Lunedì 10 dicembre 2018

10 dicembre 2018

L'Unione Sarda

RASSEGNA STAMPA di LUNEDÌ 10 DICEMBRE 2018
1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 10 dicembre 2018 / Agenda (Pagina 12 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Gianluigi Bacchetta premiato a Fonni Il direttore dell'Orto botanico
si aggiudica il “Puggioneddu de prata”

Il professor Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica e direttore dell'Orto botanico dell'Università di Cagliari, è stato premiato dal Comune di Fonni con il prestigioso “Puggioneddu de prata”. Il riconoscimento, giunto alla sesta edizione, viene assegnato a fonnesi e studiosi che si sono distinti per i loro studi e la valorizzazione dell'arte, dell'archeologia, della musica e del canto a tenore e che mira a riconoscere il lavoro di studi e ricerca svolto dalle personalità che vengono premiate. La sindaca Daniela Falconi: «È un riconoscimento che diamo a persone che si innamorano del nostro paese. Al professore e all'Università di Cagliari chiediamo di aiutarci a far riscoprire l'immenso patrimonio ambientale e culturale di questa zona. Il premio Puggioneddu de prata va a quelle persone che si innamorano del nostro territorio: Gianluigi Bacchetta è una di queste, perché ha studiato il nostro territorio, lo ha fatto conoscere, ha portato qui studiosi da tutto il mondo». La cerimonia di consegna del premio al docente di Botanica e direttore dell'Orto Botanico dell'Università di Cagliari, si è svolta alla presenza della Giunta e di alcuni consiglieri comunali, nella cornice di “Cortes Apertas”. «Questo premio è un punto di partenza - ha aggiunto Daniela Falconi, nel Museo della cultura pastorale - con cui Fonni vuol dire al professore e all'Università di Cagliari che insieme a loro vogliamo far conoscere il patrimonio immenso che abbiamo qui. È un dovere morale tutelarlo e valorizzarlo: per noi è un orgoglio assegnare questo Premio al professor Bacchetta, che ama così profondamente il nostro territorio». Il docente, ringraziando l'amministrazione comunale, ha raccontato le numerose esperienze di ricerca scientifica realizzate nella zona con il supporto di esperti locali, e le specie botaniche endemiche scoperte e determinate durante i sopralluoghi effettuati. «È un premio che mi onora - ha detto Bacchetta - e che sento di ricevere anche a nome dell'Università di Cagliari. Il nostro Ateneo è al fianco dei territori, per farli conoscere e apprezzare sempre di più anche a chi li vive. Questo è un primo passo verso una collaborazione sempre più stretta e proficua».

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 10 dicembre 2018 / Sassari e Alghero (Pagina 22 - Edizione CA)
Sassari
Maratona

Ersu Sassari e Avis insieme per realizzare una maratona per la vita che vedrà coinvolti tutti gli studenti iscritti in un percorso universitario o di alta formazione accademica a Sassari, ma non solo. Mercoledì 12 dicembre 2018 dalle 8.30 alle 19 sarà possibile dare il proprio contributo per contrastare l'emergenza sangue in Sardegna: l'autoemoteca dell'Avis di Sassari verrà posizionata davanti all'ingresso della Mensa universitaria, in via dei Mille 102, e volontari ed infermieri saranno a disposizione per una vera e propria "maratona della donazione". Tutti i donatori e le donatrici, in segno di gratitudine da parte di Ersu Sassari per il gesto nobile, saranno omaggiati di un coupon per usufruire di un pasto gratuito in mensa. (p. c.)

