UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 11 dicembre 2018

Martedì 11 dicembre 2018

11 dicembre 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 dicembre 2018 / Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
ATENEO. Dopo la laurea
INGEGNERI CHIMICI SUBITO OCCUPATI 

CONVEGNO IN AULA La facoltà ha ospitato il convegno “Innovazione tecnologica e Cambiamento. I nuovi temi per l’ingegnere chimico e l’evoluzione di questa figura professionale”
Gli ingegneri chimici che si laureano nella facoltà di piazza D'Armi trovano subito lavoro. Oltre centoquaranta studenti frequentano la laurea triennale in Ingegneria chimica con 53 matricole, fresche di iscrizione al primo anno. Sono ventotto e una cinquantina quelli della magistrale. Sono questi i macro dati del corso curato dagli specialisti dell'ateneo di Cagliari che garantisce un lavoro pertinente agli studi compiuti a stretto giro dalla discussione della tesi. Il placement è del cento per cento. «Hanno un domani certo costruito sulla professione per cui, con le proprie famiglie, hanno investito tempo e risorse», affermano i docenti Corrado Zoppi, Giacomo Cao e Massimiliano Grosso. «Un percorso formativo appagante e proficuo», la considerazione di Francesco Feliziani. «Li aspettiamo a braccia aperte», l'auspicio di Francesco Marini. «I nostri laureati hanno un domani certo costruito sulla professione per cui, con le proprie famiglie, hanno investito tempo e risorse. Nel portarvi i saluti del rettore Maria Del Zompo, sono certo - ha aggiunto il presidente della facoltà di Ingegneria e architettura, Zoppi - che saprete compiere le scelte più opportune per il vostro futuro». Per Cao «La figura dell'ingegnere chimico ha valenze multidisciplinari. A spasso non c'è neppure un nostro laureato».

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 dicembre 2018 / Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. In via Trentino sarà utilizzata la “Sala Cosseddu”. Lavori in via Premuda
ERSU, MENSE SANE IN CORPORE SANO
Alla Cittadella capienza raddoppiata e pietanze cucinate sul posto

Niente più triple file e attese di ore e pasti sempre preparati sul posto. L'Ente regionale per il diritto allo studio universitario potenzia il servizio da offrire agli studenti puntando sulle mense: via Premuda, via Trentino, piazza Michelangelo (opere appena concluse). La vera novità riguarda la Cittadella universitaria di Monserrato, dove verranno raddoppiati i posti a disposizione degli studenti e verranno realizzate le cucine, evitando così il trasporto da via Premuda. I soldi ci sono (fondi Fsc), i progetti e le gare d'appalto pure. È necessario attendere i tempi burocratici per l'affidamento del bando e dei lavori. L'iter - secondo il presidente dell'Ersu, Gian Michele Camoglio - dovrebbe concludersi entro il 2020.
CITTADELLA UNIVERSITARIA  L'ampliamento della mensa della Cittadella universitaria di Monserrato è l'intervento più importante tra quelli in programma. Il servizio è in forte difficoltà e non è in grado di soddisfare le richieste degli studenti, tanto che la rettrice Maria Del Zompo ha deciso di riservare uno spazio dignitoso a chi si porta il pranzo da casa.  Attualmente la sala riservata agli studenti si estende nel Blocco H su 550 metri quadri ed è in grado di garantire 180 posti a pieno regime. Il progetto (da 2,35 milioni di euro) prevede l'incremento dello spazio destinato al self service e alla consumazione dei pasti (300 posti) e la realizzazione di cucine in grado di garantire la preparazione del cibo sul posto. In pratica, saranno realizzate nuove volumetrie sul piazzale di fronte alla mensa attuale.
VIA TRENTINO  Da tempo via Trentino, baricentrica e facilmente raggiungibile dagli studenti, è la struttura che più soffre il sovraffollamento. «Lunghe file e tempi d'attesa di oltre un'ora saranno solo un ricordo», afferma Camoglio. «Con 550 mila euro ristruttureremo la “Sala Cosseddu”, attualmente chiusa per infiltrazioni». La mensa di via Trentino ha a disposizione 192 posti. «Tra un anno saranno circa 300», afferma il presidente dell'Ersu.
VIA PREMUDA  La struttura di San Michele è la più grande dell'Ersu. Con 2,5 milioni di euro verrà ristrutturato tutto l'edificio, compresi scantinati e uffici. Per quanto riguarda lo spazio destinato alla ristorazione degli studenti (sono 400 i posti a disposizione), saranno realizzate migliorie alle cucine e all'impiantistica.
CDA AL BIVIO  Il cda dell'Ente è a un bivio: assumere personale per le mense o puntare su figure tecniche e amministrative per catturare finanziamenti? «Penso siano più importanti queste ultime figure. Per questo - spiega Camoglio - stiamo valutando se esternalizzare il servizio, affidandolo alla società che già lo gestisce. Non ci saranno demansionamenti o altro, i 15 dipendenti dell'Ersu saranno riqualificati per svolgere controlli e verifiche. In ogni caso ci vorrà tempo».
Andrea Artizzu

