora all'Unione dei Comuni del Montalbo con Giorgio Rusta) e Marcella Ghiani, responsabile insieme a Rita Trudu del servizio per Sarcidano e Barbagia di Seulo. Voci di un coro ancor più articolato che, se ben armonizzato, potrebbe restituire alla Sardegna la voce della sua anima.
Manuela Arca

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 18 gennaio 2019 / Quartu SantElena (Pagina 22 - Edizione CA)
VIA GENOVA. L'associazione fondata da donne straniere
Arcoiris, le volontarie dell'immigrazione

Non solo un'associazione di volontariato per gli immigrati. Arcoiris, in via Genova, è una casa aperta a tutti, centro di ritrovo per giovani e anziani, in linea con lo spirito d'integrazione che accompagna il sodalizio. Polo attrattivo per chi vuole partecipare ai laboratori la sera o aiutare gli stranieri ad apprendere la lingua italiana e integrarsi. L'associazione, nata nel 2001, è stata fondata da un gruppo di donne immigrate catapultate nella nuova realtà quartese, dove mancava un centro per immigranti. Arcoiris è nata per uno scopo preciso: occuparsi dei ragazzi stranieri che arrivavano in città, via via è cresciuta fino a ricomprendere tutti e diventare per molti un punto di ritrovo, meta del primo approccio lavorativo per i tirocinanti universitari della facoltà di lingue e i ragazzi del dopo scuola, grazie all'accordo con il progetto nazionale React. Il portone è aperto e all'ingresso del piazzale della villa colorata, la direttrice venezuelana, Arlem Aquino, dopo aver aiutato un ragazzo straniero a fare il curriculum, racconta: «Sono arrivata in città ventisette anni fa per amore, ora ho una figlia di 22 anni" e specifica "Arcoiris è nata nel 2001, qui si fanno tantissime cose, è difficile raccontarlo. Ormai è un centro di aggregazione interculturale aperto a chiunque».
Margherita Pusceddu

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 18 gennaio 2019 / Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
TRASPORTI. Si parte dal Policlinico, i lavori si concluderanno a marzo
Ctm, in arrivo 32 nuove pensiline alle fermate dei bus

Da lunedì 32 nuove pensiline per proteggere dal sole e dalla pioggia chi aspetta i bus del Ctm. Le nuove pensiline, finanziate dalla Regione, saranno installate entro marzo a Cagliari, Decimo, Assemini, Elmas, Selargius, Monserrato e Quartu. Di queste 18 sono destinate a fermate che ne erano sprovviste, mentre le restanti 14 sono in sostituzione di altrettante obsolete.
Si parte dal Policlinico di Monserrato, dove passano le linee 8, 29, QSA e University Express. «L'attenzione della nostra Azienda è alta nei confronti del comfort dei nostri clienti alle fermate, soprattutto vicino ai Presidi Ospedalieri», afferma Roberto Porrà, presidente di Ctm.
In via Peretti saranno collocate altre due pensiline, una di fronte all'altra, all'altezza dell'ospedale Brotzu, vicino al tennis club Su Planu, dove transitano le linee 19, QS, QSB e University Express.
«Stiamo lavorando per incrementare l'accessibilità delle nostre fermate per le persone con disabilità», aggiunge Porrà.
Nel capoluogo saranno montate tre nuove pensiline nel largo Carlo Felice (La Rinascente), nel marciapiede del Palazzo civico, dove ci sono le fermate delle linee 1 e 8 e in via Abruzzi angolo via Campeda collegata con le linee 1, 3, 9 e University Express.
Ormai conclusi i lavori stradali nella viale Regina Elena, saranno reinstallate anche le pensiline sotto il bastione di Saint Remy, dove transitano le linee 6, 7 e 10.
I lavori interesseranno anche le pensiline di Assemini: una verrà posizionata in via Carmine, (Hotel Grillo), dove passano le linee 9 e 19, una in corso Europa (scuole), due in corso Africa all'angolo con via Porto Torres. Una pensilina di nuova installazione sarà inserita in via Taloro (angolo via Tevere).
Due pensiline saranno installate nella strada Sulcitana Elmas (fronte via Talamone e angolo Via del Mare).
A Decimomannu due pensiline saranno in centro, in via Nazionale e una al capolinea della linea 9 (stazione ferroviaria).