 


RASSEGNA STAMPA di DOMENICA 9 DICEMBRE 2018

 

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 9 dicembre 2018 / Sulcis Iglesiente (Pagina 44 - Edizione CA)
IGLESIAS. Per il primo cittadino i 5 corsi rafforzano l'offerta: «Siamo complementari»
Università a Carbonia, il sindaco Usai: non è in competizione col Consorzio

L'attivazione di cinque corsi universitari a Carbonia? «Una proposta complementare rispetto alle finalità dell'Ausi che deve essere valutata in una logica di collaborazione». La reazione di Mauro Usai, sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio universitario del Sulcis Iglesiente che ha sede a Monteponi, è indirizzata a promuovere una sinergia con Carbonia, anziché alimentare una spaccatura. «L'iniziativa relativa ai corsi universitari - dichiara Usai in un comunicato stampa - non entra in contrasto con le attività dell'Ausi che ha come punto di riferimento il territorio del Sulcis-Iglesiente. Va precisato che il suo interesse va oltre questo ambito e volge lo sguardo ad un orizzonte regionale e internazionale». Poi il sindaco aggiunge: «È del tutto evidente che rispetto alla mission dell'Ausi, la proposta dei cinque corsi di laurea da istituire a Carbonia assume una funzione complementare che deve essere valutata in una logica di collaborazione». Usai ribadisce la disponibilità dell'Ausi e indica gli obiettivi da perseguire «nella prospettiva lungimirante di un vantaggio territoriale da cui, a mio giudizio, non si può prescindere se davvero si ha a cuore il bene comune». Ricorda le attività di Ausi quale centro di ricerca: «Sono indirizzate, in modo specifico, alle bonifiche ambientali che la vedono capofila con Regione, l'Università di Cagliari e l'Igea nella proposta e nella realizzazione del progetto Cesa. Ovvero: il Centro di eccellenza per la sostenibilità ambientale, già finanziato con i fondi del Piano Sulcis». Ma ci sono anche l'alta formazione universitaria, con dottorati di ricerca e master. ( c. s. )

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 9 dicembre 2018 / Prima Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
IL DIBATTITO. Le proposte: Torre dell'elefante e di San Pancrazio e Sella del Diavolo
Il simbolo della città? «Gigi Riva»
Storici e intellettuali discutono sulla necessità di un elemento identitario

La domanda è: esiste un simbolo che rappresenti la città? Qualcosa che nell'immaginario collettivo sia identificabile con la storia, la cultura e le tradizioni di Cagliari e di nessun altro luogo? Il dibattito nasce dalla proposta, quasi una provocazione, del consigliere comunale dei Riformatori Raffaele Onnis che ha depositato una mozione per dire quanto gli piacerebbe vedere un bronzetto nuragico alto venti metri che dalla pineta di Su Siccu possa avvisare chi arriva dal mare che la città è ormai vicina. Al di là della discussione in Aula, vale la pena chiedersi se un simbolo sia davvero necessario oppure no. E, eventualmente, quale potrebbe essere quello più adatto.
UN DISEGNO POLITICO  A voler restare sul binario della storia, la docente di Storia di arte contemporanea Pamela Ladogana propone un'altra prospettiva. «Credo che il simbolo di Cagliari siano le Torri di San Pancrazio e dell'Elefante. Sono rappresentate fin dal Medioevo e costituiscono un elemento significativo nello skyline della città». Sulla necessità di dare maggior risalto alla questione poi: «Ritengo sia comunque costruttivo fare un discorso di politica culturale di arte pubblica che in altre città ha consentito di creare simboli anche contemporanei attraverso progetti nei quali è necessario investire energie e risorse».
RELIGIONE CIVILE  Nonostante la formazione accademica, lo storico Gianluca Scroccu, docente universitario di 41 anni, dovendo indicare un simbolo punto su un altro settore e non ha alcun dubbio: «Il simbolo è Gigi Riva», annuncia sicuro. «È molto più identitario di un bronzetto e nella storia del Novecento ha avuto un ruolo fondamentale. Negli anni d'oro dei rossoblù tutti guardavano a Cagliari e alla Sardegna in modo del tutto nuovo. Credo che avere una sua statua che rappresenti la città possa essere utile, d'altronde si tratta di religione civile, come la statua della libertà per New York».
NEL SEGNO DELLA NATURA  Non ne fa una questione semplice, l'ex consigliere comunale, scrittore ed ex professore dell'ateneo cagliaritano Gianni Loy. «Francamente non saprei quale scegliere. Forse se dovessi restare sul piano dell'ambiente indicherei la Sella del Diavolo, mi ha sempre ricordato Rio de Janeiro perché è visibile da ogni punto ed è immediatamente identificabile». Il professore tuttavia va oltre la scelta e riflette sull'idea di scegliere un elemento distintivo. «In merito alla proposta e alla vivace discussione che ne è seguita sui social, devo dire che la valuto in maniera del tutto positiva. Forse significa che stiamo superando il complesso da brutto anatroccolo che ha sempre caratterizzato i sardi».
ASSENZA GIUSTIFICATA  L'ex rettore dell'Università Pasquale Mistretta, invece, non sente l'urgenza di trovare a tutti i costi un simbolo cittadino. «In realtà abbiamo diverse statue che sono significative e rappresentano personaggi che hanno fatto la storia, nessuna riveste il ruolo di simbolo ma questo fa parte della nostra natura». Ecco perché: «Cagliari è una città di mare, aperta a tutti, a differenza di altri luoghi non ha mai avuto bisogno di sottolineare un aspetto identitario. Siamo tutti cagliaritani e tutti in transito». E il tema del viaggio torna nell'unico simbolo che l'ex Magnifico si sente di indicare. «Per me ha un significato speciale la statua di San Francesco in viale Europa. È nel punto più alto dell'abitato, ha l'aspetto del viandante e guarda con aria bonaria al resto della città».
Mariella Careddu

