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Mercoledì 9 gennaio 2019

09 gennaio 2019

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 9 gennaio 2019 / Cultura (Pagina 43 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. A Cagliari
Gli studiosi e la lettera eretica di Galileo Galilei

IL GENIO Galileo Galilei: Le cose sono unite da legami invisibili. Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella
Due giornate di studi a Cagliari intorno a “Le fonti testuali nella storia della scienza: stampe, carteggi, manoscritti, traduzioni”, seminario del corso di laurea in Scienze dell'educazione e formazione, curato da Michele Camerota, che prenderà in esame anche la “lettera eretica” di Galileo. Domani, dalle 15 alle 20, e venerdì, dalle 9 alle 14, sarà l'aula Motzo a ospitare gli interventi di alcuni dei più quotati specialisti della materia come Sabina Brevaglieri (Johannes Gutenberg-Universität, Mainz), Oreste Trabucco (Museo Galileo, Firenze), Alessandro Ottaviani (Università Cagliari), Pietro Corsi (Oxford University), Marco Guardo (Accademia nazionale Lincei, Roma), Maria Conforti (Università La Sapienza, Roma), Antonio Clericuzio (Università Roma Tre). Camerota, docente dell'Università di Cagliari, tra i principali esperti al mondo di studi, opere e storia galileiana, è balzato di recente alla ribalta internazionale per il documento, la lettera di Galileo, di cui gli studiosi avevano perso le tracce.
Nel testo del 1613, Galileo Galilei ribadisce le sue tesi contro l'idea, sostenuta dalla Chiesa, che fosse il Sole a ruotare intorno alla Terra. La verifica dell'originalità del documento, scoperto lo scorso settembre da un ricercatore italiano nella biblioteca della Royal Society, è stata portata avanti da un team formato da Ricciardo, Giudice e Camerota. (gr. pi.)

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 9 gennaio 2019 / Agenda (Pagina 19 - Edizione CA)
IS MIRRIONIS. I giochi universitari dal 31 maggio al 9 giugno
Ateneika, studenti, sport e musica: ecco i protagonisti dell'edizione 2019

È ufficiale: AteneiKa, il festival che unisce sport, musica e formazione, giunge alla sua settima edizione e annuncia le sue date: da venerdì 31 maggio a domenica 9 giugno negli spazi del Cus Cagliari, alla cittadella sportiva Sa Duchessa (via Is Mirrionis, 3). Nato nel 2012 da un'idea di dieci studenti fuorisede provenienti da diversi corsi di studi dell'Università di Cagliari, oggi AteneiKa è diventato un evento unico in Sardegna: 10 giornate di gare, concerti ed eventi - tutte a ingresso gratuito - incentrate sui tre valori promotori: aggregazione, benessere e condivisione.
LA MANIFESTAZIONE  In sei anni AteneiKa ha registrato numeri importanti: solo l'anno scorso quasi 2000 studenti hanno preso parte tra volontari e partecipanti alla sezione dedicata allo sport, mentre i visitatori, tra tifosi e pubblico dei concerti, hanno sfiorato quota 70mila. Le discipline coinvolte sono numerosissime: atletica leggera, badminton, basket, calcio a 5, calcio balilla, calcio tennis, pallavolo, scacchi, tennis, tennistavolo. Tra gli artisti che si sono esibiti nelle passate edizioni di AteneiKa: The Zen Circus, Ghemon, Nitro, Mezzosangue, Nada, Linea77, solo per citarne alcuni. Progettata dentro il circuito universitario, AteneiKa è una manifestazione aperta a tutti che promuove due linguaggi universali, sport e musica con un approccio attento alla formazione, facendo leva su una convinzione: dentro ogni persona c'è uno studente che non invecchia mai.
CUS CARD  Per celebrare questo concetto e coltivare i rapporti di buon vicinato, a maggio gli organizzatori regaleranno ai residenti della zona la Cus Card 18-19 che consente l'accesso a tutti gli impianti sportivi universitari per un anno, anche a chi non è iscritto all'Ateneo. Come nella passata edizione, i residenti del quartiere Is Mirrionis riceveranno a casa una lettera che presenta l'iniziativa e un codice per ritirare la tessera omaggio (ognuna ha un valore di 100 euro). «AteneiKa è un'esperienza di coinvolgimento totale che proietta i partecipanti in un mondo di musica, sport, valori e rapporti umani», dichiara Alessio Damiano Correnti, event manager del festival e prosegue: «AteneiKa è casa: un centro inclusivo e di aggregazione».