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 18 gennaio 2019 / Nuoro (Pagina 35 - Edizione CA)
NUORO. Massimo Peddio era accusato di barare sull'utilizzo dei badge
PASTI DEGLI STUDENTI, NESSUNA TRUFFA
Ristoratore assolto a quattro anni dalla denuncia dell'Ersu

Tutti i pasti addebitati venivano regolarmente consumati dagli studenti e dai borsisti, e per questo messi all'incasso. Non c'era alcuna truffa, tantomeno un accordo tra Massimo Peddio, ristoratore e gli studenti universitari cittadini per strisciare il loro badge anche quando non consumavano nel ristorante-mensa convenzionato con l'Ersu. Per questo motivo ieri, il Tribunale di Nuoro, l' ha assolto perché «il fatto non sussiste». Desulese, ma da anni gestore di un conosciutissimo ristorante a Nuoro, l'Hosteria da Massimo, Peddio era finito a processo con l'accusa di truffa. «Ci dispiace non aver potuto dare il servizio ai ragazzi in questi anni», commenta il ristoratore, che oltre alla gogna giudiziaria, proprio per questa vicenda, «ero stato tagliato fuori dall'appalto sebbene vincitore della gara e in assenza di una condanna».
L'INCHIESTA  L'indagine era partita da un'ispezione fatta nel ristorante da un addetto dell'Ersu. Proprio in quel momento, l'ispettore aveva ricevuto da uno studente una lettera anonima dove si presumeva un illecito utilizzo dei badge, che - secondo la denuncia - erano stati ritirati da Peddio agli studenti e venivano strisciati a prescindere dai pasti consumati. Un giochino che - ipotizzarono - durò due anni. Nell'ispezione l'incaricato Ersu parlò di un mazzetto di badge al fianco della cassa, da qui era poi scattata la querela-denuncia dell'Ersu di Sassari che aveva portato il ristoratore Peddio a processo con un'accusa infamante.
IL DANNO E LA BEFFA  Ma il dibattimento, che ha visto gli studenti come testimoni, ha dimostrato un'altra verità, cioè la volontà dell'imprenditore di andare incontro alle esigenze dei ragazzi e dei borsisti convenzionati. Come? Ad esempio fornendo i pasti con dei cestini quando questi andavano in gita. E ancora, facendo consumare la cena allo studente che aveva dimenticato il suo badge, per poi farlo "strisciare" il giorno dopo. «Ad un pasto, corrispondeva solo ed una sola strisciata» hanno sottolineato ieri in fase di discussione i difensori di Peddio, Gianfranco Mattana e Basilio Brodu, spiegando anche come nessuno ha mai verificato come quei badge al fianco della cassa potessero essere stati dimenticati dagli studenti, «cosa che avviene regolarmene anche a Sassari» ha evidenziato Mattana. Anche il pm ha chiesto l'assoluzione. «Sul sentito dire - ha affermato quest'ultimo - non si fanno le sentenze di condanna, per la genericità del capo d'imputazione, il fatto di non aver trovato una sola condotta specifica illecita, non un raggiro o un indebito utilizzo dei badge, per questo chiedo l'assoluzione».
L'assoluzione è arrivata e per Peddio è finito un incubo.
Fabio Ledda

 

La Nuova Sardegna

 

 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 18 gennaio 2019 / Sassari - Pagina 25
Ultimi giorni per partecipare al bando Ulisse dell’università
SASSARI Ultimi giorni per partecipare al bando Ulisse 2018/2019. Si tratta dei finanziamenti che l’università di Sassari mette a disposizione per le mobilità studentesche a fini di studio o di tirocinio verso i Paesi extraeuropei o verso Paesi europei non eleggibili per i programmi Erasmus for Study ed Erasmus Traineeship, nell’ambito del programma di ateneo Ulisse. Gli interessati potranno presentare la candidatura fino alle 12.30 del 22 gennaio 2019. Il bando di concorso è pubblicato sul sito dell’Università di Sassari. I candidati dovranno sottoporsi obbligatoriamente a un test di verifica delle conoscenze linguistiche.