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 9 dicembre 2018 / Agenda (Pagina 32 - Edizione CA)
SALUTE MENTALE. Domani il punto al Palazzo di giustizia
Manicomi chiusi da quarant'anni ma la riforma non garantisce l'assistenza

La legge Basaglia compie quarant'anni: chiusi i manicomi, spesso trasformati in lager per persone senza diritti, il percorso per il miglioramento dell'assistenza ai pazienti psichiatrici si è compiuto solo in parte. L'argomento riguarda molti sofferenti mentali e le loro famiglie, ed è tempo di fare un bilancio. È l'obiettivo di “Salute mentale, 40 anni dopo” (riferito alla legge 180), il seminario nazionale che l'Associazione sarda per l'attuazione della riforma psichiatrica Asarp organizza domani, dalle 9 alle 18, nell'aula magna del palazzo di Giustizia. L'iniziativa è l'avvio di un confronto tra soggetti istituzionali e società civile, sullo stato dei servizi di salute mentale in Italia e in Sardegna, sui bisogni che il territorio esprime, sui percorsi di cura nel rispetto dei diritti umani. Il seminario, inserito nel Mese dei diritti umani, precede la Conferenza nazionale sulla salute mentale che si terrà nella primavera del 2019 a Roma.
GLI OBIETTIVI DELL'INCONTRO  Si partirà dalle norme che sanciscono il pieno diritto alla prevenzione, cura e riabilitazione, nel campo della salute mentale e di dipendenze, problemi e criticità. L'obiettivo è verificare lo stato dei servizi, le criticità che presentano, le soluzioni da proporre per il superamento delle criticità che stanno determinando grave disagio agli utenti dei servizi e ai loro familiari.
NUMEROSI RELATORI  Molto nutrito l'elenco degli esperti (tra i quali, psichiatri e magistrati) chiamati a fare il punto sulla situazione quarant'anni dopo la chiusura dei manicomi. Sono Gisella Trincas, Roberto Loddo, Daniele Piccione, Maria Mura, Mauro Carta, Nerina Dirindin, Luigi Arru, Fabrizio Storace, Giovanna Del Giudice, Antonello D'Elia, Gian Giacomo Pisotti, Maria Grazia Giannichedda, Veronica Asara, Vito D'Anza, Pier Paolo Congia, Augusto Contu, Massimo Paolucci, Jan Perinu, Alessandro Montisci, Gianfranco Pitzalis, Antonello Pittalis, Alessandro Coni, Angela Lai, Stefano Cecconi, Gilberto Ganassi, Francesco Maisto, Giorgio Altieri, Daniele Pulino, Marco Porcu, Riccardo Curreli, Lucia Mastino e Cristina Ornano.