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 9 gennaio 2019 / Cultura (Pagina 42 - Edizione CA)
STORIA. Secondo una rigorosa ricerca pubblicata da El País
i comandanti dovevano saper parlare uno dei quattro idiomi
IL SARDO FRA LE LINGUE PER FARE CARRIERA NEL TERCIO
Al pari del castigliano, del catalano e del portoghese

LO STUDIOSO Duilio Caocci: Con l'avvento dei Savoia si avvia un processo lentissimo di desardizzazione (e deispanizzazione) che culmina con  la fusione perfetta, persistendo sino a oggi
Ai tempi della dominazione spagnola il sardo non fu considerato una parlata subalterna, da reprimere o limitare a contesti informali. Fu lingua pienamente riconosciuta e utilizzata anche in contesti ufficiali. Il dato, acclarato da studi scientifici, è ulteriormente evidenziato da un'informazione che le pagine culturali de El País hanno messo domenica in primo piano. Per poter ambire al ruolo di comandante del Tercio, la leggendaria formazione a cui la Spagna legò le sue fortune militari dai primi decenni del 1500 sino alla sconfitta nella battaglia di Rocroi (1643) - ricorda sul quotidiano Rafael Rodrigo, dottore in Storia - bisognava parlare «castigliano, catalano, portoghese o sardo», lingua annoverata tra quelle in uso nei territori della Corona spagnola ed evidentemente compresa da diversi soldati. La carriera era quindi preclusa agli “italiani” («in pratica gli eserciti del Re potevano essere diretti solo da spagnoli») che per tentare la scalata, ricorda la stessa fonte, talvolta si spacciavano per valenzani.
LINGUA DI PRESTIGIO  Il fatto che il sardo abbia in quel periodo goduto di legittimazione e prestigio è sottolineato da Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana e sarda all'Università di Cagliari: «I primi documenti della letteratura in sardo sono contenuti in un'opera castigliana “Los diez libros de Fortuna de Amor” di Antonio Lo Frasso. Si tratta di due sonetti e di un'ottava glossa improvvisata in sardo dal protagonista, impegnato in una gara con poeti in castigliano che si svolge in un contesto sociale molto alto. Nel testo si dice che le persone erano curiose di ascoltare l'autore, perché riconoscevano il suo codice come espressione di una nazione. Connettevano evidentemente il prestigio della lingua col rango istituzionale del Regno di Sardegna».
CULTURA E IDEE  Sul ruolo del sardo come lingua “ufficiale del regno” («forse la più diffusa») insiste Giuseppe Seche, storico dell'età medievale ma anche studioso di libri e idee che circolavano nell'Isola nella prima età moderna: «L'importanza della Sardorum lingua è sottolineata dal fatto che Sigismondo Arquer abbia avuto la necessità di dedicarle un capitolo nella “Sardiniae brevis historia et descriptio”. Significativo anche che durante le riunioni del Parlamento nel 1560, gli Stamenti abbiano chiesto la traduzione in sardo o in catalano dei “brevi” cittadini scritti in italiano. Si potrebbe poi citare l'azione dei gesuiti (che inizialmente portarono avanti l'insegnamento nella lingua locale) e le direttive dei vescovi post-tridentini che incoraggiarono l'utilizzo della “llengua sardesca” anche avvalendosi di testi e rituali appositamente realizzati».
LA DESARDIZZAZIONE  Il processo che condusse alla dismissione del sardo non va dunque fatto risalire al lungo periodo che, iniziato con la dominazione aragonese nel 1323 e conclusosi nel 1720, legò la Sardegna alle vicende storico-politiche che ebbero come centro la penisola iberica. «Con l'avvento dei Savoia - aggiunge Caocci - si avvia un processo lentissimo di desardizzazione (e deispanizzazione) che culmina con la fusione perfetta, persistendo sino a oggi».
Manuela Arca

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 9 gennaio 2019 / Provincia di Oristano (Pagina 33 - Edizione CA)
MOGORO. Riconoscimenti in denaro
Premiate dal Comune le tre laureate più brave

Tre giovani dottoresse premiate dal Comune di Mogoro per i loro meriti scolastici. La cittadina della Marmilla ha assegnato per l'ottavo anno consecutivo riconoscimenti in denaro ai giovani universitari che hanno conseguito la laurea a pieni voti l'anno precedente. Nel bilancio municipale sono stati stanziati 4500 euro per quest'iniziativa.
Prima classificata con 2 mila euro Federica Spanu, 26 anni, che ha ottenuto la votazione di 110 e lode in Archeologia e Storia dell'Arte all'Università di Cagliari con la tesi “La facies archeologica di San Cosimo di Gonnosfanadiga-Sardegna (Bronzo Medio): analisi del complesso ceramico a partire dalla Olla a tesa interna”. 1500 euro per la seconda classificata, Laura Frau, di 30 anni. Anche per lei la lode per la tesi “Turismo responsabile e sviluppo locale: Viaggi e Miraggi e l'esperienza marocchina” conseguita all'Università di Cagliari nel corso di laurea in Lingue moderne per la comunicazione e cooperazione internazionale. Terza classificata con un premio di 1000 euro per Sara Marcias, 27 anni, che ha ottenuto la votazione di 110 su 110 nel corso di Psicologia clinica all'Università di Torino con la tesi “Il fenomeno della resilienza. Un'analisi prospettica dei processi di crescita e cambiamento”. ( an.pin.)
 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 9 gennaio 2019 / Medio Campidano (Pagina 27 - Edizione CA)
Arbus
Per gli scolari più meritevoli c'è un assegno