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 18 gennaio 2019 / Agenda di Sassari - Pagina 23
OGGI IN AULA LESSING
Tratta di esseri umani e accoglienza, l’Acos invita Castelli

SASSARI Oggi alle ore 15.30, nell’aula Lessing del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali c’è l’incontro formativo su “Una lettura multilivello sul fenomeno della tratta di donne e minori ed il sistema degli interventi sociali e di accoglienza”. L’evento è gratuito e aperto al pubblico, non è necessaria l’iscrizione. Il relatore principale è Vincenzo Castelli, presidente dell’associazione On the Road , esperto internazionale di tratta di persone, consulente Onu. Interverrà anche Nunzia Pica, Collaboratrice esterna dell’Unità di progetto “Ufficio di Coordinamento regionale per l’accoglienza migranti” della Regione Sardegna, con il compito di spiegare il fenomeno migratorio che ha coinvolto la Sardegna negli ultimi anni e illustrare le attività svolte anche attraverso i Centri di Accoglienza e gli Sprar sul territorio regionale. Le volontarie dell’Associazione Acos illustreranno le attività svolte a Sassari negli ultimi 10 anni a favore di donne e minori vittima di tratta. L’evento verrà introdotto da Esmeralda Ughi, Presidente del Consiglio Comunale di Sassari e coordinato da Mariantonietta Cocco, Docente di Sociologia delle olitiche migratorie nel Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell'Università di Sassari. Per ulteriori informazioni tel e mail: 3803784398, associazioneacos.ss@gmail.com

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 18 gennaio 2019 / Nuoro - Pagina 31
TRIBUNALE >> CASO CHIUSO
Truffa all’Ersu, assolto ristoratore

Massimo Peddio era accusato di aver incassato soldi del servizio mensa che non gli spettavano di Kety Sanna
NUORO  Assolto perché il fatto non sussiste. Si è chiusa ieri mattina la vicenda giudiziaria che ha visto protagonista, in veste di imputato, Massimo Peddio, un ristoratore di origine desulese ma da tanti anni residente a Nuoro e proprietario del locale “Hostaria”, accusato di truffa nei confronti dell’Ersu di Sassari che gli aveva affidato l’appalto per il servizio mensa. L’uomo difeso dagli avvocati Basilio Brodu e Gianfranco Mattana si era sempre dichiarato innocente. Ieri il giudice monocratico Teresa Castagna, accogliendo le richieste della difesa e persino del pm, lo ha assolto con la formula piena. Secondo l’accusa il ristoratore, servendosi dei badge di alcuni studenti universitari, avrebbe fatto figurare che nel suo locale mangiassero più studenti di quanti in realtà non se ne presentassero. Fatto questo che gli avrebbe permesso di incassare soldi che non gli spettavano. Ma nel corso del dibattimento il reato contestato a Massimo Peddio non è stato provato così ieri mattina a fine requisitoria lo stesso pubblico ministero, dopo aver ripercorso i tratti salienti del processo, ha chiesto per l’imputato la formula assolutoria. «La prova non è stata raggiunta» ha detto la pubblica accusa rivolgendosi al giudice. Di parere contrario l’avvocato di parte civile, Antonello Cucca, che ha invece chiesto la condanna dell’imputato e il risarcimento dei danni. «Al nostro assistito – hanno detto gli avvocati della difesa – è stata contestata una differenza di fatturazione anche in un periodo in cui lo stesso, avendo perso l’appalto con l’Ersu, non avrebbe potuto percepire denaro perché non poteva esercitare il servizio mensa. Inoltre – hanno aggiunto – Peddio è stato accusato di aver “strisciato” i badge degli studenti anche quando erano fuori sede. Nel contratto non era specificato che i possessori della tessera dovessero consumare i pasti solo all’interno del ristorante. Infatti, poteva capitare che, in caso di escursioni, si organizzassero per loro dei sacchetti con il pranzo da consumare all’esterno. Certo è – hanno proseguito gli avvocati Brodu e Mattana – che il ristoratore, come del resto è stato raccontato dai testi, non ha mai usato i badge degli studenti per far consumare pasti ad altre persone. Gli stessi universitari chiamati a deporre in aula hanno scagionato l’imputato raccontato al giudice che tutte le volte che si recavano all’Hostaria la loro tessera personale veniva “strisciata” regolarmente e le poche volte che veniva fatto in loro assenza, era perché quel giorno erano in trasferta con l’Università e il ristoratore aveva comunque fornito loro il pasto».

Questionario e social

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