RASSEGNA STAMPA di SABATO 8 DICEMBRE 2018

 

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 dicembre 2018 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Il ricco calendario di eventi nei centri dell'interno
Tradizioni, cultura e gusto
Sagre, ricetta contro il deserto Lo studio Crenos: effetti positivi sui quali investire 

Le tradizioni tirano, non c'è nulla da fare. I visitatori arrivano e spendono per assistere a rituali antichi, assaggiare piatti tipici, degustare vini del territorio. Una formula messa a punto vent'anni fa nel Nuorese con Cortes apertas, adesso replicata in tutta la Sardegna. In Trexenta, per esempio, dove tra oggi e domani Suelli e Guasila invitano gli ospiti alle giornate di Saboris Antigus, la rassegna - messa a punto con altri Comuni del circondario - che è una sorta di mappa delle terre del grano, la guida ragionata delle usanze della cultura contadina.
SPECIALITÀ IN VETRINA  «Un successo cresciuto di anno in anno che lascia comunque effetti positivi». Paola Casula è la sindaca di Guasila, centro della Trexenta di 2700 residenti. Qui, come in tutte le zone interne della Sardegna, la tenaglia dello spopolamento fa male. «Quanti i nati all'anno? Venti, è la media. Non è un numero basso se lo confrontiamo con quelli di altri centri, ma il problema è che non basta per far crescere il paese». Così sembra quasi un miracolo la folla dei giorni di festa, come quelli della sagra d'autunno. «È vero che non può bastare una giornata, ma eventi come questo sono una vetrina che richiama tanta gente e ci dà modo di far conoscere le nostre usanze, le specialità gastronomiche, i monumenti come il santuario della Vergine Assunta che fu progettato da Gaetano Cima. È un beneficio che stiamo già sperimentando: la gente che viene per la sagra, ritorna almeno una volta magari per visitare meglio il santuario o per acquistare un prodotto locale».
LA DOMANDA E L'OFFERTA  È uno degli effetti studiati dal Crenos, il centro di ricerche economiche delle Università di Cagliari e Sassari. In realtà lo studio riguardava eventi grossi come la sagra di Sant'Efisio, la Cavalcata e la Sartiglia. «Ma - sottolinea la direttrice Emanuela Marrocu - riguardo eventi più piccoli, i meccanismi sottostanti sono simili». Manifestazioni come Autunno in Barbagia e come tutte le sagre organizzate nei paesi dell'interno, dal Sassarese all'Ogliastra, dal Marghine al Campidano, dalla Marmilla al Sarcidano, dal Sulcis alla Trexenta. «Sono eventi benefici perché fanno muovere le persone. E quando si muovono le persone - spiega Emanuela Marrocu -, si muovono anche i beni. Significa che il turista acquista i vini, i dolci, il pane locale: crea una domanda».
LA RETE TRA PAESI  Con la domanda di beni cresce anche quella di servizi: per il pernottamento e le pulizie, ad esempio. «Si genera valore aggiunto e, col tempo, si crea un circolo virtuoso. Ma ci vuole lungimiranza da parte degli amministratori locali e della politica». Nel Nuorese questi effetti cominciano a vedersi. «I paesi sono anche più curati perché c'è l'incentivo a renderli belli e accoglienti. E inoltre si fa rete, si è capito che così gli effetti positivi si amplificano». È l'identità, la carta da giocare. «Autenticità», la chiama la direttrice del Crenos. Tradizioni, cultura, gusto. «Esperienze molto ricercate soprattutto dai turisti con maggiori capacità di spesa e un alto livello culturale». Quella Sardegna da visitare con lo zaino in spalla. Peccato che se non hai la macchina, resti a terra. Aspettare l'autobus, in certe zone, significa perdere la giornata. «È la critica fatta dai turisti: o hai l'auto altrimenti devi noleggiarla. I trasporti interni sono un problema».
Piera Serusi

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 dicembre 2018 / Regione (Pagina 17 - Edizione CA)
DISPERSIONE. I tagli dello Stato accentuano una crisi che l'impegno crescente della Regione non riesce a sanare
«Vogliamo studiare Cari politici, dateci attenzione»
A Nuoro l'appello degli studenti della scuola sarda in eterno affanno