Il Comune di Arbus premia i suoi alunni bisognosi, a patto che abbiano studiato con impegno. Ripagando, letteralmente, gli sforzi degli studenti della scuola media e della secondaria di secondo grado, l'amministrazione ha messo in palio 58 borse di studio destinate ai ragazzi che, lo scorso anno scolastico, sono stati promossi con la media del 7 e i genitori abbiano un Isee che non supera i 20 mila euro. «Quanto prima - assicura l'assessore alla Pubblica Istruzione Michele Schirru - riceveranno le somme previste, per ciascuno un premio che va dai 200 ai 500 euro. Basta avere i requisiti necessari legati principalmente alla votazione ricevuta e al reddito delle famiglie». Ricorda che le borse nulla hanno a che fare con i fondi della Regione per il diritto allo studio. «Si tratta - chiarisce l'esponente dell'esecutivo - di soldi recuperati, per il terzo anno consecutivo, fra le pieghe del bilancio comunale. Una scelta della Giunta con l'obiettivo di incentivare i ragazzi a studiare e non abbondare la scuola». Anche per tutti i laureati nel 2018 è pronto un assegno dai 200 ai 500 euro. Giusto il tempo di recuperare i nominativi. Basta il certificato di laurea. (s. r.)
 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 9 gennaio 2019 / Cultura (Pagina 43 - Edizione CA)
INIZIATIVE. Grazie all'alleanza tra il Corecom e Giulia giornaliste Sardegna. E sabato lo show di Lucidosottile a Sassari
Nasce il Premio Gianni Massa: è dedicato a scuola, università e giornalismo

C'è una Giulia giornalista, una Giulia scienziata, una Giulia impiegata e una Giulia medico. Hanno combattuto e ancora combattono contro gli stereotipi, la cultura sessista, la sottile violenza psicologica e la brutale violenza fisica La parità di genere è una lunga lotta che deve partire dall'istruzione, formazione e informazione. L'alleanza tra il Corecom (Comitato per le Comunicazioni della Regione Autonoma della Sardegna) e Giulia giornaliste Sardegna ha consentito di istituire il Premio Corecom Sardegna Gianni Massa, dedicato allo scomparso caporedattore dell'Agenzia Italia, ricordato con stima e affetto da tanti colleghi.
Al Premio, diviso nelle sezioni scuola-Università-giornalismo (le ultime due con premi in denaro) è abbinato lo spettacolo “La conosci Giulia?” proposto sabato 12 gennaio al Teatro Verdi con inizio alle 21 e ingresso gratuito. Lo spettacolo, due sold out a Cagliari, è una dissacrante commedia prodotta da Lucido Sottile per la regia di Tiziana Troja, che firma la drammaturgia con Vito Biolchini.
Il doppio evento è stato presentato ieri mattina nella sala sassarese della Fondazione di Sardegna da Mario Cabasino, presidente del Corecom. Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna, ha evidenziato la crescita della sezione sarda della rete nazionale: «In Giulia giornaliste siamo 50, di tutte le redazioni della Sardegna, cartaceo, web, tv e radio. Lo spettacolo nasce da un'idea di Giulia giornaliste e racconta la storia di una giornata in redazione tra giornaliste che si confrontano su uno speciale dedicato al tema: si parla quindi di inseminazioni, molestie, disparità di genere (salariali, di carriera e assistenza sociale) e dell'omofobia, che genera intolleranza».
La sezione del Premio Massa riservata al giornalismo è intitolata a Piera Mossa «prima regista sarda della Rai e persona di una moralità titanica» come ha ricordato Mario Mossa, dell'Assostampa. Presente pure il rettore dell'Università di Sassari Massimo Carpinelli.
Giampiero Marras


7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 9 gennaio 2019 / Un giorno in TV (Pagina 51 - Edizione CA)
40° Parallelo
LA STORIA DELL'ISOLA CON CASULA

Quattro secoli di storia, dall'avvento della Corona di Spagna nel 1478 alla nascita del Regno d'Italia nel 1861, dalla Sardegna spagnola a quella sabauda. È lo spazio temporale che sarà attraversato dal nuovo ciclo di “40° Parallelo” il programma a cura di Giacomo Serreli e Andrea Fenu. Ospite della prima puntata, in onda oggi alle 21 alle Videolina, il professor Francesco Cesare Casula.