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 dicembre 2018 / Agenda (Pagina 50 - Edizione CA)
ACCADDE OGGI
Università più accessibile con la Legge Codignola

L’11 dicembre 1969, esattamente 49 anni fa, in Italia ebbe inizio il cosiddetto fenomeno dell’università di massa. In tale data, infatti, venne approvata la Legge Codignola - dal nome del deputato socialista che la promosse - la quale prevedeva che l’accesso ai percorsi universitari venisse consentito senza fare distinzioni tra le tipologie di diploma superiore conseguito dagli studenti.

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 dicembre 2018 / Prima Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
LO STUDIO. Cagliari e Sassari sono le province dove gli stipendi sono calati di più in un anno
REDDITI A PICCO NEL SETTORE PRIVATO
L'economista Brau: «Aumentano solo i posti nel terziario e sono i meno pagati»

Nelle province di Cagliari e Sassari le retribuzioni del settore privato calano più che nel resto del Paese. Lo certifica il “Jp geography index 2018”, la classifica retributiva delle province italiane nel settore privato realizzata dall'Osservatorio Job pricing su un campione di 400mila lavoratori. Il reddito medio lordo nell'Isola è di 25.589 euro all'anno, poco più di 400 euro in meno dello scorso anno e circa 3.800 euro in meno del resto d'Italia. Tra le 107 province italiane, Cagliari e Sassari hanno avuto il decremento maggiore passando rispettivamente da 27.992 e 25.939 euro dello scorso anno a 25.254 e 25.318 del 2018, precipitando agli ultimi due posti della classifica. Le buste paga sono calate anche a Nuoro, Oristano e Sud Sardegna ma in misura leggermente inferiore.
LA TERZIARIZZAZIONE  «Il dato sembra far emergere una progressiva terziarizzazione dei due territori. Significa che si perdono posti di lavoro in settori meglio retribuiti, come nel pubblico e nell'industria, e se ne trovano di nuovi nel turismo e nella ristorazione, dove le paghe sono inferiori», è l' analisi di Rinaldo Brau, docente di Economia pubblica e di Scienza delle finanze all'università di Cagliari. Insomma, si perdono i lavori migliori e aumentano quelli a retribuzione bassa. Per Brau «è un trend preoccupante ed evidenzia, tra l'altro, che non basta ridurre la disoccupazione per far star meglio la gente. Certo, se aumenta l'occupazione anche se i salari restano bassi l'impatto è minore perché se in una famiglia lavorano marito e moglie si vive meglio anche se le paghe sono più inferiori»
CRESCE IL “NERO”  Per Gavino Carta, segretario generale della Cisl sarda, «colpisce che il calo maggiore delle retribuzioni sia in due dei centri geograficamente più attrattivi perché significa che nemmeno l'inurbamento delle imprese sta portando risultati e che la crisi sta travolgendo anche i centri più “ricchi”. La verità è che in un tessuto economicamente debole irrigidire il mercato del lavoro, come si è fatto, può portare le imprese a una non emersione». In sintesi: se ti assumo ti pago in parte in nero.
Fabio Manca
CARTA (Cisl) «Il lavoro vale sempre meno»
«L'impoverimento dei lavoratori si sta caratterizzando come un fenomeno progressivo e inarrestabile anche in un contesto di calo della disoccupazuione». Gavino Carta, segretario generale della Cisl, legge i dati del “Jp geography index 2018” e riflette. «Il lavoro vale sempre meno e questo è il dato che emerge in tutta la Sardegna. Sassari e Cagliari ne risentono di più perché pagano la crisi del settore industriale. Ma c'è anche un fenomeno di sottoinquadramento legato agli ultimi provvedimenti del governo. Le imprese quando stabilizzano un lavoratore lo inquadrano con retribuzione inferiore».

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