I numeri inquietano, mostrano una scuola sarda in affanno. «A fronte di 272 autonomie scolastiche, abbiano una carenza di oltre 70 dirigenti. Gli insegnanti di sostegno mancanti, poi, sono almeno 2.700. Inoltre, il dialogo con il ministero è pressoché assente: hanno capito che il numero delle iscrizioni continua a calare, così i tagli saranno proporzionali». L'assessore regionale alla Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, traccia da Nuoro un quadro allarmante. Mario Pinna, ex parlamentare, si accoda: «La nostra scuola non sta bene: ci sono pochi laureati e un forte abbandono scolastico».
CRITICITÀ  Sono innumerevoli, tra i banchi degli istituti isolani o nelle aule universitarie. Ieri il concetto è emerso chiaro, nel corso di un convegno organizzato dall'Associazione ex parlamentari della Sardegna. Ecco perché l'assessore Dessena rivolge al ministro Marco Bussetti l'ennesimo appello: «Deve trovare una formula di investimento sulla scuola che tenga in considerazione le regioni più virtuose. Noi abbiamo diverse problematiche: carenza di docenti, dispersione scolastica. Ebbene, stiamo cercando di affrontarle con grandi investimenti, sia in conto capitale sia sulla didattica. Però, se solo la Regione fa la sua parte - e lo Stato mette meno docenti, meno personale Ata, meno dirigenti - si rischia che i nostri sforzi vengano vanificati».
INVESTIMENTI E RISORSE  L'Isola fa il possibile, non si tira indietro. Prima regione italiana negli investimenti in conto capitale, tra le prime sulla didattica. Recenti indagini certificano la caparbietà della Giunta Pigliaru, il grande lavoro svolto. «Sulla didattica abbiamo stanziato 80 milioni di euro, in totale», afferma Giuseppe Dessena. «Nell'ultimo anno, 36 milioni per il progetto Tutti a Iscola. Poi, 6,4 milioni per la formazione docenti, 7 per l'orientamento, oltre 4 per l'acquisto di tablet e computer per i ragazzi. Quindi, 3 milioni di euro per un progetto sul rischio di esclusione sociale partendo dalla scuola». Sforzi notevoli, a sentire l'esponente della Giunta, a quanto pare affrontati tra l'indifferenza romana. «Con il ministero non c'è dialogo, al momento: solo tagli. Chiediamo un cambio di rotta».
DISPERSIONE SCOLASTICA  È senza dubbio il tema caldo, insieme alla penuria di risorse erogate da Roma. Così, Alessia Ghisu, studentessa dell'Istituto tecnico Satta di Nuoro, fa la portavoce di un mondo che vuole reagire. «Noi ragazzi ci siamo confrontati. Riteniamo che questo fenomeno sia causato principalmente dall'esigenza di trovare subito un lavoro - racconta la giovane, con la voce rotta dal pianto -. Da parte nostra c'è la massima disponibilità, vogliamo studiare, sebbene l'ambiente non sia il più adatto. Chiediamo più attenzione».
CRISI DEMOGRAFICA  È l'aspetto che sottolinea Marco Pitzalis, docente dell'università di Cagliari, per spiegare una scuola sarda che arranca, insieme alle varie realtà accademiche. «Ogni anno perdiamo migliaia di studenti. Dunque, molte scuole non sono più sostenibili. Serve una riorganizzazione corposa della nostra scuola. Qui la politica deve fare la sua parte, sebbene riconosca i grossi investimenti fatti dall'attuale Giunta regionale. Occorre un patto per la scuola, una strategia unitaria: una linea amministrativa che duri negli anni. D'altronde, la scuola è di tutti, così come l'università».
PROVOCAZIONE  Benedetto Barranu, ex consigliere regionale, strappa l'applauso della platea nuorese. «Oggi si propone il reddito di cittadinanza. Invece, proporrei il reddito per favorire la frequenza ai massimi livelli d'istruzione. Come diceva Gramsci, serve una scuola che formi e che conduca il giovane fino alla soglia della scelta professionale».
Gianfranco Locci