 

 

 

La Nuova Sardegna

 

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 9 gennaio 2019 / Cultura e spettacoli - Pagina 38
Presentati da Corecom e Giulia Giornaliste
un premio giornalistico e uno spettacolo su comunicazione e parità di genere
ECCO IL LINGUAGGIO GIUSTO PER DARE "DEL LEI"

di Gabriella Grimaldi
SASSARI «Le parole sono cose, non respiri o suoni». È in questa citazione, fatta da uno degli intervenuti, il senso profondo dell'incontro di ieri nella sede della Fondazione Sardegna sui progetti del Corecom (Comitato per le comunicazioni della Regione Sardegna) riguardo al linguaggio di genere. Genere donna, ovviamente, su cui si incentrano le iniziative organizzate dal Comitato, non a caso, in stretta collaborazione con l'associazione Giulia Giornaliste Sardegna e con il contributo fondamentale della Fondazione e dell'università di Sassari.È stato il presidente di Corecom Mario Cabasino ad aprire la mattinata spiegando il motivo dell'evento: la presentazione della prima edizione del premio giornalistico intitolato a Gianni Massa, protagonista della storia del giornalismo isolano e dedicato ai rapporti tra i media e la parità di genere. «Il premio è suddiviso nelle tre sezioni "giornalismo", dedicato alla programmista e regista della Rai Piera Mossa, "università" e "scuola" e si sviluppa in un percorso articolato che include anche il coinvolgimento degli studenti». All'incontro era infatti presente anche il rettore dell'università di Sassari Massimo Carpinelli: «Vengo dal mondo della scienza - ha detto - dove i progressi nel campo della parità di genere sono stati tanti. Oggi come oggi, inoltre, le scienziate sono avvantaggiate perché, una volta superati gli ostacoli iniziali, ciò che conta sono soltanto la capacità e il talento mentre in altri settori la situazione è più complicata. È per questo motivo che sarebbe necessario investire risorse, sia nella ricerca, non proprio incentivata dal Governo, sia nel giornalismo, sotto attacco in questo periodo, un brutto segnale per la democrazia e per la libertà».Alla coordinatrice regionale dell'associazione Giulia Susi Ronchi è spettato inquadrare il lavoro delle colleghe nell'ambito della parità di genere e in particolare del linguaggio utilizzato nella comunicazione. «Ci conforta tantissimo il riconoscimento da parte delle istituzioni - ha detto - e ci incoraggia a proseguire nell'azione sociale di lotta contro gli stereotipi sulle donne, contro le discriminazioni sul luogo di lavoro, contro le disparità retributive e contro le violenze, alle quali purtroppo si assiste troppo di frequente». Ma Ronchi ha anche spiegato ai presenti il secondo motivo per il quale è stato organizzato l'evento di ieri: la presentazione dello spettacolo teatrale "La conosci Giulia?" curato da Giulia Giornaliste e prodotto dalla compagnia cagliaritana Lucido Sottile con la regia di Tizia Troja, sempre con l'input del Corecom. Lo spettacolo andrà in scena (dopo le due date sold-out a Cagliari) sabato al teatro Verdi e testimonial d'eccezione sarà la giornalista della Nuova Sardegna Daniela Scano: «Sono onorata di questo invito che per me rappresenta un riconoscimento all'impegno quotidiano nel lavoro. Il mio percorso professionale non è stato privo di ostacoli e difficoltà ma poter svolgere questa professione lo considero un grande privilegio».Anche Angela Mameli, vicepresidente della Fondazione di Sardegna, ha sottolineato l'importanza del linguaggio di genere nella comunicazione: «Appartengo a una generazione di donne che ha lottato duramente per il riconoscimento di diritti fondamentali. Alla fine leggi importantissime sono oggi patrimonio comune della nostra società, ma le norme non bastano. Ci vuole una forte spinta sociale perché quelle leggi si trasformino in cultura e mentalità di un popolo. Il linguaggio e le parole della comunicazione contano: sono i professionisti a dover scardinare modi di dire ed espressioni che veicolano messaggi sbagliati i quali si radicano ancora di più negli strati sociali». Colleghi e amici infine hanno ricordato le figure di Gianni Massa «che per difendere idee e professione fu arrestato due volte» e di Maria Piera Mossa, programmista regista della Rai «che fu autrice di preziosi documentari sulla Sardegna, femminista agguerrita e assidua sostenitrice del valore assoluto del linguaggio nei media». Il bando del premio Massa scade il 31 gennaio 2019. I dettagli sul sito consregsardegna.it / corecom.

Questionario e social

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