 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 dicembre 2018 / Nuoro e Provincia (Pagina 51 - Edizione CA)
FONNI. Turismo e futuro: oggi Cortes e premio a Bacchetta
«Stagione più lunga nelle zone interne»

Oggi nel museo della culturale pastorale a Fonni la consegna del premio “Puggioneddu 'e pratta” a Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica dell'università di Cagliari e direttore dell'orto botanico. È la sesta edizione del premio, assegnato a fonnesi e studiosi che si sono distinti per ricerche e valorizzazione dell'arte, dell'archeologia, della musica e del canto a tenore. La motivazione per Bacchetta: «Per il lavoro ultradecennale di studio e ricerca svolto sul territorio fonnese e sull'area del Gennargentu, che ha portato alla realizzazione di un'enciclopedia “Guida agli alberi, arbusti e liane del Gennargentu” accessibile a tutti attraverso la creazione di un'App». Il premio verrà consegnata dalla sindaca Daniela Falconi.
Ieri il via ad Autunno in Barbagia con un convegno sul turismo. «Bisogna migliorare la qualità del servizio puntando sulla formazione e specializzandoci in ciò che facciamo meglio, come nell'agroindustria e nel turismo, e fare sistema», ha detto Antonello Arru, presidente del Banco di Sardegna. «Le zone interne - ha aggiunto l'assessore regionale Barbara Argiolas - servono per migliorare l'offerta. La sfida pubblico privato insieme è fondamentale in ottica di medio lungo periodo».

 

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 dicembre 2018 / Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
Una vita alle Poste poi l'iscrizione in Filosofia: «Mi piace studiare»
La laurea dopo la pensione

La compagnia teatrale è stimolante. E anche frequentare gli amici è gradevole. Ma Graziella Farina, pensionata sessantaseienne, aveva bisogno di nuovi stimoli. Così si è iscritta in Filosofia. E, dopo aver seguito le lezioni e, soprattutto, aver superato tutti gli esami, si è laureata. Con un ottimo voto, tra l'altro: 108, discutendo la tesi su “Ironia socratica nell'Eutidemo di Platone”.
Una scelta non comune. «Ma neanche tanto strana: ci sono tantissimi adulti che, raggiunta la pensione, decidono di riprendere a studiare. Magari, come nel caso di Serafino Canepa, il compianto ex provveditore che ho incontrato durante il mio corso di studi, per prendere la sua terza laurea a ottant'anni».
E lei perché si rimessa a studiare? «Il mio obiettivo non era laurearmi. Sono molto curiosa, mi piace studiare. Mi sono iscritta proprio per questo. Ma gli esami mi andavano bene. E, alla fine, è arrivata la laurea».
Ottenuta, tra l'altro, velocemente. «Al secondo anno fuori corso. Ma, d'altronde, non avevo alcuna fretta. All'inizio, ho avuto qualche difficoltà perché mi sono ritrovata ad avere a che fare con una materia assolutamente nuova per me».
Un bel salto da uno sportello postale ai banchi universitari. «Dopo il diploma mi sono iscritta in Farmacia. Ma non mi piaceva: io amo le materie umanistiche. Così, mi sono ritrovata in uno studio di consulenza del lavoro. Poi ho fatto il concorso alle Poste. Impiegata allo sportello di Cagliari 9, in via Montesanto».
E poi l'università. «Cinque anni fa è stata incentivata la mia uscita. E, dopo un po', mi sono iscritta in Filosofia».
Un'adulta tra tanti giovanissimi. «Mi sono trovata benissimo con i miei colleghi. Non sono la solita signora di una certa età che gira con il tacchetto. Mi vestivo come loro e con loro ho cominciato a confrontarmi. All'inizio mi davano del lei, hanno imparato a darmi del tu».
Una sorta di “collega senior”. «Una delle cose che mi piaceva maggiormente dell'università era seguire le lezioni: non ne perdevo una e le registravo tutte. Spesso qualche collega mi chiedeva le registrazioni di qualche lezione saltate. Il ritardo nella laurea è dovuto anche a questo: spesso si diserta qualche lezione per poter studiare. Ma io non ne volevo perdere una».
A che cosa è servito tutto questo lavoro? «A scoprire che più si studia meno si sa».
Ha avuto a che fare con docenti coetanei, se non più giovani di lei. «Loro sono abituati a trovare, tra i loro studenti, anche adulti. Mi hanno trattata come tutti gli altri. Anche se ognuno di loro mi ha chiesto la ragione di questa mia scelta. Pensavano che, come tanti altri adulti, fossi lì per ottenere la seconda laurea. E si stupivano quando raccontavo che, invece, per me sarebbe stata la prima».
Perché? «Diciamo che gli impiegati postali non godono di grande considerazione».
Lei ha smentito questo luogo comune. Lo farà ulteriormente con una seconda laurea? «No, ottenere questa è stato molto faticoso. Ed è stato duro superare gli esami perché sono una persona molto emotiva».
Di nuovo, dunque, tanto tempo libero. «Che userò per continuare a leggere, a informarmi e per frequentare la compagnia teatrale di cui faccio parte. In realtà, ho anche un'altra cosa da fare: lo studio mi ha fatto trascurare un po' la mia vita sociale. È tempo di ricominciare a frequentare i miei amici».
Marcello Cocco

 

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 8 dicembre 2018 /
Prima Economia (Pagina 27 - Edizione CA)
IL LABORATORIO. Pigliaru: così si crea occupazione specializzata. Paci: un sistema unico in Europa
Un Supercervellone per la smart city
Decolla il progetto tra Joint Innovation Center di Pula, Crs 4 e Huawei

Il traffico gestito in tempo reale, i parcheggi che “curano” le esigenze dei disabili, la sicurezza garantita in luoghi affollati, il raccoglitore di rifiuti che quando è pieno “chiama” con un segnale il camion più vicino. Sono solo alcune delle cose che è in grado di fare Ioc (Intelligence Operation Center), il Supercervellone elettronico messo a punto nel Joint Innovation Center di Pula da Huawei e Crs4, frutto dell'accordo firmato tre anni fa dalla Regione e dalla società cinese.
LA RICERCA  Ieri i risultati della ricerca sulle Smart and Safe city sono state presentate a Cagliari, negli spazi della ex Manifattura Tabacchi, presenti il capo della Giunta sarda, Francesco Pigliaru, il vice Raffaele Paci, il sindaco metropolitano Massimo Zedda, il presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis, e tutte le parti in questo momento interessate dalla sua prima applicazione a Cagliari (Aeroporto, Autorità portuale, Camera di Commercio, Ctm, Arst, Università di Cagliari, Cagliari Calcio). Il progetto parte appunto da Cagliari dove, grazie al “tessuto digitale metropolitano”, il Supercervellone Ioc sta raccogliendo tutti i dati necessari al suo funzionamento. L'obiettivo è quello di replicare l'esperienza su scala regionale così da far diventare la Sardegna la prima Smart Region italiana. Sul progetto, e su tutti quelli che seguiranno, sarà fatto un punto della situazione ogni 5 anni per programmare i 5 successivi, con tutti gli interventi previsti.
LE PROFESSIONALITÀ  Le prime applicazioni, in particolare quelle su traffico e affollamento, sono già operative a Cagliari e passano attraverso 25 telecamere, 92 stazioni del traffico, 23 sensori di parcheggio. «Il laboratorio sta facendo cose importantissime per l'intera Sardegna - ha detto il governatore - abbiamo bisogno di creare professionalità intorno a questo concetto dell'essere intelligenti, che è fondamentale per migliorare la vita quotidiana: noi questi lavori vogliamo crearli il prima possibile». Questo, ha aggiunto Paci, «è un sistema che non esiste in Europa, l'unico si trova a Cagliari. E nel Joint Innovation Center di Pula verranno da tutta Europa a imparare cosa stiamo facendo».
Roberto Murgia

Questionario e social

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